Sei sulla pagina 1di 8

MB LUGLIO/SETTEMBRE MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO

LE TIROPATIE AUTOIMMUNI:
FISIOPATOLOGIA E CLINICA
PREMESSA DI FISIOLOGIA STRUTTURA FUNZIONE
GENERALE Iodurazione e
Membrana Stato copulazione
apicale colloidale
Istologia della tiroide normale
Istologicamente la tiroide è costituita da Vescicola
esocitosica Glicosi-
follicoli tappezzati da epitelio cubico. Nella lazione
Apparato
tiroide normale, i follicoli sono separati da del Golgi
tessuto fibroso stromale che, in certi tratti, si
Reticolo
condensa in connettivo denso che sepimen- endoplasmatico Sintesi
ta l’organo. Fra i follicoli e nel tessuto inter- indifferenziato proteica

stiziale si osservano le cellule parafollicola-


ri o cellule C, secernenti calcitonina, da cui
prende origine il carcinoma midollare della Membrana
Prof. Salvatore Matarese tiroide. basale
Specialista in Endocrinologia e Le cellule epiteliali follicolari sintetizzano Trasporto
Malattie Metaboliche, di I–
una glicoproteina – la tireoglobulina – la qua-
Specialista in Medicina interna le, con meccanismo proteolitico, genera gli Fig. 1: Schema della biosintesi della tireo-
ormoni tiroidei propriamente detti. globulina e della iodurazione nella tiroide.
La superfice apicale della cellula è nella
parte superiore del disegno e lo spazio ex-
Biosintesi degli ormoni tiroidei tracellulare è in basso.

Gli ormoni attivi circolanti sono la triiodo-


tironina (T3) e la tiroxina (T4). STRUTTURA FUNZIONE
Le tappe biosintetiche sono le seguenti: Stato
colloidale Pinocitosi
1. cattura e concentrazione degli ioduri, il Microvilli
che costituisce un processo attivo che ri-
Migrazione
chiede energia. Vescicola
2. Ossidazione dello ioduro effettuata da una esocitosica
endocitosica
ioduroperossidasi.
3. Iodinazione che si verifica nell’interfaccia Lisosoma
dei microvilli, fra la colloide e la cellula tiroi-
dea, formandosi mono e diiodotirosina (MIT
Fagolisosoma MIT
e DIT). I–
DIT
4. Fusione del MIT e DIT a formare T3.
T3, T4
5. Fusione di due DIT a formare T4.
Deiodurazione
Trasporto degli ormoni T3, T4
Spazio extracellulare
della
iodotirosina
nel sangue
Nei mammiferi vi sono proteine specifiche
Fig. 2: Schema della proteolisi della Tireo-
con alta affinità per gli ormoni che hanno il globulina e del rilascio della T4 e della T3 .
ruolo di veicolarli a livello ematico. Le prin-

42
LUGLIO/SETTEMBRE MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO
MB

cipali proteine seriche leganti gli ormoni ti-


LE TIREOPATIE
roidei sono:
– la globulina che lega tiroxina (TBG), (A) AUTOIMMUNI
– la prealbumina legante la tiroxina (TBPA) e Tiroide
– l’albumina (ALB). La tiroide cronica linfocitaria di Hashimo-
La normale distribuzione della tiroxina fra to e l’ipotiroidismo idiopatico dell’adulto
queste proteine è approssimativamente 70- Azione (mixedema idiopatico) rappresentano le pa-
T4 T4 + TBG T4 · TBG
75% legata alla TBG, 15-20% legata alla TB- tologie autoimmuni organo-specifiche tipi-
PA e 5-10% legata all’ALB. Tutte e tre le pro- TBPA T4 · TBPA che del sistema endocrino.
teine leganti gli ormoni tiroidei sono molto Degradazione Albumina T4 · Alb.
probabilmente sintetizzate nel fegato. Que- Clinica delle tireopatie
ste proteine sono responsabili per il mante- (Tessuto) (Siero) autoimmuni
nimento di un grande pool extratiroideo di Nelle tireopatie autoimmuni possiamo os-
ormoni tiroidei del quale solo una piccola servare un’espressività clinica a ventaglio,
frazione (meno dello 0,5%, come ormone li- T3 + T4 ossia aspetti fisiopatologici compresi tra l’i-
(B)
bero) è attivo e in equilibrio con l’ormone in- potiroidismo (come nel mixedema primiti-
T4 T3
tracellulare libero; comunque l’ormone le- vo) l’eutiroidismo (come nella maggior par-
gato alle proteine si dissocia dalle proteine te dei casi di tiroide di Hashimoto), fino all’i-
leganti ed è facilmente disponibile per i tes- Azione
pertiroidismo del morbo di Basedow.
suti. La funzione delle proteine seriche le- T3 T3 + TBG T3 · TBG La tiroidite cronica linfocitaria di Hashimo-
ganti gli ormoni tiroidei è duplice: 1) salva- to è caratterizzata da:
TBPA T3 · TBPA
guardare l’organismo dagli effetti delle rapi- – gozzo
de variazioni nella secrezione ormonale; 2) Degradazione Albumina T3 · Alb. – infiltrazione linfocitaria della ghiandola
permettere un’ulteriore protezione dal con- – decorso spesso asintomatico con eutiroi-
sumo di ioduri. Infatti, l’interazione dell’or- (Tessuto) (Siero) dismo o vari gradi di ipotiroidismo
mone con le proteine leganti, porta alla for- Ne distinguiamo varie forme:
mazione di un complesso che limita la per- Fig. 3: (A) Origine, messa in circolo e de- a) fibrosa: caratterizzata dal punto di vista i-
gradazione della T4 . (B) Origine, messa in
dita urinaria di tale ormone. La tiroxina, una circolo e degradazione della T3 . Nel dise- stologico da fibrosi e clinicamente, il più
volta in circolo, si lega per il 99,95% a una gno si mette in evidenza il fegato come si- spesso, da ipotiroidismo.
to di conversione della T4 a T3 , ma questo
alfa globulina, denominata «globulina che le- metabolismo avviene in moltri altri tessuti.
b) giovanile: in cui è scarsa la componente
ga tiroxina» o tironina (TBG). Le alterazioni infiltrativa linfocitaria e basso è il titolo degli
dei livelli plasmatici di TBG possono modi- autoanticorpi antitiroidei.
ficare lo stato metabolico: gata all’esistenza di autoantigeni peculiari di c) post-partum: in questa forma la caratteri-
– aumentando i livelli di TBG, si legano più ciascuna ghiandola a secrezione interna. stica importante è la transitorietà dell’ipo o
ormoni tiroidei, e ciò provoca una diminuita dell’ipertiroidismo; si presenta spesso in e-
concentrazione di ormoni liberi. Questa, a poca puerperale o nei mesi successivi; ra-
– Infiltrazione linfocitaria dell’organo colpito
sua volta, determina una riduzione dell’ini- – Presenza di autoanticorpi circolanti e/o fe- ramente cronicizza.
bizione dell’adenoipofisi, che porta a un au- nomeni di immunità cellulare contro l’orga- d) silente: presenta molte caratteristiche del-
mento del TSH circolante, e come conse- no bersaglio la tiroidite subacuta; può osservarsi tireotos-
– Identificazione di autoantigeni specifici
guenza a una stimolazione tiroidea. L’oppo- dell’organo bersaglio
sicosi transitoria e ridotta iodocaptazione ti-
sto si ha quando la TBG diminuisce. Le ma- – Possibilità di riprodurre reazioni autoim- roidea.
lattie autoimmuni sono caratterizzate da muni umorali e/o cellulo mediate in anima- e) atrofica o mixedema idiopatico: in cui si
un’alterazione della capacità di riconosci- li da esperimento determina la distruzione completa delle cel-
– Presenza di lesioni organo-specifiche negli
mento da parte del sistema immunitario di animali immunizzati lule follicolari tiroidee e clinicamente si e-
distinguere i costituenti propri (self) dalle so- – Stretta associazione con altre malattie au- sprime con mixedema.
stanze estranee all’organismo (nonself). Le toimmuni f ) atrofica asintomatica: caratterizzata solo da
endocrinopatie autoimmuni rappresentano evidenza biochimica subclinica.
l’esempio più tipico di malattie autoimmuni Tab. 1: Criteri per stabilire la patogenesi au-
g) malattia di Basedow: caratterizzata da goz-
organo-specifiche. L’organo-specificità è le- toimmune organo specifica delle malattie. zo diffuso e ipertiroidismo spesso associato

43
MB LUGLIO/SETTEMBRE MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO

a manifestazioni extratiroidee quali l’oftalmia 2. effetto aptenico: esso è dovuto alla com-
basedowiana e, più raramente, il mixedema
PATOGENESI E MECCANISMO parsa per ragioni genetiche o acquisite di un
pretibiale. DEL DANNO CELLULARE «nuovo» determinante nella struttura di un
costituente proprio: i linfociti T iniziano in
Istopatologia delle tireopatie La risposta immune normalmente è mo- cooperazione con le cellule B una risposta
autoimmuni dulata dalla interazione di più cellule. La in- verso il costituente proprio.
Nella tiroidite di Hashimoto la ghiandola si terazione si esprime, in genere, con due mo- Gli esperimenti di Weigle forniscono un
presenta aumentata di volume e, dal punto dalità: modello adatto a interpretare la tiroidite co-
di vista istologico, predomina una diffusa in- – con una cooperazione tra cellule T e B, e in me la conseguenza di una modificazione di
filtrazione linfocitaria, con forme simili a fol- questo caso le cellule T si chiamano linfoci- uno degli antigeni tiroidei.
licoli con centri germinativi, con plasmacel- ti T-helper; Quest’autore ha prodotto una tiroidite spe-
lule e macrofagi. La struttura ghiandolare ap- – oppure per opera dei linfociti T-soppres- rimentale usando come immunogeno una ti-
pare fortemente modificata con fenomeni sori può aversi la soppressione delle cellule reoglobulina coniugata con acido arsanilico
degenerativi a carico delle cellule epiteliali B, cioè la induzione di uno stato di tolleranza. diazotato. Tale tireoglobulina diviene immu-
follicolari; frammentata appare la membra- La risposta autoimmune può realizzarsi: nogena perché il linfocita T riconosce il sup-
na basale. – per l’avvio di una cooperazione B-T, a cau- porto (acido arsanilico) e presenta in forma
Nel mixedema idiopatico la struttura ghian- sa di un’anomalia della omeostasi immuno- «adatta» l’aptene (tireoglobulina nativa) alla
dolare epiteliale appare atrofica con fibrosi logica per deficienza dei meccanismi di con- cellula B.
e infiltrazione plasmo linfocitaria. trollo (linfociti T-soppressori); 3. effetto virale: si realizza dall’insieme virus
Nel morbo di Basedow, la tiroide è au- – sia per risposte immuni abnormi dirette (supporto) + costituente proprio (aptene).
mentata di volume in toto; ricca appare la verso costituenti normali della tiroide. Le cellule T riconoscono il virus e iniziano u-
componente vascolare. Predomina iperpla- Esaminiamo adesso il fenomeno della coo- na cooperazione con le cellule B che produ-
sia e ipertrofia delle cellule follicolari cui perazione B e T. cono anticorpi verso il costituente proprio. E
spesso si associa infiltrazione linfocitaria co- L’attività antigenica in una molecola com- noto come infezioni virali, come da coxackie
me nella tiroidite di Hashimoto. plessa come la tireoglobulina è dovuta alle o da parotite, precedono talora l’instaurarsi
I linfociti infiltranti la tiroide sono preva- relazioni che intercorrono tra differenti por- di una tiroidite cronica autoimmune. In effet-
lentemente quelli T, sebbene i linfociti B e zioni della molecola e linfociti T e B. ti, nel corso del suo ciclo biologico, il virus
plasmacellule siano presenti in numero rile- Secondo le attuali vedute, in una prima fa- della parotite contiene nella sua struttura an-
vante. I linfociti T sono tipicamente «attivati» se la cellula T riconosce il supporto (carrier) tigeni organo-specifici tiroidei, realizzando
in quanto esprimono sulla loro superficie an- dell’antigene, da questa interazione la por- quel complesso autoimmunogeno carrier +
tigeni HLA-DR e recettori per l’interleuchi- zione aptenica viene presentata in forma «a- aptene dal quale prende origine la risposta
na 2. datta» alla cellula B, la quale inizia a sintetiz- immune.
Depositi di immunoglobuline e comple- zare anticorpi verso detta parte aptenica. Il
mento spesso si osservano, nella tiroidite di ruolo della cellula T è fondamentale nel con- Autoanticorpi anti-tiroide
Hashimoto e nel morbo di Basedow, a carico trollare lo stato di tolleranza; infatti, perché la e relativi antigeni
della membrana basale dei follicoli; col mi- risposta immune si determini. è necessario Nel siero di pazienti con tireopatie au-
croscopio elettronico in questi depositi è sta- che la tolleranza dei linfociti T venga oltre- toimmuni sono quasi sempre presenti au-
ta evidenziata la presenza di immunocom- passata. Ciò si può realizzare con i seguen- toanticorpi circolanti che interagiscono con
plessi, espressione di attiva sintesi di au- ti meccanismi: vari componenti della tiroide.
toanticorpi da parte dei linfociti B e delle pla- 1. effetto adiuvante: in questo caso, un po-
smacellule dell’infiltrato ghiandolare. tente stimolo aspecifico attiva i linfociti T, che Autoanticorpi
Infiltrati linfo-plasmacellulari sono stati ta- normalmente tollerano la cooperazione con anti-tireoglobulina (anti-Tg)
lora messi in evidenza in patologie tiroidee cellule B di determinata specificità, per de- La tireoglobulina (Tg) è la principale co-
non autoimmuni, quali gozzo multinodulare, terminare una risposta immune verso un co- stituente della colloide follicolare.
adenomi iperfunzionanti, e il carcinoma pa- stituente proprio dell’organismo. In patolo- E una glicoproteina iodata nel cui conte-
pillare. gia umana, nella lebbra, possono coesistere sto sono sintetizzati e immagazzinati la ti-
Non è ancora chiaro se questo significa anticorpi antitiroidei circolanti; in questo ca- roxina (T4) e la triiodotironina (T3).
che anche in queste patologie vi sia un coin- so, il bacillo della lebbra avrebbe un effetto La Tg non è di per sé autoimmunogenica
volgimento autoanticorpale. adiuvante. in quanto in molte tireopatie in cui si osserva

44
LUGLIO/SETTEMBRE MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO
MB

l’aumento della Tg non necessariamente vi è zione ghiandolare più attiva e prolungata nel del grado di attività del processo autoim-
l’aumento degli autoanticorpi anti-Tg. tempo, rispetto a quella determinata dal mune.
L’autoimmunogenicità è sempre legata ad TSH. – Esiste in maniera certa un’autoimmuniz-
alterazioni della tolleranza immunologica. Dobbiamo, inoltre, distinguere due fami- zazione specifica dei linfociti intraghian-
glie di questi autoanticorpi: dolari nei soggetti con tireopatia di Hashi-
Anticorpi anti-microsomiali – gli anticorpi tireostimolanti (TSAb, Thyroid moto e Basedow.
(anti-M) Stimulating Antibody) – Molti di questi linfociti mostrano una iper-
Gli anticorpi anti-M sono correlati alla pre- – gli anticorpi inibenti il legame con il TSH produzione di gamma interferone.
senza dell’antigene microsomiale tiroideo M (TBIAb, TSH-Binding Inhibiting Antibody). Questi fenomeni potrebbero avere un ruo-
localizzato nel citoplasma delle cellule folli- Il dosaggio degli TSAb e dei TBIAb risul- lo importante nel mantenimento e nell’am-
colari, specialmente a livello della porzione ta positivo nella maggior parte dei pazienti plificazione dei meccanismi effettori del pro-
apicale del citoplasma dei tireociti e sulla su- con morbo di Basedow non trattati. cesso autoimmune.
perficie cellulare del versante che guarda il Gli anticorpi TSAb sono di regola assenti
follicolo tiroideo, ricco in microvilli (antige- in altre tireopatie autoimmuni o non autoim- Associazione con altre malattie
ne microsomiale-microvillare). muni e nei soggetti normali. autoimmuni
Le caratteristiche biochimiche di questo Gli anticorpi TBIAb, invece, sono presenti Nelle tireopatie autoimmuni, spesso si no-
antigene sono state chiarite solo di recente: in circa il 20% dei pazienti affetti da tiroidite ta associazione di gastrite atrofica e anemia
esso presenta delle subunità glicoproteiche di Hashimoto in fase di eutiroidismo o anche perniciosa, tanto che è stata proposta, per
tra le quali la perossidasi tiroidea (TPO). La di ipotiroidismo. questa condizione, la denominazione di ma-
TPO è un enzima fondamentale nella sintesi Questo rilievo suggerisce che gli anticor- lattia tireogastrica.
degli ormoni tiroidei, in quanto catalizza l’os- pi anti-recettore del TSH siano eterogenei e Nel 25% di pazienti con tiroidite di Hashi-
sidazione e la successiva organificazione possibilmente non tutti dotati di attività tireo- moto o morbo di Basedow e in un terzo di
dello iodio nella Tg. stimolante. quelli con mixedema idiopatico sono pre-
Gli autoanticorpi anti-M sono costante- L’eterogeneità degli anticorpi antirecetto- senti anticorpi anti-cellule parietali gastriche
mente presenti nei pazienti con tiroidite di re del TSH è reso ancora più controversa dal- mentre anticorpi antireoglobulina e/o anti-M
Hashimoto o con mixedema idiopatico non la identificazione di «anticorpi stimolanti la sono presenti in circa il 30% di pazienti con
trattato e nel 70-80% di quelli con m. di Gra- crescita tiroidea» (Thyroid Growth-promoting anemia perniciosa e/o gastrite atrofica.
ves. Percentuali nettamente inferiori (< 15%) Antibodies, TGAb). Seppure, con minore frequenza, altre ma-
sono osservate in altre tireopatie e nei sog- I rapporti definiti fra TSAb, TBIAb e TGAb lattie autoimmuni organo specifiche si pos-
getti normali. non sono ancora definiti: sembrano attività sono associare alle tireopatie, come il dia-
La presenza di autoanticorpi anti-M può diverse dello stesso anticorpo. bete di tipo I, la miastenia grave, il morbo di
rilevarsi specialmente con l’aumentare Addison idiopatico, spesso sotto forma di
dell’età, in particolare nel sesso femminile. Immunità cellulare nelle sindromi polighiandolari autoimmuni.
Essi sono un indice più significativo ri- tireopatie autoimmuni Altri disordini autoimmuni probabilmente
spetto agli autoanticorpi anti-Tg di autoim- Reazioni immunitarie cellulo-mediate di- associati alle tireopatie includono la porpora
munità tiroidea. rette contro antigeni specifici della tiroide u- trombocitopenica idiopatica, l’anemia emo-
mana sono state messe in evidenza nei pa- litica acquisita, la vitiligine, la sindrome di
Anticorpi anti-recettore del TSH zienti con tiroidite di Hashimoto e morbo di Sjögren.
Si ritiene in maniera unanime che il recet- Basedow.
tore del TSH sia l’antigene verso cui sono di- Negli ultimi vent’anni molto studiati sono Patogenesi della tiroidite di
retti gli anticorpi tireostimolanti, caratteristi- stati i linfociti del sangue periferico e degli Hashimoto e del mixedema
ci del morbo di Basedow. infiltrati ghiandolari nelle patologie tiroidee idiopatico
Storicamente questi anticorpi sono stati i- autoimmuni. Queste due patologie presentano caratte-
dentificati in base all’osservazione che il sie- I risultati più significativi sono i seguenti: ristiche paradigmatiche di malattie autoim-
ro o le IgG di alcuni pazienti basedowiani e- – Non è stata documentata nessuna anoma- muni organo-specifiche.
rano in grado in vivo di stimolare la tiroide di lia del numero dei linfociti B e T circolanti. a) Gli anticorpi anti-tiroide danneggiano la
cavie e topi. Queste IgG furono chiamate – Nella tiroidite di Hashimoto e nel morbo cellula tiroidea tramite un’attivazione del
«stimolatore tiroideo ad azione prolungata» di Basedow non trattati si riscontra un net- complemento e deposizione di immuno-
(LATS), in quanto determinano una stimola- to aumento dei linfociti T circolanti, indice complessi a livello della membrana basale.

45
MB LUGLIO/SETTEMBRE MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO

b) Gli anticorpi anti-tiroide possono aderi-


re aspecificamente a cellule mononuclea-
IPOTESI SULLA EZIOLOGIA E SULLA PATOGENESI DEL MORBO DI GRAVES
te responsabili di fenomeni di citotossicità
cellulo-mediata dipendente da anticorpi Predisposizione genetica Fattori scatenanti
(Antibody-Dependent Cellular Cytotoxicity,
ADDC).
Recenti studi indicano che gli anticorpi an- Alterata funzione dei Linfociti T
ti-M sono sicuramente implicati in questo
meccanismo, così come per gli anticorpi an- Alterata funzione dei Linfociti B
ti-Tg, che non possiedono di per sé attività Anticorpi anti-muscolo orbitale
citotossica. Autoanticorpi stimolanti la tiroide
c) Le cellule tiroidee sono inoltre danneg-
giate da linfociti T citotossici specificamen- Ipertiroidismo Oftalmopatia

te sensibilizzati.
Fig. 4: Tracciato ipotetico dell’eziologia e della patogenesi dell’ipertiroidismo e del mor-
bo di Graves.

LA MALATTIA DI BASEDOW
Il termine malattia di Basedow si identifi- Il nostro scopo è stato proprio quello di «self» e quindi determinare l’attacco au-
ca con una sindrome caratterizzata da: cercare di comprendere quale ruolo potes- toimmune. A tale proposito la massiva infil-
– tireotossicosi sero avere le cellule Tg ␦ nella fisiopatoge- trazione della tiroide, soprattutto da parte di
– gozzo iperplastico diffuso iperfunzionante nesi di tale malattia. cellule T attivate, e l’associazione della ma-
– (spesso) oftalmopatia Secondo i concetti di base dell’immuno- lattia con i geni di classe II del sistema mag-
– (talora) dermopatia logia ormai si è potuto stabilire che i linfoci- giore di istocompatibilità (MHC), hanno in-
La malattia di Basedow è relativamente fre- ti T riconoscono l’antigene mediante un re- dotto a pensare che le cellule T potrebbero
quente e può manifestarsi in ogni età, con un cettore (TCR) composto da due catene poli- rivestire un ruolo cruciale nell’induzione del
picco di incidenza nella terza e quarta de- peptidiche altamente polimorfe. Queste so- processo infiammatorio. Come già accen-
cade e con un rapporto femmine/maschi di no di tipo ␣ e ␤ nella maggioranza dei timo- nato in precedenza la maggioranza dei linfo-
5 : 1. citi e linfociti periferici, e sono di tipo ␥ e ␦ in citi T del circolo ematico esprimono un re-
Vi è una ben definita associazione di que- una minoranza dei linfociti T. Le catene del cettore per l’antigene di tipo ␣␤ che ricono-
sta tireopatia con altri disordini autoimmuni TCR sono costituite da regioni variabili (V), sce l’antigene processato nel contesto delle
tiroidei, principalmente con la tiroidite di Ha- di diversità (D), di giunzione (J) e costanti molecole dell’MHC di classe I o di classe II,
shimoto. (C), codificate a livello genomico da uno o mentre una piccola porzione (circa il 5-10%)
E stata frequentemente segnalata una pre- più segmenti genici per ciascuna regione. esprime un eterodimero alternativo compo-
disposizione familiare. Durante i processi di maturazione linfocita- sto da una catena ␥ e una ␦. Il repertorio dei
ria, questi segmenti genici subiscono dei possibili segmenti genici per la regione va-
Patogenesi del morbo riarrangiamenti che determinano la giustap- riabile (V), di diversità (D) e di giunzione (J)
di Basedow posizione di un gene V, un gene J e un gene nelle catene ␥ e ␦ è limitato se paragonato a
La malattia di Basedow è un disordine ti- C con o senza il coinvolgimento di uno o più quello per le catene ␣ e ␤. Infatti per la ca-
roideo autoimmune, caratterizzato dalla pre- geni D. Le regioni VDJ e in particolare i do- tena ␦ ci sono soltanto otto geni codificanti
senza di ipertiroidismo, gozzo diffuso e of- mini ipervariabili da esse generati, molto ve- per le regioni V␦, tre D␦ e tre per J␦. Le cel-
talmopatia. Nel siero di tali pazienti sono pre- rosimilmente codificano la parte del recet- lule che esprimono il Tcr-␣␤ hanno un feno-
senti autoanticorpi diretti verso molti antige- tore che prende contatto con l’antigene. tipo CD4+CD8- oppure CD4-CD8+; quasi
ni tiroidei (tireoglobulina, tireoperossidasi e La problematica più importante in tutte le tutte le cellule che esprimono il Tcr-␥␦ sono
il recettore del TSH). patologie autoimmuni è senza ombra di dub- CD4-CD8- («doppi negativi») e solo occa-
L’aspetto fondamentale da considerare bio quella riguardante il meccanismo pato- sionalmente CD8+. Mentre i linfociti T␣␤ so-
nella probabile genesi della malattia è la pre- genetico attraverso il quale un clone T auto- no conosciuti per la loro funzione helper o
senza del gozzo dovuto all’infiltrato infiam- reattivo possa andare incontro ad attivazio- citotossica, i linfociti T␥␦ non sono stati del
matorio linfomonocitario. ne, interruzione della tolleranza verso il tutto caratterizzati nelle loro funzioni.

46
LUGLIO/SETTEMBRE MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO

Si è notato infatti che le cellule CD4-CD8- antigeni minori del sistema maggiore di i- tale transitoria in bambini nati da madri ba-
sono in grado di effettuare killing aspecifica- stocompatibilità, estratti del Mycobacterium sedowiane.
mente contro un vasto numero di target sen- Tuberculosis, peptidi del virus dell’Herpes La recente dimostrazione che gli TSAb, ol-
za una precedente sensibilizzazione. Tale kil- Simplex e anche cellule tumorali come le tre a stimolare la funzione tiroidea, hanno
ling non richiede il riconoscimento delle mo- Daudi (conosciute per essere resistenti all’at- probabilmente un ruolo nel promuovere la
lecole dell’MHC sulla cellula bersaglio ed è tività citotossica degli NK), le MOLT-4 e il replicazione cellulare, suggerisce che anche
molto simile a quello delle cellule Natural Kil- Linfoma di Burkitt’s. la presenza del gozzo può essere dovuta a
ler, con la sostanziale differenza che gli NK Un aspetto che colpisce è che queste cel- fenomeni autoimmunitari umorali.
non esprimono in superficie il recettore del- lule, sia nell’uomo che nel topo, sono capaci Meccanismi autoimmunitari sono, peral-
le cellule T␥␦. Uno degli aspetti fondamentali di cross-reagire con differenti alleli del com- tro, coinvolti nella oftalmopatia basedowia-
e più interessanti che ultimamente sono e- plesso dell’MHC, facendo giustamente so- na:
mersi nella biologia dei linfociti T␥␦ è che, spettare una mancanza di restrizione nel ri- – la deposizione di immunocomplessi Tg/an-
mentre tali cellule nel circolo ematico sono conoscimento tra ligando (complesso MHC ticorpi anti-Tg a livello dei muscoli retro-
relativamente poco rappresentate, a livello + peptide) e il T cell receptor. orbitari.
invece di particolari distretti costituiscono la L’idea di investigare sul ruolo delle cellu- – l’azione di anticorpi e fenomeni di immu-
popolazione linfocitaria più ampia. I distret- le T␥␦ nelle risposte immuni patologiche si è nità cellulo-mediata diretti contro antigeni
ti fino a ora esplorati, soprattutto nel topo, so- subito fatta avanti e ha riportato in questi ul- di membrana dei muscoli oculari estrin-
no l’epidermide, gli organi genitali, la lingua, timi tempi molti buoni risultati. Infatti le mi- seci e del tessuto retrorbitario.
il piccolo intestino, il polmone, il fegato, la gliori risposte si sono ottenute proprio nello
ghiandola mammaria e la placenta; in essi si studio di patologie a carattere autoimmune
è potuto constatare che le popolazioni cellu- come l’Artrite Reumatoide, l’Artrite Reuma- POSSIBILITÀ TERAPEUTICHE
lari ␥␦ costituiscono un vero e proprio «pool» toide Giovanile, la Sclerosi Multipla, la Ma- DELLE TIREOPATIE
residente poiché per ogni organo esamina- lattia Celiaca, la Polimiosite, la Nefrite Lupi- AUTOIMMUNI IN
to esiste uno specifico riarrangiamento nel ca, il Lupus Eritematoso Discoide, la Der- MEDICINA BIOLOGICA
T cell receptor tipico di quel distretto e non matite Atopica e la Sarcoidosi.
di altri. Questa evidenza ci fa comprendere In queste patologie, si è potuto constatare La Medicina Biologica e quindi l’Omotos-
che esiste un «homing» preferenziale per in buona parte che queste popolazioni cel- sicologia permette, nella maggioranza di ca-
certi distretti e non per altri. Arrivati a questo lulari potrebbero essere coinvolte come pri- si di patologie autoimmuni, un approccio te-
punto sarebbe giusto chiedersi quale po- mum movens dello scatenamento della ri- rapeutico fondamentalmente di tipo etiopa-
trebbe essere il ruolo di tali linfociti nell’e- sposta autoimmune in un particolare distret- togenetico e non di tipo sintomatico.
conomia generale del sistema immune? Eb- to, proprio perché il linfocita T␥␦ è l’unico La terapia medica classica nelle malattie
bene ciò che emerge dalle ultime evidenze che a differenza degli altri linfociti, presenta autoimmuni identifica il suo protocollo fon-
presenti in letteratura è che essi sarebbero particolari peculiarità: l’homing per certi or- damentale nei seguenti farmaci:
importanti come prima barriera nella resi- gani, la mancanza di restrizione del ricono- – antinfiammatori (FANS e non)
stenza a una vasta schiera di agenti infettivi, scimento dell’antigene ma soprattutto uno – corticosteroidi
soprattutto Listeria monocitogenes, Salmo- scarso repertorio nella variabilità del TCR – immunosoppressori.
nella, Leishmania Donovani, Mycobacterium che gli conferisce caratteristiche di intrinse- Con questa impostazione terapeutica, l’ef-
Tuberculosis e Brucella. ca cross-reattività. Proprio queste caratteri- fetto è mirato, sia per gli aspetti umorali che
Il punto più importante da chiarire però è stiche, considerate nel loro insieme, potreb- cellulari dell’autoimmunità. I risultati dal pun-
che cosa esattamente tali cellule protettive be essere alla base dell’innesco di una ri- to di vista laboratoristico sono spesso buoni
riconoscano, un prodotto batterico o un pro- sposta contro il self in seguito alla esposizio- nella fase di somministrazione farmacologi-
dotto dell’ospite sintetizzato come il risulta- ne a un particolare antigene. ca vera e propria, sul piano clinico propria-
to dell’infezione? Per cercare di fare luce su Abbiamo già riferito della presenza nel mente detto, poco stabili nel tempo. Si tratta
tale questione bisogna dire che fin dalla sco- siero di soggetti affetti da morbo di Basedow di terapie che presentano una notoria e in-
perta dei linfociti T␥␦ (anno 1986) a oggi si degli TSAb. Ora un dato è certo: la gravità trinseca tossicità e non sempre tollerate dal
sono ritrovati una serie di antigeni ricono- della malattia è correlata a essi e alla loro at- paziente.
sciuti da essi, costituiti da proteine di super- tività biologica. La Medicina Biologica induce, invece, a
ficie come le molecole del sistema maggio- Il ruolo patogenetico degli TSAb è con- valutare il soggetto secondo:
re di istocompatibilità sia di classe I che II, fermato dal quadro di tireotossicosi neona- – la Fisiopatologia classica;

47
MB LUGLIO/SETTEMBRE MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO

– la Fisiopatologia psico-neuro-endocrino- in senso iper che ipotiroideo. Pertanto, mol- – Sto 25 Tryptophan Stauphen fiale o Tripto-
immunologica (PNEI); to importante, è valutare caso per caso, le fano D6 Guna gocce
– la Genetica Costituzionalistica. probabili cause della tireopatia in atto e rap- – Cerebrum suis Injeel
È opportuno, peraltro, fare alcune consi- portarle alle condizioni del «vissuto psichi- – ACTH Injeel o ACTH D6 Guna gocce
derazioni. Il soggetto che ammala di una pa- co del soggetto». Un esempio potrà rendere – Prolattina D6 Guna gocce
tologia autoimmune, presenta dei dati psi- il tutto più chiaro. È molto diverso impostare – Glandulae suprarenales suis Injeel.
cologico-comportamentali di tipo peculiare? la terapia di una tiroidite autoimmune che si
La personale mia esperienza porterebbe manifesta dopo una condizione di stress, ri- Farmaci omotossicologici, a
a una risposta, entro certi limiti, affermativa spetto a un tireopatia conseguente a un’epi- prevalente azione sul SNC,
nel senso che, nel soggetto affetto da una pa- sodio influenzale oparotitico. non ormonali
tologia autoimmune, sembra coincidere Nel primo caso, saranno inseriti in terapia
spesso una condizione psichica di «aggres- farmaci biologici atti a ripristinare le condi- – Acidum phosphoricum Homaccord fiale
sività repressa» nel tempo, di ipersensibilità zioni neuroendocrine di «eustress», accanto – Acidum phosphoricum Injeel
neuro-vegetativa tale da assumere le carat- ai preparati ormonali biologici. – Ignatia Homaccord fiale e gocce
teristiche di «stress cronico». Nel secondo caso, sarà maggiormente pri- – Ignatia Injeel
Stress cronico, in Fisiopatologia neuroen- vilegiata la terapia ormonale propriamente – Cimicifuga Homaccord fiale e gocce
docrina, significa «sregolazione» della pro- detta, coadiuvata da una terapia biologica – Cimicifuga Injeel
duzione dei neuropeptidi, sofferenza neuro- più peculiarmente immunologica. C’è da os- – Ypsiloheel
nale, che in soggetti predisposti genetica- servare, comunque, che spesso, non è pos- – Stramonium Injeel
mente, si può esprimere in un alterato rap- sibile identificare confini decisi tra una for- – Staphysagria Injeel.
porto fisiologico tra i neuropeptidi stessi e le ma nosologica e l’altra; è sempre opportu-
cellule immunologiche. La problematica di- no una visione olistica del paziente, suppor- Ormonoterapia biologica nelle
venta più intricata e difficile quando è la stes- tata innanzitutto, come già accennato, al rie- tireopatie autoimmuni a espressività
sa ghiandola endocrina a subire un proces- quilibrio dei valori ormonali. clinico-laboratoristica ipertiroidea
so patologico di tipo autoimmune. A questo scopo, in condizioni di un’e-
Pertanto, secondo la mia personale espe- spressività clinica e laboratoristica molto – Glandula thyroidea suis Injeel: organotera-
rienza, l’impostazione terapeutica che dà i marcata in senso ipertirodeo o ipotiroideo, pico modulante la funzione immuno-en-
risultati più significativi è quella PNEI. si associa, almeno inizialmente, terapia con docrina tiroidea.
farmaci quali il metimazolo nel 1° caso, e ti- Nelle patologie autoimmuni iperfunzio-
roxina in condizioni di grave mixedema. nanti, come il Morbo di Basedow, è, il più
ASPETTI GENERALI L’associazione farmacologica tra farmaci spesso, necessario associare il Metimazolo
TERAPEUTICI NELLE allopatici e biologici è necessaria, possibi- onde riportare i valori di T4, T3, FT4, FT3 a li-
TIROIDITI AUTOIMMUNI le, non comporta intolleranze e permette di velli fisiologici. Come già è stato detto pre-
utilizzare dosaggi di metimazolo e tiroxina in cedentemente, l’associazione con la terapia
La terapia omotossicologica delle tireo- quantità molto più basse rispetto alla ormo- biologica permette una riduzione del do-
patie autoimmuni è fondamentale per ripor- noterapia classica. saggio del Metimazolo almeno del 50%.
tare la «sregolata» attività immunologica ti-
roidea in omeostasi biologica. Terapia biologica delle Ormonoterapia biologica nelle
Nell’impostazione della terapia delle ti- condizioni di stress tireopatie autoimmuni a espressività
reopatie autoimmuni, è necessario, come clinico-laboratoristica ipotiroidea
peraltro, secondo la prassi personale, in tut- I farmaci neuro-endocrini più indicati so-
te le patologie degenerative croniche, un no: – Glandula thyroidea suis Injeel
protocollo, che deve valutare da un lato, la fi- – Corpus pinealis suis Injeel: l’epifisi è la – Tiroxina D6 gocce Guna
siopatologia neuro-immuno-endocrina del ghiandola endocrina che produce la me- – Triodotironina D6 gocce Guna
soggetto e dall’altro, gli aspetti fondamenta- latonina, ormone che ha la funzione di A differenza che nell’ipertiroidismo, nelle
li del corrispondente genotipo costituziona- «sincronizzare» i ritmi biologici dell’orga- forme ipotiroidee la terapia biologica del rie-
le. In ogni caso, l’immediato intervento del nismo. quilibrio ormonale è più agevole sia perché
medico deve mirare a riequilibrare la rego- – Serotonin Injeel fiale o Serotonina D6 Gu- è sostitutiva, sia perché attiva l’attività recet-
lazione ormonale tiroidea sia se si esprime na gocce toriale della membrana cellulare delle cel-

48
LUGLIO/SETTEMBRE MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO
MB

lule follicolari tiroidee. Tra i farmaci organo- tabolismo ormonale tiroideo, utile sia nelle
terapici biologici, non bisogna dimenticare patologie iper che ipo.
Deg. Tiroide Stauphen, spesso buon coadiu- – Manganese: nelle forme ipertiroidee.
vante nella terapia delle tiroiditi. – Cuprum: per modulare l’attività infiam-
matoria tiroidea.
Farmaci a prevalente – Zincum-Cuprum: regolatore endocrino.
attività immunologica
Bibliografia
Accanto alla Farmacologia Endocrina Suis
è necessario accostare i farmaci ad attività (1) Covelli, L. Frati, Patologia Generale, Ed.
immunologica propriamente detta cioè gli Florio.
Organoterapici Suis di derivazione linfo- (2) F. Dammacco, Immunologia in Medicina,
Edi-Ermes.
ghiandolare. Ricordiamo, infatti: (3) R. Zissu, Medicina omeopatica Costituzio-
nale, Ed. Boiron.
– Glandula linfatica suis (4) Frederic Vester, Il fenomeno stress, Giunti
– Tonsilla suis Martello.
– Splen suis (5) O.A. Julian, Materia Medica, Ed. Peyronnet.
(6) R. Assagioli, Psicosintesi, Ed. Astrolabio.
– Medulla ossis suis
(7) Leonhardt, Fondamenti EAV, Piccin.
– Medulla spinalis suis (8) Feling e coll., Endocrinology and Metabo-
– Colon suis lism, Mac Graw Hill.
– Sistema degli interferoni (9) Roitt e coll., Immunology, Gower.
e delle interleuchine (10) Robbins, Le basi patologiche delle malat-
– Sistema farmacologico tie, Piccin.
(11) Jean Klein, Immunology, Blackwell.
dei catalizzatori cellulari (12) Rakel, Current Terapy 1994, Saunders.
(13) Current, Medical Diagnosis and Terapy,
Lange.
Nosodoterapia (14) Harrison’s, Principles of Internal Medicine,
12th Ed. Mac Graw Hill.
Si tratta di una terapia il più spesso inso- (15) Lippincott’s, Pharmacology, Harvey.
stituibile ai fini della modulazione immuno- (16) Watson, Biologia molecolare del gene, Za-
nichelli.
logica. Circa la scelta del nosode, noi ci ser- (17) Reckeweg, Prospettive per una sintesi del-
viamo della metodica EAV, che ci sembra il la medicina, Guna.
più immediato e valido supporto tecnologi- (18) Reckeweg, Materia Medica Omeopatica,
co del medico biologico. Alla Nosodotera- Guna.
pia Generale, bisogna sottolineare l’utilità di (19) Ivo Bianchi, Repertorio Omotossicologico,
Guna.
inserire la cosiddetta Nosodoterapia Genoti- (20) Ivo Bianchi, Argomenti di Omotossicologia,
pica Costituzionale, ossia il Nosode corri- Guna.
spondente alla Costituzione carbonica, fosfo- (21) Matarese, S. Atti Congresso Omotox 1990,
rica, fluorica. A quest’uopo ricordiamo: Guna.
(22) Matarese, S. Atti Congresso Omotox 1991,
Costituzione Guna.
carbonica → Psorinum (23) Matarese, S. Atti Congresso Omotox 1992,
Guna.
Costituzione (24) Matarese, S. Atti Congresso Omotox 1993,
fosforica → Tuberculinum Guna.
Costituzione (25) Scapagnini, PNEI, Liviana Ed.
fluorica → Luesinum (26) Seutmann-Kustner, Omeopatia con i bio-
catalizzatori, Guna.
Oligoelementi
– Iodio: elemento fondamentale pdel me-

49

Potrebbero piacerti anche