Nel seicento si diffonde la musica strumentale grazie
anche allo sviluppo del violino avvenuto nelle grandi famiglie di liutai a cremona che con il suo perfezionamento stimola i compositori a scriverci sopra, nascono così le prime orchestre d’archi. Un altro strumento importante nel seicento è il clavicembalo la cui tecnica viene molto sviluppata. Importante personaggio del periodo è Giovanni Battista Lulli, che dopo essere stato ammesso alla corte di Luigi XIV come ballerino e violinista diventa direttore dei concerti e inizia a comporre musica strumentale prendendo parte alla nascita dell’overture, fissando la struttura della suite e ampliando l’organico dell’orchestra con i fiati. Il seicento ha portato tre principali innovazioni: il passaggio dalla lettura orizzontale a quella verticale, la dimostrazione da parte di Zarlino del fondamento naturale dell’accordo perfetto maggiore e la nascita del basso continuo.
IL BAROCCO
Il barocco venne considerato un periodo buio dal
punto di vista culturale dagli illuministi per via della sua associazione con la controriforma, tuttavia anche se coincidono dal punto di vista culturale non rappresentano la stessa idea. Nel barocco nascono forme musicali come l’oratorio e il melodramma e se ne perfezionano altre come la suite che diventa sia per orchestra che per strumento solo e il concerto. In questo periodo viene anche formulata la teoria degli affetti. Questo stile artistico è fortemente condizionato dall’idea dell’infinito e tenta, con la sua grandiosità e varietà di darne forma oltre che esprimere la meraviglia dell’uomo nei suoi confronti.
LA NASCITA DEL MELODRAMMA E L’ORATORIO
Giovanni Bardi crea la camerata dei bardi dove si
riunisce una cerchia ristretta che vuole una forma musicale nuova mischiando l’ammirazione per gli antichi greci e la passione per lo spettacolo, nasce così il melodramma, cioè il canto con azione scenica alla cui base è posto il recitar cantando, cioè una recitazione verso la melodia. Nel frattempo San Filippo Oneri fonda il primo oratorio, cioè uno spazio dove riunirsi a pregare il cui nome andrà ad indicare una rappresentazione teatrale drammatica senza scenografia che mette in atto scene della vita di Cristo. Si forma quindi una scuola romana volta alla rappresentazione verso un pubblico eletto, mentre a Venezia nasce il primo teatro pubblico che diventa una sorta di azienda con la nascita della figura dell’impresario. VIVALDI
A 15 anni entra negli ordini religiosi e a 18 diventa
sacerdote ma non celebra la messa forse a causa di una malattia. Crea una scuola di musica in un ospedale femminile che accoglieva ragazze sfigurate dalla malattia, per loro scrive molta musica e fa mettere una grata tra orchestra e pubblico per non far vedere le pazienti deturpate. Scrive anche intorno alle 50 opere.
I CASTRATI
Mentre la castrazione dei bambini per preservarne la
voce infantile era d’uso anche nel medioevo, durante il XVII secolo divenne una vera e propria moda, fino a raggiungere agli inizi del XVIII secolo una media di 4000 castrazioni all’anno. I bambini venivano venduti agli imprenditori che gli facevano avere una formazione di circa 6/7 anni per poi diventare cantanti, non tutti tuttavia diventavano famosi e molti finivano nei cori o trovavano ben più umile impiego. L’operazione era pericolosa e molti morivano ma le famiglie avevano molti figli e spesso non potevano mantenerli tutti. Il più famoso tra i castrati fu Farinelli che divenne una vera e propria star. La chiesa non approvò mai ufficialmente la castrazione nonostante facesse uso degli evirati. L’ultimo castrato prima che la pratica fosse vietata fu Moreschi che fu anche l’unico del quale si ha una registrazione.