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DOMANDE

N.b: le soluzioni si trovano al termine del file

Capitolo 2 - Percezione

La percezione è:
a. Un processo psicologico di creazione di un’immagine interna
del mondo esterno.
b. Un processo cognitivo.
c. Un processo di interpretazione ed elaborazione delle
informazioni.

d. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

Quali tra i seguenti non è un fattore di influenza del processo


percettivo:
a. Tratto
b. Bisogno
c. Titolo di studio
d. Genere
O
Prima impressione significa:
O
a. Basare il giudizio di una persona sulle poche informazioni
raccolte durante le prime interazioni con essa
b. Utilizzare una o poche caratteristiche e/o attributi di una
persona per valutarla negativamente.
c. Avere un’idea forte e radicata in testa e agire di conseguenza.
d. Considerare la conoscenza di una persona avvenuta in una
relazione longeva.

CAPITOLO 3
Domanda: La seguente affermazione “essere un padre nell’Italia del 2015” è un esempio
di:
1. Identità personale
2. Identità sociale

3. Identità di ruolo
4. Identità di ruolo e identità personale
Domanda: L’identità sociale di un individuo riguarda:
1. la distintività dell’individuo rispetto a gruppi/categorie sociali
2. la similarità dell’individuo rispetto a gruppi/categorie sociali
3. i tratti della personalità dell’individuo
4. la posizione che l’individuo occupa nella società
Domanda: Se un lavoratore gay si trattiene dal mostrare gesti di effetto verso il proprio
compagno/marito durante un evento aziendale pubblico sta probabilmente adottando
una strategia di:
1. Covering
2. Passing
3. Revealing
4. Sovrapposizione della propria identità privata con quella pubblica

MC Capitolo Emozioni

1. I tratti emotivi sono:


a. Le predisposizioni individuali all’estroversione.
b. Le predisposizioni individuali, stabili nel tempo, a percepire la
realtà come positiva o negativa.
c. Le predisposizioni individuali al cambiamento organizzativo.
d. Le predisposizioni individuali alla job satisfaction e al
commitment.

2. Gli stati emotivi sono:


a. Stati mentali che derivano dalla propria personalità e non fanno
riferimento ad uno stimolo preciso.
b. Attitudini che portano a comportanti più o meno aggressivi, a
seconda della persistenza delle emozioni stesse.
c. Stati mentali che derivano dalla valutazione di un evento e che
si esprimono anche attraverso le espressioni e il linguaggio del
corpo
d. Comportamenti con diverso grado di negatività/positività, a
seconda dello stimolo ambientale che li ha determinati.

3. La capacità dello sforzo emotivo di influenzare il


comportamento altrui dipende da:
a. La forza dello sforzo emotivo; il fatto che lo sforzo emotivo sia
diretto verso un attiva importante per la produttività aziendale; lo
status che deriva dall’esercizio dello sforzo stesso.
b. La ricettività dei soggetti verso i quali lo sforzo emotivo viene
esercitato.
c. La capacità del contesto organizzativo di assorbire lo sforzo
emotivo e di tradurlo in performance positive.
d. L’autenticità dello sforzo emotivo; il fatto che lo sforzo emotivo
sia diretto verso un’amplificazione o una soppressione delle
emozioni; il potere e le motivazioni a comprendere il contesto
organizzativo.

DOMANDE A SCELTA MULTIPLA – CAPITOLO 5, DECISIONE


DOMANDA 1
Le principali critiche alla teoria delle decisioni, basata sulla
razionalità perfetta di un “homo oeconomics” che agisce
massimizzando la propria utilità, sostengono le seguenti tesi:
A) non è vero che il decisore opta per un modello limitatamente
razionale a causa dell’incertezza
B) non è vero che il decisore preferisca per una soluzione
soddisfacente per non incorrere in inutili costi di ricerca delle
informazioni
C) non è vero che sia possibile generare tutte le alternative
possibili a causa dei costi di acquisizione delle informazioni, del
tempo limitato a disposizione, della scarsa conoscenza di tutte le
informazioni rilevanti per la decisione
D) non è vero che l’analisi costi benefici presenta limiti di
applicabilità quando non è possibile individuare un valore esatto a
ciascun componente

DOMANDA 2
L’overconfidence costituisce un fattore di rischio in un processo
decisionale a causa del fatto che:
A) non essendo in grado di seguire un modello perfettamente
razionale, ricorriamo a scorciatoie nell’acquisizione e valutazione
delle informazioni, che possono semplificare eccessivamente i dati
del problema
B) non essendo possibile prevedere il futuro e contenere
l’incertezza, preferiamo raccogliere il maggior numero di
informazioni possibili, per analizzarle con calma
C) la combinazione degli eurismi di ancoraggio e rappresentatività
può annullare la nostra capacità di valutare le informazioni
recentemente acquisite, reputate più importanti
D) tendiamo, in via precauzionale, a fidarci delle persone che ci
stanno a fianco piuttosto che di noi stessi

DOMANDA 3
Per contrastare l’azione degli eurismi decisionali è consigliabile
l’uso di check list perché:
A) obbligano il decisore ad esaminare i dati più recentemente
acquisiti con accuratezza e precisione
B) obbligano il decisore a ragionare sulla base di informazioni a
lui familiari
C) obbligano il decisore ad utilizzare una molteplicità di ancore
decisionali o punti di riferimento senza condizionamenti
sequenziali
D) obbligano il decisore a seguire un percorso che altrimenti, in
condizioni di urgenza e di incertezza informativa, non verrebbe
seguito aumentando l’esposizione all’ancoraggio, alla
rappresentatività o alla disponibilità

Multple choice capitolo Motivazione

a) La gerarchia dei bisogni di Maslow è stata superata


(sconfessata) dagli studi successivi:
1. Perché non esiste una gerarchia universale di bisogni
2. Perché i bisogni in sé non sono motivanti
3. Perché i bisogni della scala inferiore non sono motivanti ma
igienici
4. Perché la tensione al soddisfacimento di un bisogno non
stimola il comportamento

b) Un rinforzo positivo serve a:


1. Fare in modo che il comportamento che ha portato a quel
rinforzo venga cessato
2. A ribadire un concetto già esposto
3. A forzare in maniera positiva le convinzioni di un
collaboratore
4. Fare in modo che il comportamento che ha portato a quel
rinforzo venga ripetuto

c) La relazione fra obiettivi e prestazione è moderata:


1. dai risultati
2. dalle ricompense
3. dalle competenze
4. dai capi

MC Capitolo 7, Apprendimento e formazione,

1. Nell’approccio comportamentista l’apprendimento è:


a. la trasformazione del comportamento attivata tramite un
meccanismo di socializzazione;
b. la manipolazione del comportamento del discente;
c. la trasformazione del comportamento attivata tramite i
meccanismi di assimilazione e adattamento;
d. la trasformazione del comportamento attivata tramite un
meccanismo di condizionamento.
2. Le prassi didattiche costruttiviste prevedono:
a. 1) il ruolo passivo del docente e attivo del discente; 2) la
centralità della tecnica di lezione frontale; 3) l’utilizzo di metodi
punitivi dell’errore; 4) la progettazione di luoghi didattici con la
«prospettiva del giocatore»;
b. 1) il ruolo attivo del discente; 2) la diffusione di una pluralità di
tecniche didattiche attive e collaborative; 3) l’utilizzo di metodi
supportivi dell’errore; 4) il ruolo di guida del docente; 5) la
progettazione di luoghi didattici con la «prospettiva del
giocatore»;
c. 1) il ruolo passivo del discente; 2) la diffusione del lavoro di
gruppo; 3) l’utilizzo di metodi preventivi e punitivi dell’errore; 4)
la progettazione di luoghi didattici con la «prospettiva dello
spettatore»;
d. 1) il ruolo attivo del docente e passivo del discente; 2) la
centralità della tecnica di lezione frontale; 3) l’utilizzo di metodi
preventivi e punitivi dell’errore; 4) la progettazione di luoghi
didattici con la «prospettiva dello spettatore».

3. La formazione si differenzia dall’apprendimento


individuale per i seguenti elementi:
a. 1) la presenza di un obiettivo strategico di impresa; 2) la
necessità di una massa critica per attivare apprendimento
collettivo;
b. 1) l’utilizzo di un approccio comportamentista; 2) la presenza di
un obiettivo di breve periodo;
c. 1) la presenza di un momento di analisi del fabbisogno; 2) la
diffusione di un sistema di valutazione;
d. 1) l’utilizzo di un approccio costruttivista; 2) la presenza di un
obiettivo di lungo periodo.

CAPITOLO 8
Una task force è:

A. Un gruppo temporaneo formale


B. Un gruppo permanente informale
C. Un gruppo permanente formale
D. Un gruppo che opera nella forma del comitato

I processi orientati al compito sono:


A. Comunicazione, coesione, supporto reciproco
B. Comunicazione, coordinamento, bilanciamento dei contributi
C. Coesione, comunicazione, accountability
D. Supporto reciproco, definizione dei ruoli, coordinamento

Indicare quale delle seguenti NON è una patologia di gruppo :


A. Groupthink
B. Abilene paradox
C. Storming
D. Polarizzazione

MC Capitolo 10, Potere,

1. Nella relazione di potere:


a. che esercita il potere sfrutta la propria autorità per limitare la
libertà di chi lo subisce;
b. chi subisce il potere accetta l’autorità di chi lo esercita e per
questo trova una limitazione alla propria libertà;
c. chi esercita il potere dipende da chi lo subisce e in questa
dipendenza trova una limitazione alla propria libertà;
d. chi subisce il potere dipende da chi lo esercita e in questa
dipendenza trova una limitazione alla propria libertà.
2. Il potere si manifesta in:
a. una relazione di dominio;
b. una relazione di scambio;
c. una relazione di forza;
d. una relazione di acquiescenza;

3. Un tratto personale che la ricerca ha dimostrato essere


correlato alla percezione di potere è:
a. l’altezza fisica;
b. il tono di voce;
c. l’estroversione;
d. il peso fisico.
1.

Quali caratteristiche presenta il leader trasformazionale?


a. Crede che i premi e le punizioni motivino i collaboratori.
b. Considera ogni collaboratore come un’entità volta a esprimere le proprie potenzialità.
C
c. Utilizza una chiara linea di comando.
/

d. Crea un immagina immagine forte e distintiva per l’organizzazione.


S

2. Qual è l’assunto di base delle teorie contingenti sulla leadership?


a. Che i leader di successo hanno una spiccata intelligenza emotiva.
b. Che lo stile partecipativo è più efficace di quello autocratico.
c. Che un elevato interesse sia per la produzione sia per le persone rende i leader più efficaci.
d. Che l’efficacia di uno stile di leadership dipende dalla situazione.
o
3. Secondo Hersey e Blanchard, quando andrebbe utilizzato lo stile partecipativo di leadership?
a. Quando il collaboratore è abile nello svolgimento di un compito, ma ha avere la volontà di
portarlo a termine.
b. Quando il collaboratore ha avere la volontà di portare a termine un compito ma non possiede
l’abilità per farlo.
c. Sempre.
d. Con i collaboratori efficaci, quelli cioè che si autogestiscono, si impegnano in modo non
egoistico, investono nel proprio sviluppo professionale e sono onesti.

Capitolo 12, Conflitto e negoziazione


Esempio di domande a risposta multipla

1. La gestione di risorse scarse è una possibile causa di conflitto


che può essere ricondotta nella categoria dei fattori:
a. individuali
b. organizzativi
c. relazionali
d. comunicativi

2. Una delle più frequenti fonti di conflitto nelle organizzazioni è


rappresentata da:
a. incomprensioni comunicative
b. disallineamento nelle procedure operative
c. eterogeneità di background degli attori organizzativi
d. scarsa capacità di esercitare influenza

3. Saper negoziare può contribuire efficacemente a:


a. migliorare lo sviluppo delle competenze relazionali
b. aumentare l’efficacia dei processi decisionali
c. rendere efficienti i progetti di ridisegno della struttura
organizzativa
d. auto-valutare la propria performance organizzativa

CAPITOLO 13
1La spiegazione “contestuale” dei comportamenti individuali si
basa sull’idea che:
1. I comportamenti sono determinati unicamente dai tratti
della personalità;
2. I comportamenti sono determinati della motivazione
individuale
3. Il contesto esercita pressioni e condizionamenti che
influenzano l’agire umano
4. Nessuna delle precedenti

2. Un network è:
a. Il sottoinsieme n dell’insieme G delle relazioni L tra i nodi V.
b. L’insieme delle persone V in uno spazio sociale;
c. L’insieme G (N,V) dei legami o relazioni L che connettono tra
gli individui o nodi
d. Un grafo diretto di dimensione superiore a 3

3. L’esperimento di Stanley Milgram dimostrò che:


a. Il numero di passaggi per connettere due persone scelte in modo
casuale è molto più piccolo di quanto siamo normalmente disposti
a credere;
b. Che le reti sociali sono importanti;
c. Che la distanza sociale può essere colmata grazie ai broker
d. Che il numero di passaggi per connettere due persone scelte in
modo casuale è inferiore a 5

CAPITOLO 14

Il contratto di rete, rispetto ad altre forme di accordo come le reti di subfornitura e le


joint venture, si caratterizza per:
A Essere fondato su una aggregazione formale e non su una rete fiduciaria o proprietaria.
B Essere fondato su una rete sociale e non burocratica o proprietaria.
C Essere fondato su una rete proprietaria e non informale o contrattuale.
D Essere fondato esclusivamente su rapporti di natura informale.

Quale tra i seguenti NON può essere considerato un vantaggio tipico di una struttura
funzionale:
A La possibilità di perseguire economie di scala.
B La presenza di competenze specialistiche.
C Il decentramento decisionale.
D La presenza di centri di responsabilità di profitto.

Quale configurazione organizzativa potrebbe adottare una multinazionale come


“L’Oreal”, presente da anni in più continenti con diverse linee di prodotti?
A Funzionale con project manager
B Funzionale pura.
C Divisionale per prodotti
D Divisionale per tecnologie

CAPITOLO 15

La cultura si trasmette attraverso :


A. La socializzazione
B. L’istruzione formale
C. L’avvicendamento delle generazioni
D. L’influenza inconscia

Secondo il modello di Hofstede in Cina si riscontra un’alta


distanza dal potere. Questo significa che :
A. Non si fanno differenze tra le persone
B. Il potere si concentra in poche famiglie
C. Si accetta che tutti abbiano lo stesso rango nella società
D. La disuguaglianza è accettata sia dai leaders che dai followers

La cultura organizzativa ha funzione di :


A. Aiuto nella presa di decisione
B. Rafforzamento di identità
C. Gestione dei conflitti
D. Aumento della scolarità dell’organico

MC Capitolo 16, Personale,

1. Quale tra le seguenti affermazioni rispecchia una efficace


ed efficiente divisione del lavoro tra management di linea
e direzione del personale nella gestione delle persone?
a. La direzione del personale prende le decisioni riguardo alle
persone sentito il parere del management di linea;
b. la direzione del personale prende le decisioni riguardo alle
persone sulla base dei sistemi e dei metodi predisposti dal
management di linea;
c. Il management di linea prende le decisioni riguardo alle persone
indipendentemente dalla direzione del personale;
d. il management di linea prende le decisioni riguardo alle persone
sulla base dei sistemi e dei metodi predisposti dalla direzione del
personale.

2. Il livello retributivo è:
a. il saggio medio retributivo aziendale e rappresenta la scelta
generale dell’azienda riguardo a come posizionarsi sui mercati
retributivi di riferimento:
b. il grado di dispersione delle retribuzioni aziendali. Essa
rappresenta la scelta generale dell’azienda riguardo alla
differenziazione orizzontale (a parità di mansione) e verticale (tra
mansioni) delle retribuzioni;
c. il tasso di cambiamento delle retribuzioni nel tempo. Essa
rappresenta la scelta generale dell’azienda riguardo a come
cambiano le retribuzioni
d. nessuna delle precedenti.

3. La validità di un test è:
a. la sua capacità di misurare in modo coerente nel tempo la
caratteristica identificata, ovvero di fornire, per un certo soggetto
o candidato, punteggi simili ripetendo la somministrazione del
test;
b. la sua capacità di predire la performance lavorativa;
c. la sua capacità di essere utilizzato su larga scala, per ruoli e
contesti diversi;
d. la sua capacità di ridurre i costi di selezione.

SOLUZIONI
Capitolo 2 - Percezione

La percezione è:
a. Un processo psicologico di creazione di un’immagine interna
del mondo esterno.
b. Un processo cognitivo.
c. Un processo di interpretazione ed elaborazione delle
informazioni.
d. Tutte le precedenti affermazioni sono corrette.

Quali tra i seguenti non è un fattore di influenza del processo


percettivo:
a. Tratto
b. Bisogno
c. Titolo di studio
d. Genere
Prima impressione significa:
a. Basare il giudizio di una persona sulle poche informazioni
raccolte durante le prime interazioni con essa.
b. Utilizzare una o poche caratteristiche e/o attributi di una
persona per valutarla negativamente.
c. Avere un’idea forte e radicata in testa e agire di conseguenza.
d. Considerare la conoscenza di una persona avvenuta in una
relazione longeva.

Domanda: La seguente affermazione “essere un padre nell’Italia del 2015” è un esempio


di:
1. Identità personale
2. Identità sociale
3. Identità di ruolo
4. Identità di ruolo e identità personale
Esatta: 3

Domanda: L’identità sociale di un individuo riguarda:


1. la distintività dell’individuo rispetto a gruppi/categorie sociali
2. la similarità dell’individuo rispetto a gruppi/categorie sociali
3. i tratti della personalità dell’individuo
4. la posizione che l’individuo occupa nella società
Esatta: 2

Domanda: Se un lavoratore gay si trattiene dal mostrare gesti di effetto verso il proprio
compagno/marito durante un evento aziendale pubblico sta probabilmente adottando
una strategia di:
1. Covering
2. Passing
3. Revealing
4. Sovrapposizione della propria identità privata con quella pubblica
Esatta: 1

MC Capitolo Emozioni
1. I tratti emotivi sono:
a. Le predisposizioni individuali all’estroversione.
b. Le predisposizioni individuali, stabili nel tempo, a percepire la
realtà come positiva o negativa.
c. Le predisposizioni individuali al cambiamento organizzativo.
d. Le predisposizioni individuali alla job satisfaction e al
commitment.

2. Gli stati emotivi sono:


a. Stati mentali che derivano dalla propria personalità e non fanno
riferimento ad uno stimolo preciso.
b. Attitudini che portano a comportanti più o meno aggressivi, a
seconda della persistenza delle emozioni stesse.
c. Stati mentali che derivano dalla valutazione di un evento e che
si esprimono anche attraverso le espressioni e il linguaggio del
corpo
d. Comportamenti con diverso grado di negatività/positività, a
seconda dello stimolo ambientale che li ha determinati.

3. La capacità dello sforzo emotivo di influenzare il


comportamento altrui dipende da:
a. La forza dello sforzo emotivo; il fatto che lo sforzo emotivo sia
diretto verso un attiva importante per la produttività aziendale; lo
status che deriva dall’esercizio dello sforzo stesso.
b. La ricettività dei soggetti verso i quali lo sforzo emotivo viene
esercitato.
c. La capacità del contesto organizzativo di assorbire lo sforzo
emotivo e di tradurlo in performance positive.
d. L’autenticità dello sforzo emotivo; il fatto che lo sforzo emotivo
sia diretto verso un’amplificazione o una soppressione delle
emozioni; il potere e le motivazioni a comprendere il contesto
organizzativo.

DOMANDE A SCELTA MULTIPLA – CAPITOLO 5, DECISIONE

DOMANDA 1
Le principali critiche alla teoria delle decisioni, basata sulla
razionalità perfetta di un “homo oeconomics” che agisce
massimizzando la propria utilità, sostengono le seguenti tesi:
A) non è vero che il decisore opta per un modello limitatamente
razionale a causa dell’incertezza
B) non è vero che il decisore preferisca per una soluzione
soddisfacente per non incorrere in inutili costi di ricerca delle
informazioni
C) non è vero che sia possibile generare tutte le alternative
possibili a causa dei costi di acquisizione delle informazioni, del
tempo limitato a disposizione, della scarsa conoscenza di tutte le
informazioni rilevanti per la decisione
D) non è vero che l’analisi costi benefici presenta limiti di
applicabilità quando non è possibile individuare un valore esatto a
ciascun componente
RISPOSTA ESATTA = C

DOMANDA 2
L’overconfidence costituisce un fattore di rischio in un processo
decisionale a causa del fatto che:
A) non essendo in grado di seguire un modello perfettamente
razionale, ricorriamo a scorciatoie nell’acquisizione e valutazione
delle informazioni, che possono semplificare eccessivamente i dati
del problema
B) non essendo possibile prevedere il futuro e contenere
l’incertezza, preferiamo raccogliere il maggior numero di
informazioni possibili, per analizzarle con calma
C) la combinazione degli eurismi di ancoraggio e rappresentatività
può annullare la nostra capacità di valutare le informazioni
recentemente acquisite, reputate più importanti
D) tendiamo, in via precauzionale, a fidarci delle persone che ci
stanno a fianco piuttosto che di noi stessi
RISPOSTA ESATTA = A

DOMANDA 3
Per contrastare l’azione degli eurismi decisionali è consigliabile
l’uso di check list perché:
A) obbligano il decisore ad esaminare i dati più recentemente
acquisiti con accuratezza e precisione
B) obbligano il decisore a ragionare sulla base di informazioni a
lui familiari
C) obbligano il decisore ad utilizzare una molteplicità di ancore
decisionali o punti di riferimento senza condizionamenti
sequenziali
D) obbligano il decisore a seguire un percorso che altrimenti, in
condizioni di urgenza e di incertezza informativa, non verrebbe
seguito aumentando l’esposizione all’ancoraggio, alla
rappresentatività o alla disponibilità
RISPOSTA ESATTA = D

Multple choice capitolo Motivazione

a) La gerarchia dei bisogni di Maslow è stata superata


(sconfessata) dagli studi successivi:
1. Perché non esiste una gerarchia universale di bisogni
2. Perché i bisogni in sé non sono motivanti
3. Perché i bisogni della scala inferiore non sono motivanti ma
igienici
4. Perché la tensione al soddisfacimento di un bisogno non
stimola il comportamento

b) Un rinforzo positivo serve a:


1. Fare in modo che il comportamento che ha portato a quel
rinforzo venga cessato
2. A ribadire un concetto già esposto
3. A forzare in maniera positiva le convinzioni di un
collaboratore
4. Fare in modo che il comportamento che ha portato a quel
rinforzo venga ripetuto

c) La relazione fra obiettivi e prestazione è moderata:


1. dai risultati
2. dalle ricompense
3. dalle competenze
4. dai capi

MC Capitolo 7, Apprendimento e formazione,


1. Nell’approccio comportamentista l’apprendimento è:
a. la trasformazione del comportamento attivata tramite un
meccanismo di socializzazione;
b. la manipolazione del comportamento del discente;
c. la trasformazione del comportamento attivata tramite i
meccanismi di assimilazione e adattamento;
d. la trasformazione del comportamento attivata tramite un
meccanismo di condizionamento.

2. Le prassi didattiche costruttiviste prevedono:


a. 1) il ruolo passivo del docente e attivo del discente; 2) la
centralità della tecnica di lezione frontale; 3) l’utilizzo di metodi
punitivi dell’errore; 4) la progettazione di luoghi didattici con la
«prospettiva del giocatore»;
b. 1) il ruolo attivo del discente; 2) la diffusione di una pluralità di
tecniche didattiche attive e collaborative; 3) l’utilizzo di metodi
supportivi dell’errore; 4) il ruolo di guida del docente; 5) la
progettazione di luoghi didattici con la «prospettiva del
giocatore»;
c. 1) il ruolo passivo del discente; 2) la diffusione del lavoro di
gruppo; 3) l’utilizzo di metodi preventivi e punitivi dell’errore; 4)
la progettazione di luoghi didattici con la «prospettiva dello
spettatore»;
d. 1) il ruolo attivo del docente e passivo del discente; 2) la
centralità della tecnica di lezione frontale; 3) l’utilizzo di metodi
preventivi e punitivi dell’errore; 4) la progettazione di luoghi
didattici con la «prospettiva dello spettatore».

3. La formazione si differenzia dall’apprendimento


individuale per i seguenti elementi:
a. 1) la presenza di un obiettivo strategico di impresa; 2) la
necessità di una massa critica per attivare apprendimento
collettivo;
b. 1) l’utilizzo di un approccio comportamentista; 2) la presenza di
un obiettivo di breve periodo;
c. 1) la presenza di un momento di analisi del fabbisogno; 2) la
diffusione di un sistema di valutazione;
d. 1) l’utilizzo di un approccio costruttivista; 2) la presenza di un
obiettivo di lungo periodo.

Una task force è:

A. Un gruppo temporaneo formale


B. Un gruppo permanente informale
C. Un gruppo permanente formale
D. Un gruppo che opera nella forma del comitato

I processi orientati al compito sono:


A. Comunicazione, coesione, supporto reciproco
B. Comunicazione, coordinamento, bilanciamento dei contributi
C. Coesione, comunicazione, accountability
D. Supporto reciproco, definizione dei ruoli, coordinamento

Indicare quale delle seguenti NON è una patologia di gruppo :


A. Groupthink
B. Abilene paradox
C. Storming
D. Polarizzazione

MC Capitolo 10, Potere,


1. Nella relazione di potere:
a. che esercita il potere sfrutta la propria autorità per limitare la
libertà di chi lo subisce;
b. chi subisce il potere accetta l’autorità di chi lo esercita e per
questo trova una limitazione alla propria libertà;
c. chi esercita il potere dipende da chi lo subisce e in questa
dipendenza trova una limitazione alla propria libertà;
d. chi subisce il potere dipende da chi lo esercita e in questa
dipendenza trova una limitazione alla propria libertà.

2. Il potere si manifesta in:


a. una relazione di dominio;
b. una relazione di scambio;
c. una relazione di forza;
d. una relazione di acquiescenza;

3. Un tratto personale che la ricerca ha dimostrato essere


correlato alla percezione di potere è:
a. l’altezza fisica;
b. il tono di voce;
c. l’estroversione;
d. il peso fisico.
1.

Quali caratteristiche presenta il leader trasformazionale?


a. Crede che i premi e le punizioni motivino i collaboratori.
b. Considera ogni collaboratore come un’entità volta a esprimere le proprie potenzialità.
c. Utilizza una chiara linea di comando.
d. Crea un immagina immagine forte e distintiva per l’organizzazione.
2. Qual è l’assunto di base delle teorie contingenti sulla leadership?
a. Che i leader di successo hanno una spiccata intelligenza emotiva.
b. Che lo stile partecipativo è più efficace di quello autocratico.
c. Che un elevato interesse sia per la produzione sia per le persone rende i leader più efficaci.
d. Che l’efficacia di uno stile di leadership dipende dalla situazione.
3. Secondo Hersey e Blanchard, quando andrebbe utilizzato lo stile partecipativo di leadership?
a. Quando il collaboratore è abile nello svolgimento di un compito, ma ha avere la volontà di
portarlo a termine.
b. Quando il collaboratore ha avere la volontà di portare a termine un compito ma non possiede
l’abilità per farlo.
c. Sempre.
d. Con i collaboratori efficaci, quelli cioè che si autogestiscono, si impegnano in modo non
egoistico, investono nel proprio sviluppo professionale e sono onesti.

Soluzioni 1 b, 2 d, 3 a

Capitolo 12, Conflitto e negoziazione


Esempio di domande a risposta multipla

1. La gestione di risorse scarse è una possibile causa di conflitto


che può essere ricondotta nella categoria dei fattori:
a. individuali
b. organizzativi
c. relazionali
d. comunicativi

2. Una delle più frequenti fonti di conflitto nelle organizzazioni è


rappresentata da:
a. incomprensioni comunicative
b. disallineamento nelle procedure operative
c. eterogeneità di background degli attori organizzativi
d. scarsa capacità di esercitare influenza

3. Saper negoziare può contribuire efficacemente a:


a. migliorare lo sviluppo delle competenze relazionali
b. aumentare l’efficacia dei processi decisionali
c. rendere efficienti i progetti di ridisegno della struttura
organizzativa
d. auto-valutare la propria performance organizzativa

1. La spiegazione “contestuale” dei comportamenti individuali


si basa sull’idea che:
1. I comportamenti sono determinati unicamente dai tratti
della personalità;
2. I comportamenti sono determinati della motivazione
individuale
3. Il contesto esercita pressioni e condizionamenti che
influenzano l’agire umano
4. Nessuna delle precedenti

2. Un network è:
a. Il sottoinsieme n dell’insieme G delle relazioni L tra i nodi V.
b. L’insieme delle persone V in uno spazio sociale;
c. L’insieme G (N,V) dei legami o relazioni L che connettono tra
gli individui o nodi
d. Un grafo diretto di dimensione superiore a 3

3. L’esperimento di Stanley Milgram dimostrò che:


a. Il numero di passaggi per connettere due persone scelte in modo
casuale è molto più piccolo di quanto siamo normalmente disposti
a credere;
b. Che le reti sociali sono importanti;
c. Che la distanza sociale può essere colmata grazie ai broker
d. Che il numero di passaggi per connettere due persone scelte in
modo casuale è inferiore a 5
CAPITOLO 14
Il contratto di rete, rispetto ad altre forme di accordo come le reti di subfornitura e le
joint venture, si caratterizza per:
A Essere fondato su una aggregazione formale e non su una rete fiduciaria o proprietaria.
B Essere fondato su una rete sociale e non burocratica o proprietaria.
C Essere fondato su una rete proprietaria e non informale o contrattuale.
D Essere fondato esclusivamente su rapporti di natura informale.

Quale tra i seguenti NON può essere considerato un vantaggio tipico di una struttura
funzionale:
A La possibilità di perseguire economie di scala.
B La presenza di competenze specialistiche.
C Il decentramento decisionale.
D La presenza di centri di responsabilità di profitto.

Quale configurazione organizzativa potrebbe adottare una multinazionale come


“L’Oreal”, presente da anni in più continenti con diverse linee di prodotti?
A Funzionale con project manager
B Funzionale pura.
C Divisionale per prodotti
D Divisionale per tecnologie

CAPITOLO 14

La cultura si trasmette attraverso :


A. La socializzazione
B. L’istruzione formale
C. L’avvicendamento delle generazioni
D. L’influenza inconscia
Secondo il modello di Hofstede in Cina si riscontra un’alta
distanza dal potere. Questo significa che :
A. Non si fanno differenze tra le persone
B. Il potere si concentra in poche famiglie
C. Si accetta che tutti abbiano lo stesso rango nella società
D. La disuguaglianza è accettata sia dai leaders che dai followers

La cultura organizzativa ha funzione di :


A. Aiuto nella presa di decisione
B. Rafforzamento di identità
C. Gestione dei conflitti
D. Aumento della scolarità dell’organico

MC Capitolo 15, Personale,

1. Quale tra le seguenti affermazioni rispecchia una efficace


ed efficiente divisione del lavoro tra management di linea
e direzione del personale nella gestione delle persone?
a. La direzione del personale prende le decisioni riguardo alle
persone sentito il parere del management di linea;
b. la direzione del personale prende le decisioni riguardo alle
persone sulla base dei sistemi e dei metodi predisposti dal
management di linea;
c. Il management di linea prende le decisioni riguardo alle persone
indipendentemente dalla direzione del personale;
d. il management di linea prende le decisioni riguardo alle persone
sulla base dei sistemi e dei metodi predisposti dalla direzione del
personale.
2. Il livello retributivo è:
a. il saggio medio retributivo aziendale e rappresenta la scelta
generale dell’azienda riguardo a come posizionarsi sui mercati
retributivi di riferimento:
b. il grado di dispersione delle retribuzioni aziendali. Essa
rappresenta la scelta generale dell’azienda riguardo alla
differenziazione orizzontale (a parità di mansione) e verticale (tra
mansioni) delle retribuzioni;
c. il tasso di cambiamento delle retribuzioni nel tempo. Essa
rappresenta la scelta generale dell’azienda riguardo a come
cambiano le retribuzioni
d. nessuna delle precedenti.

3. La validità di un test è:
a. la sua capacità di misurare in modo coerente nel tempo la
caratteristica identificata, ovvero di fornire, per un certo soggetto
o candidato, punteggi simili ripetendo la somministrazione del
test;
b. la sua capacità di predire la performance lavorativa;
c. la sua capacità di essere utilizzato su larga scala, per ruoli e
contesti diversi;
d. la sua capacità di ridurre i costi di selezione.

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