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La norma giuridica

L’ordinamento di una collettività è costituito da un sistema di regole. Ciascuna di queste regole, proprio
perché concorre a disciplinare la vita organizzata della comunità, si chiama norma. Poiché il sistema di
regole da cui è assicurato l’ordine di una società rappresenta il diritto di quella società, ciascuna di tali
norme si dice giuridica.
La norma giuridica non va mai confusa con la norma morale, nemmeno quando l’una e l’altra abbiano
identico contenuto. Difatti, mentre ciascuna regola morale è assoluta, nel senso che trova solo nel suo
contenuto la propria validità, la regola giuridica deriva la propria forza vincolante dal fatto di essere prevista
da un atto dotato di autorità nell’ambito dell’organizzazione di una collettività.
Di solito la norma viene consacrata in un documento normativo. In tal caso occorre non confondere la
“formula” (il testo) della disposizione, con il “precetto” (il significato) che a quel testo viene attribuito
dall’interprete.
La differenza tra norma di legge e la norma morale risiede nel fatto che la prima è la fonte in un atto che fa
nascere la legge, mentre la norma morale è assoluta e personale.
Non bisogna confondere il concetto di “norma giuridica” con quello di “legge”. Infatti, la legge è un atto o
documento normativo, che contiene norme giuridiche.

La funzione della norma giuridica


La norma si esprime con una ipotesi di fatto (si ipotizza una fattispecie) e si struttura come un periodo
ipotetico che si compone della previsione di un accadimento eventuale e di una conseguenza giuridica. La
parte della norma che descrive l’evento da regolare si definisce fattispecie.
La struttura della norma giuridica è articolata nella previsione di una fattispecie “astratta”, un’ipotesi
d’evento, al verificarsi del quale la legge ricollega determinati effetti giuridici.
Per fattispecie “concreta” s’intende non più un modello configurato ipoteticamente, ma un complesso di
fatti realmente verificatisi, e rispetto ai quali occorre accertare se e quali effetti giuridici ne siano derivati.
Mentre l’individuazione della fattispecie astratta si risolve in una pura operazione intellettuale, l’indagine
sulla fattispecie concreta consiste nell’accertamento del fatto storico, quale realmente verificatosi, da porre
poi a confronto con l’ipotesi astratta prevista dalla legge.

I caratteri della norma giuridica


I caratteri essenziali della norma giuridica avente forza di legge sono la generalità e la astrattezza.
Con il carattere della generalità si intende sottolineare che la legge non deve essere dettata per singoli
individui, bensì o per tutti i consociati o per classi generiche di soggetti.
Con il carattere della astrattezza si intende sottolineare che la legge non deve essere dettata per specifiche
situazioni concrete, bensì per fattispecie (stato di cose) astratte, ossia per situazioni individuate
ipoteticamente.
Importante, per caratterizzare la norma avente valore di legge, è il “principio di eguaglianza” (art. 3 Cost.)
che ha due profili:
a) il primo è di carattere formale (art. 3.1) ed importa che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni sociali e personali”.
b) il secondo è di carattere sostanziale (art. 3.2) ed impegna la Repubblica a” rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
politica, economica e sociale del Paese”.
Inoltre la norma giuridica deve avere il carattere dell’imperatività: gli interessati non possono sostituire le
norme giuridiche con altre disposizioni. Esistono altresì norme che i destinatari non sono tenuti a osservare
e che possono essere sostituite con altre disposizioni di legge: sono denominate derogabili.
Altro elemento caratteristico, anche se non necessario, è la sanzione cioè la conseguenza sfavorevole
prevista dall'ordinamento nel caso di inosservanza.

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