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LA LIRICA TROBADORICA

Nel 1197 in Provenza si annunciò il primo movimento letterario europeo consapevole della
propria identità, quello trobadorico, che si espresse con testi poetici in lingua d'oc accompagnati
da musica e perciò destinati alla recitazione orale.

I trovatori tematizzano diverse esperienze come l'amore, la riflessione morale, la politica e la


guerra ma dominante senza dubbio risulta il tema amoroso. I trobadori mostrano una certa
libertà sia nelle scelte di genere, sia in quelle stilistiche, mentre fra gli stessi trovatori si apre un
dibattito sul modo di fare poesia: si contrappongono il trobar leu (il poeta dolce), il trobar ric (il
poetare ricco) e il trobar clus (il poetare chiuso).
La forma metrica più usata è quella della canso, formata da un numero variabile di coblas, e
conclusa da una o più tornadas.
Anche il sistema delle rime appare assai vario: abbiamo per esempio il sistema delle coblas
unissonans (le rime della prima stanza sono ripetute nelle stanze successive), quello delle
coblas doblas (rime comuni a due stanze consecutive) e infine quelle delle coblas capfinidas (la
prima parola del primo verso di una stanza riprende l'ultima parola dell'ultimo verso della stanza
precedente).

Al centro delle liriche trobadoriche vi è la figura della donna, nei cui confronti il poeta si vota a
una condizione di totale sottomissione. La donna appare distante e inaccessibile, e può
ripagare l'amore dimostrando orgoglio e concedendo una ricompensa.

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