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p. 1: «la norma giuridica, nel suo contenuto imperativo, ha come destinatario principale l’uomo, in quanto egli è
potenzialmente: a) un centro di interessi; b) un centro motore di attività tendenti alla realizzazione degli
interessi stessi.
L’uno e l’altro aspetto, infatti, sono i caratteri socialmente rilevanti dell’uomo, che giustificano la possibile
rilevanza (…) sul piano della norma, ossia della valutazione giuridica, di quegli interessi e di quelle attività».
p. 9 s. : “il soggetto che avverte lo stato di bisogno, ed è consapevole della idoneità di un bene a soddisfarlo, si
pone in uno stato di aspirazione, o meglio di tensione della volontà verso il bene stesso”. In tale tensione
consiste l’interesse.
p. 11: posta la distinzione tra interesse a conservare un bene che già si ha, e che occorre proteggere dalle altrui
aggressioni, ed interesse a conseguire un bene che non si ha e che, per essere acquisito dall’interessato,
richiede l’altrui cooperazione, «da queste posizioni, di ordine pre-giuridico, scaturiscono tutte le attività e i
comportamenti umani, diretti all’attuazione degli interessi, o che intorno ad essi si intrecciano e si ricollegano,
costituendo la realtà sociale su cui opera il diritto».
E l’ordinamento giuridico appunto valuta - in termini di indifferenza, positivamente o negativamente - tanto gli
interessi che le attività attuate per soddisfarli, alcune considerandole irrilevanti, altre lecite, altre ancora
proibendole e quindi illecite.