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Ogni singola frase allinterno di un testo contiene solo una parte delle informazioni che sono

oggetto della comunicazione. L'economia del discorso richiede che le parti si compongano
articolandosi in legami e riferimenti incrociati, riducendo cos al minimo la ridondanza e le
ripetizioni. Le lingue si dotano perci di dispositivi che collegano fra loro le frasi per esprimere
esplicitamente l'informazione necessaria a completarne il senso.
Consideriamo, ad esempio, il testo seguente: Ho visto Gianni uscire di gran fretta. Gli ho chiesto:
"Dove corri?". Non mi ha sentito. Glielo ho ripetuto. E lui, per tutta risposta: "Lasciami in
pace!"...
Ogni singola frase allinterno di un testo contiene solo una parte delle informazioni che sono
oggetto della comunicazione. L'economia del discorso richiede che le parti si compongano
articolandosi in legami e riferimenti incrociati, riducendo cos al minimo la ridondanza e le
ripetizioni. Le lingue si dotano perci di dispositivi che collegano fra loro le frasi per esprimere
esplicitamente l'informazione necessaria a completarne il senso.
Consideriamo, ad esempio, il testo seguente: Ho visto Gianni uscire di gran fretta. Gli ho chiesto:
"Dove corri?". Non mi ha sentito. Glielo ho ripetuto. E lui, per tutta risposta: "Lasciami in
pace!"...
Ogni singola frase allinterno di un testo contiene solo una parte delle informazioni che sono
oggetto della comunicazione. L'economia del discorso richiede che le parti si compongano
articolandosi in legami e riferimenti incrociati, riducendo cos al minimo la ridondanza e le
ripetizioni. Le lingue si dotano perci di dispositivi che collegano fra loro le frasi per esprimere
esplicitamente l'informazione necessaria a completarne il senso.
Consideriamo, ad esempio, il testo seguente: Ho visto Gianni uscire di gran fretta. Gli ho chiesto:
"Dove corri?". Non mi ha sentito. Glielo ho ripetuto. E lui, per tutta risposta: "Lasciami in
pace!"...
Ogni singola frase allinterno di un testo contiene solo una parte delle informazioni che sono
oggetto della comunicazione. L'economia del discorso richiede che le parti si compongano
articolandosi in legami e riferimenti incrociati, riducendo cos al minimo la ridondanza e le
ripetizioni. Le lingue si dotano perci di dispositivi che collegano fra loro le frasi per esprimere
esplicitamente l'informazione necessaria a completarne il senso.
Consideriamo, ad esempio, il testo seguente: Ho visto Gianni uscire di gran fretta. Gli ho chiesto:
"Dove corri?". Non mi ha sentito. Glielo ho ripetuto. E lui, per tutta risposta: "Lasciami in
pace!"...
Ogni singola frase allinterno di un testo contiene solo una parte delle informazioni che sono
oggetto della comunicazione. L'economia del discorso richiede che le parti si compongano
articolandosi in legami e riferimenti incrociati, riducendo cos al minimo la ridondanza e le
ripetizioni. Le lingue si dotano perci di dispositivi che collegano fra loro le frasi per esprimere
esplicitamente l'informazione necessaria a completarne il senso.
Consideriamo, ad esempio, il testo seguente: Ho visto Gianni uscire di gran fretta. Gli ho chiesto:
"Dove corri?". Non mi ha sentito. Glielo ho ripetuto. E lui, per tutta risposta: "Lasciami in
pace!"...

Ogni singola frase allinterno di un testo contiene solo una parte delle informazioni che sono
oggetto della comunicazione. L'economia del discorso richiede che le parti si compongano
articolandosi in legami e riferimenti incrociati, riducendo cos al minimo la ridondanza e le
ripetizioni. Le lingue si dotano perci di dispositivi che collegano fra loro le frasi per esprimere
esplicitamente l'informazione necessaria a completarne il senso.
Consideriamo, ad esempio, il testo seguente: Ho visto Gianni uscire di gran fretta. Gli ho chiesto:
"Dove corri?". Non mi ha sentito. Glielo ho ripetuto. E lui, per tutta risposta: "Lasciami in
pace!"...
Le frasi semplici gli ho chiesto, non mi ha sentito, glielo ho ripetuto, e lui per tutta risposta non
sono comprensibili se isolate dal contesto, in quanto indici di coesione degli elementi della frase.
Una frase pu anche fare riferimento ad elementi esterni al testo nel suo complesso. In tal caso, il
loro nesso logico viene chiamato deissi.
Elementi deittici frequenti sono pronomi (questo, quello, io, tu, noi), avverbi temporali (ora,
quando) e locali (qui, l). Essi indicano generalmente il parlante e il ricevente.
Elementi di coesione diffusi in tutte le lingue sono i connettivi, che collegano fra loro le frasi del
testo. Sono per lo pi avverbi e congiunzioni, che possono essere coordinative o subordinative.
Hanno elementi connettivi non solo frasi come piove, perci prendo l'ombrello, ma anche
espressioni come lui che ha fatto questo. In altre lingue, diversamente dallitaliano, la funzione
connettiva viene resa tramite l'uso di particelle pleonastiche: si noti l'inglese so, il tedesco denn mal
o le particelle greche d, ge, ecc.
Altri elementi di riferimento si riferiscono invece a parole, sintagmi o frasi precise, esplicitamente
espressi in altri luoghi del testo. Questi elementi vengono detti punti dattacco. P.e.: molto che
non vado a Roma. L'ultima volta che ci sono stato... Roma in questo caso un punto dattacco
rispetto a ci.
A livello lessicale una parola presente in una frase pu essere ripetuta in un'altra oppure allusa o
soltanto sostituita da un pronome. Elementi lessicali, morfologici e fonici possono costituire
l'elemento di coesione tra altri elementi costitutivi primi di un testo. Tra questi vi sono le allusioni,
l'accordo grammaticale e i fatti prosodici, ritmici e metrici.

Coerenza
Vediamo alcune utili definizioni di coerenza testuale.
"Mentre la coesione si riferisce al corretto collegamento formale tra le varie parti di un testo, la
coerenza riguarda il suo significato; [...] la coesione dipende da requisiti presenti o assenti nel testo,
la coerenza legata invece alla reazione del destinatario, che deve valutare un certo testo chiaro e
appropriato alla circostanza in cui stato prodotto". (Serianno 2007: 36-37).
"La coerenza riguarda [...] il corretto abbinamento, sul piano logico e semantico, tra le diverse
informazioni trasmesse, che dunque dovranno susseguirsi con continuit secondo una chiara linea di
sviluppo del discorso". (Telve 2008: 26).

La coerenza di un testo quindi il legame logico fra i messaggi semplici che il parlante intende
trasmettere. Essa riguarda il significato e non il significante e quindi costituisce una misura della
condivisione di significati fra parlante e ricevente.
La capacit di comprensione di un testo da parte di un lettore (o di un ascoltatore) commisurata
alla conoscenza che questo ha del mondo esterno circostante. Per esempio una frase come stasera
Ugo esce con Martina sintatticamente corretta e completa, ma dimostra un basso livello di
coerenza per chi non sappia chi sono Ugo e Martina, o cosa significhi per il parlante o l'ascoltatore
il fatto che escano insieme.
Dal punto di vista del testo del parlante, maggiore la condivisione di conoscenze, maggiori
saranno gli elementi sottintesi (ellissi o deissi) nel testo. Se invece lo stesso messaggio deve essere
rivolto a chi ne ignora completamente il contenuto, il testo sar corredato di maggiori descrizioni e
dettagli.
La coesione dunque un fattore interno al testo, scritto o orale, mentre la coerenza un fattore
interno al messaggio come interpretato dai riceventi.

Tipologie di testo
Basandosi sul modello della comunicazione di Roman Jakobson e considerando la funzione dei
diversi testi nel processo di comunicazione la studiosa Cristina Lavinio ha elaborato uno schema
che classifica i testi in sei grandi categorie[1]:

testo descrittivo;
testo narrativo;

testo rappresentativo;

testo espositivo;

testo argomentativo;

testo regolativo;

testo informativo;

testo espressivo.

Note
1. ^ Il manuale di scrittura amministrativa (Introduzione); Fabrizio Franceschini; on-line in

.pdf su www1.agenziaentrate.it (consultato nel marzo 2010)

Bibliografia

R. de Beaugrande, W. Dressler, Introduzione alla linguistica testuale, Bologna, il Mulino,


1984
L. Cignetti e S. Fornara, Il piacere di scrivere. Guida all'italiano del terzo millennio, Roma,
Carocci, 2014.

M. Cerruti, M. Cini, Introduzione elementare alla scrittura accademica, Laterza, RomaBari, 2007 (terza ed. 2010).

G. Graffi, Sintassi, Bologna, il Mulino, 1994.

J.S. Petfi, Scrittura e interpretazione, Roma, Carocci, 2004.

L. Serianni, Italiani scritti, Il Mulino, Bologna, 2004 (sec. ed. 2007).

S. Telve, L'italiano: Frasi e Testo, Carocci, Roma, 2008.

Voci correlate

Ipertesto
Linguistica testuale

Testo espressivo

Tipologie testuali

Collegamenti esterni

Testo in Tesauro del Nuovo soggettario, BNCF, marzo 2013.

Controllo di autorit GND: (DE) 4059596-1


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Categoria:
Linguistica testuale
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