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04/10/2019

Relazioni sintattiche nelle lingue possono avere MUTAMENTI nel corso del tempo [28]. Es. in latino si
manifestano nel fenomeno della reggenza (casi), ma non in italiano, che ha un ordine fisso delle parole
all’interno della frase. Possono anche mutare nel senso che certe parole che una volta erano costituente
con certe parole, poi lo sono con altre, quindi muta l’organizzazione interna di queste.

Es. cinese mandarino, infatti ci sono diverse varietà del cinese, non intellegibili tra loro. Nella frase cinese,
ogni parola è tradotta, ma la parola ACQUA non è ripetuta. Cosa cambia dalla frase in A alla frase in B? Sono
uguali, ma le glosse sono diverse. C’è un OGGETTO, parola glossata diversamente nella frase in A. Due fasi
diverse dell’evoluzione della lingua [30] il verbo “prendere” è diventato indicatore di complemento
oggetto, “versare”. Cfr. dialetti centro-meridionali, mettere una preposizione davanti a certi tipi di
complementi oggetto animati: es. ho visto a mario al tavolo. Prendere si è trasformato in un
INTRODUTTORE DI COMPLEMENTO OGGETTO. In molti contesti, quando c’è un’entità che manipola il
complemento oggetto es. “io leggo un libro” presuppone abbia il libro in mano, che io abbia preso il
complemento oggetto. È un’azione preliminare, sottintende il “prendere”, azione periferica nel complesso
globale degli eventi. Quindi il significato viene meno. Vi sono vari MUTAMENTI sintattici avvenuti nella
struttura di questa frase cinese. L’argomento segue il verbo, ma la frase B il verbo trasformato, se
descriviamo l’ordine delle parole non abbiamo più soggetto-verbo-oggetto ma soggetto-oggetto-verbo.
Quest’ordine in cinese mandarino è fisso, quindi dopo questo mutamento a carico del verbo prendere è
ancora una parola con un ordine fisso. Meccanismo di reinterpretazione di un meccanismo che già esiste
nella lingua. Se ci chiedessero a priori come una lingua passa da un ordine all’altro, il processo più ovvio è lo
SPOSTAMENTO del verbo. Ma dati come questi dal cinese ci fanno vedere un altro meccanismo: nulla viene
spostato, tutte le parole restano nella loro posizione, cambia L’INTERPRETAZIONE che i parlanti danno dei
vari elementi. Un verbo che era nella frase non funziona più come verbo, meccanismo di interpretazione
meno ovvio ma verificato empiricamente.

Le parentesi quadre servono ad indicare la STRUTTURA IN COSTITUENTI della frase, indicare quali
costituenti vanno con altri. Acqua è il complemento oggetto di prendere e formano un costituente o
gruppo. Quindi abbiamo preso i due elementi “prendere acqua” e li abbiamo sostituiti con altro in italiano,
ciò ci fa capire che costituiscono un gruppo. “Acqua” funziona come complemento oggetto di “prendere”,
costituente con “versare”. Potremmo dire “io vado via”, sostituendo con “prendo l’acqua”. Cambia quindi
anche l’organizzazione in costituenti della frase.
ESERCIZI

[2] Verbo transitivo: argomento A (noi) e P (barca). Fenomeno dell’ACCORDO: forma del verbo riproduce le
caratteristiche di una delle caratteristiche del verbo, n e s. verbo. Seconda frase: verbo si accorda con
l’argomento S, e terza frase non si accorda tra verbo e argomento S.

frase in B: azione volontaria, argomento S trattato allo stesso modo delle frasi intransitive. C: azione
involontaria, descrive uno stato. Sistema ATTIVO: S: soggetto di verbi intransitivi. Volontaria: S si mette
prima, involontaria: s si mette dopo. Dicono di che tipo di relazioni grammaticali si tratta, ovvero ATTIVO,
sulla base dell’accordo e dell’ordine delle parole. Molte lingue non hanno l’equivalente della copula, come
ad esempio lui stanco, questo tavolo, senza il verbo è. Bisogna mostrare il ragionamento.

[4] come funziona il sistema di casi? frase a intransitiva con argomento S, b transitiva con argomento P.
Pronome 1 persona funzione una funzione diversa. Desinenza di caso diverse per S e A frasi intransitive.
Ergativo. Il caso ergativo vale per S e P. si possono determinare relazioni di tipo ergativo sul fenomeno dei
casi.

[6] a transitiva, b intransitiva. a argomento A di 1 persona, b argomento S di 1 persona. Stessa desinenza di


caso. Si potrebbe pensare sia una lingua nominativa ma si deve vedere come è codificato l’elemento P,
potrebbe essere codificato allo stesso modo, possibilità logica. C pronome in io: marca di caso diversa, nya
invece che nu. Fenomeno di REGGENZA e sistema di casi sembra funzionare su base nominativa. Non ci
sono marche di persona sul verbo, quindi non c’è accordo. Gli argomenti, S, A, O. Se osserviamo non i
pronomi ma i sostantivi, la lingua funziona in modo ergativo. In A bambino è argomento P, senza nessuna
marca di caso; in D è argomento S, in B ha marca di caso specifico. Ha forma diversa quando è A. Quindi ha
una forma ergativa, differenza da latino o greco: qui i pronomi non funzionano allo stesso modo ma in
funzione nominativa, mentre i nomi in funzione ergativa. Lingue così non sono attive, dipende dal nome o
dal pronome. Verbi transitivi hanno A e P, intransitivi hanno S. Gli argomenti sono raggruppati in diverso
modo: i fenomeni nominativi raggruppano A e P, ergativi raggruppano S e P e sviluppano in modo diverso
A. attivo: c’è un’attività, movimento, non è in contrapposizione a passivo. Ordine delle parole non serve per
fare distinzione tra gli argomenti.

[10] marche di caso cambiano a seconda del tempo. A intransitiva e b tempo transitivo, uguale per s e per
a. e diverso per p. frasi al presente, lingua con sistema di casi (fenomeno della reggenza), caso I ritrovato in
A intrans e B trans. Funzionano in maniera nominativa, alcune desinenze di caso le ritrovavamo nelle frasi
precedenti ma utilizzate in maniera diversa. D lettera: argomento P, si utilizza al passato per argomento s e
p. argomento a ha un’altra marca di caso, ma. Frasi al passato funzionano in maniera ergativa. Due
fenomeni: i tempi verbali, presente nominativa passato ergativa. Perché si utilizza la stessa desinenza di
caso? Per ragioni storiche. Originariamente frasi come quella in D erano intransitive, lettera era argomento
S, era frase passiva, prendeva il caso normalmente utilizzato per argomento s; la distinzione nel tempo si è
persa ed è sata interpretata con tempo attivo così la marca su studente s è diventata per a. Stessa
costruzione dal punto di vista formale, domandarsi cosa collega le due interpretazioni e formulare ipotesi.

7000 lingue al mondo, la maggior parte non ha documentazione scritta. Come si fa a ricostruire la lingua in
mancanza di documentazione scritta? Confrontare due lingue che si pensano imparentate, se costruzioni
simili ma interpretazioni diverse si può pensare che abbiano diverse fasi di sviluppo.

[16] mutamento sintattico avvenuto nella lingua, a anteriore. DEF: definito, come fosse un articolo. De
significa prendere in un caso, complemento oggetto in un altro. Sembra mero mutamento di significato, ma
è avvenuto anche un mutamento sintattico. B diventato indicatore di complemento oggetto, denaro va con
prestare, cambiata l’organizzazione in costituenti della frase. Frase a è originaria, punto di partenza. A e b
frasi intransitive, a ha perso l’elemento de; che originariamente non c’era. De si è sviluppato a partire dal
verbo prendere. Altra differenza nell’ordine delle parole, compl ogg messo prima del verbo prestare dovuto
all’ordine originario, in origine era un verbo: la differenza di ordine delle parole tra a e b è superficiale.
Mutamento a carico della struttura in costituenti, mutamento origine da una reinterpretazione del verbo
prendere, diventato indicatore del verbo oggetto. Prendere un costituente, sono diventati complemento
oggetto di un verbo successivo. Dire ciò che sapete ma PERTINENTE alla domanda.

[14] identificare le relazioni grammaticali: ergativa, nominativa o attiva. REM sta per remoto. Lingua
ATTIVA. Glosse OGGETTO e SOGGETTO che sono desinenze di persona, non casi: fenomeno
DELL’ACCORDO. Varia a seconda dell’argomento cui le desinenze si riferiscono. Es. “io guardo la
televisione”, argomento A di guardare; “guardami”, elemento mi 1 pers compl. ogg. Variano la loro forma a
seconda che l’argomento cui si riferiscono siano A o P. “Io ho visto te”, arg. A e P. Glosse dicono che 1/2a
persona dipende dal ruolo delle frasi della 1 o 2 persona. Quando 1 persona è argomento A allora abbiamo
forma per io che è rua. Quando 2 persona è argomento P abbiamo forma specifica che è mi. Confrontiamo
la prima frase con le altre due. Sono argomenti S, la forma della 1 persona è quella dell’oggetto, stessa
forma, OGGETTIVA, che troviamo nella forma transitiva quando l’argomento è P. due forme: soggetto e
oggetto a seconda che le persone diano argomento P o A. transitivi si accordano con argomento S,
soggettiva o oggettiva a seconda se verbo intransitivo. La forma di persona che troviamo è la forma
oggettiva. 1 persona nella forma oggettiva è la stessa che si trova nell’argomento P. forma oggettiva è la
stessa che si usa per l’argomento P. si accorda con argomento S ma forma di persona è oggettiva, relazioni
grammaticali indicate dall’ACCORDO di persona sul verbo. Lo vediamo dalla forma di desinenze di persona,
forme oggettiva o soggettiva. Si usano sogg A e ogg P dei verbi transitivi, entrambe a seconda del tipo di
verbo.

09/10/19

[14] Verbi hanno delle forme di persona, il verbo si accorda di persona con i suoi argomenti. Forma cambia
a seconda del rapporto che le entità del loro rapporto hanno col verbo. Quindi, risposta: RELAZIONI
SINTATTICHE sia accordo che reggenza, verbo si accorda con tutti i suoi argomenti (con tutti, quindi non
possiamo fare distinzione tra argomenti); per quanto riguarda la reggenza, relazioni sintattiche di tipo attivo
per tutte le ragioni a cui abbiamo diritto. Ci possono essere lingue sia nominative che ergative.

Sistema attivo si vede dalle marche di accordo sul verbo ma distinzione tra marche e FORMA delle marche
di accordo, che ci indica che è un sistema attivo, ed è indicativo di reggenza. Accordo ci fa vedere che è un
sistema attivo.

Sistema di casi: REGGENZA. Forma di persona sul verbo: certo elemento varia la sua forma e la variazione
riflette le caratteristiche di altri elementi: ACCORDO, varia a seconda del genere.

[8] Verbo ergativo per definizione comprende verbi transitivi e intransitivi, essenziali per capire. Pronomi
hanno due forme diverse, una per S e una per A. Nomi hanno desinenza di caso speciale con A e nessuna
desinenza con S. Quindi è inequivocabilmente un fenomeno di reggenza.

I sistemi si definiscono confrontando frasi transitive e intransitive.

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