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Le malattie della pleura
viene assicurato anche dai capillari e dai vasi nare l’essudazione provoca quelle variazio-
linfatici della pleura parietale che scaricano ni della pressione oncotica che favoriscono
nelle vene polmonari. Infatti tra le cellule l’ulteriore formazione del liquido pleurico.
mesoteliali della pleura parietale e diafram-
matica vi sono delle aperture, dette “stomi”, Gli aspetti clinici e semeiologici della pato-
che comunicano con i linfatici situati nel tes- logia pleurica non rientrano negli scopi del
suto connettivo posto sotto il mesotelio. Que- presente capitolo.
sta costituisce la via principale responsabile
del drenaggio linfatico dello spazio pleurico
e della rimozione di liquido, proteine ed altre Patogenesi e incidenza
sostanze che si accumulano nella cavità in
condizioni patologiche, con lo scopo di pre- In base a quanto riportato risulta evidente che
venire la comparsa di un versamento. la presenza di un versamento pleurico può es-
Al contrario il passaggio di liquidi dall’addo- sere sempre ricondotta a due possibilità:
me alle regioni sovradiaframmatiche può av- 1) aumentata produzione;
venire a seguito di alterazioni della permea- 2) ridotto riassorbimento.
bilità delle sierose ed attraverso soluzioni di Vari meccanismi fisiopatologici, riportati
continuo del diaframma: alcune fisiologiche nelle Tabelle I e II, sono responsabili dell’ac-
quali i forami diaframmatici, altre seconda- cumulo di un volume patologico di liquido
rie a veri e propri difetti della parete musco- nel cavo e riconducibili ai seguenti mecca-
lare che possono spiegare la formazione dei nismi patogenetici: aumento della pressione
versamenti pleurici in corso di ascite, sindro- idrostatica nei capillari pleurici (insufficien-
me di Meigs e dialisi peritoneale. Tali difetti za cardiaca), riduzione della pressione on-
congeniti od acquisiti costituiscono la sede cotica (ipoalbuminemia), incremento della
di passaggio di cellule ed aria in alcuni casi negatività della pressione endopleurica per
di endometriosi pleurica e di pneumotorace un difetto dell’espansibilità polmonare (esiti
catameniale. fibrotici, atelettasia, fibrotorace), aumento
In condizioni fisiologiche tuttavia la capacità della permeabilità della superficie pleurica
di riassorbimento supera la capacità trasuda- (fattori flogistico-infettivi), riduzione del
tizia permettendo così allo spazio pleurico di drenaggio linfatico (neoplasie, fibrosi), alte-
contenere solo pochi ml. di liquido.
Tabella I. Meccanismi patogenetici.
Diverse condizioni patologiche a carico dei
foglietti pleurici determinano la formazione Pressione idrostatica
o di una raccolta trasudatizia o di una vera e • Insufficienza cardiaca
propria reazione pleuritica, intendendosi con • Pericardite costrittiva
tale termine ogni stato flogistico della siero- Pressione oncotica
sa pleurica sia di natura asettica (da agenti • Sindrome nefrosica
chimici, tossici, traumatici, neoplastici) o di • Cirrosi epatica
Trasudato • Ipoalbuminemia
natura settica (da agenti infettivi).
A seconda che tale stato flogistico si accom- Pressione negativa intrapleurica
pagni o meno alla formazione di un essudato • Atelettasia
liquido si distinguono le pleuriti “secche” e • Polmone incarcerato
le pleuriti “essudative”, queste caratterizza- Passaggio transdiaframmatico
te dalla formazione di versamento pleurico. • Ascite
Negli stati infiammatori varia l’intensità del- • Dialisi peritoneale
la permeabilità capillare che oltre a determi- • Uropatia ostruttiva
diagnostica delle pleuropatie
Tabella II. Meccanismi patogenetici. Tabella III. Incidenza annuale dei versamenti
Permeabilità della sierosa pleurici in USA (x 1000).
• Tumori Insufficienza Cardiaca 500
• Infezioni Polmoniti 300
• Collagenopatie Neoplasie 200
Drenaggio linfatico Polmone
• Tumori Mammella
Essudato • Fibrosi Linfoma
• Linfangioleiomiomatosi (LAM) Altri
Passaggio transdiaframmatico Embolia polmonare 150
• Ascesso subfrenico Malattie virali 100
• Pancreatite
Cirrosi con ascite 50
• Carcinomatosi peritoneale
Malattie gastrointestinali 25
• Sindrome di Meigs’
Mallatie del collagene 6
razioni dell’integrità della barriera transdia- Tubercolosi 2,5
frammatica (ascite, dialisi peritoneale, etc.). Asbestosi 2
Di fronte ad un paziente con versamento Mesotelioma 1,5
pleurico il primo quesito diagnostico è fina-
lizzato all’identificazione della natura trasu- La Tabella III riporta le cause più comuni
datizia o essudatizia del liquido pleurico. responsabili della formazione di un versa-
Tale distinzione riveste notevole importanza mento pleurico e la loro incidenza in USA;
perché in caso di trasudato lo spettro delle schematicamente serve ad orientare il clini-
ipotesi diagnostiche si restringe a poche con- co nella ricerca delle condizioni più frequen-
dizioni patologiche riconducibili in genere a ti che devono essere inizialmente ricercate o
cause non primitivamente polmonari, la più escluse.
comune è l’insufficienza cardiaca, che risul-
tano pertanto più facilmente identificabili.
Invece in caso di riscontro di un essudato Diagnostica per immagini
si dovranno ricercare tutte quelle numerose
condizioni, infiammatorie, neoplastiche, in- Semeiotica radiologica delle pleuropatie
fettive, meccaniche, etc., in grado di deter- Il polmone è un organo parenchimale che
minare, secondo vari meccanismi, alterazio- per le sue caratteristiche strutturali e per
ni della permeabilità delle sierose. disposizione anatomica si presta facilmente
La condizione patologica primitiva respon- ad essere indagato radiologicamente. Le sie-
sabile della formazione di un versamento rose pleuriche invece, il loro spessore con-
può avere la sua sede di origine a livello in- giunto è di circa 0,2 mm., non sono ricono-
tratoracico oppure l’interessamento pleurico scibili al radiogramma standard del torace.
può costituire una complicanza o una mani- Anche ispessimenti uniformi della pleura
festazione di esordio o di accompagnamento diaframmatica e mediastinica non appaiono
di malattie extrapolmonari come accade nel- distinguibili perchè la loro densità è simile
l’insufficienza renale, nella cirrosi epatica, o a quella del mediastino e del diaframma ad
in corso di malattie sistemiche quali le va- essa contigui. Al contrario un ispessimento
sculiti, l’artrite reumatoide, il LES. Una rea- localizzato dello spessore anche di pochi
zione essudativa pleurica può essere causata mm. (placche pleuriche asbestosiche, fibro-
anche dai farmaci. si pleuriche post-flogistiche) può essere più
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diagnostica delle pleuropatie
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Le malattie della pleura
Figure 11, 12. L’effetto gravitazionale favorisce il ristagno di liquido nelle zone declivi del torace,
quando questo è di minima entità può raccogliersi tra la superficie inferiore del lobo Inferiore ed il
diaframma. Il polmone”galleggia”su uno strato liquido talora senza produrre alterazioni evidenti del
seno costo-frenico in proiezione postero-anteriore. In genere quando il versamento supera il volume
di 200 ml. si assiste ad uno pseudo-innalzamento dell’emidiaframma corrispondente, più evidente in
proiezione laterale che spesso mostra un appiattimento ed una iniziale obliterazione dello sfondato.
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diagnostica delle pleuropatie
Il versamento massivo
Il riscontro di versamento massivo non è
sempre accompagnato da una condizione di
gravità clinica. Il liquido pleurico può rag-
giungere talvolta il volume dell’intero emi-
torace (emitorace bianco) dislocando il me-
diastino ed influendo sull’emodinamica dei
grossi vasi mediastinici, talora interessando
con fenomeni compressivi il nervo frenico
ed il laringeo (Figg. 14-17).
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diagnostica delle pleuropatie
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che vanno eseguiti su liquido pleurico sono monare da riespansione. Tale complicanza è
l’esame citometrico per il conteggio diffe- poco frequente e viene riportata nell’ordine
renziale delle cellule, l’esame citopatologico dello 0,5% con la rimozione di un volume
per la ricerca di cellule neoplastiche e infine, maggiore di 1 litro; la stessa incidenza vie-
nel sospetto di una patologia infettiva, l’esa- ne riportata per la reazione vasovagale tanto
me microbiologico, microscopico e colturale da rendere superflua la premedicazione con
per la ricerca di germi comuni e per micobat- atropina 8 9.
teri (Fig. 26). È opportuno evitare il drenaggio repentino
La toracentesi rappresenta una metodica di grandi quantità di liquido specie se il ver-
miniinvasiva che in mani esperte è a basso samento è presente da diverso tempo e opta-
rischio di complicanze, ma per eseguirla è re con maggior prudenza su una sottrazione
necessario richiedere il consenso informato frazionata.
da parte del paziente in quanto risulta co- Violenti colpi di tosse che provocano elevate
munque una procedura invasiva 3. pressioni negative endopleuriche vanno pre-
L’identificazione della disposizione e del vo- ventivamente trattati con sedativi della tosse
lume del liquido da campionare può essere somministrati 1 ora prima della procedura.
ottenuta con maggior precisione e in tempo Il monitoraggio della pressione endopleurica
reale con l’ecografia toracica, ripetibile alla durante toracentesi costituisce un ulteriore
fine della manovra aspirativa tanto da ren- utile accorgimento tecnico per capire in tem-
dere di limitata utilità l’esecuzione di una po reale la fisiopatologia dello spazio pleuri-
radiografia del torace di controllo 4. co, per prevenire le complicanze relative alla
La toracentesi ecoguidata risulta una proce- rimozione di larghi volumi di liquido e per
dura semplice, ripetibile che si può eseguire predire il successo di una eventuale pleurode-
al letto del paziente e consente l’identifica- si. Quando compare una tosse incontrollabile
zione del punto più sicuro per l’inserimento o un edema da riespansione è molto probabi-
dell’ago; è particolarmente indicata in caso le che alla manometria si registrino pressioni
di versamenti piccoli, plurisaccati (Fig. 13) o negative che per valori più bassi di -20 cm
con disposizione atipica, e riduce le eventuali di H2O fanno sospettare la condizione di un
complicanze 5 6. L’ecografia inoltre può for- polmone non espansibile conseguenza o di un
nire l’esatta quantità del liquido presente nel processo endobronchiale o di un polmone in-
cavo pleurico attraverso la misurazione della carcerato per esiti fibrotici, per la presenza di
distanza tra polmone e parete toracica poste- cotenne pleuriche o di un mesotelioma 10-14. La
riore a livello della base polmonare. Una mi- comparsa comunque di dolore toracico costi-
surazione che rileva una distanza maggiore di tuisce da solo un criterio utile per interrom-
5 cm predice un volume drenabile maggiore pere l’aspirazione di liquido 15. Non esistono
di 500 ml con un valore predittivo positivo controindicazioni assolute all’esecuzione di
del 91%, sensibilità dell’83%, specificità del una toracentesi quando si adotta un corretto
90% e valore predittivo negativo dell’82% 7. protocollo operativo e quando si procede al
Una radiografia del torace dovrebbe esse- monitoraggio cardiorespiratorio.
re richiesta solo se si nota l’aspirazione di Particolare cautela va posta in pazienti con
aria durante la manovra e si manifesta un insufficienza renale con creatininemia mag-
improvviso dolore, condizioni che fanno giore di 6mg/dL e nei pazienti con alterazio-
sospettare la formazione di un pneumoto- ni della coagulazione, in particolare quando
race. La comparsa, durante l’aspirazione, di i valori del tempo di protrombina e di trom-
tosse insistente e di dispnea deve portare a boplastina parziale attivata sono maggiori di
considerare la formazione di un edema pol- due volte il valore normale di riferimento, o
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quando la conta delle piastrine è inferiore a si (LDH) sul liquido pleurico (P) e il rap-
25.000/mm3, per il rischio di provocare com- porto tra valori nel siero (S) e nel liquido
plicanze emorragiche 16. (P/S) consentono un’accurata distinzione
Pertanto accertata la presenza del versamento tra trasudati ed essudati 17. Sono state indi-
ed eseguita la toracentesi si deve campionare viduate tre caratteristiche biochimiche che
il liquido da sottoporre alle indagini biochi- permettono di differenziare un trasudato da
miche mirate alla diagnosi differenziale tra un essudato: si definisce essudato un versa-
essudato e trasudato. La valutazione inoltre mento nel quale (a) il rapporto proteine de-
dell’aspetto macroscopico del liquido pleuri- terminate sul liquido rispetto alle proteine
co aspirato (colore, odore, aspetto emorragi- plasmatiche risulta maggiore di 0,5; (b) la
co, chiloso o purulento) e la raccolta dei dati concentrazione dell’LDH sul liquido pleuri-
clinico-semeiologici possono fornire ulterio- co ha un valore assoluto superiore a 200 UI
ri informazioni per orientare il medico nella o maggiore dei 2/3 del limite superiore del
esecuzione e valutazione di altri esami bio- valore sierico normale; (c) il rapporto LDH
chimici, citologici e microbiologici necessa- pleurico/LDH plasmatico è superiore a 0,6
ri a formulare la diagnosi finale. La Figura (Tab. V) 18 19.
26 riporta un elenco di esami da richiedere La presenza di uno solo dei criteri di Light
sui campioni di liquido pleurico; alcuni esa- è diagnostico per la definizione di essudato
mi saranno analizzati specificamente nella mentre si può formulare la diagnosi di trasu-
diagnostica dei vari quadri morbosi nei quali dato quando nessuno dei tre criteri è presen-
risultano indicati. te 20. La determinazione degli stessi parame-
La misurazione della concentrazione di tri su sangue deve essere eseguita entro le 24
proteine e dell’enzima lattato dreidogena- ore dalla toracentesi.
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co anche quando raggiunge valori inferiori matiche come nella sindrome da iperstimo-
a 2 gr/100ml per cui in caso di versamenti lazione ovarica, nella sindrome di Meigs,
in concomitanza con una ipoalbuminemia in genere si tratta di essudati, o in corso di
bisogna sempre comunque ricercare altre dialisi peritoneale.
cause nell’ambito delle malattie sistemiche I pazienti in dialisi peritoneale hanno un rischio
e delle emolinfopatie 33. elevato di sviluppare un versamento pleurico
In tale contesto va ricordato che la sindro- per una serie di fattori legati sia all’insufficien-
me nefrosica, le neoplasie e alcune emo- za renale cronica che si associa ad una condi-
linfopatie sono associate ad uno stato di zione emodinamica di ipervolemia che come
aumentata coagulabilità che determina un diretta conseguenza della terapia sostitutiva
incremento del rischio tromboembolico della funzione renale. Infatti la pressione
e quindi di embolia polmonare (TEP) che intraddominale aumenta proporzionalmente
può complicare l’interpretazione del qua- al volume di dialisato impiegato. Durante i
dro clinico. Infatti nei versamenti pleurici colpi di tosse o manovre di contrazione della
associati all’embolia polmonare in un 20% muscolatura addominale si possono raggiun-
dei casi si possono riscontrare caratteristi- gere pressioni molto alte che favoriscono la
che chimiche del liquido compatibili con formazione di fissurazioni sulla muscolatura
un trasudato 34. diaframmatica che insieme al gradiente di
Nei trasudati monolaterali bisogna sospet- pressione che si crea fra le due cavità, una a
tare la presenza di alterazioni intratoraciche pressione positiva e l’altra a pressione nega-
caratterizzate da un aumento della pressio- tiva, creano le condizioni affinché il liquido
ne negativa intrapleurica come avviene in di dialisi passi nel cavo pleurico 35 36.
corso di atelettasie postoperatorie, frequen- La maggior parte dei versamenti, circa i 2/3,
ti dopo interventi chirurgici sugli organi che si riscontrano nei reparti di terapia inten-
addominali sottodiaframmatici, in seguito siva di tipo medico non sono dovuti a cause
ad ostruzione endobronchiale, per neopla- infettive bensì ad insufficienza cardiaca, ad
sia o corpo estraneo, o per esiti fibrocica- ipoalbuminemia per valori < 1,8 gr/dL e ad
triziali postflogistici che provocano quelle atelettasia 37.
alterazioni meccaniche tipiche del polmone Altre condizioni patologiche, peraltro rare,
incarcerato. responsabili della formazione di un versa-
Piccoli versamenti si sviluppano nel periodo mento con le caratteristiche di un trasudato
postpartum in seguito all’alta pressione in- sono rappresentate dallo stravaso di liqui-
tratoracica prodotta dalle manovre di Valsal- di infusionali per lesione della parete della
va esercitate durante il parto. vena succlavia in seguito all’inserimento
Nella cirrosi epatica i versamenti sono secon- di un catetere venoso centrale, dalla fistola
dari ad una condizione di ipoalbuminemia e/ duro-pleurica e fistola subaracnoidea-pleuri-
o ad un aumento della pressione portale con ca, complicanze di traumi o di interventi a
conseguente formazione di liquido ascitico. carico delle vertebre 35 38.
Poiché vi è un gradiente di pressione tra ca-
vità addominale e pleurica il liquido ascitico Gli essudati (Tab. VI)
passa attraverso piccole fissurazioni del dia-
framma nella cavità pleurica dove vige una Più complesso è l’elenco delle condizioni
pressione negativa. patologiche responsabili della formazione
Un passaggio transdiaframmatico di liquido di versamenti essudatizi secondari ad un au-
ascitico si verifica con lo stesso meccanismo mento della permeabilità della sierosa come
in altre condizioni patologiche sottodiafram- avviene in corso di neoplasie, di infezioni, di
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ponenti del complemento C3-C4 sempre su ci e persiste una componente flogistica. Una
liquido più bassa rispetto a quella sierica toracoscopia di tipo chirurgico può risolvere
fanno porre la diagnosi e giustificano un trat- le alterazioni descritte e ripristinare l’espan-
tamento steroideo per contrastare la reazione sibilità toraco-polmonare.
immunologica 40. Invece nei versamenti etichettati come persi-
Recentemente Sahn ed Heidecker hanno stenti, a decorso paucisintomatico nelle fasi
dato sistematicità ai versamenti secondari a iniziali, si realizza la grave condizione ana-
by-pass aortocoronarico e in base all’inter- tomo-funzionale del polmone intrappolato
vallo di tempo che intercorre tra la procedura in cui si sviluppano alte pressioni negative
chirurgica e la comparsa della raccolta liqui- intrapleuriche alla manometria con forma-
da li hanno classificati in: perioperatori con zione di un versamento inizialmente di tipo
comparsa entro la prima settimana dall’in- trasudatizio come da edema ex-vacuo. Il pol-
tervento, precoci entro il primo mese, tardivi mone intrappolato rappresenta l’evoluzione
tra il secondo e il dodicesimo mese o persi- finale di un processo fibrotico che per ma-
stenti con comparsa tardiva dopo i 6 mesi, nifestarsi può richiedere mesi o anni e che
a cui corrisponde peraltro un diverso mec- può essere corretto solo con l’intervento di
canismo patogenetico di formazione. Nel decorticazione pleurica 41.
periodo perioperativo lo stress chirurgico In tutti i pazienti con versamento pleurico
e il dolore postoperatorio determinano una essudatizio deve essere eseguito un esame
disfunzione del muscolo diaframma e una microbiologico del liquido pleurico, un esa-
ridotta compliance della parete toracica con me microscopico del sedimento colorato con
conseguente deflessione della capacità vitale la colorazione di Gram e con la colorazione
forzata (FVC), con amputazione sino al 66% di Ziehl-Neelsen ed un esame colturale per
del teorico, e formazione di atelettasie con batteri, aerobi e anaerobi, e micobatteri. In
versamenti pleurici consensuali, in genere casi selezionati in base all’anamnesi, al qua-
piccoli e bilaterali con obliterazione dei seni dro clinico e laboratoristico e soprattutto in
costo-frenici al radiogramma del torace. riferimento a valutazioni epidemiologiche si
Nel periodo classificato come precoce si ma- può procedere alla ricerca di altri patogeni
nifesta un versamento che rientra nella già quali miceti e parassiti.
descritta sindrome definita con l’acronimo
PCIS la cui incidenza può essere alta sino
al 30%, può manifestarsi anche tardivamen- Valore diagnostico del citogramma
te nell’arco di 1 anno, a patogenesi immu-
nologica risponde alla terapia steroidea con Nell’iter diagnostico l’analisi delle varie
rischio di recidiva alla sospensione. componenti cito-morfologiche rappresenta
I versamenti tardivi sono essudati di tipo un ulteriore elemento diagnostico.
linfocitario e possono rappresentare forme La linfocitosi si riscontra nei versamenti
di PCIS ad andamento cronicizzante. Oltre pleurici tubercolari, nei versamenti neopla-
la patogenesi immunologia altri meccanismi stici, in corso di linfoma, sarcoidosi e artrite
sono chiamati in causa: un ridotto drenaggio reumatoide, nel chilotorace e nelle alterazio-
linfatico, una pericardite costrittiva o esiti ni patologiche dei vasi linfatici, tutte malat-
aderenziali della sierosa pleurica che impe- tie la cui diagnosi si basa prevalentemente su
discono l’espansione del parenchima pol- ben definiti aspetti clinici, radiologici e isto-
monare per la presenza di una significativa patologici. Per cui tale riscontro nell’analisi
negatività endopleurica. In tale condizione si del citogramma pone indicazione al prelievo
forma un peel di fibrina sui foglietti pleuri- tissutale per una definizione istopatologica
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Le malattie della pleura
del processo. Per emotorace si intende un chirurgia e sono descritte forme idiopatiche ma
ematocrito su liquido maggiore del 20%. che in realtà possono essere forme secondarie
Un versamento francamente emorragico ad esposizione all’asbesto o a tromboembo-
orienta verso una patologia di tipo maligno lia polmonare. Un versamento con eosinofi-
o post-traumatico o infartuale. Però l’aspet- lia non può considerarsi benigno quando si
to emorragico del liquido si riscontra solo riscontra alla prima toracentesi e va sempre
nell’11% dei versamenti neoplastici 42. esclusa una patologia maligna 49 50. Altre dia-
Altre condizioni patologiche che causano gnosi devono essere valutate quali: il linfoma,
versamenti emorragici sono rappresentate una sindrome paraneoplastica, una reazione ai
dal versamento parapneumonico e dal po- farmaci, la presenza di cisti idatidee, vasculiti
straumatico. Quando la formazione di un tipo Churg-Strauss o una infestazione paras-
versamento emorragico si associa ad un sitaria. In quest’ultima ipotesi vanno ricercati
esordio clinico caratterizzato da una sin- gli anticorpi anti Fasciola epatica, Trichinella
tomatologia acuta con dolore improvviso, spiralis, Toxocara canis e cati 51 52.
dispnea intensa, sudorazione algica e sin- La scarsa presenza di cellule mesoteliali è
drome da bassa gittata bisogna sospettare espressione di un’estensione del processo
l’aneurisma dissecante dell’aorta toraci- patologico con interessamento diffuso delle
ca o la tromboembolia polmonare (TEP) superfici pleuriche che impedisce l’esfolia-
con infarto e impegno emodinamico. Nel zione delle cellule. Un tale riscontro si può
caso di aneurisma dissecante dell’aorta la trovare nella TBC, nell’artrite reumatoide,
formazione di un versamento emorragico nell’empiema, nei versamenti neoplastici
rappresenta un segno di rottura in atto e co- cronici o dopo pleurodesi.
stituisce pertanto un emergenza sanitaria e
una precisa indicazione all’intervento chi-
rurgico 43. Linfocitosi e adenosindeaminasi
In letteratura sono riportati anche casi di (ADA)
emotorace idiopatico e nei pazienti portatori
di teleangectasia ereditaria e di malformazio- La presenza di linfocitosi (> 50%) indica la
ni arterovenose, soprattutto dopo sforzi come natura cronica del versamento e restringe il
nel travaglio di parto, si possono manifestare campo diagnostico ad alcune condizioni pa-
emotoraci massivi con rischio di morte 44 45. tologiche: neoplasie, pleurite tubercolare,
Manovre invasive, traumi modesti o frattu- chilotorace, linfoma, leucemia a cellule T,
re costali possono complicarsi con un emo- sindrome delle unghie gialle, fase tardiva del
pneumotorace in particolare in pazienti in versamento postpericardiotomico, sarcoido-
emodialisi e in pazienti che assumono aspi- si, pleurite reumatoide.
rina o ticlopidina 46 47. La linfocitosi si riscontra prevalentemente nel-
Altre condizioni patologiche che possono le forme neoplastiche, con un range di linfociti
esordire con un versamento pleurico emor- compreso tra il 50-70%, e in quelle tubercola-
ragico sono l’endometriosi pleurica e l’emo- ri con una linfocitosi maggiore dell’80%; in
torace catameniale, alcune volte associato a quest’ultima forma in genere vi è anche scarsa
pneumotorace 48. presenza di cellule mesoteliali (< 5%). Tali
La presenza di eosinofili costituisce un dato dati non vanno assunti come verità categori-
aspecifico. Si parla di versamento eosinofilo che in quanto sono stati riportati in letteratura
quando la percentuale supera il 10%. Si ri- casi di pazienti HIV positivi con tbc pleurica
scontra eosinofilia nei versamenti emorragici, con presenza di cellule mesoteliali in una per-
in corso di pnx, dopo ripetute toracentesi, dopo centuale alta nell’ordine del 10-26% 53.
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Qualora sia già presente un versamento pleu- del processo maligno sulla sierosa pleuri-
rico complicato (presenza di pus e/o pluri- ca e predice una prognosi infausta a breve
concamerazioni) non è necessario esegui- termine e una scarsa risposta al trattamento
re la determinazione del pH e il drenaggio pleurodesico anche se non c’è su questo ar-
toracico va inserito per le seguenti finalità: gomento unanime consenso 69-71.
favorire l’espansione del polmone, preveni- Un aumento dei valori di tali parametri in
re l’invasione dell’albero tracheobronchia- corso di terapia citostatica indica invece una
le da materiale purulento (temibile e fatale risposta favorevole al trattamento.
complicanza della fistola broncopleurica La concentrazione di glucosio si correla di-
gravata dal rischio di morte per asfissia do- rettamente con il pH e la causa dell’acidosi
vuta ad inondazione dell’albero bronchiale), pleurica e del basso glucosio è dovuta all’ele-
controllare l’infezione e quindi l’eventuale vata attività metabolica locale delle cellule
evoluzione in sepsi, misurare la quantità del- infiammatorie, dei batteri o delle cellule neo-
l’essudato prodotto e il suo aspetto macro- plastiche. Anche un aumento dello spessore
scopico al fine di una rimozione dello stesso dei foglietti pleurici per fenomeni flogistico-
drenaggio, ridurre gli esiti aderenziali. La organizzativi o per estensione di un processo
terapia fibrinolitica intracavitaria tende a ri- neoformativo può determinare un ridotto tra-
solvere le concamerazioni con la finalità di sporto di idrogenioni con riduzione del pH.
scongiurare l’intervento di decorticazione Vi sono altre condizioni in cui si può riscon-
pleurica senza causare effetti fibrinolitici trare un basso pH e basse concentrazione
sistemici o complicanze emorragiche nella di glucosio: tubercolosi, artrite reumatoide,
sede di applicazione 68. pleurite ludica, emotorace, rottura dell’eso-
La determinazione del pH pleurico è racco- fago, acidosi sistemica, paragonimiasi.
mandata anche nei versamenti neoplastici La determinazione del pH deve rispettare
in quanto un basso valore del pH e del glu- alcune condizioni: deve essere prelevato in
cosio è espressione di una estesa diffusione anaerobiosi, con siringa eparinata e deposi-
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Le malattie della pleura
tata su ghiaccio, e la lettura deve essere ra- I linfomi sono la causa non traumatica più
pidamente eseguita con emogasanalizzatore frequente di chilotorace.
per ottenere un risultato attendibile. Inoltre il chilotorace può manifestarsi come
una inusuale complicanza di varie neoplasie
addominali e gastriche che metastatizzano
Chilotorace e determinazione ai linfonodi loco-regionali con conseguente
dei trigliceridi ascite chilosa 75.
Cause più rare sono rappresentate da alcu-
Il chilotorace è una condizione patologica ne condizioni patologiche a carico dei vasi
caratterizzata dall’accumulo di linfa nello linfatici come si verifica nella linfangio-
spazio pleurico per ostruzione o lesione a leiomiomatosi (LAM), nella sindrome delle
carico del dotto toracico o di una delle sue unghie gialle e nella sindrome di Gorham,
principali diramazioni 72. quest’ultima è una rara sindrome caratteriz-
Il liquido pleurico presenta un aspetto latte- zata da una proliferazione intraossea di vasi
scente e la diagnosi si basa sull’analisi del linfatici e vascolari con osteolisi progressi-
liquido che mostra una elevata concentra- va, tale proliferazione può interessare anche
zione di trigliceridi con valori superiori a le strutture polmonari 76.
110 mg/dl ed è confermata dal riscontro dei La linfangioleiomiomatosi è una rara ma-
chilomicroni. Invece un versamento di tipo lattia ad eziologia sconosciuta caratteriz-
chiliforme o pseudochilotorace è tipico dei zata dalla proliferazione non neoplastica
versamenti cronici su base infiammatoria di cellule muscolari lisce in sede periva-
secondaria a tubercolosi o ad artrite reu- scolobronchiale e linfatica; colpisce donne
matoide e il liquido è caratterizzato da una in età fertile e può associarsi alla sclerosi
concentrazione di colesterolo molto elevata tuberosa e ad amartomartosi multiorga-
superiore a 200 mg/dl 73. nica. Il processo mioproliferativo porta a
La formazione di un chilotorace è in genere modificazione di tipo cistico del parenchi-
la conseguenza della rottura del dotto toraci- ma polmonare a cui si associano episodi di
co secondaria a traumi accidentali o in segui- pneumotorace ed emottisi. Il chilotorace è
to ad interventi chirurgici o può essere la pri- secondario ad alterazioni o ostruzione del
ma manifestazione di un linfoma 74. Il dotto dotto toracico o dei suoi rami 77. La sin-
toracico è una struttura non molto resistente drome delle unghie gialle è un’altra rara
e possono essere sufficienti anche eventi non condizione ad eziologia ignota caratteriz-
particolarmente traumatici a causare una zata da rinosinusite, versamento pleurico,
lesione da stiramento
come avviene dopo vio- Tabella VII. Cause di chilotorace.
lenti colpi di tosse o in Traumatiche Patologiche
seguito a conati di vomi- Non iatrogene Iatrogene Maligna Vasi linfatici
to o durante il parto. Les. da stiram. Chirur. toracica Linfomi Sind. Unghie gialle
L’insorgenza di un chilo- Chirur. collo Neoplasia LAM
torace nel postoperatorio Radiazioni S. Gorham
è in genere la conseguen- Scleroterap. esof.
za di una lesione diretta Miscellanea Idiopatiche Infettive
del dotto toracico facilita-
Gozzo restrost. Filariasi
ta dai rapporti di contigui-
Sarcoidosi TBC
tà con strutture vascolari
(Tab. VII). Ascite chilosa Amiloidosi
28
diagnostica delle pleuropatie
29
Le malattie della pleura
30
diagnostica delle pleuropatie
31
Le malattie della pleura
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2 Il Versamento pleurico
benigno e il versamento
tubercolare
Lina Zuccatosta, Carlo Pomari*
S.O.D. di Pneumologia, Dipartimento di Medicina Interna, Malattie Immuno-Allergiche e Respiratorie,
Azienda Ospedali Riuniti, Ancona; * Servizio di Endoscopia Toracica e Fisiopatologia Respiratoria
Ospedale Classificato Sacro Cuore-Don Calabria, Negrar (VR)
39
Le malattie della pleura
della pressione nello spazio pleurico (ate- Tabella II. Condizioni patologiche che possono
lettasia polmonare, trapped lung), ridotto dare origine ad un versamento pleurico essudativo
drenaggio linfatico per blocco parziale o benigno.
completo da rottura del dotto toracico (neo- Infezioni: tubercolosi, batteri, funghi, virus, paras-
plasie, traumi), accumulo di fluido nella ca- siti, atipici (micoplasma, clamidia, legionella)
vità peritoneale con passaggio transdiafram- Patologie del tratto gastroenterico: pancreatiti, m.
matico attraverso la rete linfatica ed i pori di Whipple, ascessi addominali, rottura esofagea,
del diaframma. La modalità di approccio per chirurgia addominale, trattamento sclerosante
l’interpretazione del VPB si basa pertanto endoscopico delle varici esofagee
sull’analisi delle sue cause, oltre che sui ca- Connettiviti; artrite reumatoide, LES, lupus-like-
ratteri del liquido pleurico 3. syndrome, linfoadenopatia angioimmunoblastica,
Le caratteristiche biochimiche del versa- Churg-Strauss, granulomatosi di Wegener
mento pleurico, sia esso un trasudato od un Pleurite asbestosica benigna
essudato, nella maggior parte dei casi riflet-
Pleuriti indotte da farmaci
tono infatti il meccanismo fisiopatologico
Pleurite uremica
che ne è all’origine 4, consentendo al clinico
un orientamento diagnostico ed una diagnosi Sindrome di Meigs
differenziale (Tabb. I, II) 5. Pleuriti in corso di malattia cardiovascolare
Pleuriti post-attiniche
Tabella I. Condizioni patologiche che possono Sindrome delle unghie gialle
dare origine ad un versamento pleurico trasudativo Chilotorace
benigno.
Insufficienza cardiaca congestizia narne la rimozione e le caratteristiche fisi-
Glomerulonefrite co-chimiche. Esso può dipendere infatti da
S. nefrosica uno squilibrio fra la pressione idrostatica e
S. vena cava superiore la pressione colloido-osmotica esistente tra
Dialisi peritoneale il mesotelio e l’adiacente tessuto connetti-
Ipotiroidismo vo capillare (legge di Starling) 5, oppure da
una alterazione del drenaggio linfatico della
Embolia polmonare
pleura parietale o dall’attività delle cellule
Sarcoidosi
mesoteliali 6.
Cirrosi epatica Le principali cause dell’aumento di effusio-
Ipoalbuminemia ne pleurica trasudativa sono da ricercare nel-
Atelettasia le patologie cardiache, polmonari, epatiche,
Fistole (urino torace) tiroidee o neoplastiche 7 (Tabb. III, IV). Per
definizione infatti, una effusione pleurica
Il volume di liquido esistente nello spazio trasudativa dovrebbe essere solo secondaria
pleurico, che ha una funzione essenzialmen- a cause extrapleuriche, anche sistemiche,
te lubrificante, deve essere costantemente le quali, influenzando la formazione o l’as-
prodotto in minime quantità, mentre la pres- sorbimento del liquido pleurico, ne alterano
sione colloido-osmotica deve essere sempre l’equilibrio, determinando un aumento di
mantenuta bassa, affinchè il volume del li- volume nello spazio pleurico 7.
quido non aumenti 6 7.
Il controllo del volume e della composizio- Nella pratica clinica la diagnosi differenzia-
ne del liquido pleurico è però influenzato le tra trasudato ed essudato viene effettua-
da vari meccanismi che possono condizio- ta utilizzando i criteri di Light, cui possono
40
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare
Tabella III. Cause che determinano un aumento dell’afflusso di liquido trasudativo nello spazio pleurico
(da Broaddus, 2002 7, mod.).
Insufficienza cardiaca (CHF) sinistra Aumento della pressione venosa polmonare
Insufficienza cardiaca (CHF) destra Aumento della pressione venosa sistemica
Embolia polmonare (PE) Aumento della pressione venosa sistemica,
Diminuzione della pressione pleurica
Sindrome vena cava superiore (SVC) Aumento della pressione venosa sistemica
Cirrosi epatica Aumento della pressione venosa portale
Atelettasia polmonare Diminuzione della pressione pleurica
Ipoalbuminemia Diminuzione della pressione oncotica del plasma
Tabella IV. Cause che determinano una diminuzione dell’efflusso trasudativo di liquido dallo spazio pleu-
rico.
Insufficienza cardiaca (CHF) destra, PE, SVC Aumento della pressione venosa centrale
per aumento della pressione linfatica a valle
Atelettasia, PE Diminuzione della pressione pleurica
Diminuzione della pressione linfatica a monte
Ipotiroidismo, neoplasia Diminuzione del flusso linfatico
essere associati criteri aggiuntivi 3. (Per una dei liquidi e delle proteine: in una persona di
descrizione più dettagliata dell’argomento si 50 Kg il filtrato giornaliero è pari a 12 mL-1.
rimanda al capitolo 1 del trattato). In condizioni normali questa funzione viene
svolta più verosimilmente dalla pleura parie-
tale e non da quella viscerale.
Principali condizioni patologiche Dopo che il liquido e le proteine sono fil-
che possono dare origine ad un trati dai vasi pleurici, il liquido può essere
versamento pleurico trasudativo riassorbito, oppure può defluire nello spazio
benigno pleurico attraverso la barriera mesoteliale
permeabile, in virtù del suo basso gradiente
Insufficienza cardiaca congestizia (CHF) pressorio.
Lo spazio pleurico è posto fra due letti va- Una volta raggiunto lo spazio pleurico, il
scolari di origine sistemica, i vasi interco- liquido e le proteine, a loro volta, escono
stali, che irrorano la pleura parietale e la in grandi quantità dallo spazio stesso, per
circolazione sistemica bronchiale che irrora diffusione o per trasporto attivo, attraverso
la pleura viscerale, mentre la circolazione i vasi linfatici della pleura parietale ed in-
polmonare giace più lontano al di fuori dello fine vengono trasportati nel sistema venoso
spazio pleurico. Quindi, in condizioni fisio- centrale, passando dai linfonodi retrosternali
logiche il filtrato polmonare non contribui- e mediastinici: in una persona di 50 kg, la
sce normalmente alla formazione del liquido quota di efflusso giornaliero di liquido è pari
pleurico. a 340 mL-1, che è circa 28 volte superiore al
Conseguentemente, il filtrato sistemico del- normale flusso di entrata. Una simile portata
la microcircolazione pleurica effluisce len- assume così la potenziale funzione di siste-
tamente controllando il gradiente pressorio ma di riserva di “capacitanza” e quindi di
idrostatico, limitando il gradiente pressorio salvaguardia in caso di aumenta produzione
oncotico e la permeabilità microvascolare di liquido.
41
Le malattie della pleura
Appare quindi evidente che l’aumento di viene a sua volta drenato dal sistema linfati-
liquido nello spazio pleurico può verificar- co, che ne limita l’accumulo, fino a quando
si a causa di un aumento nella formazione l’apporto non supera la portata giornaliera
di liquido o di una riduzione della quota di del sistema linfatico stesso di 340 mL-1 e
drenaggio linfatico. L’assorbimento linfatico quindi diventa radiologicamente evidente 7.
garantisce Inoltre la stabilità della concen- Generalmente nella CHF il versamento
trazione proteica del liquido all’interno dello pleurico è bilaterale (60-88%), ma può an-
spazio pleurico e questo consente di stabilire che essere unilaterale, con una prevalenza
se l’attività vascolare è normale, ovvero con maggiore a destra (28%), rispetto a sinistra
un basso contenuto proteico (trasudazione) (15%); ha una evoluzione rapida e, secondo i
o danneggiata, ovvero con un alto contenuto criteri di Light, usualmente ha le caratteristi-
proteico (essudazione) 7. che di un trasudato: rapporto proteine, LDH
In caso di insufficienza cardiaca congestizia (pleura/plasma), rispettivamente pari ≤ 0,5 e
(CHF), il versamento pleurico trasudativo è ≤ 0,6.
presente in circa un caso su due 2 e sebbene Esiste una stretta correlazione fra versamen-
numerosi lavori sostengano che lo sviluppo to pleurico bilaterale, rilievo radiologico di
di un trasudato pleurico possa essere secon- cardiomegalia e quadro clinico di disfunzio-
dario sia ad una insufficienza cardiaca destra ne ventricolare sinistra 5 e quindi la risposta
che bi-ventricolare, alcuni lavori suggeri- ai diuretici dovrebbe essere sufficiente per
scono che il meccanismo patogenetico della porre una diagnosi certa e non trovare, quin-
effusione pleurica sia più correlato ad una di, indicazione alla esecuzione di una tora-
disfunzione ventricolare sinistra, ed essere centesi 7, tranne nei casi in cui il versamento
quindi secondario all’edema polmonare in- pleurico sia unilaterale, o sia presente dolore
terstiziale 5. pleurico e/o febbre 7, elementi che facciano
In questa condizione particolare la forma- sospettare una patologia di natura non car-
zione di liquido pleurico sembra essere in- diogena sottostante.
fatti dipendente dall’aumento della pressio- Dopo toracentesi, non è tuttavia infrequente
ne venosa polmonare che si concretizza con il riscontro di un rapporto proteico superiore
un incremento della pressione di incunea- a 0,5, nel liquido pleurico, specialmente in
mento dei capillari polmonari. L’aumento presenza di una insufficienza cardiaca pri-
della pressione venosa, che produce l’edema mitiva cronica o secondaria a malattie me-
alveolare, incrementa a sua volta la pressio- taboliche, come l’ipotiroidismo; malattie si-
ne interstiziale nella regione sub-pleurica, stemiche, come l’amiloidosi o la sarcoidosi
mentre la perdita di liquido edematoso dal- e l’embolia. In questi casi l’aumento delle
la superficie pleurica viscerale contribuisce perdite vascolari, secondario al danno dei
ad elevare la quota di fluido nello spazio vasi polmonari, può infatti indurre un signi-
pleurico 6. Esperimenti sulla pecora hanno ficativo edema del polmone ad alto conte-
dimostrato infatti che l’effusione di liquido nuto proteico e quindi un efflusso pleurico,
nel cavo pleurico si verifica quando il carico anch’esso ad alto contenuto proteico.
di volume provoca un aumento della pressio- Un ulteriore possibile riscontro di essudato
ne di incuneamento dei capillari polmonari nei pazienti con CHF può verificarsi nel caso
di almeno 20-30 cm H2O e quindi lo spazio di una diuresi forzata e prolungata con furo-
pleurico verrebbe a funzionare come da val- semide. L’acqua che diffonde dai tessuti
vola di sicurezza per prevenire l’edema al- extravascolari e dallo spazio pleurico al san-
veolare polmonare. Nel contempo, il liquido gue, può portare ad un aumento della con-
interstiziale, defluendo nel cavo pleurico, centrazione delle proteine e dell’LDH nel
42
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare
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Le malattie della pleura
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Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare
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Le malattie della pleura
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Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare
47
Le malattie della pleura
del’asbesto. Le pleuriti croniche asbesto- derata una entità nosografica idiopatica vera
correlate tendono alla cronicizzazione, ma e propria o è soltanto espressione dell’impo-
sono comunque caratterizzata da una evolu- sibilità ad acquisire una diagnosi di certezza
zione favorevole con remissione (guarigione in caso di versamento non determinato?
radiologica completa o pleurofibrosi) in un Pochi sono in letteratura i lavori che esami-
arco di tempo compreso tra 3 e 17 mesi. Le nano dettagliatamente gli aspetti e l’evolu-
recidive omo o controlaterali sono frequenti, zione delle cosiddette pleuriti croniche aspe-
specie nei primi tre anni dalla manifestazio- cifiche.
ne clinica (30-40% dei casi) 27. In una casistica di Loddenkemper 29, viene
riportata una sensibilità della toracoscopia
Pleurite idiopatica del 97% per la patologia neoplastica e del
100% per le forme tubercolari, con il 9% di
Si definisce pleurite idiopatica o pleurite cro- casi identificati come pleuriti croniche as-
nica aspecifica (Fig. 3) un versamento pleu- pecifiche, nessuno dei quali ha sviluppato
rico con caratteristiche toracoscopiche ed successivamente una patologia tubercolare o
istologiche prive di specificità, per il quale neoplastica.
non sia stata individuata una eziologia certa Al contrario Kim et al. 30 hanno segnalato,
ma che mostra un comportamento benigno, durante il follow up di 23 pazienti con dia-
con guarigione nella maggior parte dei casi. gnosi di pleurite cronica aspecifica (tempo
La pleurite idiopatica può esordire in forma medio di osservazione sei mesi), l’insorgen-
acuta, con febbre e dolore toracico o può de- za di una patologia tubercolare nel 48% dei
correre in forma paucisintomatica ed essere casi e di patologia neoplastica e nell’8,7%
spesso osservata occasionalmente. dei casi, concludendo che in Corea la causa
L’entità del versamento è in genere modesto principale che sottende una diagnosi di pleu-
(⅓ o meno dell’emitorace) con distribuzione rite aspecifica è la tubercolosi.
omolaterale. Non sono tuttavia infrequenti Una diagnosi di pleurite cronica aspecifica
versamenti abbondanti o bilaterali. Il liqui- si basa, oltre che sugli aspetti anatomo-pa-
do pleurico ha le carattreristiche chimico- tologici e sulla esclusione di tutte le possi-
fisiche dell’essudato, macroscopicamente bili cause di versamento, sull’andamento del
può apparire giallo torbito, siero-ematico od quadro clinico che è in genere paucisintoma-
anche ematico con una cellularità rappresen- tico, con una tendenza alla risoluzione dei
tata essenzialmente da linfociti e cellule me- sintomi più veloce rispetto alla guarigione
soteliali attivate. radiologica. A riguardo di una possibile cor-
L’aspetto toracoscopico è caratterizzato da relazione tra natura di una pleurite aspecifica
foglietti pleurici arrossati, ispessiti ed opa- e quadro clinico, Leslie et al. hanno esami-
chi, con superficie talvolta irregolare per nato 119 pazienti con versamento pleurico di
presenza di zigrinature e stratificazione di fi- natura non determinata, 53 dei quali hanno
brina. Il quadro istologico è anch’esso aspe- avuto una diagnosi di pleurite cronica aspe-
cifico, con presenza d’infiltrati linfoplasma- cifica. Gli Autori hanno identificato cinque
cellulari e depositi di fibrina 28. L’incidenza criteri clinici (perdita di peso; febbre > 38;
della pleurite idiopatica è tutt’altro che irri- PPD positiva; linfocitosi nel liquido pleurico
levante, dal momento che si segnalano dal > 95%; entità del versamento > metà emito-
9 al 38% di casi di pleurite aspecifica nelle race) che meglio correlavano con la probabi-
varie casistiche di toracoscopie effettuate nei lità che la pleurite fosse di natura neoplastica
versamenti di natura non determinata 29. La o tubercolare. La presenza di due dei suddetti
pleurite cronica aspecifica deve essere consi- criteri si accompagnava infatti ad una proba-
48
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare
bilità del 90% che la pleuropatia avesse una namento del materiale, inficiando probabil-
natura granulomatosa o neoplastica 31. mente la resa diagnostica dell’esame.
Nello studio di Ferrer 32, il follow up dei 40 Risultati simili sono stati riportati anche da
casi di pleurite idiopatica ha mostrato che 37 Noppen et al. 34. Il follow up di 75 pazienti
pazienti hanno avuto una risoluzione com- con diagnosi toracoscopica di pleurite croni-
pleta del versamento (anche con recidive e ca aspecifica ha mostrato un decorso beni-
tempi lunghi), confermando così la natura gno nel 91.7% dei casi (tempo medio di ri-
benigna della pleuropatia, 2 pazienti hanno soluzione 26,2 mesi; 16,7% di recidive), con
avuto una diagnosi successiva di neoplasia l’identificazione di una probabile causa della
(5% di falsi negativi), 1 paziente è stato ri- pleuropatia in 40 pazienti, mentre nel 25%
scontrato affetto da scompenso cardiaco. dei casi non è stato possibile determinare in
Non sono emersi casi di pleurite tubercola- alcun modo l’eziologia ed i casi sono stati
re (neppure in pazienti con PPD positiva) definiti “pleuriti idiopatiche vere”.
e sulla base dei dati acquisiti l’Autore ha L’incidenza dei falsi negativi, ovvero pa-
concluso che la pleurite idiopatica è una en- zienti che nel follow up hanno sviluppato
tità con tendenza alla remissione spontanea una neoplasia, è stata dell’8,3%.
in una elevata percentuale di casi anche se La pleurite cronica aspecifica o idiopatica
con tempi lunghi e che la sola presenza di può essere considerata una entità nosografi-
intradermoreazione positiva non giustifica ca di natura benigna con una buona prognosi
l’intrapresa di un trattamento antitubercolare
e pertanto appare giustificato inizialmente
nel sospetto di pleurite specifica.
un atteggiamento di attesa, evitando il ricor-
Janssen 33 ha recentemente riproposto il pro-
so a procedure chirurgiche.
blema del follow up e della gestione delle
Le esperienze riportate evidenziano tuttavia
pleuriti croniche aspecifiche. Nello studio in
come sia essenziale ed indispensabile uno
questione, su 709 casi di versamento pleuri-
stretto follow up clinico-radiologico, che
co non determinato sottoposti a toracosco-
consenta di confermare la natura benigna del-
pia, 391 casi sono risultati benigni (55%).
Di questi ultimi, 183 (26%) hanno avuto una la pleuropatia e spesso determinarne la cau-
diagnosi eziologica, mentre 208 (29%) sono sa inizialmente misconosciuta (esposizione
stati conclusi come pleuriti croniche aspeci- all’asbesto, patologia cardiaca, infezione da
fiche. Il follow up dei casi di pleurite cronica micoplasmi, connettivopatie, etc.), escluden-
aspecifica (2 anni di osservazione) ha con- done la possibilità di un falso negativo.
fermato la diagnosi di benignità in 177 casi Nei casi di evidente progressione della pleu-
(24,7%), con 139 casi di buona evoluzione ropatia, di segni clinici quali dimagramento,
con guarigione radiologica completa o obli- dolore, febbricola e nei casi di forte sospetto
terazione del seno costo-frenico, mentre 31 di neoplastica primitiva (esposizione lavo-
pazienti (4,3% di falsi negativi) hanno avuto rativa all’asbesto, immagini TAC d’ispessi-
una diagnosi successiva di neoplasia, di cui menti tipo mammelloni od anamnesi onco-
10 casi di mesotelioma. L’Autore ha osser- logica di pregressa neoplasia in altra sede),
vato una stretta relazione tra risultato falso il risultato di pleurite aspecifica deve essere
negativo da un lato e presenza di aderenze interpretato con estrema cautela ed appare
nel cavo pleurico e stratificazione di materia- indicato l’ulteriore approfondimento dia-
le fibrinoso sulle superfici pleuriche dall’al- gnostico con ripetizione di una seconda tora-
tro. Le aderenze pleuropolmonari ed il pan- coscopia medica o il ricorso a procedure chi-
no fibrinoso avevano infatti reso difficoltosa rurgiche (videotoracoscopia-assistita, VATS
l’esecuzione della toracoscopia ed il campio- o toracotomia).
49
Le malattie della pleura
50
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare
51
Le malattie della pleura
Segni clinici di raccolte liquide saccate o lo- bile positività colturale del liquido 8, mentre
culate possono orientare verso una etiologia un elevato livello di LDH è da considerarsi
tubercolare, ma questo reperto può essere un marker poco specifico di infiammazione
osservato anche nelle pleuriti parapneumo- pleurica tubercolare, poiché non permette di
niche. discriminare una eventuale essudato parap-
La diagnosi etiologica di un versamento neumonico o neoplastico 8.
pleurico si basa generalmente sulla sua Anche il dosaggio dell’adenosina deami-
presentazione clinica, sul risultato di ap- nasi (ADA) si è dimostrato un promettente
propriati test diagnostici e sulla risposta test biochimico semispecifico particolar-
al trattamento, ma in molti casi la dia- mente sensibile nei processi tubercolari.
gnosi rimane ancora oggi particolarmente L’ADA è infatti un enzima infiammatorio
problematica. Nel caso di TP, la diagnosi espresso prevalentemente dai linfociti T
di certezza deve infatti basarsi unicamen- sensibilizzati ed attivati, ma il suo aumento
te sull’evidenza della presenza diretta o è in genere espressione di processi infiam-
colturale dei bacilli nel liquido pleurico, matori ad evoluzione granulomatosa, come
nell’espettorato o nelle biopsie pleuriche, nell’empiema e nelle malattie vascolari
o indiretta per la presenza di granulomi ca- del collageno 8, e il suo valore diagnosti-
seosi nelle biopsie pleuriche 5. Purtroppo la co dipende dalla prevalenza della malattia
colorazione rapida di bacilli alcol-acido resi- tubercolare nel paese in cui viene studiata,
stenti o la coltura di micobatteri tubercolari dalle caratteristiche etniche della popo-
sul liquido pleurico ottenuto mediante tora- lazione, dalla metodologia di laboratorio
centesi, ha una scarsa resa (4-7%) 8, mentre e dalla concomitante presenza di malattie
la coltura su espettorato o broncoaspirato immunosoppressive, come l’HIV 41 46 49.
mediante broncoscopia può essere diagno- Una metodica diagnostica la cui sensibilità è
stico solo in quei casi in cui sia presente una specificità è paragonabile all’ADA, è rappre-
concomitante patologia polmonare aperta 48. sentata dalla determinazione dell’interferon
A questo riguardo, un incoraggiante ap- gamma (INF- γ), ma il suo elevato costo, i
proccio diagnostico potrebbe essere quello lunghi tempi di reazione 49 e la bassa specifi-
proposto da Conde et al., i quali, utiliz- cità in varie condizioni infiammatorie, come
zando la tecnica dell’espettorato indotto, l’empiema e il versamento parapneumonico,
hanno ottenuto una significativa positività ne precludono l’impiego routinario 41 46.
dei campioni del Micobatterio tubercolare Un’altra citochina pro infiammatoria nota
sull’escreato, in pazienti con versamento per le sue proprietà nel regolare la crescita e
pleurico, ma che non presentavano alcuna la differenziazione di varie cellule immuno-
lesione polmonare 13. competenti, è il Tumor necrosis factor (TNF-
In presenza di un versamento pleurico essu- α), ma la sua determinazione non raggiunge
dativo, tuttavia, altri numerosi parametri di un sufficiente potere discriminante fra le
laboratorio possono essere ottenuti mediante varie condizioni infiammatorie e l’effusione
toracentesi. pleurica neoplastica 41 49.
Utile ad orientare verso il sospetto di TP, Recentemente Daniil et al. 49 hanno propo-
risulta l’esame citologico e chimico-fisi- sto un interessante test basato sulla determi-
co del liquido pleurico. Il riscontro infatti, nazione dell’adenosina deaminasi (ADA) e
dopo almeno due settimane dall’inizio della della proteina C reattiva (CPR), le cui rispet-
malattia, di una intensa linfocitosi con un tive concentrazioni hanno dimostrato essere
basso valore di glucosio (< 30 mg/dl) e di in grado di porre diagnosi differenziale tra
pH (7,29) è ritenuto predittivo per una possi- versamento pleurico tubercolare, parapneu-
52
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare
53
Le malattie della pleura
Figura 4. Pleurite tubercolare. Pleura parietale Figura 5. Pleurite tubercolare. Quadro toraco-
intensamente flogistica con micronodulazioni scopio: lisi delle aderenze fibrinose con pinza.
biancastre e trabecole di fibrina disposte “ a
ponte” tra polmone e parete toracica.
54
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare
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Versamento parapneumonico
ed empiema pleurico
Gian Pietro Marchetti, Claudio Micheletto*
U.O. di Pneumologia, Spedali Civili, Brescia; * U.O.C. di Pneumologia, Ospedale Orlandi, Bussolengo (VR)
Introduzione Patogenesi
Il versamento parapneumonico e l’empiema Con riferimento alla storia naturale della
sono un problema clinico rilevante, sia per malattia, nel divenire di un’infezione pleu-
la loro elevata incidenza che per la tuttora rica vengono solitamente distinti tre stadi o
significativa mortalità 1 2. I versamenti pa- fasi con riferimento alla proposta del 1962 6
rapneumonici sono associati alla presenza dell’American Thoracic Society per la clas-
di polmoniti batteriche, ascessi polmonari sificazione dell’empiema.
o bronchiettasie e sono ritenuti la causa più La fase acuta iniziale “essudativa”, con li-
frequente di versamento pleurico 3. Sono quido sterile, libero nella cavità pleurica
infatti ancora oggi frequenti alcuni fattori e visibile radiologicamente, caratterizza il
di rischio per la loro insorgenza, come l’eti- versamento parapneumonico “semplice” 3
lismo, il diabete, la scarsa igiene orale, il che in gran parte dei casi si risolve con te-
reflusso gastro-esofageo e la tossicodipen- rapia antibiotica e non richiede la rimozione
denza 2-4. È però anche noto che in un terzo del liquido. In questa fase la formazione del
circa dei casi non è possibile identificarne versamento è principalmente conseguenza
alcuno 3 4. della migrazione intrapleurica dei neutrofili
Per quanto riguarda l’empiema, oltre che con produzione di citochine ed aumentata
conseguente a polmonite come nella mag- permeabilità vascolare. Ugualmente libero
gior parte dei casi, esso può essere dovuto nella cavità pleurica, ma ovviamente carat-
a manovre chirurgiche o procedure invasive terizzato da liquido francamente purulento è
sul torace o, più raramente, ad ostruzione l’empiema pleurico “semplice”.
bronchiale o corpi estranei 5. In una parte dei pazienti l’evolversi dell’infe-
Un versamento pleurico parapneumonico zione batterica determina la comparsa di un
viene definito complicato se la sua risolu- versamento parapneumonico “complicato”
zione richiede il posizionamento di un tubo con diminuzione del pH al di sotto di 7,2, ri-
di drenaggio, mentre l’empiema pleurico duzione del glucosio ed aumento dell’LDH,
consiste in un versamento grossolanamente ma soprattutto comparsa di saccature per ri-
purulento 3. dotta fibrinolisi intrapleurica.
Con uguale meccanismo anche nell’empie-
ma possono formarsi saccature che danno
luogo all’empiema “complicato”: è la fase
57
Le malattie della pleura
58
Versamento parapneumonico ed empiema pleurico
59
Le malattie della pleura
60
Versamento parapneumonico ed empiema pleurico
Ecografia
Anch’essa metodica rapidamente disponibi-
le, di basso costo ed eseguibile al letto del
paziente, generalmente permette di definire
la presenza di versamento pleurico libero o
saccato (Figg. 2, 3), ed eventualmente gui- Figura 3. Versamento pleurico dx in posizione
dare il drenaggio terapeutico. I suoi princi- eretta.
pali vantaggi sono l’assenza di radiazioni
ionizzanti e la possibilità di analisi contem-
todiaframmatica, esso è indicato per chiarire
poranea del cavo pleurico e dello spazio sot-
situazioni anomale, verificare l’eventuale
todiaframmatico, i limiti sono rappresentati
andamento clinico atipico e definire lesioni
dalla stretta dipendenza dall’esperienza del-
associate.
l’operatore, e dalla presenza di aree buie agli
ultrasuoni come l’aria e le strutture ossee.
Tomografia Computerizzata (TC). È indagi- Trattamento
ne caratterizzata da costo elevato (economi-
co, in termini di dose radiante e di mezzo di Il trattamento dell’empiema parapneumoni-
contrasto al paziente) perciò il suo impiego co si basa su tre punti: 1) eradicazione del-
deve sempre essere preceduto dalla valuta- l’infezione; 2) drenaggio completo del liqui-
zione ecografica. Poiché lo studio TC del do pleurico; 3) espansione del polmone. Le
torace è panoramico e il piano assiale di- modalità di trattamento, illustrate analitica-
mostra chiaramente l’interfaccia tra paren- mente in linee guida recenti 4 8, comprendono
chima polmonare, spazio pleurico e parete la terapia antibiotica e le varie metodiche per
toracica (Fig. 4), oltre a consentire di valu- ottenere il drenaggio del liquido e consentire
tare in maniera precisa anche la regione sot- la riespansione completa del polmone, come
61
Le malattie della pleura
la toracentesi terapeutica 11 12, i fibrinolitici in- Tabella II vengono riportati, suddivisi per
trapleurici 9 13-15, il posizionamento di un tubo fattore di rischio, i principali agenti ezio-
di drenaggio 11, la toracoscopia medica 16 17 e logici e l’impostazione di una terapia em-
chirurgica 18-20, e la decorticazione chirurgica pirica 25 26.
in toracoscopia o toracotomia 21-23 nei casi più I fibrinolitici sono impiegati nei casi di pleu-
avanzati di empiema cronico fibrotico. Le riti purulente per indurre una lisi enzimatica
differenze sono comunque considerevoli tra delle aderenze e una toilette del cavo pleu-
diversi ospedali, regioni e paesi, e sono basate rico. Numerosi studi hanno mostrato una
più su scelte cliniche individuali che sul sup- efficacia variabile dal 60 al 95% dei casi
porto di dati scientifici. dovuta alle caratteristiche dei pazienti e alla
Una precoce ed appropriata terapia antibio- variabilità dei protocolli, così come la defi-
tica può risolvere nei primi stadi i minimi nizione della risoluzione o del fallimento del
versamenti pleurici prima che si sviluppino trattamento 14 15.
forme complicate di versamento parapneu- Il dosaggio ottimale e la frequenza di som-
monico o di empiema. La selezione dell’an- ministrazione non sono noti. La maggior
tibiotico deve tener conto primariamente se parte degli studi riferiscono di utilizzare la
la polmonite è comunitaria o è stata acquisita streptokinasi (250000 UI) 11 o l’urokinasi
durante una degenza ospedaliera. La scelta (200000 UI) per almeno tre giorni conse-
dell’antibiotico deve tenere conto delle cor- cutivi, anche se più recentemente da alcuni
renti linee guida di trattamento delle polmo- è stata ritenuta sufficiente una singola dose
niti, con alcuni punti chiave: giornaliera di 50000 UI di urokinasi.
• gli antibiotici che presentano una soddi- Vi è dunque uno spazio per l’utilizzo dei
sfacente penetrazione nel liquido pleurico fibrinolitici per via endopleurica nel tratta-
sono le penicilline, le cefalosporine, aztreo- mento delle pleuriti purulente. È importante
nam, clindamicina e ciprofloxacina 24; partire dal sospetto clinico o radiologico di
• è stato riscontrato che le concentrazioni saccatura, se possibile confermato da una
degli aminoglicosidi somministrati per via ecografia toracica. Tenuto conto quindi del-
parenterale, in particolare la gentamicina, l’assenza di caratteri predittivi di evoluzione
sono più basse nel pus dell’empiema ri- dei markers biochimici pleurici e di criteri ri-
spetto al liquido pleurico sterile 24. Nella gorosi per il posizionamento di un drenaggio
62
Versamento parapneumonico ed empiema pleurico
63
Le malattie della pleura
toracico, le toracentesi ripetute con lavaggio in alternativa alla toracotomia, perché con-
del cavo pleurico sono un approccio iniziale sente di rimuovere meccanicamente il ma-
ragionevole per il trattamento delle pleuriti teriale infetto e assicurare la riespansione
purulente. L’uso di un antisettico locale è a polmonare 11 16-21. È infatti possibile aprire le
volte raccomandato ma non vi siano studi multiple sacche con relativa aspirazione del
che ne abbiano mostrato il reale interesse. liquido purulento ed asportare le numerose
Le toracentesi saranno utilizzate fino a che aderenze fibrinose, compreso lo strato depo-
il liquido pleurico non sarà divenuto limpi- sto sulla pleura viscerale. Si ottiene in questo
do e sicuri i segni di miglioramento clinico modo una singola cavità in cui, tramite un
e radiologico. In caso di sospetto clinico, corretto posizionamento del tubo di drenag-
radiologico o meglio ecografico di pluricon- gio, si possono successivamente e facilmen-
camerazione del cavo è raccomandabile il te effettuare trattamenti topici con soluzioni
ricorso ai fibrinolitici. Può essere anche fatta antisettiche, antibiotici e fibrinolitici. Inoltre
una iniezione di urokinasi in cavo pleurico la possibilità di biopsie pleuriche permette
seguita, dopo dodici ore dall’introduzione, un preciso inquadramento eziologico della
di toracentesi evacuativa. malattia, facilitando la diagnosi di infezioni
Dei tre criteri proposti dal consensus ame- occulte, come la tubercolosi, o di neoplasie
ricano (anatomia del cavo pleurico, anali- responsabili del versamento.
si batteriologica e biochimica del liquido)
solo il primo, che si basa su dati clinici ed
iconografici, è da prendere in considera- Indicazioni
zione. Quando la saccatura è refrattaria ai
Indicazioni universalmente condivise per
fibrinolitici, l’apposizione di un drenaggio
l’utilizzo della toracoscopia nelle infezioni
toracico non può prescindere dal controllo
dello spazio pleurico restano da stabilire 19.
visivo mediante toracoscopia che permette-
Alcuni ne sostengono l’impiego prima del
rà lo sbrigliamento della cavità pleurica, una
posizionamento di un drenaggio toraci-
evacuazione completa del liquido e un posi-
co, quando vi è indicazione al suo uso 17.
zionamento corretto del drenaggio in modo
Per altri la metodica andrebbe considerata
da consentire la riespansione polmonare e il
soltanto dopo che il tubo di drenaggio non
lavaggio del cavo in tutta sicurezza.
determina lo sfebbramento o la completa
In caso di fallimento di un trattamento me-
evacuazione del liquido pleurico entro 2-3
dico correttamente condotto, rappresentato
giorni 27 28. Altri ancora fanno riferimento
nella maggioranza dei casi dall’impossibilità
al carattere plurisaccato del versamento e
di effettuare lavaggi del cavo per la presen-
ritengono che l’indicazione elettiva della
za di saccature e ciò malgrado l’impiego di
toracoscopia sia rappresentata dalla presen-
fibrinolitici, può essere necessario uno sbri-
za di saccature sia per il versamento parap-
gliamento del cavo che può essere realizzato
neumonico 16 29 che per l’empiema 17 19 29-31.
mediante toracoscopia, la quale presenta nu-
Quest’ultimo approccio, per quanto riguarda
merosi vantaggi pratici.
l’empiema, tiene conto della nota classifi-
cazione dell’American Thoracic Society 6
La toracoscopia che ne ha suddiviso l’evoluzione in tre sta-
di o fasi (essudativa, fibrino-purulenta, di
Per quanto riguarda la toracoscopia, essa da organizzazione) e ritiene la toracoscopia
anni viene largamente utilizzata nel versa- elettivamente indicata nelle forme fibrino-
mento secondario ad infezione polmonare, purulente 17 19 31. Più recentemente, in am-
64
Versamento parapneumonico ed empiema pleurico
bito chirurgico l’indicazione è stata estesa spazio pleurico, sono già state ripetutamente
all’empiema cronico in organizzazione, sia ricordate.
per la pulizia del cavo prima della decorti- Per la toracoscopia medica è consigliabile
cazione toracotomica 22 che per la decorti- stabilire il punto di entrata del trequarti me-
cazione vera e propria 23. diante ecografia per identificare il punto di
In questo panorama variegato un tentativo maggior spessore della raccolta e la posizio-
di chiarificazione degli approcci al tratta- ne del diaframma che spesso è sopraelevato.
mento medico e chirurgico dei versamen- La conduzione dell’indagine avviene passo
ti parapneumonici è stato dato dalle linee dopo passo e prevede:
guida dell’American College of Chest Phy- • l’aspirazione del pus;
sicians 8 con criteri “basati sull’evidenza”. • l’esplorazione della cavità toracica (Fig.
Esse considerano il ruolo della toracosco- 5) per identificare le saccature e le aderen-
pia chirurgica (VATS: video-assisted thora- ze (Figg. 6, 7) nonché eventuali neoforma-
coscopic surgery) classificando i pazienti in zioni o corpi estranei;
base al rischio di decorso sfavorevole. Que- • l’apertura delle sacche;
ste linee guida limitano la VATS ai soggetti • la rimozione delle membrane fibrinopuru-
definibili come a più alto rischio di decorso lente dalla cavità e dalle superfici pleuri-
sfavorevole (inquadrabili nelle “categorie 3 che parietale e viscerale;
e 4”). La categoria 3 comprende i versamenti • la biopsia pleurica;
che occupano più della metà dell’emitorace, • il lavaggio dello spazio pleurico con solu-
che possono essere loculati e in cui la pleura zione salina.
parietale può essere ispessita. La categoria Completato lo svuotamento della cavità
4 è caratterizzata dalla presenza di pus nel- toracica si procede all’attenta ispezione
la cavità pleurica. Queste raccomandazioni delle superfici pleuriche ed eventualmente
sono peraltro fondate su uno studio rando- alla biopsia delle lesioni rilevate. Si intro-
mizzato di soli 20 pazienti 30 e su una casisti- duce infine un drenaggio toracico di cali-
ca controllata retrospettivamente di 64 pa- bro sufficientemente grande (> 24 F) che
zienti 32. Nell’articolo non viene fatto alcun consenta la rimozione del pus denso e vi-
cenno alla toracoscopia medica, anche se, scoso e dei detriti di fibrina senza ostruirsi,
indirettamente, potrebbero essere estese ad eventualmente posizionato sotto controllo
essa le affermazioni relative alla VATS. visivo.
Per quanto riguarda la toracoscopia medica
valgono inoltre le indicazioni sopra citate 17
di un suo possibile uso prima del posizio-
namento del drenaggio intratoracico 18 o del
suo utilizzo nei versamenti parapneumonici
e nell’empiema quando l’ecografia dimostra
loculazioni multiple 29.
Strumentario e tecnica
Le differenze fra toracoscopia medica e to-
racoscopia chirurgica (VATS), sostanzial-
mente dissimili per anestesia, strumentario
e modalità operative 18 32 ed entrambe uti-
lizzate nel trattamento delle infezioni dello Figura 5. Visione toracoscopica di un empiema.
65
Le malattie della pleura
66
Versamento parapneumonico ed empiema pleurico
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Le malattie della pleura
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4
Patologia pleurica maligna
metastatica
Giancarlo Bosio
U.O. di Pneumologia, Azienda Istituti Ospitalieri, Cremona
69
Le malattie della pleura
meccanismi; tra questi i più importanti sono il sio. Se il pH è inferiore a 7,20 e il glucosio
blocco e l’alterato drenaggio linfatico da coin- è inferiore a 60 mg. per dL., la prognosi del
volgimento diretto della neoplasia 7, l’aumen- paziente sembra essere più severa 15 e anche
tata permeabilità pleurica e vascolare 8, impor- il trattamento pleuredetico ha maggiori pro-
tante è anche il ruolo della neoangiogenesi babilità di insuccesso 1. In letteratura questo
tumorale, conseguente alla secrezione di va- argomento è comunque ancora controverso e
rie sostanze, come il vascular endothelial i risultati delle varie casistiche sono discor-
growth fattor, che sembrano avere un ruo- danti 16.
lo predominante sopratutto nei versamenti
pleurici ematici 9-11. Presentazione clinica
La presenza di cellule tumorali maligne evi-
denziabili direttamente nel liquido pleurico Molto frequentemente il versamento pleuri-
già alla prima toracentesi è piuttosto alta, co maligno si può presentare con un versa-
dal 40% all’80% dei casi, con una media del mento massivo 17 che coinvolge tutto o quasi
60%; la variabilità dei risultati trova giustifi- tutto l’emitorace (Fig. 2), il sintomo più fre-
cazione a seconda dell’estensione della ma- quente è la dispnea con insorgenza progres-
lattia e dalla facilità di esfoliazione del tipo siva. La dispnea è dovuta ad un insieme di
istologico della neoplasia 12-14. fattori tra cui la riduzione della compliance
Parametri misurabili nel liquido pleurico già della parete toracica, compressione sul dia-
alla prima toracentesi con valore anche pro- framma, spostamento del mediastino e ridu-
gnostico sono il pH e il dosaggio del gluco- zione dell’espansione polmonare. Il dolore
70
Patologia pleurica maligna metastatica
Approccio terapeutico
L’approccio terapeutico ad un versamen-
to pleurico maligno è finalizzato e guidato
dal controllo della sintomatologia, in prima
istanza alla dispnea. Il trattamento eziologi-
co, con chemioterapia, della malattia di base
ha ovviamente diverse aspettative a seconda
del tumore di partenza e dall’istotipo e può
condizionare anche l’approccio al versamen-
to stesso. I pazienti con linfoma, tumore della
mammella, microcitoma del polmone ed altri
tumori che abitualmente rispondono bene alla
chemioterapia o ad altre terapie antitumorali
Figura 2. Versamento pleurico massivo sinistro
specifiche possono essere approcciati con at-
neoplastico, con sbandamento del mediastino a
teggiamento di attesa e di controllo evolutivo
destra, insorto lentamente e con lenta comparsa
maggiore che per altri tumori poco responsi-
di dispnea.
vi ai farmaci antitumorali 19 20. La presenza di
recettori ormonali sulle cellule neoplastiche
toracico è abitualmente correlato al coinvol- nei versamenti pleurici da carcinoma mamm-
gimento della pleura parietale, delle coste o mario è, ad esempio, un indice di buona evo-
dei nervi intercostali 18; il dolore è un sinto- luzione clinica con l’ormonoterapia 21.
mo più frequente nel mesotelioma che non Oltre che il tumore di partenza e la sua esten-
nelle pleuriti secondarie ad altre neoplasie. sione la decisione terapeutica deve conside-
Anche la tosse secca può essere un sintomo rare anche altri fattori tra cui le condizioni
presente. Solo nel 25% dei casi il riscontro cliniche generali del paziente, l’aspettativa di
del versamento è occasionale ad una radio- vita, l’entità e la velocità con cui si riforma il
grafia del torace ed è asintomatico 3. versamento e i sintomi, primo fra tutti la di-
spnea considerando se è alleviata o meno dal-
la rimozione del versamento (Tab. II) 5 6 12.
71
Le malattie della pleura
72
Patologia pleurica maligna metastatica
ovviamente sospesa prima della procedura. normale ha infatti un ruolo centrale con la
La sostanza ideale forse è ancora da trovare, produzione di sostanze, quale il Basic Fibro-
il talco è, allo stato attuale, la sostanza che dà blast Growth Factor, determinanti la forma-
migliori risultati e più utilizzata 5 6 16 26 27. Una zione della pleurodesi. I pazienti che hanno
recente metanalisi della Cochrane del 2004 26 una estesa malattia pleurica neoplastica con
ha preso in considerazione tutta la letteratu- sovvertimento pleurico hanno una minore
ra dal 1980 al 2002 e ha analizzato i risultati probabilità di successo terapeutico 30. Per-
di 36 trials randomizzati con 1499 pazienti tanto, più precocemente viene tentato un
trattati. trattamento pleuredetico, nella evoluzione
In tale lavoro si conclude che: della patologia tumorale, più probabilità di
• l’uso di sostanze sclerosanti ha una effica- successo possono essere attese.
cia migliore rispetto all’introduzione della Il mancato avvicinamento della pleura visce-
sola soluzione salina e del solo drenaggio; rale alla pleura parietale costituisce un osta-
• tra le varie sostanze sclerosanti il talco dà colo fisico alla loro sinfisi. Le condizioni che
i migliori risultati; determinano più frequentemente la mancata
• il talcaggio per via toracoscopica dà risul- riespansione polmonare e la giustapposizio-
tati di poco migliori rispetto al talcaggio ne delle due pleure tra loro dopo rimozione
slarry; del versamento pleurico sono l’atelectasia
• non vi è evidenza di un aumento della parenchimale da ostruzione bronchiale e il
mortalità e degli effetti collaterali conse- trapped lung. Questa circostanza va sospet-
guente alla pleurodesi con talco rispetto ad tata quando la negatività pleurica è, all’ini-
altre procedure. zio della toracentesi, superiore a meno 5
Se a questo aggiungiamo il basso costo del cm di acqua o quando la negatività diventa
talco, si comprende come il talco sia ad oggi superiore a meno 20 cm di acqua dopo la
la sostanza più usata; una sostanza promet- rimozione di un litro di liquido pleurico du-
tente, per il futuro, sembra comunque essere rante toracentesi 31. La mancata riespansione
il nitrato d’argento 28 29. Il talco è un minerale polmonare a volte possibile può essere pre-
costituito da un silicato di magnesio, quello vista radiograficamente: quando il mediasti-
per uso medico è sterilizzato, garantito come no in caso di versamento pleurico massivo
purezza e senza amianto. Ha particelle molto è retratto l’emitorace sede del versamento
piccole inferiori ai 50 μm. È a questo propo- (Figg. 3, 4).
sito molto importante utilizzare un prodotto Le tecniche di esecuzione del talcaggio sono
a granulometria controllata (come viene uti- il Talc poudrage e lo slurry.
lizzato in Europa) in modo che le particelle
non siano troppo piccole, inferiori a 10 μm,
per evitare che le stesse possano essere as- Talc poudrage
sorbite e trasferite in regioni extra pleuriche
e determinare reazioni sistemiche 16. Al termine dell’esame toracoscopico vie-
Altre condizioni che influiscono sulla pleu- ne aspirato sotto controllo visivo tutto il
rodesi sono, oltre all’infiammazione, la pre- liquido pleurico residuo, se presenti ven-
senza di mesotelio normale e la vicinanza gono eliminate le aderenze che potrebbero
tra i foglietti pleurici. I pazienti con limita- limitare la buona distribuzione del talco
to coinvolgimento tumorale pleurico hanno sulla superficie pleurica e quindi vengono
una aspettativa di risultato della pleurodesi polverizzati nel cavo pleurico 3-5 grammi
migliore che i pazienti con grande sovver- di talco. Viene poi posizionato drenaggio
timento tumorale pleurico; il mesotelio pleurico (24-32 Fr.) collegato ad un siste-
73
Le malattie della pleura
Talc slurry
Con il termine di slurry, termine mal tradu-
cibile in italiano, che significa letteralmente
impasto, si intende la metodica di talcaggio
effettuato tramite drenaggio pleurico.
Si inizia posizionando un drenaggio pleurico
(24-28 Fr.) in aspirazione a - 20 mmHg. e,
quando la quantità di liquido aspirata è infe-
riore a 250 ml/die, quando, al controllo del
Rx torace, il polmone risulta essere a parete,
si procede al talcaggio. Si introducono dal
drenaggio 4 - 5 g. di talco sterilizzato, mi-
Figura 3. TAC del torace in paziente con ver- scelati con 50 ml di fisiologica e 10 ml di
samento pleurico neoplastico massivo, diffuso Xilocaina al 2% (Fig. 5). Il tubo di drenaggio
ispessimento della pleura parietale, viscerale e viene lavato con 30 ml di fisiologica e chiuso
mediastinica con retrazione del mediastino ver- per 1- 2 ore. Il drenaggio viene poi posto in
so il lato destro sede del versamento. aspirazione a - 20 cm H2O e così mantenu-
to per almeno tre giorni o finché la quantità
di liquido drenata giornalmente è inferiore a
150-100 ml. È possibile ripetere il trattamen-
to, con le stesse modalità, se l’essudazione si
mantiene elevata 16 32.
Da segnalare come in letteratura sia chiara-
mente possibile eseguire il talco slurry anche
con piccoli cateteri (9-16 Fr.) e come questa
procedura possa essere espletata anche am-
bulatoriamente con una significativa riduzio-
ne del disconfort per i pazienti 32 33.
74
Patologia pleurica maligna metastatica
75
Le malattie della pleura
Posizionamento di un catetere
a permanenza
L’applicazione di un catetere a permanen-
za è un’alternativa per i pazienti in cattive
condizioni generali, con una aspettativa di
vita ridotta e con un versamento pleurico
sintomatico rapidamente riformatesi, negli
insuccessi della pleurodesi ed in presenza di
atelectasia polmonare o di trapped lung 37.
In una recente pubblicazione vengono pre-
sentati i risultati di una casistica di 250 pa-
zienti consecutivi trattati, da un unico centro,
con l’applicazione di un drenaggio pleurico a
permanenza. In tale casistica, questo approc-
cio ha portato buoni risultati con un controllo
Figura 6. Paziente con esiti di precedente inter-
completo della sintomatologia dovuta al ver-
vento chirurgico di Extrapleural pneumonectomy
samento (valutata a due settimane dall’appli-
a sinistra con asportazione dell’emidiaframma
cazione) nel 38,8% e con un controllo parzia-
sin. e di parte del pericardio per sospetto mesote-
le della sintomatologia nel 50% dei pazienti.
lioma rivelatosi poi, sul pezzo operatorio definiti-
Sempre in questo lavoro si segnala come le
vo, non un mesotelioma ma un adenocarcinoma.
complicanze siano state modeste ed accetta-
Recidiva neoplastica con versamento pleurico
bili: tra le maggiori l’empiema nel 3,2%, lo
CTM positivo a destra dopo un anno dall’inter-
pneumotorace con fistola broncopleurica nel
vento chirurgico e trattato con applicazione di
2,4% e la flogosi infiammatoria dei tessuti in
piccolo catetere a permanenza (9 Fr.). Lo svuota-
sede di inserzione del drenaggio nel 1,6%. Da
mento del versamento con rimozione del liquido
segnalare come in questo studio la mediana di
dal drenaggio era guidato dalla sintomatologia. Il
sopravvivenza dei pazienti sia di 144 giorni a
drenaggio è rimasto in sede, ottimamente fun-
testimonianza della gravità dei casi trattati 38.
zionante, per sei mesi, fino alla morte del pazien-
Nell’unico studio randomizzato e controlla-
te avvenuta per cachessia neoplastica.
to 39 che metteva a confronto la pleurodesi
con agente sinfisante (la tetraciclina) e l’ap-
plicazione di un drenaggio a permanenza, il Altri trattamenti
dato significativo a favore della applicazione
del drenaggio era la durata dell’ospedalizza- Altri trattamenti come lo Shunt pleuroperito-
zione: molto più breve nei pazienti con dre- neale con il posizionamento di un particolare
naggio a permanenza rispetto ai pazienti che tipo di catetere con valvola unidirezionale e
avevano ricevuto la pleurodesi chimica con un sistema di pompaggio del liquido pleurico
tetraciclina. Questo dato rafforza l’indica- e l’intervento chirurgico sono da considerare
zione a questo trattamento quando si vuole trattamenti rivolti a circostanze veramente
ridurre al minimo l’ospedalizzazione del pa- particolari. Le casistiche relative a questi ap-
ziente con breve aspettativa di vita 5. procci sono molto piccole e le problematiche
Il drenaggio a permanenza permette infatti legate alla gestione e al rilevante numero di
un trattamento domiciliare del problema ed complicanze rendono tali approcci veramen-
un facile approccio al rapido rifornirsi del te aneddotici e problematici anche per l’in-
liquido pleurico (Fig. 6). vasività delle procedure stesse 5.
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Patologia pleurica maligna metastatica
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Le malattie della pleura
fino ai primi anni ’90 (la miniera di crisotilo prodotti industriali; in seguito, con il D.M. 6
di Balangero, vicino a Torino, era il più im- settembre 1994, la prevenzione e la protezio-
portante giacimento dell’Europa Occidentale, ne dai rischi di esposizione negli ambienti di
per dimensioni ed impianti); il nostro Paese vita e di lavoro è stata disciplinata in maniera
è stato inoltre, fino alla fine degli anni ’80, estesa ed articolata. Successivi decreti mini-
il secondo produttore europeo di amianto in steriali (Tab. I) hanno dettato le norme per la
fibra dopo l’Unione Sovietica. La produzio- bonifica degli ambienti di lavoro e in generale
ne ha continuato ad aumentare fino al 1976, dei materiali contenenti amianto.
per poi mantenersi stabile fino al 1987, ed in L’amianto è un silicato fibroso, prezioso per
seguito ridursi fino ad azzerarsi nel 1992 (Re- le sue proprietà di isolante termico ed elet-
gistro Nazionale dei Mesotelioma, Secondo trico. Esso è stato (ed è ancora) usato, per le
Rapporto). Tale data coincide con il varo della sua resistenza al calore e alla combustione,
legge n. 257 sulla “Dismissione dell’amianto” mescolato al cemento, nelle coperture di tetti
(27 marzo 1992), che ha decretato il divieto e vasche, nei freni delle automobili, nell’in-
all’uso e al commercio del minerale e dei suoi dustria navale. Le varietà più comuni sono:
80
Mesotelioma pleurico Maligno
il crisotilo (che rappresenta da solo più del Tabella II. Numero di casi con definizione della
90% dell’amianto in commercio), l’amosite esposizione nel periodo 1993-2001 (Registro Na-
e la crocidolite. La manipolazione di tali so- zionale Mesotelioma, Secondo Rapporto).
stanze (estrazione, lavorazione, applicazio- Esposizione Totale %
ne) produce una polvere finissima, costituita Professionale certa 1.514 42,6
da fibre del minerale, che penetrano attra- Professionale probabile 383 10,8
verso le vie respiratorie e si depositano nel Professionale possibile 497 14,0
polmone, dove vengono rivestite da “incro- Familiare 152 4,3
stazioni ferro-proteiche” (corpi dell’amian- Ambientale 150 4,2
to). A differenza della maggior parte degli Extra lavorativa 47 1,3
inquinanti ambientali, l’amianto, una volta Improbabile 218 6,1
penetrato nell’organismo, vi rimane stabil- Ignota 591 16,6
mente. Il numero delle fibre rintracciabile Totale casi definiti 2.702 100
nel tessuto polmonare può essere di poche
unità per grammo in esposti occasionali,
mentre può arrivare a milioni per grammo di depositi di amianto) (Tabb. II, III). È dimo-
tessuto in soggetti esposti professionalmente strato che il fumo di sigaretta aumenta la de-
in modo intenso per anni. Un rischio aumen- posizione tissutale di fibre di amianto 7 8.
tato di mesotelioma può essere legato anche È del 1907 la prima pubblicazione di un me-
ad esposizione indiretta (familiari di lavora- dico britannico, il dott. Montague Murray, di
tori dell’amianto) o ambientale (presenza di un caso mortale di asbestosi, ma solo a par-
fibre di tremolite nel terreno o prossimità di tire dagli anni ’20 comparvero altre segna-
Tabella III. Numero di esposizioni per settori economici (principali) nel periodo 1993-2001 (casi di me-
sotelioma maligno certo, probabile o possibile, ed esposizione professionale certa, probabile o possibile.
(da Registro Nazionale Mesotelioma, Secondo Rapporto).
Categoria Totale %
Edilizia 407 14,7
Cantieri navali 376 13,6
Industria metalmeccanica 191 6,9
Fabbricazione prodotti in metallo 141 5,3
Industria tessile 135 4,9
Rotabili ferroviari 129 4,7
Industria metallurgica 116 4,2
Difesa militare 107 3,9
Officine di autoveicoli e motoveicoli
(esclusi cantieri navali e rotabili ferroviari) 106 3,8
Industria del cemento-amianto 101 3,7
Industria chimica e materie plastiche 97 3,5
Trasporti terrestri ed aerei 95 3,4
Trasporti marittimi 75 2,7
Movimentazione merci trasporti marittimi 74 2,7
Commercio (all’ingrosso e al dettaglio) 72 2,7
Industria alimentare e bevande (escluso zuccherifici) 56 2,0
81
Le malattie della pleura
lazioni. La relazione tra asbesto e neoplasia linfomi e altre lesioni proliferative non in-
polmonare fu riconosciuta in Germania nel vasive del mesotelio 15.
1943, mentre fino al 1960 il mondo non co- È stata ipotizzata anche una predisposizio-
nosceva ancora la responsabilità del minera- ne ereditaria al mesotelioma, ma questa è di
le nella genesi del mesotelioma 9. difficile dimostrazione per la difficoltà ad
L’Organo americano per la salute e la sicu- escludere esposizioni all’amianto in casi che
rezza negli ambienti di lavoro ha stabilito fin si presentano “a clusters”.
dal 1970 in 5 fibre per ml di aria il limite
di esposizione accettabile; tale limite è stato
successivamente ridotto a 0,2 fibre per ml, Sintomatologia e diagnosi
ma solo per le fibre più lunghe di 5 micron, e
a 0,1 fibre per centimetro cubico nel 1994 10. Il mesotelioma si presenta in genere nel-
I lavoratori esposti a concentrazioni di fibre la 5a-6a decade di vita, mentre insorgen-
superiori devono usare indumenti protettivi, ze più precoci sono legate ad esposizioni
respiratori e ricorrere a docce dopo l’espo- avvenute durante l’infanzia. I sintomi di
sizione. presentazione sono rappresentati in gene-
Non è ancora chiaro come l’asbesto possa re da dolore toracico e dispnea; raramente
produrre un danno sulla pleura parietale. È un versamento pleurico viene scoperto con
possibile che vi giunga per via ematica o lin- una radiografia occasionale in un paziente
fatica 11. asintomatico.
L’amianto non è causa solo di mesotelio- La diagnosi può essere molto difficile, spe-
ma, ma anche di patologia pleurica benigna cie nelle fasi iniziali. La tomografia assiale
(placche pleuriche, versamento pleurico computerizzata (TC) toracica è l’esame che
benigno, fibrosi pleurica diffusa), tumore più della radiografia standard permette di
polmonare (aumento del rischio di 50-100 fare un bilancio locoregionale della malat-
volte in combinazione sinergica con il fumo tia. I segni radiologici iniziali sono quelli di
di sigaretta), carcinoma laringeo e neopla- un versamento pleurico in genere abbondan-
sie gastrointestinali. I versamenti pleurici, te, localizzato a destra nel 60% dei casi, e
spesso siero-ematici, possono comparire da bilaterale nel 5%. Raramente alla presenta-
meno di un anno fino a più di 20 anni dalla zione è riconoscibile una massa pleurica o
prima esposizione 12 13. Essi non hanno spe- un ispessimento pleurico diffuso in assenza
cifiche implicazioni prognostiche riguardo di versamento. Nella evoluzione della ma-
al successivo sviluppo di placche pleuriche lattia, in seguito all’incarceramento del pol-
o di mesotelioma. mone, si evidenziano una retrazione di tut-
È possibile, anche se non dimostrato in to l’emitorace, una attrazione omolaterale
modo definitivo, che virus oncogeni possa- del mediastino ed una scoliosi vertebrale a
no giocare un ruolo concausale nello svi- concavità dal lato della malattia. Nel 20%
luppo del mesotelioma. Sequenze di acido dei casi i segni di interessamento pleurico
nucleico simili a quello di SV-40, un virus si accompagnano a quelli di un impegno
delle scimmie capace di inattivare geni interstiziale polmonare basale (asbestosi);
soppressori del retinoblastoma, sono state frequentemente sono riconoscibili placche
trovate nell’86% di 35 prelievi di tessuto o calcificazioni pleuriche. Il 34-50% dei
di mesotelioma 14. Non è tuttavia esclusa pazienti presenta al momento della diagno-
la possibilità che si tratti di falsi positivi; si metastasi ai linfonodi mediastinici, che
sequenze di DNA di SV-40 sono infatti sta- possono essere mascherate dall’invasione
te trovate anche in tumori ossei e cerebrali, neoplastica della pleura mediastinica 16. Le
82
Mesotelioma pleurico Maligno
metastasi ematogene vengono raramente distinguere con sicurezza tra le varietà epi-
evidenziate nel corso delle indagini svolte teliale e sarcomatosa 19. La diagnosi con ci-
per la diagnosi e stadiazione del mesote- tologia del liquido o con biopsia percutanea
lioma, tuttavia esse possono manifestarsi al può essere raggiunta nel 20-30% dei casi; la
polmone controlaterale, cervello, altri orga- combinazione delle due tecniche aumenta
ni extratoracici; il loro riscontro è relativa- la resa a circa 35-40% 20 21. Il gold standard
mente frequente negli studi autoptici 17. nella diagnosi è rappresentato dalla toraco-
La risonanza magnetica (RMN) con m.d.c. è scopica (accuratezza 95-98%), che permette
utile per valutare l’invasione del mediastino anche una stadiazione locale e la conferma
e del diaframma. La tomografia ad emissio- istologica del carattere infiltrante della ma-
ne di positroni (PET-CT), eseguita prima del lattia. Tuttavia, anche la biopsia toracosco-
talcaggio pleurico per evitare falsi positivi, pia presenta dei limiti nella distinzione dei
ha dimostrato una sensibilità di 91% ed una sottotipi istologici di mesotelioma, soprat-
specificità prossima a 100% nella distinzione tutto per il tipo non epiteliale, verso il quale
del mesotelioma da lesioni pleuropolmonari la sensibilità è del 56% 19.
benigne 18. Il suo interesse nella stadiazione Gli aspetti mascoscopici che la toracoscopia
sarà discusso di seguito. può mettere in evidenza sono diversi e spes-
Le citologie del liquido pleurico possono so aspecifici:
essere ripetutamente negative (specie nel- • il più spesso si possono osservare noduli o
la varietà sarcomatosa). In qualche caso il masse di dimensioni diverse. L’aspetto ti-
versamento può essere ingannevolmente tra- pico “ a grani d’uva” si ritrova nel 10-15%
sudatizio; altre volte esso può essere molto dei casi;
vischioso per una elevata concentrazione • un ispessimento pleurico più o meno rego-
di acido ialuronico (elemento suggestivo lare, biancastro, poco vascolarizzato, duro
ma non diagnostico). Quando presente, una alla presa bioptica;
citologia maligna nel liquido pleurico può • una pachipleurite di aspetto neoplastico
indicare la presenza di una patologia neopla- associata a noduli o masse pleuriche (Fig.
stica, ma difficilmente consente una sicura 1A);
differenziazione tra una patologia primitiva • infine, un aspetto infiammatorio non spe-
o secondaria della pleura; la biopsia pleuri- cifico con fini granulazioni, un aspetto
ca a cielo coperto può essere diagnostica in ipervascolarizzato della pleura o una lin-
una modesta percentuale di casi, senza poter fangite (Fig. 1B).
a b
Figura 1. Mesotelioma pleurico. A) pachipleurite associata a noduli irregolari; B) aspetto linfangitico.
83
Le malattie della pleura
84
Mesotelioma pleurico Maligno
85
Le malattie della pleura
86
Mesotelioma pleurico Maligno
Tabella V. Classificazione in stadi del mesotelioma pleurico (International Mesothelioma Interest Group
Staging System).
T (Estensione tumore primario)
T1
• T1a: Tumore limitato alla pleura parietale, mediastinica e diaframmatica omolaterale. Pleura viscerale indenne
• T1b: Tumore che interessa la pleura parietale, mediastinica e diaframmatica omolaterale e parte della pleura
viscerale
T2. Tumore che interessa la pleura parietale e viscerale, mediastinica e diaframmatica omolaterale con almeno una
delle seguenti caratteristiche:
• coinvolgimento del diaframma
• estensione al parenchima polmonare oppure estesa compromissione della pleura viscerale (incluse le scissure)
T3. Tumore (potenzialmente resecabile) che interessa estesamente pleura parietale e viscerale, mediastinica e
diaframmatica omolaterale con almeno una delle seguenti caratteristiche:
• compromissione della fascia endotoracica
• estensione nel grasso mediastinico
• nodulo tumorale unico completamente resecabile con estensione nei tessuti molli della parete toracica
• coinvolgimento non trasmurale del pericardio
T4. Tumore (non resecabile) che interessa estesamente la pleura parietale e viscerale, mediastinica e diafammatica
omolaterale con almeno una delle seguenti caratteristiche:
• estensione diffusa del tumore oppure noduli multifocali nella parete toracica associati o meno a distruzione di
costa
• estensione transdiaframmatica al peritoneo
• estensione alla pleura controlaterale
• estensione ad uno o più organi del mediastino
• estensione al rachide
• estensione a tutto spessore del pericardio parietale associata o meno a versamento pericardico oppure compro-
missione del miocardio
N (linfonodi regionali)
• NX: Linfonodi locoregionali non valutabili
• NØ: Assenza di metastasi linfonodi regionali
• N1: Metastasi linfonodi broncopolmonari o ilari omolaterali
• N2: Metastasi linfonodi sottocarenali o mediastinici omolaterali o linfonodi mammari interni omolaterali
• N3: Metastasi linfonodi mediastinici, mammari interni controlaterali oppure linfonodi sopraclaveari omolaterali o
controlaterali.
M (metastasi a distanza)
MX: Metastasi a distanza non valutabili
MØ: Assenza di metastasi
Ml: Presenza di metastasi
Stadiazione
Stadio I
• Stadio Ia: T1a N0 M0
• Stadio Ib: T1b N0 M0
Stadio II: T2 N0 M0
Stadio III: T3 N0 M0
• T1 N1 M0
• T2 N1 M0
• T1 N2 M0
• T2 N2 M0
Stadio IV: T4, ogni N, M0
• Ogni T, N3 M0
• Ogni T, Ogni N, M1
87
Le malattie della pleura
Indice EORTC: una prognosi severa è risul- quello che possiede una migliore docu-
tata associata a tipo istologico sarcomatoso, mentazione come trattamento singolo è il
basso performance status, leucocitosi, sesso pemetexed, associato ad acido folico e vita-
maschile, e certezza della diagnosi (soprav- mina B12 per prevenire la neutropenia. La
vivenza ad un anno 12%) 40. risposta globale è stata del 14%, con una
mediana di sopravvivenza di 13 mesi 43;
• vinorelbina.
Sindromi paraneoplastiche Altri farmaci (ifosfamide, ciclofosfamide,
etoposide, paclitaxel, docetaxel e vincristi-
Il mesotelioma può accompagnarsi ad alcu- na) hanno dato risultati meno promettenti in
ne sindromi paraneoplastiche come: coagu- monoterapia.
lazione intravascolare disseminata (CID), Numerose combinazioni sono state usate in
tromboflebiti migranti, trombocitosi, anemia pazienti non precedentemente trattati, con
emolitica autoimmune, ipoglicemia, ipercal- mesotelioma non resecabile; gli studi sono
cemia (per secrezione di un peptide parator- molti ma le casistiche sono poco numerose.
mone-simile). Le uniche associazioni per le quali è stata
dimostrata una superiorità rispetto al tratta-
Terapia mento singolo sia in termini di mediana di
sopravvivenza, che di intervallo di progres-
È difficile valutare l’efficacia di trattamenti sione, che di risposta oggettiva sono: peme-
sistemici a causa della esiguità ed eterogenei- trexed + cisplatino e raltitrexed + cisplatino.
tà delle casistiche e della prognosi severa. Il primo dei due regimi ha dimostrato inoltre
Numerosi farmaci hanno evidenziato una efficacia in termini di miglioramento dei sin-
buona attività in monoterapia: tomi e della qualità di vita; per tali motivi
• le antracicline (doxorubicina) 41; la FDA ha approvato tale combinazione, as-
• carboplatino e cisplatino; quest’ultimo sociata ad acido folico e vitamina B12, per
ha dimostrato in una metanalisi di essere il trattamento del mesotelioma pleurico non
l’agente più efficace, anche se i risultati candidato al trattamento chirurgico. La so-
sono migliori con una terapia di combina- stituzione di cisplatino con carboplatino ha
zione 42; prodotto analoghi risultati 44.
• antifolici e antimetaboliti (pemetrexed, Pemetrexed, da solo o in associazione con
methotrexate, trimetrexate, edatrexate, ral- cisplatino e supplementazione di acido foli-
titrexed, gemcitabina). Tra questi agenti, co e vitamina B12, è stato usato anche nel
88
Mesotelioma pleurico Maligno
trattamento di seconda linea del mesotelio- rale, facendole diventare sensibili al ganci-
ma, con risposte oggettive nella terapia com- clovir, farmaco normalmente non tossico.
binata di 33% e mediana di sopravvivenza Due pazienti (di 34 trattati) hanno avuto
di 8 mesi 45. una risposta protratta (> 6 anni) 49. Altre
Altri farmaci usati nella terapia di seconda terapie genetiche sono in corso di studio.
linea sono la gemcitabina, la vinorelbina e
le antracicline. Trattamento chirurgico
Gli obiettivi della chirurgia nel mesotelioma
Nuovi approcci terapeutici pleurico possono essere diagnostici, palliati-
• Agenti diretti verso bersagli molecolari: vi o, talora, curativi. La chirurgia con intenti
- VEGF (Vascular Endothelial Growth curativi è possibile solo in una minoranza di
Factor): sorafenib, velatinib; pazienti, dato che la maggior parte di essi si
- EGF (Epidermal Growth Factor): gefiti- presenta con malattia avanzata o comorbidità
nib. che ne precludono l’eligibiltà all’intervento.
Nessuno di questi due gruppi di farmaci ha Il più comune intervento palliativo è rappre-
dato finora risultati conclusivi. sentato dalla pleurodesi, preferibilmente tra-
• Ranpirnase: ribonucleasi antineoplastica mite talcaggio in corso di toracoscopia; tale
derivata dalle uova di rana. In uno studio intervento è limitato dalla possibile presenza
di confronto con doxirubicina ha mostrato di masse neoplastiche nel cavo pleurico o
un significativo aumento della mediana di dall’incarceramento del polmone da parte di
sopravvivenza 46. un guscio neoplastico sulla pleura viscerale.
• La immunoterapia sistemica con interleu- L’intervento di pleurectomia-decorticazione
china 2 (IL-2) ha mostrato efficacia limi- estesa è più efficace nel controllare le recidi-
tata ed effetti collaterali 47 48. Risultati più ve del versamento pleurico, tuttavia non è in
promettenti sembrano essere stati ottenuti grado di modificare la mortalità 50.
con l’uso intrapleurico o intratumorale di Una procedura citoriduttiva, potenzialmente
IL-2. radicale, è rappresentata dalla pneumonecto-
• Interferon alfa e interferon gamma sono mia extrapleurica o pleuropneumonectomia
stati usati in combinazione con numerosi estesa (PPE), che consiste nella asportazione
farmaci, con risultati variabili. del polmone insieme alle pleure viscerale
• La terapia intracavitaria con soluzioni iper- e parietale, il pericardio e la maggior parte
termiche di chemioterapici (es. cisplatino dell’emidiaframma. Pericardio ed emidia-
o gemcitabina al 42%) non ha finora di- framma vengono rimpiazzati da una rete di
mostrato sicuri benefici; anche la terapia politetrafluoroetilene (PTFE, Gore-Tex) o
endocavitaria con fattori di crescita per i di polipropilene (Marlex, Prolene), che a li-
macrofagi e i granulociti (Granulocyte Ma- vello pericardico viene dotata di fenestratu-
crophage Colony Stimulating Factor, GM- re per prevenire il rischio di tamponamento
CSF), interleuchina 2 (IL2) o interferone cardiaco.
gamma non ha dato risultati riproducibili. Tale intervento è gravato da una elevata
• Terapia genetica. Si è provato ad iniettare mortalità e morbilità perioperatorie (rispetti-
nel cavo pleurico adenovirus ricombinan- vamente 4% e 60%) 51; le principali compli-
te, reso incapace di replicarsi e modificato cazioni osservate sono fibrillazione atriale,
in modo da contenere il gene della timidi- erniazioni del cuore o dell’intestino nel cavo
na chinasi del virus dell’Herpes Simplex. toracico per deiscenza dei patches, paralisi
Lo scopo era di rendere le cellule tumorali ricorrenziali, fistole bronco-cavo toracico,
capaci di esprimere la timidina chinasi vi- empiema, insufficienza respiratoria. Una
89
Le malattie della pleura
meticolosa selezione dei pazienti così come nico, ecocardiogramma, broncoscopia con
una buona esperienza del chirurgo possono batteriologia bronchiale ed una valutazione
ridurre le complicazioni e la mortalità 35. La funzionale respiratoria completa, compren-
PPE si dimostra eccellente nel controllare i dente scintigrafia ventilo-perfusoria 35. Da
sintomi (dispnea, dolore), che contrassegna- qualche autore 38 è stato invocato anche
no il decorso del mesotelioma, ma da sola l’impiego sistematico di mediastinoscopia
non è in grado di modificare la sopravviven- e laparoscopia per escludere diffusioni del
za, che a 5 anni è compresa tra il 10 ed il tumore al di fuori dell’emitorace, non dimo-
20%. L’aggiunta di una terapia fotodinamica strate dall’imaging e tali da non poter bene-
con o senza chemio-immunoterapia adiu- ficiare della terapia trimodale.
vante non ha modificato la prognosi. Sono I farmaci più usati nel trattamento trimodale
state anche impiegate chemioterapia intra- sono doxorubicina, ciclofosfamide o paclita-
cavitaria o radioterapia post-operatorie, con xel in associazione con cisplatino per 4-6 ci-
risultati controversi 52-54. cli. Da qualche anno viene impiegata anche
l’associazione pemetrexed-cisplatino.
Radioterapia I dati raccolti sul trattamento trimodale di-
Il mesotelioma mostra una sensibilità alla mostrano:
terapia radiante intermedia tra il tumore pol- • una mortalità operatoria del 4% ed un tas-
monare a piccole cellule ed il tumore polmo- so di complicazioni maggiori del 24%;
nare non a piccole cellule. La dose erogata • una sopravvivenza globale del 36% a 2
è limitata dalla estesa superficie di applica- anni e del 14% a 5 anni;
zione e dalla radiosensibilità di organi vicini • fattori prognostici importanti sono rappre-
come il cuore, il polmone, l’esofago, il fega- sentati dal tipo istologico (sopravvivenza a
to ed il midollo osseo. Il suo impiego isolato 2 e 5 anni rispettivamente del 52 e del 21%
si dimostra efficace in senso palliativo in cir- per il tipo epiteliale, e del 16 e 0% per il
ca il 50% dei pazienti, mentre non vi è alcu- tipo sarcomatoso o misto), dall’interessa-
ni effetto significativo sulla sopravvivenza; mento dei linfonodi extrapleurici (soprav-
la dose efficace non è stata determinata con vivenza a 2 e 5 anni rispettivamente 42% e
precisione, per cui i dosaggi erogati sono in 17% in assenza, e 23% e 0% in presenza di
genere estrapolati dall’esperienza nel tratta- interessamento linfonodale) e dallo stato
mento del tumore polmonare. La radiotera- dei margini di resezione (sopravvivenza a
pia si è inoltre dimostrata utile per prevenire 2 e 5 anni 44% e 25% in caso di assenza di
o trattare le invasioni della parete toracica malattia nei margini di resezione, e 33% e
dopo agobiopsie pleuriche o toracoscopia 55. 9% in caso di margini positivi) 57. Pazienti
con varietà istologica epiteliale, linfonodi
Trattamento trimodale negativi e margini chirurgici negativi han-
La combinazione di chirurgia (PPE), che- no dimostrato una sopravvivenza a 5 anni
mioterapia e radioterapia, detta trattamento del 50% 35. Il valore di tali dati è tuttavia
trimodale, ha dimostrato i migliori risultati limitato a causa del possibile bias legato
nel mesotelioma pleurico 56. Dato l’impegno alla selezione dei pazienti e alla mancanza
che tale approccio comporta, i candidati de- di studi randomizzati.
vono essere sottoposti ad un accurato studio Nonostante questi risultati, la maggior parte
preoperatorio che comprende TC toraco-ad- dei pazienti presenta recidive, che in un terzo
dominale, ecografia addominale, risonanza dei casi avvengono nell’emitorace omolate-
magnetica toracica per la valutazione del- rale ed in un altro terzo in addome. Le meta-
l’interessamento diaframmatico e mediasti- stasi a distanza sono rare.
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Mesotelioma pleurico Maligno
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Le malattie della pleura
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Giovanni Trucco
U.O. di Pneumologia, Azienda Ospedaliera, Imperia
Lo pneumotorace è una condizione carat- Circa il 39% dei pazienti presentano una re-
terizzata dalla presenza di aria nello spa- cidiva entro i primi 54 mesi (di cui la mag-
zio pleurico; è causato da una lesione della gior parte nel primo anno): il 15% delle reci-
pleura parietale o della viscerale e può deter- dive interessa il polmone controlaterale 2.
minare collasso del polmone sottostante. Dopo la prima recidiva l’incidenza sembra
Può essere spontaneo (primario o seconda- aumentare.
rio) se compare senza un evento scatenante o Fattori di rischio sono l’abitudine al fumo e
traumatico (iatrogeno o no); è una patologia la costituzione fisica (longitipi) 3.
benigna che costituisce un problema clinico La maggioranza di questi pazienti (70-80%)
soprattutto in considerazione dell’elevato presenta lesioni polmonari enfisematose evi-
tasso di recidive. denti alla Tc torace o durante toracoscopia o
L’incidenza varia a seconda delle casistiche toracotomia 4 5.
considerate e probabilmente è sottostimata Queste lesioni sono prevalentemente di 2
in quanto pneumotoraci di lieve entità spesso tipi:
non giungono all’osservazione medica. • piccole bolle (blebs) di diametro inferiore
Un corretto inquadramento eziologico, lo a 2 cm, la cui parete, sottile, trasparente
studio delle dimensioni e la valutazione cli- e senza vascolarizzazione è costituita da
nica sono parametri necessari per stabilirne pleura viscerale;
il trattamento. • bullae, di diametro superiore a 2 cm, la cui
parete, ispessita e opaca, è costituita da pa-
renchima polmonare.
Pneumotorace spontaneo primario Queste lesioni possono trovarsi alla base di
(PSP) aderenze pleuriche la cui rottura può deter-
minare un emopneumotorace; frequente-
Insorge in soggetti sani senza l’evidenza mente (79-96%) si trovano anche nel polmo-
(clinica o radiologica) di altre patologie pol- ne controlaterale.
monari. La patogenesi delle blebs è stata attribuita a
L’incidenza di PSP, compresi i primi episodi vari fattori tra cui l’infiammazione dei bron-
e le recidive, è circa 18-28/100000 per anno, chioli, i difetti del tessuto connettivo, il fumo
con una netta preferenza per il sesso maschi- di sigaretta e il gradiente di pressione tra pol-
le (rapporto femmine: maschi 1:5); la preva- mone e spazio pleurico (essendo maggiore
lenza è tra 16-24 anni 1. all’apice del polmone spiega il motivo per
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Diagnosi
Il sospetto di pneumotorace viene posto in
seguito alla clinica e all’esame obiettivo: la
diagnosi è confermata da un esame radiolo-
gico in proiezione anteroposteriore ed in fase
inspiratoria che dimostri la presenza della
linea pleurica viscerale limitante il disegno
del parenchima polmonare dall’ipertraspa-
renza dello spazio pleurico.
Il pneumotorace può essere completo (in-
teressa il polmone a tutta altezza) (Fig. 1)
oppure incompleto (Fig. 2): apicale, me- Figura 1. Pneumotorace completo.
diastinico, interlobare, sopradiaframmatico,
sottocostale.
La radiografia inoltre permette di evidenziare
altri dati importanti: sbandamento mediasti-
nico, presenza di fratture costali, di enfisema
sottocutaneo, di versamento pleurico (livel-
lo idroaereo) e di altra patologia polmonare
sottostante (Fig. 3).
La presenza del solo sbandamento media-
stinico non è sufficiente per individuare un
pneumotorace iperteso in quanto è neces-
saria anche la presenza di segni di compro-
missione emodinamica e completo collasso
polmonare, a meno che il paziente non ab-
bia una sindrome da distress respiratorio o Figura 2. Pneumotorace incompleto.
un’ostruzione delle vie aeree 14.
È utile il ricorso ad una radiografia in decu-
bito laterale o anteroposteriore in fase espi-
ratoria solo quando, nonostante il sospetto
clinico, la radiografia inspiratoria non dimo-
stra la linea pleurica viscerale, soprattutto
in caso di pneumotorace minimo o per la
sovrapposizione della linea pleurica con un
margine costale 15.
Se il paziente è esaminato in posizione su-
pina (ad esempio in terapia intensiva) l’aria
nello spazio pleurico tende a risalire verso il
diaframma; in questo caso è possibile non di-
stinguere bene la linea pleurica e la presenza
di un pneumotorace di modeste dimensioni Figura 3. Pneumotorace secondario in metasta-
può essere rilevata da un seno costo frenico si polmonari multiple.
particolarmente profondo e trasparente (se-
gno del seno profondo), da un emidiafram-
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Figura 6. Noduli metaststici sulla pleura visce- Figura 7. Blebs a grappolo all’apice polmonare
rale e parietale. in pneumotorace secondario.
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