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12 Sep 2022
PARLANTE
Comunicazione succede con un parlante/ autore che ha intenzione di comunicare qualcosa a un
ascoltatore. La prima domanda che si fa un parlante è che cosa voglio dire e perchè? Io ho
caldo, aprire la finestra. Non voglio avere caldo, chiedo a qualcuno di aprire la finestra. Che
cosa voglio dire e qual è la mia intenzione.
Mi piace un ragazzo, che cosa le dico. Birra, café, lezione? Tutto questo risponde a una
intenzione.
Questo si chiama intenzionalitá di un testo.
Quando leggiamo un testo rimaniamo sopra che cosa ha detto non sopra quale è l’intenzione.
Intenzionalità.
La seconda domanda e a chi, con chi parlo? Chi è un interprete, quando parliamo o scriviamo
stiamo pensando con un interprete. Dipendendo di chi è cambiamo il registro. Si adatta il
discorso dipendendo dell'interprete. Dove sono? Il contesto fisico è importante. Situazione con
diverso rapporto di comunicazione.
Io devo adeguare il mio testo all'interprete e al contesto. Situazionalità.
Terza domanda di che cosa voglio parlare? Se voglio che qualcuno apra la finestra io so que
devo menzionare la finestra, dev’essere la parola finestra per capire e poi l'azione di aprire. Tutto
questo si chiama Referenti testuali, le cose delle che parlo nel testo. L’universo del discorso
sono normalmente sintagmi nominali che fanno riferimento a qualcosa fuori del testo. Non sono
unità fisiche sempre.
Mio fratello oggi non mangia in casa vs Mario oggi non mangia in casa il discorso dipende dalla
info che ha l’interprete. Che cosa sa già l’interprete. Dobbiamo immaginare le cose que
l’interprete sa.
Se devo scrivere un TFG por la prima volta, cerco modelli. Ho un modello testuale per il mio
testo? Quali sono i modelli. Intertestualitá.
INTERPRETE
Mi interessa? Se io guardo un giornale non leggo tutto, guardo i titolari e decido che mi interessa
e che no. Adeguatezza
Sarà una preoccupazione dell'autore che l’interprete tenga interesse nel testo.
Se la risposta è no, non c’è interpretazione testuale, non abbiamo comunicazione.
Se la risposta è si, iniziò a leggero, ma mentre leggo il testo, si comincia a imaginare la
informatività. Se il risultato e che imparo qualcosa o che cambia la mia opinione, conoscere
qualcosa nuova, creare sentimenti… Si di que l’interpretazione e successo. La coerenza esiste.
Solamente è coerente per l’interprete.
Per arrivare a dire che un testo è coerente ho due meccanismi.
La decodifica linguistica: se io non conosco la lingua, impossibile. Prima cosa conoscere la
lingua e decodificare gli elementi linguistici.
L’altro modo e la conoscenza enciclopedia del mondo. Per interpretare un testo non è
abbastanza conoscere la lingua. Dobbiamo avere certa conoscenza del mondo.
Questi meccanismi si chiamano inferenza del senso del testo. Traverso questi due modi si trova
la coerenza del testo.
Vieni al cinema stasera? Domani ho un esame.
13 Sep 2022
Tema 1
Definizione di testo
1. Tema 1
1.1. Il testo come oggetto di studio: caratteristiche
1.2. La linguistica testuale e le altre discipline linguistiche
1.1. Testo e tessuto
Testo viene del latino texer, intrecciare. In un testo troveremo elementi collegati tra di loro. Rette
testuale, serie di elementi, da una parte collegati.
(Def. nel manuale.)
La frase è sintattica, se definisce per la sua struttura. La sintassi studia la struttura.
Enunciado è grammatico, linguistica testuale, analisi del discorso, pragmatica (rapporto fra testo
e contesto e dell'uso che facciamo della lingua in un contesto determinato). Può essere una
parola, una frase (verbale o nominale), un insieme di frase. Ha senso e risponde a un'intenzione
comunicativa. Aiuto! A partire da frasi più complesse parliamo di insieme enunciato.
Quando parliamo di testo, ci riferiamo a cose molto diverse. Uscita è un testo. Ha senso
completo, scopro l'intenzione comunicativa, c’è un testo. La divina commedia è anche un testo,
più lungo e complesso. Un discorso o una conversazione, anche sono testi.
Testo 2
Si è un testo. Una conversa in un elevatore.
Senza contesto non si può conoscere l'intenzione comunicativa. Senza contesto come se spiega il
cambiamento di Scende? a parlare del tempo.
Si parla in un ascensore per non avere embarazo. In una cultura mediterranea si parla per non
rimanere in silenzio. Scopo comunicativo: non creare imbarazzo.
Testo 3
Non è un testo perché gli elementi non sono collegati tra di loro. Non si trova scopo
comunicativo.
Posso avere un meccanismo di ripetizione ma se non c'è un senso non c’è un testo. La coesione
non è sufficiente senza coerenza.
Testo 4
Si è un testo, ma non c’è coesione. Ha coerenza e si può capire senza coesione. La coerenza
condizione necessaria e sufficiente, la coesione no.
Testo 5
Non è un testo perché non ha senso.
Testo 5.1
L’interpreta già conosce a Giovanni, Federica e Maria. Si puó dare un senso al testo perché per il
lettore ha un senso. Si è un testo.
19 Sep 2022
Principi costitutivi i fondamenti del testo (co, in, si, info, acc, inte, come) e sono pilastri, però
insieme ci sono i principi regolativi che indicano come funzione l'interpretazione del testo.
Coerenza: un testo è coerente se è unitario, non può contenere delle contraddizioni con le mie
conoscenze del mondo. Unitarietà = non contraddizione.
Il secondo e unitario perché abbiamo il “ma” che è contro argomentativo. Primo argomento
mario e diligente, secondo argomento oggi e in preparazione. Questi argomenti sono in contrasto.
Marco normalmente è cosi ma oggi e cosi. La causa è il secondo argomento (che era
impreparato) e non il secondo.
Progressione quando leggo il testo introduco referenti che vengono ripresi nei enunciati
successivi e vedo che una progressione informativa. Quando la progressione non è chiara non si
vede come un testo.
Esempio classico, la ricetta di cucina. Marche di progressione: in primo passo, in seguito, infine.
Il testo stesso mi manca per un progresso con le parti.
Il primo referente: le foglie del basilico che viene ripreso con “le”.
I referenti vengono introdotti e ripresi e si danno più informazione ai riferimenti.
Continuità di senso, tematica informativa. Deve essere continuo in senso, con il tema e
l’informazione.
L’insieme strutturato dei concetti, relazioni, oggetti e eventi che configurano il mondo
testuale, soggiacente al testo di superficie.
Se posso rappresentare l’insieme dove che tutto posso dire che il testo è coerente. Questo è
indipendente dal testo in superficie perché le relazione non sono sempre esplicite, codificate
linguisticamente.
Es. 1. Si deve attivare la conoscenza che se non si ha lavoro non ci sono soldi e quindi non si può
pagare le bollette. Posso fare esplicito il rapporto con un connettivo “quindi, perciò”.
Es2. Rapporto di contrasto. Se voglio fare esplicito il rapporto di contrasto metto un “mentre”.
Connettivi aiutano, fanno esplicito, ma ai rapporti di tipo logico esistono senza connettivi. I
meccanismi di coesione fanno esplicito la connessione che soggiace sul testo.
Il mittente codifica il messaggio, il ricevente da una parte deve capire qual è la lingua, essere in
grado di decodificare e mi baso sulle mie conoscenze linguistiche, ma è necessaria l’inferenza.
L'unico del decodifica è l'interpretazione.
20 Sep 2022
Principio dell’economia: Migliore risultato minore sforzo. Si può usare un minore número di
elementi linguistici per dare un messaggio si usa.
Esplicito Implicito
Sintagmatica
Coesione Frasale
Testuale
L’ordine delle parole è fondamentale per interpretare un testo. L'accordo morfologico all’interno
di/tra i sintagmi.
Consecutio temporum nella formazione di frasi complesse. A livello frasale.
A livello testuale abbiamo i connettivi del discorso.
Ripresa del referente (sostituzione, ripetizione, ellissi) → catena coreferenziale.
● Abbiamo un referente, Rafaela. Si usa il nome proprio perché l’autore presuppone che
conosciamo a Raffaella Carrà. La prima ripresa è quella donna, per le seguenti si usa la
concordanza nella morfologia testuale (ellissi). Il posesivo e i pronomi personali,
complemento diretto o lei, o un sintagma nominale.
● Sintagma nominale della sovrana più amata di sempre. Nombrar a Elisabetta II è una
apposizione, non è una ripresa, è un chiarimento, info addizionale. La sovrana; la; I
(suoi) bisnnipotti.
Intenzionalità: è una proprietà che riguarda l’autore e non la materialità del testo. Un testo
risponde sempre alle intenzioni e ai fini che si prefigge un produttore. Coesione e coerenza sono
solo mezzi per raggiungere quei fini e soddisfare quelle intenzioni. C’è intenzione, ma ci sono
poche momenti quindi non c’è intenzione.
È una narrazione per bambini. Per risvegliare l'immaginazione, e per aiutare i bambini nel
processo di acquisizione del linguaggio. Imparano la seguenza di una narrazione. Imparano che
la fantasia comincia con c’era una volta e differenziano dalla realtà.
E una proprietà che riguarda le aspettative del destinatario: che il testo ricevuto sia rilevante in
una determinata situazione.
Il testo risulta accettato quando il ricevente decide di avviare il processo interpretativo (principio
di cooperazione, accordo preliminare)
Il processo interpretativo gli permetterà di costruire un testo coerente (senso del testo)
Se il ricevente mette in dubbio accettabilità del testo, vuol dire che non è pronto a cooperare
nella costruzione del suo significato.
Un producente deve tenere sempre conto della predisposizione del ricevente ad accettare il suo
testo.
Non accettabilità radicale: arriva una lettera, la brutto senza leggere.
26 Sep 2022
Informatività: Il grado in cui il testo accresce o modifica.
Progressione tematica; devo trovare il tema del enunciato, de che cosa parla il enunciato.
Testo 1.
Primo paragrafo prima persona
Secondo paragrafo -tu. Questo tu da una info. Essere l’amante di un uomo sposato. Ti senti
soffrire. Ti stancherai. Comincerai.
Il tema è contante, lo che se dice sul tema è il Rema.
La legge di educazione sarà approvata dal Consiglio di Ministri lunedì.
L’informazione nota è introdotta con un det. determinativo. Può essere presente nella situazione
comunicativa. O è parte della conoscenza enciclopedica.
L’informazione nuova è introdotta con un det. Indeterminativo.
Quando i referenti sono presenti nella situazione comunicativa non c’è necessità di introdurli
come nuove.
Strutturalismo (F. de Saussure 1916) / Generativista (M. Chomsky 1957) / Funzionalismo (per
cosa usano i parlanti la lingua, l’uso reale della lingua. 1976) / Grammatica valenziale /
Linguistica cognitiva (come funziona la struttura di nostra mente verso la struttura della lingua)
3 Oct 2022
Segno un elemento con entità materiale da una parte e una rappresentazione mentale. In un
semaforo, il colore della luce è l’entità materiale(significante) e la rappresentazione
mentale(significato) è la collega tra il colore e l'istruzione.
04 Oct 2022
La semantica estensionale è fondamentale perché mi permette identificare i referenti della deissi
e della anafore, elementi che hanno intenzioni minime. Tutto ciò di cui si può parlare in un testo,
di tutti i referenti di un testo, io devo fare una divisione tra quelli che sono presenti nella
situazione comunicativa. Tutto questo è introdotto tra un elemento deittico. Aprire la finestra.
Oggetti, persone, eventi. Tutto è noto perché lo vediamo, è presente.
Tutti gli elementi che fanno parte delle conoscenze credenze, stati d’animo… degli interlocutori.
Tutto questo è un elemento referente non deittico. Un referente nuovo.
L’unione di queste due è l’universo del discorso.
UNIVERSO DEL DISCORSO = INSIEME DEI REFERENTI DI UN TESTI
Pragmatica
● Fattori della situazione comunicativa: chi parla e chi ascolta; qual è il rapporto tra di loro;
dove e quando ha luogo la comunicazione…
● Filosofia del linguaggio: parlare è un modo di agire e ha conseguenze come un’azione
qualsiasi.
○ L’acti linguistici derivano del linguaggio. Questa filosofia nasce nel anglosasso.
John L. Austin. Parlare è un tipo d'azione perché facciamo le cose. Molte azioni
richiedono della lingua, promesse, bautizo, inaugurare.
○ Che cosa fa questo testo? Dobbiamo fare questa domanda per vedere la
manipolazione testuale.
10 Oct 2022
Tema 2
Testo e contesto
Il contesto
Il significato di un testo è condizionato dal contesto. Il contesto condiziona il significato del
testo. Mario è veloce. Capacità fisica; capacità di fare qualcosa velocemente ma non
necessariamente correre; intelligenza; non necessariamente deve essere una persona; in senso
ironico, l’ultimo a capire le barzellette.
Il contesto ha due funzioni fondamentali.
a) Limitare l’interpretazione possibile di un testo. Costituisce un limite per le possibili
interpretazioni di un enunciato.
b) Fondamenta la nostra interpretazione. Costituisce un fondamento per l'interpretazione
proposta.
Gli antropologi linguisti (Franz Boas, Edward Sapir, benjamin Lee Whorf) si rendono conto che
imparando la lingua imparano anche come viene utilizzata a seconda della situazione, con quali
persone si parla, di quali temi e in quali posti → ipotesi Sapir-Whorf
L’uso di una lingua o imparare una lingua condiziona l’uso, ma anche il nostro modo di
concepire il mondo.
11 Oct 2022
Il concetto di contesto nell’etnografia della comunicazione:
Dell Hymes > il modello SPEAKING (1972). S setting, p participants, e ends, a act sequence, k
key, impostazione (es. Comica, solenne), i instrumentalities – Registri linguistici, n norms –
norme dell’atto (es. La possibilità di interrompere, g genres.)
Modello speaking e un modello creato per indicare quali sono gli elementi che devono essere
analizzati in una comunicazione. End = gli obiettivi, l’intenzione del testo. La sequenza degli
atti, quando noi parliamo in realtà facciamo delle cose con le parole (affermazione, promessa,
richiesta...) come si succedono i fatti lungo la conversazione in questo caso. L’impostazione,
qual’è il tono dell'impostazione. Registri linguistici - instrumentalities. Registro alto o informale.
Norme dell’atto, il modo di interrompere una conversazione indica il livello di formalità. Non si
può interrompere in un meeting politico, una conferenza. Genere discorsivo.
Il concetto di contesto nell'antropologia linguistica e nell'etnografia della comunicazione.
La seconda dimensione:
● La dimensione psico-sociale: l'esperienza socioculturale ci fornisce gli strumenti per
interpretare le situazione comunicative in chiave prototipica: quali sono le
caratteristiche abituali e ricorsive. Es. I studenti si sentano delle sedie per l’esperienza
socioculturale da piccoli in quella situazione comunicativa.
● Anche il tempo e lo spazio sono creazioni psicosociali che guidano la produzione e
l’interpretazione degli enunciati. Devo sapere come si fa la spesa, il tipo di dialogo,
come comportarmi se vado a una corte d'appello.
● La dimensione psicosociale dà un senso alla dimensione fisica e all’evento
comunicativo nuovo concetto di contesto Goodwin/Duranti: è un fenomeno costituito
socialmente, mantenuto interattivamente e limitato nel tempo perché il contesto è solo
per questa interazione comunicativa.
17 Oct 2022
Il concetto di contesto in linguistica
Lo strutturalismo e il generativismo hanno escluso sistematicamente i fattori contestuali dalle
loro analisi. Hanno focalizzato sulla lingua come sistema e non come uso. In realtà la maggior
parte hanno ignorato il concetto del contesto.
Ma ci sono tre eccezioni:
● Jakobson
○ Un modello della comunicazione con 6 fattori (mittente, destinatario, codice,
messaggio, canale, contesto o referente) teoría della comunicazione
○ Contesto di riferimento, suscettibile di verbalizzazione
■ Karl buhler - parlano di una funzione emotiva, quando il linguaggio serve
per parlare da se stessi, la sua funzione e parlare dell'animo, sentimenti…
Mentre quando usiamo la lingua per parlare con il destinatario si parla di
una funzione appellativa/conativa, chiediamo qualcosa, una azione… Per
ognuna delle funzione abbiamo diversi elementi linguistici, per la funzione
appellativa, chiamare qualcuno(vocativo); dare istruzione (imperativo)/
emotivo (io)
■ Contesto è una funzione referenziale, gli elementi che fanno riferimento a
questo elemento hanno una funzione referenziale, per esempio, i sintagma
nominali sono uno dei meccanismi con cui indichiamo la funzione
referenziale.
○ Jakobson aggiunge altre:
■ La funzione poetica: il linguaggio diventa il messaggio. Tutta l'attenzione
non è nel contenuto ma nella forma, nell'uso che se fa della lingua
■ La funzione fatica: Il canale di comunicazione, in una chiamata telefonica,
quando non si ascolta o cosí si domanda mi ascolta questo è funzione
fatica. Backchannel: sentire, mmhhhmm; dare un segno di riconoscimento,
e specialmente nella cultura Mediterranea.
■ La funzione metalinguistica: usare la lingua per parlare della lingua, la
fonetica, la fonologia, morfologia, semantica, sintassi, sono discipline
teoriche costruite con una funzione metalinguistica.
● Tempo e spazio
4. La TV registrati / La lettera / - -
Qualsiasi tipo di testo scritto
● Codice
■ Insufficienza del codice linguistico
■ Aspetti paralinguistici (intonazione, ritmo, durata, voce), mimetici
(movimenti della faccia), cinesici (movimenti del resto del corpo),
prossemici (la distanza tra interlocutori, dipende della cultura).
■ Aspetti ortografici (), tipografici (il tipo di lettera, sottolinea, corsivo…),
topografici(distanza tra il testo e il margine).
■ Fanno parte del contesto in quanto hanno anche loro la funzione di
disambiguare gli enunciati.
○ Multimedialità
■ I testi sono multimediali
● Testo orale: codice linguistici + elementi paralinguistici
(intonazione gestualità, mimica [cinesica, prossemica])
● Testo Scritto codice linguistico elementi del paratesto
(iconografici, fotografici, tipografici)
● Canale
○ Mezzo grafico-visivo → Scritto
○ Mezzo fonico-acustico → Parlato
Produzione
Immediatezza comunicativa Distanza comunicativa
18 Oct 2022
Varia la situazione comunicativa:
Immediatezza comunicativa Distanza comunicativa
2.1.3 Deissi
Esempi:
- Cameriere, questo pane è di ieri!
- Ah! Il signore voleva del pane sfornato oggi?
-Si!
- Allora, ritorni domani.
24 Oct 2022
La deissi
La deissi è una manifestazione del fatto che le lingue naturali sono strumenti comunicativi per
l'interazione faccia a faccia
Lo studio della deissi comprende
Il modo in cui le lingue codificano o grammaticalizzare elementi del contesto
Il modo in cui il contesto aiuta a interpretare gli enunciati
Deissi o soggettività?
Il centro deittico (io-qui-adesso/ora) a partire dal quale si organizza il tempo e spazio testuale.
Quando uso gli elementi deittici parto sempre dal io riferimento al parlante, parlo da questo
momento dell'enunciazione ora e la mia situazione fisica nello spazio qui. Il centro deittico
cambia con ogni parlante.
In questo senso gli elementi deittici sono un meccanismo per esprimere la soggettività (come la
modalità)
Gli elementi deittici non si riferiscono a forme oggettive dello spazio e del tempo ma a uno
spazio e un tempo costruito dal parlante.
Adesso non c’è una descrizione oggettiva. Può rappresentare un minuto, un'ora, un giorno, un
mese, un anno, un decennio. Non c’è nessuna descrizione oggettiva, dipende dal contesto, che
uso da il parlante a questo elemento deittici, dipende dal contesto. Gli elementi deittici sono
soggettivi, esprimono la … del parlante.
Qui dipende dall'uso che fa il parlante in un contesto specifico.
Gli elementi deittici non si riferiscono a forme oggettive dello spazio e del tempo ma a uno
spazio e un tempo costruito dal parlante.
Esistono due tipi di discorso: storico e situazionale. Gli elementi deittici permettono il passo da
un tipo all’altro.
Spaziale:
Non ho potuto copiare il powerpoint.
Personale / temporale spaziale
Storico:
Eva disse che non aveva potuto copiare il powerpoint di Margarita
Si aggiunge informazione che non è necessaria nel discorso spaziale. Le citazioni in stilo diretto
troviamo la deissi nel testo situazionale. Nel testo giornalistico ci sono discorsi situazionali nelle
citazioni.
Ci sono diverse voci nel discorso spaziale, con diversi elementi deittici; nei discorsi storici la
voce è del giornalista.
Primo passo nell'analisi della deittici dobbiamo trovare le diverse voci, ossia i diversi centri
deittici.
Testo 1
Lui non è un elemento deittico perché è in terza persona, perché non è presente, ma in questo
caso Lui è presente quindi c’è deissi personali.
L'imperatore non indiano un momento nel tempo, non sono elementi deittici temporali.
Testo 2
L'articolo de l’inverno sta dando una definizione, non … .
Gli Articoli indeterminativi non sono deittici. Le date non sono ellittiche, sono un tempo oggetti,
una data precisa, non posso considerarlo deittico, perché non c’è necessità di contesto
comunicativo.
Tipi di deissi
Personal; Sociale; Spaziale; Temporale; Testuale.
PERSONALE
Elementi che fanno riferimento alle persone del discorso.
Ci sono due tipi di persone:
Presenti nel momento dell'enunciazione (1ª e 2ª persona).
Assenti o escluse dall'enunciazione (3ª persona)
1ª persona plurale:
Io + tu o voi → Noi inclusivo (Tutti i parlanti sono presenti Noi andiamo al bar)
Io + loro (ma non tu o voi) → Noi esclusivo (Nombra a qualcuno che non è presente Noi
professori)
Io + tu o voi + loro → Noi generalizzato (Vasto gruppo non presente Noi Spagnoli)
2ªpersona plurale
Tu + tu + tu → Dovete fare il compiti per domani
Tu + loro → Voi studenti Voi generalizzato
L’interlocutore
Forma canonica: tu / voi
Prossimità, conoscenza, solidarietà
Forma di cortesia: Lei / (Loro)
Distanza, rispetto, gerarchia
Differenza nella posizione sociale e conoscenza
25 Oct 2022
La dessi fantasmatica fa riferimento a una situazione che sto immaginando.
SPAZIALE
È un modo di organizzare il luogo fisico nel quale avviene la comunicazione.
Tutti gli elementi spaziali hanno come punto di riferimento il soggetto dell'enunciazione,
l’io
Vengono selezionati quegli elementi del contesto che interessano e tralasciati o escludi
altro che si.
TEMPORALE
Il punto di riferimento è il tempo del parlante, l’adesso
I limiti dell’adesso vengono costruiti dal parlante per distinguerlo da una prima e un dopo.
Elementi:
Avverbi e locuzioni avverbiali
I morfemi verbali di tempo
Aggettivi con valore temporale
Dimostrativi
Tempi deittici
PASSATO PRESENTE FUTURO
(p. pross/p.remoto/imperf) (presente/futuro semplice)
ME momento dell'enunciazione
MR momento della
MA momento della azione
METATESTUALE
È un tipo di deissi spaziale e temporale ma il testo diventa lo spazio (sopra-sotto) e il tempo
(prima-dopo) di riferimento. Serve para ordinare il discorso.
Spaziale: da una parte / dall’altra; sopra/sotto; fin qui
Temporale: per prima / per ultimo; adesso / in questo momento; dopo / più tardi, più
avanti. Fa riferimento all'interno del testo.
È un tipo di deissi tipica della lingua scritta (testi accademici)
Non confondere con l’anafora testuale
Cosa ti ha detto Luigi? / Non voglio parlare di questo adesso
14 Nov 2022
2. Referente testuale:
Non è il significato (virtuale vs. attivato) Significato attivato: il testo è la selezione di
elementi del sistema. Il significato virtuale appartiene al sistema, si trova nel dizionario. Una
volta che io inserisco una parola in un testo il significato è solo uno, il significato attivato. Un
significato attivato è la selezione di un significato virtuale per la comprensione dei miei lettori;
non è referente.
Polisemia: la parola non può avere diversi significati in un testo, ha diversi significati
virtuali.
Non è un oggetto reale fuori dal testo. Nel testo letterario ho un referenti testuali, ma non
corrispondono con qualcosa fuori del testo. Unicornio.
È un oggetto concettuale costruito nel discorso o evocato dal discorso che può avere o
meno corrispondenza con un’entità non linguistica.
Referenti testuali. Il referente testuale si costruisce con l'informazione che prendiamo del
testo. Durante la lettura del testo ho costruito il riferente. Ê diverso dal significato: è una
rappresentazione mentale, si attiva una volta. Il riferente mentale richiede un processo di lettura,
un processo di info sullo stesso riferente. Noi studiamo come si costruiscono i riferimenti
testuali.
La prima cosa che si deve fare è introdurre il riferente. Poi abbiamo le riprese del
riferente. Come si riprende il referente. A la fine del testo abbiamo una costruzione mentale, è
risultato di un'azione dell'interprete, anche la costruzione mentale dipende dall'interprete.
Ogni volta che il referente è introdotto nel testo, aggiungo informazione, abbiamo
informazione nuova e nota. Si riprende qualcosa già menzionato prima e si aggiunge qualcosa di
nuovo.
I riferimenti testuali sono normalmente sintagmi nominali o un nome proprio.
Oggetto fittizio
Il principe arrivò su un unicorno bianco e baciò Biancaneve.
Concetto astratto
La pace eterna è irraggiungibile fuori dall’essere di Dio. “dall’essere di Dio.”
2.2.2. Meccanismi linguistici per introdurre un referente testuale.
Si introducono per mezzo di un espressione lessicale.
Un nome proprio. Si usa quando l’interprete non ha nessun problema a identificare il referente.
Un nome proprio è sempre informazione nota per l'interprete. Nei testi giornalistici troviamo
molti nomi propri introdotti in modo Beppe Grillo, il fondatore… Una aposizione, non è una
ripresa dal referente, è un chiarimento riguardo al riferente. Il giornalista ha dei dubbi sulla
capacità dell'interprete de identificare il riferente.
Fa riferimento a un’entità unica e definita, facilmente identificabile dagli interlocutori.
Es. Francia, Elsa Morante, Lecce. I nomi di paesi sono referenti unici, nomi di città o regioni,
entità uniche è definite e quindi introdotti senza apposizione, quando si tratta di persone la
apposizione è molto frequente.
Fa riferimento a un’entità non unica ma identificabile univocamente in una certa
situazione comunicativa. Córdoba (diverse città con lo stesso nome).
Un sintagma nominale determinativo (con articolo). Quando lo usiamo per introdurre il riferente.
Quando un’entità unica facilmente identificabile che non è necessario introdurre
previamente. Il sole (riferimento al nostro sole), la luna(la luna della terra), la Grande Guerra
(Un tipo di guerra che siamo in grado di identificare). In questo contesto è identificabile.
Quando abbiamo elementi presenti fisicamente nella situazione comunicativa e quindi
univocamente identificabili. La porta, le sedie, la lavagna, la finestra, la settimana prossima.
Quando abbiamo elementi che appartengono alle conoscenze condivise dagli
interlocutori. Se non specifico il governo se capisce che parliamo dal governo più vicino a noi. Il
governo, il sindaco(alcalde), il rettore, il cane.
La classe di individui. Il cane è il migliore amico dell’uomo. Non è un cane specifico. Per
sapere se è una classe sostituiti con tutti o tutte.
Un sintagma nominale determinativo (con dimostrativo o possessivo). Questa borsa, mia sorella,
le loro opinioni. Deittici personali, o spaziali. La loro opinione, terza persona, non è deistica. Il
fatto che non sia detto non significa che non possa essere un riferente.
Gli elementi deittici (personale e spaziale) sono referenziali.
Un nome senza nessun tipo di determinazione ha solo funzione attributiva. Mio nonno era
maestro. Lavora come segretaria.
Il sintagma nominale
Per compiere un qualsiasi atto di riferimento il nome deve essere inserito all’interno di un
sintagma nominale.
Un sintagma nominale è una descrizione definitiva: per mezzo di aggettivi, sintagmi
preposizionali, possessivi, dimostrativi, subordinativi, subordinate relative si ascrivono delle
proprietà a una certa entità.
Aristotele: Si deve sapere chi è, che ha fatto, dove ha lavorato…
Il filosofo di Stagira che è stato il maestro di Alessandro Magno ha scritto il primo trattato di
retorica. Tre riferiti, blu e sottolineati.
Il riferimento individuale può essere specifico identificabile dal interprete (1), specifico non
identificabile (2), la classe tutta(4), e uno qualsiasi degli elementi, è sempre individuale ma non è
specifico (3).
Per indicare i diversi tipi di riferimento, le lingue possiedono delle marche specifiche:
Il riferimento generico è tipicamente realizzato dall’articolo determinativo.
Il leone è il re della giungla / La televisione gioca sulla disinformazione del telespettatore
ma
Un bambino che non riceve un’adeguata stimolazione nei primi mesi di vita avrà
problemi per sviluppare tutte le sue capacità cognitive.
Il referente può essere unico in modo assoluto o unico in una situazione comunicativa.
Può essere unico in una situazione comunicativa perché fa parte delle conoscenze
condivise (enciclopedia) fra gli interlocutori.
Può essere unico in una situazione comunicativa perché è stato introdotto previamente nel
discorso (fa parte dell'universo del discorso) È un elemento introdotto nel contesto.
Ieri mi sono comprata un vestito / Di che colore è il vestito?
Può essere unico in una situazione comunicativa perché è evocato dal co-testo: il concetto
di frame.
Siamo andati a scuola, ma la maestra non è venuta. Il contesto di scuola (tutte le nostre
conoscenze sulla scuola sono attivi) è per questo sappiamo chi è la maestra. Si attiva uno
scenario quando il processo la parola scuola, la mia conoscenza enciclopedia mi permette di
avere un “teatro” nella mente, questo mi permette tranquillamente di introdurre altri referenti
identificabili.
Non è sempre necessario che l’interlocutore conosca previamente l’esistenza di un referente che
si presenta come identificabile.
A volte presentare il referente come identificabile è l’unica possibilità per evitare i malintesi.
Il treno è arrivato in ritardo e ho perso la coincidenza. Il treno sul quale io viaggiavo.
*Un treno è arrivato in ritardo e ho perso la coincidenza. Un altro treno.
Sono due informazioni diverse.
A volte presentare il referente come identificabile o meno è una scelta del parlante.
Voglio comprare le scarpe che ho visto in centro. Aumento l’intesione è quindi riducono
l’estensione; questo significa che il referente è individuale, specifico, non identificabile, questo
non si può sapere per il articolo, ma per la relativa.
Voglio comprare delle scarpe che ho visto in centro. Delle è un articolo partitivo,
introduce sempre un sintagma indeterminativo. È un referente individuabile, specifico, non
identificativo.
Storicamente è stato un rapporto d’amore tra le donne e le scarpe GENERICO
3. Attivazione: lo status di un referente testuale per quanto riguarda l’attenzione degli
interlocutori in un determinato punto del discorso.
Un terzo parametro è l’attivazione, l'attivazione cognitiva. Implica che una volta che io introduco
il mio referente questo referente è attivo nella memoria a lungo termine dell'interprete per la
ripresa.
A: Dove hai comprato questo vestito?
B. Ah, questo guardo l’ho comprato a Zara.
Una ragazza: Referente individuale, specifico, non identificabile. B non sa nulla sulla ragazza,
però può usare nella ripresa un sintagma nominale determinativo perché il riferimento è attivo
cognitivamente per l’interprete. Questa è ripresa, non è possibile riprendere un referente se non è
attivo.
Quando parlo di tipo di referente devo dire qualcosa sulla estensione del referente, sulla
identificabilità e sulla attivazione. Ma anche sul meccanismo linguistico. SN determinativo o
indeterminativo.
Una volta introdotto, un referente cambia il proprio status nel discorso → grado di attivazione
(Chafe 1987, Levelt 1989).
La presidente / Lei / Giorgia Meloni / La prima donna che diventa prima ministra.
Referente → Ripresa
Si dà la descrizione del referente una volta, la prima, solamente cambia l’attivazione, da non
attivo a attivo. Dopo si analizzano i meccanismi di ripresa.
Centro dell’attenzione del parlante: referente attivo (presente nel contesto immediato)
Ho visto un libro per terra e mi sono avvicinata. Il libro sembrava antico e c’era un nome
scritto sulla prima pagina.
Già è attivo quando è presente nella situazione comunicativa. La lavagna quando stai in aula.
21 Nov 2022
Tema 3
La Coesione
3.1. Le catene di coreferenza
3.2. I connettivi
3.3. Le catene di coreferenza
Ci sono una serie di elementi linguistici che, all’interno di un testo, hanno come funzione
specifica riferire o rimandare ad altri elementi linguistici > elementi forici. Quando introduco un
referente uso un NP/SN che fa riferimento a un oggetto extralinguistico. Quando l’elemento
viene ripreso diverse volte il collegamento non è più con l’oggetto extralinguistico, ma con un
elemento linguistico. LA RIPRESA È CON UN ELEMENTO LINGUISTICO. Qui c’è la
differenza tra istituire o riprendere un referente.
Riprendere un referente > elementi forici non posso avere un elemento forico senza un
antecedente: la prima introduzione di quell'elemento nel testo.
1. SN determinativi preceduti da articolo determinativo, dimostrativi, possessivi.
2. Ellissi
3. Pronomi personali di terza persona, possessivi di terza persona, relativi, dimostrativi.
La ellissi la posso usare solo se è vicina con le catene coreferenziali = l'insieme dei meccanismi
di ripresa di un referente.
Mezzi linguistici anaforici:
Proforme: pronomi personali, relativi, dimostrativi, verbali, avverbiali.
SN determinativo (descrizione definite).
La varietà stilistica costringe il produttore testuale a servirsi di questi mezzi linguistici per
rimandare a uno stesso referente testuale > catene coreferenziali.
Non tutti gli elementi anaforici possono rimandare a tutte le descrizioni definite che istituiscono
un referente testuale. Tipo di referente che non può essere ripresa da una anafora > il non
specifico e il generico. Referenti individuali specifici per avere anafora.
Es. *il cane è il migliore amico dell’uomo. Lo vedo ogni mattina al parco.
Il cane e il migliore amico dell’uomo. Averne uno aiuta a molte persone a superare depressioni e
altre malattie. “Ne” ripresa anaforica di una classe; avere un elemento di questa classe.
2 Dic 2022
Anafora incapsulatura
Gli incapsulatori sono un tipo di anafora che più permette usi di manipolazione discorsiva, usata
nei testi giornalistici perché permette di introdurre valutazione soggettive. L’antecedente del
incapsulatore non è un referente di tipo individuale, è un evento, una situazione complessa,
all'interno della quale posso avere diversi referenti individuali. Incapsulatore= racchiudere.
La struttura è sempre un SN, ma con una particolarità. Sempre un SN determinativo, il
determinante deve essere un articolo o un . La particolarità sta nella testa del sintagma, è formata
da quello che chiamiamo un iperonimo o un nome generale. Animale-gatto. La nostra
conoscenza è organizzata in categorie; di più generale a meno. Un iperonimo indica una
categoria che include.
I nomi generale: tema, evento, problema, questione, argomento. Sono nomi che hanno un
significato poco preciso, sotto quello significato vengono specificate altre cose.
Un'altra caratteristica è la posizione tematica. Tutto quello all’inizio del enunciato. Tema è quello
che decidiamo di presentare prima quando formuliamo l’info.
Negli Stati Uniti ci saranno le elezioni tra quatre anni. Stati Uniti è prima perché si presume che
è conoscenza condivisa. La posizione è chiave, perché tutto quello che contiene la anafora
incapsulatura è fuora della discussione.
Un giudice di pace a Napoli ha sospeso un sequestro di motorino accogliendo uno dei ricorsi
presentati dalla Associazione dei Consumatori.
La decisione… Questa è la anafora incapsulatura.
Prima se racconta un fatto, dopo si riprende in questa anfora. Questo è un caso di incapsulatore
neutro, senza valutazione. Si presenta quello detto come una decisione.
L’incapsulatore è una funzione solo testuale. La decisione funziona come incapsulatore in questo
testo, ma non necessariamente in altri testi.
È sempre una anafora di tipo intrinseco. A volte come anafore, ma a volte no. Posso riconoscere
un incapsulatore solo in alcuni testi.
Differenza con le anafore. I incapsulatore non fa mai parte di catene coreferenziali, presenta un
evento, una situazione e lo riprende, è un'introduzione. Non può far parte di una catena anteriore,
forma la sua propria.
Non bisogna confondere l’incapsulatore con l’anafora testuale; ha la stessa funzione, però lo fa
con un pronome.
Cosa pensa di Bill Clinton?
Penso che grazie anche a Hillary è uno dei migliori leader del pianeta…lo dico con convinzione.
Questo lo si riferisce a tutto quello che è stato detto prima. Non usa un SN, usa un pronome, lo o
questo.
bla bla bla.
Questo mi dà il coraggio… Questo fa riferimento al bla bla prima. Quando la ripresa anaforica
viene fatta con un pronome personale parliamo di anafora testuale, è la diferenziamo di
incapsulatore.
Dif fondamentale: quando uso un SN do una etiqueta a quello di cui sto parlando. Il giudice
come una decisione del giudice. Il giornalista elige come etichettare i referenti nel testo.
Abbiamo due tipi di etiquette.
La prima fa riferimento a un discorso precedente. Questo discorso, questa avvertenza,
questa previsione. Queste previsioni, questo è un incapsulatore, fa riferimento a quello que si ha
detto prima. Abbiamo un SN con un determinato determinativo.
Si fa riferimento a fatti, processi, stati. Situazione, caso, problema, evento, fatto. Fanno
riferimento a quello che è successo. Questo incidente… il giornalista decide di riprendere la info
prima come un incidente. Il giornalista è libero di decidere la eticheta per presentare al lettore
questo evento con una valutazione. Dire incidente è aminorare quello che è successo. Comunque
c’è una ideologia in queste riprese.
Abbiamo detto che posso essere iperonimi, nomi generali o nominalizzazione. Se appare un
verbo nel enunciato prima, io posso riprendere la info con un derivato dal verbo
Ridurre-riduzione. I incapsulatore gioca un ruolo importante perché possono diventare un punto
di info per il resto del testo, può condizionare lo sviluppo di informazione. È accaduto tutto in
pochi minuti. Un commando ha assaltato un portavalori. Ma la rapina non è riuscita. Fa
riferimento a la frase prima. Una delle guardie giurate ha fatto fuoco. Il guatto ha venuto. Fa
riferimento alla rapina. Sono due incapsulatori diversi che danno informazione. I incapsulatore si
separa dalla catena coreferenziale è comincia la sua propria.
Cosa è un incapsulatore?
1. SN
2. Natura anaforica
3. Posizione tematica
4. Funzione testuale: nessun SN può funzionare come incapsulatore se non in un testo
concreto.
12 Dic 2022
3.2 I connettivi
Connettivi argomentativi.
I connettivi fanno parte dei marcatori del discorso. Ma noi studiamo questi perché sono i più
frequenti nei testi scritti.
Definizione: Sono una categoria funzionale (elementi appartenenti a classi di parole molto
diverse e costruzioni complesse possono funzionare come connettivi). Hanno una funzione
determinata nei testi.
Avverbi: allora, insomma, dunque Se conserva la funzione di avverbio non è connettivo.
Coniugazioni: ma, e, invece Stiamo parlando di connettivo testuale, non frasale. Dobbiamo
trovare enunciati Pensavo di andare al mare questo weekend ma…
Sintagmi preposizionali: tra l’altro, al contrario La maggior parte dei connettivi sono SP
Non si tratta di una categoria grammaticale: non si può decidere a partire da criteri morfologici o
sintattici se un elemento testuale e un connettivo.
La funzione discorsiva
La funzione logico-argomentativa: connettono i contenuti proposizionali degli elementi frasali e
interfrasali di un testo (relazione logiche) → connettivi. Elementi separati da una punteggiatura
forte o che hanno almeno l’entità di una frase. Stabiliscono relazioni logiche Oggi piove, quindi
prendo l’ombrello.
1) Relazione logiche → esistono extra linguisticamente. Oggi è piovuto quindi il pavimento
è bagnato. Rapporto tra cose nel mondo. La pioggia è la causa che il pavimento sia
bagnato.
Caratteristiche:
Maggiore grado di integrazione sintattica nell’enunciato. Se io uso un tuttavia o inoltre
normalmente uso la virgola, se uso un perchè o un ma non ho una separazione. Nel parlato le
elemento discorsivo è sempre separato con la enunciazione.
Agiscono a livello testuali e su elementi espliciti nel testo (enunciati). Questo permette
differenziare un connettivo da una congiunzione.
Posso iniziare un turno con un additivo perché si fa riferimento a una conversazione prima. E tuo
padre? Questo ‘e’ si riferisce alla prima conversazione dove si parlò dal padre.
Non sono di solito polisemici o polifunzionali, ma si specializzano in un tipo di funzione
connettiva e mantengono un significato procedimentale constante (minore desemantizzazione)
Allora (avv. temporale) Lui scriveva come facevano i letterari allora. Allora è anaforico. Senza
sapere di quale epoca si sta parlando io non posso capire il significato di allora.
Marco ha detto che non viene, allora, siamo tre per la cena. Allora ha valore consecutivo, lo
posso sostituire per ‘quindi’.
La teoría dell'argomentazione distingue due tipi basici di rapporti tra gli elementi di una struttura
argomentativa:
1) Co-orientazione: due (o più) info testuali che conducono a una stessa conclusione.
2) Anti-orientazione: info testuali in conflitto perché le conclusioni che si derivano da
ognuna di esse sono incompatibili.
Addizione
Co-orientati Causa
Conseguenza
Connettivi
logico-argomentale
opposizione
Anti-orientati Controargomentazione contrasto
Connettivi
Ordinanno
Connettivi con Strutturano l’info Delimitano (topicalizatore)
funzione metatestuale Focalizzano
Formulazione Parafrasi
lingüística Riformulazione
Non-parafrastica
● Connettivi additivi
L'enunciato introdotto ha la stessa orientazione argomentativa dell'enunciato precedente e
conduce alla stessa conclusione.
Laura sarebbe una buona scelta per l’ufficio di relazioni internazionali. È una ragazza molto
preparata. Inoltre sa parlare lingue straniere.
Una di queste info può essere più rilevante (maggiore forza argomentativa) e questa gerarchia
informativa viene esplicita da anche, addirittura , inoltre (scala in crescendo)
I figli sono tutti e due disoccupati da tempo. Inoltre, il padre è stato licenziato recentemente. La
situazione è critica. La situazione è critica è la conclusione. Più rilevante il fatto che il padre sia
licenziato perché lo indico con queste connettivo.
● Connettivi consecutivi
I connettivi introducono la conclusione o conseguenza derivata dall’info presentata
precedentemente.
Di conseguenza, in conseguenza, perciò, quindi, pertanto, allora, da qui
La causa e la conseguenza costituiscono 2 punti di vista diversi sullo stesso avvenimento:
Ha studiato poco quindi ha sacato un 2
ha scato un 2 perché ha studiato poco.
13 Dic 2022
Connettivi mitigatori della rilevanza informativa
Nella costruzione argomentativa indicano che un’info ha un peso minore o marginale
(comunque, in/ad ogni modo, in ogni caso, detto ciò)
Non ha avuto il posto. Comunque aveva già in mente di andare in America. La prima frase ha
come conclusione non essere contento; la seconda indica che è contento quindi, la seconda
contraddice la prima.
La funzione metatestuale
Legata alla costituzione linguistica del discorso.
● Due sottofunzioni:
○ La strutturazione dell’info
■ La struttura dell’info: ogni discorso di una certa estensione deve avere una
struttura esplicita per agevolare la loro ricezione.
■ Tre funzioni:
● Ordinare il discorso: esplicitare la struttura
○ Numerazione dei paragrafi o parti del testo
○ Uso di segnali discorsivi che indicano la successione delle
parti
■ Apertura In primo luogo, da una parte, anzitutto,
innanzitutto, prima di tutto, per prima cosa
■ Continuità In secondo luogo/terzo… luogo, poi,
dall’altra
■ Chiusura per ultimo, in fine
● Delimitare le parti del discorso: segnalare le parti della
macrostruttura del testo
○ Cambiamento di topico:
■ Introduzione di topico: Allora, quando vieni a
trovarci?
■ Chiusura di topico: Bene, ci vediamo dopo.
■ Introduzione di una digressione: a proposito
■ Sintesi e ricapitolazione: in conclusione, in sintesi,
insomma, per finire, per concludere
○ Delimitatori del tema: topicalizzatore rispetto al fatto che
● Focalizzare un elemento discorsivo: In questo modo si orienta il
processo di ricezione dell’info dato che si stabilisce una gerarchia
tra gli elementi informativi del testo e uno viene messo in rilievo.
Posso lasciare implicito tutto il resto, ma l’elemento focalizzato no,
lo restringo a l’elemento più importante della mia info. Posso
focalizzare
○ Un elemento che viene considerato più rilevante Anche,
addirittura, perfino.
■ Sono venuti Paolo, Claudia e anche Marco
○ Un argomento introducendo ulteriori info che lo riguardano
e lo rinforzano infatti, anzi
■ Sono molto gentili, infatti ci hanno accompagnato
fino all’aeroporto
○ La formulazione linguistica
■ Varietà scritta: tempo sufficiente per la pianificazione, revisione,
riformulazione.
■ Varietà parlata:
19 Dic 2022
Ellissi soggiacente: I miei amici vanno al mare, invece io vado in montagna. non devo ripetere
invece di ire al mare, questo è l'elemento eliso. Questo è la ellisis soggiacente a i connettivi.
Tema 4
La struttura informativa
4.1 L’ordine dei costituenti
Quando studiamo l’ordine dei costituenti dobbiamo pensare a tre
1. Ordine delle parole
a. Il parlante decide l’ordine in cui vengono presentate le info del testo. In spagnolo
o italiano, l’ordine è molto flessibile, ma il francese o l’inglese sono molto rigide.
i. Punto di partenza: Tema
ii. Il nucleo informativo: Rema
iii. Tema e Rema
1. Possono coincidere con Soggetto-Predicato
a. Piero (tema) non è ancora arrivato (rema)
2. Possono non coincidere
a. Piero(tema, CD) non lo vedo da anni (rema, soggetto)
b. Tipo di info
i. Due tipi di info
1. Info nota o presuntamente tale
2. Info nuova o presuntamente tale
ii. L'intelligibilità di un testo si basa su una combinazione adeguata dei due
tipi di info. La posizione di nota normalmente occupa la posizione di tema
e la nuova di rema-
c. Focalizzazione
i. Un costituente frasale con particolare rilievo: il focus
1. Focus neutro: l’ultima posizione frasale. Una struttura sintattica
che segue un ordine SVO il focus è sempre l’ultimo elemento.
a. Ho incontrato mia cugina ieri. Questo serve per il testo
scritto, nel parlato si usa l'intonazione.
2. Focus marcato
a. Avverbi focalizzatori: anche, proprio, soprattutto. Proprio
Anna mi ha detto…
b. Frasi scisse e semi-scisse
i. Strutture sintattiche. È stato il cane che è seguito il
gatto. Una copula è una formazione pseudorelativa.
È stato il cane a inseguire il gatto. Tutto quello non
focalizzato è chiamato lo sfondo informativo.
c. Intonazione enfatica
Devo indicare il focus e lo sfondo info, il tema e il rema, e la info nota e nuova.
● Problemi:
○ Frasi senza tema?
20 Dic 2022
Ordine non marcato (SVO):
Tema= soggetto / Rema= predicato e argomenti interni.
Non tutte le frasi hanno oggetto. Vado a mangiare dai miei. I miei per defecto c'è una madre e un
padre e non c’è necessità di dire il mio padre e la mia mamma.
Migliaia di accademici boicottano le università israeliane.
Quando abbiamo elisione di soggetto. Continuiamo ad avere un ordine non marcato.
Mangiamo alle otto. Ha letto molti romanzi.
Ordine non marcato nelle interrogative totali, se troviamo il soggetto prima del verbo è ordine
marcato.
Verbo + soggetto + argomenti interni (Oggetto)
Ordine marcato: hanno ordine marcato le frasi in cui i costituenti non occupano le loro posizioni
canoniche, previste dalla lingua, ma sono stati spostati per esprimere un particolare significato
senza cambiare il contenuto proposizionale.
Io non conosco Giorgio
Giorgio, non lo conosco
Non lo conosco, Giorgio
Quando parliamo di ordini marcati, possiamo anche parlare di ordini marcati abituali. Appaiono
con determinati verbi o componenti.
Quando il costituente è pesante si sposta alla fine dell’enunciato.
Sarà possibile acquistare i biglietti della metropolitana online. Ha molta informazione quindi si
muove per la fine, perché è pesante.
L'oggetto diretto viene sempre prima dall'oggetto indiretto ma se è molto pesante se pospone.
Ho dato al bambino un bel libro da studiare.
Ordine marcato
Nelle frasi innacusative. È l’unico caso nel quale posso sostituire il soggetto con un pronome.
Delle studenti ne sono arrivati quattro. Ne è anche parte dal soggetto.
È arrivato il treno delle sette
È affondata la nave
Con i verbi ‘psicologici’. Hanno un ordine previsto della grammatica dove il soggetto è sempre
posposto.
Mi piace il dolce
A Laura le piacciono i gialli
2. Avverbi foccalizzatori
2.1. Avverbio + elemento focale
2.1.1. Posizione, normalmente precedono l’elemento che focalizzano. Ampia
libertà all’interno dell’enunciato.
2.1.1.1. Anche Maria ha portato un mazzo di fiori. Maria non è l’unica che
ha portato fiori.
2.1.1.2. Maria ha portato anche un mazzo di fiori. Maria ha portato
qualcosa altro di fiori.
2.1.1.3. Maria ha anche portato un mazzo di fiori. Maria ha fatto qualcosa
di diverso da portare.
2.1.2. Estenzione
2.1.3. Categoria, possono focalizzare qualsiasi elemento.
2.1.3.1. Principali avverbi
2.1.3.1.1. Additivi: anche, addirittura, perfino
2.1.3.1.2. Restrittivi: solo soltanto
2.1.3.2.
Sono le raggaze che abitano nel mio palazzo. Non è una scissa, frase copulativa con una frase
relativa con il suo antecedente. La scissa ha sempre una intonazione molto particolare. Se
facciamo la domanda che? che cosa è? Chi sono? possiamo vedere se è una scissa o no. Se si può
rispondere non è una scissa.
La frase pseudoscissa
(Dimostrativo) Pronome relativo + subordinata + copula + X (SN o SPrep)
X=focus
Chi è venuto a trovarci in maggio è Matteo.
Dove lavoro meglio è a cassa.
Ciò che mi piace di più sono i gelati.
Quello che non ti ho detto è che sono incinta.