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LETTURA GUIDATA CAPITOLO 1

Il primo capitolo ci introduce subito nel pieno della vicenda, fornendoci alcune delle coordinate
fondamentali di tutta la storia: il nodo narrativo, lo spazio, il tempo, i personaggi, il tema storico.

La trama e la struttura
I primo "fatto" narrato, cioè l'incontro di don Abbondio con i bravi e la prepotente proibizione di
celebrare il matrimonio fra Renzo e Lucia, è il momento decisivo del romanzo, perché costituisce
l'ostacolo fondamentale intorno al quale si costruisce tutta intera la trama. L'episodio di per sé occupa
poche pagine, ma è inserito e circostanziato nell'ampio quadro di informazioni in cui si articola la
complessa struttura del capitolo:
– - descrizione dei luoghi della vicenda, con osservazioni di carattere storico-sociale;
– primo momento dell'incontro di don Abbondio con i bravi;
– dissertazione sociologico-giuridica sui bravi; secondo momento dell'incontro di don Abbondio
con i bravi;
– approfondimento psicologico del personaggio di don Abbondio;
– riflessione analitica sulla corruzione morale e sociale dei tempi;
– ritorno a casa di don Abbondio e suo colloquio con Perpetua.

Il tempo e lo spazio
Il tempo è indicato in modo chiaro e preciso: la storia inizia il 7 novembre 1628 (l'intera vicenda si
protrarrà fino al 1630), verso sera. L'indicazione è importante non solo per l'ordine logico della trama, ma
anche e forse soprattutto perché il secolo XVII, con le sue caratterizzazioni storiche, sociali, di mentalità e
di costumi, è uno degli elementi centrali, uno dei "protagonisti" della vicenda.
Lo spazio è costituito dai territori rivieraschi del lago di Como, e più precisamente dalla zona di Lecco sul
ramo orientale del lago. Il paese di don Abbondio e dei "promessi sposi" non è ancora presente, a parte
la casa del curato nelle ultime righe, e per ora potremmo indicarlo genericamente come uno dei molti
borghi rurali del luogo. Ambientazione contadina, dunque, che caratterizza subito l'opera di Manzoni
come romanzo di popolare realismo. Ma anche precisa ambientazione geografico-politica, nella
Lombardia settentrionale sotto il dominio spagnolo; e quindi, è questa anche la prima caratterizzazione
del racconto come "romanzo storico".

I personaggi
Sulla scena compare subito uno dei principali protagonisti della vicenda: don Abbondio, l'anziano e
codardo curato del paese dei "promessi sposi", che sarà presente lungo tutto il romanzo fino alla soluzione
finale. A lui. è dedicata nel capitolo la prima pagina magistrale di Manzoni sulla descrizione psicologica
dei personaggi.
Accanto, e contrapposti a lui, i due bravi. Si tratta di figure generiche, ma che rappresentano già,
significativamente, una categoria di persone che parteciperanno attivamente e continuativamente alla
storia, come esecutori di malvagie intenzioni e come specchio di una corrotta struttura sociale.
Nelle ultime pagine del capitolo, si presenta Perpetua, la fantesca1 di don Abbondio, personaggio minore
ma di brillante caratterizzazione, che accompagna a lungo la vicenda facendo da vivace controcanto al
suo "padrone".

La scrittura
I capitolo è un primo ampio campionario delle diverse componenti espressive e narrative del romanzo.
In ordine di scrittura, incontriamo prima la descrizione naturalistica. Preciso e oggettivo ritratto di un
paesaggio, costituisce uno degli elementi propri del realismo del romanzo. Non si tratta però di forma
descrittiva molto frequente nell'opera; più spesso i paesaggi naturali verranno riportati in modo
soggettivo, cioè attraverso l'interpretazione emotiva e psicologica dei personaggi.
La seconda componente espressiva che incontriamo è quella della trattazione storica. Per spiegare e
circostanziare la vicenda, Manzoni inserisce spesso nel racconto delle pagine di documentazione e analisi
storica, come avviene in queste prime pagine a proposito dei bravi e dell'amministrazione della giustizia
nel Seicento. Questa particolare forma di narrazione rende subito esplicito il carattere dei Promessi sposi
come "romanzo storico".

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Fantesca donna di servizio, domestica.
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Ulteriore e principale componente espressiva è poi quella della narrazione vera e propria, costruita con
l'immediatezza realistica dei dialoghi e dei personaggi, con l'attenzione all'analisi psicologica delle
situazioni e dei loro attori attraverso le parole, gli atteggiamenti e i gesti, con la precisa ricostruzione delle
scene e con gli interventi esplicativi (ad esempio, nel caso della descrizione della vita e del carattere di
don Abbondio).
Costante in tutta l'opera è la presenza dei commenti personali che Manzoni esprime sui fatti e sui
personaggi da lui descritti. Si tratta di una componente espressiva determinante: per un verso, contribuisce
a stabilire una distanza "oggettiva" fra il lettore e la storia; per altro verso, costituisce il punto di vista, il
giudizio ideologico-morale che l'Autore propone rispetto ai contenuti della propria opera, con il quale
anche il lettore deve misurarsi. Allo stesso scopo di esprimere il suo giudizio sulla realtà l'Autore fa uso,
già da subito, dell'ironia, strumento prediletto per raccontare e colpire, ora con bonarietà e simpatia, ora
con amarezza, i piccoli e grandi vizi insiti nella vicenda.

I temi
Domina in queste pagine il tema della storia e della società del tempo in cui è ambientata l'avventura dei
due promessi sposi. Attraverso le dissertazioni sulle grida contro i bravi e sui rapporti sociali del tempo,
Manzoni descrive la corruzione politica, morale e istituzionale del regno lombardo nel Seicento, sotto la
dominazione spagnola: è questa la realtà che farà da sfondo a tutta la storia, e che ne determinerà lo
svolgimento. La polemica è comunque trattata con toni pacati e ironici, che conferiscono anche a questo
tema quel carattere di buon senso, di giudizio chiaro ma sereno, con il quale l'Autore tratterà tutta, o
quasi, la sua materia.

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