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IL FUTURISMO

Il futurismo è un movimento artistico e culturale nato in Italia nei primi decenni del
Novecento. In questo periodo i Futuristi, un gruppo di giovani intellettuali
innamorati del progresso, proponevano lo scopo di rompere i legami con la cultura
del passato. Ciò che cercano di riprodurre nelle loro opere è appunto qualcosa di
nuovo, che possa colpire lo spettatore in modo aggressivo, violento, risvegliando in
lui energia e vitalità.
Filippo Tommaso Marinetti nel 1909 ha pubblicato ‘Il manifesto Futurista’, in cui ha
elencato delle convinzioni e intenzioni dei futuristi.
i soggetti principali degli artisti futuristi sono le automobili, le industrie, le folle
agitate o gli aeroplani, che rappresentano infatti una società in rapida evoluzione,
tuttavia per rendere il senso del movimento, cercano di deformare le immagini.
Il Futurismo si può dividere in due fasi: la fase precedente alla Prima Guerra
Mondiale, in cui inizia a svilupparsi nella città di Milano, e una fase successiva alla
Prima Guerra Mondiale, dove cominciano a concentrarsi in settori ignorati in
precedenza, come la moda e la pubblicità.
Umberto Boccioni viene considerato il più autorevole esponente del Futurismo,
soprattutto per quanto riguarda le arti visive. Durante la sua infanzia è stato
costretto a spostarsi spesso in molte città diverse. Grazie a questo è riuscito a
sviluppare un’apertura mentale che ha rivoluzionato la sua ricerca artistica.
Ha cominciato ad avvicinarsi al mondo della pittura a vent’anni, quando si è
trasferito a Roma. Qui ha conosciuto anche gli artisti Gino Severini e Giacomo Balla
con cui stringerà amicizia. Con loro Boccioni darà vita al Futurismo.
Uno dei suoi dipinti più importanti è ‘La città che sale’. In questo dipinto viene
rappresentato un cavallo che trascina un peso. Davanti a lui possiamo vedere alcuni
operai, mentre di fronte possiamo trovare un cavallo bianco e uno rosso. Nello
sfondo notiamo invece un edificio in costruzione. Tutto ciò è rappresentato con un
tratto sfocato, rappresentato con delle pennellate filamentose, per cercare di
esprimere il movimento della citta in evoluzione.
L’artista cerca infatti di raffigurare una centrale elettrica, per rappresentare la
crescita industriale della periferia milanese.

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