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Studiosi e Scuole di Pensiero

Skinner
Secondo Skinner l’apprendimento avviene in maniera più proficua mediante l’uso di un “rinforzo”
positivo. Dalla ricerca sul condizionamento operante sappiamo infatti che i comportamenti rinforzati
positivamente tendono a ripetersi a differenza di quelli rinforzati negativamente o non rinforzati affatto.
Con il concetto rinforzo si intende una ricompensa, un qualcosa che si ottiene in cambio dell’azione
svolta. Inoltre sappiamo che i rinforzi primari, nonché i fattori fisiologici differiscono dai rinforzi secondari.

L’insegnante secondo Skinner


Oltre ad essere un grande conoscitore del comportamento umano, l’insegnante deve adottare un
curriculum su misura per le esigenze di ogni individuo. Essendo questo un processo molto complesso
quindi capendo quanto sia difficile creare un sistema d’istruzione che funzioni e sia adatto per tutti, Skinner
consiglia di preparare sequenze di apprendimento uguali per tutti, ma che allo stesso tempo si adattino
alle esigenze del singolo. Skinner ha infatti elaborato un percorso didattico articolato in piccole unità di
studio, un continuum di argomenti, organizzato in semplici domande ed esercizi per permettere agli
studenti di apprendere ognuno con il proprio tempo.

Jean Piaget
Si occupò di approfondire gli studi sui legami tra biologia e la conoscenza. Pone di conseguenza le basi per
l’epistemologia genetica, nonché una scienza che studia la conoscenza sviluppata grazie alla
comunicazione tra gli organismi ed il loro ambiente. Secondo Piaget gli uomini svolgono un ruolo attivo
all’interno del processo di conoscenza e non reagiscono ad essi passivamente.

Il linguaggio ed il pensiero
Secondo Piaget inoltre lo sviluppo del linguaggio ed il pensiero non sono correlati: lo sviluppo cognitivo
precede il linguaggio, l’acquisizione del linguaggio non è necessaria ne sufficiente per lo sviluppo cognitivo.

La teoria degli stadi


Piaget inoltre mediante la teoria degli stadi descrive con estrema precisione e dettagli, le fasi dello sviluppo,
il significato dello sviluppo, un processo che nasce dall’interazione dell’individuo con l’ambiente. Piaget ha
identificato quattro stadi di sviluppo intellettuale e sono:

1. Senso-motorio – (0/2 anni)


2. Pre operatorio – (2/7 anni) – il bambino riproduce il modello dopo averlo visto, conquista della
rappresentazione
3. Operatorio concreto – (7/ 11 anni) - i movimenti isolati vengono combinati per realizzare operazioni
specifiche
4. Operatorio formale – (12/15 anni) – pensiero deduttivo che consente la deduzione e induzione

Vygotskij
Il linguaggio ha fornito un mezzo di riorganizzazione interna, l’acquisizione del linguaggio è il principale
motore di sviluppo ed è il mediatore tra il pensiero e la vita sociale. Il linguaggio ed il pensiero interagiscono
costantemente e l’interazione sociale svolge un ruolo importante nello sviluppo di entrambi.

Zona prossimale di sviluppo


Secondo Vygotskij tutti i bambini possiedono una zona di sviluppo prossimale. Tutti i bambini in pratica
possiedono un livello di sviluppo effettivo, ovvero un determinato livello di sviluppo mentale pronto a
migliorare ed aumentare tramite l’interazione con un adulto di riferimento.

Bruner
Dello stesso parere di Vygotskij per quanto riguarda il linguaggio, secondo Bruner il concetto di educazione
legato all’adattamento sociale, alla cultura e alla socializzazione è ristretto e limitato questo perché il
cambiamento economico e tecnologico crea conoscenze sempre diverse e promuove l’acquisizione di
diverse abilità.

Daniel Goleman
Sostiene che la conoscenza di sé e l’empatia derivano dall’intelligenza umana. Goleman ha costruito il
concetto dell’intelligenza emotiva, un aspetto dell’intelligenza che si riferisce alla capacità di comprendere,
identifica e ragionare sulle proprie emozioni e quelle altrui. Ha identificato due sottocategorie di
competenze che sono:

1. competenze sociali (capacità di relazionarsi con gli altri e comprendere la realtà che ci circonda)
2. competenze personali (capacità di cogliere tutti gli aspetti delle proprie emozioni)

cosa comprende l’intelligenza emotiva


1. consapevolezza di sé
2. autovalutazione
3. autostima e riconoscimento delle emozioni negative
4. autocontrollo e gestione delle proprie emozioni
5. motivazione
6. ottimismo ed iniziativa

Inoltre l’intelligenza emotiva può essere sviluppata mediante l’allenamento, ma questo deve mirare a
catturare le emozioni e canalizzarli in modo costruttivo.

Reuven Bar-on
Secondo lo psicologo Bar-on l’intelligenza emotiva può essere misurata esattamente come il quoziente
d’intelligenza e si stabilizza intorno ai 16 anni di età, ma può arricchirsi nel corso del tempo

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