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Rodotà
Rodotà
Premessa
Diritti e libertà accompagnano la nascita del cittadino moderno,
definiscono un ordine politico e simbolico interamente nuovo: essi
divengono il connotato di un'età, appunto "l'età dei diritti", come l'ha
definita Norberto Bobbio. La dimensione dei diritti, però, ci appare
al tempo stesso fondativa e fragilissima, perennemente insidiata da
restaurazioni e repressioni. In particolare, negli ultimi quindici anni
si è assistito nel nostro paese a un processo graduale che ha
portato la classe politica di centro-destra, dall'iniziale tentativo di
delegittimazione, a un vero e proprio attacco frontale alla
Costituzione. La ricostruzione sintetica che Rodotà qui propone
vuole obbedire proprio a questa logica. Non segue e discute le idee
sui diritti, ma analizza politiche e comportamenti dai quali è dipesa
la loro affermazione o negazione, cercando di rendere evidenti gli
intrecci tra riconoscimenti formali di libertà e diritti e condizioni
materiali per la loro attuazione. Le vicende delle libertà e dei diritti
mostrano la lenta inclusione di un numero crescente di cittadini e le
modalità attraverso le quali si costruisce la moderna cittadinanza,
nel succedersi delle diverse "generazioni" dei diritti. Ma rivelano
anche tenaci resistenze all'effettività dei diritti proclamati. Serve una
grande fede per affermare i diritti nei tempi difficili. E di questo la
vicenda delle libertà, che è poi vicenda concretissima di donne e di
uomini, è testimonianza continua.
=
nessuna indipendenza dell'ordine giuridico
Capitolo II
La negazione dei diritti
CODICE PENALE
Il codice Rocco palesa una coerenza piena con la logica del
regime. A caratterizzare il codice contribuiscono la durezza della
pena, la difesa dello Stato e una forte compressione di tutte quelle
attività che potevano essere considerate in contrasto con l'autorità
dello Stato (manifestazione di opinione o costituzione di
associazioni).
Capitolo III
Costituzione e democrazia
I nuovi principi
La cittadella assediata
Con la guerra fredda (1947-1991), si intende una lunga e aperta
fase di rivalità tra Stati Uniti e Unione Sovietica con la
partecipazione dei loro alleati. Si parla di guerra fredda perchè non
si arrivò mai allo scontro militare diretto. Si consolida la logica della
“cittadella assediata”, i cui occupanti devono potersi difendere
con ogni mezzo. Questa impresa fu favorita dal fatto che vigevano
ancora una serie di norme fasciste e non si dà vita agli istituti
fondamentali di garanzia: la Corte costituzionale infatti comincerà a
funzionare quasi 10 anni dopo. In questo periodo abbiamo il mondo
diviso in blocchi e l'Italia apparteneva a quello occidentale, dove si
faceva sempre più vivo il pericolo di una minaccia comunista → ciò
comportò (e giustificò secondo alcuni) l'adozione di politiche
restrittive → si avevano azioni contro culti acattolici andando quindi
contro il principio di eguaglianza che vieta la discriminazione basata
sulla religione, si aveva un controllo diretto della magistratura
eliminando sempre di più i diritti fondamentali del cittadino. Le
norme discriminatorie prendono piede, e la sostanziale illegalità di
questa linea si avrà quando la Corte costituzionale comincerà a far
cadere gran parte delle norme fasciste. Ogni pretesto era buono
per preseguitare chi si batteva per la libertà di religione, addirittura
si cercò di impedire che roma potesse ospitare nel 1951 il VII
congresso internazionale dell'associazione di storia delle religioni, a
Messina l'università revocò l'incarico a un docente di religione
valdese.
Tra la fine degli anni 50 inizio degli anni 60 si apre una fase che
detta del "disgelo costituzionale".
La novità istituzionale rappresentata dall'attività della corte
costituzionale inizia un periodo di intense politiche dei diritti di
libertà e di lavoro. Si deve infatti alla corte costituzionale l'opera di
smantellamento della legislazione fascista che investe il codice
penale, il codice procedura penale e il testo unico di pubblica
sicurezza, con decisioni che andranno ad abolire il reato di adulterio
della moglie e delle significative aperture in tema di aborto.
La corte darà evidenza alla piena rilevanza giuridica della
costituzione che fino a quel momento.
Questa politica di disgelo costituzionale favorisce L'eliminazione
delle distorsioni dei periodi Precedenti e l'apertura di nuovi spazi di
libertà.
Questa politica si muove soprattutto lungo tre linee:
• La restituzione all'individuo di poteri di decisione confiscati
organizzazione statuale, ampliando quindi l'aria della sua
azione libera
• L'avvio di riconoscimento di pari dignità e sostanziale
eguaglianza a gruppi che erano oggetto di discriminazioni e
dispartà
• Estensione dei diritti riconosciuti anche a chi si trovasse in
manicomi oppure carceri.
Ciò che c'è da dire comunque è che parte della ridefinizione dei
diritti al cittadino sono dovute anche grazie all'influenza della
legislazione europea, come xes con l'inserimento di una nuova ed
adeguata disciplina dei contratti dei consumatori, oppure la legge
che tuteli i dati personali che permettesse quindi al cittadino di
controllare l'uso delle informazioni che lo riguardassero.
Capitolo IV
Gli ultimi 15 anni: una transizione irrisolta
Un quadro costituzionale
Una spinta e un rafforzamento dei diritti è stata data grazie poi alla
carta dei diritti fondamentali, diventata giuridicamente vincolante nel
2009 → La tutela dei diritti fondamentali diventa un principio
fondatore dell'Unione Europea e il presupposto indispensabile per
la sua legittimità.
L'obbligo dell'unione di rispettare i diritti fondamentali è confermato
e definito dalla corte di giustizia europea e dalla sua giurisprudenza
→ Abbiamo un passaggio dall'Europa dei mercati all'Europa dei
diritti.
Ovviamente nel 2009 e poi sono state fatte alcune modifiche e sono
state dichiarate incostituzionali alcune degli articoli più importanti.
In particolare, la prima sentenza ha ristabilito il principio che a
decidere quanti ovuli inseminare fosse il medico, d’accordo con la
coppia, tenendo conto della situazione clinica, dell’età della donna e
soprattutto introducendo il concetto di tutela della salute della
donna, ignorato dalla legge 40.
Fatto sta che la corte Con la sentenza pone in risalto i due diritti
fondamentali della persona: quello all'autodeterminazione e
quello alla salute. Viene promesso ai cittadini che non verrà
messa la mano su di loro, sulla loro vita, il compito del legislatore
ad un certo punto deve arrestarso quando si deve rispettare la
persona umana in quanto tale.