Sei sulla pagina 1di 2

La guerra del Vietnam (in inglese Vietnam War, in vietnamita Chiến tranh Việt Nam),

nota nella storiografia vietnamita come guerra di resistenza contro gli Stati Uniti
(in vietnamita Kháng chiến chống Mỹ)[14][15] o anche come guerra statunitense
(Chiến Tranh Chống Mỹ Cứu Nước, letteralmente “guerra contro gli statunitensi per
salvare la nazione”)[16] fu un conflitto armato combattuto in Vietnam fra il 1º
novembre 1955 (data di costituzione del Fronte di Liberazione Nazionale filo-
comunista) e il 30 aprile 1975 (con la caduta di Saigon, il crollo del governo del
Vietnam del Sud e la riunificazione politica di tutto il territorio vietnamita
sotto la dirigenza comunista di Hanoi).[17] Il conflitto si svolse prevalentemente
nel territorio del Vietnam del Sud e vide contrapposte le forze insurrezionali
filocomuniste – sorte in opposizione al governo autoritario filostatunitense
costituitosi nel Vietnam del Sud – e le forze governative della cosiddetta
Repubblica del Vietnam – creata dopo la conferenza di Ginevra del 1954, successiva
alla guerra d'Indocina contro l'occupazione francese.

Il conflitto, iniziato fin dalla metà degli anni cinquanta con il primo
manifestarsi di un'attività terroristica e di guerriglia in opposizione al governo
sudvietnamita, vide il diretto coinvolgimento degli Stati Uniti d'America, che
incrementarono progressivamente secondo la strategia dell'escalation le loro forze
militari in aiuto al governo del Vietnam del Sud, fino ad impegnare un'enorme
quantità di forze terrestri, aeree e navali dal 1965 al 1972, con un picco di
550.000 soldati nel 1969.[18] Nonostante questo spiegamento di forze, il governo
degli Stati Uniti non riuscì a conseguire la vittoria politico-militare, ma subì al
contrario pesanti perdite, finendo per abbandonare nel 1973 il governo del Vietnam
del Sud. In appoggio alle forze statunitensi parteciparono al conflitto anche
contingenti inviati dalla Corea del Sud, dalla Thailandia, dall'Australia, dalla
Nuova Zelanda e dalle Filippine. Sull'altro versante, intervenne direttamente in
aiuto delle forze filocomuniste dell'FLN (definite Viet Cong dalle autorità
statunitensi e sudvietnamite) l'esercito regolare del Vietnam del Nord, che
infiltrò, a partire dal 1964, truppe sempre più numerose nel territorio del Vietnam
del Sud, impegnandosi in duri combattimenti contro le forze statunitensi nel corso
di offensive culminate nella campagna di Ho Chi Minh nel 1975. La Cina e l'Unione
Sovietica, inoltre, appoggiarono il Vietnam del Nord e le forze Viet Cong con
continue e massicce forniture di armi e con il loro appoggio politico-diplomatico.

Essa non fu un conflitto formalmente dichiarato tra potenze sovrane: poté essere
descritta come un'azione di livello minore o di differente natura, continuando la
tendenza seguita dalla fine del secondo conflitto mondiale di proiettare il termine
"guerra" in un nuovo contesto, come per la guerra di Corea, che venne definita come
un'"azione di polizia" sotto la supervisione dell'Organizzazione delle Nazioni
Unite.[19] La guerra del Vietnam non interessò soltanto il territorio del Paese
asiatico, ma coinvolse progressivamente il Laos (ufficialmente neutrale, ma in
realtà oggetto di operazioni belliche segrete statunitensi e di infiltrazioni
continue di truppe nordvietnamite) e la Cambogia, interessata massicciamente da
attacchi aerei e terrestri americani (1969-1970) e infine invasa dalle forze
nordvietnamite in appoggio alla guerriglia degli Khmer rossi. Anche lo stesso
Vietnam del Nord venne ripetutamente colpito da pesanti e continui bombardamenti
degli aerei statunitensi (dal 1964 al 1968 ed ancora nel 1972), sferrati per
indebolire le capacità militari nordvietnamite e per frantumare la volontà politica
del governo di Hanoi di continuare la lotta insurrezionale al sud. La guerra ebbe
fine il 30 aprile 1975, con la caduta di Saigon, in cui gli Stati Uniti subirono la
prima vera sconfitta politico-militare della propria storia, e dovettero accettare
il totale fallimento dei loro obiettivi politici e diplomatici.

La guerra del Vietnam (in inglese Vietnam War, in vietnamita Chiến tranh Việt Nam),
nota nella storiografia vietnamita come guerra di resistenza contro gli Stati Uniti
(in vietnamita Kháng chiến chống Mỹ)[14][15] o anche come guerra statunitense
(Chiến Tranh Chống Mỹ Cứu Nước, letteralmente “guerra contro gli statunitensi per
salvare la nazione”)[16] fu un conflitto armato combattuto in Vietnam fra il 1º
novembre 1955 (data di costituzione del Fronte di Liberazione Nazionale filo-
comunista) e il 30 aprile 1975 (con la caduta di Saigon, il crollo del governo del
Vietnam del Sud e la riunificazione politica di tutto il territorio vietnamita
sotto la dirigenza comunista di Hanoi).[17] Il conflitto si svolse prevalentemente
nel territorio del Vietnam del Sud e vide contrapposte le forze insurrezionali
filocomuniste – sorte in opposizione al governo autoritario filostatunitense
costituitosi nel Vietnam del Sud – e le forze governative della cosiddetta
Repubblica del Vietnam – creata dopo la conferenza di Ginevra del 1954, successiva
alla guerra d'Indocina contro l'occupazione francese.

Il conflitto, iniziato fin dalla metà degli anni cinquanta con il primo
manifestarsi di un'attività terroristica e di guerriglia in opposizione al governo
sudvietnamita, vide il diretto coinvolgimento degli Stati Uniti d'America, che
incrementarono progressivamente secondo la strategia dell'escalation le loro forze
militari in aiuto al governo del Vietnam del Sud, fino ad impegnare un'enorme
quantità di forze terrestri, aeree e navali dal 1965 al 1972, con un picco di
550.000 soldati nel 1969.[18] Nonostante questo spiegamento di forze, il governo
degli Stati Uniti non riuscì a conseguire la vittoria politico-militare, ma subì al
contrario pesanti perdite, finendo per abbandonare nel 1973 il governo del Vietnam
del Sud. In appoggio alle forze statunitensi parteciparono al conflitto anche
contingenti inviati dalla Corea del Sud, dalla Thailandia, dall'Australia, dalla
Nuova Zelanda e dalle Filippine. Sull'altro versante, intervenne direttamente in
aiuto delle forze filocomuniste dell'FLN (definite Viet Cong dalle autorità
statunitensi e sudvietnamite) l'esercito regolare del Vietnam del Nord, che
infiltrò, a partire dal 1964, truppe sempre più numerose nel territorio del Vietnam
del Sud, impegnandosi in duri combattimenti contro le forze statunitensi nel corso
di offensive culminate nella campagna di Ho Chi Minh nel 1975. La Cina e l'Unione
Sovietica, inoltre, appoggiarono il Vietnam del Nord e le forze Viet Cong con
continue e massicce forniture di armi e con il loro appoggio politico-diplomatico.

Essa non fu un conflitto formalmente dichiarato tra potenze sovrane: poté essere
descritta come un'azione di livello minore o di differente natura, continuando la
tendenza seguita dalla fine del secondo conflitto mondiale di proiettare il termine
"guerra" in un nuovo contesto, come per la guerra di Corea, che venne definita come
un'"azione di polizia" sotto la supervisione dell'Organizzazione delle Nazioni
Unite.[19] La guerra del Vietnam non interessò soltanto il territorio del Paese
asiatico, ma coinvolse progressivamente il Laos (ufficialmente neutrale, ma in
realtà oggetto di operazioni belliche segrete statunitensi e di infiltrazioni
continue di truppe nordvietnamite) e la Cambogia, interessata massicciamente da
attacchi aerei e terrestri americani (1969-1970) e infine invasa dalle forze
nordvietnamite in appoggio alla guerriglia degli Khmer rossi. Anche lo stesso
Vietnam del Nord venne ripetutamente colpito da pesanti e continui bombardamenti
degli aerei statunitensi (dal 1964 al 1968 ed ancora nel 1972), sferrati per
indebolire le capacità militari nordvietnamite e per frantumare la volontà politica
del governo di Hanoi di continuare la lotta insurrezionale al sud. La guerra ebbe
fine il 30 aprile 1975, con la caduta di Saigon, in cui gli Stati Uniti subirono la
prima vera sconfitta politico-militare della propria storia, e dovettero accettare
il totale fallimento dei loro obiettivi politici e diplomatici.

Potrebbero piacerti anche