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e Fenotipi
Comportamentali
NPI e Genetica
Luigi Croce
10° Sistema AAIDD e QoL
FUNZIONAMENTO INDIVIDUALE PdV oggettivo Società FUNZIONAMENTO INDIVIDUALE
DOMINI QdV
PROGRAMMAZIONE SOSTEGNI
Benessere Emozional
Benessere Fisico
DIMENSIONI MODELLO AAMR
Benessere Materiale
Sviluppo Personale
Relazioni Interpersona
Autodeterminazione
Integrazione Sociale
Diritti
Fenotipi Comportamentali
Espressione comportamentale delle malattie genetiche che
producono disabilità intellettiva
1- Definizione di FC
2- Valutazione Clinica di FC
3- Metodiche di Valutazione Cognitivo-
Comportamentale
4- Sindromi ereditarie non mendeliane
5- Sindrome cromocomica: trisomia 21 (Down)
1- Definizione di Fenotipo
Comportamentale
Il Fenotipo Comportamentale si riferisce al
repertorio specifico delle caratteristiche
comportamentali presentate dalle persone
portatrici di un’anomalia genetica o
cromosomica (Flint and Yule, 1994).
In senso lato il Fenotipo Comportamentale viene
considerato come pattern (modalità)
caratteristico di anomalie motorie,
cognitive,linguistiche e sociali che sono
associate in modo significativo con un disturbo
biologico ( O’Brien and Yule, 1995)
Osservazioni sul FC
Il Fenotipo Comportamentale può:
Costituire un disturbo psichiatrico
Costituire disturbi considerati non
psichiatrici
I legami tra il comportamento fenotipico ed
il gene associato sono complessi da
definire (modalità genomica – modalità
fenomenica)
2- Valutazione Clinica del Fenotipo
Comportamentale
Studio del profilo di sviluppo della persona: sviluppo
cognitivo e comportamento.
L’approccio clinico allo studio dei FC comporta:
1- l’indagine della storia dello sviluppo psicomotorio e delle
capacità di apprendimento (profilo di sviluppo correlato ad esame
neurologico e valutazione neuroradiologica es.TAC- RM)
2- l’esame del linguaggio
3- l’esame delle capacità di comunicazione e delle abilità
di interazione sociale
4- la valutazione dei tratti comportamentali caratteristici
3- Metodiche di Valutazione
Cognitivo - Comportamentale
La valutazione delle funzioni cognitive e degli
aspetti comportamentali del soggetto con
patologia genetica è complessa anche perché è
rivolta a soggetti con Ritardo Mentale a volte
poco collaboranti.
M. Pulsifer (1998) individua un processo di
valutazione supportato da accurata raccolta
anamnestica comprendente la documentazione
già esistente
Tappe della Valutazione
( M. Pulsifer, 1998)
Stato mentale
Intelligenza Generale
Linguaggio
Memoria
Organizzazione Visuo- Spaziale
Funzioni esecutive e Problem Solving
Abilità adattive
Comportamento
Cromosomi
Umani
Disabilità Intellettiva
Disturbi dello Sviluppo
Psicopatologia
Cromosomi
Umani
Prima descrizione
Sandberg e coll. 1961
Incidenza/Prevalenza
1/1000 maschi nati vivi
Genetica/Eziologia
Il cariotipo è originato da non disgiunzione
del cr. Y nella gametogenesi maschile
Nel 10% casi mosaicismo 46.XY/47.XYY
Sindrome 47.XYY, Sandberg, 1961
Fenotipo/Storia naturale/Prognosi
Aumento velocità crescita tra 4-9 anni
Statura media a 18 anni 187 cm
Crescita proporzionale
Sviluppo sessuale normale
Lievi disturbi neuromotori, impaccio nel movimento
Aspetti cognitivi
QI inferiore alla norma (lievemente)
Difficoltà di eloquio e di pronuncia
Difficoltà nella comprensione di frasi complesse
Difficoltà nel recuperare le parole (anomia) e
nell’organizzazione del discorso
Problemi di memoria uditiva
Sindrome 47.XYY, Sandberg, 1961
Aspetti comportamentali
Stigma dell’attribuzione di condotte criminali
Facile distribilità, iperattività, collera
Condotte antisociali
Problemi di linguaggio, solitudine, tono dell’umore
deflesso
Scarsa accettazione sociale, furti
Irrequietezza, instancabilità
Aspetti educativi
Interventi di sostegno a scuola
Difficoltà di lettura e di spelling
Refrattarietà al trattamento educativo a scuola
Sindrome del triplo X, 47.XXX
Prima descrizione
Jacobs, 1959
Incidenza/Prevalenza
1/1000 femmine
Genetica/Eziologia
Cariotipo determinato da non disgiunzione
del cr. X di origine materna o paterna
Età materna avanzata=fattore di rischio di
non disgiunzione
Sindrome del triplo X, 47.XXX
Fenotipo/Storia Naturale/Prognosi
Lunghezza, peso, circonferenza cranica ridotti alla nascita, mancato
recuper successivo della circonferenza
Aum. Velocità di crescita talvolta tra 4-9 anni
Statura media 171 cm in età adulta, 90° percentile
Sviluppo psicomotorio leggermente ritardato
Deficit coordinazione movimenti fini ed equilibrio
Menarca ritardato
Aspetti cognitivi
QI al di sotto di 80-90
Punteggi bassi nelle scale di performance
Deficit nel linguaggio espressivo
Difficoltà nella memoria verbale a breve termine
Sindrome del triplo X, 47.XXX
Aspetti educativi
Supporto per la lettura
Aspetti comportamentali
Passività e ritiro sociale
Comportamenti antisociali e nevrotici
Sviluppo emotivo relativamente lento
Vulnerabilità a fattori stressanti di tipo
psicosociale
Distrofia Muscolare di Duchenne
DMD
Prima descrizione
Meryon, 1852 patologia familiare a
prevalente coinvolgimento muscolare,
Duchenne, 1872, associata a deficit
intellettivo
Incidenza/Prevalenza
1/3500 maschi
Distrofia Muscolare di Duchenne
DMD
Genetica/Eziologia
Malattia recessiva legata al cromosoma X trasmessa da
madri portatrici asintomatiche al 50% dei figli maschi
Gene responsabile della DMD Xp21, braccio corto del
cr.X
Delezioni, duplicazioni o mutazioni puntiformi
Nel 70% dei maschi: difetto molecolare=delezione
parziale del gene
Distrofina presente nelle fibre muscolari e nei neuroni
assenza di distrofina
Distrofia Muscolare di Duchenne
DMD
Fenotipi/Storia naturale/Prognosi
Disturbo neuromuscolare degenerativo distrofia muscolare grave
Progressiva debolezza muscolare fino perdita funzione motoria
Sviluppo motorio ritardato
Andatura sgraziata, cadute, scoliosi progressiva, rigidità articolare
Inizio con muscoli prossimali arti inferiori
Sedia a rotelle a 10-12 anni
Indebolimeno progressivo fino ai muscoli respiratori
Decesso nel corso dell’adolescenza per insufficienza respiratoria o
cardiaca
Creatina chinasi aum. poi dim. necrosi e fagocitosi delle cellule muscolari
sostituite da connettivo e tess. Adiposo
Atrofia cerebrale
Anomalie dello sviluppo e nelle arborizzazioni dendritiche
Distrofia Muscolare di Duchenne
DMD
Fenotipo comportamentale e psicologico
A- Sindrome di Di George
E’ La più comune, prevalenza stimata 1 su 4000, interessa il
cromosoma 22 (22q11)
Si associa ad un ampio spettro di anomalie cliniche raggruppabili in
tre fenotipi (sindrome di DI George, sindrome del velocardio
facciale, sindrome di Takao)
La frequenza dei sintomi è estremamente eterogenea
Si riscontrano: anomalie facciali, del faringe, del palato, difetti
immunitari, ipocalcemia,anomalie cardiache; in età infentile:deficit
dell’attenzione ed iperattività, disturbi dell’apprendimento;in età
giovanile: Ritardo mentale, incidenza elevata di schizofrenia (25%
secondo Bassett, 2002); anche nei soggetti non psicotici si
riscontrano difficoltà di socializzazione, ansia, depressione (Swillen,
2002)
Sindromi di microdelezione (continua)
C- Sindrome di Williams
Condizione genetica relativamente rara di microdelezione sul
cromosoma 7 relativa al sito dell’elastina
La sindrome si associa ad un aspetto caratteristico del volto, precoci
difficoltà di alimentazione, anomalie nella crescita, problemi
cardiovascolari e renali
Il fenotipo cognitivo e comportamentale è caratterizzato presenza di
moderate o severe difficoltà di apprendimento (Udwin, 1998);
linguaggio verbale prolisso ove la comprensione e l’uso della parola
non corrisponde ai significati; socievolezza e prolissità inappropriate
nell’adulto;insoddisfazione nei rapporti con i pari; iperattività; scarsa
concentrazione; ansia; il 90% dei bambini affetti è ipersensibile a
particolari suoni (aspirapolvere, tuono, risata, scoppio di
palloncino..)
3- Sindromi da Imprinting
Processo per cui il gene si esprime in modo diverso a seconda del
genitore di origine
Si segnalano le Sindromi da imprinting di:
1- Prader Willi (PWS)
2- Angelmann (AS)
1- Prader Willi (PWS): sono attivi i geni presenti sul cromosoma 15 di
origine paterna e inattivi (melitatai) quelli dell’omologo materno
Presenza di Ritardo Mentale, prevalentemente lieve
Abilità linguistiche rapportate all’età mentale
Difettoso processamento delle informazioni uditive
Migliori risorse nelle abilità di percezione ed organizzazione visiva
Abilità di socializzazione deficitarie: in età prescolare il bambino appare
affettuoso ed obbediente, in seguito aumenta la labilità emotiva, compare
un comportamento aggressivo- compulsivo, rabbia inizialmente correlata
all’assunzione di cibo che degenera in crisi pantoplastiche (furto, accumulo
di cibo – autolesionismo)
Imprinting (continua)
Capacità adattive
Abilità adattive, particolarmente di
socializzazione, buone relativamente al
funzionamento cognitivo
Significativi punti di forza nelle attività della vita
quotidiana, nella socialità, nella comunicazione
(Vineland Adaptive Behavior Scale)
Sindrome Cromosomica:trisomia 21 (Down)
– continua -
Reperti neuroanatomici
Dimensioni celebrali ridotte, 76% in media,semplicità nel pattern
delle circonvoluzioni
Accentuazione progressiva nel tempo delle differenze e delle
dimensioni rispetto ai controlli
Decelerazione nello sviluppo celebrale e difetti nella maturazione e
differenziazione cellulare
Lobi frontali a dimensioni ridotte
Giro temporale superiore ristretto
Volume ippocampaleridotto del 30- 50 %
Volume del cervelletto e del tronco celebrale ridotti
Rarefazione senza riduzione volumetrica dei gangli della base e
strutture talamiche
Sindrome Cromosomica:trisomia 21 (Down)
– continua -
Reperti neuropatologici
Difetti nella proliferazione e differenziazione neuronale pre e post natale
Dendriti compromessi nel numero e struttura
Reperti tipici della malattia di ALZHEIMER
Placche amiloidi e accumuli di neurofibrille
Possibile demenza sopraggiunta: perdita memoria, anomia,declino
generalizzato nelle abilità e nella cura si sé
Morbilità psichiatrica e problemi comportamentali
Incidenza di problemi psichiatrici e comportamentali del 13- 35 % nel corso
della vita
Prevalenza della depressione nel 13% dei casi
Maggiori problemi comportamentali nei bambini rispetto ai controlli
Deficit attentivi, mancata compliance, disordini del pensiero e ritiro sociale
Conclusioni
Conclusioni
Dall’Imprinting
genomico
all’adattamento al e del
contesto ambientale
attraverso
l’apprendimento e
l’educazione
Luigi Croce
338-6669006
luigi.croce57@libero.it
Domande Lezione 4
1 Che cosa si intende per malattia genetica e per malattia
cromosomica?
2 Che cosa significa fenotipo comportamentale?
3 Quali sono le caratteristiche del rofilo cognitivo in caso
di Trisomia 21?
4 Quali sono le componenti della dimensione 4 del
modello AAIDD di Disabilità Intellettiva?
5 Quale è la causa genetica più frequente di Disabilità
Intelletiva°