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STUDIO CONTRASTIVO – MORFOLOGÍA: POSSIBILI DOMANDE

● IL NOME
1. Con quali criteri possiamo definire il nome?
▪ Criterio morfologico: esistono diverse classi di nomi.
Variabili (macchina), invariabili (città), derivati (inquinamento), composti (lavastoviglie),
sintagmatici (occhiali da sole)...
▪ Criterio semantico: esistono diverse classi di nomi, a seconda del loro significato.
Nomi di agente, azione, strumento, processo, risultato...

▪ Criterio sintattico: nomi con reggenza (impongono un connettore. Es: La creazione di un


archivio) e nomi incapsulatori (con significato generico che fanno da meccanismi di coesione
con valore soprattutto anaforico. Cosa, fatto...).

2. Che cos’è un nome eventivo? Puoi fare un esempio?


Un nome eventivo indica un processo o un’azione che ha una durata nel tempo e che può
essere completata o no. Invecchiamento, passeggiata, sguardo, bracciata, sospiro...

3. Che cos’è la reggenza? Che tipi di nomi hanno reggenza? Quanti argomenti reggono?
Il termine reggenza fa riferimento al tipo di connettore che un certo nome seleziona.
Sono principalmente nomi deverbali che hanno una propria struttura argomentale, simile a
quella dei verbi da cui derivano (Es. La partenza da casa di Luigi ha sorpreso tutti).
Normalmente reggono fino a 3 argomenti (Mario1 regala un libro2 a Giulia3).

4. Che differenza c’è tra un incapsulatore e un nome generale?


L’incapsulatore ha un antecedente a cui fa riferimento e può riprendere un’intera frase per
non ripeterla, mentre il nome generico non ha un antecedente e non sostituisce niente.
▪ Esempio:
Maria mi ha spiegato perché è stata licenziata. Non sapevo niente di questa storia. //
Mi dai una mano? Non so usare questa cosa.

5. Quali classi grammaticali si possono nominalizzare?


▪ Con strumenti morfologici:
- Verbi (comprendere > compren-sione)
- Aggettivi (pigro > pigr-izia)

▪ Con strumenti sintattici:


- Avverbi (meglio > il meglio)
- Aggettivi (bello > il bello)
- Verbo (Cantare > il cantare)
- Frasi (il tempo passa veloce > il fatto che il tempo passi veloce)

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● LA FORMAZIONE DEL PLURALE IN SPAGNOLO
▪ Pez > Peces. I nomi che finiscono in L, R, N, D, Z o J, non preceduta da un’altra consonante,
formano il plurale aggiungendo la terminazione -es. La grafia Z diventa C perché regolarmente
in spagnolo essa va seguita solo dalle vocali /a/, /o/, /u/.
▪ Tórax, Caos. I nomi parossitoni che finiscono in X o S restano invariabili al plurale.
▪ Bambú > bambús/bambúes. I nomi che finiscono in I o U tonica formano il plurale
aggiungendo -s/-es. Nonostante entrambe le forme siano accettabili, nel linguaggio colto si
preferisce la seconda.

● L’ARTICOLO DETERMINATIVO
1. Quale determinante indefinito può essere preceduto da un articolo determinativo in
italiano ma non in spagnolo?
Il determinante indefinito ‘todo’. È corretto dire ‘il tutto’, ma non ‘el todo’.

2. Puoi spiegare l’uso dell’articolo maschile in “el agua” (cf. las aguas)?
In spagnolo, i sostantivi che cominciano con la /a/ - /ha/ tonica prosodicamente vogliono
l’articolo determinativo singolare ‘el’ anche se sono femminili. Es. Ha- > El hacha.

3. Quand’è che l’articolo sostituisce il possessivo?


Sia in spagnolo che in italiano, con alcuni sostantivi che si riferiscono a elementi inalienabili
come parti del corpo, sentimenti, malattie, passioni, rapporti familiari...
▪ Esempio:
- Tengo (mis*) las manos frías /No había remedio que le calmara la (su*) tos.
- Ho le (mie*) mani fredde / Non c'era medicina che gli calmasse la (sua*) tosse.

4. Quand’è che in spagnolo si usa l’articolo “lo”?


Viene usato con valore generico e assoluto. Lo eterno, lo sublime, lo verdadero...

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● I DIMOSTRATIVI
1. Differenze principali tra il sistema spagnolo dei dimostrativi e quello italiano.
▪ Il sistema spagnolo è ternario e quello italiano è binario: lo spagnolo ha 3 tipi di dimostrativi
(prossimali, di distanzia intermedia e distali). L’italiano ne ha solo due (prossimali e distali).
▪ In spagnolo c’è il genere neutro per i dimostrativi, l’italiano no: esto, eso, aquello.
▪ Flessione dei pronomi e i determinanti dimostrativi: in spagnolo non ci sono differenze,
mentre in italiano il paradigma flessivo è variabile.
Es. Aquellos días de verano – Mira aquellos // Quei giorni d’estate – Guarda quelli là.

2. Qual è l’unica funzione sintattica che possono ricoprire i dimostrativi neutri in spagnolo?
Nucleo del sintagma nominale (sostantivo). Es. Te he traído esto // *Esto libro me encanta.

3. Deissi ad oculos: come potresti definirla?


Nella deissi ad oculos il riferente è percepibile dagli interlocutori nel momento in cui si parla.

4. Se anteposto al nome – all’interno del sintagma nominale – il dimostrativo occupa sempre


la seconda posizione: vero o falso? (fai un paio di esempi).
Falso. Ci occupa la prima posizione, tranne con l’indefinito ‘todo/tutto’.
Responded estas diez preguntas / Rispondete queste dieci domande
Esos bonitos ojos / Quei begli occhi
No me interesa todo este asunto/Non mi interessa tutta questa storia.

5. Quali sono le forme neutre del dimostrativo in spagnolo? Quando si usano?


Le forme neutre del dimostrativo spagnolo sono eso/esto/aquello.
Si usano per designare un oggetto...
Che fa parte di un insieme eterogeneo // Il cui nome si ignora o non si ricorda.
Sconosciuto dal nostro interlocutore // Che il parlante non vuole specificare.

6. Qual è la differenza tra ese e aquel, secondo Lenarduzzi?


Ese designa oggetti vicini e attuali, ma che sono fuori dal campo percettivo degli interlocutori,
o un oggetto/persona sconosciuto da essi che ne è appena uscito.
Aquel può designare qualcosa di più lontano nel spazio o nel tempo rispetto a ese.
(Ese día nos lo pasamos muy bien // Han pasado 30 años y aún recuerdo aquel verano).

7. Valore temporale dei dimostrativi: quali sarebbero le differenze tra italiano e spagnolo?
▪ In spagnolo il dimostrativo di vicinanza si può riferire al presente, al passato recente o al
futuro immediato, in italiano solo al presente o al futuro.
- Este año / Este sábado fui al cine // Este sábado iré al cine.
- Quest’anno / *Questo sabato sono andata al cine // Questo sabato andrò al cine

▪ Per far riferimento al futuro o passato remoto, lo spagnolo seleziona i dimostrativi di distanza
intermedia e distale. Si possono usare indistintamente, ma quest’ultimo si riferisce a periodi
più lontani dal momento in cui di parla. Questa sfumatura non è presente in italiano, che usa
solo il dimostrativo distale, poiché non ne ha uno di distanza intermedia.
- Recuerdo perfectamente esos/aquellos días / Ricordo vividamente quei giorni.

8. I dimostrativi sostantivi possono avere solo funzione anaforica: vero o falso?


Falso. A volte possono avere funzione anaforica e cataforica.

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● I POSSESSIVI
1. Qual è o quali sono, a tuo parere, le principali differenze tra i due sistemi?
▪ Il sistema spagnolo ha forme toniche (mío, míos) e atone (mi, mis), tranne che la 1ª e la 2ª
persona plurale, che hanno solo forme atone. L’italiano non fa questa distinzione.
▪ In spagnolo i possessivi di terza persona sono gli stessi al singolare e al plurale (suyo, suya,
suyos, suyas, su, sus). In italiano le forme della terza persona sono diverse al singolare (suo,
sua, suoi, sue) e al plurale (loro, loro, loro, loro).
▪ In italiano ci sono due possessivi che non hanno un equivalente in spagnolo: proprio e altrui.
Sebbene ‘propio’ esista in spagnolo, non è mai stato ritenuto un possessivo.
▪ Dal punto di vista sintattico, l’italiano usa gli articoli (tranne alcune eccezioni es. nomi di
parentela al singolare) con i possessivi, lo spagnolo non li usa.

2. Lo spagnolo ha un sistema atono e un sistema tonico di possessivi, ma questa differenza


non la troviamo in tutte le persone: spiega.
Non ci sono possessivi tonici per la 1ª e la 2ª persona plurale, solo atoni (nuestro, vuestro).

3. Nel sistema dei possessivi dell’italiano e dello spagnolo è assente un aspetto che invece
caratterizza i sistemi dei possessivi di lingue come l’inglese o il tedesco: quale?
Un lessema o dei tratti morfologici per indicare il genere del possessore (come in inglese
his/her). L’italiano e lo spagnolo indicano solo il genere dell’oggetto posseduto.

4. In italiano esiste un possessivo che non ha un equivalente in spagnolo: quale? Altrui.

5. I possessivi possono apparire sia prima, sia dopo il nome che modificano in entrambe le
lingue: vero o falso? Vero.
▪ Esempio:
- Spagnolo: Son mis amigos (atono) / Son amigos míos (tonico).
- Italiano: Il mio libro / Per conto mio.

6. È accettabile la seguente frase? Perché (sì o no)? “Los amigos tus vendrán mañana”.
No. Perché ‘tus’ è un possessivo atono e deve precedere il nome che modifica.

7. Confronta le due frasi e prova a spiegare la regola:


a. *Tres mis amigos se fueron a Galicia la semana pasada
b. Tre miei amici sono andati in Galizia la settimana scorsa
Quando il possessivo è anteposto al nome, in italiano può essere preceduto dal numerale. In
spagnolo un possessivo anteposto al nome deve precedere il numerale.

8. Che conseguenze ha la distinzione tra beni alienabili/inalienabili sull’uso dei possessivi?


▪ In molti casi può determinare se un enunciato è grammaticale oppure no.
Tu casa / La casa es tuya (entrambe grammaticali) – Tu padre / *El padre es tuyo.
▪ Sia in spagnolo sia in italiano il possessivo viene sostituito da un articolo quando accompagna
beni inalienabili. Se lava las manos – *Se lava sus manos / Si lava le mani – *Si lava le sue mani.

9. I possessivi sono elementi deittici? Spiega.


Sì, perché fanno riferimento a una delle persone implicate nel discorso. Nel caso dei sostantivi
possessivi, la funzione deittica la svolge l’articolo che li accompagna.

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● CARRERA DIAZ
1. Che cosa intende l’autore quando definisce l’italiano come più “immobile”?
La lingua italiana presenta una maggior vicinanza al latino e un minore grado di evoluzione
rispetto allo spagnolo.

2. Quando si sarebbe fissato il sistema fonetico di quello che poi sarebbe diventato
l’italiano?
Ci sono diverse teorie. Secondo alcuni autori, il sistema fonetico di quello che poi sarebbe
diventato l’italiano si è fissato molto presto, è rimasto praticamente identico a quello del latino
parlato nei secoli III – IV, ad eccezione dei dittongamenti apparsi nei secoli VI – VII. Altri autori
stabiliscono la data di costituzione del sistema fonetico italiano tra il I e il II secolo.

3. A conferma del conservatorismo morfosintattico dell’italiano rispetto allo spagnolo,


Carrera indica l’uso ancora vigente nel primo di un particolare modo e tempo verbale che in
spagnolo invece è scomparso: di quale modo e tempo verbale si tratta? (p. 190)
Si tratta del participio presente (avente, comandante, concernente, susurranti, cantante...).

4. Qual è la principale differenza tra l’italiano e lo spagnolo nel modo in cui si sono diffuse
queste lingue in quelli che poi sono diventati i loro attuali territori nazionali?
Lo spagnolo, originariamente un dialetto settentrionale, si diffuse durante la Riconquista
imponendosi ad altre varianti locali o persino eliminandole. Inoltre, lo spagnolo diventò molto
presto la lingua delle masse e delle élite, della letteratura e delle conversazioni quotidiane.
L’italiano invece nacque sulla base del dialetto fiorentino, innalzato dalle opere di Dante,
Petrarca e Boccaccio. La diffusione del dialetto fiorentino si limitò però alla letteratura, data la
frammentazione politica e territoriale della penisola italica, ci si parlavano diversi dialetti.
In sostanza, lo spagnolo ebbe una diffusione per via politica, l’italiano per via culturale.

5. In che cosa si differenziano i vocalismi dell’italiano e dello spagnolo?


I vocalismi italiani hanno apertura e lunghezza. Quelli spagnoli sono sempre chiusi e brevi.

6. Che cosa succede – in italiano – alle vocali toniche in sillaba aperta? Sono lunghe.

7. Rispetto allo spagnolo, l’italiano ha una caratteristica che lo accomuna al giapponese, al


kongo e al finlandese: quale? (p. 195)
Le parole finiscono tendenzialmente in vocale. Eccezioni: alcuni monosillabi (per, in, con),
forestierismi (computer, sport) e parole con troncamento (dottor, signor).

8. Qual è la differenza più eclatante – dal punto di vista consonantico – tra le due lingue?
La notevole presenza di consonanti geminate in italiano, con valore fonologico (canne/cane).

9. Con quali mezzi lessicali si esplica la maggiore necessità in italiano di rendere esplicita la
deissi locativa e referenziale?
- Le particelle ci, vi, ne.
Ci sono stata due volte // Non vi ho trovato nulla // Cosa ne pensi?
- Partitivi: articoli partitivi o particella ne.
Vuoi della torta? // Ho fatto una torta, ne vuoi un pezzo?

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● BINI E GUIL
1. Gli apprendenti italofoni di spagnolo tendono a sostituire nella propria interlingua tre
particolari fonemi tipici della varietà peninsulare dello spagnolo con /s/, /k/ e /v/: quali?
● /θ/ > /s/
● /χ/ > /k/
● /b/ > /v/

2. Osserva: gatt-o > gatt-i; gat-o > gat-o-s; come descrivono Bini e Guil l’italiano e lo
spagnolo, dal punto di vista della morfologia?
L’italiano è una lingua quasi flessiva e lo spagnolo è una lingua additiva.

3. Osserva queste due frasi: a) Dammi del pane b) Dame pan; che tendenze indicano?
La maggior tendenza dello spagnolo alla soppressione del determinante rispetto all’italiano.

4. All’interno dei dimostrativi qual è l’elemento che crea maggiori problemi di


apprendimento per le/gli apprendenti italofon-/e/i?
Il determinativo di vicinanza al recettore (eso, esa, esos, esas).

5. Fai due esempi di usi asimmetrici del congiuntivo tra italiano e spagnolo.
▪ Con verbi che esprimono opinione, incertezza, assunzione. Italiano sì, spagnolo no.
- Ritengo che la tua proposta non sia accettabile / Considero que su propuesta no es aceptable.
▪ Forma negativa imperativo 2ª persona singolare. Spagnolo sì, italiano no.
Non ti preoccupare // No te preocupes.

6. Quali sono le principali differenze tra le due lingue per ciò che riguarda l’uso del gerundio?
▪ Il gerundio è più frequente in spagnolo che in italiano.
▪ In spagnolo il soggetto del gerundio può coincidere con quello della frase principale oppure
no, mentre in italiano è obbligatorio che entrambi i soggetti coincidano.
▪ Quando il gerundio in spagnolo ha valore temporale, in italiano la frase si costruisce con
‘mentre’.
▪ Quando il gerundio in spagnolo ha funzione aggettivale, in italiano la frase si costruisce con
una subordinata relativa o con un participio presente.

7. La forma perifrastica stare + gerundio ha una importante limitazione d’uso in italiano non
presente nella costruzione spagnola estar + gerundio: quale? Fai un esempio.
In italiano si può usare solo con tempi verbali semplici, quindi non composti, e tempi aspettuali
non perfettivi.
He estado trabajando todo el día > Ho lavorato tutto il giorno / *Sono stato lavorando tutto il
giorno.

8. Qual è la principale differenza tra italiano e spagnolo per quanto riguarda la costruzione
passiva?
In spagnolo ha solo un ausiliare (essere/ser), in italiano ne ha tre (essere, andare e venire).

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● TRADUZIONE
1. Tutte e tre siamo studentesse di lingue e il giovedì abbiamo lezione di spagnolo.
Las tres somos estudiantes de idiomas y los jueves tenemos clase de español.

2. Martedì era il compleanno della mamma e le abbiamo regalato dei bellissimi fiori.
El martes era el cumpleaños de mamá y le hemos regalado unas flores preciosas.

3. ¡Eso no se hace!
Non fare così!

4. Esto de las elecciones me preocupa.


Questa storia delle elezioni mi preoccupa.

5. Un altro ragazzo ha detto che sarebbe venuto più tardi.


Otro chico ha dicho que llegaría más tarde.

6. Oggi no, tesoro, ma un’altra volta ci andiamo.


Hoy no, tesoro, pero otra vez/en otra ocasión iremos.

7. Giorgio non ha avuto alcun problema con la sua Fiat, ma due miei altri amici ne hanno
avuti un sacco.
Giorgio no ha tenido ningún problema con su Fiat, pero otro dos amigos míos han tenido un
montón.

8. Está algo nervioso por los exámenes


È un po’ nervoso per gli esami.

9. Unos están preparados, otros no


Alcuni sono preparati, altri no.

10. Chiunque può imparare l’inglese.


Cualquiera puede aprender inglés.

11. Chiunque possa imparare l’inglese deve ritenersi fortunato.


Cualquiera/quienquiera que pueda aprender inglés debe considerarse afortunado.

12. È importante che i bambini imparino presto a rispettare le idee altrui.


Es importante que los niños aprendan pronto a respetar las ideas ajenas/de otros.

13. Esto de que hoy en día todo el mundo tenga que tener un SUV me crispa.
Questa storia che tutti debbano avere un SUV mi scoccia.

14. Hanno sempre vissuto al di sopra dei propri mezzi e ciò fu la causa dei loro enormi debiti.
Siempre vivieron por encima de sus posibilidades y esa fue la causa de sus enormes deudas.

15. Le pillé hurgando en mis cajones.


L’ho cacciato mentre frugava nei miei cassetti.

16. Tenían nada menos que cuatro Fiat 500 y tuvieron que vender tres para pagar las deudas.
Avevano ben quattro Fiat 500 e ne hanno dovute vendere tre per pagarsi i debiti.

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17. Se le rompió el coche ayer.
Gli si è rotta la macchina ieri.

18. Mientras pueda me quedaré aquí.


Finché potrò rimarrò qui / Finché posso rimango qui.

19. ¡En Navacerrada vimos dos lobos persiguiendo unas cabras!


A Navacerrada abbiamo visto due lupi che inseguivano delle capre!

20. Me llamaron ayer y me dijeron que llegarían sobre las ocho.


Mi hanno chiamato ieri e mi hanno detto che sarebbero arrivati per le otto.

21. Acabábamos de llegar cuando empezó la tormenta.


Eravamo appena arrivati/e quando è cominciato il temporale.

● METTI QUESTE PAROLE IN ORDINE (ATTENZIONE! CE N’È UNA IN PIÙ)


1. è quarto mio al il piano appartamento gli.
Il mio appartamento è al quarto piano.

2. suo visto centro abbiamo un in queste professore.


Abbiamo visto un suo professore in centro.

3. amici alla non tuoi porta i due festa!


Porta i tuoi due amici alla festa!

● CORREGGI GLI ERRORI DI QUESTE DUE FRASI:


1. Questo volume raccoglie le voce più originale della letteratura francese.
Questo volume raccoglie le voci più originali della letteratura francese.

2. Queste professore e questa programma di interscambio non mi piace.


Questo professore e questo programma di interscambio non mi piacciono.

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