IMMUNOLOGIA
PL - 09/2020 Paolo Laveder, settembre 2020
Disclaimer
Questi appunti sono rivolti a docenti e studenti delle scuole secondarie superiori.
Non sono consentiti usi diversi da questo scopo divulgativo.
Paolo Laveder
Dipartimento di Biologia, Università degli studi di Padova
Referente UniPD per il PNLS «Biologia e Biotecnologie»
Mentore EUSOit per la biologia
I. Concetti essenziali
Abbas AK et al.
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ANTICORPI
Alberts B et al.
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CATENE PESANTI
Alberts B et al.
Cinque tipi di catene pesanti (α, δ, ε, γ, %) definiscono altrettanti classi diverse di immunoglobuline,
chiamate con la corrispondente lettera dell'alfabeto latino: IgA, IgD, IgE, IgG e IgM.
La regione costante della coda non partecipa al riconoscimento dell'antigene ma interviene nelle
funzioni effettrici, che stimolano l’intervento di altre cellule del sistema immunitario (diapo 36).
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LINFOCITI
Nel midollo osseo si formano anche le cellule T, che però passano presto al
timo dove si sviluppano ulteriormente per diventare linfociti maturi.
Alberts B et al.
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Maturazione dei linfociti
Alberts B et al.
midollo osseo
Come già visto [diapo n.4], i linfociti B intervengono nella risposta umorale (gli anticorpi neutralizzano l’infezione);
le cellule T invece sono responsabili dei processi mediati da cellule (fagocitosi e uccisione dei microbi).
Questi due tipi cellulari cooperano tra loro, per fornire all’organismo risposte sempre più efficienti.
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SVILUPPO DEI LINFOCITI B
Alberts B et al.
I linfociti B naïve immaturi (cioè devono ancora incontrare l’antigene) si sviluppano nel midollo osseo e producono
sulla superficie cellulare anticorpi di tipo IgM o IgD, che formano il Recettore delle Cellule B (BCR).
Dopo aver lasciato il midollo osseo, i linfociti B naïve maturi migrano negli organi linfoidi secondari: se lì incontrano
un agente patogeno in grado di interagire con il loro BCR si innesca la risposta umorale.
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Abbas AK et al.
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FORMAZIONE DELLE CELLULE EFFETTRICI
Alberts B et al.
Infatti, quando un linfocita B naïve maturo incontra il suo specifico antigene si differenzia in plasmacellula (cellula B effettrice),
specializzata nella produzione in larga scala di anticorpi solubili (prima IgM, poi IgG). Le IgG prodotte hanno la medesima
specificità delle IgM di membrana, che hanno riconosciuto l’antigene all’inizio della risposta umorale.
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Alberts B et al.
Selezione clonale
dei linfociti B
PRESUPPOSTI
v Ogni linfocita B porta un solo tipo di
recettore con una specificità unica
v Per attivare la cellula, il recettore deve
essere occupato
v Le cellule derivate da un linfocita B attivato
avranno recettori dello stesso tipo della
cellula originale
v I linfociti che riconoscono i self vengono
eliminati già all'inizio dello sviluppo
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FASI DELLA RISPOSTA ADATTATIVA
1) Riconoscimento: l’antigene (es. proteine
virali) stimola quei linfociti in grado di
legare l’agente estraneo.
Abbas AK et al.
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Bibliografia essenziale
• In quasi tutte le cellule dell’organismo i geni per le Ig rimangono nella configurazione germinativa; nei linfociti B
naïve, invece, i segmenti V(D)J sono uniti in modo casuale [processo di ricombinazione V(D)J] creando milioni di
combinazioni diverse sia nei geni per la catena pesante, sia nei geni per la catena leggera.
• Di conseguenza, le Ig prodotte da ogni linfocita B naïve saranno leggermente diverse
La ricombinazione V(D)J, infatti, segue percorsi indipendenti in ciascuna cellula linfoide.
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Regioni variabili degli anticorpi
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Esempio
Abbas AK et al.
• Lo stesso DNA della linea germinativa (figura in alto) può generare molte combinazioni diverse di geni, e
quindi mRNA, che differiscono nelle sequenze delle giunzioni V-D-J.
• La figura in basso mostra tre esempi, scelti tra le milioni di possibili combinazioni; durante la ricombinazione
del DNA vengono aggiunti nucleotidi casuali alle giunzioni, creando ulteriore variabilità di sequenze.
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Tabella
Abbas AK et al.
• Si calcola che il sistema immunitario sia in grado di discriminare tra 107 e 109 determinanti antigenici diversi.
• Questo perché la maturazione dei linfociti B crea moltissimi cloni cellulari (potenzialmente 1011), ognuno dei
quali è dotato di un recettore che possiede una ben definita specificità per un antigene.
• I linfociti T subiscono un processo simile di maturazione, che crea un repertorio di diversità ancora maggiore;
linfociti B e linfociti T cooperano per dare una risposta adattativa il più efficiente possibile.
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Stadi di maturazione dei linfociti B
Abbas AK et al.
Ogni stadio di maturazione dei linfociti B, dalla cellula staminale del midollo osseo al linfocita B maturo,
è caratterizzato dall’espressione di specifici geni e marcatori di superficie utili per l’analisi molecolare.
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Selezione clonale Localizzazione
Abbas AK et al.
ORGANI LINFATICI PRIMARI
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LINFOCITI B MATURI
Abbas AK et al.
• I linfociti B naïve immaturi lasciano il midollo osseo e migrano negli organi linfoidi secondari [ diapo n. 9 – 10 ].
• Nella milza e nei linfonodi avvengono i fenomeni piuttosto complessi della risposta immunologica umorale,
riassunti nella diapositiva seguente, che creano prima i linfociti B maturi e poi altri tipi cellulari.
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Complessità della risposta umorale
Abbas AK et al.
Alberts B et al.
STRUTTURA DI
UN Sistema linfatico. Gli antigeni sono catturati nel sito di
LINFONODO infezione e trasportati al linfonodo drenante, dove ha
inizio la risposta immunitaria.
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Attivazione dei linfociti B
E’ la parte più complessa dell’intera risposta umorale: distinte popolazioni di linfociti B rispondono a diversi tipi di antigene,
per cui si distinguono due percorsi [nel primo caso intervengono anche i linfociti T, nel secondo no].
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Si forma il BCR Abbas AK et al.
• Questi due tipi di Ig si formano dallo stesso gene, Lo stesso gene può generare Ig con catene pesanti diverse
per “splicing” alternativo dell’RNA (figura). mediante “splicing” alternativo dell’RNA:
negli RNA messaggeri per le IgM, la regione variabile è unita
alla catena pesante di tipo μ (esoni Cμ), mentre per formare IgD
si crea un mRNA δ che incorpora gli esoni Cδ .
Le linee tratteggiate e le frecce indicano i segmenti di DNA
codificanti per la regione variabile (L-V-D-J) e diversi tipi di
catena pesante che sono uniti dallo splicing dell’RNA.
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Abbas AK et al.
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Maturazione dell’affinità Abbas AK et al.
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Anticorpi secreti Abbas AK et al.
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Abbas AK et al.
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Abbas AK et al.
Scambio di classe
• Nelle fasi iniziali della risposta umorale i linfociti B
producono principalmente IgM.
• Dopo la stimolazione dell’antigene, prevalgono invece le
molecole IgG, IgE e IgA che sono collettivamente dette
classi secondarie di Ig.
• Le Ig secondarie mantengono il loro sito di legame per
l’antigene originario, ma la loro catena pesante può
stimolare l’immunità cellulare in modo diverso
(funzioni effettrici, diapositive 4, 7 e 36).
• Per esempio, il sito di legame per il recettore Fc
tipico delle IgG favorisce l’interazione con altre cellule
del sistema immunitario (fagociti, macrofagi, cellule NK)
che possiedono appunto un recettore in grado di legare le
catene pesanti di questa classe Ig.
• Le IgM sono prive del sito di legame per Fc e quindi
hanno funzioni effettrici molto ridotte.
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Abbas AK et al.
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III. Riepilogo e cronologia
• Nella risposta primaria i linfociti B naïve si
attivano e si differenziano in plasmacellule
che producono anticorpi specifici per
l’antigene che ha innescato la reazione
immunitaria umorale.
Abbas AK et al.
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Alberts B et al.
Maturazione dei linfociti
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I linfociti B maturano nel midollo I linfociti B maturi si attivano
osseo in assenza dell’antigene: qui negli organi linfoidi secondari,
avviene la ricombinazione dopo aver incontrato un antigene
somatica dei segmenti V(D)J. che lega il loro recettore:
Avviene nei linfociti B immaturi e crea regioni variabili diverse. Può avvenire nei linfociti B maturi e/o nelle plasmacellule e modifica il tipo di catena pesante, con
Le cellule linfoidi esprimono due geni «speciali» che sono ripercussioni sulle funzioni effettrici degli anticorpi. Per lo scambio di classe è richiesta l’attività
necessari per questi processi: Recombination-Activating Gene 1 e 2 dell’enzima AID (Activation-Induced cytidine Deaminase), ma non quella delle ricombinasi RAG1 e RAG2.
(RAG1 e RAG2). In figura: scambio isotipico da IgM a IgA (da catena µ a catena a). 41
Splicing alternativo
Splicing dell’RNA L’ordine con cui sono uniti gli esoni non è fisso, ma può variare nel corso dello
sviluppo oppure da tessuto a tessuto. In questo modo, lo stesso gene può generare
In inglese to splice significa unire mediante forme leggermente diverse della stessa proteina (es. proteine A, B, C in figura).
giunzione due parti distanziate di un
oggetto, per esempio nel montaggio di una La ricombinazione del DNA nei geni delle immunoglobuline è un fenomeno unico,
pellicola oppure facendo un nodo tra due che a luogo solo nei linfociti (perché queste cellule esprimono geni «speciali»).
capi di una corda. Viceversa, lo splicing alternativo dell’RNA è molto diffuso: si stima che ogni gene
umano dia vita, in media, a 4 proteine diverse.
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Splicing alternativo nei linfociti B
IgM di membrana: mRNA ha un dominio transmembrana (TM)
IgM secreta: mRNA possiede un corto segmento di coda
Vedi diapo 33.
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Immunologi Premi Nobel
1901 Emil Adolf von Behring (1854-1917), "for his serum therapy to treat diphtheria" (First ever Nobel Prize in Physiology or Medicine)
1908 Eli Metchnikoff (1845-1916) and Paul Ehrlich (1854-1915), "for study of the immune system"
1919 Jules Bordet (1870-1961), "for discovery of the complement system in the immune system"
1930 Karl Landsteiner (1868-1943), "for discovery of human blood types"
1960 Peter B. Medawar (1915-1987) and Frank Macfarlane Burnet (1899-1985), "for the discovery that the immune system of the fetus learns how to
distinguish between self and non-self"
1972 Gerald Maurice Edelman (1929-) and Rodney Robert Porter (1917-1985), "for discovering the chemical structure of antibodies"
1980 Baruj Benacerraf (1920-2011), Jean Dausset (1916-2009) and George Davis Snell (1903-1996), "for discovery of the Major histocompatibility
complex genes which encode cell surface molecules important for the immune system's distinction between self and non-self"
1984 Niels Jerne (1911-1994), Georges J. F. Köhler (1946-1995) and César Milstein (1927-2002) "for work on the immune system and the production of
monoclonal antibodies"
1987 Susumu Tonegawa (1939-), "for discovering how the large diversity of antibodies is produced genetically"
1989 J. Michael Bishop (1936-) and Harold E. Varmus (1939-), "for discovering the cellular origins of retroviral oncogenes"
1996 Peter C. Doherty (1940-) and Rolf M. Zinkernagel (1944-) "for describing how MHC molecules are used by white blood cells to detect and kill
virus-infected cells."
2011 Bruce Beutler (1957-), Jules A. Hoffmann (1941-) "for their discoveries concerning the activation of innate immunity" and Ralph Marvin Steinman
(1943-2011) "for his discovery of the dendritic cell and its role in adaptive immunity"
2018 James P. Allison (1948-) and Tasuku Honjo (1942-) "for their discovery of cancer therapy by inhibition of negative immune regulation."