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IL VIETNAM
La sconfitta delle truppe francesi a Dien Bien Phu nel 1954 ad opera delle truppe
nazionaliste e anticolonialiste del Viethim, segnò la fine della presenza coloniale francese in
Indocina che fu ratificata ufficialmente dalla convenzione di Ginevra.
Fin dal 1949 con la rivoluzione comunista in cina, gli americani avevano dato un significato
nuovo alla guerra di liberazione del vietnam, vedendola come un riflesso dell'influenza del
comunismo cinese in asia. Pur sostenendo lo sforzo francese di conservare il controllo
dell’area, l’amministrazione Eisenhower si era comunque limitata a fornire aiuti militari senza
inviare truppe combattenti o aerei propri in quel teatro.gli Stati Uniti si prestavano ora a
partecipare ai negoziati di Ginevra con il presupposto che l’Indocina non rappresentasse
solo una questione locale e circoscritta al contesto della decolonizzazione, ma la nuova
frontiera americana contro l'avanzata del comunismo.
Nel corso della conferenza di Ginevra i viet minh, nella repubblica democratica del vietnam,
furono spinti dalla cina a cercare una mediazione con la francia. Fin dal 1949 infatti i francesi
avevano appoggiato il ritorno al potere, nella parte del sud del vietnam, dell'ex imperatore
dell'Annam. Adesso quindi la cina, temeva che gli amercani potessero subentrare ai francesi
nel controllo del regime del vietnam del sud.
Di fatto, gli accordi di ginevra del 1954, lasciarono in sospeso la questione dell'unificazione
del vietnam, dividendone temporaneamente il territorio: le zone settentrionali restavano sotto
il controllo della repubblica democratica del vietnam guidata da Chiminh, mentre le regioni
meridionali rimanevano sotto controllo francese.
Nel vietnam del nord, che cominciò a ricevere aiuti da cina e URSS, i viet minh accelerarono
dopo il 1954 il pano di nazionalizzazione delle terre e il programma di riforme volto a creare
un impianto socio-economico di stampo socialista.
Gli USA capirono ben presto che il regime del sud poteva trasformarsi in uno "stato barriera"
contro l'espansione del comunismo, e si mossero in 2 direzioni: da un lato cercarono in
accordo con la francia, di trovare per la guida del paese un leader di sicura fede
nazionalista, anticolonialista e anticomunista; dall'altro si attivarono per costruire nell'area
asiatica una solida alleanza difensiva simile al patto atlantico. L'accordo per la formazione
della SEATO fu invece siglato nel 1954 tra USA, GB, australia, nuova zelanda, francia,
filippine, thailandia e pakistan.
Mentre gli USA che temevano un possibile successo delle forze comuniste anche al sud,
ritennero di non essere tenuti a far rispettare gli accordi di Ginevra, cine e URSS non si
opposero alla mancata convocazione delle elezioni.
Di fronte all'ormai chiara divisione del paese, Diem si volse a rendere più solida la base del
proprio potere attraverso una sistematica repressione sia dei viet minh ancora presenti nel
sud, sia di qualsiasi movimento o gruppo non perfettamente allineato alla sua leadership.
Inoltre Diem anziché incentivare la ripresa economica, finì per appoggiarsi sempre di più ai
finanziamenti americani. Mentre il dispotismo, la repressione e l'intransigente cattolicesimo
di Diem allargarono progressivamente il fronte interno nel dissenso, il regime nordvietnamita
cominciò ad inviare ai dissidenti del sud una serie di aiuti, che militari, che filtravano una rete
di passaggi lungo la foresta che arrivavano fino alle regioni meridionali del vietnam. Alla fine
del 1960 con la nascita del Fronte nazionale di liberazione che riuniva tutti i veri oppositori di
Diem, il conflitto cessò di essere limitato allo scontro fra dissidenti e le forze del regime
sudvietnamita per assumere proporzioni più vaste e tragiche. Il fronte di liberazione
nazionale inoltre si batteva per la riunificazione della nazione del vietnam.
Davanti quindi alle crescenti resistenze che incontrava il regime di Diem, l'amministrazione
di Kennedy, all'inizio degli anni 60, aumentò gli aiuti e la presenza dei consiglieri americani
nel vietnam del sud. Quando tuttavia tra 1962 e 1963, l'opposizione contro Diem si fece
sempre più incontenibile, anche Washington decise di abbandonare Diem, che fu rovesciato
da un colpo di stato militare nel 1963.
Nonostante la presenza americana si facesse sempre più massiccia sotto la presenta di
johnson, le difficoltà politiche e militari di saigon non cessarono e il regime non riusciva ad
avere la meglio sulla guerriglia, forti dei crescenti aiuti militari provenienti dalla cina e
dall'URSS, del sostegno diretto delle truppe nordvietnamite e dell'appoggio delle popolazioni
contadine. Il governo americano quindi, arrivò con la cosiddetta risoluzione di Tonchino del
1964 che prevedeva a presto uno scontro navale avvenuto nel golfo del tonchino tra navi
americane e imbarcazioni nordvietnamite, a decidere di bombardare direttamente i territori
del a nord. Pur senza tramutarsi in una vera dichiarazione di guerra, l'intervento americano
si fece sempre più esteso: gli USA lanciarono infatti una massiccia campagna dii
bombardamenti aerei sul vietnam del nord che si intensificò nei 3 anni successivi.
Il conflitto, che secondo le previsioni doveva essere breve, si rivelò invece assai lungo e
drammatico. Infatti gli USA non riuscirono a piegare la resistenza dei vietcong.
Alle difficoltà militari dell'esercito, si aggiunse anche
l'opposizione di gran parte dell'opinione pubblica americana, che per la prima volta poteva
seguire la guerra in diretta attraverso la televisione e cominciò a ritenerla politicamente
ingiusta ed inutile.
L'opposizione al conflitto in Vietnam culminò nel 1968 quando le operazioni conobbero
un'importante svolta dal punto di vista militare. Fra il 30 e 31 gennaio 1968 infatti i vietcong
lanciarono una grande offensiva, l'offensiva del Tet, in tutto il sud. Se dal punto di vista
militare fu una sconfitta per i vietcong, si rivelò tuttavia un grande successo perché mostrò la
capacità dei guerriglieri di andare a colpire in massa la stessa capitale del sud. A marzo,
Johnson ordinò quindi la parziale cessazione dei bombardamenti nel vietnam del nord e
decise di non ricandidarsi alla presidenza. A Parigi nel maggio successivo, si aprirono i
negoziati di pace, anche se in Vietnam gli scontri non cessarono.
Il nuovo presidente americano, il repubblicano Nixon, convinto che occorresse rafforzare
l'esercito sudvietnamita per metterlo nelle condizioni di reggere la solo la guerra contro i
vietcong,
lanciò la cosiddetta strategia della “vietnamizzazione” del conflitto che avrebbe portato al
progressivo disimpiego statunitense nella regione.
Tuttavia temendo che i vietcong prendessero la vietnamizzazione come un segno di
debolezza americana, tra il 1970 e il 1972 Nixon fece riprendere i bombardamenti. Solo nel
gennaio del 1973 arrivarono a conclusione i negoziati di pace. Gli accordi di Parigi siglati
dall’americano Kissinger e il nordvietnamita The, prevedevano un immediato cessate il fuoco
e il ritiro americano dal Vietnam entro 2 mesi.
La guerra si protrasse tuttavia per altri 2 anni ma, privo del supporto americano, l'esercito del
sud non fu in grado di reggere all'offensiva congiunta dei nordvietnamiti e dei vietcong
Il paese venne unificato nella Repubblica socialista del Vietnam, proclamata ufficialmente il 2
luglio 1976. L'anno successivo in vietnam entrò a far parte dell'ONU.
Il Laos, che dopo l'indipendenza non aveva mai conosciuto una vera e propria pacificazione
interna, precipitò in una vera e propria guerra civile tra il 1974 e il 1975.alla fine ebbero la
meglio le forze del partito comunista locale, che nel dicembre del 1975 instaurarono la
Repubblica popolare del Laos, un regime di stampo socialista a partito unico.
Anche la Cambogia vide trionfare nel 1975 le forze comuniste, da impiegati in una guerriglia
contro il regime autoritario filoamericano.fu quindi proclamata la Repubblica democratica che
nel 1976 diede una costituzione.i costi umani e sociali di quest’operazione furono
terribili.oltre alle deportazioni degli oppositori al lavoro massacrante a cui la popolazione
veniva costretta nelle comuni popolari, la dittatura del Pol Pot mise in atto un vero e proprio
sterminio pianificato di tutti coloro che si ritenevano potessero macchiare la purezza della
società.questa repressione si calcola che abbiano causato la scomparsa di un quarto della
popolazione cambogiana.alla fine del 1997, quasi 19 anni dopo la caduta del regime di Pol
Pot, l’ONU riconobbe come atti di genocidio i crimini commessi dai khmer rossi.