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Indice

Le malattie della pleura


a cura di Angelo Gianni Casalini (U.O. di Pneumologia e Endoscopia Toracica, Azienda
Ospedaliero-Universitaria, Parma), Gianfranco Tassi (U.O. di Pneumologia, Spedali Civili,
Brescia)

con la collaborazione di Giancarlo Bosio (Cremona), Loris Ceron (Mestre, VE),


Vito Lamorgese (Putignano, BA), Gian Pietro Marchetti (Brescia),
Claudio Micheletto (Bussolengo, VR), Luigi Negri (Lodi), Vittore Pagan (Mestre, VE),
Carlo Pomari (Negrar, VR), Giovanni Trucco (Imperia), Lina Zuccatosta (Ancona)

1. Diagnostica delle pleuropatie


Vito Lamorgese, Luigi Negri........................................................................ pag. 5
2. Il versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare
Lina Zuccatosta, Carlo Pomari................................................................... » 39
3. Versamento parapneumonico ed empiema pleurico
Gian Pietro Marchetti, Claudio Micheletto................................................. » 57
4. Patologia pleurica maligna metastatica
Giancarlo Bosio.......................................................................................... » 69
5. Mesotelioma pleurico maligno
Loris Ceron, Vittore Pagan.......................................................................... » 79
6. Pneumotorace
Giovanni Trucco.......................................................................................... » 95
1
diagnostica delle pleuropatie
Vito Lamorgese, Luigi Negri*
U.O.C. di Pneumologia, ASL BA, Putignano (BA);* U.O.C. di Pneumologia, Azienda Ospedaliera,
Provincia di Lodi

Le pleuropatie sono espressione di tutte scopia ottica caratterizzati da un singolo


quelle affezioni patologiche che interessano strato di cellule mesoteliali e da uno strato
la pleura intesa come l’insieme dei foglietti di connettivo sottostante ricco di fibre colla-
parietale e viscerale e dello spazio virtuale gene ed elastina dove decorrono vasi, nervi
da essi delimitato. e linfatici.
Il liquido pleurico viene continuamente for-
mato e riassorbito per ultrafiltrazione del
Fisiopatologia plasma in base ad un gradiente pressorio ri-
sultante dalla combinazione delle pressioni
La pleura è costituita da una sottile membra-
idrostatica, colloido-osmotica e tissutale cui
na sierosa, distinta in viscerale e parietale,
che separa i polmoni dalla parete toracica, si associa l’effetto del drenaggio linfatico
dal mediastino e dal diaframma. che a sua volta subisce una sorta di attività
In condizioni normali la cavità pleurica è peristaltica secondaria alla attività muscola-
uno spazio pressoché virtuale dello spessore re della gabbia toracica. Inoltre è da conside-
di circa 10-20 micron, compreso tra i due fo- rare un meccanismo di aspirazione relativo
glietti, occupato da pochi millilitri di liquido alla presenza di una pressione negativa en-
(0,1- 0,2 ml per kg. di peso corporeo) che dopleurica e un gradiente idrostatico varia-
ha lo scopo di permettere gli atti ventilatori bile in clino-ortostatismo.
senza che si crei attrito fra le due membrane. A motivo di tutte queste variabili, difficil-
Normalmente il liquido è chiaro, incolore mente valutabili nella loro complessità, ri-
con una concentrazione proteica inferiore ad sulta estremamente difficoltoso costruire un
1.5 gr/dl mentre le proteine ad alto peso mo- modello matematico in grado di analizzare
lecolare come la lattato-deidrogenasi (LDH) gli scambi che avvengono nello spazio pleu-
sono presenti ad una concentrazione inferio- rico.
re alla metà di quella plasmatica (con carat- Liquido trasuda attraverso la pleura parietale
teristiche simili al liquido interstiziale). La perfusa dalla circolazione sistemica mentre
cellularità con un numero di cellule di circa la pleura viscerale, irrorata sia dalle arterie
1500/ml è rappresentata prevalentemente da bronchiali che dalla circolazione polmonare
monociti, da un piccolo numero di linfociti, a minore pressione di perfusione, presenta
macrofagi, poche cellule mesoteliali e rari caratteristiche favorevoli al riassorbimento.
polimorfonucleati. Studi più recenti sulla dinamica dei fluidi
I foglietti pleurici si presentano alla micro- hanno tuttavia dimostrato che il drenaggio


Le malattie della pleura

viene assicurato anche dai capillari e dai vasi nare l’essudazione provoca quelle variazio-
linfatici della pleura parietale che scaricano ni della pressione oncotica che favoriscono
nelle vene polmonari. Infatti tra le cellule l’ulteriore formazione del liquido pleurico.
mesoteliali della pleura parietale e diafram-
matica vi sono delle aperture, dette “stomi”, Gli aspetti clinici e semeiologici della pato-
che comunicano con i linfatici situati nel tes- logia pleurica non rientrano negli scopi del
suto connettivo posto sotto il mesotelio. Que- presente capitolo.
sta costituisce la via principale responsabile
del drenaggio linfatico dello spazio pleurico
e della rimozione di liquido, proteine ed altre Patogenesi e incidenza
sostanze che si accumulano nella cavità in
condizioni patologiche, con lo scopo di pre- In base a quanto riportato risulta evidente che
venire la comparsa di un versamento. la presenza di un versamento pleurico può es-
Al contrario il passaggio di liquidi dall’addo- sere sempre ricondotta a due possibilità:
me alle regioni sovradiaframmatiche può av- 1) aumentata produzione;
venire a seguito di alterazioni della permea- 2) ridotto riassorbimento.
bilità delle sierose ed attraverso soluzioni di Vari meccanismi fisiopatologici, riportati
continuo del diaframma: alcune fisiologiche nelle Tabelle I e II, sono responsabili dell’ac-
quali i forami diaframmatici, altre seconda- cumulo di un volume patologico di liquido
rie a veri e propri difetti della parete musco- nel cavo e riconducibili ai seguenti mecca-
lare che possono spiegare la formazione dei nismi patogenetici: aumento della pressione
versamenti pleurici in corso di ascite, sindro- idrostatica nei capillari pleurici (insufficien-
me di Meigs e dialisi peritoneale. Tali difetti za cardiaca), riduzione della pressione on-
congeniti od acquisiti costituiscono la sede cotica (ipoalbuminemia), incremento della
di passaggio di cellule ed aria in alcuni casi negatività della pressione endopleurica per
di endometriosi pleurica e di pneumotorace un difetto dell’espansibilità polmonare (esiti
catameniale. fibrotici, atelettasia, fibrotorace), aumento
In condizioni fisiologiche tuttavia la capacità della permeabilità della superficie pleurica
di riassorbimento supera la capacità trasuda- (fattori flogistico-infettivi), riduzione del
tizia permettendo così allo spazio pleurico di drenaggio linfatico (neoplasie, fibrosi), alte-
contenere solo pochi ml. di liquido.
Tabella I. Meccanismi patogenetici.
Diverse condizioni patologiche a carico dei
foglietti pleurici determinano la formazione Pressione idrostatica
o di una raccolta trasudatizia o di una vera e • Insufficienza cardiaca
propria reazione pleuritica, intendendosi con • Pericardite costrittiva
tale termine ogni stato flogistico della siero- Pressione oncotica
sa pleurica sia di natura asettica (da agenti • Sindrome nefrosica
chimici, tossici, traumatici, neoplastici) o di • Cirrosi epatica
Trasudato • Ipoalbuminemia
natura settica (da agenti infettivi).
A seconda che tale stato flogistico si accom- Pressione negativa intrapleurica
pagni o meno alla formazione di un essudato • Atelettasia
liquido si distinguono le pleuriti “secche” e • Polmone incarcerato
le pleuriti “essudative”, queste caratterizza- Passaggio transdiaframmatico
te dalla formazione di versamento pleurico. • Ascite
Negli stati infiammatori varia l’intensità del- • Dialisi peritoneale
la permeabilità capillare che oltre a determi- • Uropatia ostruttiva


diagnostica delle pleuropatie

Tabella II. Meccanismi patogenetici. Tabella III. Incidenza annuale dei versamenti
Permeabilità della sierosa pleurici in USA (x 1000).
• Tumori Insufficienza Cardiaca 500
• Infezioni Polmoniti 300
• Collagenopatie Neoplasie 200
Drenaggio linfatico Polmone
• Tumori Mammella
Essudato • Fibrosi Linfoma
• Linfangioleiomiomatosi (LAM) Altri
Passaggio transdiaframmatico Embolia polmonare 150
• Ascesso subfrenico Malattie virali 100
• Pancreatite
Cirrosi con ascite 50
• Carcinomatosi peritoneale
Malattie gastrointestinali 25
• Sindrome di Meigs’
Mallatie del collagene 6
razioni dell’integrità della barriera transdia- Tubercolosi 2,5
frammatica (ascite, dialisi peritoneale, etc.). Asbestosi 2
Di fronte ad un paziente con versamento Mesotelioma 1,5
pleurico il primo quesito diagnostico è fina-
lizzato all’identificazione della natura trasu- La Tabella III riporta le cause più comuni
datizia o essudatizia del liquido pleurico. responsabili della formazione di un versa-
Tale distinzione riveste notevole importanza mento pleurico e la loro incidenza in USA;
perché in caso di trasudato lo spettro delle schematicamente serve ad orientare il clini-
ipotesi diagnostiche si restringe a poche con- co nella ricerca delle condizioni più frequen-
dizioni patologiche riconducibili in genere a ti che devono essere inizialmente ricercate o
cause non primitivamente polmonari, la più escluse.
comune è l’insufficienza cardiaca, che risul-
tano pertanto più facilmente identificabili.
Invece in caso di riscontro di un essudato Diagnostica per immagini
si dovranno ricercare tutte quelle numerose
condizioni, infiammatorie, neoplastiche, in- Semeiotica radiologica delle pleuropatie
fettive, meccaniche, etc., in grado di deter- Il polmone è un organo parenchimale che
minare, secondo vari meccanismi, alterazio- per le sue caratteristiche strutturali e per
ni della permeabilità delle sierose. disposizione anatomica si presta facilmente
La condizione patologica primitiva respon- ad essere indagato radiologicamente. Le sie-
sabile della formazione di un versamento rose pleuriche invece, il loro spessore con-
può avere la sua sede di origine a livello in- giunto è di circa 0,2 mm., non sono ricono-
tratoracico oppure l’interessamento pleurico scibili al radiogramma standard del torace.
può costituire una complicanza o una mani- Anche ispessimenti uniformi della pleura
festazione di esordio o di accompagnamento diaframmatica e mediastinica non appaiono
di malattie extrapolmonari come accade nel- distinguibili perchè la loro densità è simile
l’insufficienza renale, nella cirrosi epatica, o a quella del mediastino e del diaframma ad
in corso di malattie sistemiche quali le va- essa contigui. Al contrario un ispessimento
sculiti, l’artrite reumatoide, il LES. Una rea- localizzato dello spessore anche di pochi
zione essudativa pleurica può essere causata mm. (placche pleuriche asbestosiche, fibro-
anche dai farmaci. si pleuriche post-flogistiche) può essere più


Le malattie della pleura

agevolmente riconosciuto quando altera la


normale continuità del profilo fasciale endo-
toracico.
Ispessimenti pleurici anche di minima entità
possono invece rendersi visibili incremen-
tando il contrasto tra i due mezzi adiacenti
come è facilmente verificabile introducendo
aria nel cavo pleurico (Fig. 1).
La radiografia standard del torace in duplice
proiezione costituisce il primo esame dia-
gnostico che va effettuato quando i rilievi Figura 1. Giovane paziente giunto al ricovero per
clinici e semeiologici portano a formulare il dolore puntorio toracico persistente; il pneumo-
sospetto di una patologia pleurica. Già una torace indotto a fini toracoscopici ha permesso
prima distinzione dei versamenti in base di evidenziare nel radiogramma toracico la pre-
alle dimensioni della raccolta può orientare senza di un minimo ispessimento della pleura
il clinico sulla diagnosi. Versamenti definiti viscerale (pleurite fibrinosa) non documentabile
larghi, quando occupano i 2/3 dell’emito- in condizioni standard.
race, o massivi quando opacizzano l’inte-
ro emitorace, possono essere ascritti ad un
ristretto numero di patologie riferibili pre-
valentemente a neoplasie o ad infezioni sia
aspecifiche che da micobatteri 1. La diagno-
stica per immagini può essere completata
con tomografia computerizzata del torace
che definisce meglio l’orientamento spa-
ziale del versamento, la sua configurazione,
libero o saccato, fornisce dati sulle caratte-
ristiche densitometriche del liquido, sullo
spessore dei foglietti pleurici, ma soprattut-
to può identificare la causa eziopatogenetica
quando è presente una anomalia polmonare
(un processo espansivo, una atelettasia, una
polmonite) o mediastinica non sempre fa-
cilmente individuabili al radiogramma stan-
dard del torace perché mascherate dal ver-
samento. Inoltre l’esame può essere esteso
ad altri organi od apparati sia nell’ambito di Figura 2. Versamento pleurico sn. sub-massivo
una stadiazione di una patologia già accerta- in pio-pneumotorace da fistola bronco-pleurica.
ta o per la ricerca di altre condizioni patolo- Addensamento parenchimale basale dx. La pre-
giche extrapolmonari indicate da una storia senza di cospicuo versamento e l’esecuzione in
clinica o da rilievi semeiologici riferibili ad decubito semi-assiso non consentono una chia-
una patologia d’organo. ra visione del parenchima sottostante.


diagnostica delle pleuropatie

Figura 3. Dopo toracentesi evacuativa e posizio-


namento di drenaggio pleurico appare evidente a
sn. la presenza di pneumotorace e di una spes-
sa cotenna pleurica parietale responsabile della
spiccata retrazione dell’emitorace e della sua
omogenea ipodiafania. Il polmone è collassato in
maniera anomala in regione mediastinica.

Figura 5. Presenza di multiple tumefazioni pleu-


riche parietali di aspetto “mammellonato”con
angolo di inserzione alla parete ottuso, densità
omogenea ed in genere prive di deposizioni cal-
cifiche descrivono e caratterizzano il mesotelio-
ma pleurico.

A differenza di quanto avviene in radiologia


convenzionale la TAC ad alta risoluzione
permette di identificare la pleura come una
linea di circa 2 mm di spessore, di densità
simile ai tessuti molli. Questa linea rappre-
senta l’effetto sommazione tra pleura visce-
rale, liquido pleurico, pleura parietale, fascia
Figura 4. Particolare della fig. precedente. È endotoracica e muscolo intercostale interno
ben visibile l’ispessimento della pleura parietale e talora grasso extrapleurico. Essa appare
distribuito in maniera relativamente omogenea, talora ben visibile tra il polmone e la parete
margine netto (calcareo) e densità elevata (si- toracica, negli spazi intercostali tra i margini
mile a quella costale) a formare una “cotenna interni delle coste (Fig. 6).
pleurica”.


Le malattie della pleura

Figura 6. La ricostruzione sagittale in TAC ad


alta risoluzione consente di evidenziare netta-
mente tra gli spazi intercostali una sottile ban-
derella tesa tra gli archi costali presi in sezione,
corrispondente alla sommazione di più piani
costituiti da pleura viscerale, liquido pleurico,
pleura parietale, fascia endotoracica, muscolo
intercostale interno e grasso extrapleurico.

Le scissure, nell’individuo sano, appaiono


invece ben visualizzabili anche in radiogra-
fia standard quando il fascio di radiazioni Figure 7, 8. Le immagini eseguite in TAC ad alta
è tangente alla loro superficie, pertanto la risoluzione evidenziano la pala superiore della
grande scissura è difficilmente riscontrabile grande scissura bilateralmente come una banda
per tutta la sua estensione anche in proiezio- nastriforme in cui si perde il normale disegno
ne latero-laterale, mentre la piccola scissura stromale del parenchima producendo un effet-
è spesso riconoscibile anche in proiezione to quasi di rifrangenza. Talora può assumere
frontale. aspetto a binario per un artefatto dovuto alla
La TAC convenzionale è sempre in grado di pulsazione cardiaca.
individuare le scissure interlobari eviden-
ziandole o come bande lucenti o come linee La cosiddetta pleurite secca è una diagnosi
o bande dense. L’aspetto è legato allo spes- più clinica che radiologica, l’unico segno
sore della sezione ed al piano della scissura radiologico è quello di una ridotta mobilità
rispetto all’incidenza radiogena. dell’emidiaframma interessato.
La TAC ad alta risoluzione può descrivere le Quando il liquido tende a raccogliersi per
scissure o come linea singola o più raramen- gravità nelle parti declivi determina la com-
te come una banda opaca con le stesse mo- pressione e lo spostamento del polmone
dalità della TAC convenzionale, inoltre può che per le sue caratteristiche elastiche e per
evidenziarle come due linee parallele (Figg. l’ancoraggio a livello del peduncolo ilare fa
7, 8). Quest’ultimo aspetto è il risultato di un assumere alla raccolta un aspetto curvilineo
artefatto legato al movimento cardiaco. (Figg. 9, 10).

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diagnostica delle pleuropatie

I versamenti di modesta entità in assenza di


esiti fibro-aderenziali, possono raccogliersi
tra la base del polmone ed il diaframma e
sfuggire al riscontro radiologico fino a quan-
do il loro volume non superi i 250 ml.. In
questo caso l’unico segno radiologico in-
diretto, quando interessi l’emitorace sn., è
l’incremento dello spessore del “nastro ipo-
diafano” comprendente l’emidiaframma e la
parete gastrica (Fig. 11). L’incremento del
versamento è segnalato dalla comparsa nel
radiogramma toracico eseguito in proiezione
frontale da un menisco più o meno esteso nel
seno costo-frenico interessato. La proiezione
laterale spesso è in grado di evidenziare una
più cospicua obliterazione dello sfondato
ed un appianamento e sopraelevazione del-
l’emidiaframma corrispondente (Fig. 12).
Quando l’obliterazione del seno costo-fre-
nico è minimo e la diagnosi differenziale si
pone tra versamento liquido piuttosto che
ispessimento o fibrosi pleurica l’ecografia
toracica costituisce l’esame di elezione (Fig.
13). In radioscopia il margine superiore di
un versamento si abbassa durante l’inspi-
razione assieme al diaframma, mentre se si
tratta di un ispessimento pleurico la lesione
durante le manovre respiratorie mantiene la
sua conformazione anche in fase di profonda
inspirazione.
Il progressivo incremento del versamento
pleurico può portare all’opacamento di un
intero emitorace (Fig. 14): in questi casi la
diagnosi differenziale deve sempre porsi con
la presenza o meno di una componente ate-
lettasica.
Figure 9, 10. La disposizione del liquido libero
nella cavità pleurica è controllata sostanzialmen-
te da due forze: la gravità e la retrazione elastica
polmonare. Il versamento, di entità moderata,
tipicamente occupa il seno costo-frenico che
perde la propria conformazione ad angolo acuto
sostituito da una opacità omogenea a concavità
rivolta verso l’alto. Analogo aspetto presenta lo
sfondato posteriore omolaterale.

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Le malattie della pleura

Figure 11, 12. L’effetto gravitazionale favorisce il ristagno di liquido nelle zone declivi del torace,
quando questo è di minima entità può raccogliersi tra la superficie inferiore del lobo Inferiore ed il
diaframma. Il polmone”galleggia”su uno strato liquido talora senza produrre alterazioni evidenti del
seno costo-frenico in proiezione postero-anteriore. In genere quando il versamento supera il volume
di 200 ml. si assiste ad uno pseudo-innalzamento dell’emidiaframma corrispondente, più evidente in
proiezione laterale che spesso mostra un appiattimento ed una iniziale obliterazione dello sfondato.

Figura 13. L’ecografia toracica è l’indagine


d’elezione nell’individuare piccoli versamenti e
nella diagnosi differenziale tra versamento libe-
ro e raccolta organizzata in pluriconcamerazio-
ni. L’immagine evidenzia una raccolta liquida in
parte sepimentata da setti fibrinosi.

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diagnostica delle pleuropatie

Il versamento massivo
Il riscontro di versamento massivo non è
sempre accompagnato da una condizione di
gravità clinica. Il liquido pleurico può rag-
giungere talvolta il volume dell’intero emi-
torace (emitorace bianco) dislocando il me-
diastino ed influendo sull’emodinamica dei
grossi vasi mediastinici, talora interessando
con fenomeni compressivi il nervo frenico
ed il laringeo (Figg. 14-17).

Figure 16, 17. Immagine TAC di versamento


pleurico massivo dx. con dislocazione del me-
diastino.

Figure 14, 15. L’emitorace bianco deve sempre


porre l’interrogativo se l’ipodiafania sia causata A differenza della radiografia tradizionale i
da un incremento di massa solida o liquida piut- versamenti pleurici in TAC sono caratteriz-
tosto che da una riduzione dello spazio aereo. Nel zati da valori di attenuazione (densitometri-
primo caso (Fig. 14) è presente un versamento ci) compresi tra quelli dell’acqua (0 UH) e
sub-massivo a delimitazione scissurale con dislo- quelli delle parti molli (approssimativamente
cazione del mediastino, sono ben documentabili 100 UH), pertanto, quando la quantità di li-
sia la dislocazione del I e II arco cardiaco ds, sia quido sia sufficientemente estesa, si possono
del nastro aereo tracheale. La Figura 15 descrive facilmente distinguere dai tessuti circostanti
invece un quadro di atelettasia dell’intero polmone (masse pleuriche od ispessimenti pleurici)
sn. In questo caso sia il mediastino che la trachea ed è talora possibile esprimere un giudizio
appaiono retratti verso il polmone atelettasico. circa la densità del liquido.

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Le malattie della pleura

La cortico-pleurite apicale. È ancora oggi


oggetto di dibattito se l’immagine radiologi-
ca di semplice ispessimento del domo pleu-
rico rappresenti un esito di processi infettivi
che abbiano interessato l’apice polmonare
(spesso correlati a patologia tubercolare), o
piuttosto espressione di irregolarità anatomi-
ca “ad anfratti” della pleura parietale che in
sede apicale è sottoposta per effetto gravi-
tazionale ad un incremento della fisiologica
pressione negativa. (Figg.18-20).

Figure 19, 20. Il particolare dell’immagine pre-


cedente e la relativa scansione TAC dimostrano
in questo caso la correlazione dell’ispessimento
pleurico associato ad aspetti fibro-involutivi di
natura post-flogistica.

La pleura e le scissure nello


scompenso cardiaco
Una delle forme più comuni di versamento
Figura 18. È spesso oggetto di riscontro occasio- pleurico è quella associata ad incremento
nale l’ispessimento del domo pleurico associato della pressione idrostatica nel circolo ve-
o meno ad alterazioni parenchimali dell’apice. noso polmonare secondaria ad insufficienza
cardiaca sinistra. Nell’insufficienza cardiaca
congestizia il versamento, di natura trasu-
datizia, è bilaterale in circa il 90% dei casi
(Figg. 21-25). In genere l’evidenza clinica
e radiografica di cardiomegalia associata o
meno ai segni di ipertensione venosa pol-
monare, redistribuzione agli apici del cir-
colo polmonare, ispessimento del tessuto
interstiziale perivascolo-bronchiale (cuffie
peribronchiali) o dei setti interlobulari (strie
di Kerley), rende la diagnosi attuabile nella
maggior parte dei casi.

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diagnostica delle pleuropatie

Figura 21. Quadro di frequente osservazione


di versamento pleurico bilaterale, simmetrico
di origine cardiogena. È evidente una discreta
cardiomegalia soprattutto a carico del III arco
cardiaco Sn. con iniziale interessamento inter-
stiziale. L’aumento delle resistenze post-capillari
porta alla distensione delle arterie e delle vene
dei campi superiori, associata a riduzione di ca-
libro nei campi inferiori. Questa “redistribuzione
del flusso” in senso base – apice è dovuta alla
formazione di manicotti di edema interstiziale
perivascolo-bronchiale che, prevalenti alle basi
per un meccanismo idrostatico, ostacolano la
perfusione.

Figure 22, 23. Aderenze pleuriche da pregressi


esiti flogistici possono non consentire la distri-
buzione declive e libera del liquido pleurico in
cavità confinandolo invece entro spazi saccati.
In questo caso oltre alla saccatura pleurica in
regione ascellare Dx. è evidente l’interessamen-
to intrascissurale.

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Le malattie della pleura

Diagnostica delle pleuropatie


Quando si rileva la presenza di liquido
nella cavità pleurica bisogna procedere al-
l’identificazione delle sue caratteristiche
biochimiche ed effettuare un razionale iter
diagnostico alla ricerca della causa eziopa-
togenetica che ne ha determinato la forma-
zione.
La Tabella IV elenca le procedure diagno-
stiche che vengono generalmente eseguite
nella diagnostica dei versamenti pleurici.

Tabella IV. Procedure per identificare le cause di


un versamento pleurico.
Radiografia del torace
Ecografia
Tac del torace
Toracentesi e analisi del liquido
Analisi microbiologiche
Citologia
Agobiopsia
Toracoscopia
Broncoscopia

La natura del versamento può essere studiata


solo con specifici esami eseguibili su cam-
Figure 24, 25. Un reperto radiografico peculiare pioni di liquido prelevati con la toracentesi.
di idrotorace associato ad insufficienza cardiaca La toracentesi, diagnostica o esplorativa, è
congestizia è il cosiddetto “tumore evanescente una procedura di prelievo mediante agospi-
del polmone” che si osserva in campo medio a razione con un set predisposto finalizzata a
ds. Il reperto è attribuibile ad una raccolta di flui- campionare il liquido da esaminare per sta-
do in una scissura pleurica interlobare. Spesso bilire la natura del versamento e la causa re-
nella sola proiezione postero-anteriore mima sponsabile della sua formazione.
un’immagine ad “effetto massa”di sospetta na- È sufficiente uno spessore di liquido maggio-
tura eterologa. La proiezione laterale è invece re di 1 cm rilevato alla radiografia del torace,
dirimente decrivendo una raccolta saccata al- eseguita in decubito laterale, per procedere
l’interno dello spazio intrascissurale. al prelievo di un campione 2.
Gli esami di laboratorio previsti per l’iter
diagnostico, eseguibili su liquido pleurico
ed in parallelo su sangue, comprendono il
dosaggio delle proteine totali, dell’enzima
lattato deidrogenasi (LDH), del glucosio,
dell’amilasi, dei trigliceridi, etc. Altri esami

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diagnostica delle pleuropatie

che vanno eseguiti su liquido pleurico sono monare da riespansione. Tale complicanza è
l’esame citometrico per il conteggio diffe- poco frequente e viene riportata nell’ordine
renziale delle cellule, l’esame citopatologico dello 0,5% con la rimozione di un volume
per la ricerca di cellule neoplastiche e infine, maggiore di 1 litro; la stessa incidenza vie-
nel sospetto di una patologia infettiva, l’esa- ne riportata per la reazione vasovagale tanto
me microbiologico, microscopico e colturale da rendere superflua la premedicazione con
per la ricerca di germi comuni e per micobat- atropina 8 9.
teri (Fig. 26). È opportuno evitare il drenaggio repentino
La toracentesi rappresenta una metodica di grandi quantità di liquido specie se il ver-
miniinvasiva che in mani esperte è a basso samento è presente da diverso tempo e opta-
rischio di complicanze, ma per eseguirla è re con maggior prudenza su una sottrazione
necessario richiedere il consenso informato frazionata.
da parte del paziente in quanto risulta co- Violenti colpi di tosse che provocano elevate
munque una procedura invasiva 3. pressioni negative endopleuriche vanno pre-
L’identificazione della disposizione e del vo- ventivamente trattati con sedativi della tosse
lume del liquido da campionare può essere somministrati 1 ora prima della procedura.
ottenuta con maggior precisione e in tempo Il monitoraggio della pressione endopleurica
reale con l’ecografia toracica, ripetibile alla durante toracentesi costituisce un ulteriore
fine della manovra aspirativa tanto da ren- utile accorgimento tecnico per capire in tem-
dere di limitata utilità l’esecuzione di una po reale la fisiopatologia dello spazio pleuri-
radiografia del torace di controllo 4. co, per prevenire le complicanze relative alla
La toracentesi ecoguidata risulta una proce- rimozione di larghi volumi di liquido e per
dura semplice, ripetibile che si può eseguire predire il successo di una eventuale pleurode-
al letto del paziente e consente l’identifica- si. Quando compare una tosse incontrollabile
zione del punto più sicuro per l’inserimento o un edema da riespansione è molto probabi-
dell’ago; è particolarmente indicata in caso le che alla manometria si registrino pressioni
di versamenti piccoli, plurisaccati (Fig. 13) o negative che per valori più bassi di -20 cm
con disposizione atipica, e riduce le eventuali di H2O fanno sospettare la condizione di un
complicanze 5 6. L’ecografia inoltre può for- polmone non espansibile conseguenza o di un
nire l’esatta quantità del liquido presente nel processo endobronchiale o di un polmone in-
cavo pleurico attraverso la misurazione della carcerato per esiti fibrotici, per la presenza di
distanza tra polmone e parete toracica poste- cotenne pleuriche o di un mesotelioma 10-14. La
riore a livello della base polmonare. Una mi- comparsa comunque di dolore toracico costi-
surazione che rileva una distanza maggiore di tuisce da solo un criterio utile per interrom-
5 cm predice un volume drenabile maggiore pere l’aspirazione di liquido 15. Non esistono
di 500 ml con un valore predittivo positivo controindicazioni assolute all’esecuzione di
del 91%, sensibilità dell’83%, specificità del una toracentesi quando si adotta un corretto
90% e valore predittivo negativo dell’82% 7. protocollo operativo e quando si procede al
Una radiografia del torace dovrebbe esse- monitoraggio cardiorespiratorio.
re richiesta solo se si nota l’aspirazione di Particolare cautela va posta in pazienti con
aria durante la manovra e si manifesta un insufficienza renale con creatininemia mag-
improvviso dolore, condizioni che fanno giore di 6mg/dL e nei pazienti con alterazio-
sospettare la formazione di un pneumoto- ni della coagulazione, in particolare quando
race. La comparsa, durante l’aspirazione, di i valori del tempo di protrombina e di trom-
tosse insistente e di dispnea deve portare a boplastina parziale attivata sono maggiori di
considerare la formazione di un edema pol- due volte il valore normale di riferimento, o

17
Le malattie della pleura

quando la conta delle piastrine è inferiore a si (LDH) sul liquido pleurico (P) e il rap-
25.000/mm3, per il rischio di provocare com- porto tra valori nel siero (S) e nel liquido
plicanze emorragiche 16. (P/S) consentono un’accurata distinzione
Pertanto accertata la presenza del versamento tra trasudati ed essudati 17. Sono state indi-
ed eseguita la toracentesi si deve campionare viduate tre caratteristiche biochimiche che
il liquido da sottoporre alle indagini biochi- permettono di differenziare un trasudato da
miche mirate alla diagnosi differenziale tra un essudato: si definisce essudato un versa-
essudato e trasudato. La valutazione inoltre mento nel quale (a) il rapporto proteine de-
dell’aspetto macroscopico del liquido pleuri- terminate sul liquido rispetto alle proteine
co aspirato (colore, odore, aspetto emorragi- plasmatiche risulta maggiore di 0,5; (b) la
co, chiloso o purulento) e la raccolta dei dati concentrazione dell’LDH sul liquido pleuri-
clinico-semeiologici possono fornire ulterio- co ha un valore assoluto superiore a 200 UI
ri informazioni per orientare il medico nella o maggiore dei 2/3 del limite superiore del
esecuzione e valutazione di altri esami bio- valore sierico normale; (c) il rapporto LDH
chimici, citologici e microbiologici necessa- pleurico/LDH plasmatico è superiore a 0,6
ri a formulare la diagnosi finale. La Figura (Tab. V) 18 19.
26 riporta un elenco di esami da richiedere La presenza di uno solo dei criteri di Light
sui campioni di liquido pleurico; alcuni esa- è diagnostico per la definizione di essudato
mi saranno analizzati specificamente nella mentre si può formulare la diagnosi di trasu-
diagnostica dei vari quadri morbosi nei quali dato quando nessuno dei tre criteri è presen-
risultano indicati. te 20. La determinazione degli stessi parame-
La misurazione della concentrazione di tri su sangue deve essere eseguita entro le 24
proteine e dell’enzima lattato dreidogena- ore dalla toracentesi.

Figura 26. Iter diagnostico dei versamenti pleurici.


ADA: adenosindeaminasi; ANA: anticorpi antinucleo; BAAR: bacilli alcol-acido resistenti; COLT: esame
colturale; PCR: polymerase chain reaction; Trigl: trigliceridi

18
diagnostica delle pleuropatie

La combinazione dei Tabella V. Diagnosi di un essudato.


tre criteri di Light per la Criteri di light Prot. P/S > 0,5
diagnosi di essudato ha LDH P/S > 0,6
un alta sensibilità (98%) Pleurico > 2/3 val. siero
ma una bassa specifici- > 0,45 val. siero
tà (77%), ma tale dato
Altri criteri Colesterolo > 45 mg/dL
è funzionale al fine di
> 60 mg/dL
identificare i versamen-
ti essudatizi che vanno Colesterolo P/S > 0,3
attentamente studiati Bilirubina P/S > 0,6
e monitorati in quanto Grad. Alb. S-P < 1,2
sottendono un ampio Colinesterasi P/S > 0,23
spettro di possibilità dia- Prot: proteine; Grad. Alb. S-P: gradiente albumina sierica-pleurica
gnostiche che sono gra-
vate da maggiori e più rischiose implicazioni considerare la diagnosi di macroglobulinemia
prognostiche 21. di Waldenstrom o di mieloma multiplo 21.
Diversi lavori sono stati pubblicati con lo sco- Recentemente nella diagnostica dei versamen-
po di valutare altri criteri per definire un ver- ti pleurici è stata proposta la valutazione di al-
samento di tipo essudatizio con la finalità di cune sostanze prodotte dallo stress ossidativo
aumentare la sensibilità, la specificità e l’accu- quali nuovi markers per la differenziazione tra
ratezza diagnostica dei parametri impiegati 22. essudati e trasudati 28. Il primo step diagnosti-
I vari test proposti non sono in assoluto pa- co nel differenziare gli essudati dai trasudati
tognomonici di essudato o trasudato bensì ha una grande utilità pratica perché in presenza
provvedono, determinato un valore soglia, di un liquido trasudatizio le ipotesi diagnosti-
ad una identificazione probabilistica del che possono essere limitate a poche affezioni:
tipo di versamento, in quanto i valori dei scompenso cardiaco, sindrome nefrosica ed
parametri stabiliti non sono confrontabi- epatocirrosi, evitando di procedere ad ulteriori
li con un gold standard test che possa in accertamenti e limitandosi ad impostare una
modo sicuro stabilire valori assoluti di rife- terapia specifica. Bisogna considerare comun-
rimento per separare i trasudati dagli essu- que che esiste una certa percentuale di versa-
dati. Una metanalisi degli studi scientifici menti trasudatizi (8-10% secondo dati della
prodotti in letteratura sull’argomento ha letteratura) che sono causati da processi neo-
dimostrato un ottimo potere discriminante plastici in fase iniziale 29. Pertanto la comparsa
dei criteri di Light. Tentativi di revisione di di un trasudato non spiegata da una condizio-
tali criteri con valori di cut-off diversi non ne clinica evidente, la presenza di febbre, la
hanno dimostrato sostanziali vantaggi 23-26. disposizione unilaterale, o in caso di bilate-
Cambiamenti posturali possono modificare ralità una differenza nelle dimensioni delle
le caratteristiche biochimiche del versamen- raccolte pleuriche, autorizzano la prosecu-
to in quanto molecole a maggior peso speci- zione dell’iter diagnostico. Peraltro alcuni
fico tendono a stratificarsi nelle zone basse versamenti possono essere a genesi multi-
del cavo pleurico e alterare quindi il signi- fattoriale per condizioni patologiche diverse
ficato diagnostico dei criteri considerati in ma concomitanti, per cui è possibile ritrovare
particolare nei casi in cui i valori riscontrati caratteristiche biochimiche di una flogosi in
risultino borderline 27. un versamento originariamente a patogenesi
Concentrazioni molto alte delle proteine emodinamica. Ciò accade quando in un tra-
pleuriche nell’ordine di 7-8 gr/dL devono far sudato pleurico secondario ad insufficienza

19
Le malattie della pleura

cardiaca si sovrappone un’embolia polmonare I trasudati


o una condizione neoplastica o una infezione
del cavo con viraggio di un versamento trasu- La trasudazione di liquido nello spazio pleu-
datizio in un versamento di tipo essudatizio. rico avviene quando c’è uno squilibrio tra la
In corso di patologie che causano versamenti pressione idrostatica e quella oncotica che
trasudatizi è necessario sempre rammentare regolano il normale rapporto tra formazione
che precedenti trattamenti diuretici possono e riassorbimento. La causa più frequente di
alterare le caratteristiche del liquido con va- un versamento trasudatizio è rappresentata
riazione delle caratteristiche di un trasudato dallo scompenso cardiaco sinistro che causa
in un essudato in seguito ad una maggior un aumento della pressione idrostatica capil-
perdita di acqua rispetto ai soluti. Tale circo- lare polmonare.
stanza può ridurre l’attendibilità diagnostica La terapia diuretica e cardiocinetica conse-
dei criteri di Light per cui è necessario con- guono il riassorbimento del liquido trasuda-
siderare il valore del gradiente dell’albumi- tizio senza lasciare sequele.
na sierica rispetto all’albumina pleurica. Il Versamenti pleurici trasudatizi unilaterali
riscontro di una differenza maggiore di 1,2 massivi non sono frequenti e sono dovuti ad
gr./dL costituisce un criterio con alta specifi- alterazioni locoregionali dei meccanismi di
cità per la diagnosi di trasudato 20 22 30. riassorbimento per esiti fibrosclerotici post-
La determinazione plasmatica del peptide flogistici.
natriuretico B per valori superiori ad un cut- La toracentesi si rende necessaria quando la
off di 2,2 ng/ml ha una sensibilità del 77% modalità di presentazione del versamento è
e una specificità del 100% nella diagnosi di atipica, con febbre, dolore e unilateralità, per
insufficienza cardiaca. Pertanto tale parame- cui bisogna procedere ad un campionamento
tro può essere usato come utile marker di del liquido per una diagnostica differenzia-
funzione cardiaca globale e un suo aumento le e quando, con finalità terapeutiche, serve
attesta la genesi idrostatica di un versamento a decomprimere il parenchima polmonare
pleurico associato ad insufficienza cardiaca schiacciato da un versamento abbondante.
senza dover ricorrere, secondo gli autori, ad Bisogna inoltre considerare la coesistenza
una toracentesi diagnostica per dimostrarne di varie condizioni cliniche responsabili di
la natura trasudatizia 31. una genesi multifattoriale nella formazione
Versamenti essudativi sono rari in corso di di versamenti.
insufficienza cardiaca e pertanto in tali cir- Altre cause sono rappresentate dalla pericar-
costanze è opportuno procedere ad ulteriori dite costrittiva e dall’ostruzione della vena
indagini nella ricerca di altre cause ma va cava superiore e dalla malattia veno-occlu-
ricordato che sono frequenti i versamenti es- siva polmonare.
sudativi dopo by-pass aorto-coronarico che Una riduzione della pressione oncotica si ve-
possono peraltro evidenziarsi insidiosamen- rifica tipicamente nella sindrome nefrosica,
te anche dopo anni dall’intervento indicando nella cirrosi epatica scompensata e in tutte
una persistente e graduale insufficienza della quelle condizioni caratterizzate da ipoalbu-
clearance linfatica 32. ninemia come nelle sindromi da malnutri-
La toracentesi terapeutica con rimozione del zione, nelle enteropatie proteino-disperdenti
liquido a scopo decompressivo è impiegata e nelle ustioni estese. Tali condizioni si as-
nei versamenti pleurici associati a sintoma- sociano alla comparsa di edemi periferici
tologia clinica e nei versamenti recidivanti diffusi.
sintomatici quando non sono responsivi al Secondo alcuni autori l’ipoalbuminemia non
trattamento della malattia di base. è una causa frequente di versamento pleuri-

20
diagnostica delle pleuropatie

co anche quando raggiunge valori inferiori matiche come nella sindrome da iperstimo-
a 2 gr/100ml per cui in caso di versamenti lazione ovarica, nella sindrome di Meigs,
in concomitanza con una ipoalbuminemia in genere si tratta di essudati, o in corso di
bisogna sempre comunque ricercare altre dialisi peritoneale.
cause nell’ambito delle malattie sistemiche I pazienti in dialisi peritoneale hanno un rischio
e delle emolinfopatie 33. elevato di sviluppare un versamento pleurico
In tale contesto va ricordato che la sindro- per una serie di fattori legati sia all’insufficien-
me nefrosica, le neoplasie e alcune emo- za renale cronica che si associa ad una condi-
linfopatie sono associate ad uno stato di zione emodinamica di ipervolemia che come
aumentata coagulabilità che determina un diretta conseguenza della terapia sostitutiva
incremento del rischio tromboembolico della funzione renale. Infatti la pressione
e quindi di embolia polmonare (TEP) che intraddominale aumenta proporzionalmente
può complicare l’interpretazione del qua- al volume di dialisato impiegato. Durante i
dro clinico. Infatti nei versamenti pleurici colpi di tosse o manovre di contrazione della
associati all’embolia polmonare in un 20% muscolatura addominale si possono raggiun-
dei casi si possono riscontrare caratteristi- gere pressioni molto alte che favoriscono la
che chimiche del liquido compatibili con formazione di fissurazioni sulla muscolatura
un trasudato 34. diaframmatica che insieme al gradiente di
Nei trasudati monolaterali bisogna sospet- pressione che si crea fra le due cavità, una a
tare la presenza di alterazioni intratoraciche pressione positiva e l’altra a pressione nega-
caratterizzate da un aumento della pressio- tiva, creano le condizioni affinché il liquido
ne negativa intrapleurica come avviene in di dialisi passi nel cavo pleurico 35 36.
corso di atelettasie postoperatorie, frequen- La maggior parte dei versamenti, circa i 2/3,
ti dopo interventi chirurgici sugli organi che si riscontrano nei reparti di terapia inten-
addominali sottodiaframmatici, in seguito siva di tipo medico non sono dovuti a cause
ad ostruzione endobronchiale, per neopla- infettive bensì ad insufficienza cardiaca, ad
sia o corpo estraneo, o per esiti fibrocica- ipoalbuminemia per valori < 1,8 gr/dL e ad
triziali postflogistici che provocano quelle atelettasia 37.
alterazioni meccaniche tipiche del polmone Altre condizioni patologiche, peraltro rare,
incarcerato. responsabili della formazione di un versa-
Piccoli versamenti si sviluppano nel periodo mento con le caratteristiche di un trasudato
postpartum in seguito all’alta pressione in- sono rappresentate dallo stravaso di liqui-
tratoracica prodotta dalle manovre di Valsal- di infusionali per lesione della parete della
va esercitate durante il parto. vena succlavia in seguito all’inserimento
Nella cirrosi epatica i versamenti sono secon- di un catetere venoso centrale, dalla fistola
dari ad una condizione di ipoalbuminemia e/ duro-pleurica e fistola subaracnoidea-pleuri-
o ad un aumento della pressione portale con ca, complicanze di traumi o di interventi a
conseguente formazione di liquido ascitico. carico delle vertebre 35 38.
Poiché vi è un gradiente di pressione tra ca-
vità addominale e pleurica il liquido ascitico Gli essudati (Tab. VI)
passa attraverso piccole fissurazioni del dia-
framma nella cavità pleurica dove vige una Più complesso è l’elenco delle condizioni
pressione negativa. patologiche responsabili della formazione
Un passaggio transdiaframmatico di liquido di versamenti essudatizi secondari ad un au-
ascitico si verifica con lo stesso meccanismo mento della permeabilità della sierosa come
in altre condizioni patologiche sottodiafram- avviene in corso di neoplasie, di infezioni, di

21
Le malattie della pleura

Tabella VI. Cause di essudato. gani addominali. Essudati pleurici possono


Infezioni Neoplasie essere dovuti a embolia polmonare, a terapia
Parapneum. CR. Polmone radiante o come conseguenza di reazione a
TBC CR. Mammario farmaci.
Parassiti Mesotelioma Versamenti essudatizi si riscontrano dopo in-
terventi sul cuore (sindrome postpericardio-
Linfoma
tomica) o in seguito ad infarto del miocardio
Extrapleuriche Iatrogene
(sindrome di Dressler), dopo angioplastica,
TEP Radiazioni
dopo posizionamento di pace-maker o per
Uremia Scleroterapia esof.
traumi chiusi del torace.
Sottodiaframm. Farmaci L’intervento di by-pass aortocoronarico è
Malat. Sistemiche Patologia vasi linfatici una delle cause più frequenti di formazione
autoimm.
di versamenti pleurici essudatizi, in genere
A.R. Chilotorece
sono asintomatici, di piccole dimensioni e
LES LAM a risoluzione spontanea. In altri casi da una
Yellow nail syndrome a quattro settimane dall’intervento il versa-
TEP: tromboembolia polmonare; AR: artrite reumatoide; LES: mento può esordire con dolore toracico, con
lupus eritematoso sistemico; LAM: linfangioleiomiomatosi; Yel-
low nails: sindrome delle unghie gialle pleuro-pericardite, febbre, leucocitosi, disp-
nea, aritmie cardiache, VES elevata. Meno
vasculiti e malattie del connettivo, o ad una comunemente possono mostrarsi infiltrati
riduzione del drenaggio linfatico dovuto ad parenchimali bibasali sino all’edema polmo-
una ostruzione tumorale dei linfonodi me- nare acuto noncardiogeno in quanto risulta
normale la pressione di incuneamento ca-
diastinici. Un altro meccanismo patogeneti-
pillare e non vi è risposta alla terapia diu-
co è relativo al mancato riassorbimento dei
retica. In tali casi la terapia steroidea ad alte
fluidi come si verifica nella fibrosi mediasti-
dosi fa rientrare la sintomatologia clinica e
nica e nell’ispessimento dei foglietti pleurici
le anomalie radiologiche. È fondamentale il
per fenomeni flogistico-cicatriziali.
precoce riconoscimento di tale condizione in
Cause più rare sono legate a condizioni pato-
quanto la corretta impostazione terapeutica
logiche a carico dei vasi linfatici con versa-
risolve drammaticamente il quadro clinico-
menti chilosi come avviene nella linfangio- radiologico 39.
leiomiomatosi (LAM) che colpisce donne Il corteo sintomatologico descritto rientra
in età fertile ed è caratterizzata sul piano nella sindrome definita PCIS, postcardiac
anatomopatologico da iperplasia diffusa injury syndrome, che va sospettata in base
della muscolatura liscia dei bronchioli, dei all’anamnesi e all’esclusione di altre cause
capillari e dei vasi linfatici, e nella sindrome responsabili di versamenti pleurici che si
delle unghie gialle (yellow nail syndrome) in formano nel periodo postoperatorio, quali
cui vi è una ipoplasia dei vasi linfatici. Un l’insufficienza cardiaca, la tromboembolia
essudato che si forma nella cavità addomi- polmonare o il versamento infettivo parap-
nale per una patologia che interessa gli or- neumonico. Nel 1996 è stato descritto il
gani sottodiaframmatici può passare per via primo report che riconosce a tale sindrome
transdiaframmatica nel cavo pleurico come una eziopatogenesi di tipo immunologico,
in caso di ascessi subfrenici, di pancreatite, infatti il riscontro di anticorpi anti-miocar-
di carcinomatosi peritoneale, di sindrome dio (AMA) ad un titolo ≥ di 1:80 determinati
di Meigs, di sindrome da iperstimolazione sul liquido pleurico rispetto ad un valore più
ovarica e dopo interventi chirurgici sugli or- basso nel siero e una concentrazione di com-

22
diagnostica delle pleuropatie

ponenti del complemento C3-C4 sempre su ci e persiste una componente flogistica. Una
liquido più bassa rispetto a quella sierica toracoscopia di tipo chirurgico può risolvere
fanno porre la diagnosi e giustificano un trat- le alterazioni descritte e ripristinare l’espan-
tamento steroideo per contrastare la reazione sibilità toraco-polmonare.
immunologica 40. Invece nei versamenti etichettati come persi-
Recentemente Sahn ed Heidecker hanno stenti, a decorso paucisintomatico nelle fasi
dato sistematicità ai versamenti secondari a iniziali, si realizza la grave condizione ana-
by-pass aortocoronarico e in base all’inter- tomo-funzionale del polmone intrappolato
vallo di tempo che intercorre tra la procedura in cui si sviluppano alte pressioni negative
chirurgica e la comparsa della raccolta liqui- intrapleuriche alla manometria con forma-
da li hanno classificati in: perioperatori con zione di un versamento inizialmente di tipo
comparsa entro la prima settimana dall’in- trasudatizio come da edema ex-vacuo. Il pol-
tervento, precoci entro il primo mese, tardivi mone intrappolato rappresenta l’evoluzione
tra il secondo e il dodicesimo mese o persi- finale di un processo fibrotico che per ma-
stenti con comparsa tardiva dopo i 6 mesi, nifestarsi può richiedere mesi o anni e che
a cui corrisponde peraltro un diverso mec- può essere corretto solo con l’intervento di
canismo patogenetico di formazione. Nel decorticazione pleurica 41.
periodo perioperativo lo stress chirurgico In tutti i pazienti con versamento pleurico
e il dolore postoperatorio determinano una essudatizio deve essere eseguito un esame
disfunzione del muscolo diaframma e una microbiologico del liquido pleurico, un esa-
ridotta compliance della parete toracica con me microscopico del sedimento colorato con
conseguente deflessione della capacità vitale la colorazione di Gram e con la colorazione
forzata (FVC), con amputazione sino al 66% di Ziehl-Neelsen ed un esame colturale per
del teorico, e formazione di atelettasie con batteri, aerobi e anaerobi, e micobatteri. In
versamenti pleurici consensuali, in genere casi selezionati in base all’anamnesi, al qua-
piccoli e bilaterali con obliterazione dei seni dro clinico e laboratoristico e soprattutto in
costo-frenici al radiogramma del torace. riferimento a valutazioni epidemiologiche si
Nel periodo classificato come precoce si ma- può procedere alla ricerca di altri patogeni
nifesta un versamento che rientra nella già quali miceti e parassiti.
descritta sindrome definita con l’acronimo
PCIS la cui incidenza può essere alta sino
al 30%, può manifestarsi anche tardivamen- Valore diagnostico del citogramma
te nell’arco di 1 anno, a patogenesi immu-
nologica risponde alla terapia steroidea con Nell’iter diagnostico l’analisi delle varie
rischio di recidiva alla sospensione. componenti cito-morfologiche rappresenta
I versamenti tardivi sono essudati di tipo un ulteriore elemento diagnostico.
linfocitario e possono rappresentare forme La linfocitosi si riscontra nei versamenti
di PCIS ad andamento cronicizzante. Oltre pleurici tubercolari, nei versamenti neopla-
la patogenesi immunologia altri meccanismi stici, in corso di linfoma, sarcoidosi e artrite
sono chiamati in causa: un ridotto drenaggio reumatoide, nel chilotorace e nelle alterazio-
linfatico, una pericardite costrittiva o esiti ni patologiche dei vasi linfatici, tutte malat-
aderenziali della sierosa pleurica che impe- tie la cui diagnosi si basa prevalentemente su
discono l’espansione del parenchima pol- ben definiti aspetti clinici, radiologici e isto-
monare per la presenza di una significativa patologici. Per cui tale riscontro nell’analisi
negatività endopleurica. In tale condizione si del citogramma pone indicazione al prelievo
forma un peel di fibrina sui foglietti pleuri- tissutale per una definizione istopatologica

23
Le malattie della pleura

del processo. Per emotorace si intende un chirurgia e sono descritte forme idiopatiche ma
ematocrito su liquido maggiore del 20%. che in realtà possono essere forme secondarie
Un versamento francamente emorragico ad esposizione all’asbesto o a tromboembo-
orienta verso una patologia di tipo maligno lia polmonare. Un versamento con eosinofi-
o post-traumatico o infartuale. Però l’aspet- lia non può considerarsi benigno quando si
to emorragico del liquido si riscontra solo riscontra alla prima toracentesi e va sempre
nell’11% dei versamenti neoplastici 42. esclusa una patologia maligna 49 50. Altre dia-
Altre condizioni patologiche che causano gnosi devono essere valutate quali: il linfoma,
versamenti emorragici sono rappresentate una sindrome paraneoplastica, una reazione ai
dal versamento parapneumonico e dal po- farmaci, la presenza di cisti idatidee, vasculiti
straumatico. Quando la formazione di un tipo Churg-Strauss o una infestazione paras-
versamento emorragico si associa ad un sitaria. In quest’ultima ipotesi vanno ricercati
esordio clinico caratterizzato da una sin- gli anticorpi anti Fasciola epatica, Trichinella
tomatologia acuta con dolore improvviso, spiralis, Toxocara canis e cati 51 52.
dispnea intensa, sudorazione algica e sin- La scarsa presenza di cellule mesoteliali è
drome da bassa gittata bisogna sospettare espressione di un’estensione del processo
l’aneurisma dissecante dell’aorta toraci- patologico con interessamento diffuso delle
ca o la tromboembolia polmonare (TEP) superfici pleuriche che impedisce l’esfolia-
con infarto e impegno emodinamico. Nel zione delle cellule. Un tale riscontro si può
caso di aneurisma dissecante dell’aorta la trovare nella TBC, nell’artrite reumatoide,
formazione di un versamento emorragico nell’empiema, nei versamenti neoplastici
rappresenta un segno di rottura in atto e co- cronici o dopo pleurodesi.
stituisce pertanto un emergenza sanitaria e
una precisa indicazione all’intervento chi-
rurgico 43. Linfocitosi e adenosindeaminasi
In letteratura sono riportati anche casi di (ADA)
emotorace idiopatico e nei pazienti portatori
di teleangectasia ereditaria e di malformazio- La presenza di linfocitosi (> 50%) indica la
ni arterovenose, soprattutto dopo sforzi come natura cronica del versamento e restringe il
nel travaglio di parto, si possono manifestare campo diagnostico ad alcune condizioni pa-
emotoraci massivi con rischio di morte 44 45. tologiche: neoplasie, pleurite tubercolare,
Manovre invasive, traumi modesti o frattu- chilotorace, linfoma, leucemia a cellule T,
re costali possono complicarsi con un emo- sindrome delle unghie gialle, fase tardiva del
pneumotorace in particolare in pazienti in versamento postpericardiotomico, sarcoido-
emodialisi e in pazienti che assumono aspi- si, pleurite reumatoide.
rina o ticlopidina 46 47. La linfocitosi si riscontra prevalentemente nel-
Altre condizioni patologiche che possono le forme neoplastiche, con un range di linfociti
esordire con un versamento pleurico emor- compreso tra il 50-70%, e in quelle tubercola-
ragico sono l’endometriosi pleurica e l’emo- ri con una linfocitosi maggiore dell’80%; in
torace catameniale, alcune volte associato a quest’ultima forma in genere vi è anche scarsa
pneumotorace 48. presenza di cellule mesoteliali (< 5%). Tali
La presenza di eosinofili costituisce un dato dati non vanno assunti come verità categori-
aspecifico. Si parla di versamento eosinofilo che in quanto sono stati riportati in letteratura
quando la percentuale supera il 10%. Si ri- casi di pazienti HIV positivi con tbc pleurica
scontra eosinofilia nei versamenti emorragici, con presenza di cellule mesoteliali in una per-
in corso di pnx, dopo ripetute toracentesi, dopo centuale alta nell’ordine del 10-26% 53.

24
diagnostica delle pleuropatie

Pertanto la linfocitosi costituisce un’indica- saggio dell’ADA per un valore maggiore di


zione al prelievo bioptico quando la genesi 50 U/L deve far porre il sospetto di una for-
del processo patologico non è stata definita ma tubercolare 58 59. Peraltro la misurazione
con esami meno invasivi. dell’enzima in versamenti linfocitici non tu-
Il versamento pleurico tubercolare risul- bercolari raramente eccede il valore del suo
ta la forma più frequente di tubercolosi cut-off, considerato in alcuni studi in 40 U/
extrapolmonare ed è l’espressione di una L, avvalorando quindi il potere diagnostico
reazione immunitaria di ipersensibilità ri- di tale test e confermando la sua riproduci-
tardata in risposta ad antigeni micobatterici bilità 60.
che hanno guadagnato lo spazio pleurico Il monitoraggio dell’ADA su siero e una sua
attraverso la rottura di piccoli foci caseosi graduale riduzione in corso di trattamento
subpleurici. Tali foci sono piccoli e la pleu- antitubercolare attesta una risposta alla tera-
rite è spesso l’unica manifestazione clinica pia quando i suoi livelli tendono a riportarsi
della TBC 54. ai valori normali di riferimento nell’arco di
Negli Stati Uniti il versamento pleurico tu- 2-3 mesi 61. Da considerare che alti livelli di
bercolare è stato riscontrato in una percen- ADA sono stati riscontrati in altre malattie
tuale del 18,5% su oltre 3000 casi di forme infettive quali la tularemia, la febbre Q e la
extrapolmonari notificate nel 2003 55. psittacosi 62.
La disponibilità di nuovi test applicati alla
diagnostica dei versamenti tubercolari quali
il test di amplificazione genica, la determi-
Granulociti neutrofili,
nazione dell’interferone gamma e dell’enzi- pH e versamento pleurico
ma adenosina-deaminasi (ADA) non hanno parapneumonico (VPP)
sostituito le metodiche diagnostiche tradi-
zionali anche in relazione al dato che non L’infezione del cavo pleurico si sviluppa
forniscono alcuna informazione sulla sensi- nella maggior parte dei casi come compli-
bilità dei batteri ai farmaci 55-57. canza di un processo flogistico polmonare o
Il riscontro al citogramma di linfocitosi, la in seguito a trauma toracico o dopo interven-
scarsa presenza di cellule mesoteliali e il do- to chirurgico (Fig. 27).

Figura 27. Condizioni che causano infezioni del cavo pleurico.

25
Le malattie della pleura

La presenza di un numero di leucociti > di e vi è un incremento della latticodeidroge-


50.000/mm3 con presenza di neutrofili as- nasi (LDH).
sociata ai segni clinici e radiologici di pol- Le alterazioni dei parametri chimici consi-
monite fa propendere per un versamento derati sono espressione di un consumo di
pleurico parapneumonico (VPP). Un VPP glucosio con aumento dell’acido lattico e
viene definito come un versamento asso- della CO2, mentre l’aumento dell’LDH è
ciato a polmonite, ad ascesso polmonare o dovuto alla lisi e al disfacimento cellulare.
a bronchiectasie; si forma in circa il 40% Nella fase tardiva l’arrivo di fibroblasti atti-
dei pazienti affetti da polmonite acquisita vi, la comparsa di capillari neoformati, l’ac-
nella comunità. Nella maggior parte dei casi cumulo di proteine plasmatiche e la ridotta
tale complicanza si risolve rapidamente con attività fibrinolitica determinano l’ispessi-
appropriata terapia antibiotica diretta verso mento dei foglietti pleurici e fenomeni di
l’agente eziologico, ma in una ridotta per- compartimentalizzazione che si traducono
centuale di casi, circa il 10%, il versamento sul piano anatomo-patologico nella forma-
si complica con formazione di una singola zione di concamerazioni singole o multiple
concamerazione o di concamerazioni multi- ed incarceramento del polmone (fase del-
ple o progredisce sino alla formazione di un l’organizzazione).
empiema. Per empiema si intende la presen- Il razionale del trattamento consiste nel-
za di pus nel cavo pleurico ma tale concetto l’individuare gli stadi fisiopatologici di
può essere esteso a quei versamenti non pu- evoluzione del versamento al fine di isti-
rulenti che risultino positivi alla colorazione tuire un tempestivo e corretto intervento
di Gram o all’esame colturale. Quindi la pre- terapeutico 63.
senza di un essudato nel cavo costituisce una Mentre i dati clinici possono non orientare
indicazione al campionamento di materiale il medico sullo stadio del versamento, la va-
che va analizzato con esame batteriologico- lutazione dei parametri batteriologici e del
colturale e con la determinazione di alcuni pH costituisce una tappa essenziale nell’in-
parametri biochimici utili nell’identificare le terpretazione delle varie fasi di progressione
fasi fisiopatologiche di evoluzione del versa- in una forma complicata (VPC) che, se non
mento in una forma complicata (VPC) dove adeguatamente riconosciuta e trattata, può
con tale termine si intende o l’evoluzione in peggiorare il decorso della malattia e pro-
empiema o in una forma non empiematica durre esiti anatomo-funzionali invalidanti.
ma organizzata in concamerazioni singole o Il problema centrale quindi nello studio delle
multiple. infezioni pleuriche è quello di cercare degli
Nello studio fisiopatologico dei vari stadi di indici che possano predire l’evoluzione in
evoluzione di un infezione del cavo pleurico una forma complicata.
la fase essudativa si caratterizza per la pre- Dai dati presenti in letteratura i VPC si ca-
senza di un versamento libero, mobile, con ratterizzano per un basso pH, un basso glu-
scarsa compartecipazione cellulare. La suc- cosio ed un alto valore di LDH. Lo schema
cessiva fase fibrinopurulenta presenta invece successivo (Fig. 28) riporta in forma sempli-
un’aumentata quota cellulare e proteica con ficata l’evoluzione di un versamento pleuri-
formazione di una rete di fibrina che può de- co su base infettiva in una forma complica-
positarsi in parte sulla sierosa pleurica e in ta (VPC) in base ai valori dei tre parametri
parte si organizza a formare dei setti. In tale considerati 63-67. Il riscontro di un valore del
fase vi è un’intensa flogosi con aumento, nel pH inferiore a 7,20 fa porre l’indicazione al
liquido pleurico, del numero di polimorfo- posizionamento di un tubo di drenaggio chi-
nucleati, una riduzione del pH e del glucosio rurgico.

26
diagnostica delle pleuropatie

Figura 28. Fasi di evoluzione di un versamento pleurico in una forma complicata.

Qualora sia già presente un versamento pleu- del processo maligno sulla sierosa pleuri-
rico complicato (presenza di pus e/o pluri- ca e predice una prognosi infausta a breve
concamerazioni) non è necessario esegui- termine e una scarsa risposta al trattamento
re la determinazione del pH e il drenaggio pleurodesico anche se non c’è su questo ar-
toracico va inserito per le seguenti finalità: gomento unanime consenso 69-71.
favorire l’espansione del polmone, preveni- Un aumento dei valori di tali parametri in
re l’invasione dell’albero tracheobronchia- corso di terapia citostatica indica invece una
le da materiale purulento (temibile e fatale risposta favorevole al trattamento.
complicanza della fistola broncopleurica La concentrazione di glucosio si correla di-
gravata dal rischio di morte per asfissia do- rettamente con il pH e la causa dell’acidosi
vuta ad inondazione dell’albero bronchiale), pleurica e del basso glucosio è dovuta all’ele-
controllare l’infezione e quindi l’eventuale vata attività metabolica locale delle cellule
evoluzione in sepsi, misurare la quantità del- infiammatorie, dei batteri o delle cellule neo-
l’essudato prodotto e il suo aspetto macro- plastiche. Anche un aumento dello spessore
scopico al fine di una rimozione dello stesso dei foglietti pleurici per fenomeni flogistico-
drenaggio, ridurre gli esiti aderenziali. La organizzativi o per estensione di un processo
terapia fibrinolitica intracavitaria tende a ri- neoformativo può determinare un ridotto tra-
solvere le concamerazioni con la finalità di sporto di idrogenioni con riduzione del pH.
scongiurare l’intervento di decorticazione Vi sono altre condizioni in cui si può riscon-
pleurica senza causare effetti fibrinolitici trare un basso pH e basse concentrazione
sistemici o complicanze emorragiche nella di glucosio: tubercolosi, artrite reumatoide,
sede di applicazione 68. pleurite ludica, emotorace, rottura dell’eso-
La determinazione del pH pleurico è racco- fago, acidosi sistemica, paragonimiasi.
mandata anche nei versamenti neoplastici La determinazione del pH deve rispettare
in quanto un basso valore del pH e del glu- alcune condizioni: deve essere prelevato in
cosio è espressione di una estesa diffusione anaerobiosi, con siringa eparinata e deposi-

27
Le malattie della pleura

tata su ghiaccio, e la lettura deve essere ra- I linfomi sono la causa non traumatica più
pidamente eseguita con emogasanalizzatore frequente di chilotorace.
per ottenere un risultato attendibile. Inoltre il chilotorace può manifestarsi come
una inusuale complicanza di varie neoplasie
addominali e gastriche che metastatizzano
Chilotorace e determinazione ai linfonodi loco-regionali con conseguente
dei trigliceridi ascite chilosa 75.
Cause più rare sono rappresentate da alcu-
Il chilotorace è una condizione patologica ne condizioni patologiche a carico dei vasi
caratterizzata dall’accumulo di linfa nello linfatici come si verifica nella linfangio-
spazio pleurico per ostruzione o lesione a leiomiomatosi (LAM), nella sindrome delle
carico del dotto toracico o di una delle sue unghie gialle e nella sindrome di Gorham,
principali diramazioni 72. quest’ultima è una rara sindrome caratteriz-
Il liquido pleurico presenta un aspetto latte- zata da una proliferazione intraossea di vasi
scente e la diagnosi si basa sull’analisi del linfatici e vascolari con osteolisi progressi-
liquido che mostra una elevata concentra- va, tale proliferazione può interessare anche
zione di trigliceridi con valori superiori a le strutture polmonari 76.
110 mg/dl ed è confermata dal riscontro dei La linfangioleiomiomatosi è una rara ma-
chilomicroni. Invece un versamento di tipo lattia ad eziologia sconosciuta caratteriz-
chiliforme o pseudochilotorace è tipico dei zata dalla proliferazione non neoplastica
versamenti cronici su base infiammatoria di cellule muscolari lisce in sede periva-
secondaria a tubercolosi o ad artrite reu- scolobronchiale e linfatica; colpisce donne
matoide e il liquido è caratterizzato da una in età fertile e può associarsi alla sclerosi
concentrazione di colesterolo molto elevata tuberosa e ad amartomartosi multiorga-
superiore a 200 mg/dl 73. nica. Il processo mioproliferativo porta a
La formazione di un chilotorace è in genere modificazione di tipo cistico del parenchi-
la conseguenza della rottura del dotto toraci- ma polmonare a cui si associano episodi di
co secondaria a traumi accidentali o in segui- pneumotorace ed emottisi. Il chilotorace è
to ad interventi chirurgici o può essere la pri- secondario ad alterazioni o ostruzione del
ma manifestazione di un linfoma 74. Il dotto dotto toracico o dei suoi rami 77. La sin-
toracico è una struttura non molto resistente drome delle unghie gialle è un’altra rara
e possono essere sufficienti anche eventi non condizione ad eziologia ignota caratteriz-
particolarmente traumatici a causare una zata da rinosinusite, versamento pleurico,
lesione da stiramento
come avviene dopo vio- Tabella VII. Cause di chilotorace.
lenti colpi di tosse o in Traumatiche Patologiche
seguito a conati di vomi- Non iatrogene Iatrogene Maligna Vasi linfatici
to o durante il parto. Les. da stiram. Chirur. toracica Linfomi Sind. Unghie gialle
L’insorgenza di un chilo- Chirur. collo Neoplasia LAM
torace nel postoperatorio Radiazioni S. Gorham
è in genere la conseguen- Scleroterap. esof.
za di una lesione diretta Miscellanea Idiopatiche Infettive
del dotto toracico facilita-
Gozzo restrost. Filariasi
ta dai rapporti di contigui-
Sarcoidosi TBC
tà con strutture vascolari
(Tab. VII). Ascite chilosa Amiloidosi

28
diagnostica delle pleuropatie

bronchiectasie, linfedema e discromia del- to pleurico, rappresentano l’espressione più


le unghie. La classica triade linfedema, un- frequente della malattia reumatoide a livello
ghie gialle e versamento si riscontra in un toracico. Il liquido pleurico si presenta come
terzo dei pazienti. La malattia è causata da un essudato con bassa concentrazione di glu-
una ipoplasia congenita dei vasi linfatici e cosio e alta concentrazione di LDH. È unila-
si associa a neoplasie, a disturbi immuno- terale, può essere loculato e si manifesta nelle
logici e ad infezioni 78 79. fasi tardive della malattia e spesso è associato
Un’altra malattia che può presentarsi con a pericardite e alla presenza di noduli sottocu-
un versamento di tipo chiloso è la sindrome tanei. Frequente è il riscontro di ispessimen-
di Klippel-Trenaunay-Weber caratterizzata ti pleurici. La ricerca del fattore reumatoide
da una angiomatosi multipla. nel liquido ad un titolo uguale o maggiore
di 1:320 rispetto al valore sierico fa porre il
sospetto di un versamento associato all’artri-
Fattore reumatoide, anticorpi te reumatoide ma la diagnosi va comunque
antinucleo e cellule LE formulata nel contesto delle manifestazio-
ni cliniche. Nel 20% dei casi il versamento
La più comune manifestazione toracica del può precedere l’esordio della sintomatologia
LES è il versamento pleurico che compare articolare 81. La Tabella VIII riporta le più
in circa il 50% dei pazienti. Si tratta di un frequenti manifestazioni pleuropolmonari in
essudato con alta concentrazione di glucosio corso di malattie del collagene 82.
e bassi livelli di LDH, caratteristiche biochi-
miche diverse rispetto a quelle riscontrate
nei versamenti essudatizi in corso di artrite Amilasi e patologia
reumatoide. Nel liquido pleurico sono evi- sottodiaframmatica
denziabili anticorpi antinucleari, anti-DNA
e cellule LE ma la diagnosi non si basa sul Un aumento dell’amilasi pleurica rispetto
riscontro dei dati laboratoristici quanto piut- al valore sierico è di riscontro frequente nei
tosto sui dati sierologici e clinici 80. versamenti secondari a pancreatite acuta e
L’artrite reumatoide (AR) è una malattia si- a quelle forme ad andamento cronicizzante
stemica autoimmune caratterizzata da una con formazione di pseudocisti pancreatiche
sinovite erosiva che evolve con andamento e di fistole 83.
cronico e progressivo. Spesso è associata a Nel 20% dei casi di pancreatite acuta si ri-
manifestazioni extraarticolari a carico di di- scontra un versamento pleurico che in gene-
versi apparati in partico-
lare di quello respiratorio Tabella VIII. Interessamento pleuro-polmonare nelle connettiviti.
dove può interessare il Artrite reumatoide: Dermatomiosite:
parenchima, la pleura, le IPF, pleurite, noduli necrobiotici, polmoniti ab-ingestis, NSIP
vie aeree, i vasi polmo- s. di Caplan, arterite polmonare
nari e la parete toracica. LES: Sclerodermia:
Anche i farmaci utilizzati pleurite, polmonite lupica, IPF, BAC, polmoniti ab-ingestis
per il trattamento della emorragia alveolare, IPF, TEP
malattia possono provo- Sindrome di Sjogren: Malattia mista del tessuto
care reazioni iatrogene a pleurite, IPF, LIP connettivo: arterite polmonare
carico del polmone. Le e ipertens. polm.
alterazioni pleuriche, la In tutte c’è una pneumopatia interstiziale diffusa (IPF); NSIP: non specific interstial pneu-
pleurite e il versamen- monia; BAC: carcincoma bronchiolo-alveolare; LIP: polmonite linfocitaria interstiziale

29
Le malattie della pleura

re si localizza a sinistra, si associa ad una Marcatori neoplastici


sintomatologia clinica addominale e in ge-
nere regredisce con il trattamento della ma- La diagnosi di versamento pleurico maligno
lattia primitiva. La causa risiede nei rapporti è spesso un problema in quanto la citologia
di contiguità tra la coda del pancreas e il dia- permette di formulare la diagnosi in circa il
framma e in particolare per la presenza di una 60% dei casi. La citologia insieme all’ago-
fitta rete di vasi linfatici comunicanti fra le biopsia pleurica aumenta di poco tale per-
sierose pleuro-peritoneali che diventano più centuale mentre la toracoscopia consente una
permeabili all’azione flogogena degli enzimi diagnosi definitiva di malignità nel 95% dei
presenti nell’essudato. I piccoli versamenti casi. Non sempre però è possibile procedere
si riassorbono completamente mentre quelli ad indagini invasive per cui per lungo tempo è
più abbondanti sono in genere secondari a stato discusso il ruolo dei marcatori neoplasti-
necrosi pancreatica acuta e la formazione di ci nell’iter diagnostico dei versamenti pleurici
un ascesso pancreatico rappresenta una te- con risultati contrastanti sia perchè gli studi
mibile complicanza. I versamenti secondari sono stati condotti su piccoli campioni sia
a forme di pancreatite cronica possono es- per la difficoltà a scegliere un cutoff per ogni
sere invece più insidiosi in quanto possono marker che offrisse una specificità e sensibili-
manifestarsi senza una sintomatologia addo- tà tali da giustificare un loro impiego.
minale evidente. Il dosaggio del CEA per valori > 10 ng/ml
Le cause più frequenti di versamenti di ori- presenta un’alta specificità di circa il 90%
gine sottodiaframmatica sono relative ad in- per malignità ma la sua sensibilità risulta
terventi di chirurgia addominale, ad ascessi bassa del 37% 84. In uno studio in cui sono
sottodiaframmatici, ad epatocirrosi, a pato- stati confrontati cinque marker, CEA, CA
logia a carico dell’ovaio (sindrome di De- 15-3, CYFRA 21-1, CA 19-9, CA 125, il
mon-Meigs). CEA è risultato il marker con la più alta ac-
Un aumento dell’amilasi è riscontrabile nei curatezza diagnostica dell’85.3% e pertanto
versamenti secondari a rottura dell’esofago e l’analisi del liquido pleurico deve, secondo
nei versamenti che compaiono dopo sclero- gli Autori, includere il suo dosaggio nella
terapia con alcool delle varici esofagee. diagnostica dei versamenti pleurici di so-
Un’altra condizione patologica sottodiafram- spetta natura maligna 85.
matica è la sindrome da iperstimolazione Comunque nessun marker preso singolar-
ovarica. Si tratta di una condizione clinica ca- mente può essere utile nell’iter diagnostico
ratterizzata da versamento pleurico, in genere dei versamenti pleurici maligni. Invece se
bilaterale, ascite e cisti ovariche bilaterali in si considera la combinazione di un pannello
giovani donne sottoposte a trattamento di am- di marcatori, il potere diagnostico è simile
plificazione dei processi follicolari per favo- a quello della citologia e pertanto tale dato
rire l’inizio di gravidanze. In casi severi tale può essere utile nei pazienti che presenta-
condizione può evolvere in insufficienza rena- no dati clinici suggestivi per neoplasia, ma
le acuta, shock ipovolemico, TEP, ARDS, ver- con negatività alla citologia, per orientare il
samento pericardico, anasarca e morte. Non si clinico nella scelta di ulteriori indagini dia-
conosce la reale incidenza e la patogenesi è gnostiche che possano fornire una conferma
dovuta ad una aumentata permeabilità del me- di tipo istologico 86. Peraltro qualora ci si
sotelio della cavità addominale con successi- trovi nell’impossibilità di eseguire procedu-
vo passaggio di liquido, in genere un essudato re invasive, si può comunque ricorrere alla
che può essere emorragico, attraverso le fibre determinazione dei marcatori tumorali come
del diaframma nello spazio pleurico. mezzo diagnostico complementare.

30
diagnostica delle pleuropatie

Peraltro è necessario valutare con pruden- recchiature che permettono un’acquisizione


za il significato dei marcatori neoplastici combinata delle immagini PET e TAC hanno
poichè, anche quando un elevato livello di risolto il problema fornendo al clinico infor-
CEA su liquido sia suggestivo di malignità, mazioni di tipo anatomo-spaziale e metabo-
bisogna considerare la possibilità di falsi lico-funzionale. Un aumento dell’uptake del
positivi, nell’ordine del 9% dei casi, come fluorodeossiglucosio si verifica nelle forme
avviene in corso di versamenti benigni qua- neoplastiche e flogistico-infiammatorie in-
li l’empiema, i versamenti parapneumonici clusa la reazione pleurica all’asbesto dove le
complicati, i versamenti secondari a cirrosi placche pleuriche benigne costituiscono un
epatica, pancreatite e urinotorace 87. Recen- riscontro insidioso in quanto possono avere
temente nella diagnosi di mesotelioma è sta- lo stesso comportamento biologico delle for-
to introdotto un nuovo marker la mesotelina, me maligne e rappresentano un fattore di ri-
una proteina solubile, la cui concentrazione schio per la trasformazione in mesotelioma.
su liquido per un determinato cut-off (20 Pertanto una accurata verifica della dissemi-
nM) risulta diagnostica con una specificità nazione neoplastica è importante nel sele-
del 98% e una sensibilità del 67% 88. zionare quei pazienti che si possono giova-
re di un corretto trattamento. La PET-FDG
ha una sensibilità del 91% e una specificità
Altre indagini diagnostiche del 100% per differenziare le forme benigne
dalle maligne usando un valore soglia di
La tomografia ad emissione di positroni captazione SUV maggiore di 2 (SUV: stan-
(PET) è una tecnica di diagnostica per im- dardized uptake values). Falsi negativi pos-
magini di tipo biologico. L’esame è in grado sono essere causati da forme di mesotelioma
di rilevare il grado di captazione e metabo- di tipo epitelioide a lenta crescita ed a bassa
lismo di una sostanza analoga del glucosio frequenza di mitosi, condizioni associate ad
(fluorodeossiglucosio FDG-PET) che si una miglior sopravvivenza rispetto ad altri
concentra nei tessuti ad elevato metaboli- istotipi. Pertanto la PET-FDG combinata
smo come quelli infiammatori e neoplastici. con le immagini TAC (PET-TAC) è l’unica
È una metodica utile nella diagnostica dif- indagine diagnostica noninvasiva che può
ferenziale dei processi benigni dai maligni, differenziare le forme benigne dalle maligne
nella diagnosi e stadiazione del mesotelioma e stabilire l’estensione del processo ai fini
e dei tumori polmonari associati a versamen- della stadiazione. La tecnica dual-time che
to pleurico 89 90. valuta tempi tardivi di captazione può appor-
Tale indagine aggiunge quindi ulteriori in- tare ulteriori vantaggi nella differenziazione
formazioni allo studio della patologia pleu- dei tessuti 92 93. Peraltro la TAC e la RMN
rica dove la TAC e la Risonanza magnetica hanno una bassa sensibilità nella valutazio-
in particolare hanno invece una precisa in- ne dei linfonodi mediastinici, nell’ordine del
dicazione nella valutazione spaziale del pro- 50%, e la capacità di differenziare i processi
cesso patologico, della sua estensione e dei pleurici benigni dai maligni è impossibile in
rapporti con altre strutture intratoraciche 91. base agli aspetti radiologici.
I principali limiti della PET riguardano la Nei pazienti con versamento pleurico che
scarsa risoluzione spaziale e la mancanza di si presenta massivo, o in cui ci sia storia di
punti di repere anatomici che impediscono di emoftoe, o in cui al radiogramma del torace
attribuire correttamente la lesione a determi- si riscontrano anomalie radiologiche c’è in-
nate strutture della cavità toracica. La recen- dicazione ad eseguire una indagine bronco-
te introduzione sul mercato di nuove appa- fibroscopica 94.

31
Le malattie della pleura

Citopatologia e agobiopsia con l’agobiopsia si può eseguire una proce-


pleurica dura che utilizza l’aspirazione con siringa
durante la presa bioptica oppure utilizzare
La toracentesi è la prima procedura diagno- un ago di Abrams modificato, l’ago di Raja,
stica che viene eseguita nei pazienti con ver- foggiato con un lembo mobile che durante la
samento pleurico di natura indeterminata. È presa bioptica serve all’ancoraggio dell’ago
sufficiente una quantità di circa 50-100 ml per sulla pleura parietale e ad uncinare tessuto
eseguire tutte le indagini finalizzate a formu- pleurico 104 105.
lare una corretta diagnosi compreso l’esame Il brushing pleurico in corso di toracentesi è
citologico, anche se non è stato ben stabilito una nuova tecnica di prelievo citologico che
il volume minimo di liquido necessario per ha lo scopo di aumentare la sensibilità dia-
eseguire i test citopatologici 95. L’esame ci- gnostica della citologia. Tale tecnica risulta
topatologico per la ricerca di cellule neopla- possedere buona resa diagnostica in assenza
stiche rientra nella diagnostica di routine dei di effetti collaterali e costituisce pertanto un
versamenti essudatizi. In caso di versamenti esame da considerare in particolare nei casi
maligni l’esame citologico risulta positivo in in cui altre metodiche invasive siano con-
una percentuale che varia in base al tipo isto- troindicate 106.
logico della neoplasia e alla sua estensione. La capacità diagnostica delle metodiche de-
È necessario eseguire l’esame su 2-3 cam- scritte dipende dalla diffusione locoregiona-
pioni e processare le cellule con le classiche le del processo morboso, dalla capacità di
colorazioni istochimiche e con l’immunoci- fornire il cavo di cellule (esfoliazione), dalla
tochimica per meglio differenziare le cellule modalità di metastatizzazione e dall’istotipo.
normali o reattive dalle cellule neoplastiche Ma in tale ambito è necessario considerare
e in caso di positività cercare di tipizzarle. anche i limiti delle tecniche impiegate in re-
L’agobiopsia pleurica transcutanea è indi- lazione alla loro sensibilità e specificità, alla
cata nei versamenti ad eziologia incerta, possibilità di falsi positivi dell’esame citolo-
soprattutto nel sospetto di neoplasia o TBC. gico, alla difficoltà di uno studio dei recettori
Tale metodica rappresenta un buon metodo ormonali nelle neoplasie ormono-dipendenti
per la diagnosi di pleurite tubercolare, ma la in caso di prelievo di piccoli campioni di tes-
biopsia è eseguita alla cieca e la positività sia suto, all’impossibilità di conoscere l’esten-
dell’esame istologico che colturale è nell’or- sione del processo maligno e quindi lo stadio
dine del 70% 96-98. della malattia.
Nei versamenti pleurici maligni l’agobiopsia
risulta diagnostica nel 50% dei casi con una
specificità del 100%. Per una diagnosi isto- Toracoscopia medica
patologica è necessario eseguire il prelievo di e Toracoscopia chirurgica
almeno 4-6 biopsie per massimizzare il cam-
pionamento di tessuto idoneo e sufficiente Nonostante una corretta e approfondita va-
per la diagnosi 99 100. Nei casi di versamento lutazione clinico-radiologica e laboratori-
associati ad alterazioni della pleura parieta- stica basata sull’effettuazione di indagini
le visibili alla TAC o all’esame ecografico biochimiche, batteriologiche, citologiche
l’agobiopsia ha una maggiore resa diagno- e bioptiche mediante agobiopsia pleurica
stica e può essere condotta sotto guida di tec- transcutanea, una certa percentuale di versa-
niche per imaging anche con aghi trancian- menti pleurici, circa il 20-25%, rimane non
ti tipo Tru-cut 101-103. Al fine di ottenere un diagnosticato. Pertanto in tali casi è necessa-
maggior campionamento di tessuto pleurico rio impiegare altre procedure diagnostiche di

32
diagnostica delle pleuropatie

tipo invasivo quali la toracoscopia che per- telioma, tumori ormono-dipendenti)


mette il prelievo tissutale mirato delle lesioni oppure con citologia positiva ma a sede
pleuriche sotto visione diretta 107. primitiva sconosciuta;
La più frequente e comune indicazione al- d) versamenti pleurici benigni (asbestosi,
l’impiego della toracoscopia medica a scopo artrite reumatoide, sarcoidosi, pleurite
diagnostico è rappresentata dal versamento cronica aspecifica, tubercolosi, amiloi-
pleurico essudatizio cronico, dove con tale dosi) 116 117;
termine si intende una raccolta di liquido il e) diagnosi eziologica e trattamento del-
cui decorso non si modifica dopo 4 settima- l’empiema;
ne dall’esordio 108 109. f) versamenti in cui è indicato un tratta-
La toracoscopia è una procedura invasiva mento pleurodesico;
eseguita con l’introduzione nel cavo pleuri- g) versamenti trasudatizi recidivanti.
co di un trequarti metallico, del diametro di La diagnosi istologica del mesotelioma
7 mm, attraverso il quale si introducono le pleurico maligno è piuttosto insidiosa e vie-
ottiche e la pinza operativa per le prese biop- ne formulata sugli aspetti microscopici di
tiche. La procedura presenta tecnicamente le numerose biopsie (oltre 10) e in base agli
stesse difficoltà che si trovano nel posizio- elementi prevalenti si distinguono tre forme:
namento di un drenaggio toracico; si esegue epiteliale, sarcomatosa e mista (bifasica), a
generalmente in anestesia locale, associata prognosi diversa 118-120.
a sedazione con paziente cosciente ed in La presenza di un adeguato spazio pleu-
ventilazione spontanea; è meno invasiva e rico, con un diametro minimo previsto di
meno costosa della toracoscopia chirurgica almeno 10 cm, costituisce la condizione
(VATS) 110-112. necessaria per eseguire una toracoscopia
La toracoscopia costituisce il “gold standard medica;l’eventuale presenza di aderenze
“ nella diagnosi dei versamenti pleurici non costituisce una controindicazione relativa
diagnosticati potendo campionare materiale all’esame per la difficoltà ad entrare in uno
idoneo e sufficiente per una diagnosi defini- spazio piccolo non esplorabile e non acces-
tiva in oltre il 90% dei casi. sibile per l’esecuzione di biopsie. Tale limite
Recentemente è stato proposto un nuovo to- può essere superato o ricorrendo alla tora-
racoscopio, semirigido e autoclavabile, che coscopia chirurgica (VATS) o mediante una
offre la stessa resa diagnostica del toraco- variante tecnica della toracoscopia medica,
scopio rigido, con prese bioptiche più pic- la minitoracoscopia, che utilizza uno stru-
cole, e presenta il vantaggio di una maggiore mentario del diametro di 3 mm che viene
maneggevolezza e sicurezza di sterilità 113. introdotto attraverso due miniincisioni della
L’esame costituisce la metodica di elezione cute, uno per l’ottica l’altro per eseguire la
quando altri metodi di indagine hanno fallito biopsia. L’esame ha un alta resa diagnosti-
per l’inquadramento delle seguenti patolo- ca del 93,4% con minima invasività e ottima
gie: tollerabilità da parte del paziente 121.
a) versamenti pleurici di origine scono- La resa diagnostica delle biopsie toracosco-
sciuta; piche dipende dall’esperienza dell’operatore,
b) versamenti pleurici indeterminati in pa- dal numero e dalla sede dei prelievi effettua-
zienti a rischio di esposizione professio- ti nonchè da una stretta collaborazione con
nale all’asbesto o con anamnesi positiva l’anatomopatologo; rimane comunque una
per patologia neoplastica pregressa 114 115; modesta percentuale di falsi negativi legata
c) versamenti pleurici che richiedono una essenzialmente all’impossibilità di eseguire
precisa tipizzazione istologica (meso- un esame completo in presenza di aderenze

33
Le malattie della pleura

che impediscono una buona ricognizione del trasound-guided thoracentesis. Is it a safer


cavo pleurico. In tali casi si deve effettuare method? Chest 2003;123:418-23.
una diagnostica di tipo chirurgico, in video- 9
Mayo P, Doelken P. Pleural ultrasonography.
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va trascurata la possibilità che la raccolta the role of ultrasound and pleural manometry.
liquida possa formarsi per cause estranee Curr Opin Pulm Med 2007;13:312-8.
alla neoplasia; in tali casi si tratta di un ver- 12
Huggins J, Doelken P. Pleural manometry.
samento di tipo paramaligno, in cui non c’è Clin Chest Med 2006;27:229-40.
riscontro di malignità, che si verifica quando 13
Huggins J, Sahn S, Doelken P, et al. Charac-
sono presenti altre condizioni patologiche teristics of trapped lung. Pleural fluid analy-
spesso associate alla neoplasia e responsa- sis, manometry, and air-contrast chest CT.
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l’insufficienza cardiaca, l’iponchia, la trom-
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2 Il Versamento pleurico
benigno e il versamento
tubercolare
Lina Zuccatosta, Carlo Pomari*
S.O.D. di Pneumologia, Dipartimento di Medicina Interna, Malattie Immuno-Allergiche e Respiratorie,
Azienda Ospedali Riuniti, Ancona; * Servizio di Endoscopia Toracica e Fisiopatologia Respiratoria
Ospedale Classificato Sacro Cuore-Don Calabria, Negrar (VR)

Introduzione riano fra i diversi lavori pubblicati. Nel 50%


dei casi il VPB è secondario ad insufficien-
za cardiaca (CHF), mentre nel 40% viene
Il versamento pleurico benigno (VPB) è una segnalato secondario a patologie infettive
condizione patologica che può manifestar- polmonari. Il VPB tubercolare riflette l’inci-
si come complicanza di molte malattie 1, e, denza della malattia dei paesi in cui essa è
molto spesso, vede impegnati Pneumologi, studiata ed accompagna la TBC polmonare
Internisti, Chirurghi od altri Medici Specia- nell’1-30% dei casi. Altri studi riscontrano
listi, nello stabilire una diagnosi ed un effica- una elevata incidenza (30-50%) nei pazienti
ce piano terapeutico 2. con embolia polmonare, mentre nel 3-17%
Valutare dal punto di vista epidemiologico dei casi viene riscontrata nelle patologie del
quale sia l’incidenza del VPB non è parti- tratto gastrointestinale, come ad es. la pan-
colarmente semplice, poiché fino ad oggi i creatite o la cirrosi epatica (5-6%) 1.
dati disponibili sono fortemente dipendenti
dal tipo di campione osservato.
Se l’approccio viene effettuato analizzan- Interpretazione del versamento
do gruppi di popolazione, si osserva che la pleurico benigno (VPB)
causa più frequente del VPB in Spagna, Su-
dafrica, Ruanda, Arabia Saudita è ancora la I meccanismi patogenetici che possono in-
tubercolosi, mentre nella Repubblica Ceca, durre un versamento pleurico sono moltepli-
Francia e Giappone, il VPB parapneumoni- ci e comprendono l’aumento della pressione
co è al secondo posto, dopo la malattia neo- idrostatica nel circolo sistemico o polmona-
plastica. Viceversa, in uno studio eseguito a re, (scompenso cardiaco congestizio, sindro-
Charleston (South Carolina, USA), nel 25- me della vena cava superiore), alterata per-
30% dei casi di VPB, la causa infettiva era meabilità delle sierose pleuriche, aumentata
presente nel 66% dei casi, superando di oltre permeabilità capillare o distruzione del letto
la metà l’etiologia non infettiva, compreso vascolare (patologia neoplastica, processi in-
un 3% di origine sconosciuta 1. fiammatori ed infettivi, embolia polmonare,
Nel caso in cui la valutazione dell’incidenza infarto polmonare, danno da farmaci), ridu-
del VPB si basi sulla ricerca delle patologie zione della pressione oncotica intravascolare
che lo sottendono, le frequenze osservate va- (ipoalbuminemia, cirrosi epatica), riduzione

39
Le malattie della pleura

della pressione nello spazio pleurico (ate- Tabella II. Condizioni patologiche che possono
lettasia polmonare, trapped lung), ridotto dare origine ad un versamento pleurico essudativo
drenaggio linfatico per blocco parziale o benigno.
completo da rottura del dotto toracico (neo- Infezioni: tubercolosi, batteri, funghi, virus, paras-
plasie, traumi), accumulo di fluido nella ca- siti, atipici (micoplasma, clamidia, legionella)
vità peritoneale con passaggio transdiafram- Patologie del tratto gastroenterico: pancreatiti, m.
matico attraverso la rete linfatica ed i pori di Whipple, ascessi addominali, rottura esofagea,
del diaframma. La modalità di approccio per chirurgia addominale, trattamento sclerosante
l’interpretazione del VPB si basa pertanto endoscopico delle varici esofagee
sull’analisi delle sue cause, oltre che sui ca- Connettiviti; artrite reumatoide, LES, lupus-like-
ratteri del liquido pleurico 3. syndrome, linfoadenopatia angioimmunoblastica,
Le caratteristiche biochimiche del versa- Churg-Strauss, granulomatosi di Wegener
mento pleurico, sia esso un trasudato od un Pleurite asbestosica benigna
essudato, nella maggior parte dei casi riflet-
Pleuriti indotte da farmaci
tono infatti il meccanismo fisiopatologico
Pleurite uremica
che ne è all’origine 4, consentendo al clinico
un orientamento diagnostico ed una diagnosi Sindrome di Meigs
differenziale (Tabb. I, II) 5. Pleuriti in corso di malattia cardiovascolare
Pleuriti post-attiniche
Tabella I. Condizioni patologiche che possono Sindrome delle unghie gialle
dare origine ad un versamento pleurico trasudativo Chilotorace
benigno.
Insufficienza cardiaca congestizia narne la rimozione e le caratteristiche fisi-
Glomerulonefrite co-chimiche. Esso può dipendere infatti da
S. nefrosica uno squilibrio fra la pressione idrostatica e
S. vena cava superiore la pressione colloido-osmotica esistente tra
Dialisi peritoneale il mesotelio e l’adiacente tessuto connetti-
Ipotiroidismo vo capillare (legge di Starling) 5, oppure da
una alterazione del drenaggio linfatico della
Embolia polmonare
pleura parietale o dall’attività delle cellule
Sarcoidosi
mesoteliali 6.
Cirrosi epatica Le principali cause dell’aumento di effusio-
Ipoalbuminemia ne pleurica trasudativa sono da ricercare nel-
Atelettasia le patologie cardiache, polmonari, epatiche,
Fistole (urino torace) tiroidee o neoplastiche 7 (Tabb. III, IV). Per
definizione infatti, una effusione pleurica
Il volume di liquido esistente nello spazio trasudativa dovrebbe essere solo secondaria
pleurico, che ha una funzione essenzialmen- a cause extrapleuriche, anche sistemiche,
te lubrificante, deve essere costantemente le quali, influenzando la formazione o l’as-
prodotto in minime quantità, mentre la pres- sorbimento del liquido pleurico, ne alterano
sione colloido-osmotica deve essere sempre l’equilibrio, determinando un aumento di
mantenuta bassa, affinchè il volume del li- volume nello spazio pleurico 7.
quido non aumenti 6 7.
Il controllo del volume e della composizio- Nella pratica clinica la diagnosi differenzia-
ne del liquido pleurico è però influenzato le tra trasudato ed essudato viene effettua-
da vari meccanismi che possono condizio- ta utilizzando i criteri di Light, cui possono

40
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare

Tabella III. Cause che determinano un aumento dell’afflusso di liquido trasudativo nello spazio pleurico
(da Broaddus, 2002 7, mod.).
Insufficienza cardiaca (CHF) sinistra Aumento della pressione venosa polmonare
Insufficienza cardiaca (CHF) destra Aumento della pressione venosa sistemica
Embolia polmonare (PE) Aumento della pressione venosa sistemica,
Diminuzione della pressione pleurica
Sindrome vena cava superiore (SVC) Aumento della pressione venosa sistemica
Cirrosi epatica Aumento della pressione venosa portale
Atelettasia polmonare Diminuzione della pressione pleurica
Ipoalbuminemia Diminuzione della pressione oncotica del plasma

Tabella IV. Cause che determinano una diminuzione dell’efflusso trasudativo di liquido dallo spazio pleu-
rico.
Insufficienza cardiaca (CHF) destra, PE, SVC Aumento della pressione venosa centrale
per aumento della pressione linfatica a valle
Atelettasia, PE Diminuzione della pressione pleurica
Diminuzione della pressione linfatica a monte
Ipotiroidismo, neoplasia Diminuzione del flusso linfatico

essere associati criteri aggiuntivi 3. (Per una dei liquidi e delle proteine: in una persona di
descrizione più dettagliata dell’argomento si 50 Kg il filtrato giornaliero è pari a 12 mL-1.
rimanda al capitolo 1 del trattato). In condizioni normali questa funzione viene
svolta più verosimilmente dalla pleura parie-
tale e non da quella viscerale.
Principali condizioni patologiche Dopo che il liquido e le proteine sono fil-
che possono dare origine ad un trati dai vasi pleurici, il liquido può essere
versamento pleurico trasudativo riassorbito, oppure può defluire nello spazio
benigno pleurico attraverso la barriera mesoteliale
permeabile, in virtù del suo basso gradiente
Insufficienza cardiaca congestizia (CHF) pressorio.
Lo spazio pleurico è posto fra due letti va- Una volta raggiunto lo spazio pleurico, il
scolari di origine sistemica, i vasi interco- liquido e le proteine, a loro volta, escono
stali, che irrorano la pleura parietale e la in grandi quantità dallo spazio stesso, per
circolazione sistemica bronchiale che irrora diffusione o per trasporto attivo, attraverso
la pleura viscerale, mentre la circolazione i vasi linfatici della pleura parietale ed in-
polmonare giace più lontano al di fuori dello fine vengono trasportati nel sistema venoso
spazio pleurico. Quindi, in condizioni fisio- centrale, passando dai linfonodi retrosternali
logiche il filtrato polmonare non contribui- e mediastinici: in una persona di 50 kg, la
sce normalmente alla formazione del liquido quota di efflusso giornaliero di liquido è pari
pleurico. a 340 mL-1, che è circa 28 volte superiore al
Conseguentemente, il filtrato sistemico del- normale flusso di entrata. Una simile portata
la microcircolazione pleurica effluisce len- assume così la potenziale funzione di siste-
tamente controllando il gradiente pressorio ma di riserva di “capacitanza” e quindi di
idrostatico, limitando il gradiente pressorio salvaguardia in caso di aumenta produzione
oncotico e la permeabilità microvascolare di liquido.

41
Le malattie della pleura

Appare quindi evidente che l’aumento di viene a sua volta drenato dal sistema linfati-
liquido nello spazio pleurico può verificar- co, che ne limita l’accumulo, fino a quando
si a causa di un aumento nella formazione l’apporto non supera la portata giornaliera
di liquido o di una riduzione della quota di del sistema linfatico stesso di 340 mL-1 e
drenaggio linfatico. L’assorbimento linfatico quindi diventa radiologicamente evidente 7.
garantisce Inoltre la stabilità della concen- Generalmente nella CHF il versamento
trazione proteica del liquido all’interno dello pleurico è bilaterale (60-88%), ma può an-
spazio pleurico e questo consente di stabilire che essere unilaterale, con una prevalenza
se l’attività vascolare è normale, ovvero con maggiore a destra (28%), rispetto a sinistra
un basso contenuto proteico (trasudazione) (15%); ha una evoluzione rapida e, secondo i
o danneggiata, ovvero con un alto contenuto criteri di Light, usualmente ha le caratteristi-
proteico (essudazione) 7. che di un trasudato: rapporto proteine, LDH
In caso di insufficienza cardiaca congestizia (pleura/plasma), rispettivamente pari ≤ 0,5 e
(CHF), il versamento pleurico trasudativo è ≤ 0,6.
presente in circa un caso su due 2 e sebbene Esiste una stretta correlazione fra versamen-
numerosi lavori sostengano che lo sviluppo to pleurico bilaterale, rilievo radiologico di
di un trasudato pleurico possa essere secon- cardiomegalia e quadro clinico di disfunzio-
dario sia ad una insufficienza cardiaca destra ne ventricolare sinistra 5 e quindi la risposta
che bi-ventricolare, alcuni lavori suggeri- ai diuretici dovrebbe essere sufficiente per
scono che il meccanismo patogenetico della porre una diagnosi certa e non trovare, quin-
effusione pleurica sia più correlato ad una di, indicazione alla esecuzione di una tora-
disfunzione ventricolare sinistra, ed essere centesi 7, tranne nei casi in cui il versamento
quindi secondario all’edema polmonare in- pleurico sia unilaterale, o sia presente dolore
terstiziale 5. pleurico e/o febbre 7, elementi che facciano
In questa condizione particolare la forma- sospettare una patologia di natura non car-
zione di liquido pleurico sembra essere in- diogena sottostante.
fatti dipendente dall’aumento della pressio- Dopo toracentesi, non è tuttavia infrequente
ne venosa polmonare che si concretizza con il riscontro di un rapporto proteico superiore
un incremento della pressione di incunea- a 0,5, nel liquido pleurico, specialmente in
mento dei capillari polmonari. L’aumento presenza di una insufficienza cardiaca pri-
della pressione venosa, che produce l’edema mitiva cronica o secondaria a malattie me-
alveolare, incrementa a sua volta la pressio- taboliche, come l’ipotiroidismo; malattie si-
ne interstiziale nella regione sub-pleurica, stemiche, come l’amiloidosi o la sarcoidosi
mentre la perdita di liquido edematoso dal- e l’embolia. In questi casi l’aumento delle
la superficie pleurica viscerale contribuisce perdite vascolari, secondario al danno dei
ad elevare la quota di fluido nello spazio vasi polmonari, può infatti indurre un signi-
pleurico 6. Esperimenti sulla pecora hanno ficativo edema del polmone ad alto conte-
dimostrato infatti che l’effusione di liquido nuto proteico e quindi un efflusso pleurico,
nel cavo pleurico si verifica quando il carico anch’esso ad alto contenuto proteico.
di volume provoca un aumento della pressio- Un ulteriore possibile riscontro di essudato
ne di incuneamento dei capillari polmonari nei pazienti con CHF può verificarsi nel caso
di almeno 20-30 cm H2O e quindi lo spazio di una diuresi forzata e prolungata con furo-
pleurico verrebbe a funzionare come da val- semide. L’acqua che diffonde dai tessuti
vola di sicurezza per prevenire l’edema al- extravascolari e dallo spazio pleurico al san-
veolare polmonare. Nel contempo, il liquido gue, può portare ad un aumento della con-
interstiziale, defluendo nel cavo pleurico, centrazione delle proteine e dell’LDH nel

42
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare

liquido pleurico. In questo caso, anche la


concentrazione proteica del plasma aumenta,
ma sempre in modo minore rispetto a quella
del liquido pleurico, poiché il liquido sierico
è alimentato dallo spazio extravascolare 5.
Le ripetute toracentesi, inoltre, a causa del-
l’insulto cellulare provocato dalla manovra
invasiva, possono dare origine ad un pseu-
do-essudato caratterizzato da un aumento
dell’LDH e dalla concomitante presenza di
globuli rossi, con una conta anche ≥5,000
cell /µL. In questo caso, un possibile criterio
discriminante è stato proposto da Eid et al., i
quali hanno suggerito un modello di calcolo Figura 1. Versamento pleurico cronico in cardio-
per la correzione del valore dell’LDH: patico, quadro toracoscopico: foglietti pleurici
LDH corretto = LDH misurato - 0,0012 x lisci e translucidi.
conta RBC/µL
che permette, con buona approssimazione, del liquido potrebbe aumentare, diventando
di ipotizzare una eventuale contaminazione un essudato. In questi casi, però, il livello
ematica durante la toracentesi 9. della lattico deidrogenasi (LDH) rimane ge-
Infine il rapporto liquido pleurico/plasma neralmente entro il valore di normalità 7.
dell’LDH può ulteriormente aumentare con In caso di persistenza del versamento pleu-
il miglioramento della funzionalità cardiaca. rico con scarsa risposta alla terapia medica,
Con la riduzione dello scompenso, migliora specie se a distribuzione monolaterale, può
infatti anche l’attività epatica e quindi dimi- essere considerata l’esecuzione di una tora-
nuisce la produzione epatica dell’LDH 5. coscopia, al fine di escludere una patologia
Un ulteriore criterio che può rivelarsi utile proliferativa sottostante.
nei casi in cui la concentrazione proteica o In casi selezionati, in cui il versamento as-
l’LDH risultino borderline in favore di un suma carattere cronico, sia abbondante e
essudato, è dato dal calcolo della differenza sintomatico nonostante la terapia cardiolo-
tra il livello delle proteine totali o dell’albu- gia in atto, dopo aver escluso altre patologie
mina nel siero e nel liquido pleurico. Quan- concomitanti possibili causa del versamento
do il loro valore è, rispettivamente ≥ 3,1 g stesso, è possibile l’esecuzione di pleurodesi
dL o ≥ 1,2 g dL, il liquido pleurico potrebbe con talco, anche se non è improbabile che
essere verosimilmente considerato un trasu- la pleurodesi monolaterale comporti la com-
dato 3 7. parsa del versamento nell’emitorace contro-
Poiché nei versamenti trasudatizi la pleura laterale 6.
è indenne (Fig. 1), il trattamento è orienta-
to principalmente a risolvere l’insufficien-
za cardiaca mediante diuretici e digitale. In Embolia polmonare (PE)
caso di importante dispnea può essere utile
una toracentesi evacuativa (500-1000 ml di L’embolia polmonare (PE) è una condizione
liquido), che migliora la PaO2, ma soprattut- patologica che dovrebbe essere sempre presa
to migliora il lavoro della gabbia toracica. in considerazione ogniqualvolta un paziente
Nel caso in cui il riassorbimento dell’acqua presenti un versamento pleurico unilaterale
avvenga velocemente, il contenuto proteico ad insorgenza acuta 2 sia esso un trasudato

43
Le malattie della pleura

od un essudato 7. Numerosi studi, eseguiti Idrotorace epatico


mediante indagini radiologiche e TC angio-
grafiche, hanno infatti dimostrato l’alta fre- L’idrotorace epatico è un evento patologico
quenza del versamento pleurico come com- che può verificarsi in circa il 5-6% dei sog-
plicanza dell’PE (10-50% dei casi) 10 11. getti affetti da ascite secondaria a cirrosi epa-
Quando presente, anche in assenza di altre tica 14 15. Usualmente il versamento pleurico
focalità a carico del parenchima polmonare viene riscontrato all’emitorace destro, ma il
3 alla TC del torace, il versamento pleurico liquido può anche risalire a sinistra (16%) od
nel 75% dei casi è bilaterale 11 e generalmen- essere bilaterale (16%) 6.
te di piccole dimensioni. L’esatto meccanismo dell’effusione pleu-
Il meccanismo fisiopatologico che provoca rica non è ancora oggi ben definito, tutta-
il versamento pleurico sembra essere do- via essa potrebbe dipendere dai seguenti
vuto, in parte all’improvviso aumento della fattori:’ipoalbuminemia, ipertensione ve-
pressione del sistema venoso centrale, per nosa della vena azygos, alterato trasporto
incremento della pressione venosa, in parte linfatico, passaggio del liquido attraverso il
all’aumento della quota di filtrazione attra- diaframma 15 (Fig. 2). In realtà, quest’ultima
verso i vasi sistemici intercostali della pleura ipotesi sembra essere la più probabile, poi-
parietale e, ancora in parte, all’aumento del- chè dimostrata mediante toracoscopia, con
la pressione a valle del sistema linfatico, con evidenza di piccoli difetti o pori diaframma-
conseguente diminuzione del flusso linfati- tici 7.
co. Ma alla formazione del versamento sem- Il difetto, probabilmente risiede nel diafram-
bra anche contribuire l’atelettasia polmonare ma dei soggetti affetti da versamento asci-
che molto spesso concomita al versamento. tico cronico, specialmente nella porzione
In questo secondo caso, la conseguente com- centrale, tendinea, dove la membrana pleu-
pressione del polmone da parte del liquido, rica diaframmatica, per effetto del gradiente
provocherebbe una aumento della depressio- pressorio toraco-addominale, verrebbe risuc-
ne pleurica con un incremento del gradiente chiata, creando una invaginazione nel torace,
di filtrazione attraverso i vasi pleurici ed una potenzialmente lacerabile. Nei casi in cui
riduzione del flusso di uscita, a monte, del
drenaggio linfatico 3.
Radiologicamente, il versamento occupa
meno di un terzo dell’emitorace e tende a
stabilizzarsi 12, mentre può aumentare nei
giorni successivi all’evento embolico, per la
concomitanza di un infiltrato polmonare 13 o
per una sovrainfezione del liquido, oppure
per ulteriori episodi embolici od infine per
la comparsa di un emotorace secondario alla
terapia anticoagulante 2. Macroscopicamen-
te il versamento appare siero-ematico e con
cellularità costituita da una cospicua quota
di eosinofili.
In assenza di complicanze polmonari la riso- Figura 2. Versamento pleurico massivo destro in
luzione del versamento avviene nel 75% dei cirrotico. Quadro troacoscopico: pleura parietale
casi, entro sette giorni dall’evento acuto 13. indenne, circolo capillare superficiale prominente.

44
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare

la lacerazione avvenga, lo stesso gradiente indurre una ipovolemia. In caso di ipoten-


comporta la rapida risalita del liquido nello sione, il drenaggio deve essere rapidamente
spazio pleurico con la comparsa di un massi- sospeso, mentre deve venire prontamente ri-
vo idrotorace e la risoluzione dell’ascite 7 16. stabilito il bilancio proteico (albumina) e la
Nei casi in cui l’ascite sia dovuta ad iper- volemia. Nelle forme refrattarie alla terapia
tensione portale secondaria a cirrosi epatica, medica e con versamento pleurico spiccata-
es. alcolica, il rapporto proteico del liquido mente sintomatico può essere considerata la
è ≤ 0,5 (trasudato), viceversa in presenza di possibilità di un talcaggio selettivo del cavo
una congestione epatica secondaria ad insuf- pleurico con chiusura toracoscopia dei pori
ficienza cardiaca cronica, la concentrazione diaframmatici o lo shunt intraepatico tran-
proteica è generalmente elevata (essudato) 7. sgiugulare porto-sistemico, procedure che
Dal punto di vista diagnostico, quindi, in un comunque vengono riservate a casi selezio-
paziente con cirrosi epatica, il riscontro di un nati (assenza di trapped lung, performance
liquido a basso contenuto proteico, secondo status discreto, fallimento di tutti i presidi
i criteri di Light, può orientare fortemente terapeutici precedentemente adottati), in
verso la diagnosi. La toracentesi evidenzie- ragione dell’elevata morbilità e mortalità a
rà la presenza di un liquido trasudativo, con loro connesse 6 7.
poche cellule, rappresentate principalmente
da linfociti e cellule mesoteliali. Il contenuto
proteico del liquido pleurico sarà comunque Sindrome nefrosica
sempre maggiore rispetto a quello del liqui- e Ipoalbuminemia
do ascitico, poiché l’acqua nel torace viene
riassobita dalla pleura viscerale. Tuttavia, la La s. nefrosica è un evento patologico che
diagnosi può essere confermata, iniettando frequentemente si complica con un versa-
in addome un radiotracciante (es. albumina mento pleurico trasudativo a causa della
marcata con iodio-131) e verificarne la risa- concomitante presenza di un basso conte-
lita nel torace. Per evitare falsi negativi, la nuto proteico nel plasma (ipoalbuminemia)
manovra deve essere sempre eseguita dopo e della ritenzione salina le quali provocano,
una toracentesi evacuativa, che ha lo scopo rispettivamente, una diminuzione della pres-
di ripristinare il corretto gradiente pressorio sione oncotica del plasma ed un aumento
toraco-addominale 7. della pressione idrostatica per effetto della
Questi pazienti, a causa della loro patologia ritenzione idrica (ipervolemia).
di base, sono ad alto rischio di sviluppo di Il versamento è frequentemente bilaterale e/
sovrainfezioni batteriche addominali e/o del o infrapolmonare 22.
cavo pleurico, pertanto la terapia è essen- In questi casi la toracentesi è d’obbligo per
zialmente medica (diuretici e diete prive di confermare la presenza di un liquido trasu-
sodio), piuttosto che evacuativa (paracentesi, dativo. In caso contrario, data la condizio-
toracentesi, manovre che possono aumenta- ne ipercoagulativa e i frequenti fenomeni
re il rischio d’infezione). La toracentesi mi- trombotici venosi che accompagnano la s.
gliorerà solo temporaneamente la sintoma- nefrosica, il riscontro di un essudato deve,
tologia dispnoica, poiché il liquido ascitico viceversa, far sospettare una tromboembolia.
tenderà nuovamente a risalire. Particolare La toracentesi è inoltre indicata in caso di
attenzione deve essere posta, nei casi in cui versamento pleurico massivo accompagnato
si posizioni un drenaggio toracico e si effet- da importante dispnea. Una pleurodesi è può
tui contemporaneamente la paracentesi, alla essere indicata nei versamenti recidivanti e
quantità di liquido rimossa, al fine di non refrattari alla terapia medica.

45
Le malattie della pleura

In altre situazioni cliniche in cui è, vicever- Il liquido pleurico è francamente un trasu-


sa, unicamente presente una ipoalbumine- dato, come quella del dialisato, per la scarsa
mia, il versamento pleurico dovrebbe verifi- presenza di proteine nel liquido. Il passaggio
carsi con difficoltà, poiché la riduzione della di fluido nel cavo pleurico generalmente si
pressione oncotica del plasma avviene, nella interrompe sospendendo la dialisi 6, ma nel
maggior parte dei casi, lentamente e quindi caso in cui il paziente debba essere sotto-
l’accumulo di liquido nello spazio pleurico posto a trattamenti cronici si può passare
può essere adeguatamente drenato dal siste- all’emodialisi, o tentare una pleurodesi. In
ma linfatico pleurico 6 7. caso di insuccesso, come ultima istanza, si
può ricorrere all’intervento chirurgico per
risolvere il difetto diaframmatico 20.
Atelettasia
L’atelettasia polmonare può facilmente dare Urinotorace
origine ad un versamento pleurico, poiché
in grado di provocare un aumento della de- L’urinotarace è un evento patologico che può
pressione intrapleurica, la quale favorisce il verificarsi nei pazienti sottoposti a trapianto
richiamo di liquido nello spazio pleurico e la o a biopsia renale oppure può essere secon-
riduzione del drenaggio linfatico. dario a neoplasia, trauma o infiammazione
Questa condizione è comunemente riscon- retroperitoneale 21.
trabile nel caso di una ostruzione delle vie Il versamento pleurico si verifica in seguito
aeree in seguito ad un carcinoma bronco- ad una ostruzione del deflusso urinario con
geno, ad un corpo estraneo, ad un tappo di conseguente passaggio di urina attraverso il
muco, oppure dopo intervento chirurgico sistema linfatico diaframmatico.
sull’addome, per atelettasia bibasale. Come per il caso del dialisato peritoneale,
In questi casi, il liquido ha le caratteristiche può manifestarsi con un versamento pleurico
di un trasudato e si risolve spontaneamente dx, sx o bilaterale e dare una sintomatologia
con la risoluzione dell’atelettasia. improvvisa con dispnea progressiva o esse-
re riscontrato casualmente. Nella maggior
parte dei casi il liquido è un trasudato, ma
Altre cause meno frequenti relativamente alla causa che lo ha generato,
può anche essere un essudato. Solitamente
Versamento pleurico in corso l’eziologia del versamento è facilmente iden-
di dialisi peritoneale tificabile in base alle sue caratteristiche fisico
chimiche, che sono simili a quelle delle uri-
Nel 2% dei soggetti sottoposti a dialisi peri- ne, compreso l’elevato contenuto in creatini-
toneale il dialisato può passare dalla cavità na, che eccede rispetto a quello del plasma 7.
addominale a quella pleurica con le analo- La risoluzione del versamento dipende dalla
ghe modalità dei pazienti affetti da cirrosi possibilità di un intervento chirurgico sull’ori-
epatica. L’episodio può avvenire dopo solo gine dell’ostruzione al deflusso urinario 6.
alcune ore dall’inizio della prima dialisi,
come dopo un mese o un anno 7. Può essere
sintomatico (progressiva dispnea), localizza- Sindrome della vena cava
to nell’emitorace destro, sinistro o bilaterale superiore
e, nel 25 dei casi, può essere riscontrato solo
casualmente mediante una radiografia del to- Il versamento pleurico secondario ad ostru-
race, eseguita di routine 18 19. zione della vena cava superiore non è un

46
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare

evento frequente, ma nell’eventualità che si impatto con le fibre amfibole ed è rarissimo


verifichi, esso è dovuto ad un aumento del- osservarle entro i primi 15 anni. Si distribui-
la pressione venosa sistemica della pleura scono nel terzo inferiore della pleura parietale
parietale e ad una aumentata resistenza allo che riveste le coste e sulla pleura diaframma-
svuotamento linfatico. L’aumento della tica specie in corrispondenza dell’inserzio-
pressione della vena cava potrebbe anche ri- ne del tendine centrale, con risparmio degli
percuotersi sul flusso linfatico del polmona- apici e dei seni costo-frenici. Nelle forme di
re con la possibile formazione di un edema antica data è possibile la presenza di calcifi-
interstiziale e quindi di un essudato pleurico cazioni nel contesto 23. Non è stata dimostra-
a basso contenuto proteico 7. ta la trasformazione cancerosa delle placche,
che pertanto non debbono essere considerate
lesioni pre-neoplastiche. lL’incidenza mag-
Ipotiroidismo giore di mesotelioma pleurico e di carcinoma
broncogeno osservata nei lavoratori esposti
Raramente l’ipotiroidismo è complicato da
all’asbesto e con placche pleuriche rispetto
un versamento pleurico isolato; solitamente
ad una popolazione di lavoratori senza evi-
si associa infatti anche a versamento pericar-
denza radiologica di placche è legata all’en-
dico e/o il peritoneale 7. Quando è presente,
tità ed alla durata dell’esposizione stessa, di
ha le caratteristiche di un trasudato ed è qua-
cui le placche sono indice 24. La diagnosi di
si sempre secondario ad una insufficienza
cardiaca congestizia o ad una polmonite, che pleurite asbestosica benigna viene defini-
spesso si riscontrano come complicanza del- ta in base ai seguenti elementi: versamento
la patologia di base 6. Nel caso di un versa- pleurico in soggetto con anamnesi di esposi-
mento pleurico trasudativo isolato, il mecca- zione lavorativa all’asbesto, assenza di altre
nismo patogenetico ipotizzato è il blocco del cause che possano essere responsabili della
deflusso linfatico pleurico, per una primitiva pleuropatia, assenza d’insorgenza di neopla-
diminuzione della contrattilità delle vie lin- sia nei tre anni successivi alla comparsa del
fatiche o per riduzione del loro lume a causa versamento stesso. La pleurite asbestosica
del mixedema dei tessuti 6 7. benigna costituisce la causa più frequente di
patologia asbesto-correlata nei primi 20 anni
di esposizione; il versamento è nella maggior
Patologia pleurica benigna parte dei casi omolaterale, di modesta entità e
asbesto-correlata con clinica silente (riscontro occasionale). Nel
10% dei casi si osserva versamento bilaterale
L’interazione tra asbesto e pleura si traduce o abbondante con sintomatologia caratteriz-
in due manifestazioni morbose: la patologia zata da dolore toracico, febbre e dispnea 25.
pleurica benigna, che comprende placche Il liquido pleurico è prevalentemente siero-
pleuriche, ispessimenti pleurici, atelettasia ematico con linfociti, neutrofili, cellule me-
rotonda, pleurite aspecifica asbesto-correlata soteliali attiva ed in una buona parte dei casi,
ed il mesotelioma maligno (per la cui tratta- ricca quota di eosinofili 26. L’aspetto toraco-
zione si rimanda al capitolo dedicato). scopico non mostra caratteri di specificità; i
Le placche pleuriche sono ispessimenti fibro- foglietti pleurici appaiono arrossati, con aree
tici circoscritti, costituiti da connettivo acel- biancastre d’ispessimento fibrotico. Possono
lulare ed avascolare in degenerazione ialina. osservarsi placche pleuriche (bianche lucenti
La loro presenza è correlata con la durata e a margini netti e rilevati) e piccole zone scu-
l’intensità dell’esposizione all’asbesto; si re o black spot, riferibili a sedi di pigmento
manifestano dopo circa 30 anni dal primo antracotico, ove possono depositarsi le fibre

47
Le malattie della pleura

del’asbesto. Le pleuriti croniche asbesto- derata una entità nosografica idiopatica vera
correlate tendono alla cronicizzazione, ma e propria o è soltanto espressione dell’impo-
sono comunque caratterizzata da una evolu- sibilità ad acquisire una diagnosi di certezza
zione favorevole con remissione (guarigione in caso di versamento non determinato?
radiologica completa o pleurofibrosi) in un Pochi sono in letteratura i lavori che esami-
arco di tempo compreso tra 3 e 17 mesi. Le nano dettagliatamente gli aspetti e l’evolu-
recidive omo o controlaterali sono frequenti, zione delle cosiddette pleuriti croniche aspe-
specie nei primi tre anni dalla manifestazio- cifiche.
ne clinica (30-40% dei casi) 27. In una casistica di Loddenkemper 29, viene
riportata una sensibilità della toracoscopia
Pleurite idiopatica del 97% per la patologia neoplastica e del
100% per le forme tubercolari, con il 9% di
Si definisce pleurite idiopatica o pleurite cro- casi identificati come pleuriti croniche as-
nica aspecifica (Fig. 3) un versamento pleu- pecifiche, nessuno dei quali ha sviluppato
rico con caratteristiche toracoscopiche ed successivamente una patologia tubercolare o
istologiche prive di specificità, per il quale neoplastica.
non sia stata individuata una eziologia certa Al contrario Kim et al. 30 hanno segnalato,
ma che mostra un comportamento benigno, durante il follow up di 23 pazienti con dia-
con guarigione nella maggior parte dei casi. gnosi di pleurite cronica aspecifica (tempo
La pleurite idiopatica può esordire in forma medio di osservazione sei mesi), l’insorgen-
acuta, con febbre e dolore toracico o può de- za di una patologia tubercolare nel 48% dei
correre in forma paucisintomatica ed essere casi e di patologia neoplastica e nell’8,7%
spesso osservata occasionalmente. dei casi, concludendo che in Corea la causa
L’entità del versamento è in genere modesto principale che sottende una diagnosi di pleu-
(⅓ o meno dell’emitorace) con distribuzione rite aspecifica è la tubercolosi.
omolaterale. Non sono tuttavia infrequenti Una diagnosi di pleurite cronica aspecifica
versamenti abbondanti o bilaterali. Il liqui- si basa, oltre che sugli aspetti anatomo-pa-
do pleurico ha le carattreristiche chimico- tologici e sulla esclusione di tutte le possi-
fisiche dell’essudato, macroscopicamente bili cause di versamento, sull’andamento del
può apparire giallo torbito, siero-ematico od quadro clinico che è in genere paucisintoma-
anche ematico con una cellularità rappresen- tico, con una tendenza alla risoluzione dei
tata essenzialmente da linfociti e cellule me- sintomi più veloce rispetto alla guarigione
soteliali attivate. radiologica. A riguardo di una possibile cor-
L’aspetto toracoscopico è caratterizzato da relazione tra natura di una pleurite aspecifica
foglietti pleurici arrossati, ispessiti ed opa- e quadro clinico, Leslie et al. hanno esami-
chi, con superficie talvolta irregolare per nato 119 pazienti con versamento pleurico di
presenza di zigrinature e stratificazione di fi- natura non determinata, 53 dei quali hanno
brina. Il quadro istologico è anch’esso aspe- avuto una diagnosi di pleurite cronica aspe-
cifico, con presenza d’infiltrati linfoplasma- cifica. Gli Autori hanno identificato cinque
cellulari e depositi di fibrina 28. L’incidenza criteri clinici (perdita di peso; febbre > 38;
della pleurite idiopatica è tutt’altro che irri- PPD positiva; linfocitosi nel liquido pleurico
levante, dal momento che si segnalano dal > 95%; entità del versamento > metà emito-
9 al 38% di casi di pleurite aspecifica nelle race) che meglio correlavano con la probabi-
varie casistiche di toracoscopie effettuate nei lità che la pleurite fosse di natura neoplastica
versamenti di natura non determinata 29. La o tubercolare. La presenza di due dei suddetti
pleurite cronica aspecifica deve essere consi- criteri si accompagnava infatti ad una proba-

48
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare

bilità del 90% che la pleuropatia avesse una namento del materiale, inficiando probabil-
natura granulomatosa o neoplastica 31. mente la resa diagnostica dell’esame.
Nello studio di Ferrer 32, il follow up dei 40 Risultati simili sono stati riportati anche da
casi di pleurite idiopatica ha mostrato che 37 Noppen et al. 34. Il follow up di 75 pazienti
pazienti hanno avuto una risoluzione com- con diagnosi toracoscopica di pleurite croni-
pleta del versamento (anche con recidive e ca aspecifica ha mostrato un decorso beni-
tempi lunghi), confermando così la natura gno nel 91.7% dei casi (tempo medio di ri-
benigna della pleuropatia, 2 pazienti hanno soluzione 26,2 mesi; 16,7% di recidive), con
avuto una diagnosi successiva di neoplasia l’identificazione di una probabile causa della
(5% di falsi negativi), 1 paziente è stato ri- pleuropatia in 40 pazienti, mentre nel 25%
scontrato affetto da scompenso cardiaco. dei casi non è stato possibile determinare in
Non sono emersi casi di pleurite tubercola- alcun modo l’eziologia ed i casi sono stati
re (neppure in pazienti con PPD positiva) definiti “pleuriti idiopatiche vere”.
e sulla base dei dati acquisiti l’Autore ha L’incidenza dei falsi negativi, ovvero pa-
concluso che la pleurite idiopatica è una en- zienti che nel follow up hanno sviluppato
tità con tendenza alla remissione spontanea una neoplasia, è stata dell’8,3%.
in una elevata percentuale di casi anche se La pleurite cronica aspecifica o idiopatica
con tempi lunghi e che la sola presenza di può essere considerata una entità nosografi-
intradermoreazione positiva non giustifica ca di natura benigna con una buona prognosi
l’intrapresa di un trattamento antitubercolare
e pertanto appare giustificato inizialmente
nel sospetto di pleurite specifica.
un atteggiamento di attesa, evitando il ricor-
Janssen 33 ha recentemente riproposto il pro-
so a procedure chirurgiche.
blema del follow up e della gestione delle
Le esperienze riportate evidenziano tuttavia
pleuriti croniche aspecifiche. Nello studio in
come sia essenziale ed indispensabile uno
questione, su 709 casi di versamento pleuri-
stretto follow up clinico-radiologico, che
co non determinato sottoposti a toracosco-
consenta di confermare la natura benigna del-
pia, 391 casi sono risultati benigni (55%).
Di questi ultimi, 183 (26%) hanno avuto una la pleuropatia e spesso determinarne la cau-
diagnosi eziologica, mentre 208 (29%) sono sa inizialmente misconosciuta (esposizione
stati conclusi come pleuriti croniche aspeci- all’asbesto, patologia cardiaca, infezione da
fiche. Il follow up dei casi di pleurite cronica micoplasmi, connettivopatie, etc.), escluden-
aspecifica (2 anni di osservazione) ha con- done la possibilità di un falso negativo.
fermato la diagnosi di benignità in 177 casi Nei casi di evidente progressione della pleu-
(24,7%), con 139 casi di buona evoluzione ropatia, di segni clinici quali dimagramento,
con guarigione radiologica completa o obli- dolore, febbricola e nei casi di forte sospetto
terazione del seno costo-frenico, mentre 31 di neoplastica primitiva (esposizione lavo-
pazienti (4,3% di falsi negativi) hanno avuto rativa all’asbesto, immagini TAC d’ispessi-
una diagnosi successiva di neoplasia, di cui menti tipo mammelloni od anamnesi onco-
10 casi di mesotelioma. L’Autore ha osser- logica di pregressa neoplasia in altra sede),
vato una stretta relazione tra risultato falso il risultato di pleurite aspecifica deve essere
negativo da un lato e presenza di aderenze interpretato con estrema cautela ed appare
nel cavo pleurico e stratificazione di materia- indicato l’ulteriore approfondimento dia-
le fibrinoso sulle superfici pleuriche dall’al- gnostico con ripetizione di una seconda tora-
tro. Le aderenze pleuropolmonari ed il pan- coscopia medica o il ricorso a procedure chi-
no fibrinoso avevano infatti reso difficoltosa rurgiche (videotoracoscopia-assistita, VATS
l’esecuzione della toracoscopia ed il campio- o toracotomia).

49
Le malattie della pleura

paesi in via di sviluppo, che si contrappone


allo 0,42-0,77 per 100000-1 abitanti nei paesi
sviluppati 9. Quando la stima valuta unica-
mente la TP nei paesi sviluppati, l’inciden-
za è ancora più bassa: 0,1-0,2%, mentre è
drammaticamente più alta in quelli sottosvi-
luppati: 30-86%. Il fatto che l’infezione da
HIV interessi principalmente giovani adulti
potrebbe spiegare l’alta prevalenza della TP
nei pazienti sieropositivi con TBC polmo-
nare, dal momento che sua forma primaria
colpisce principalmente proprio i giovani.
Tuttavia, tradizionalmente, la tubercolo-
Figura 3. Pleurite cronica aspecifica con versa- si pleurica colpisce adolescenti o giovani
mento cronico. Quadro toracoscopico: floglietti adulti (20-40 anni), a differenza della TBC
pleurici ispessiti, aderenza tra il lobo polmonare polmonare che si manifesta in età più adulta,
inferiore, ipoespanso e la parete toracica. con un picco intorno ai 54 anni 2.
La malattia tubercolare può interessare la
pleura durante le varie fasi del suo decorso
Pleurite tubercolare polmonare o sistemico con meccanismi pa-
togenetici diversi e, contrariamente a quan-
La tubercolosi è ancora oggi una delle prin- to si ritiene, è frequentemente associata alle
cipali cause di morbilità e mortalità nel lesioni polmonari, come è oggi dimostrato
mondo. Il nuovo centenario minaccia infatti dalla TC polmonare, rispetto alla radiologia
di essere ancora un importante serbatoio di tradizionale. Essa può essere coinvolta du-
infezione tubercolare latente, interessando rante la fase primaria della malattia 38, o in
circa 2 miliardi di persone, con più del 10% seguito alla riattivazione di una infezione la-
di morti all’anno e otto milioni di nuove dia- tente, usualmente secondaria ad una lesione
gnosi 35, che nel 95% provengono dai paesi polmonare infiltrativa fibronodulare o cavi-
sottosviluppati 1. taria, oppure durante la fase di riattivazione
In questo scenario, nelle aree ad alta preva- polmonare (post-primaria) 39 40.
lenza di malattia tubercolare, la pleurite tu- Il meccanismo di entrata del micobatterio
bercolare (TP) è considerata la seconda pa- nello spazio pleurico non è ancora del tutto
tologia extrapolmonare più frequente, dopo chiarito, ma l’essudazione pleurica sembra
la linfoadenite 36 37. dovuta al contatto diretto nello spazio pleu-
La frequenza della TP può variare da paese rico degli antigeni del micobatterio con le
a paese 2. Mentre in Europa e USA l’interes- cellule residenti nella cavità pleurica come
samento tubercolare della pleura avviene nel macrofagi, mast-cells e linfociti CD4; que-
3-4% dei pazienti con TBC, nei paesi in via di st’ultimi sono i responsabili della risposta di
sviluppo con un alta prevalenza di HIV la TP ipersensibilità ritardata e della effusione di
raggiunge il 31%. Ciò ovviamente dipende liquido dopo 6-12 settimane dall’inizio della
dallo stato di salute delle popolazioni studia- infezione.
te. Nella prima decade del millennio infatti il Generalmente si ritiene infatti che il materia-
rapporto della organizzazione mondiale della le infetto provenga dalla rottura sottopleurica
sanità riporta una aspettativa di malattia che di foci caseosi, anche se ciò non spiega quei
varia da 18,2 a 62 per 100000-1 abitanti nei casi in cui l’essudazione pleurica è presente

50
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare

nonostante il polmone sia apparentemente matico, specialmente nei soggetti anziani o


privo di lesioni radiologicamente eviden- affetti da HIV, ritardando in certi casi il ri-
ti. Sembra comunque che il versamento scontro diagnostico, che può variare quindi
pleurico non sia dovuto ad una reazione in- da pochi giorni ad oltre un mese. Frequen-
fiammatoria provocata dal diretto coinvol- temente l’unica manifestazione clinica può
gimento dell’organo da parte del batterio essere la febbre, mentre altre volte può
tubercolare, come dimostrato dal frequente esordire in forma acuta con febbre eleva-
riscontro di culture batteriche negative sul ta, tosse secca, dolore toracico e dispnea,
liquido pleurico 41 42, bensì sia secondario oppure decorrere in maniera subdola, con
ad un aumento della permeabilità capillare calo ponderale, malessere ed abbondanti
alle proteine sieriche in risposta alla iper- sudorazioni notturne 8 46.
sensibilità ritardata, con conseguente au- Generalmente il versamento pleurico è mo-
mento della pressione oncotica del liquido nolaterale (90-95% dei casi) e raramente
ed una diminuzione del drenaggio linfatico occupa l’intero emitorace. Molto spesso si
di liquido e proteine 43-45. presenta come un quadro radiologico isola-
La cavità pleurica ha pertanto un ruolo im- to, privo di lesioni polmonari associate, an-
munologico importante, grazie alla presenza che se la TC oggi consente di evidenziare, in
di queste cellule. molti casi, la presenza di lesioni polmonari
Nella fase primaria tubercolare, qualunque non evidenti alla radiologia tradizionale 40 46.
sia il meccanismo che permette l’accesso Nei paesi industrializzati la TP è divenuta
delle proteine del micobatterio attraverso la oggi l’espressione clinica della riattivazione
pleura, entro poche ore dall’evento si assi- della malattia specifica, piuttosto che di una
ste infatti all’attivazione delle cellule meso- forma primaria e quindi l’età media in cui
teliali con produzione di IL8 dai neutrofili essa si manifesta è piuttosto elevata (> 50
polimormonucleati, IL-1, IL-6, TNF alfa e anni) e ciò pone ovviamente problemi e dub-
chemochine dai macrofagi e monociti reclu- bi diagnostici, in particolare con la patologia
tati dal sangue. neoplastica 47, mentre nelle forme di TP as-
Più tardivamente (entro 3 giorni) si osser- sociate a sieropositività per HIV, il paziente
va l’attivazione dei linfociti CD4 (helper) e è particolarmente compromesso con una sin-
CD8 (natural killer), con una netta prevalen- tomatologia prolungata, caratterizzata da ta-
za dei primi sui secondi (CD4/CD8 = 4,3) ed chipnea, febbre, diarrea, epatosplenomegalia
un aumento di IFN-γ, che insieme al TNF-α, e linfoadenopatia generalizzata 48.
attivando i macrofagi, promuovono la for- In molti casi il processo infiammatorio pleu-
mazione del granuloma. rico, anche se non trattato, tende ad autolimi-
La fase tardiva è infine caratterizzata dalla tarsi entro alcune settimane o mesi, con una
continua produzione cellulare linfocitaria evoluzione del tutto casuale, ma che molte
(CD4/CD8), dal rilascio di IFN- γ e dalla volte può anche essere favorevole. Alcuni la-
creazione del granuloma, la cui formazione vori hanno, tuttavia, documentato la possibi-
viene modulata dai linfociti T-Helper (Th1), le progressione della malattia o la sua riatti-
dall’IL12 e dalle citochine antiinfiammato- vazione pleuropolmonare o extrapolmonare
rie 8. entro 5 anni dal primo esordio pleurico 8.
Clinicamente la pleurite tubercolare può Dal punto di vista obiettivo, la presentazio-
dare origine a quadri clinici aspecifici e ne clinica è quella classica del versamento
particolarmente irregolari. Può manifestarsi pleurico al quale, occasionalmente possono
infatti con un andamento acuto, sub acuto, associarsi rumori da sfregamento, se è pre-
cronico o, sorprendentemente, oligo-sinto- sente dolore toracico inspiratorio.

51
Le malattie della pleura

Segni clinici di raccolte liquide saccate o lo- bile positività colturale del liquido 8, mentre
culate possono orientare verso una etiologia un elevato livello di LDH è da considerarsi
tubercolare, ma questo reperto può essere un marker poco specifico di infiammazione
osservato anche nelle pleuriti parapneumo- pleurica tubercolare, poiché non permette di
niche. discriminare una eventuale essudato parap-
La diagnosi etiologica di un versamento neumonico o neoplastico 8.
pleurico si basa generalmente sulla sua Anche il dosaggio dell’adenosina deami-
presentazione clinica, sul risultato di ap- nasi (ADA) si è dimostrato un promettente
propriati test diagnostici e sulla risposta test biochimico semispecifico particolar-
al trattamento, ma in molti casi la dia- mente sensibile nei processi tubercolari.
gnosi rimane ancora oggi particolarmente L’ADA è infatti un enzima infiammatorio
problematica. Nel caso di TP, la diagnosi espresso prevalentemente dai linfociti T
di certezza deve infatti basarsi unicamen- sensibilizzati ed attivati, ma il suo aumento
te sull’evidenza della presenza diretta o è in genere espressione di processi infiam-
colturale dei bacilli nel liquido pleurico, matori ad evoluzione granulomatosa, come
nell’espettorato o nelle biopsie pleuriche, nell’empiema e nelle malattie vascolari
o indiretta per la presenza di granulomi ca- del collageno 8, e il suo valore diagnosti-
seosi nelle biopsie pleuriche 5. Purtroppo la co dipende dalla prevalenza della malattia
colorazione rapida di bacilli alcol-acido resi- tubercolare nel paese in cui viene studiata,
stenti o la coltura di micobatteri tubercolari dalle caratteristiche etniche della popo-
sul liquido pleurico ottenuto mediante tora- lazione, dalla metodologia di laboratorio
centesi, ha una scarsa resa (4-7%) 8, mentre e dalla concomitante presenza di malattie
la coltura su espettorato o broncoaspirato immunosoppressive, come l’HIV 41 46 49.
mediante broncoscopia può essere diagno- Una metodica diagnostica la cui sensibilità è
stico solo in quei casi in cui sia presente una specificità è paragonabile all’ADA, è rappre-
concomitante patologia polmonare aperta 48. sentata dalla determinazione dell’interferon
A questo riguardo, un incoraggiante ap- gamma (INF- γ), ma il suo elevato costo, i
proccio diagnostico potrebbe essere quello lunghi tempi di reazione 49 e la bassa specifi-
proposto da Conde et al., i quali, utiliz- cità in varie condizioni infiammatorie, come
zando la tecnica dell’espettorato indotto, l’empiema e il versamento parapneumonico,
hanno ottenuto una significativa positività ne precludono l’impiego routinario 41 46.
dei campioni del Micobatterio tubercolare Un’altra citochina pro infiammatoria nota
sull’escreato, in pazienti con versamento per le sue proprietà nel regolare la crescita e
pleurico, ma che non presentavano alcuna la differenziazione di varie cellule immuno-
lesione polmonare 13. competenti, è il Tumor necrosis factor (TNF-
In presenza di un versamento pleurico essu- α), ma la sua determinazione non raggiunge
dativo, tuttavia, altri numerosi parametri di un sufficiente potere discriminante fra le
laboratorio possono essere ottenuti mediante varie condizioni infiammatorie e l’effusione
toracentesi. pleurica neoplastica 41 49.
Utile ad orientare verso il sospetto di TP, Recentemente Daniil et al. 49 hanno propo-
risulta l’esame citologico e chimico-fisi- sto un interessante test basato sulla determi-
co del liquido pleurico. Il riscontro infatti, nazione dell’adenosina deaminasi (ADA) e
dopo almeno due settimane dall’inizio della della proteina C reattiva (CPR), le cui rispet-
malattia, di una intensa linfocitosi con un tive concentrazioni hanno dimostrato essere
basso valore di glucosio (< 30 mg/dl) e di in grado di porre diagnosi differenziale tra
pH (7,29) è ritenuto predittivo per una possi- versamento pleurico tubercolare, parapneu-

52
Il Versamento pleurico benigno e il versamento tubercolare

monico o neoplastico. Secondo gli Autori, Quindi, l’eventuale negatività paradossa


infatti, qualora un versamento pleurico pre- del PPD test e la sua ritardata conversio-
senti un valore dell’ADA superiore a 45 e ne, potrebbe essere, viceversa, interpretata
una CPR inferiore a 4, esso ha una elevata come l’evidenza di una infezione primaria
probabilità di essere tubercolare, mentre tubercolare, mentre una persistente anergia,
quando l’ADA risulta essere inferiore a 40, suggerirebbe la concomitante azione di altri
ma con una CPR superiore a 6, la probabi- fattori interferenti, quali l’età avanzata o una
lità orienta maggiormente verso l’essudato patologia immunodeficitaria 41.
parapneumonico ed infine quando entrambi La radiografia convenzionale del torace è
risultano, rispettivamente inferiore a 40 ed a usualmente impiegata nella diagnostica del
4, è secondo gli Autori più probabile che si versamento pleurico, ma nelle proiezioni
tratti di un essudato neoplastico. standard richiede una quota minima di 200
Un altra importante metodica di laborato- ml di liquido, affinchè esso sia rilevabile
rio dotata di elevata specificità (98-100%), all’angolo costo-diaframmatici. Il ricorso a
è quella relativa all’utilizzo delle metodiche tecniche ultrasonografiche (ecografia tran-
di amplificazione genetica per l’ac. nuclei- storacica) si è rivelato di grande interesse
co (NAAT) per l’identificazione dell’acido ed utilità nell’identificazione di versamenti
desossiribonucleico (DNA) o delle tecniche anche minimi ed è poco sensibile, rispetto
di amplificazione di bersaglio, come la PCR ad un’altra interessante tecnica ultrasono-
(polimerasi chain reaction). grafica, che permette, viceversa, di rilevare
Tali metodiche sono ritenute estremamente eventuali loculazioni, setti o ispessimenti
valide, ma numerosi studi hanno dimostrato pleurici 41.
che la loro sensibilità è particolarmente varia- Laddove l’insieme degli elementi clinici,
bile (20-81%), poiché il risultato è condizio- radiologici e bioumorali non siano in grado
nato dalla presenza o meno di bacilli tuberco- di fornire dei risultati univoci e diagnostici,
lari nel campione di liquido pleurico 41 46. Al specialmente nei casi di un versamento di
NAAT quindi può essere assegnato un ruolo natura non determinata di cui si sospetti la
importante nella diagnostica dei versamenti natura neoplastica, la toracoscopia medica
pleurici, ma necessita di una ulteriore stan- rappresenta il gold standard delle procedure
dardizzazione 41. diagnostiche 41 50.
Il test cutaneo tubercolinico rimane un altro Rispetto all’agobiopsia pleurica (aghi di
strumento indispensabile per la diagnosi di Abrams o di Cope, Tru-Cut o Raja-sistem),
pleurite tubercolare anche se è ritenuto meno metodica che consente la diagnosi in casi
affidabile rispetto alla sensibilità dimostrata di pleurite tubercolare con una sensibilità
nella diagnostica delle forme polmonari 41. del 70-90%, ma che è una procedura con-
A spiegazione di ciò, studi sperimentali dotta “alla cieca” la toracoscopia medica è
sembrano ritenere che l’eventuale negativi- una metodica definita da Colt “una finestra
tà della reazione cutanea entro le prime 6- sullo spazio pleurico” 51, che presenta nu-
8 settimane dall’esordio della malattia, non merosi vantaggi addizionali, ovvero la pos-
dipenda da una mancata o ridotta sensibili- sibilità di lisare le aderenze e rimuovere il
tà del PPD test, bensì sia da imputare alla materiale fibrinoso, effettuare numerosi ed
transitoria compartimentazione del linfociti abbondanti prelievi bioptici sia per esami
PPD-sensibilizzati nella pleura con una loro morfologici che colturali (molto importanti
conseguente deplezione sistemica, oppure questi ultimi nei casi di sospetta resistenza
alla presenza, in pazienti PPD anergici, di alla terapia antibiotica) in sedi diverse, po-
linfociti T soppressor nel circolo sanguigno. sizionare sotto visione diretta il drenaggio

53
Le malattie della pleura

Figura 4. Pleurite tubercolare. Pleura parietale Figura 5. Pleurite tubercolare. Quadro toraco-
intensamente flogistica con micronodulazioni scopio: lisi delle aderenze fibrinose con pinza.
biancastre e trabecole di fibrina disposte “ a
ponte” tra polmone e parete toracica.

toracico in caso di versamento abbondante Bibliografia


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3
Versamento parapneumonico
ed empiema pleurico
Gian Pietro Marchetti, Claudio Micheletto*
U.O. di Pneumologia, Spedali Civili, Brescia; * U.O.C. di Pneumologia, Ospedale Orlandi, Bussolengo (VR)

Introduzione Patogenesi
Il versamento parapneumonico e l’empiema Con riferimento alla storia naturale della
sono un problema clinico rilevante, sia per malattia, nel divenire di un’infezione pleu-
la loro elevata incidenza che per la tuttora rica vengono solitamente distinti tre stadi o
significativa mortalità 1 2. I versamenti pa- fasi con riferimento alla proposta del 1962 6
rapneumonici sono associati alla presenza dell’American Thoracic Society per la clas-
di polmoniti batteriche, ascessi polmonari sificazione dell’empiema.
o bronchiettasie e sono ritenuti la causa più La fase acuta iniziale “essudativa”, con li-
frequente di versamento pleurico 3. Sono quido sterile, libero nella cavità pleurica
infatti ancora oggi frequenti alcuni fattori e visibile radiologicamente, caratterizza il
di rischio per la loro insorgenza, come l’eti- versamento parapneumonico “semplice” 3
lismo, il diabete, la scarsa igiene orale, il che in gran parte dei casi si risolve con te-
reflusso gastro-esofageo e la tossicodipen- rapia antibiotica e non richiede la rimozione
denza 2-4. È però anche noto che in un terzo del liquido. In questa fase la formazione del
circa dei casi non è possibile identificarne versamento è principalmente conseguenza
alcuno 3 4. della migrazione intrapleurica dei neutrofili
Per quanto riguarda l’empiema, oltre che con produzione di citochine ed aumentata
conseguente a polmonite come nella mag- permeabilità vascolare. Ugualmente libero
gior parte dei casi, esso può essere dovuto nella cavità pleurica, ma ovviamente carat-
a manovre chirurgiche o procedure invasive terizzato da liquido francamente purulento è
sul torace o, più raramente, ad ostruzione l’empiema pleurico “semplice”.
bronchiale o corpi estranei 5. In una parte dei pazienti l’evolversi dell’infe-
Un versamento pleurico parapneumonico zione batterica determina la comparsa di un
viene definito complicato se la sua risolu- versamento parapneumonico “complicato”
zione richiede il posizionamento di un tubo con diminuzione del pH al di sotto di 7,2, ri-
di drenaggio, mentre l’empiema pleurico duzione del glucosio ed aumento dell’LDH,
consiste in un versamento grossolanamente ma soprattutto comparsa di saccature per ri-
purulento 3. dotta fibrinolisi intrapleurica.
Con uguale meccanismo anche nell’empie-
ma possono formarsi saccature che danno
luogo all’empiema “complicato”: è la fase

57
Le malattie della pleura

“fibrinopurulenta” dell’empiema caratteriz- acidosi che danneggiano l’attività dei neu-


zata da una riduzione della lisi intrapleurica trofili; inoltre endotossine ed altri fattori
della fibrina che ne provoca la deposizione tossici batterici inibiscono ulteriormente la
sulla superficie della sierosa e nel liquido con funzione leucocitaria 7.
formazione di membrane che plurisaccano il La produzione di Interleuchina-8 (IL-8) nel-
versamento. Questo stadio può svilupparsi l’empiema può giocare un ruolo importan-
velocemente in pazienti che sono stati trat- te nell’iniziare e nel mantenere le reazioni
tati in maniera inadeguata con terapia anti- infiammatorie come pure l’Interleuchina-1
biotica ed è generalmente accompagnato da Beta (IL-1 beta). Infatti l’IL-1, prodotta dai
una invasione batterica dal parenchima pol- fagociti mononucleati attivati da sostanze
monare. Il liquido è generalmente torbido o batteriche, favorisce l’infiammazione locale
francamente purulento. La citologia mostra determinando l’aumento di espressione delle
un marcato incremento dei neutrofili con un molecole d’adesione leucocitaria (selettina
basso ph (< 7,2) ed elevato LDH. E, P, ICAM-1, VCAM-1). L’alfa-chemochi-
La fase cronica di “organizzazione”, pos- na IL-8, prodotta da fagociti mononucleati
sibile sia nel versamento parapneumonico attivati e da cellule tissutali (endoteli, fibro-
che nell’empiema, è determinata dalla pro- blasti), agisce prevalentemente sui neutrofili
liferazione fibroblastica, con trasformazione e i linfociti T regolandone l’espressione di
delle membrane di fibrina in una specie di integrine (CD11, LFA-1, Mac-1 e VLA-4) e
“guscio” fibroso che incarcera il polmone quindi mediando l’infiammazione acuta 3.
impedendone la riespansione. La formazio- Nel liquido empiematoso viene inibita l’effi-
ne dell’empiema è il terzo stadio ed è carat- cacia antibatterica di alcuni antibiotici a se-
terizzato dalla presenza di pus franco e dal guito di fattori legati all’ospite (ad esempio
riscontro di batteri alla colorazione di Gram. l’efficacia degli aminoglucosidi è soppressa
La positività della coltura non è fondamen- da un ambiente acido ed ipossico (da dimi-
tale per la diagnosi in quanto spesso i germi nuzione di una unità di pH determina un au-
anaerobi sono difficili da coltivare ed il pre- mento della MIC di oltre 64 volte), l’attività
lievo colturale del liquido è, spesso, eseguito del metronidazolo è soppressa dall’ambiente
dopo l’inizio della terapia antibiotica. ipossico; inoltre fattori legati ai microrgani-
Dal punto di vista funzionale, gli scambi smi possono inibire l’attività antibatterica di
gassosi possono essere ridotti sul sito del- alcuni antibiotici (ad esempio le Beta-latta-
l’empiema in via di organizzazione (trap- masi prodotte da batteri inibiscono i Beta-
ped lung). Gli strati più interni delle pareti, lattamici, enzimi microbici possono degra-
ormai indurite, dell’empiema continuano a dare il Cloramfenicolo).
mostrare un considerevole infiltrato cellu-
lare infiammatorio, mentre gli strati fibrosi Aspetti clinici
esterni esercitano un crescente effetto re-
strittivo. La presentazione clinica dei pazienti con
Questa distinzione in tre fasi rappresenta ov- polmonite con o senza versamento parap-
viamente la semplificazione di un processo neumonico è generalmente similare. Coloro
biologico che si sviluppa in modo continuo che manifestano un’infezione con batteri
ed ha un valore essenzialmente clinico di aerobici presentano generalmente un rialzo
orientamento all’approccio terapeutico. febbrile acuto, mentre le infezioni anaerobi-
La crescita batterica nel liquido empiema- che tendono a presentarsi in una condizione
toso è facilitata dalla carenza di opsonine e subacuta o cronica con una durata dei sinto-
complemento, dalla presenza di ipossia ed mi più lunga e con frequente perdita di peso.

58
Versamento parapneumonico ed empiema pleurico

Le infezioni anaerobiche pleuropolmonari dei segni clinici e dei parametri ematochimi-


spesso seguono aspirazioni del materiale ci di flogosi, nonostante una terapia antibio-
orofaringeo o gastrico. Questi pazienti ge- tica appropriata..
neralmente hanno una scadente igiene orale Fattori di rischio per la formazione dell’em-
con colonizzazione anaerobica dell’orofa- piema sono: l’alcoolismo, la malnutrizione,
ringe e spesso soffrono di condizioni che il diabete, la immunodeficienza e la immu-
possono predisporre all’aspirazione, come nosoppressione.
ad esempio le sincopi e l’alcolismo. La diagnosi di empiema parapneumonico
Piccole raccolte di liquido sono spesso asin- viene posta effettuando la radiografia del
tomatiche ed anche un versamento cospicuo, torace (proiezioni antero-posteriore e latero-
se insorto progressivamente, può causare al laterale) con o senza l’esecuzione di ecogra-
paziente dei sintomi molto lievi, come ad fia e Tac toracica. Una volta individuata la
esempio la dispnea da sforzo. Se il versa- presenza del versamento pleurico si dovrà
mento è dovuto ad infiammazione polmona- provvedere ad una toracentesi diagnostica
re, può essere accompagnato dal dolore della effettuando l’esame chimico-fisico del liqui-
pleurite secca, che scompare con il formarsi do prelevato oltre all’esame diretto con co-
del versamento. Il sintomo tipico di un ver- lorazione di Gram e agli esami colturali per
samento cospicuo è la dispnea. È anche pre- la ricerca di batteri, miceti e micobatteri. Le
sente una tosse secca, stizzosa, soprattutto caratteristiche del liquido pleurico (Tabella
nei casi di versamenti a rapida insorgenza. I) consentiranno di porre la diagnosi di em-
La localizzazione e la dimensione del versa- piema.
mento influenzano anche i reperti dell’esame
obiettivo. La maggior parte dei versamen-
ti si raccoglie nella parte declive del cavo Approccio diagnostico
pleurico, dove si apprezzano: diminuzione
dei movimenti degli emitoraci, ottusità alla Analisi del liquido pleurico
percussione e riduzione o assenza di rumori La toracentesi in un versamento parapneu-
respiratori. Immediatamente al di sopra di un monico è sempre utile in presenza di suffi-
versamento si possono apprezzare soffi bron- ciente entità del liquido (per il versamento li-
chiali respiratori. Un versamento massivo bero quando esso sia superiore ad 1 cm sulla
può spostare il mediastino dal lato opposto. radiografia in proiezione laterale) 8: consente
I sintomi di presentazione dell’empiema infatti sia l’esame fisico (il riscontro di un
pleurico sono aspecifici (febbre, brividi, do- liquido purulento autorizza la formulazione
lore toracico, calo pon-
derale, dispnea); l’esame Tabella I. Principali caratteristiche del liquido pleurico nei Versamenti
obiettivo è aspecifico e si parapneumonici.
limitata al rilievo di ver- Versamento Versamento
samento pleurico. parapneumonico parapneumonico Empiema
Indizi importanti che in- non complicato complicato
dicano la possibilità di Volume Piccolo Variabile Variabile
Aspetto Sieroso Torbido Torbido
comparsa di empiema
sono il rapido peggiora- pH > 7,30 > 7,10 < 7,29 < 7,10
mento clinico con stato Glucosio > 40 < 40 < 40
settico, l’insufficienza (mg/dl)
respiratoria e la persi- LDH < 1000 raro > 1000 > 1000
stenza o peggioramento (IU/l)

59
Le malattie della pleura

della diagnosi di empiema) e chimico, in Nei soggetti innumodepressi sono di più


particolare la determinazione del pH e del frequente riscontro miceti e micobatteri, nei
glucosio e dell’LDH 8, che l’esame micro- soggetti con polmonite nocomiale bacilli
biologico. enterici Gram negativi, nei trapiantati e nei
Al pH è stata attribuita una grande impor- soggetti con AIDS si assiste alla riattivazio-
tanza clinica e le linee guida dell’ACCP ne endogena di foci micobatterici e micotici;
suggeriscono il posizionamento di un tubo actinomiceti, nocardie e micobatteri si iso-
di drenaggio in presenza di un pH <7,20 8. lano nei pazienti con tragitto fistoloso della
Va però ricordata la possibilità di valori di pleura 3.
pH differenti nelle diverse raccolte di un
versamento plurisaccato e la necessità di una Diagnostica per immagini
corretta valutazione clinica del dato perché La diagnostica per immagini nelle pleuropa-
un basso pH è rilevabile anche nelle pleuri- tie infettive 10, che si avvale principalmente
ti neoplastiche, tubercolari e da malattie del del radiogramma standard, dell’ecografia
collageno. e della TC viene utilizzata anzitutto per la
Per quanto riguarda la citologia, i versamenti conferma di un sospetto clinico, ma anche
parapneumonici e gli empiemi sono caratte- come guida alla toracentesi e supporto alla
rizzati dalla presenza di leucociti polimorfo- diagnosi di situazioni complesse, come l’as-
nucleati. sociazione tra versamento ed altre patologie
toraciche o extratoraciche.
Batteriologia Radiogramma standard del torace. È l’esa-
L’esame batteriologico del liquido risulta me fondamentale per l’inquadramento del
positivo in una percentuale di casi assai va- paziente con sospetta infezione pleurica
riabile nelle diverse esperienze, è risultato (Fig. 1) perché economico, disponibile ra-
ad esempio del 54% in una casistica di 430 pidamente in tutte le strutture ospedaliere,
pazienti 9 ed è nettamente influenzato dalle eseguibile anche al letto del paziente e ri-
caratteristiche dell’infezione, nosocomiale o producibile. Nel versamento saccato l’im-
comunitaria, e dai trattamenti antibiotici ef- magine tipica ha morfologia ovalare ed
fettuati prima della toracentesi. Gli studi bat- angoli di raccordo con la parete toracica
teriologici devono includere una colorazione ottusi.
di Gram e colture per aerobi ed anaerobi.
Molti differenti batteri sono stati identificati
come agenti causali dei versamenti parap-
neumonici e degli empiemi.
Negli anni recenti i germi più frequentemente
isolati 3 9 sono aerobi Gram-positivi, streptococ-
chi (in particolare Streptococcus pneumoniae)
e stafilococchi (soprattutto Staphilococcus au-
reus), meno spesso aerobi Gram-negativi ed
anaerobi. L’incidenza di versamenti pleurici
parapneumonici dipende dall’organismo in-
fettante, variando da circa il 10% per le pol-
moniti da pneumococco ad oltre il 50% per
quelle causate da Staphylococcus pyogenes. Figura 1. Rx torace standard, in proiezione an-
Nel bambino dominano lo Staphilococcus au- tero-posteriore, di un versamento pleurico dx
reus e Haemophilus influenzae. parapneumonico.

60
Versamento parapneumonico ed empiema pleurico

Nella posizione eretta il liquido inizialmente


si raccoglie nel solco costofrenico posteriore
ed è visibile nella proiezione laterolaterale
quando è di 50 ml. Non appena il volume
del versamento supera i 200 ml, la riduzione
dell’angolo costo-frenico laterale può essere
riscontrata alla radiografia in proiezione an-
tero-posteriore. L’esame con decubito late-
rale può essere usato per confermare la mo-
bilità del liquido e per distinguere le raccolte
di liquido pleurico da masse pleuriche o da
lesioni del parenchima. Figura 2. Eco torace di versamento pleurico dx
L’empiema in genere ha pareti liscie ed una in posizione supina.
forma lenticolare con margini ottusi che si
adattano allo spazio pleurico. Di solito forma
un bordo smusso con il polmone adiacente,
che è frequentemente compresso, determi-
nando uno spostamento ed un inarcamento
dei vasi polmonari e dei bronchi periferici
che lo circondano.

Ecografia
Anch’essa metodica rapidamente disponibi-
le, di basso costo ed eseguibile al letto del
paziente, generalmente permette di definire
la presenza di versamento pleurico libero o
saccato (Figg. 2, 3), ed eventualmente gui- Figura 3. Versamento pleurico dx in posizione
dare il drenaggio terapeutico. I suoi princi- eretta.
pali vantaggi sono l’assenza di radiazioni
ionizzanti e la possibilità di analisi contem-
todiaframmatica, esso è indicato per chiarire
poranea del cavo pleurico e dello spazio sot-
situazioni anomale, verificare l’eventuale
todiaframmatico, i limiti sono rappresentati
andamento clinico atipico e definire lesioni
dalla stretta dipendenza dall’esperienza del-
associate.
l’operatore, e dalla presenza di aree buie agli
ultrasuoni come l’aria e le strutture ossee.
Tomografia Computerizzata (TC). È indagi- Trattamento
ne caratterizzata da costo elevato (economi-
co, in termini di dose radiante e di mezzo di Il trattamento dell’empiema parapneumoni-
contrasto al paziente) perciò il suo impiego co si basa su tre punti: 1) eradicazione del-
deve sempre essere preceduto dalla valuta- l’infezione; 2) drenaggio completo del liqui-
zione ecografica. Poiché lo studio TC del do pleurico; 3) espansione del polmone. Le
torace è panoramico e il piano assiale di- modalità di trattamento, illustrate analitica-
mostra chiaramente l’interfaccia tra paren- mente in linee guida recenti 4 8, comprendono
chima polmonare, spazio pleurico e parete la terapia antibiotica e le varie metodiche per
toracica (Fig. 4), oltre a consentire di valu- ottenere il drenaggio del liquido e consentire
tare in maniera precisa anche la regione sot- la riespansione completa del polmone, come

61
Le malattie della pleura

Figura 4. Tomografia Assiale Computerizzata da empiema pleurico.

la toracentesi terapeutica 11 12, i fibrinolitici in- Tabella II vengono riportati, suddivisi per
trapleurici 9 13-15, il posizionamento di un tubo fattore di rischio, i principali agenti ezio-
di drenaggio 11, la toracoscopia medica 16 17 e logici e l’impostazione di una terapia em-
chirurgica 18-20, e la decorticazione chirurgica pirica 25 26.
in toracoscopia o toracotomia 21-23 nei casi più I fibrinolitici sono impiegati nei casi di pleu-
avanzati di empiema cronico fibrotico. Le riti purulente per indurre una lisi enzimatica
differenze sono comunque considerevoli tra delle aderenze e una toilette del cavo pleu-
diversi ospedali, regioni e paesi, e sono basate rico. Numerosi studi hanno mostrato una
più su scelte cliniche individuali che sul sup- efficacia variabile dal 60 al 95% dei casi
porto di dati scientifici. dovuta alle caratteristiche dei pazienti e alla
Una precoce ed appropriata terapia antibio- variabilità dei protocolli, così come la defi-
tica può risolvere nei primi stadi i minimi nizione della risoluzione o del fallimento del
versamenti pleurici prima che si sviluppino trattamento 14 15.
forme complicate di versamento parapneu- Il dosaggio ottimale e la frequenza di som-
monico o di empiema. La selezione dell’an- ministrazione non sono noti. La maggior
tibiotico deve tener conto primariamente se parte degli studi riferiscono di utilizzare la
la polmonite è comunitaria o è stata acquisita streptokinasi (250000 UI) 11 o l’urokinasi
durante una degenza ospedaliera. La scelta (200000 UI) per almeno tre giorni conse-
dell’antibiotico deve tenere conto delle cor- cutivi, anche se più recentemente da alcuni
renti linee guida di trattamento delle polmo- è stata ritenuta sufficiente una singola dose
niti, con alcuni punti chiave: giornaliera di 50000 UI di urokinasi.
• gli antibiotici che presentano una soddi- Vi è dunque uno spazio per l’utilizzo dei
sfacente penetrazione nel liquido pleurico fibrinolitici per via endopleurica nel tratta-
sono le penicilline, le cefalosporine, aztreo- mento delle pleuriti purulente. È importante
nam, clindamicina e ciprofloxacina 24; partire dal sospetto clinico o radiologico di
• è stato riscontrato che le concentrazioni saccatura, se possibile confermato da una
degli aminoglicosidi somministrati per via ecografia toracica. Tenuto conto quindi del-
parenterale, in particolare la gentamicina, l’assenza di caratteri predittivi di evoluzione
sono più basse nel pus dell’empiema ri- dei markers biochimici pleurici e di criteri ri-
spetto al liquido pleurico sterile 24. Nella gorosi per il posizionamento di un drenaggio

62
Versamento parapneumonico ed empiema pleurico

Tabella II. Principali agenti eziologici e terapia empirica antibiotica.


Tipologia soggetto Agenti eziologici Terapia empirica Aggiustamenti terapeutici
più frequenti (senza isolamento
o mancata risposta)
Immunocompetente Streptococcus Sulbactam/Ampicillina Vancomincina
(forma ad esordio pneumonite + +
acuto) Staphilococcus aureus Cefotaxime o Imipenem/Cilastatina
Streptococcus gruppo Ceftriaxone
A
Haemophilus
influenzae
Immunocompetente Anaerobi Clindamicina Imipenem/Cilastatina o
(forma ad esordio Enterobatteri + Piperacillina/Tazobactam
subacuto/cronico) Micobatterium Ceftazidime o +
Tubercolosis Ciprofloxacina Aminoglicoside o
Terapia antitubercolare
Immunodepresso Bacilli Gram negativi Ceftazidime o Imipenem/Cilastatina
Miceti Piperacillina/ +
Tazobactam Amphotericina B o
+ Itraconazolo
Aminoglicoside o
Ciprofloxacina
Polmonite Enterobatteri Cefuroxime o
nosocomiale Staphilococcus aureus Cefotaxime o
(in assenza di fattori sensib Ceftriaxone o
di rischio) Streptococcus Sulbactam/Ampicillina
pneumoniae o
Haemophilus Piperacillina/
influenzae Tazobactam
Polmonite Anaerobi Clindamicina
nosocomiale Enterobatteri +
(chirurgia addominale Ceftazidime o
o polmonite ab Piperacillina/
ingestis) Tazobactam o
Ciprofloxacina
Polmonite Staphilococcus aureus Vancomicina
nosocomiale (coma meticillino sensibile/ +
prolungato, diabete, resistente Imipenem/Cilastatina
insuff. Renale cronica) o
Piperacillina/
Tazobactam

Polmonite Pseudomonas Vancomicina


nosocomiale Staphilococcus aureus +
(prolungata degenza meticillino resistente Ceftazidime o
in terapia intensiva) Piperacillina/
Tazobactam o
Ciprofloxacina

63
Le malattie della pleura

toracico, le toracentesi ripetute con lavaggio in alternativa alla toracotomia, perché con-
del cavo pleurico sono un approccio iniziale sente di rimuovere meccanicamente il ma-
ragionevole per il trattamento delle pleuriti teriale infetto e assicurare la riespansione
purulente. L’uso di un antisettico locale è a polmonare 11 16-21. È infatti possibile aprire le
volte raccomandato ma non vi siano studi multiple sacche con relativa aspirazione del
che ne abbiano mostrato il reale interesse. liquido purulento ed asportare le numerose
Le toracentesi saranno utilizzate fino a che aderenze fibrinose, compreso lo strato depo-
il liquido pleurico non sarà divenuto limpi- sto sulla pleura viscerale. Si ottiene in questo
do e sicuri i segni di miglioramento clinico modo una singola cavità in cui, tramite un
e radiologico. In caso di sospetto clinico, corretto posizionamento del tubo di drenag-
radiologico o meglio ecografico di pluricon- gio, si possono successivamente e facilmen-
camerazione del cavo è raccomandabile il te effettuare trattamenti topici con soluzioni
ricorso ai fibrinolitici. Può essere anche fatta antisettiche, antibiotici e fibrinolitici. Inoltre
una iniezione di urokinasi in cavo pleurico la possibilità di biopsie pleuriche permette
seguita, dopo dodici ore dall’introduzione, un preciso inquadramento eziologico della
di toracentesi evacuativa. malattia, facilitando la diagnosi di infezioni
Dei tre criteri proposti dal consensus ame- occulte, come la tubercolosi, o di neoplasie
ricano (anatomia del cavo pleurico, anali- responsabili del versamento.
si batteriologica e biochimica del liquido)
solo il primo, che si basa su dati clinici ed
iconografici, è da prendere in considera- Indicazioni
zione. Quando la saccatura è refrattaria ai
Indicazioni universalmente condivise per
fibrinolitici, l’apposizione di un drenaggio
l’utilizzo della toracoscopia nelle infezioni
toracico non può prescindere dal controllo
dello spazio pleurico restano da stabilire 19.
visivo mediante toracoscopia che permette-
Alcuni ne sostengono l’impiego prima del
rà lo sbrigliamento della cavità pleurica, una
posizionamento di un drenaggio toraci-
evacuazione completa del liquido e un posi-
co, quando vi è indicazione al suo uso 17.
zionamento corretto del drenaggio in modo
Per altri la metodica andrebbe considerata
da consentire la riespansione polmonare e il
soltanto dopo che il tubo di drenaggio non
lavaggio del cavo in tutta sicurezza.
determina lo sfebbramento o la completa
In caso di fallimento di un trattamento me-
evacuazione del liquido pleurico entro 2-3
dico correttamente condotto, rappresentato
giorni 27 28. Altri ancora fanno riferimento
nella maggioranza dei casi dall’impossibilità
al carattere plurisaccato del versamento e
di effettuare lavaggi del cavo per la presen-
ritengono che l’indicazione elettiva della
za di saccature e ciò malgrado l’impiego di
toracoscopia sia rappresentata dalla presen-
fibrinolitici, può essere necessario uno sbri-
za di saccature sia per il versamento parap-
gliamento del cavo che può essere realizzato
neumonico 16 29 che per l’empiema 17 19 29-31.
mediante toracoscopia, la quale presenta nu-
Quest’ultimo approccio, per quanto riguarda
merosi vantaggi pratici.
l’empiema, tiene conto della nota classifi-
cazione dell’American Thoracic Society 6
La toracoscopia che ne ha suddiviso l’evoluzione in tre sta-
di o fasi (essudativa, fibrino-purulenta, di
Per quanto riguarda la toracoscopia, essa da organizzazione) e ritiene la toracoscopia
anni viene largamente utilizzata nel versa- elettivamente indicata nelle forme fibrino-
mento secondario ad infezione polmonare, purulente 17 19 31. Più recentemente, in am-

64
Versamento parapneumonico ed empiema pleurico

bito chirurgico l’indicazione è stata estesa spazio pleurico, sono già state ripetutamente
all’empiema cronico in organizzazione, sia ricordate.
per la pulizia del cavo prima della decorti- Per la toracoscopia medica è consigliabile
cazione toracotomica 22 che per la decorti- stabilire il punto di entrata del trequarti me-
cazione vera e propria 23. diante ecografia per identificare il punto di
In questo panorama variegato un tentativo maggior spessore della raccolta e la posizio-
di chiarificazione degli approcci al tratta- ne del diaframma che spesso è sopraelevato.
mento medico e chirurgico dei versamen- La conduzione dell’indagine avviene passo
ti parapneumonici è stato dato dalle linee dopo passo e prevede:
guida dell’American College of Chest Phy- • l’aspirazione del pus;
sicians 8 con criteri “basati sull’evidenza”. • l’esplorazione della cavità toracica (Fig.
Esse considerano il ruolo della toracosco- 5) per identificare le saccature e le aderen-
pia chirurgica (VATS: video-assisted thora- ze (Figg. 6, 7) nonché eventuali neoforma-
coscopic surgery) classificando i pazienti in zioni o corpi estranei;
base al rischio di decorso sfavorevole. Que- • l’apertura delle sacche;
ste linee guida limitano la VATS ai soggetti • la rimozione delle membrane fibrinopuru-
definibili come a più alto rischio di decorso lente dalla cavità e dalle superfici pleuri-
sfavorevole (inquadrabili nelle “categorie 3 che parietale e viscerale;
e 4”). La categoria 3 comprende i versamenti • la biopsia pleurica;
che occupano più della metà dell’emitorace, • il lavaggio dello spazio pleurico con solu-
che possono essere loculati e in cui la pleura zione salina.
parietale può essere ispessita. La categoria Completato lo svuotamento della cavità
4 è caratterizzata dalla presenza di pus nel- toracica si procede all’attenta ispezione
la cavità pleurica. Queste raccomandazioni delle superfici pleuriche ed eventualmente
sono peraltro fondate su uno studio rando- alla biopsia delle lesioni rilevate. Si intro-
mizzato di soli 20 pazienti 30 e su una casisti- duce infine un drenaggio toracico di cali-
ca controllata retrospettivamente di 64 pa- bro sufficientemente grande (> 24 F) che
zienti 32. Nell’articolo non viene fatto alcun consenta la rimozione del pus denso e vi-
cenno alla toracoscopia medica, anche se, scoso e dei detriti di fibrina senza ostruirsi,
indirettamente, potrebbero essere estese ad eventualmente posizionato sotto controllo
essa le affermazioni relative alla VATS. visivo.
Per quanto riguarda la toracoscopia medica
valgono inoltre le indicazioni sopra citate 17
di un suo possibile uso prima del posizio-
namento del drenaggio intratoracico 18 o del
suo utilizzo nei versamenti parapneumonici
e nell’empiema quando l’ecografia dimostra
loculazioni multiple 29.

Strumentario e tecnica
Le differenze fra toracoscopia medica e to-
racoscopia chirurgica (VATS), sostanzial-
mente dissimili per anestesia, strumentario
e modalità operative 18 32 ed entrambe uti-
lizzate nel trattamento delle infezioni dello Figura 5. Visione toracoscopica di un empiema.

65
Le malattie della pleura

Figure 6, 7. Aderenze in corso di empiema.

Risultati te e da sanguinamenti, con incidenza molto


varia, compresa fra il 16% 31 e lo 0% 32. In
Le casistiche sul ruolo della toracoscopia alcune casistiche chirurgiche, comprendenti
nelle infezioni dello spazio pleurico riguar- pazienti con pesanti comorbidità, sono de-
dano soprattutto l’empiema e sono sia medi- scritti anche decessi 37 38.
che (Tab. I) che chirurgiche (Tab. II), queste
ultime indubbiamente più numerose.
Esse riportano in generale risultati favore- Conclusioni
voli, con percentuali di successo primario
(inteso come guarigione completa senza ne- Il trattamento delle infezioni dello spazio
cessità di successiva toracotomia o conver- pleurico è senza dubbio complesso ed accan-
sione della VATS in toracotomia) fra il 60 e to a punti chiariti e indiscussi come l’anti-
il 100%, più elevate se l’utilizzo della me- bioticoterapia, vede aspetti ancora dibattuti,
todica è stato tempestivo 19 30. Il numero dei come la scelta delle modalità di drenaggio e
pazienti trattati è però generalmente piccolo dei tempi di loro applicazione. Ciò vale in
e soltanto pochi autori 29 35-38 presentano casi- particolare per la toracoscopia, indubbia-
stiche relative a più di 50 pazienti. mente utile per il trattamento delle infezioni
Nelle esperienze chirurgiche 39-42 tutti con- dello spazio pleurico, in particolare dell’em-
cordano sui vantaggi della VATS rispetto piema multiloculato, perché consente la ri-
alla toracotomia in termini di costi inferiori, soluzione della malattia evitando la toraco-
più breve durata della degenza ospedaliera tomia 18, anche se, a tutt’oggi, non sono stati
e migliori risultati cosmetici per le minori dedicati alla metodica studi randomizzati
sequele chirurgiche. Per quanto riguarda la controllati sufficientemente ampi.
toracoscopia medica 32-35 ne viene sottolinea- Come procedura di drenaggio intermedia fra
ta la peculiare miniinvasività, i minori costi il posizionamento di un tubo di drenaggio e la
rispetto alla VATS e la possibilità di utiliz- toracoscopia chirurgica (VATS), la toracosco-
zarla anche in pazienti fragili ad elevato ri- pia medica ha sicuramente un ruolo importan-
schio chirurgico. te e si caratterizza per efficacia e costo ridotto.
L’incidenza di complicazioni è risultata È certamente da eseguire tempestivamente nel
strettamente correlata alla complessità dei decorso di un empiema 19 ed è particolarmente
casi trattati ed è stata rappresentata princi- consigliabile in soggetti in cattive condizioni
palmente da perdite d’aria anche prolunga- e ad elevato rischio chirurgico.

66
Versamento parapneumonico ed empiema pleurico

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68
4
Patologia pleurica maligna
metastatica
Giancarlo Bosio
U.O. di Pneumologia, Azienda Istituti Ospitalieri, Cremona

Incidenza Eziologia e patogenesi

La presenza di un versamento pleurico è un ri- Un tumore maligno può determinare un ver-


scontro frequente nell’evoluzione di una neo- samento pleurico attraverso vari meccanismi.
plasia disseminata 1 (Fig. 1), la sua presenza è Possiamo distinguere il versamento pleurico
stata stimata nel 15% dei pazienti deceduti per originato dal diretto coinvolgimento neopla-
neoplasia in una serie autoptica 2, questa pre- stico pleurico e i versamenti paramaligni in
senza influenza e riduce significativamente cui la genesi del versamento non è seconda-
l’aspettativa di vita del paziente con una me- ria ad un coinvolgimento diretto della pleura
da parte del tumore (Tab. I) 6.
diana di sopravvivenza che va da 3 a 12 mesi
I versamenti pleurici da coinvolgimento di-
a seconda del tipo istologico e dello stadio
retto della pleura da parte della neoplasia
della malattia 3 4.
determinano accumulo di liquido con vari
Il coinvolgimento pleurico da parte di un
processo tumorale maligno è, infatti, tra le
cause di essudazione, secondo solo all’in-
cidenza dei versamenti parapneumonici.
Questi ultimi sono spesso di modesta enti-
tà e non necessitano di toracentesi, da qui
il fatto che i versamenti maligni sono la più
frequente causa di toracentesi 1. L’eziologia
maligna tra gli essudati pleurici è riscontra-
ta tra il 42 e il 77% 4. Le neoplasie che più
frequentemente si associano a versamento
pleurico sono il tumore a partenza dal pol-
mone (37,5%), dalla mammella (16,8%),
dal tessuto linfatico (11,5%), dall’apparato
genito-urinario (9,4%), dall’apparato gastro-
enterico (6,9%), da altri apparati o tessuti
(7,3%), mentre il 10,7% rimane a partenza Figura 1. Polmone metastatico, da neoplasia del
indeterminata 5. colon, con versamento pleurico sinistro.

69
Le malattie della pleura

Tabella I. Cause di versamento paramaligno 6.


Cause Commento
Per effetto locale del tumore
ostruzione linfatica Predominante meccanismo di accumulo del liquido pleurico
ostruzione bronchiale con polmonite Versamento parapneumonico; non esclude l’operabilità del tumore
ostruzione bronchiale con atelectasia Spesso trasudato; non esclude l’operabilità
polmone incarcerato (trapped lung)
chilotorace A volte trasudato; dovuto al coinvolgimento pleurico del tumore
sindrome della vena cava superiore Coinvolgimento del dotto toracico
Spesso trasudato; dovuto all’incremento della pressione venosa
Effetti sistemici del tumore
embolia polmonare Stato di ipercoagulabilità
ipoalbuminemia Presenza nel siero di albumina < 1,5 g dl; associato ad anasarca
Complicazioni della terapia
radioterapia
precoci Pleurite da radioterapia con comparsa tra le 6 settimane e i 6 mesi
tardive Da fibrosi del mediastino; pericardite costrittiva
Chemioterapia
Methotrexate Pleurite; + o – eosinofilia ematica
Procarbazina Eosinofilia ematica; febbre e brividi
Cyclofosfamide Pleuropericardite
Mitomycina/ Bleomicina In associazione con malattia intestinale

meccanismi; tra questi i più importanti sono il sio. Se il pH è inferiore a 7,20 e il glucosio
blocco e l’alterato drenaggio linfatico da coin- è inferiore a 60 mg. per dL., la prognosi del
volgimento diretto della neoplasia 7, l’aumen- paziente sembra essere più severa 15 e anche
tata permeabilità pleurica e vascolare 8, impor- il trattamento pleuredetico ha maggiori pro-
tante è anche il ruolo della neoangiogenesi babilità di insuccesso 1. In letteratura questo
tumorale, conseguente alla secrezione di va- argomento è comunque ancora controverso e
rie sostanze, come il vascular endothelial i risultati delle varie casistiche sono discor-
growth fattor, che sembrano avere un ruo- danti 16.
lo predominante sopratutto nei versamenti
pleurici ematici 9-11. Presentazione clinica
La presenza di cellule tumorali maligne evi-
denziabili direttamente nel liquido pleurico Molto frequentemente il versamento pleuri-
già alla prima toracentesi è piuttosto alta, co maligno si può presentare con un versa-
dal 40% all’80% dei casi, con una media del mento massivo 17 che coinvolge tutto o quasi
60%; la variabilità dei risultati trova giustifi- tutto l’emitorace (Fig. 2), il sintomo più fre-
cazione a seconda dell’estensione della ma- quente è la dispnea con insorgenza progres-
lattia e dalla facilità di esfoliazione del tipo siva. La dispnea è dovuta ad un insieme di
istologico della neoplasia 12-14. fattori tra cui la riduzione della compliance
Parametri misurabili nel liquido pleurico già della parete toracica, compressione sul dia-
alla prima toracentesi con valore anche pro- framma, spostamento del mediastino e ridu-
gnostico sono il pH e il dosaggio del gluco- zione dell’espansione polmonare. Il dolore

70
Patologia pleurica maligna metastatica

Approccio terapeutico
L’approccio terapeutico ad un versamen-
to pleurico maligno è finalizzato e guidato
dal controllo della sintomatologia, in prima
istanza alla dispnea. Il trattamento eziologi-
co, con chemioterapia, della malattia di base
ha ovviamente diverse aspettative a seconda
del tumore di partenza e dall’istotipo e può
condizionare anche l’approccio al versamen-
to stesso. I pazienti con linfoma, tumore della
mammella, microcitoma del polmone ed altri
tumori che abitualmente rispondono bene alla
chemioterapia o ad altre terapie antitumorali
Figura 2. Versamento pleurico massivo sinistro
specifiche possono essere approcciati con at-
neoplastico, con sbandamento del mediastino a
teggiamento di attesa e di controllo evolutivo
destra, insorto lentamente e con lenta comparsa
maggiore che per altri tumori poco responsi-
di dispnea.
vi ai farmaci antitumorali 19 20. La presenza di
recettori ormonali sulle cellule neoplastiche
toracico è abitualmente correlato al coinvol- nei versamenti pleurici da carcinoma mamm-
gimento della pleura parietale, delle coste o mario è, ad esempio, un indice di buona evo-
dei nervi intercostali 18; il dolore è un sinto- luzione clinica con l’ormonoterapia 21.
mo più frequente nel mesotelioma che non Oltre che il tumore di partenza e la sua esten-
nelle pleuriti secondarie ad altre neoplasie. sione la decisione terapeutica deve conside-
Anche la tosse secca può essere un sintomo rare anche altri fattori tra cui le condizioni
presente. Solo nel 25% dei casi il riscontro cliniche generali del paziente, l’aspettativa di
del versamento è occasionale ad una radio- vita, l’entità e la velocità con cui si riforma il
grafia del torace ed è asintomatico 3. versamento e i sintomi, primo fra tutti la di-
spnea considerando se è alleviata o meno dal-
la rimozione del versamento (Tab. II) 5 6 12.

Tabella II. Approccio terapeutico ai versamenti pleurici maligni.


Trattamento Commento
Osservazione Paziente asintomatico
Toracentesi terapeutica Come trattamento palliativo nei pazienti con aspettativa di vita
inferiore ai tre mesi o quando la velocità di recidiva del versamento
è molto lenta
Pleurodesi È il trattamento di elezione con più del 90% di probabilità di
successo
Drenaggio pleurico a permanenza Quando non è possibile la pleurodesi
Intervento chirurgico Molto efficace, da considerare solo in pazienti selezionati in quanto
gravato da effetti collaterali e complicanze
Radioterapia Indicata quando il versamento è secondario ad un linfoma
mediastinico
Chemioterpia Indicata nei linfomi, nel microcitoma e nel cancro alla mammella

71
Le malattie della pleura

Toracentesi terapeutica rimozione del liquido, fatto che suggerisce


una possibile riespansibilità del polmone
La toracentesi terapeutica è un approccio compresso dal liquido pleurico.
semplice, eseguibile anche ambulatoria-
mente, indicato quando la velocità di riac-
cumulazione del liquido è molto lenta, la Pleurodesi
sintomatologia è modesta, quando si prevede
Per pleurodesi si intendono tutte quelle pro-
un rapido ed efficace effetto di terapie anti-
tumorali specifiche o l’aspettativa di vita del cedure terapeutiche volte a promuovere una
paziente è molto limitata o nell’insuccesso sinfisi tra le due pleure ottenendone un’ade-
di altri metodi 22. La procedura si esegue pre- sione permanente. La parola pleurodesi de-
via anestesia locale con lidocaina all’1 o al riva infatti dal greco pleura e desis che si-
2% rispettando le regole della sterilità. Le gnifica legatura 16. Il primo lavoro pubblicato
complicanze sono modeste e sono rappre- risale al 1986 ad opera di Quenù, da allora
sentate dallo pneumotorace dal 9 al 12% 1 23, la bibliografia sull’argomento è sempre stata
che necessita di drenaggio solo nell’1-2%. vasta, nell’ultimo anno sono stati infatti pub-
L’esperienza dell’operatore e la quantità del blicati più di 100 articoli recensiti su ban-
liquido prelevata possono influenzare l’in- che dati, segno che, anche se la pleurodesi
cidenza delle complicanze. La comparsa di si attua da più di cento anni, l’argomento è
dolore e tosse sono problemi di frequente ancora molto dibattuto e vi sono ancora varie
riscontro che suggeriscono la sospensione controversie.
della procedura. Una reazione vaso-vaga- L’adesione tra i foglietti pleurici è un feno-
le, con bradicardia ed ipotensione necessita meno normale quale risposta ad uno stimo-
anch’essa di sospensione della procedura e lo infiammatorio, di significato difensivo. Si
trattamento con atropina oltre che la necessi- comporta allo stesso modo, infatti, anche il
tà di far sdraiare il paziente con le gambe in peritoneo, che ha la stessa origine embriona-
posizione antideclive 23. La dispnea è il sin- ria, pensiamo ad esempio al tamponamento
tomo dominante che suggerisce la cadenza peritoneale in corso di perforazione intesti-
di esecuzione dell’intervento, la quantità di nale. A tal proposito sono suggestivi i lavori
liquido rimovibile non deve superare i 1000- che segnalavano la sinfisi peritoneale conse-
1500 ml di liquido per ovviare al possibile e guente alla povere di talco presente sui guanti
temibile edema polmonare monolaterale da chirurgici dei medici durante gli interventi
riespansione rapida del polmone 1. Altresì addominali 24. Qualsiasi circostanza o sostan-
nella rimozione del liquido non si dovreb- za che produce significativa infiammazione
be ottenere una negatività pleurica superiore pleurica può determinare pleurodesi. Questo
a meno 20cm. di H2O, se ciò accade questo fatto spiega la molteplicità di sostanze efficaci
è un importante indice di mancata riespan- nel dare infiammazione e successiva pleuro-
sione polmonare per la presenza di polmone desi; in questi anni molte di queste sono state
incarcerato (trapped lung) o di atelecttasia provate, tutte con discreti risultati. Tra queste
da ostruzione bronchiale 6. Il sanguinamento ricordiamo alcuni antibiotici, gli antimalari-
da toracentesi è un altro possibile problema ci, i chemioterapici, le citochine, i batteri, lo
secondario alla procedura, determinato dalla iodopovidone, il nitrato d’argento, etc. 16. A
presenza di difetti della coagulazione o da contro prova del ruolo importante che l’in-
lesione diretta di un vaso con l’ago. Un dato fiammazione svolge nella pleurodesi vi è la
importante da valutare è il miglioramento riduzione di efficacia delle tecniche pleurede-
sintomatico della dispnea in relazione alla tiche in corso di terapia steroidea 25, che va

72
Patologia pleurica maligna metastatica

ovviamente sospesa prima della procedura. normale ha infatti un ruolo centrale con la
La sostanza ideale forse è ancora da trovare, produzione di sostanze, quale il Basic Fibro-
il talco è, allo stato attuale, la sostanza che dà blast Growth Factor, determinanti la forma-
migliori risultati e più utilizzata 5 6 16 26 27. Una zione della pleurodesi. I pazienti che hanno
recente metanalisi della Cochrane del 2004 26 una estesa malattia pleurica neoplastica con
ha preso in considerazione tutta la letteratu- sovvertimento pleurico hanno una minore
ra dal 1980 al 2002 e ha analizzato i risultati probabilità di successo terapeutico 30. Per-
di 36 trials randomizzati con 1499 pazienti tanto, più precocemente viene tentato un
trattati. trattamento pleuredetico, nella evoluzione
In tale lavoro si conclude che: della patologia tumorale, più probabilità di
• l’uso di sostanze sclerosanti ha una effica- successo possono essere attese.
cia migliore rispetto all’introduzione della Il mancato avvicinamento della pleura visce-
sola soluzione salina e del solo drenaggio; rale alla pleura parietale costituisce un osta-
• tra le varie sostanze sclerosanti il talco dà colo fisico alla loro sinfisi. Le condizioni che
i migliori risultati; determinano più frequentemente la mancata
• il talcaggio per via toracoscopica dà risul- riespansione polmonare e la giustapposizio-
tati di poco migliori rispetto al talcaggio ne delle due pleure tra loro dopo rimozione
slarry; del versamento pleurico sono l’atelectasia
• non vi è evidenza di un aumento della parenchimale da ostruzione bronchiale e il
mortalità e degli effetti collaterali conse- trapped lung. Questa circostanza va sospet-
guente alla pleurodesi con talco rispetto ad tata quando la negatività pleurica è, all’ini-
altre procedure. zio della toracentesi, superiore a meno 5
Se a questo aggiungiamo il basso costo del cm di acqua o quando la negatività diventa
talco, si comprende come il talco sia ad oggi superiore a meno 20 cm di acqua dopo la
la sostanza più usata; una sostanza promet- rimozione di un litro di liquido pleurico du-
tente, per il futuro, sembra comunque essere rante toracentesi 31. La mancata riespansione
il nitrato d’argento 28 29. Il talco è un minerale polmonare a volte possibile può essere pre-
costituito da un silicato di magnesio, quello vista radiograficamente: quando il mediasti-
per uso medico è sterilizzato, garantito come no in caso di versamento pleurico massivo
purezza e senza amianto. Ha particelle molto è retratto l’emitorace sede del versamento
piccole inferiori ai 50 μm. È a questo propo- (Figg. 3, 4).
sito molto importante utilizzare un prodotto Le tecniche di esecuzione del talcaggio sono
a granulometria controllata (come viene uti- il Talc poudrage e lo slurry.
lizzato in Europa) in modo che le particelle
non siano troppo piccole, inferiori a 10 μm,
per evitare che le stesse possano essere as- Talc poudrage
sorbite e trasferite in regioni extra pleuriche
e determinare reazioni sistemiche 16. Al termine dell’esame toracoscopico vie-
Altre condizioni che influiscono sulla pleu- ne aspirato sotto controllo visivo tutto il
rodesi sono, oltre all’infiammazione, la pre- liquido pleurico residuo, se presenti ven-
senza di mesotelio normale e la vicinanza gono eliminate le aderenze che potrebbero
tra i foglietti pleurici. I pazienti con limita- limitare la buona distribuzione del talco
to coinvolgimento tumorale pleurico hanno sulla superficie pleurica e quindi vengono
una aspettativa di risultato della pleurodesi polverizzati nel cavo pleurico 3-5 grammi
migliore che i pazienti con grande sovver- di talco. Viene poi posizionato drenaggio
timento tumorale pleurico; il mesotelio pleurico (24-32 Fr.) collegato ad un siste-

73
Le malattie della pleura

Talc slurry
Con il termine di slurry, termine mal tradu-
cibile in italiano, che significa letteralmente
impasto, si intende la metodica di talcaggio
effettuato tramite drenaggio pleurico.
Si inizia posizionando un drenaggio pleurico
(24-28 Fr.) in aspirazione a - 20 mmHg. e,
quando la quantità di liquido aspirata è infe-
riore a 250 ml/die, quando, al controllo del
Rx torace, il polmone risulta essere a parete,
si procede al talcaggio. Si introducono dal
drenaggio 4 - 5 g. di talco sterilizzato, mi-
Figura 3. TAC del torace in paziente con ver- scelati con 50 ml di fisiologica e 10 ml di
samento pleurico neoplastico massivo, diffuso Xilocaina al 2% (Fig. 5). Il tubo di drenaggio
ispessimento della pleura parietale, viscerale e viene lavato con 30 ml di fisiologica e chiuso
mediastinica con retrazione del mediastino ver- per 1- 2 ore. Il drenaggio viene poi posto in
so il lato destro sede del versamento. aspirazione a - 20 cm H2O e così mantenu-
to per almeno tre giorni o finché la quantità
di liquido drenata giornalmente è inferiore a
150-100 ml. È possibile ripetere il trattamen-
to, con le stesse modalità, se l’essudazione si
mantiene elevata 16 32.
Da segnalare come in letteratura sia chiara-
mente possibile eseguire il talco slurry anche
con piccoli cateteri (9-16 Fr.) e come questa
procedura possa essere espletata anche am-
bulatoriamente con una significativa riduzio-
ne del disconfort per i pazienti 32 33.

Figura 4. Stesso paziente della figura 3 dopo to-


racoscopia e applicazione di drenaggio pleurico:
il polmone destro non si è riespaso per trapped
lung e la pleurodesi non può in queste condizioni
essere effettuata.

ma a due bottiglie in aspirazione (-20, -40


mmHg.) per almeno 3 giorni. Si considera
riuscito il talcaggio quando si aspirano non
più di 100-150 ml. di liquido pleurico / die.
Figura 5. Procedura slurry. Introduzione della
A questo punto può essere rimosso il dre-
sospensione di 50 ml. fisiologica con 5 grammi
naggio pleurico 16 32.
di talco e Xilocaina al 2% 10 ml dal tubo di dre-
naggio, precedentemente posizionato in pazien-
te con versamento pleurico neoplastico.

74
Patologia pleurica maligna metastatica

Risposta attesa febbre e il dolore toracico abitualmente do-


minati dai comuni farmaci e spia del proces-
Nel documento ERS/ATS 32 si definisce cosa so infiammatorio innescato dalla procedura
si intende per successo delle varie procedure stessa. Questi sono facilmente dominabili
di pleurodesi: con una appropriata terapia farmacologia
• successo completo quando si ottiene la ri- che deve escludere i farmaci steroidei come
duzione protratta dei sintomi derivanti dal già detto 25.
versamento con assenza di riformazione Le complicanze maggiori costituite da insuf-
del liquido, documentata radiograficamen- ficienza respiratoria, da ARDS e polmonite
te fino al decesso; acuta sono alquanto rare 16 34, su questo ar-
• successo parziale quando la dispnea è gomento vi sono controversie tra gli autori
ridotta e vi è un parziale riformarsi del americani e quelli europei, sembra infatti
versamento, meno del 50% di quanto pre- che questo tipo di complicanze sia stato de-
sente prima del trattamento documentato scritto quasi unicamente dagli autori ameri-
radiograficamente, ma senza la necessità cani. Il problema è da attribuibile alle mag-
di ripetere toracentesi fino al decesso 16 32. giori quantità di talco utilizzate da questi
Le percentuali di successo sono variabili da ultimi (anche 10 g.) e dall’utilizzo, almeno
autore ad autore e modestamente diverse a nel passato, di un talco non a granulometria
seconda del metodo adottato con percentuali controllata, ma contenente particelle troppo
di successo (completo + parziale) comunque piccole che potevano essere anche assorbi-
superiori al 90% sia col metodo slurry sia con te e diffuse al di fuori del cavo pleurico con
metodo poudrage. Quest’ultimo dà risultati possibilità di effetti sistemici 16 34 35. Per la
leggermente migliori di circa il 3% 6. Anche possibile comparsa di questi gravi effetti
nella recente metanalisi pubblicata dalla Co- collaterali si raccomanda di utilizzare talco
chrane si evidenzia una maggiore efficacia con granulometria controllata, non utilizzare
del metodo poudrage, ottenendo con questo più di 5 grammi per singola procedura ed è
metodo qualche punto percentuale in più ri- sconsigliata la pleurodesi bilaterale almeno
spetto al metodo slurry 26. In caso d’insuc- nello stesso tempo.
cesso, se l’insuccesso non è stato dovuto La infezione del cavo pleurico è una com-
alla presenza di un polmone in espansibile, plicanza possibile ma piuttosto rara e non
è possibile ripetere il trattamento 6. presenta una incidenza maggiore alle altre
procedure cruente al cavo pleurico, in lette-
ratura l’incidenza va infatti dallo 0 al 3% 36.
Controindicazioni ed effetti
Altre possibili complicanze estremamente
collaterali rare quali le aritmie e l’infarto del miocar-
dio, descritte in letteratura, sembrano più
Le controindicazioni sono quelle generiche attribuibili alla procedura che al talco e con-
a qualsiasi procedura cruenta e sono: coau- dizionate dalla situazione cardiologia pree-
gulopatie gravi, insufficienza respiratoria sistente 6.
ipercapnica non secondaria al versamento,
cardiopatia ischemica, con infarto avvenuto
da meno di tre mesi, aritmia cardiaca insta- Trattamenti alternativi
bile 16.
La mortalità non è aumentata nei pazienti Da prendere in considerazione solo se la
che hanno eseguito pleurodesi 26. I più comu- pleurodesi con talco non è possibile o dopo
ni effetti collaterali alla pleurodesi sono la un suo fallimento.

75
Le malattie della pleura

Posizionamento di un catetere
a permanenza
L’applicazione di un catetere a permanen-
za è un’alternativa per i pazienti in cattive
condizioni generali, con una aspettativa di
vita ridotta e con un versamento pleurico
sintomatico rapidamente riformatesi, negli
insuccessi della pleurodesi ed in presenza di
atelectasia polmonare o di trapped lung 37.
In una recente pubblicazione vengono pre-
sentati i risultati di una casistica di 250 pa-
zienti consecutivi trattati, da un unico centro,
con l’applicazione di un drenaggio pleurico a
permanenza. In tale casistica, questo approc-
cio ha portato buoni risultati con un controllo
Figura 6. Paziente con esiti di precedente inter-
completo della sintomatologia dovuta al ver-
vento chirurgico di Extrapleural pneumonectomy
samento (valutata a due settimane dall’appli-
a sinistra con asportazione dell’emidiaframma
cazione) nel 38,8% e con un controllo parzia-
sin. e di parte del pericardio per sospetto mesote-
le della sintomatologia nel 50% dei pazienti.
lioma rivelatosi poi, sul pezzo operatorio definiti-
Sempre in questo lavoro si segnala come le
vo, non un mesotelioma ma un adenocarcinoma.
complicanze siano state modeste ed accetta-
Recidiva neoplastica con versamento pleurico
bili: tra le maggiori l’empiema nel 3,2%, lo
CTM positivo a destra dopo un anno dall’inter-
pneumotorace con fistola broncopleurica nel
vento chirurgico e trattato con applicazione di
2,4% e la flogosi infiammatoria dei tessuti in
piccolo catetere a permanenza (9 Fr.). Lo svuota-
sede di inserzione del drenaggio nel 1,6%. Da
mento del versamento con rimozione del liquido
segnalare come in questo studio la mediana di
dal drenaggio era guidato dalla sintomatologia. Il
sopravvivenza dei pazienti sia di 144 giorni a
drenaggio è rimasto in sede, ottimamente fun-
testimonianza della gravità dei casi trattati 38.
zionante, per sei mesi, fino alla morte del pazien-
Nell’unico studio randomizzato e controlla-
te avvenuta per cachessia neoplastica.
to 39 che metteva a confronto la pleurodesi
con agente sinfisante (la tetraciclina) e l’ap-
plicazione di un drenaggio a permanenza, il Altri trattamenti
dato significativo a favore della applicazione
del drenaggio era la durata dell’ospedalizza- Altri trattamenti come lo Shunt pleuroperito-
zione: molto più breve nei pazienti con dre- neale con il posizionamento di un particolare
naggio a permanenza rispetto ai pazienti che tipo di catetere con valvola unidirezionale e
avevano ricevuto la pleurodesi chimica con un sistema di pompaggio del liquido pleurico
tetraciclina. Questo dato rafforza l’indica- e l’intervento chirurgico sono da considerare
zione a questo trattamento quando si vuole trattamenti rivolti a circostanze veramente
ridurre al minimo l’ospedalizzazione del pa- particolari. Le casistiche relative a questi ap-
ziente con breve aspettativa di vita 5. procci sono molto piccole e le problematiche
Il drenaggio a permanenza permette infatti legate alla gestione e al rilevante numero di
un trattamento domiciliare del problema ed complicanze rendono tali approcci veramen-
un facile approccio al rapido rifornirsi del te aneddotici e problematici anche per l’in-
liquido pleurico (Fig. 6). vasività delle procedure stesse 5.

76
Patologia pleurica maligna metastatica

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78
5
Mesotelioma pleurico maligno
Loris Ceron, Vittore Pagan*
U.O.C. di Pneumologia, Dipartimento Toraco-Polmonare, ULSS 12 Veneziana, Mestre (VE);
*
U.O.C. di Chirurgia Toracica, Dipartimento Toraco-Polmonare, Ospedale dell’Angelo, Mestre (VE)

Definizione dall’inizio degli anni ’70, mentre è ancora


in forte crescita nei Balcani; in Inghilterra si
Il mesotelioma rappresenta una neoplasia prevede un suo calo a partire dal 2015.
maligna a prognosi severa, che può interes- L’incidenza dei casi in Italia è ancora in au-
sare i mesoteli della pleura (mesotelioma mento, anche se è attesa a breve una inver-
pleurico maligno, MMP: 90% dei casi), del sione di tendenza. Per contro, si prevede che
peritoneo (6%), della tunica vaginale del te- l’incidenza di mesotelioma sia destinata a
sticolo (3%) e del pericardio (1%). crescere drammaticamente nei paesi del ter-
zo mondo e dell’ex-Unione Sovietica, dove
Incidenza e mortalità l’amianto è ancora largamente utilizzato.
Il mesotelioma pleurico maligno è una ma-
lattia che tende a progredire rapidamente. La
Cause
sua incidenza è di circa 1,5/100.000 abitanti,
con un rapporto M/F di 2-6:1, ma può arri- L’insorgenza del mesotelioma è in stretta re-
vare a 366/100.000 in lavoratori fortemente lazione con l’esposizione a fibre di amianto,
esposti; la sopravvivenza che risulta dai Re- anche a bassa concentrazione; tale relazione
gistri Tumori in Europa nel periodo 1985-89 è documentabile in circa il 70% dei casi. Il
è del 30% ad un anno dalla diagnosi, dell’8% tumore può verificarsi anche in assenza di
a due anni, del 5% a tre anni. In Italia, dove esposizioni note; sono stati descritti casi di
si contano ogni anno circa 1000 decessi per mesotelioma dopo terapia radiante 1-3, infiam-
mesotelioma, la sopravvivenza per lo stes- mazione pleurica cronica 4 ed esposizione a
so periodo risulta analoga a quella dei dati cancerogeni chimici 5. L’intervallo di tempo
europei. In America il picco di incidenza si tra esposizione ed insorgenza di malattia è
verificò tra gli anni ’60 e gli anni ’80, come molto lungo (20-40 anni), anche se sono stati
conseguenza della massiccia esposizione riportati casi con breve incubazione; è stata
all’amianto degli operai dei cantieri navali inoltre dimostrata una relazione tra intensi-
durante la seconda guerra mondiale. In Eu- tà e durata dell’esposizione ed incidenza di
ropa la crescita dei casi è ancora in atto, con mesotelioma 6.
sensibili differenze tra i vari paesi a seconda L’Italia ha giocato un ruolo importante nel-
delle politiche sanitarie a riguardo: l’inciden- la storia dell’amianto. Essa è il Paese del-
za è in calo ad esempio nei Paesi scandinavi, l’Unione Europea, insieme alla Grecia, nel
dove l’uso dell’amianto è stato proibito già quale sono state attive miniere di amianto

79
Le malattie della pleura

fino ai primi anni ’90 (la miniera di crisotilo prodotti industriali; in seguito, con il D.M. 6
di Balangero, vicino a Torino, era il più im- settembre 1994, la prevenzione e la protezio-
portante giacimento dell’Europa Occidentale, ne dai rischi di esposizione negli ambienti di
per dimensioni ed impianti); il nostro Paese vita e di lavoro è stata disciplinata in maniera
è stato inoltre, fino alla fine degli anni ’80, estesa ed articolata. Successivi decreti mini-
il secondo produttore europeo di amianto in steriali (Tab. I) hanno dettato le norme per la
fibra dopo l’Unione Sovietica. La produzio- bonifica degli ambienti di lavoro e in generale
ne ha continuato ad aumentare fino al 1976, dei materiali contenenti amianto.
per poi mantenersi stabile fino al 1987, ed in L’amianto è un silicato fibroso, prezioso per
seguito ridursi fino ad azzerarsi nel 1992 (Re- le sue proprietà di isolante termico ed elet-
gistro Nazionale dei Mesotelioma, Secondo trico. Esso è stato (ed è ancora) usato, per le
Rapporto). Tale data coincide con il varo della sua resistenza al calore e alla combustione,
legge n. 257 sulla “Dismissione dell’amianto” mescolato al cemento, nelle coperture di tetti
(27 marzo 1992), che ha decretato il divieto e vasche, nei freni delle automobili, nell’in-
all’uso e al commercio del minerale e dei suoi dustria navale. Le varietà più comuni sono:

Tabella I. Principali norme che regolano il problema amianto in Italia.


Legge 27/3/92: Norme a disciplina dell’estrazione, l’importazione, la lavorazione, l’utilizzazione, la
commercializzazione, il trattamento e lo smaltimento, nel territorio nazionale, nonché l’esportazione
dell’amianto e dei prodotti che lo contengono, per la realizzazione di misure di decontaminazione e di
bonifica delle aree interessate dall’inquinamento da amianto, per la ricerca finalizzata alla individuazione
di materiali sostitutivi e alla riconversione produttiva e per il controllo sull’inquinamento da amianto;
D.M. 6 settembre 1994: Normative e metodologie tecniche per la valutazione dei rischi, il controllo,
la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto nelle strutture edilizie, con Circolare
esplicativa che estende tale normativa agli impianti industriali (Circolare Ministero della Sanità n.7 del
14 aprile 1995);
D.M. 26 ottobre 1995: Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la
manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto nei mezzi rotabili;
D.M. 14 maggio 1996: Normative e metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli
per rendere innocuo l’amianto:
• Allegato 1: Siti dismessi;
• Allegato 2: Prefabbricati contenenti amianto;
• Allegato 3: Tubazioni e cassoni per acqua potabile;
• Allegato 4: Classificazione e utilizzo di “pietre verdi”;
• Allegato 5: Requisiti minimi per i laboratori di analisi dell’amianto;
D.M. 20 agosto 1999: Ampliamento delle normative e delle metodologie tecniche per gli interventi di
bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l’amianto, previsti dall’art.5, comma 1, lettera f), della
legge 27 marzo 1992, n.257, recante norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto:
• Allegato 1: Normative e metodologie tecniche per la rimozione di materiali contenenti amianto pre-
senti a bordo di navi o unità equiparate;
• Allegato 2: Rivestimenti incapsulanti per la bonifica di manufatti in cemento-amianto;
• Allegato 3: Criteri di scelta dei dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie.

80
Mesotelioma pleurico Maligno

il crisotilo (che rappresenta da solo più del Tabella II. Numero di casi con definizione della
90% dell’amianto in commercio), l’amosite esposizione nel periodo 1993-2001 (Registro Na-
e la crocidolite. La manipolazione di tali so- zionale Mesotelioma, Secondo Rapporto).
stanze (estrazione, lavorazione, applicazio- Esposizione Totale %
ne) produce una polvere finissima, costituita Professionale certa 1.514 42,6
da fibre del minerale, che penetrano attra- Professionale probabile 383 10,8
verso le vie respiratorie e si depositano nel Professionale possibile 497 14,0
polmone, dove vengono rivestite da “incro- Familiare 152 4,3
stazioni ferro-proteiche” (corpi dell’amian- Ambientale 150 4,2
to). A differenza della maggior parte degli Extra lavorativa 47 1,3
inquinanti ambientali, l’amianto, una volta Improbabile 218 6,1
penetrato nell’organismo, vi rimane stabil- Ignota 591 16,6
mente. Il numero delle fibre rintracciabile Totale casi definiti 2.702 100
nel tessuto polmonare può essere di poche
unità per grammo in esposti occasionali,
mentre può arrivare a milioni per grammo di depositi di amianto) (Tabb. II, III). È dimo-
tessuto in soggetti esposti professionalmente strato che il fumo di sigaretta aumenta la de-
in modo intenso per anni. Un rischio aumen- posizione tissutale di fibre di amianto 7 8.
tato di mesotelioma può essere legato anche È del 1907 la prima pubblicazione di un me-
ad esposizione indiretta (familiari di lavora- dico britannico, il dott. Montague Murray, di
tori dell’amianto) o ambientale (presenza di un caso mortale di asbestosi, ma solo a par-
fibre di tremolite nel terreno o prossimità di tire dagli anni ’20 comparvero altre segna-

Tabella III. Numero di esposizioni per settori economici (principali) nel periodo 1993-2001 (casi di me-
sotelioma maligno certo, probabile o possibile, ed esposizione professionale certa, probabile o possibile.
(da Registro Nazionale Mesotelioma, Secondo Rapporto).
Categoria Totale %
Edilizia 407 14,7
Cantieri navali 376 13,6
Industria metalmeccanica 191 6,9
Fabbricazione prodotti in metallo 141 5,3
Industria tessile 135 4,9
Rotabili ferroviari 129 4,7
Industria metallurgica 116 4,2
Difesa militare 107 3,9
Officine di autoveicoli e motoveicoli
(esclusi cantieri navali e rotabili ferroviari) 106 3,8
Industria del cemento-amianto 101 3,7
Industria chimica e materie plastiche 97 3,5
Trasporti terrestri ed aerei 95 3,4
Trasporti marittimi 75 2,7
Movimentazione merci trasporti marittimi 74 2,7
Commercio (all’ingrosso e al dettaglio) 72 2,7
Industria alimentare e bevande (escluso zuccherifici) 56 2,0

81
Le malattie della pleura

lazioni. La relazione tra asbesto e neoplasia linfomi e altre lesioni proliferative non in-
polmonare fu riconosciuta in Germania nel vasive del mesotelio 15.
1943, mentre fino al 1960 il mondo non co- È stata ipotizzata anche una predisposizio-
nosceva ancora la responsabilità del minera- ne ereditaria al mesotelioma, ma questa è di
le nella genesi del mesotelioma 9. difficile dimostrazione per la difficoltà ad
L’Organo americano per la salute e la sicu- escludere esposizioni all’amianto in casi che
rezza negli ambienti di lavoro ha stabilito fin si presentano “a clusters”.
dal 1970 in 5 fibre per ml di aria il limite
di esposizione accettabile; tale limite è stato
successivamente ridotto a 0,2 fibre per ml, Sintomatologia e diagnosi
ma solo per le fibre più lunghe di 5 micron, e
a 0,1 fibre per centimetro cubico nel 1994 10. Il mesotelioma si presenta in genere nel-
I lavoratori esposti a concentrazioni di fibre la 5a-6a decade di vita, mentre insorgen-
superiori devono usare indumenti protettivi, ze più precoci sono legate ad esposizioni
respiratori e ricorrere a docce dopo l’espo- avvenute durante l’infanzia. I sintomi di
sizione. presentazione sono rappresentati in gene-
Non è ancora chiaro come l’asbesto possa re da dolore toracico e dispnea; raramente
produrre un danno sulla pleura parietale. È un versamento pleurico viene scoperto con
possibile che vi giunga per via ematica o lin- una radiografia occasionale in un paziente
fatica 11. asintomatico.
L’amianto non è causa solo di mesotelio- La diagnosi può essere molto difficile, spe-
ma, ma anche di patologia pleurica benigna cie nelle fasi iniziali. La tomografia assiale
(placche pleuriche, versamento pleurico computerizzata (TC) toracica è l’esame che
benigno, fibrosi pleurica diffusa), tumore più della radiografia standard permette di
polmonare (aumento del rischio di 50-100 fare un bilancio locoregionale della malat-
volte in combinazione sinergica con il fumo tia. I segni radiologici iniziali sono quelli di
di sigaretta), carcinoma laringeo e neopla- un versamento pleurico in genere abbondan-
sie gastrointestinali. I versamenti pleurici, te, localizzato a destra nel 60% dei casi, e
spesso siero-ematici, possono comparire da bilaterale nel 5%. Raramente alla presenta-
meno di un anno fino a più di 20 anni dalla zione è riconoscibile una massa pleurica o
prima esposizione 12 13. Essi non hanno spe- un ispessimento pleurico diffuso in assenza
cifiche implicazioni prognostiche riguardo di versamento. Nella evoluzione della ma-
al successivo sviluppo di placche pleuriche lattia, in seguito all’incarceramento del pol-
o di mesotelioma. mone, si evidenziano una retrazione di tut-
È possibile, anche se non dimostrato in to l’emitorace, una attrazione omolaterale
modo definitivo, che virus oncogeni possa- del mediastino ed una scoliosi vertebrale a
no giocare un ruolo concausale nello svi- concavità dal lato della malattia. Nel 20%
luppo del mesotelioma. Sequenze di acido dei casi i segni di interessamento pleurico
nucleico simili a quello di SV-40, un virus si accompagnano a quelli di un impegno
delle scimmie capace di inattivare geni interstiziale polmonare basale (asbestosi);
soppressori del retinoblastoma, sono state frequentemente sono riconoscibili placche
trovate nell’86% di 35 prelievi di tessuto o calcificazioni pleuriche. Il 34-50% dei
di mesotelioma 14. Non è tuttavia esclusa pazienti presenta al momento della diagno-
la possibilità che si tratti di falsi positivi; si metastasi ai linfonodi mediastinici, che
sequenze di DNA di SV-40 sono infatti sta- possono essere mascherate dall’invasione
te trovate anche in tumori ossei e cerebrali, neoplastica della pleura mediastinica 16. Le

82
Mesotelioma pleurico Maligno

metastasi ematogene vengono raramente distinguere con sicurezza tra le varietà epi-
evidenziate nel corso delle indagini svolte teliale e sarcomatosa 19. La diagnosi con ci-
per la diagnosi e stadiazione del mesote- tologia del liquido o con biopsia percutanea
lioma, tuttavia esse possono manifestarsi al può essere raggiunta nel 20-30% dei casi; la
polmone controlaterale, cervello, altri orga- combinazione delle due tecniche aumenta
ni extratoracici; il loro riscontro è relativa- la resa a circa 35-40% 20 21. Il gold standard
mente frequente negli studi autoptici 17. nella diagnosi è rappresentato dalla toraco-
La risonanza magnetica (RMN) con m.d.c. è scopica (accuratezza 95-98%), che permette
utile per valutare l’invasione del mediastino anche una stadiazione locale e la conferma
e del diaframma. La tomografia ad emissio- istologica del carattere infiltrante della ma-
ne di positroni (PET-CT), eseguita prima del lattia. Tuttavia, anche la biopsia toracosco-
talcaggio pleurico per evitare falsi positivi, pia presenta dei limiti nella distinzione dei
ha dimostrato una sensibilità di 91% ed una sottotipi istologici di mesotelioma, soprat-
specificità prossima a 100% nella distinzione tutto per il tipo non epiteliale, verso il quale
del mesotelioma da lesioni pleuropolmonari la sensibilità è del 56% 19.
benigne 18. Il suo interesse nella stadiazione Gli aspetti mascoscopici che la toracoscopia
sarà discusso di seguito. può mettere in evidenza sono diversi e spes-
Le citologie del liquido pleurico possono so aspecifici:
essere ripetutamente negative (specie nel- • il più spesso si possono osservare noduli o
la varietà sarcomatosa). In qualche caso il masse di dimensioni diverse. L’aspetto ti-
versamento può essere ingannevolmente tra- pico “ a grani d’uva” si ritrova nel 10-15%
sudatizio; altre volte esso può essere molto dei casi;
vischioso per una elevata concentrazione • un ispessimento pleurico più o meno rego-
di acido ialuronico (elemento suggestivo lare, biancastro, poco vascolarizzato, duro
ma non diagnostico). Quando presente, una alla presa bioptica;
citologia maligna nel liquido pleurico può • una pachipleurite di aspetto neoplastico
indicare la presenza di una patologia neopla- associata a noduli o masse pleuriche (Fig.
stica, ma difficilmente consente una sicura 1A);
differenziazione tra una patologia primitiva • infine, un aspetto infiammatorio non spe-
o secondaria della pleura; la biopsia pleuri- cifico con fini granulazioni, un aspetto
ca a cielo coperto può essere diagnostica in ipervascolarizzato della pleura o una lin-
una modesta percentuale di casi, senza poter fangite (Fig. 1B).

a b
Figura 1. Mesotelioma pleurico. A) pachipleurite associata a noduli irregolari; B) aspetto linfangitico.

83
Le malattie della pleura

In presenza di placche fibroialine (che fre- Diagnosi differenziale


quentemente si associano al mesotelioma), è
raccomandato eseguire biopsie ai bordi delle Numerose patologie benigne e maligne devono
stesse (evidenza D); se la pleura si presenza essere differenziate dal mesotelioma pleurico:
uniformemente sottile, vanno eseguiti pre- • pleuriti croniche in organizzazione fibrosa
lievi di lembi della stessa (evidenza D) 22. (il dolore è in genere assente; manca l’evo-
La diagnosi non deve essere fatta su esami lutività del mesotelioma);
estemporanei, ma deve avvalersi delle tecni- • interessamento pleurico metastatico, so-
che di immunoistochimica (evidenza A) 22. prattutto da neoplasie del polmone, mam-
Non sono ancora disponibili marcatori spe- mella, stomaco, rene, ovaio, timo, prostata
cifici nella diagnosi del mesotelioma, per cui (diagnosi differenziale con la varietà epi-
vengono usati dei pannelli di marcatori (v. teliomatosa del mesotelioma);
anatomia patologica). • fibrosarcoma e istiocitoma fibroso mali-
Interesse potenziale possiede il dosaggio sie- gno (diagnosi differenziale con la varietà
rico dei peptidi solubili correlati alla mesote- sarcomatosa);
lina e della osteopontina. La mesotelina è una • diffusioni pleuriche di carcinoma sarco-
glicoproteina espressa alla superficie delle matoide e sinovial-sarcoma (diagnosi dif-
cellule mesoteliali e sovraespressa nel me- ferenziale con la varietà mista).
sotelioma 23-25. I peptidi solubili mesotelino-
correlati potrebbero rappresentare frammenti
clivati di mesotelina o varianti anomale di Anatomia patologica
mesotelina che non si legano alle membrane.
La osteopontina è una glicoproteina impor- La classificazione dell’OMS del 2004 (Tab.
tante nelle interazioni cellula-matrice, e viene IV) distingue una forma di mesotelioma lo-
sovraespressa in molte Tabella IV. Classificazione dei tumori della pleura (OMS 2004).
neoplasie. Alcuni lavori
Tumori primitivi della pleura di origine mesoteliale
dimostrano che i livelli
di osteopontina sono più Mesotelioma maligno diffuso
elevati nel siero di pa- - Mesotelioma maligno epitelioide
zienti con mesotelioma - Mesotelioma maligno sarcomatoide
rispetto a quelli con pa- - Mesotelioma maligno desmoplastico
tologie benigne asbesto- - Mesotelioma maligno bifasico
correlate e ancora di più Mesotelioma maligno localizzato
rispetto a soggetti non Altri tumori pleurici di origine mesoteliale
esposti all’asbesto. Anche - Tumore adenomatoide
i livelli nel liquido pleuri- - Mesotelioma papillare superficiale ben differenziato
co possono aiutare nella Tumori primitivi pleurici di origine mesenchimatosa
diagnosi differenziale del - Emangioendotelioma epitelioide: angiosarcoma
mesotelioma 26-28. - Sarcoma sinoviale: monobasico, bifasico
Sono in via di sviluppo - Tumore fibroso solitario
tecniche genetiche che
- Pseudotumore calcificante
ricercano il profilo dei
- Tumore desmoplastico a piccole cellule rotonde/sarcoma di Ewing
geni espressi nel MMP
piuttosto che nell’adeno- Sindromi linfoproliferative
carcinoma o nel tessuto - Linfoma associato alle sierose
sano . 29 - Linfoma associato al piopneumotorace

84
Mesotelioma pleurico Maligno

calizzato ed una forma diffusa. Dal punto di


vista istologico (Fig. 2) vengono descritti
classicamente 4 sottotipi: epiteliale, sarco-
matoide, bifasico (o misto) e desmoplastico.
La varietà epiteliale comprende il 50-60%
di tutti i mesoteliomi, ed ha dimostrato di
possedere una prognosi migliore 30 31. Vi ap-
partengono i patterns tubulopapillare, ghian-
dolare ed epitelioideo solido. Le varietà
sarcomatoide e mista hanno una prevalenza
di circa 16% e 34% 32. Il tipo sarcomatoi- a
de è costituito di cellule fusate che pongono
problemi di diagnosi differenziale con altre
neoplasie mesenchimali, come il fibrosarco-
ma ed il leiomiosarcoma. Il tipo desmopla-
stico presenta una struttura fibrosa povera
di cellule, ed è pertanto possibile fonte di
errore nei confronti di una pleurite cronica
organizzata.
Problemi diagnostici differenziali si pongo-
no anche nei confronti di patologie pleuri-
che infiammatorie o reattive, molto frequen-
ti. Tali lesioni possono essere recidivanti e
b
comportare una iperplasia mesoteliale atipi-
ca responsabile di errori diagnostici 33.
Lo studio immunoistochimico è molto uti-
le nella differenziazione del mesotelioma
epiteliale dall’adenocarcinoma polmonare
primitivo o secondario; esso è invece meno
utile nella diagnosi differenziale della for-
ma sarcomatoide. In assenza di un marca-
tore specifico, vengono usati pannelli talo-
ra differenti nelle diverse Istituzioni. Tra i
marcatori impiegati ci sono la calretinina
(antigene essenzialmente nucleare), le cito-
cheratine 5 e 6 (CK5/6), l’antigene 1 del tu- c
more di Wilms (WTI), l’antigene epiteliale Figura 2. Varietà istologiche di mesotelioma: A)
di membrana (EMA), la trombomodulina, epiteliale a crescita solida; B) sarcomatosa (a
D2-40 e la podoplanina. Tra quelli invece cellule fusate); C) mista o bifasica (la componen-
impiegati per marcare l’adenocarcinoma te epiteliale è al centro del campione).
vi sono gli antigeni CEA, Leu-M1, TTF-1,
Ber-EP4, MOC-31, B72.3, la glicoproteina
epiteliale Bg8. essa potrebbe comunque essere utile nella
La microscopia elettronica, esame costoso differenziazione della forma sarcomatoide
e poco disponibile, non rientra tra i mezzi o desmoplastica da una pleurite cronica fi-
diagnostici utilizzabili nella pratica clinica; brosa.

85
Le malattie della pleura

Stadiazione scopo di fornire uno strumento preciso per


la analisi di studi prospettici sul trattamen-
La TC è un esame importante soprattutto per to del mesotelioma, e successivamente, nel
valutare l’invasione della parete toracica, co- 2002, venne adottata dall’American Joint
ste, mediastino; è invece meno preciso nella Committee on Cancer (AJCC) e dall’UICC,
valutazione dell’interessamento linfonodale. che la integrarono nel proprio sistema TNM
Nella formulazione del giudizio di opera- (Tab. V).
bilità è importante la risonanza magnetica,
soprattutto per lo studio del diaframma ed il
riconoscimento di estensioni della malattia Prognosi
al peritoneo e agli organi mediastinici; essa
è anche più sensibile della TC nella valuta- La sopravvivenza mediana del mesotelio-
zione della invasione della parete toracica ma è 4-13 mesi per i casi non trattati e 6-18
(69% vs. 46%) 34. mesi per i casi trattati, indipendentemente
Il ruolo della PET non è ancora ben definito; dal trattamento ricevuto. La maggior par-
essa appare più sensibile della TC nella indi- te dei pazienti muore per diffusione locale
viduazione di estensione extratoracica della della malattia e insufficienza respiratoria.
malattia, ma ha un ruolo limitato nella valu- L’estensione al di sotto del diaframma può
tazione loco-regionale della resecabilità 35 36. provocare occlusione intestinale; altre cause
L’intensità della captazione del [18F]fluorod di morte sono aritmie, scompenso di cuore o
esossiglucosio rappresenterebbe secondo al- stroke causato dall’invasione del cuore o del
cuni un rischio indipendente di mortalità 37. pericardio.
Da qualcuno viene proposta una stadiazione Numerosi fattori al momento della presenta-
chirurgica sistematica con mediastinoscopia zione peggiorano la prognosi:
e laparoscopia; tale approccio si è rivelato leucocitosi, trombocitosi, anemizzazione,
capace di evitare un intervento chirurgico febbre, varietà istologica sarcomatosa o mi-
inappropriato in circa 14% dei casi 38. Tutte sta, età > 65 anni, sesso maschile, basso per-
le più accurate stadiazioni non impediscono formance status.
tuttavia che vi sia una elevata discrepanza Altri fattori sono associati invece con una
(70%) tra la stadiazione pre- e post-chirurgi- prognosi più favorevole:
ca; né la RMN né la PET-CT sono in grado istotipo epiteliale, stadio patologico I, età
infatti di dimostrare con precisione la inva- sotto i 65 anni, ECOG (Eastern Cooperative
sione focale della parete toracica, e all’in- Oncology Group) performance status tra 0 e
tervento chirurgico il 40% dei pazienti viene 1 (Tab. VI), assenza di dolore toracico, persi-
trovato affetto da localizzazioni N2 clinica- stenza dei sintomi da più di 6 mesi.
mente occulte 35. Il Cancer and Leukemia Group B (CALGB)
Sono stati proposti nel tempo diversi sistemi e la European Organization for Research
di stadiazione. Il primo è stato il sistema di and Treatment of Cancer (EORTC) hanno
Butchart, che dimostrava limiti nella defini- elaborato degli utili schemi prognostici.
zione dell’interessamento linfonodale e del- Indice CALGB: in analisi multivariate, il
la invasione della parete toracica. Nel 1990 tipo istologico non epiteliale, l’interessa-
la Union International Contre le Cancer mento pleurico (rispetto a quello pericardico
(UICC) propose una classificazione basata o peritoneale), l’età > a 75 anni, LDH sierica
sul sistema TNM; tale classificazione venne > 500, basso performance status, dolore to-
modificata nel 1995 dall’International Me- racico, piastrinosi, hanno insieme comporta-
sothelioma Interest Group (IMIG) con lo to una prognosi severa 39.

86
Mesotelioma pleurico Maligno

Tabella V. Classificazione in stadi del mesotelioma pleurico (International Mesothelioma Interest Group
Staging System).
T (Estensione tumore primario)
T1
• T1a: Tumore limitato alla pleura parietale, mediastinica e diaframmatica omolaterale. Pleura viscerale indenne
• T1b: Tumore che interessa la pleura parietale, mediastinica e diaframmatica omolaterale e parte della pleura
viscerale
T2. Tumore che interessa la pleura parietale e viscerale, mediastinica e diaframmatica omolaterale con almeno una
delle seguenti caratteristiche:
• coinvolgimento del diaframma
• estensione al parenchima polmonare oppure estesa compromissione della pleura viscerale (incluse le scissure)
T3. Tumore (potenzialmente resecabile) che interessa estesamente pleura parietale e viscerale, mediastinica e
diaframmatica omolaterale con almeno una delle seguenti caratteristiche:
• compromissione della fascia endotoracica
• estensione nel grasso mediastinico
• nodulo tumorale unico completamente resecabile con estensione nei tessuti molli della parete toracica
• coinvolgimento non trasmurale del pericardio
T4. Tumore (non resecabile) che interessa estesamente la pleura parietale e viscerale, mediastinica e diafammatica
omolaterale con almeno una delle seguenti caratteristiche:
• estensione diffusa del tumore oppure noduli multifocali nella parete toracica associati o meno a distruzione di
costa
• estensione transdiaframmatica al peritoneo
• estensione alla pleura controlaterale
• estensione ad uno o più organi del mediastino
• estensione al rachide
• estensione a tutto spessore del pericardio parietale associata o meno a versamento pericardico oppure compro-
missione del miocardio
N (linfonodi regionali)
• NX: Linfonodi locoregionali non valutabili
• NØ: Assenza di metastasi linfonodi regionali
• N1: Metastasi linfonodi broncopolmonari o ilari omolaterali
• N2: Metastasi linfonodi sottocarenali o mediastinici omolaterali o linfonodi mammari interni omolaterali
• N3: Metastasi linfonodi mediastinici, mammari interni controlaterali oppure linfonodi sopraclaveari omolaterali o
controlaterali.
M (metastasi a distanza)
MX: Metastasi a distanza non valutabili
MØ: Assenza di metastasi
Ml: Presenza di metastasi
Stadiazione
Stadio I
• Stadio Ia: T1a N0 M0
• Stadio Ib: T1b N0 M0
Stadio II: T2 N0 M0
Stadio III: T3 N0 M0
• T1 N1 M0
• T2 N1 M0
• T1 N2 M0
• T2 N2 M0
Stadio IV: T4, ogni N, M0
• Ogni T, N3 M0
• Ogni T, Ogni N, M1

87
Le malattie della pleura

Tabella VI. ECOG (Eastern Cooperative Oncology Group) performance status.


0 - Asintomatico (totalmente attivo, in grado di svolgere le stesse attività che svolgeva prima di amma-
larsi, senza limitazioni)
1 - Sintomatico ma completamente ambulante (limitato nelle attività intense ma in grado di svolgere un
lavoro leggero o sedentario, come lavori domestici leggeri o lavoro di ufficio)
2 - Sintomatico, costretto a letto o in sedia per meno del 50% delle ore diurne (ambulante e capace di
provvedere alla cura personale, ma incapace di svolgere qualsiasi lavoro)
3 - Sintomatico, costretto a letto o in sedia per più del 50% delle ore diurne, ma non confinato a letto
(capace di provvedere alla cura personale solo parzialmente)
4 - Confinato a letto o in sedia (completamente invalido. Incapace di provvedere alla cura personale)
5 - Morto

Indice EORTC: una prognosi severa è risul- quello che possiede una migliore docu-
tata associata a tipo istologico sarcomatoso, mentazione come trattamento singolo è il
basso performance status, leucocitosi, sesso pemetexed, associato ad acido folico e vita-
maschile, e certezza della diagnosi (soprav- mina B12 per prevenire la neutropenia. La
vivenza ad un anno 12%) 40. risposta globale è stata del 14%, con una
mediana di sopravvivenza di 13 mesi 43;
• vinorelbina.
Sindromi paraneoplastiche Altri farmaci (ifosfamide, ciclofosfamide,
etoposide, paclitaxel, docetaxel e vincristi-
Il mesotelioma può accompagnarsi ad alcu- na) hanno dato risultati meno promettenti in
ne sindromi paraneoplastiche come: coagu- monoterapia.
lazione intravascolare disseminata (CID), Numerose combinazioni sono state usate in
tromboflebiti migranti, trombocitosi, anemia pazienti non precedentemente trattati, con
emolitica autoimmune, ipoglicemia, ipercal- mesotelioma non resecabile; gli studi sono
cemia (per secrezione di un peptide parator- molti ma le casistiche sono poco numerose.
mone-simile). Le uniche associazioni per le quali è stata
dimostrata una superiorità rispetto al tratta-
Terapia mento singolo sia in termini di mediana di
sopravvivenza, che di intervallo di progres-
È difficile valutare l’efficacia di trattamenti sione, che di risposta oggettiva sono: peme-
sistemici a causa della esiguità ed eterogenei- trexed + cisplatino e raltitrexed + cisplatino.
tà delle casistiche e della prognosi severa. Il primo dei due regimi ha dimostrato inoltre
Numerosi farmaci hanno evidenziato una efficacia in termini di miglioramento dei sin-
buona attività in monoterapia: tomi e della qualità di vita; per tali motivi
• le antracicline (doxorubicina) 41; la FDA ha approvato tale combinazione, as-
• carboplatino e cisplatino; quest’ultimo sociata ad acido folico e vitamina B12, per
ha dimostrato in una metanalisi di essere il trattamento del mesotelioma pleurico non
l’agente più efficace, anche se i risultati candidato al trattamento chirurgico. La so-
sono migliori con una terapia di combina- stituzione di cisplatino con carboplatino ha
zione 42; prodotto analoghi risultati 44.
• antifolici e antimetaboliti (pemetrexed, Pemetrexed, da solo o in associazione con
methotrexate, trimetrexate, edatrexate, ral- cisplatino e supplementazione di acido foli-
titrexed, gemcitabina). Tra questi agenti, co e vitamina B12, è stato usato anche nel

88
Mesotelioma pleurico Maligno

trattamento di seconda linea del mesotelio- rale, facendole diventare sensibili al ganci-
ma, con risposte oggettive nella terapia com- clovir, farmaco normalmente non tossico.
binata di 33% e mediana di sopravvivenza Due pazienti (di 34 trattati) hanno avuto
di 8 mesi 45. una risposta protratta (> 6 anni) 49. Altre
Altri farmaci usati nella terapia di seconda terapie genetiche sono in corso di studio.
linea sono la gemcitabina, la vinorelbina e
le antracicline. Trattamento chirurgico
Gli obiettivi della chirurgia nel mesotelioma
Nuovi approcci terapeutici pleurico possono essere diagnostici, palliati-
• Agenti diretti verso bersagli molecolari: vi o, talora, curativi. La chirurgia con intenti
- VEGF (Vascular Endothelial Growth curativi è possibile solo in una minoranza di
Factor): sorafenib, velatinib; pazienti, dato che la maggior parte di essi si
- EGF (Epidermal Growth Factor): gefiti- presenta con malattia avanzata o comorbidità
nib. che ne precludono l’eligibiltà all’intervento.
Nessuno di questi due gruppi di farmaci ha Il più comune intervento palliativo è rappre-
dato finora risultati conclusivi. sentato dalla pleurodesi, preferibilmente tra-
• Ranpirnase: ribonucleasi antineoplastica mite talcaggio in corso di toracoscopia; tale
derivata dalle uova di rana. In uno studio intervento è limitato dalla possibile presenza
di confronto con doxirubicina ha mostrato di masse neoplastiche nel cavo pleurico o
un significativo aumento della mediana di dall’incarceramento del polmone da parte di
sopravvivenza 46. un guscio neoplastico sulla pleura viscerale.
• La immunoterapia sistemica con interleu- L’intervento di pleurectomia-decorticazione
china 2 (IL-2) ha mostrato efficacia limi- estesa è più efficace nel controllare le recidi-
tata ed effetti collaterali 47 48. Risultati più ve del versamento pleurico, tuttavia non è in
promettenti sembrano essere stati ottenuti grado di modificare la mortalità 50.
con l’uso intrapleurico o intratumorale di Una procedura citoriduttiva, potenzialmente
IL-2. radicale, è rappresentata dalla pneumonecto-
• Interferon alfa e interferon gamma sono mia extrapleurica o pleuropneumonectomia
stati usati in combinazione con numerosi estesa (PPE), che consiste nella asportazione
farmaci, con risultati variabili. del polmone insieme alle pleure viscerale
• La terapia intracavitaria con soluzioni iper- e parietale, il pericardio e la maggior parte
termiche di chemioterapici (es. cisplatino dell’emidiaframma. Pericardio ed emidia-
o gemcitabina al 42%) non ha finora di- framma vengono rimpiazzati da una rete di
mostrato sicuri benefici; anche la terapia politetrafluoroetilene (PTFE, Gore-Tex) o
endocavitaria con fattori di crescita per i di polipropilene (Marlex, Prolene), che a li-
macrofagi e i granulociti (Granulocyte Ma- vello pericardico viene dotata di fenestratu-
crophage Colony Stimulating Factor, GM- re per prevenire il rischio di tamponamento
CSF), interleuchina 2 (IL2) o interferone cardiaco.
gamma non ha dato risultati riproducibili. Tale intervento è gravato da una elevata
• Terapia genetica. Si è provato ad iniettare mortalità e morbilità perioperatorie (rispetti-
nel cavo pleurico adenovirus ricombinan- vamente 4% e 60%) 51; le principali compli-
te, reso incapace di replicarsi e modificato cazioni osservate sono fibrillazione atriale,
in modo da contenere il gene della timidi- erniazioni del cuore o dell’intestino nel cavo
na chinasi del virus dell’Herpes Simplex. toracico per deiscenza dei patches, paralisi
Lo scopo era di rendere le cellule tumorali ricorrenziali, fistole bronco-cavo toracico,
capaci di esprimere la timidina chinasi vi- empiema, insufficienza respiratoria. Una

89
Le malattie della pleura

meticolosa selezione dei pazienti così come nico, ecocardiogramma, broncoscopia con
una buona esperienza del chirurgo possono batteriologia bronchiale ed una valutazione
ridurre le complicazioni e la mortalità 35. La funzionale respiratoria completa, compren-
PPE si dimostra eccellente nel controllare i dente scintigrafia ventilo-perfusoria 35. Da
sintomi (dispnea, dolore), che contrassegna- qualche autore 38 è stato invocato anche
no il decorso del mesotelioma, ma da sola l’impiego sistematico di mediastinoscopia
non è in grado di modificare la sopravviven- e laparoscopia per escludere diffusioni del
za, che a 5 anni è compresa tra il 10 ed il tumore al di fuori dell’emitorace, non dimo-
20%. L’aggiunta di una terapia fotodinamica strate dall’imaging e tali da non poter bene-
con o senza chemio-immunoterapia adiu- ficiare della terapia trimodale.
vante non ha modificato la prognosi. Sono I farmaci più usati nel trattamento trimodale
state anche impiegate chemioterapia intra- sono doxorubicina, ciclofosfamide o paclita-
cavitaria o radioterapia post-operatorie, con xel in associazione con cisplatino per 4-6 ci-
risultati controversi 52-54. cli. Da qualche anno viene impiegata anche
l’associazione pemetrexed-cisplatino.
Radioterapia I dati raccolti sul trattamento trimodale di-
Il mesotelioma mostra una sensibilità alla mostrano:
terapia radiante intermedia tra il tumore pol- • una mortalità operatoria del 4% ed un tas-
monare a piccole cellule ed il tumore polmo- so di complicazioni maggiori del 24%;
nare non a piccole cellule. La dose erogata • una sopravvivenza globale del 36% a 2
è limitata dalla estesa superficie di applica- anni e del 14% a 5 anni;
zione e dalla radiosensibilità di organi vicini • fattori prognostici importanti sono rappre-
come il cuore, il polmone, l’esofago, il fega- sentati dal tipo istologico (sopravvivenza a
to ed il midollo osseo. Il suo impiego isolato 2 e 5 anni rispettivamente del 52 e del 21%
si dimostra efficace in senso palliativo in cir- per il tipo epiteliale, e del 16 e 0% per il
ca il 50% dei pazienti, mentre non vi è alcu- tipo sarcomatoso o misto), dall’interessa-
ni effetto significativo sulla sopravvivenza; mento dei linfonodi extrapleurici (soprav-
la dose efficace non è stata determinata con vivenza a 2 e 5 anni rispettivamente 42% e
precisione, per cui i dosaggi erogati sono in 17% in assenza, e 23% e 0% in presenza di
genere estrapolati dall’esperienza nel tratta- interessamento linfonodale) e dallo stato
mento del tumore polmonare. La radiotera- dei margini di resezione (sopravvivenza a
pia si è inoltre dimostrata utile per prevenire 2 e 5 anni 44% e 25% in caso di assenza di
o trattare le invasioni della parete toracica malattia nei margini di resezione, e 33% e
dopo agobiopsie pleuriche o toracoscopia 55. 9% in caso di margini positivi) 57. Pazienti
con varietà istologica epiteliale, linfonodi
Trattamento trimodale negativi e margini chirurgici negativi han-
La combinazione di chirurgia (PPE), che- no dimostrato una sopravvivenza a 5 anni
mioterapia e radioterapia, detta trattamento del 50% 35. Il valore di tali dati è tuttavia
trimodale, ha dimostrato i migliori risultati limitato a causa del possibile bias legato
nel mesotelioma pleurico 56. Dato l’impegno alla selezione dei pazienti e alla mancanza
che tale approccio comporta, i candidati de- di studi randomizzati.
vono essere sottoposti ad un accurato studio Nonostante questi risultati, la maggior parte
preoperatorio che comprende TC toraco-ad- dei pazienti presenta recidive, che in un terzo
dominale, ecografia addominale, risonanza dei casi avvengono nell’emitorace omolate-
magnetica toracica per la valutazione del- rale ed in un altro terzo in addome. Le meta-
l’interessamento diaframmatico e mediasti- stasi a distanza sono rare.

90
Mesotelioma pleurico Maligno

Chemioterapia neoadiuvante seguita da 5


Jackson JH, Schaufstatter IU, Hyslop PA, et
chirurgia e radioterapia al. Role of oxidants in DNA damage: hydroxyl
radical mediates the synergistic DNA damag-
È stata proposta recentemente una chemiotera-
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pia neo-adiuvante con cisplatino + gemcitabi- Clin Invest 1987;80:1090-5.
na seguita da chirurgia (PPE) e radioterapia. In 6
Hansen J, de Klerk NH, Musk AW, et al.
uno studio pilota che ha coinvolto 19 pazienti Environmental exposure to crocidolite
con mesotelioma in stadio ≤ T3N2M0 58 e per- and mesothelioma. Exposure-response re-
formance status 0-2, la risposta alla chemio- lationships. Am J Respir Crit Care Med
terapia si è avuta nel 32% dei casi. Nei tredici 1998;157:69-75.
pazienti che hanno completato il programma
7
McFadden D, Wright J, Wiggs B, et al. Ciga-
rette smoke increases the penetration of as-
di trattamento, la mediana di sopravvivenza è
bestos fibers into airway walls. Am J Pathol
stata 23 mesi; tra i sedici pazienti sottoposti 1986;123:95-9.
ad intervento chirurgico complicanze mag- 8
Sekhon H, Wright J, Churg A. Effects of ciga-
giori si sono verificate in 6 casi (38%). Al- rette smoke and asbestos on airway, vascular
tri Autori 59 riferiscono risposte parziali nel and mesothelial cell proliferation. Int J Exp
33,3%, stabilità di malattia nel 67,3%, una Pathol 1995;76:411-8.
mediana di sopravvivenza di 25,5 mesi ed 9
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una sopravvivenza a 1, 3 e 5 anni rispettiva- pleural mesothelioma and asbestos exposure
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93
6
Pneumotorace
Giovanni Trucco
U.O. di Pneumologia, Azienda Ospedaliera, Imperia

Lo pneumotorace è una condizione carat- Circa il 39% dei pazienti presentano una re-
terizzata dalla presenza di aria nello spa- cidiva entro i primi 54 mesi (di cui la mag-
zio pleurico; è causato da una lesione della gior parte nel primo anno): il 15% delle reci-
pleura parietale o della viscerale e può deter- dive interessa il polmone controlaterale 2.
minare collasso del polmone sottostante. Dopo la prima recidiva l’incidenza sembra
Può essere spontaneo (primario o seconda- aumentare.
rio) se compare senza un evento scatenante o Fattori di rischio sono l’abitudine al fumo e
traumatico (iatrogeno o no); è una patologia la costituzione fisica (longitipi) 3.
benigna che costituisce un problema clinico La maggioranza di questi pazienti (70-80%)
soprattutto in considerazione dell’elevato presenta lesioni polmonari enfisematose evi-
tasso di recidive. denti alla Tc torace o durante toracoscopia o
L’incidenza varia a seconda delle casistiche toracotomia 4 5.
considerate e probabilmente è sottostimata Queste lesioni sono prevalentemente di 2
in quanto pneumotoraci di lieve entità spesso tipi:
non giungono all’osservazione medica. • piccole bolle (blebs) di diametro inferiore
Un corretto inquadramento eziologico, lo a 2 cm, la cui parete, sottile, trasparente
studio delle dimensioni e la valutazione cli- e senza vascolarizzazione è costituita da
nica sono parametri necessari per stabilirne pleura viscerale;
il trattamento. • bullae, di diametro superiore a 2 cm, la cui
parete, ispessita e opaca, è costituita da pa-
renchima polmonare.
Pneumotorace spontaneo primario Queste lesioni possono trovarsi alla base di
(PSP) aderenze pleuriche la cui rottura può deter-
minare un emopneumotorace; frequente-
Insorge in soggetti sani senza l’evidenza mente (79-96%) si trovano anche nel polmo-
(clinica o radiologica) di altre patologie pol- ne controlaterale.
monari. La patogenesi delle blebs è stata attribuita a
L’incidenza di PSP, compresi i primi episodi vari fattori tra cui l’infiammazione dei bron-
e le recidive, è circa 18-28/100000 per anno, chioli, i difetti del tessuto connettivo, il fumo
con una netta preferenza per il sesso maschi- di sigaretta e il gradiente di pressione tra pol-
le (rapporto femmine: maschi 1:5); la preva- mone e spazio pleurico (essendo maggiore
lenza è tra 16-24 anni 1. all’apice del polmone spiega il motivo per

95
Le malattie della pleura

cui le blebs si trovano soprattutto agli apici Pneumotorace catameniale


polmonari). È una rara forma di pneumotorace sponta-
Peraltro non vi è ancora la certezza che la neo recidivante che interessa le donne in
patogenesi del pneumotorace sia dovuta solo età fertile. Si presenta con dolore e dispnea
alla rottura delle bolle: infatti la perdita di nelle prime 24-48 ore della fase mestruale,
aria può essere localizzata in zone diverse interessa prevalentemente il polmone destro
dalla sede delle bolle ed essere causata dalla e può accompagnarsi ad altri sintomi di en-
presenza di porosità pleuriche 6. dometriosi.
Si conoscono anche alcune rare forme a tra- L’eziologia di questa sindrome non è cono-
smissione genetica di pneumotorace sponta- sciuta anche se un’ipotesi è che il tessuto
neo familiare 7. endometriale si diffonda al torace attraverso
difetti del diaframma: la sutura delle area in-
teressata infatti può risultare efficace 9.
Pneumotorace spontaneo
secondario (SSP) Pneumotorace ex-vacuo
È una condizione secondaria ad un’ostruzio-
Insorge in pazienti con una sottostante pa- ne bronchiale: il collasso di un lobo polmo-
tologia polmonare; costituisce il 20-30% di nare aumenta la negatività della pressione
tutte le forme di pneumotorace, l’incidenza nello spazio pleurico.
aumenta con l’età e le recidive sono maggio- In questi casi il posizionamento di un dre-
ri rispetto al PSP. naggio toracico non determina la riespansio-
La principale causa di pneumotorace spon- ne polmonare, mentre è necessario rimuove-
taneo secondario è la broncopneumopatia re la causa dell’ostruzione bronchiale 10.
cronica ostruttiva (BPCO) 8: le principali
patologie causa di SSP sono elencate nella Infezione da HIV
Tabella I. Il pneumotorace può essere il quadro di in-
sorgenza di un AIDS; oltre a rappresentare

Tabella I. Cause di pneumotorace spontaneo secondario.


Malattie delle vie aeree Interstiziopatie polmonari
Boncopneumopatia cronica ostruttiva Sarcoidosi
Fibrosi cistica Fibrosi polmonare idiopatica
Stato asmatico Linfoangioleiomiomatosi
Pneumotorace ex-vacuo Isticitosi X
Granulomatosi di Wegner
Malattie del tessuto connettivo Infezioni polmonari
Spondilite anchilosante Polmonite da pseudocystis carinii
Polimiosite, dermatomiosite Polmonite necrotizzante
Sclerodermia Tubercolosi
Sindrome di Marfan, Sindrome di Ehlers-Danlos HIV
Neoplasie Altre cause
Tumore polmonare primitivo e secondario Pneumotorace catameniale
Mesotelioma, sarcoma pleurico Aerosol con pentamidina
Metastasi pleuriche Radioterapia

96
Pneumotorace

l’interessamento polmonare o pleurico di non oscilla con gli atti ventilatori;


una Pneumocistosi, di una Toxoplasmosi, di • pneumotorace iperteso o a valvola: la pres-
un Sarcoma di Kaposi, il pneumotorace può sione è positiva ed aumenta progeressiva-
essere causato dall’inalazione a scopo profi- mente; determina sbandamento mediasti-
lattico di pentamidina 11. nico.
Un pneumotorace può passare da un tipo al-
l’altro.
Pneumotorace traumatico
È causato dalla diretta comunicazione del- Clinica
lo spazio pleurico con l’atmosfera a seguito
della puntura della parete toracica o della La clinica varia in rapporto al tipo di pneu-
pleura parietale o di lesioni dell’albero tra- motorace e alla sua estensione.
cheobronchiale. L’esordio può essere acuto (non necessaria-
Frequentemente è iatrogeno, conseguenza di mente preceduto da sforzo fisico) o subdolo;
manovre diagnostiche o terapeutiche: biopsie a volte si tratta di un riscontro casuale.
e agoaspirazioni transtoraciche o transbron- Il sintomo più frequente è il dolore toracico
chiali, toracentesi, posizionamento di cateteri in genere localizzabile alla regione sottosca-
venosi centrali, ventilazione meccanica (12) polare, che si irradia in direzione del collo,
Il pneumotorace può essere indotto a fini dell’addome, dell’arto superiore.
diagnostici per praticare una toracoscopia; La dispnea, meno costante, può essere im-
in epoca preantibiotica veniva praticato a putabile allo stesso dolore oppure è causata
scopo terapeutico nella TBC. dalla riduzione della superficie respiratoria;
Il pneumotorace iatrogeno non penetrante la tosse secca, stizzosa, è spesso presente ed
può essere la conseguenza di traumi senza esacerba il dolore.
accompagnarsi necessariamente a fratture Altre manifestazioni più rare come la ptosi,
costali: in queste situazioni può essere cau- l’enfisema sottocutaneo, il collo proconso-
sato solamente dal brusco incremento della lare, sono legate alle complicanze del pneu-
pressione endotoracica. motorace (pneumomediastino, pneumoence-
falo, pneumopericardio, etc.).
Fisiopatologia In genere la clinica nel pneumotorace spon-
taneo secondario è più marcata che nell’idio-
Nel cavo pleurico la pressione è sempre ne- patico e può confondersi con quella della pa-
gativa sia nella fase inspiratoria che in quella tologia di base.
espiratoria (tra -5 e -10 cm H2O). In situazioni più gravi si assiste all’insor-
La presenza di aria nello spazio pleurico genza di una insufficienza respiratoria che
determina un aumento della pressione: si a volte, in caso di pneumotorace iperteso,
possono verificare tre possibili tipi di pneu- può evolvere rapidamente verso il cuore pol-
motoraci 13: monare acuto; è fondamentale l’immediato
• pneumotorace chiuso: la pressione endo- riconoscimento di questa situazione perché
pleurica resta negativa; si verificano ampie i pazienti trovano un drammatico giovamen-
oscillazioni monometriche legate agli atti to dalla detensione del cavo pleurico anche
ventilatori; con la semplice introduzione di un ago (in
• pneumotorace aperto: la pressione endo- una casistica di 3500 autopsie in 12 pazienti
pleurica è identica a quella atmosferica, era riportato un pneumotorace iperteso non
non si modifica con l’aspirazione di aria e sospettato).

97
Le malattie della pleura

Diagnosi
Il sospetto di pneumotorace viene posto in
seguito alla clinica e all’esame obiettivo: la
diagnosi è confermata da un esame radiolo-
gico in proiezione anteroposteriore ed in fase
inspiratoria che dimostri la presenza della
linea pleurica viscerale limitante il disegno
del parenchima polmonare dall’ipertraspa-
renza dello spazio pleurico.
Il pneumotorace può essere completo (in-
teressa il polmone a tutta altezza) (Fig. 1)
oppure incompleto (Fig. 2): apicale, me- Figura 1. Pneumotorace completo.
diastinico, interlobare, sopradiaframmatico,
sottocostale.
La radiografia inoltre permette di evidenziare
altri dati importanti: sbandamento mediasti-
nico, presenza di fratture costali, di enfisema
sottocutaneo, di versamento pleurico (livel-
lo idroaereo) e di altra patologia polmonare
sottostante (Fig. 3).
La presenza del solo sbandamento media-
stinico non è sufficiente per individuare un
pneumotorace iperteso in quanto è neces-
saria anche la presenza di segni di compro-
missione emodinamica e completo collasso
polmonare, a meno che il paziente non ab-
bia una sindrome da distress respiratorio o Figura 2. Pneumotorace incompleto.
un’ostruzione delle vie aeree 14.
È utile il ricorso ad una radiografia in decu-
bito laterale o anteroposteriore in fase espi-
ratoria solo quando, nonostante il sospetto
clinico, la radiografia inspiratoria non dimo-
stra la linea pleurica viscerale, soprattutto
in caso di pneumotorace minimo o per la
sovrapposizione della linea pleurica con un
margine costale 15.
Se il paziente è esaminato in posizione su-
pina (ad esempio in terapia intensiva) l’aria
nello spazio pleurico tende a risalire verso il
diaframma; in questo caso è possibile non di-
stinguere bene la linea pleurica e la presenza
di un pneumotorace di modeste dimensioni Figura 3. Pneumotorace secondario in metasta-
può essere rilevata da un seno costo frenico si polmonari multiple.
particolarmente profondo e trasparente (se-
gno del seno profondo), da un emidiafram-

98
Pneumotorace

ma molto più netto del solito, dalla maggior


nitidezza del margine cardiaco.
Se viene posizionato un tubo toracico biso-
gna eseguire una radiografia per controllare
il corretto posizionamento, per verificare la
riespansione del polmone e per escludere
eventuali complicazioni.
Occasionalmente è possibile individuare una
linea radioopaca subito dopo la rimozione
del drenaggio; erroneamente può essere in-
terpretata come una recidiva del pneumoto-
race mentre invece è dovuta ad un avvolgi-
mento della pleura attorno al tubo (segno del
Figura 4. Presenza di pneumotorace saccato e
track drain) 16.
bolle.
La Tc del torace non è indicata routinaria-
mente mentre vi è una buona concordanza
tra gli autori nell’indicarla nel pneumotora-
ce recidivante, nella valutazione prechirur-
gica e nella diagnosi differenziale con altre
patologie caratterizzate da ipertrasparenza
polmonare 17 (Fig. 4).
Con la diagnostica radiologica è possibile
determinare approssimativamente il volume
del pneumotorace: un distacco del polmone
dalla parete toracica di 1 cm corrisponde
grossolanamente a circa il 10% del volume
del polmone.
Un altro metodo di misurazione è calcolare
la percentuale del collasso sulla base del rap- Figura 5. Pneumotorace esteso.
porto tra i diametri medi della parete toraci-
ca e del polmone 18. Il pneumotorace spontaneo primario viene
Ai fini terapeutici è utile distinguere un classificato in 4 stadi (classificazione endo-
pneumotorace “minimo (scollamento dalla scopica di Vanderschueren) 19:
parete inferiore a 2 cm) da uno “esteso” (su- • Stadio I: polmone endoscopicamente nor-
periore a 2 cm) (Fig. 5). male;
La toracoscopia, che generalmente viene • Stadio II: presenza di aderenze pleuropol-
praticata nel pneumotorace recidivante con monari;
finalità di pleurodesi, permette anche di evi- • Stadio III: presenza di piccole bolle e blebs
denziare aspetti particolari come la presen- con diametro inferiore a 2 cm;
za di blebs o bolle oppure di altra patologia • Stadio IV: presenza di numerose e volumi-
causa del pneumotorace (Figg. 6, 7). nose bolle di più di 2 cm di diametro.

99
Le malattie della pleura

Figura 6. Noduli metaststici sulla pleura visce- Figura 7. Blebs a grappolo all’apice polmonare
rale e parietale. in pneumotorace secondario.

Terapia Un altro motivo di controversie e anche di


possibili equivoci nella gestione clinica di
Il trattamento del pneumotorace ha l’obiet- ciascun caso è la determinazione delle com-
tivo di riespandere il polmone e prevenire petenze, soprattutto tra pneumologi, chirur-
le recidive; le scelte possono essere molte- ghi e rianimatori.
plici, dal semplice riposo con osservazione Partendo dalla considerazione che in medici-
ad opzioni più invasive, come l’aspirazione na deve operare chi possiede le conoscenze
discontinua, il drenaggio toracico, la pleuro- e gli strumenti idonei ad applicarle, le linee
desi, la bullectomia. guida della B.T.S. al riguardo individuano la
La scelta viene fatta considerando il tipo di figura idonea alla gestione clinica del pneu-
pneumotorace (primario o secondario, primo motorace nel medico (physicians) che abbia
episodio o recidiva), le dimensioni, la clinica esperienza di questa patologia e che sappia
(sintomatico o asintomatico): non sempre vi al bisogno confrontarsi con il chirurgo 25.
è consonanza tra i vari specialisti ed infat-
ti diversi studi hanno dimostrato una scarsa A) È sempre necessario intervenire
compliance con le linee guida elaborate da attivamente in pazienti con
differenti società scientifiche (solo 20-40%); pneumotorace spontaneo?
spesso i comportamenti sono dettati dal- Fino a circa 40 anni fa il pneumotorace nella
l’esperienza, dalla consuetudine e dalla real- Tbc veniva indotto a fini terapeutici per cui i
tà sanitaria nella quale si opera 20. pazienti vivevano con un polmone collassato
Alcuni sono i punti più dibattuti sui quali le per mesi ed anni, svolgendo anche normale
stesse linee guida non sempre concordano: attività.
quando è indicata l’osservazione oppure Un approccio conservativo con semplice
quando è necessario essere più invasivi, con riposo e osservazione è generalmente suf-
quali procedure intervenire (aspirazione di- ficiente per pazienti asintomatici con pneu-
scontinua, drenaggio, toracoscopia, pleuro- motorace minimo (< 2 cm) (70-80% di tutti
desi, bullectomia), quale tubo di drenaggio i pnx): infatti un pneumotorace che occupa
usare, quando rimuoverlo, l’utilità del clam- circa il 15% del volume dell’emitorace si do-
pagio, la prevenzione delle recidive. vrebbe riassorbire in circa 12 giorni 21 22.

100
Pneumotorace

La somministrazione di O2 ad alti flussi (10 l/ pleurico tramite la relativa guida e collegato


m) favorisce il riassorbimento dell’aria dallo ad un rubinetto a 3 vie; l’aria viene aspirata
spazio pleurico: al riguardo bisogna ricorda- con una siringa da 50 ml.
re di usare cautela nei pazienti con BPCO 35. Questa procedura presenta dal 59 all’83%
I pazienti con pneumotorace primario non di successi nel pneumotorace primario e dal
necessitano di ospedalizzazione che invece 33 al 67% nel secondario: la percentuale au-
è preferibile in coloro con una forma secon- menta se si collega il sistema ad una valvola
daria 28. di Hemlich.
Quando si avverte resistenza durante l’aspi-
B) Quando si richiede un approccio razione il polmone dovrebbe essere tornato a
invasivo? parete (verificare con Rx dopo alcune ore):
Nel caso di un paziente sintomatico, situa- in pazienti particolarmente affidabili, con
zione che si verifica più frequentemente pnx primario in cui si è risolta la sintomato-
nelle forme secondarie, o comunque di un logia, si può evitare il ricovero 28.
pneumotorace esteso (superiore a 2 cm) è ne-
cessario intervenire attivamente per favorire Tubo di drenaggio intercostale
una più rapida riespansione del polmone. Bisogna ricorrere al posizionamento di un
Anche un pneumotorace minimo (< 2 cm), tubo intercostale quando l’aspirazione di-
se il paziente è sintomatico, può sviluppare scontinua si è rivelata inefficace; inoltre è
nelle ora successive una forma ipertesa 22. indicato nei pneumotoraci primari partico-
larmente estesi e nella maggior parte dei
C) Quale procedura invasiva attuare? secondari (eccetto quelli minimi e asintoma-
Le possibilità sono fondamentalmente due: tici).
l’aspirazione discontinua con siringa o con Contrariamente a quanto si riteneva in prece-
catetere di piccole dimensioni da rimuovere denza studi più recenti hanno dimostrato che
appena il polmone si è riespanso oppure il tubi di diametro inferiore (9-14 F) risultano
posizionamento di un drenaggio toracico. egualmente efficaci di quelli maggiori (20-
24 F) 25; questi ultimi vanno utilizzati quando
Aspirazione discontinua concomita versamento pleurico e quando vi
Diversi studi hanno dimostrato che la sem- è persistente perdita d’aria (gorgogliamento
plice aspirazione in casi particolari (pneu- di aria nel tubo ancora 48 h dopo l’inserzio-
motorace primario o pneumotorace secon- ne).
dario, minimo in pazienti con età < 50 anni) Le infezioni pleuriche e l’enfisema sottocu-
è efficace come il posizionamento di un tubo taneo sono le complicanze più frequenti del
di drenaggio per quanto riguarda sia la rie- drenaggio toracico (circa il 15%) determi-
spansione del polmone che la prevenzione nate soprattutto da malfunzionamento del
di recidive 23-25 27; inoltre riduce il dolore e i sistema di drenaggio, malposizionamento o
tempi di ospedalizzazione. inadeguata scelta del tubo: le complicanze si
Se dopo l’aspirazione di 4 l di aria non si riducono con adeguato training del persona-
avverte resistenza alla manovra significa che le medico e infermieristico.
questa è inefficace e bisogna ricorrere ad un La scuola francese 19, considerato che la ma-
tubo toracico intercostale. novra per il posizionamento di un drenaggio
L’aspirazione può essere praticata con un è la stessa per l’esecuzione della toraco-
catetere da aspirazione per semplice pneu- scopia, consiglia di praticare sempre anche
motorace (CASP) introdotto nello spazio l’ispezione del cavo pleurico.

101
Le malattie della pleura

D) Quando applicare l’aspirazione attiva? anomalie polmonari in VATS (blebs, bolle e


Non sempre è indicato applicare di routine porosità), quello della pleura parietale in to-
un’aspirazione al tubo intercostale 26. Si ri- racoscopia medica (pleurodesi chimica)o la
tiene necessaria in caso di mancata riespan- combinazione dei due.
sione polmonare o quando persiste perdita Dopo l’introduzione della VATS si sono no-
d’aria dopo 48 h: è raccomandato un sistema tevolmente ridotte le toracotomie per il trat-
aspirativo ad alto volume e a bassa pressione tamento del pneumotorace.
(-10-20 cm H2O). Le controversie sono dovute all’incertezza
Una prematura aspirazione, soprattutto in concernente la patogenesi delle recidive: ol-
pazienti giovani e con esteso pneumotorace, tre che causate dalla rottura di blebs o bolle
può essere causa di edema polmonare. possono dipendere anche da perdite d’aria
attraverso porosità della pleura per cui la
E) Quando rimuovere il tubo di bullectomia non sempre è efficace nella pre-
drenaggio? venzione 29 30.
Il tubo di drenaggio va rimosso dopo evi- Le bolle, individuabili in toracoscopia o con
denza radiologica che il polmone è tornato la Tc, sono ripiene di aria: costituiscono la
a parete ed evidenza clinica che non vi è più spia di un’anomalia polmonare sottostante e
passaggio d’aria nel cavo pleurico. non sempre sono la causa diretta del pneu-
Mentre vi è concordanza sulla necessità di motorace.
ripetere una radiografia dopo alcune ore (da Pe questi motivi e per il fatto che non esi-
5 a 24 secondo la letteratura) dalla rimozio- stono in letteratura molti lavori randomizzati
ne, è più dibattuta l’utilità di clampare il tubo di confronto tra le varie tecniche i compor-
prima della rimozione stessa; attualmente la tamenti sono determinati soprattutto dalla
maggioranza degli esperti (59%) ritiene il realtà sanitaria nella quale si opera.
clampaggio non necessario, potenzialmente Mentre alcuni lavori dimostrano una mag-
dannoso 28. gior efficacia del trattamento chirurgico
rispetto alla pleurodesi chimica, altri non
F) Come prevenire le recidive? confermano questa impressione, essen-
Si tratta di uno dei punti più controversi e dosi rivelata efficace anche la pleurodesi:
la discussione riguarda soprattutto 2 aspetti: nella scelta terapeutica non devono essere
quando e come intervenire. trascurate le considerazioni sui costi e sui
Per il quando si è abbastanza concordi sulla tempi di ospedalizzazione, favorevoli alla
necessità di intervenire soltanto alla prima pleurodesi 4 29 30 31 34.
recidiva nel caso di pneumotorace primario;
nel secondario, essendo il paziente esposto a G) Quale pleurodesi?
maggiori rischi clinici, la prevenzione è utile Ormai numerosi studi dimostrano che i risul-
già al primo episodio. tati migliori si ottengono con l’impiego del
Bisogna inoltre considerare situazioni par- talco rispetto ad altri agenti chimici 32 33, con
ticolari, come il personale di volo, per cui percentuali di recidiva che variano dal 10 al
conviene essere interventisti precocemente. 20%; la pleurodesi con metodica poudrage
A riguardo del secondo quesito (come) il (spruzzamento del talco durante toracosco-
trattamento si basa essenzialmente su due pia) è più efficace del metodo slurry (talcag-
tecniche toracoscopiche: il trattamento delle gio in soluzione) (Fig. 8) 33.

102
Pneumotorace

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