Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Futurismo
Movimento artistico che in realtà include anche la letteratura e le manifestazioni letterarie.
È un movimento italiano d’avanguardia: include letteratura arte e pensiero politico e investe nuove ideologie sul novo modo di pensare la realtà.
Nasce nel 1909 con la pubblicazione del manifesto di Tommaso Marinetti su ‘Le Figaro’ E annuncia i caratteri di questo movimento e attraverso questo documento ogni fCreare arte e costume
che avrebbero dovuto fare tabula rasa del passato e di ogni forma espressiva tradizionale ispirandosi al dinamismo creando un nuovo stile di vita basandosi sulla vita moderna, sulla civiltà della
macchina, fornendo così le basi per le future avanguardie.
Interessa arti letterarie ma in particolare modo pittura scultura architettura attraverso pubblicazione dei propri manifesti gli autori scriveranno delle regole su come eseguire le varie disciplina.
1909-1914 periodo più orente, nel 1916 segna una fase di separazione dalle forme che si avevano all’inizio.
Fino al 1914 l’architettura non venne presa in considerazione.
Artisti della prima fase: Umberto Boccioni, Giacomo balla, carrà, Severini, russo.
In italia;
La fase preparatoria che viene prima del futurismo viene detta ‘prima del futurismo’ e prevedeva
Il ri uto del passato era il principio da cui si partiva per cui l’ispirazione era la cultura moderna: macchina, velocità, metropoli.
Questi elementi dovevano essere studiati nelle varie discipline dei vari artisti.
Giacomo Balla:
Porta.
Cantiere edilizio: si può vedere la giornata dell’operaio; la vita sociale faceva parte della ri essione degli artisti. La tecnica di rappresentazione era il ‘divisionismo’(segno tratteggiato)
Periferia; tema sociale d’importante; periferia abita da operai. I cantieri vivi indicavano la trasformazione.
Scomposizione della composizione: scena scomposta in molte parti uide, con linee sinuose.
Carlo Carrà
Riproducevano il movimento.
Villon:
Opera scultorea ricca di plasticismo- cerca di catturare il movimento e di ritrarlo nella sua rappresentazione.
Rosso:
Opere scultoree che catturano un attimo, in questo caso il sorriso di una bambina.
Marey:
Fisiologo che si dedicò allo studio dei movimenti; questo signore ha inventato un fucile che cattura degli scatti nello spazio. Questa ricerca servì molto agli artisti che capirono che per disegnare
il movimento bisogna vederne ogni attimo. Lui realizza queste immagini dove averle prodotte tramite gli scatti della telecamera.
1
fi
fi
fl
fl
Il futurismo è stato il primo movimento italiano d’avanguardia (letterario, artistico e politico) sorto ufficialmente nel 1909 con la pubblicazione del Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti sul quotidiano parigino
“Le Figaro”. Attraverso questo documento il movimento propugnava un’arte e un costume che avrebbero dovuto fare tabula rasa del passato e di ogni forma espressiva tradizionale, ispirandosi al dinamismo
della vita moderna, della civiltà meccanica, e proiettandosi verso il futuro fornendo il modello a tutte le successive avanguardie.
Interessò molte espressioni artistiche tra cui pittura, scultura, architettura, letteratura e teatro che, attraverso la pubblicazione dei propri manifesti, esaltavano il culto del futuro e del progresso.
I decenni precedenti il futurismo prepararono il campo al movimento in quanto molte tematiche vennero affrontate da diversi artisti.
Il futurismo viene solitamente compreso tra il 1909 e il 1916 quando si avvertirono i primi segni della crisi sociale e politica che nasceva dalla guerra mondiale: l’attività di gruppo degli artisti si sciolse e mutò anche
il senso della ricerca.
Solo dopo il conflitto e per opera, oltre che di Marinetti, di Balla e Depero nacque un secondo futurismo che, però, non ritrovò mai l’unità creativa e la forza di rinnovamento del gruppo primitivo. Implicato con il
fascismo il futurismo subì dopo la seconda guerra mondiale un periodo di oscurità e di condanna ideologica, sino a che venne riproposto nel mondo anglosassone e riscoperto dalle più recenti avanguardie
artistiche contemporanee.
IL movimento in Europa (dal 1912 al 1914). I protagonisti principali di questa avanguardia che ha mutato profondamente le nostre concezioni su noi stessi e la storia, sono Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo
Carrà, Luigi Russolo, Gino Severini, Fortunato Depero, Antonio Sant’Elia, Mario Chiattone.
2
Giacomo Balla (1871-1958)
Etienne-Jules Marey
Cronofotografia. Salto in lungo con l’asta, 1890
Fotografia b/n, 14 x 35 cm
Incisione che illustra il fucile fotografico Beaune, Musée E. J. Marey
pubblicata su ‘’La Nature" n. 464, 22 aprile 1882 Meccanismo del fucile fotografico, 1882
6
Incisione, 44 x 30,7 cm
Eadweard Muybridge (1830-1904)
Marey Etienne-Jules
Physiologie du mouvement. Le vol des
oiseaux
Paris, G.Masson, 1890
8
Alfa Romeo 1910 Aereo, 1910
9
Il futurismo e la pittura
10
Umberto Boccioni (1883-1916)
La sua adesione al futurismo risale al 1909 quando, come si è detto, firmò insieme
ad altri il Manifesto della pittura futurista. L’opera che segna la svolta in tal senso è Giacomo Balla
rappresentata dal dipinto Lampada ad arco del 1909, in cui tocchi divisionisti si Dinamismo di un
trasformano in virgole accomunate di vari colori per meglio rappresentare cane al guinzaglio,
l’irraggiamento della luce della lampada. Proprio la luce costituiva uno dei punti 1912
programmatici del manifesto della pittura che in questo caso sembra dissolvere la olio su tela, 90,8 x
forma degli oggetti divenendo la vera protagonista dell’opera. Fra il 1911 e il 1912 110 cm
approfondì il tema del movimento come nella Bambina che corre sul balcone, Buffalo-New York,
Dinamismo di un cane al guinzaglio, in Volo di rondini. Nell’ampio ciclo delle Albtright-knox Art
Compenetrazioni Iridescenti (1912-1914) studiò in funzione dinamica la Gallery
scomposizione della luce. Il Ciclo delle dimostrazioni interventiste (1915) conclude
il periodo del primo futurismo. Le opere successive di Balla affrontano varie
tematiche che vanno via via allontanandosi dalla sperimentazione futurista (1934).
Giacomo Balla
Compenetrazione
iridescente n. 7,
1912
olio su tela, 77 x
77 cm
Torino, Galleria
Civica d’Arte
Giacomo Balla Giacomo Balla Moderna
Giacomo Balla Giacomo Balla
Lampada ad arco, 1909 olio su Bambina che corre sul balcone, 1912
Velocità d’automobile, 1912 Linee andamentali + successioni dinamiche (Volo
tela, 174,7 x 114,7 cm olio su tela, 125 x 125 cm
olio su legno 55,6 x 68,9cm di rondini), 1913
New York, the Museum of Milano, Civica Galleria d’Arte Moderna
New York, The Museum of Modern Art tempera su carta intelata, 49 x 68 cm
Modern Art Raccolta Grassi
Milano, Collezione Mattioli
12
Carlo Carrà (1881-1966)
Nel 1910 fece parte del primo gruppo futurista, seguendone le alterne fortune nelle esposizioni europee (Parigi,
1912) e nelle affermazioni programmatiche, raggiungendo risultati qualitativi raramente ottenuti in seguito.
Uno dei primi dipinti futuristi è ispirato ai Funerali dell’anarchico Galli (1911), assassinato in Via Carlo Farini a Torino,
nel 1904. I funerali erano sfociati in una mischia, nella quale il pittore era rimasto coinvolto. Questa stessa
impressione, di essere coinvolto in un tumulto, Carrà cercò di comunicare allo spettatore, dipingendo l’episodio a
distanza di anni, e stendendo sulla grande tela, con i bagliori del colore e le traiettorie multiple dei gagliardetti
agitati, dei bastoni dimenati nell’aria, una rete di ‘linee-forza’ nella quale lo sguardo è attirato. In tal senso Carrà
mette in pratica il concetto espresso nel Manifesto tecnico della Pittura futurista: «noi porremo lo spettatore al
centro del quadro».
La sua tecnica di rappresentazione, a quest’epoca, è ancora legata ai modi del divisionismo che in seguito saranno
mediati con il cubismo.
Pur nella scomposizione futuristica, la sua pittura era rivolta a una ricerca formale e sintetica, governata da un chiaro
Carlo Carrà scuro soffice e volumetrico e da innesti plastici di schietta solidità. Il passaggio di Carrà dal futurismo alla pittura
Sobbalzi in carrozzella, metafisica è segnato nel 1916 anche in seguito all’incontro con De Chirico, Savino e De Pesis.
Carlo Carrà
1911 Funerale dell’anarchico Galli,1911
olio su tela 52,3 x 67,1 cm olio su tela, 198,7 x 259,1 cm
Carlo Carrà
New York, The Museum New York, The Museum of Modern Art
Nuotatrici, 1910
of Modern Art acquistato con il lascito di Lillie P. Bliss, 1948
olio su tela, 105,3 x 155,6 cm
donazione di Hebert e
Pittsburgh, Museum of Art, Carnegie Institut
Nanette Rothschild, 1965
donazione, G. David Thompson, 1955
Carlo Carrà
Ritratto di Marinetti, 1910-11
olio su tela, 100 x 80 cm
Collezione privata
13
Luigi Russolo
Luigi Russolo (1885-1947) Sintesi plastica dei movimenti di una donna, 1913
Olio su tela, 86 x 65 cm
Rispetto agli altri pittori Russolo era anche compositore. Nel 1910 sottoscrisse sia Grenoble, Musée de Peinture et de Sculpture
il Manifesto dei pittori futuristi sia il Manifesto tecnico della pittura futurista.
La sua pittura oscillò tra esperienze di dinamismo (Sintesi plastica dei movimenti di
una donna) e un divisionismo simbolista dove compaiono echi letterari (Profumo e
Ricordo di una notte). La fase successiva testimonia ancora di più l’aggancio del
suo futurismo al decadentismo simbolista (Musica, 1911) in cui il colore si carica di
suggestioni psichiche. L’azione di Russolo fu però più incisiva nella ricerca di
valorizzazione dei timbri musicali, in particolare nella Teoria dei rumori (1916) e
nei concerti futuristi.
Gino Severini
Il treno dei feriti, 1915
Gino Severini Gino Severini Gino Severini olio su tela, 117 x 90 cm
Il boulevard, 1910 Dinamismo di una danzatrice, 1912 Ballerina in blu, 1912 Amsterdam, Stendelijik Museum
olio su tela, 63, 5 x 91,5 cm olio su tela, 60 x 45 cm olio su tela, 61 x 46 cm
In prestito da Salomone e Erick Estorick Milano, Collezione Riccardo e Milano, Collezione Mattioli
Magda Jucker 15
Deposito Pinanoteca di Brera
Fortunato Depero (1892-1960)
Nel 1915 firmò con Giacomo Balla il Manifesto della ricostruzione futurista
dell’universo che apriva la seconda fase del futurismo nella quale l’esigenza
dell’arte totale aspirava ad influenzare molti aspetti dell’esistenza attraverso una
radicale trasformazione dell'ambiente: dall'arredo alla moda, dal cinema al teatro,
dalla musica alla danza, dal manifesto pubblicitario alla progettazione dell'oggetto
d'uso.
«Astrattisti futuristi» si firmano Balla e Depero: il manifesto costituiva la prima
teorizzazione della tendenza non figurativa dell'arte d'avanguardia in Italia. Viene
anche proposto e teorizzato l'uso di diversi materiali per la costruzione dell'opera
d'arte - metalli, tessuti, vetri, liquidi ecc. - prefigurando un'arte polimaterica.
La sua pittura in questo periodo (1916-1918) è caratterizzata da una dinamica
astratta, di colori a stesura piatta, di acceso cromatismo, su temi di natura vegetale
e animale, con una vena di stupefazione in senso fantastico favolistico.
Umberto Boccioni
Antigrazioso, 1912-13
Umberto Boccioni gesso, 58 x 50 x 40 cm
Forme uniche nella continuità dello spazio, 1913 Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna
bronzo, 126,4 x 89 x 40,6 cm
Roma, collezione privata
17
Il futurismo e l’architettura Fino al 1914 l’architettura futurista non venne presa inSezione 5
Il movimento futurista ignorò l’architettura sino al 1914. In considerazione fu proprio nel 1914 che Chiattone e Sant’Elia
quell’anno due architetti, Antonio Sant’Elia e Mario Chiattone presentarono ad una mostra a Milano, un immagine
presentarono in una mostra a Milano un’immagine rivoluzionaria rivoluzionaria della città, chiamata ‘LA CITTA’ NUOVA’ ovvero
della «città nuova», la città futura, in una serie di disegni e di ‘LA CITTA FUTURA’.
progetti. Nel catalogo era pubblicato un testo scritto da Sant’Elia
sull’esigenza di un rinnovamento radicale dell’architettura Rinnovamento radicale dell’architettura italiana.
italiana, scaduta a un eclettismo accademico. In. Questo manifesto si legge il programma di
Marinetti apportò qualche modifica al testo originario e lo quest’architettura:
ripubblicò nel medesimo anno (1914) come integrazione dei Tutto doveva essere rimodernato, concetti su cui si doveva
programmi del movimento intitolandolo Manifesto
dell’architettura futurista. In esso si proclamava che tutto doveva
basare l’architettura, il gusto del:
essere rivoluzionato e vi si esaltava come futurista «il gusto del • leggero (vetro)
leggero, del pratico, dell’effimero, del veloce». • pratico ( è l’essenziale. Si unisce all’utile e non al super uo,
In accordo con le teorie estetiche di Boccioni sul dinamismo le cose in più, come gli ornamenti non servono.)
plastico si esaltavano tutte le tecnologie e gli elementi che
• e mero (senso del provvisorio - tenda), senso di instabilità,
concorrevano a portare dinamismo al progetto: dai nuovi
materiali alle rinnovate tipologie edilizie, dall’effetto dinamico qualcosa che si muove - l’ascensore)
delle metropolitane a quello degli ascensori. • veloce
Quel manifesto è stato l’evento più importante del futurismo nel Venivano esaltate le nuove tecnologie che riuscivano a
campo dell’architettura e tendeva a inserire l’Italia nel processo conferire alle architetture il plasticismo/dinamismo:
europeo del rinnovamento architettonico. In realtà nessuna
importante opera futurista fu mai costruita in Italia. Di quel composizione molto articolata/capacità di imprimere
momento polemico ci rimangono oggi la serie di disegni di dinamicità e azione nell’opera.
Sant’Elia e quella di Chiattone. Sant’Elia, in particolare, sviluppò Gli architetti italiani hanno assimilato qualcosa dei grattacieli
una ricerca volumetrica e spaziale che, grazie a una latente per creare i palazzi vetrati strutture in ferro.
dinamicità, si svincolava dagli stili e anticipava in parte le
successive esperienze del costruttivismo.
Ri utare il passato signi cava attenersi alle nuove funzioni
della società per cui tutti gli elementi contemporanei
costituivano elemento di ri essione.
Si svincola dall’architettura del passata e si anticipa la
corrente del costruttivismo.
18
ffi
fi
fi
fl
fl
Antonio Sant’Elia (1888-1916) Antonio Sant’Elia
Sant’Elia propone nel 1914 una «città del futuro» nei cui edifici «non è più dato vedere un retro, una facciata o Città nuova, casamento con Sezione 5
un fianco ma corpi di fabbrica che potrebbero continuare idealmente in ogni direzione» (Corrado Maltese). ascensori esterni, galleria,
«Nelle sue idee è avvertibile un’utopistica ma generosa ambizione di sentire l’architettura nuova come passaggio coperto su tre
promotrice di tutta una civiltà» (Bruno Zevi). piani stradali (linea
L’architetto muore nel 1916 durante la prima guerra mondiale, all’età di ventotto anni. tramviaria, strada per
automobili, passerella
Nel 1914 propone una città del futuro per la cui gli edi ci non avevano più un prospetto, un retro una metallica) fari e telegrafia
facciata, un anco ma corpi di fabbrica che idealmente potevano continuare in ogni direzione. senza fili, 1914
I disegni di Sant’Elia sintetizzavano lo spirito della nuova società. inchiostro e matita colorata
Muore a 28 anni e purtroppo non ci ha lasciato nulla oltre ai suoi disegni. su carta, 52,5 x 51,5 cm
Ascensore visto come una macchina/treno. Como, Musei Civici
Presenta lo scenario di un architettura nuova che poi si sarebbe realizzata