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Teorie sullo sviluppo del linguaggio

Burrhus Frederic Skinner (1904 -1990)


Condizionamento operante (rinforzi e punizioni)

Noam Chomsky (1928)


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Teoria innatista del linguaggio
Chomsky distingue tra competence e performance
Teorie dell’apprendimento
Alcuni importanti teorici del 
 COMPORTAMENTISMO 
    Ivan Pavlov (1849 – 1936) esperimenti sul condizionamento
     John Watson (1889 – 1968) stimolo/comportamento
     Burrhus Skinner (1904 – 1990)
COGNITIVISMO 
     Jean Piaget (1896 – 1980) epistemologia genetica
     Lev Vygotskij (1896 – 1934) zona di sviluppo prossimale
     Howard Gardner (1934) intelligenze multiple
     Daniel Goleman (1946) Intelligenza emotiva 
COSTRUTTIVISMO
     George Kelly (1905 – 1967) teoria dei costrutti personali
     Jerome Bruner (1915 – 2016)  socio-costruttivismo, pensiero narrativo, culturalismo 
Teorie dell’apprendimento
COMPORTAMENTISMO
Principi fondamentali
La psicologia può studiare solo il comportamento degli individui
perché solo questo è osservabile. L’apprendimento avviene
attraverso un meccanismo prevedibile e controllabile di stimolo –
risposta.

Ruolo dell’insegnante
- Stabilisce obiettivi prefissati
- Definisce gli stimoli utili per l’apprendimento passando da
contenuti elementari a contenuti più complessi
- Attua strategie di rinforzo per aumentare il rendimento
Teorie dell’apprendimento
COGNITIVISMO
Principi fondamentali
La mente umana funziona come un elaboratore (attivo) delle
informazioni che le arrivano attraverso i canali sensoriali.
Il cervello le riceve, le memorizza e le rielabora

Ruolo dell’insegnante
-Sostiene con varie strategie i processi di memorizzazione
-Evidenzia i collegamenti tra le informazioni già acquisite dagli
allievi e le nuove informazioni
-Crea ambienti di apprendimento favorevoli
dell’apprendimento
COSTRUTTIVISMO
Principi fondamentali
La conoscenza è una costruzione dell’esperienza personale. Non
esiste dunque una conoscenza oggettiva. La conoscenza è sempre
il risultato di una costruzione soggettiva che fa tesoro delle proprie
esperienze

Ruolo dell’insegnante
-Guida il processo di costruzione della conoscenza, presentando
l’informazione in vari modi differenti
-Stimola il pensiero divergente
-Stimola l’apprendimento cooperativo (cooperative learning)
-Sviluppa conoscenze e abilità
L’attivismo pedagogico
    John Dewey (1859 – 1952 costruttivista Il suo
pensiero ha come base lo scambio reciproco e
biunivoco tra il soggetto e l’ambiente. La scuola è il
luogo della sperimentazione, dei laboratori,
dell’apprendere facendo: una scuola fatta di attività
che siano ad un tempo intellettuali e pratiche ,
lontana dal metodo trasmissivo che vede l’alunno
come un “vaso” da riempire, come un ricettore
passivo di nozioni.
Jean Piaget
Jean Piaget (1896 - 1980) costruttivista è stato uno psicologo,
biologo e pedagogista svizzero. Egli ha maturato un fondamentale
progetto per spiegare lo sviluppo del pensiero infantile. La teoria
di Piaget si basa sul collegamento tra psicologia e biologia, tra
sviluppo fisico e sviluppo psichico e distingue 4 stadi principali
nell’evoluzione del bambino: stadio senso-motorio, stadio pre -
operatorio, stadio delle operazioni concrete, stadio delle
operazioni formali. I tempi e la successione delle fasi di sviluppo
psicologico sono sostanzialmente immodificabili e universali.
Piaget considera l’intelligenza come un adattamento all’ambiente
esterno che avviene sulla base di due operazioni: l’assimilazione
(intesa come processo passivo e l’accomodamento inteso come
processo attivo
Lev Vygotskij
Lev Vygotskij (1896 - 1934) costruttivista, è stato uno psicologo russo
la cui attività era praticamente sconosciuta a causa della difficoltà nel
reperire le sue opere, alcune delle quali sono rimaste inedite fino agli
anni ’80. La sua analisi cognitivista differì da quella di Piaget
giungendo a conclusioni talvolta opposte. Per spiegare la teoria
secondo cui l’insegnante debba lavorare sulle potenzialità del
bambino, Vygotskij introduce il concetto di zona di sviluppo
prossimale descrivendola come la distanza tra il livello di sviluppo
effettivo (ovvero il livello di sviluppo che il bambino possiede nel
risolvere un compito da solo) e il livello di sviluppo potenziale (ovvero
ciò che il bambino riesce a fare con l’aiuto di qualcuno più esperto).
L’interiorizzazione è un processo di passaggio dall’interpsichico
(relativo ai rapporti con gli altri) all’intrapsichico (relativo al rapporto
tra più parti di sé) ed è un processo sociale, perché avviene tra
bambino e adulti ed è mediato dall’uso del linguaggio
Jerome Bruner
Jerome Bruner (1915 - 2016), psicologo statunitense di area
costruttivista, sviluppò un pensiero il cui la cultura gioca un ruolo di
fondamentale importanza nello sviluppo dell’individuo. Il culturalismo
considera fondamentale l’influenza che i contesti sociali e culturali
condivisi hanno sui processi di apprendimento. L’apprendimento,
secondo Bruner, è un processo costruttivo basato sull’elaborazione
dell’informazione: i metodi di apprendimento collaborativo aiutano le
tecniche di risoluzione dei problemi, poiché gli alunni possono
confrontare interpretazioni e prospettive di una data situazione. La
memoria diventa uno step fondamentale, per questo è importante
comprenderne il funzionamento, poiché è il “luogo” nel quale i
contenuti dell’apprendimento si sedimentano (o meno). Bruner
sottolinea l’importanza del tipo di apprendimento da realizzare e ne
individua tre tipi: apprendimento meccanico, apprendimento
significativo, apprendimento autoregolato.
Scienze pedagogiche
La pedagogia è oggi comunemente definita come
la scienza o il complesso delle scienze e dei saperi
relativi all’educazione. Tali saperi riguardano
anzitutto due aspetti generali: gli scopi o le finalità
che si voglio raggiungere e i mezzi con cui si
intende procedere. A questi va aggiunto un terzo
aspetto: l’oggetto specifico delle pratiche
educative, cioè l’alunno, l’allievo, il discente (sono
tutti sinonimi) colto nella sua individualità, nei suoi
bisogni, nelle sue motivazioni, ma anche nei suoi
problemi.
Metodologie didattiche
• Apprendimento per trasmissione
• Apprendimento per imitazione
• Apprendimenti costruttivisti
• Apprendimenti attraverso la ricerca
Attuali metodologie e strategie
didattiche attive
• E-learning
• Mobile learning
• Flipped classroom
• Cooperative learning
• Role playing
• Didattica laboratoriale
• Mappe concettuali
• Brainstorming
APPRENDIMENTO FORMALE,
NON FORMALE, INFORMALE
• l’apprendimento formale si svolge negli istituti di istruzione e di
formazione e porta all’acquisizione di diplomi e di qualifiche
riconosciute;
• l’apprendimento non formale si svolge al di fuori delle principali
strutture d’istruzione e di formazione e, di solito, non porta a
certificati ufficiali. L’apprendimento non formale è dispensato sul
luogo di lavoro o nel quadro di attività di organizzazioni o gruppi
della società civile (associazioni giovanili, sindacati o partiti
politici). Può essere fornito anche da organizzazioni o servizi
istituiti a complemento dei sistemi formali (quali corsi di istruzione
artistica, musicale e sportiva o corsi privati per la preparazione ad
esami);
• l’apprendimento informale corollario naturale alla vita quotidiana.
Contrariamente all’apprendimento formale e non formale, esso
non è necessariamente intenzionale e può pertanto non essere
riconosciuto, a volte dallo stesso interessato, come apporto alle
sue conoscenze e competenze.

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