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1.

In psicopatologia dello sviluppo, nel modello ambientale con rischi


prossimali e distali si fa riferimento a:
a) Alla correlazione esistente tra sintomi diversi
b) I meccanismi e le dinamiche attraverso le quali l’ambiente
influisce lo sviluppo del bambino
c) Al problema di fasi specifiche o periodi sensibili dello sviluppo
d) Alla correlazione esistente tra disturbi diversi

2. Il disturbo oppositivo provocatorio è classificato nel DSM 5 come:


a) Un disturbo del comportamento dirompente, del controllo
degli impulsi e della condotta
b) Un’inibizione comportamentale
c) Un disturbo internalizzante
d) Un disturbo del neurosviluppo

3. Quali delle seguenti affermazioni non è giusta rispetto alla diagnosi:


a) Deve essere implicita
b) Deve essere sufficientemente flessibile per cogliere i
cambiamenti nel tempo
c) Deve tenere conto sia delle caratteristiche individuali sia di
aspetti più generali
d) È un entità complessa

4. Nel DSM 5, rispetto alla precedente versione, i disturbi di personalità:


a) Sono rimasti sostanzialmente immodificati
b) È stato eliminato il loro raggruppamento in cluster
c) Sono stati profondamente modificati
d) Sono stati tolti alcuni disturbi di personalità

5. Che legame c’è tra un’anamnesi di disturbo della condotta prima dei
15 anni di età e la diagnosi di disturbo di personalità antisociale dopo
i 18 anni?
a) La diagnosi di disturbo di personalità antisociale è
indipendente dal disturbo della condotta
b) Avere in anamnesi alcuni sintomi del disturbo della condotta
prima dei 15 anni di età è uno dei criteri richiesti per una
diagnosi di disturbo di personalità antisociale in età adulta
c) Non esiste alcun legame tra le due diagnosi
d) Tutti i bambini con disturbo della condotta riceveranno una
diagnosi di un disturbo di personalità antisociale in età adulta

6. Quale delle seguenti manifestazioni caratterizza il disturbo di


personalità istrionico:
a) Un pattern caratterizzato da disagio acuto nelle relazioni
affettive, distorsioni cognitive o percettive ed eccentricità nel
comportamento
b) Un pattern caratterizzato da grandiosità, bisogno di
ammirazione e mancanza di empatia
c) Un pattern caratterizzato da emotività eccessiva e da ricerca di
attenzione
d) Un pattern caratterizzato da comportamento sottomesso e
adesivo legato a un eccesso bisogno di essere accudito

7. Il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività è classificato nel DSM


5 come:
a) Un disturbo internalizzante
b) Un disturbo del neurosviluppo
c) Un’inibizione comportamentale
d) Un disturbo del comportamento dirompente, del controllo
degli impulsi e della condotta

8. L’attaccamento insicuro viene considerato come:


a) Un disturbo psicopatologico
b) Causa del disturbo oppositivo provocatorio
c) Un fattore di rischio
d) Un fattore protettivo

9. Con diagnosi politetiche si intende che per diagnosticare un dato


disturbo:
a) Ci deve essere un buon grado di sovrapposizione o somiglianza
complessiva tra la descrizione di un prototipo del disturbo e la
presentazione clinica del paziente
b) Deve essere soddisfatto un numero x di criteri n stabiliti
c) Bisogna raccogliere i dati da più informatori
d) Devono essere soddisfatti tutti i criteri specifici per
diagnosticare un dato disturbo

10. Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali(DSM) fino


alla sua IV edizione, permette di fare una diagnosi:
a) Strutturale
b) Idiografica
c) Descrittiva
d) Prototipica

11. Quale dei seguenti è uno dei criteri generali dei disturbi di
personalità del DSM 5?
a) Un pattern abituale di esperienza interiore che causa lieve
disagio occasionale
b) Un pattern abituale di esperienza interiore flessibile e limitato
a una sola persona o a un solo contesto sociale
c) Un pattern abituale di esperienza interiore che devia
marcatamente rispetto alle aspettative della cultura
dell’individuo
d) Un pattern abituale di esperienza interiore fluttuante e di
breve durata
12. Quale delle seguenti manifestazioni caratterizza il disturbo di
personalità antisociale?
a) Un pattern caratterizzato da inosservanza e valutazione dei
diritti altrui
b) Un pattern caratterizzato da emotività eccessiva e da ricerca di
attenzione
c) Un pattern caratterizzato da grandiosità, bisogno di
ammirazione e mancanza di empatia
d) Un pattern caratterizzato da comportamento sottomesso e
adesivo legato a eccessivo bisogno di essere accuditi

13. Quale delle seguenti affermazioni sulla prevalenza del disturbo


della condotta è vera?
a) Le percentuali di prevalenza rimangono piuttosto costanti
dall’infanzia all’adolescenza
b) Le percentuali di prevalenza sono tra i maschi e le femmine
c) Le percentuali di prevalenza sono più elevate tra i maschi che
tra le femmine
d) Le percentuali di prevalenza sono più levate tra le femmine
che tra i maschi

14. Quale delle seguenti affermazioni sull’esordio del disturbo della


condotta è vera?
a) L’età dell’esordio non è rilevante per il decorso dello sviluppo
b) L’esordio può verificarsi anche in età prescolare ed è raro dopo
i 16 anni
c) L’esordio si verifica tipicamente durante l’età adulta
d) L’esordio si verifica tipicamente durante l’adolescente

15. Il DSM 5 è considerato un modello “misto” in quanto unisce:


a) Diagnosi cliniche e diagnosi di personalità
b) Più modelli teorici
c) Sull’approccio categoriale aspetti dimensionali
d) Diagnosi su più assi con diagnosi su un unico asse

16. Tra i limiti del sistema politetico, quale non è esatto:


a) Non permette di individuare un criterio più importante
rispetto agli altri
b) Ha ripercussioni sulla validità del sistema diagnostico
c) Permette una eccessiva eterogeneità
d) Richiede alti livelli di inferenza

17. I pazienti con diagnosi di disturbo di personalità borderline si


caratterizzano per il ricorso a meccanismo di difesa:
a) Che oscillano tra primitivi e di alto livello in maniera instabile
b) Prevalentemente di alto livello
c) Prevalentemente primitivi
d) Funzionali e adattivi

18. Quale delle seguenti manifestazioni caratterizza il disturbo di


personalità paranoide?
a) Un pattern caratterizzato da sfiducia e sospettosità, per cui le
motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole
b) Un pattern caratterizzato da emotività eccessiva e da ricerca di
attenzione
c) Un pattern caratterizzato da grandiosità, bisogno di
ammirazione e mancanza di empatia
d) Un pattern caratterizzato da comportamento sottomesso e
adesivo legato a un eccessivo bisogno di essere accuditi

19. Nella diagnosi dei disturbi mentali, con comorbilità si intende:


a) Un disturbo di personalità che non rientra tra i cluster del DSM
b) Un grave e raro disturbo mentale
c) La coesistenza di più disturbi psicopatologici in un individuo
d) Un tratto di personalità
20. Le nosografie descrittive permettono di costruire:
a) Un sistema di identificazione e di classificazione sindromico
ateorico
b) Un sistema di identificazione e di classificazione basato sul
funzionamento affettivo e cognitivo
c) Un sistema di identificazione e di classificazione basato su
rappresentazione e processi impliciti

21. Quale delle seguenti manifestazioni caratterizza il disturbo di


personalità schizotipico?
a) Un pattern caratterizzato da comportamento sottomesso e
adesivo legato a un eccessivo bisogno di essere accuditi
b) Un pattern caratterizzato da grandiosità, bisogno di
ammirazione e mancanza di empatia
c) Un pattern caratterizzato da disagio acuto nelle relazioni
affettive, distorsioni cognitive o percettive ed eccentricità nel
comportamento
d) Un pattern caratterizzato da … eccessiva e da ricerca di
attenzione

22. Con l’espressione “narcisista inconsapevole” si fa riferimento a:


a) Un disturbo di personalità che si caratterizza per un quadro di
inosservanza e di violazione dei diritti altrui
b) Un individuo con disturbo narcisistico di personalità a cui non
è ancora stata comunicata la diagnosi
c) Un tipo di disturbo narcisistico di personalità caratterizzato
dall’apparente assenza di consapevolezza del proprio impatto
sugli altri
d) Un tipo di disturbo narcisistico di personalità caratterizzato
dall’estrema sensibilità alle reazioni degli altri

23. Gli interventi di home visting sono:


-Visite domiciliari finalizzate al controllo della situazione

24. In generale storicamente in psicologia con resilienza si indica:


-un processo dinamico in base al quale alcuni individui vanno
incontro a un esito positivo nonostante situazioni avverse o traumi

25. Quali delle seguenti affermazioni è sbagliata riguardo agli aspetti


dimensionali introdotti nel DSM 5:
-elimina l’indicazione del numero di criteri necessari per fare
diagnosi

26. Quale delle seguenti manifestazioni caratterizza il disturbo di


personalità ossessivo compulsivo:
-un pattern caratterizzato da preoccupazione per l’ordine e
perfezionismo ed esigenze di controllo

27. Quale delle seguenti manifestazioni caratterizza il disturbo di


personalità borderline?
-un pattern caratterizzato da instabilità nelle relazioni
interpersonali, nell’immagine di sé e degli altri affetti e da marcata
impulsività

28. I figli di genitori ansiosi hanno:


-una probabilità di sviluppare disturbi di ansia superiore rispetto ai
figli di genitori non ansiosi

29. Le teorie psicodinamiche sono alla base della nosografia,


denominata:
-PDM

30. Quale delle seguenti manifestazioni caratterizza il disturbo di


personalità antisociale?
-un pattern caratterizzato da inosservanza dei diritti altrui
31. Nel dsm schizoide e schizotipico indicano:
-due distinti disturbi di personalità appartenenti allo stesso gruppo

32. Nel modello ambientale in psicopatologia dello sviluppo:


-l’ambiente influenza lo sviluppo infantile

33. Lo stile di attaccamento considerato una strategia emozionale


disfunzionale più frequentemente associata a diverse forme di
psicopatologia nel corso dello sviluppo è quello
-disorganizzato

34. Con il termine tratto di personalità oggi intendiamo:


-una modalità costante di percepire, rapportarsi e pensare nei
confronti dell’ambiente e di se stessi

35. Con diagnosi monetica si intende che per diagnosticare un dato


disturbo di valuta:
-un gruppo di criteri specifici identificati per diagnosticare un dato
disturbo che devono essere tutti soddisfatti

36. Quale dei seguenti comportamenti sarebbe assai insolito in un


individuo con disturbo di personalità schizoide?
-uno scatto d’ira verso un collega che critica il suo lavoro

37. In psicopatologia dello sviluppo, nei modelli ambientali con rischi


prossimali e distali, si fa riferimento a:
-i meccanismi e le dinamiche attraverso i quali l’ambiente influisce
lo sviluppo del bambino

38. Il disturbo oppositivo provocatorio è classificato nel dsm 5 come:


-come un disturbo del comportamento dirompente del controllo
degli impulsi e della condotta
39. Il disturbo da deficit dell’attenzione-iperattività:
-include tre sottotipi a seconda della prevalenza dei sintomi di
disattenzione dei sintomi di iperattività e dei sintomi di impulsività o
della comprensione di entrambi

40. Nei disturbi del comportamento i sottostanti meccanismi di


controllo comportamentale sono:
-al sistema regolativo delle emozioni, dell’attenzione e delle funzioni
esecutive

41. Le nosografie descrittive si basano su:


-informazioni che i diretti interessati riferiscono esplicitamente e su
informazioni direttamente osservabili

 Novità del DSM 5 sui disturbi della personalità in particolare


approccio categoriale e dimensionale
Il DSM 5 viene diviso in 3 sezioni, e proprio nella sezione 3 troviamo
un MODELLO ALTERNATIVO DEL DSM-5 PER I DISTURBI DI
PERSONALITA’. Perché un modello alterativo? -Col modello classico
il paziente tipico che soddisfa i criteri per un disturbo di personalità
spesso soddisfa anche quelli per altri disturbi di personalità.
Viene fatta la proposta di classificazione dei PDs per il DSM 5 con un
modello ibrido: Si proponeva di realizzare una valutazione di
personalità che combinasse elementi dimensionali e categoriali.
Questo permetterebbe di considerare contestualmente i tratti di
personalità che caratterizzano il paziente, la severità del suo
funzionamento e l’eventuale presenza di un disturbo; ciò
consentirebbe a sua volta di predire fattori antecedenti (es. Storia
familiare), condizione clinica (es. Utilizzo di farmaci), alcune variabili
di outcome (es. Tentativi di suicidio).
COMPONENTE DIMENSIONALE: Uno degli elementi fondamentali
della strutturazione del PDs proposta si basava proprio sulla visione
dimensionale declinandosi nella creazione di una scala di
misurazione di livello di compromissione di funzionamento della
personalità, individuando, dall’altra parte anche i diversi tratti di
personalità che consentissero di evidenziare un certo PDs. La
creazione di una scala di severità per la valutazione di questi disturbi
(da 0 a 4) rappresentava quindi uno degli aspetti più innovativi ed
acclamati del modello, mentre il secondo aspetto metteva in
comunicazione i tratti di personalità (ed il modello dei “Big Five”)
con i Disturbi di personalità. L’attuazione di un tale cambiamento,
anche se condivisa in linea generale portò ad aspre critiche sul
particolare; fu elaborato così il Pathological Factor Model che
mantenesse in comunicazione i vari domini di personalità con i
tratti.
COMPONENTE CATEGORIALE: Oltre alla visione dimensionale era
necessaria una categoriale che permettesse di determinare
l’assenza o la presenza di un PDs. Al fine di ottenere una
classificazione empiricamente fondata sul versante categoriale, si
decise di mantenere solo i disturbi che avevano ottenuto una buona
evidenza empirica. Sulla base di ciò, nella prima bozza vennero
presentati solo 5 Disturbi di personalità: antisociale, evitante,
borderline, ossessivo-compulsivo e schizotipico; i restanti disturbi
sarebbero confluiti nel “Disturbo di personalità tratto-specifico”. La
scelta di eliminare alcuni disturbi scatenò immediatamente delle
critiche in quanto i disturbi sopravvissuti non sembravano poter
spiegare l’ampio spettro dei PDs. Le maggiori riserve furono
sull’eliminazione del Disturbo narcisistico di personalità (che infatti
poi venne reintrodotto).

 Il contributo dell’infant Research alla psicopatologia dello sviluppo


Negli anni 70 si sviluppa un’area di confine tra psicoanalisi e
psicologia evolutiva, l’infant research, all’interno della quale si ha
una visione bidirezionale del contributo di ciascun partecipante
nella diade genitore-bambino. Fin dalla nascita il bambino è inserito
nel sistema diadico caregiver-bambino; il sistema è bidirezionale.
L’interazione si basa su scambi comportamentali tra caregiver e
bambino che si verificano in modo specifico in quella diade. L’infant
research ci dice che il bambino presenta delle competenze precoci
in grado di creare delle rappresentazioni pre-simboliche
dell’interazione --> il bambino apprende delle regole in modo
inconsapevole e non simbolico rispetto alle interazioni (es. Il
bambino a 15 ore dalla nascita è in grado di distinguere voce, odore
della madre). L’infant research suddivide la motivazione al dialogo
in: INTERSOGGETTIVITA’ PRIMARIA E SECONDARIA. •
INTERSOGGETTIVITA’ PRIMARIA = forme di comunicazione che
emergono nei primi mesi di vita in cui è presente un altro virtuale;
nella comunicazione sono presenti “dialoghi sociali” •
INTERSOGGETTIVITA’ SECONDARIA = a partire dai 5 mesi il bambino
inizia ad esplorare in maniera maggiore l’ambiente, cerca di avviare
una conversazione reciproca. L’infant researh ci permette di notare
quante siano le competenze di partenza del bambino (molte di più
di quanto si pensasse).
Tra i vari contributi troviamo quello di Sander, che, sulla scia di
autori come Spitz, sostiene che i processi interni e quelli interattivi
non devono essere considerati come separati, ma come
interdipendenti. Il bambino, infatti, arriva a percepirsi come
soggetto agente grazie all’aiuto della regolazione interattiva. Il
bambino che emerge dall’analisi di Stern è un bambino attivamente
impegnato nella ricerca di stimoli e il percorso di parenting è
emerge come costituito da tappe che mantengono
un’organizzazione continua (costanti) passando comunque da un
livello a quello successivo. L’insieme delle costanti della diade
(linguaggio, espressioni del viso ecc.) permette al bambino di creare
delle isole di coerenza, degli appigli sulla base dei quali integrare i
vari stimoli arrivando quindi alla relazione intersoggettiva.
Sul piano della clinica emerge il lavoro di Tronick che mette in luce
l’esistenza di competenze autoregolatorie molto precoci nel
bambino che lo rendono in grado, già nei primi mesi di vita di
regolare eventi stressanti dimostrandosi in parte indipendente dal
caregiver. A 2-3 mesi compaiono i primi comportamenti
autoconsolatori di fronte ad eventi stressanti come succhiare o
manipolare parti del proprio corpo e a partire da questi il bambino
sviluppa tutta una serie di difese contro gli stati di angoscia sempre
più complessi. Un’altro fattore essenziale in questi studi è l’analisi
delle fasi di sintonizzazione/ rottura/riparazione che avvengono
continuamente nella diade. Le fasi di rottura all’interno del rapporto
sono sempre presenti, ma dovrebbero essere sempre susseguite da
momenti di riavvicinamento (es.bambino richiama madre, madre
non risponde = rottura --> madre si accorge di non aver risposto,
sorride al bambino = riparazione). Le strategie di regolazione si
organizzano dunque in un sistema gerarchico dove anche le
condotte più precoci di autoconsolazione possono essere
mantenute nella vita adulta (mangiarsi le unghie, toccarsi i capelli
ecc.) Recentemente, Sigel propone un modello interdisciplinare
secondo cui le esperienze vissute nei primi due anni di vita vengono
codificate in una memoria di tipo implicito, ancora non integrata nel
senso di continuità del sé che il bambino inizia a costruire intorno ai
18 mesi. Solo a partire da quel periodo, in concomitanza con la
maturazione di aree celebrali come il lobo temporale mediale che
contiene l’ippocampo e la corteccia orbito-frontale, le esperienze
verranno codificate in modo esplicito.

 Disturbo della condotta classificazione, descrizione, comprensione,


prognosi:
DISTURBI DEL COMPORTAMENTO DIROMPENTE, DEL CONTROLLO
DEGLI IMPULSI E DELLA CONDOTTA DSM-5 Comprende problemi di
autocontrollo delle emozioni (rabbia e irritazione) e dei
comportamenti manifestati attraverso comportamenti (polemica e
sfida) che violano i diritti degli altri, le norme sociali, l’autorità.
Modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i diritti
fondamentali degli altri o le principali norme o regole sociali, in
riferimento all’età, vengono violati. Almeno 3 sintomi dei 15 criteri
presenti e negli ultimi 12 mesi; almeno un criterio negli ultimi 3 mesi
(DSM-5).
IL DSM-5 divide il disturbo in due sottotipi:
− ESORDIO NELLA FANCIULLEZZA Definito in base all’esordio di
almeno 1 dei criteri prima dei 10 anni, sono solitamente maschi,
frequeti aggressioni fisiche e relazioni disturbate con gli altri e
possono aver sviluppato DOP nella prima fanciullezza. Prima viene
diagnosticato, più è grave e questo sottotipo ha possibilità maggiori
di sviluppare un DC persistente.
− CON ESORDIO IN ADOLESCENZA Definito dall’assenza di criteri
caratteristici prima dei 10 anni, questi soggetti manifestano meno
comportamenti aggressivi e hanno relazioni con i coetanei
maggiormente nella norma (anche se alcuni mostrano problemi di
condotta in situazioni gruppali).
GRAVITA’ DEI SINTOMI -LIEVE, sintomi presenti in 1 contesto. -
MODERATO, sintomi presenti in 2 contesti. -GRAVE, sintomi presenti
in 3 o più contesti.
E’ necessario specificare la presenza o meno di emozioni prosociali
limitate; per valutarlo i criteri sono: -mancanza di rimorso e senso di
colpa; se non manifestato in senso manipolatorio (rimorso utilizzato
con scopi precisi); -insensibilità e mancanza di empatia, con non
curanza verso gli altri anche quando crea loro danni; -indifferenza
per i risultati; -non si preoccupa per scarso rendimento, indifferenza
per i risultati; -affettività superficiale o anaffettivià. Tanto più sono
presenti emozioni prosociali limitate, quanto più è grave il disturbo.
In generale questi soggetti presentano: scarsa empatia, travisano le
intenzioni degli altri come più minacciose, insensibilità, mancanza di
sentimenti di rimorso o colpa, possono accusare gli altri dei propri
misfatti, scarsa tolleranza alla frustrazione, idee e tentativi di
suicidio.
Il DC può essere associato ad un apprendimento scolastico spesso al
di sotto del livello previsto sulla base dell’età; questo può anche
essere associato ad un ADHD, disturbo dell’apprendimento, disturbi
d’ansia, disturbi dell’umore e abuso di sostanze.
FATTORI PROTETTIVI DC: buona intelligenza, orientamento sociale
positivo, temperamento resiliente, buona competenza in almeno
un’area di interesse, ansia, stabilità nelle relazioni familiari, relazioni
supportive con adulti, programmi sociali di supporto.
FIGURE ADULTE E DISTURBI DELLA CONDOTTA PARENTING
INEFFICACE: In molte famiglie con problemi di comportamento
esiste un clima familiare coercitivo: adulti e bambini imparano ad
usare comportamenti negativi per controllarsi l’un l’altro (genitori
possono dare ordini violenti allo scopo di controllare il bambino e il
bambino risponde in modo testardi allo scopo di controllare i
genitori).
-I genitori tendono a dare maggiore attenzione ai comportamenti
sbagliati del figlio piuttosto che a quelli giusti. La gestione delle
pratiche educative da parte dei genitori è caratterizzata, anche in
assenza di una qualche patologia nei genitori, da scambi relazionali
basati sulla coercizione, cioè da un tipo di processo interpersonale
basato sul rinforzo negativo (esempio: genitore fa richiesta a figlio-
figlio disubbidisce-genitore può cedere alle sue necessità o al
contrario alzare la voce-il bambino ubbidisce; questo può rinforzare
nel genitore la convinzione che quello sia l’unico modo.) -Le crisi di
rabbia dipendono da: vulnerabilità temperamentale dell’individuo,
sviluppo di una aggressività reattiva che comprende una facile
attivazione emozionale, difetti nella elaborazione delle informazioni
sociali, intolleranza alle frustrazioni, limiti e regole, scarsa
consapevolezza delle conseguenze, scarso senso di colpa.
L’aggressività si può presentare con minacce verbali, agiti,
aggressività diretta verso familiari, amici, adulti di riferimento e
viene utilizzata come modalità di regolazione funzionale ad un
sistema poco regolato e non supportato in modo adeguato
dall’ambiente
 Disturbo narcisistico, pattern sintomatici, dove viene posto nel
dsm5
Il disturbo narcisistico viene inserito nel cluster B di appartenenza ; i
soggetti affetti dal disturbo narcisistico di personalità manifestano
un senso grandioso di importanza , si sentono unici sopra a tutti ma
l’autostima necessita ugualmente di conferme esterne , sono
incapaci di amare è solo in grado di stabilire delle relazioni che
portano un vantaggio personale. I soggetti narcisisti ci mancano di
empatia e le relazioni che hanno si stabiliscono su una ricerca
continua di ammirazione attraverso manipolazioni ne e
sfruttamento sono poco tollerati alla frustrazione e alle critiche
molto spesso i pazienti affetti dal disturbo narcisistico non
invecchiano bene in quanto la loro bellezza sarebbe sarebbe
rovinata dal processo di invecchiamento per questo molte spesso
hanno relazioni extraconiugali con parter più giovani

 Diagnosi psichiatrica e psicologica


processo per mezzo del quale (dia-) cerchiamo di conoscere (gnosis) il
funzionamento psichico di un determinato soggetto sia la denominazione,
basata su una terminologia condivisa dalla comunità scientifica, che
attribuiamo a tale funzionamento. La diagnosi psicologica, è un giudizio
clinico teso a valutare aspetti e processi della personalità, modalità
relazionali, livelli di competenze cognitive, struttura della personalità, e in
genere a descrivere le funzioni psichiche del soggetto, normali e
patologiche. È una sorta di “mappatura” del funzionamento psichico che
si traduce in una descrizione narrativa il più possibile sistematica e deve
rispondere sia a requisiti di specificità (che cosa caratterizza quel dato
individuo) sia di generalizzabilità (che cosa ha in comune quell’individuo
con altri che presentano caratteristiche simili). Tale diagnosi è effettuata
unicamente con strumenti tipici (non esclusivi) della professione di
psicologo, quali il colloquio clinico, l’osservazione, la somministrazione di
test di personalità o di livello.
Diagnosi psichiatrica La diagnosi psichiatrica inizia con la valutazione
sintomatologica, poi l’attenzione si concentrerà di più sul soggetto
arrivando all’idea che “non esistono malattie ma malati”. la sua massima
espressione si ha con la stesura del dsm III e del dsmIV, essa è ateorica,
descrittiva , categoriale non da indicazioni sul trattamento;
Tale diagnosi è effettuata attraverso il colloquio clinico, l’osservazione e
con la somministrazione di test e di altri strumenti di indagine di
competenza
La differenza tra l’atto diagnostico compiuto dallo psicologo o dallo
psichiatra trova quindi la sua differenza negli strumenti utilizzati e
utilizzabili (e non nella finalità dell’atto), strumenti che nel caso dello
psichiatra sono più ampi, in quanto egli ha la possibilità di utilizzare
strumenti di indagine di esclusiva competenza medica quindi la
differenza nella diagnosi psicopatologica non sta nel professionista che la
formula (psicologo o psichiatra) ma nel “livello descrittivo” al quale si
colloca, che, a sua volta, si situa all’interno di un modello scientifico di
riferimento

 Il DSM 5 organizzazione e principali novità rispetto al DSM quattro


TR
DSM5 basato su un sistema nosografico= descrive i disturbi mentali
sulla base dei segni e dei sintomi tipici di quello specifico disturbo
DIFFERENZA il DSM IV usa un sistema categoriale di classificazione
mentre il DSM5 un sistema dimensionale che dovrebbe permettere
una descrizione più accurata delle manifestazioni del paziente e
aumentare la valiidità delle diagnosi
Il DSM5 usa dei specificatori che forniscono l’opportunità di definire
un sottogruppo più omogeneo di individui con il disturbo: gravità
frequenza dei sintomi durata dei sintomi
Inoltre esso tiene conto del contesto socio culturale familiare e
relazionale

 Organizzazione di personalità borderline e disturbo di personalità


borderline caratteristiche e differenze
Secondo Otto Kernberg le caratteristiche di un'organizzazione borderline
di personalità sono: uso massiccio di difese primitive, diffusione di
identità, aggressività, tendenze suicide o para-suicide, autolesionismo e
deterioramento del Super-Io. Oggi la personalità borderline è intesa come
una costellazione contenente specifiche difese primitive associate ad un
insieme di relazioni oggettuali conflittuali.La comprensione di Kernberg di
coloro che hanno una struttura borderline riflette un ampio spettro di
disturbi della personalità, che possono essere riuniti sotto un termine più
generale quale “organizzazione di personalità borderline” .Kernberg vede
la personalità narcisistica, quella antisociale, quella infantile, quella
isterica e quella borderline come aventi una struttura sottostante simile.
Ciò che questi disordini hanno in comune è una personalità caratterizzata
dalla diffusione di identità, uso di difese primitive, in particolare la
scissione, ed una generale abilità nell'esame di realtà.Le variazioni sono
rilevanti nel rispetto dei risultati del trattamento; tuttavia, le loro
somiglianze permettono di esaminare questi disordini in modo collettivo.
è un tipo di struttura di personalità, considerata patologica, comune ad
alcuni disturbi gravi di personalità (specialmente disturbo borderline di
personalità e disturbo schizotipico di personalità), e al disturbo
depressivo e disturbo bipolare gravi ma senza psicosi vera.
L'organizzazione borderline si caratterizza per la presenza di un certo
gruppo di meccanismi di difesa che Kernberg considera più "primitivi"
rispetto a quelli di tipo nevrotico: la scissione, la svalutazione,
l'idealizzazione e l'identificazione proiettiva, mediante i quali l'individuo
categorizza ogni persona del suo ambiente come "completamente
buona" o "completamente cattiva", anche se il giudizio su una persona
può variare da un giorno all'altro. Le relazioni oggettuali sono quindi
patologiche, la persona esterna non viene considerata nel suo insieme di
caratteristiche positive e negative, e anche le rappresentazioni di sé non
vengono integrate, portando a una diffusione o dispersione dell'identità
individuale
Nello specifico, Kernberg individua una forma di «debolezza dell'Io», che
si manifesta in una difficoltà nella regolazione dell'ansia. Il pensiero di
queste persone, poi, sembra «primitivo» (come nelle fasi precoci dello
sviluppo) e simile a quello psicotico quando l'individuo è sotto la
pressione di affetti intensi.
Il disturbo borderline di personalità è un disturbo di personalità le cui
caratteristiche essenziali includono la paura del rifiuto, l'instabilità
nelle relazioni interpersonali, nell'immagine di sé, nell'identità e
nel comportamento. Possono essere
presenti ira incontrollabile, depressione . Tali comportamenti sono
presenti fin dall'adolescenza e si manifestano attraverso una varietà di
situazioni e contesti.
Per quanto riguarda gli approcci al disturbo sicuramente un aspetto
farmacologico è importante anche se da ponderare. Un altro aspetto
importante sono i colloqui individuali anche se essi risultano impegnativi
ed emotivamente gravosi per il terapeuta. Comunque importanti sono
anche le terapie di gruppo. Un altro problema però della psicoterapia è
che gli individui borderline hanno una fragilità dell'alleanza terapeutica. E
anche se l'approccio terapeutico può variare in funzione dei bisogni del
paziente, diversi punti della tecnica si applicano in maniera generale nella
quasi maggioranza di pazienti borderline: mantenere la flessibilita; evitare
atteggiamento passivo; empatia con il dolore sotto la rabbia; delimitare i
confini quando é necessario; aiutare il paziente a riappropriarsi di aspetti
del sé negativo o proiettati; stabilire e mantenere l'alleanza terapeutica;
monitorare i sentimenti controtrannsferali. In molti casi é importante anzi
fondamentale fare quindi un trattamento e un percorso anche con la
famiglia del paziente.
 Disturbo dello spettro autistico classificazione descrizione
comprensione e prognosi
Si tratta di uno dei disturbi del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà
nello sviluppo sociale, nella comunicazione, nel gioco e nei
comportamenti. Nel dsm-5 sono compresi al’linterno del disturbo
autistico: la sindrome di asperger, disturbo disintegrativo dell’infanzia, la
sindrome di rett e il disturbo pervasivo non altrimenti specificato .
presenta un eterogeneità senza unici fattori causali( fattori genetici, basi
neurobiologiche dell’autismo e influenze prenatali postnatali forse)
Per fare una diagnosi devono essere presenti 2 domini, decifit socio-
comunicativi e interessi fissi e comportamenti ripetitivi. I bambini autistici
non sono in grado di apprendere il linguaggio non sviluppano interesse
verso le persone, sviluppano comportamenti auto stimolatori come il
dondolarsi o manipolare oggetti in modo ripetitivo per ore il lattante fino
dalla settima ottava settimana è in grado di rispondere in modo
contingente alle espressioni della madre i bambini autistici invece hanno
una ridotta attenzione visiva verso le persone ed una ridotta risposta al
loro nome hanno interessi ristretti e mancata comparsa del sorriso
sociale. intorno ai due anni manifestano sempre più chiaramente un
ridotto contatto oculare mancato interesse verso i coetanei espressioni
emotive ridotte assenza di attenzione condivisa, ridotta Imitazione vocale
e motoria e un gioco sempre più disturbato, non indicano gli oggetti e
hanno un linguaggio povero, hanno difficoltà a decifrare gli stimoli sociali
inoltre presentano una coerenza centrale debole sono attenti più ai
dettagli che all’insieme .
Il peggioramento delle sintomatologie dipendono sia dal soggetto che
dalla gravita del disturbo che dal sostegno ricevuto.Una diagnosi precoce
è fondamentale nella prevenzione di disturbi secondari e aumenta le
performance intellettuali
 disturbo ossessivo compulsivo
il disturbo fa parte del cluster c , è caratterizzato da pensieri
ricorrenti dal contenuto spiacevole spinto a mettere in atto rituali
inoltre presenta un continuo bisogno di controllo che si manifesta
attraverso preoccupazione per ordine, perfezionismo ed esigenze di
controllo
I primi contributi psicoanalitici mettevano in relazione alcune
caratteristiche di questo disturbo quali l’ostinazione, l’ordine e la
parsimonia come una fissazione allo stadio anale: i pazienti con
questo disturbo regredirebbero quindi ad una fase anale a causa
dell’angoscia di castrazione di quella fallica. Spinti da un Super-io
punitivo, i soggetti utilizzano diversi meccanismi di difesa come:
formazione reattiva, annullamento retroattivo, spostamento,
intellettualizzazione e formazione reattiva. Ad esempio, l’ordine
eccessivo potrebbe rispecchiare proprio le caratteristiche della fase
anale. altri fattori oltre alle tematiche della fase anale: scarsa
autostima, fobia degli affetti, perfezionismo, difficoltà
interpersonali, assenza di divertimento, tentativi di controllare sé
stessi e gli altri, oltre ad una moderata implicazione di fattori
genetici.

la struttura di questi pazienti comporta l’esistenza di un sé


pubblico, ovvero un sé che viene espresso pubblicamente, un sé
personale, che comprende le sensazioni interne
e un sé inconscio che contiene tutti gli aspetti che non possono
essere mostrati. Questo disturbo migliora considerevolmente con la
psicoanalisi o con la psicoterapia individuale; inoltre i processi di
miglioramento possono continuare dopo la terapia grazie ad
un’interiorizzazione del dialogo terapeutico. All’interno della
terapia, il terapeuta deve innanzitutto empatizzare il fatto che la
sola idea dell’esistenza dell’inconscio provoca paura di assenza di
controllo nel paziente.

 DOC VS DISTURBO DI PERSONALITA’ OSSESSIVO-COMPULSIVO


Nel DOC la persona è tormentata da pensieri vissuti come intrusivi
ed è consapevole che i rituali che hanno siano insensati; il disturbo è
quindi egodistonico, i pazienti si accorgono che queste loro modalità
sono dannose. Nel disturbo di personalità, essendo la personalità in
sé a presentare le caratteristiche ossessive-compulsive, non si
hanno vere e proprie ossessioni o compulsioni e sono
egosintoniche, in sintonia con il proprio io. Questi pazienti spesso
non si accorgono di avere comportamenti dannosi, sono gli altri a
notarlo. Le ossessioni si presentano sotto forma di pensieri o
immagini ricorrenti e persistenti che affliggono la mente del
soggetto in maniera invasiva e impropria, provocando fastidio o
sofferenza; è presente anche un pensiero magico del tipo “Non devo
pensare che mia nonna si ammali, se no si ammalerà”. Le
compulsioni si presentano come azioni comportamentali che si
manifestano in modo ripetitivo in risposta ad un’ossessione; tali
azioni servono a prevenire e neutralizzare la comparsa di idee
ossessive (es.Se mi lavo le mani dopo aver pensato che mia nonna si
ammalerà, non si ammalerà).
 Modello alternativo al dsm 5 sui disturbi di personalità
Si trovva nella 3 sezione del dsm-5 Può essere usato a scopo di
ricerca con un occhio alla visione psicologica oltre che
psichiatrica ,Il modello alternativo individua solo sei disturbi
categoriali di personalità ; antisociale ,evitante borderline,
narcisistico ossessivo compulsivo, schizotipico( il narcisistico e stato
poi reintrodotto) Ognuno di questi disturbi va diagnosticato con i
criteri A B e con degli specificatori , scompaiono in questa sessione 4
disturbi : paranoide, schizoide, istrionico e dipendente. Compare
però una nuova diagnosi chiamata “ disturbo di personalità
specificato dai tratti “
Questo modello alternativo viene aggiunto poiché con il modello
classico il paziente che soddisfa i criteri per un disturbo di
personalità spesso soddisfa anche quelli per altri disturbi di
personalità ,inoltre l’approccio categoriale in particolar modo per i
d.p non coglie la specificità di ciascun paziente.

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