Sei sulla pagina 1di 68

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MESSINA

Biochimica degli alimenti, della nutrizione e delle malattie metaboliche


Prof.ssa Daniela Impellizzeri

Metabolismo dello iodio


e patologie tiroidee correlate

AA 2021-2022

CORSO DI STUDIO MAGISTRALE IN


SCIENZE DELL’ALIMENTAZIONE E
NUTRIZIONE UMANA
Perché è importante parlare di
iodio?

3
PERCHÉ LOIODIO ÈIL COSTITUENTEFONDAMENTALE DEGLI
ORMONI TIROIDEI?

L’ormone T4 con,ene 4 atomi di


iodio

L’ormone T3 ne contiene 3

Laproduzionediormonitiroideirichiede
l’assunzione alimentare di adeguate quantità
di iodio, raro micronutriente
5
Importanza dello iodio nell’alimentazione

Lo iodio è un micronutriente essenziale per tutte le


specie animali. Esso è presente nel terreno, nelle
acque e nei cibi, specie di provenienza marina.
Lo iodio è deficiente nelle aree geografiche montane dove
è presente il gozzo endemico. La sua funzione
conosciuta infatti è quella di prendere parte alla
formazione degli ormoni tiroidei. Gli abitanti delle
aree carenti di iodio sono infatti esposti a
ipotiroidismo da scarsità iodica.
Lo iodio presente nelle rocce e nel suolo, per azione delle piogge e dell’erosione, è trasportato dalle acque superficiali nei
mari e negli oceani. ll dilavamento dei terreni ha determinato il basso contenuto di iodio nei suoli. Lo iodio contenuto
nell’acqua dei mari evapora nella atmosfera e, con le piogge, ritorna sulla superficie terrestre. Lo iodio presente nel mare
si accumula nelle alghe, nei pesci e nei crostacei, mentre quello presente nei terreni viene assorbito dalle piante.
Dilavamento : È l'azione di erosione che le acque di pioggia esercitano sulle zone inclinate della superficie terrestre
CONDENSAZIONE
NEVE PIOGGIA

ROCCE

EVAPORAZIONE
PRECIPITAZIONE

VEGETALI
LAGHI/FIUMI

Lo iodio, elemento volatile, TERRA


evapora dal mare e ricade sul
suolo terrestre con le
precipitazioni (pioggia e neve)
tornando quindi al mare dopo
essere stato utilizzato da MARI
vegetali, animali e dall’uomo.
SINTESI E METABOLISMO ORMONI TIROIDEI

-Trasporto I (tubo digerente torrente ematico)

- captazione dello I

- ossidazione dello I

- organificazione dello I (incorporato nei radicali tirosinici forma iodotirosina inattiva):

MIT monoiodiotirosina
DIT diiodiotirosina
- ossidazione dello iodio
iodio ione (I-) perossidasi iodio molecolare (I2)

Organificazione dello I
l’aminoacido tirosina incorpora lo I

•MONOIODOTIROSINA (MIT)
•DIIODOTIROSINA (DIT) fa parte della catena polipeptidica
della tireoglobulina

- accoppiamento della tirosina


mediante l’enzima CONIUGASI

MIT + DIT = T3
DIT + DIT = T4
- accoppiamento delle iodotirosine: T3 e T4
-accumulo: gli ormoni si legano alla tireoglobulina (TG) e si accumulano nel secreto
follicolare o colloide.
- idrolisi enzimatica della tireoglobulina: libera AA iodati = iodotironine + iodotirosine
- passaggio in circolo delle iodotironine (T3 - T4) come ormoni.
Le iodotirosine vengono invece deionate e reimmesse nella sintesi ormonica.

- Thyroxine Binding Globuline (TBG)


Globulina legante la tiroxina
- Thyroxine Binding Pre-Albumin (TBPA)
Prealbumina legante la tiroxina

PROTEINE: vettrici nel plasma degli ormoni T3 e T4


Il TSH stimola la sintesi di ormoni tiroidei anche promuovendo la sintesi di
tireoglobulina (Tg) da parte dei tireociti.

La Tg è una proteina omodimerica di 660 kD ad alto contenuto di residui


tirosinici, prodotta nell’apparato di Golgi e riversata sul versante apicale
del tireocita.

Il TSH stimola l’espressione del NIS (sodium/iodide symporter): pompa


che trasporta lo IODIO all’interno del tireocita contro gradiente. Sfrutta
il gradiente del sodio, che viene espulso dalla pompa Na/K ATPasi.

Lo IODIO viene quindi ORGANIFICATO nei residui tirosinici della Tg


grazie alla perossidazione ad opera dell’enzima tireoperossidasi (TPO) sulla
membrana apicale del tireocita. Questo processo è TSH-dipendente.
I Si formano MIT e DIT

tirosina MIT

TPO I DIT
TPO
SINTESI DEGLI ORMONI TIROIDEI
Nucleo tiroxinico

precursori
MIT DIT
I I

I
3-monoiodotirosina 3,5-diiodotirosina

Ormoni secreti

I I T4 I I T3

I I I
L-tiroxina L3,5,3’triiodotironina
La tiroide presenta follicoli ripieni di una sostanza ialina chiamata
colloide e fatta della proteina tireoglobulina: molecole molto grandi su
cui sono presenti anelli di tirosina. Una speciale catena enzimatica lega
uno o due ioni iodio alla tirosina, formando rispettivamente
monoiodotirosina (MIT) e diiodotirosina (DIT). Una molecola di DIT lega
un MIT formando triiodotirosina (T3) oppure una altro DIT formando
tetraiodotirosina (tiroxina – T4). Le forme secrete sono T3 e T4. T4 è la
forma di gran lunga più abbondante, ma si trasforma in T3 nelle cellule
bersaglio. T3 pertanto è la forma effettivamente attiva.

La colloide, prodotta nel reticolo endoplasmatico e accumulata nello


spazio intracellulare viene attaccata da lisosomi, che staccano gli
aminoacidi iodati: T3 e T4 sono secreti per pinocitosi ed entrano nel
torrente circolatorio, dove sono trasportati prevalentemente in legame
con proteine specifiche. MIT e DIT sono deiodinati e tutti i prodotti
residui sono riutilizzati per la produzione di nuova colloide, limitando il
fabbisogno giornaliero di iodio. Tutte le fasi della produzione e della
secrezione di ormoni tiroidei sono controllate dall’asse ipotalamo-
ipofisi.
L’ipotalamo produce un fa1ore (TRF o TRH) che s:mola la liberazione
dell’ormone ipofisario TSH, che agisce dire1amente sulle cellule
follicolari :roidee: aumenta la captazione dello iodio, s:mola la
produzione di colloide e il suo riassorbimento, regolando quindi
l’immissione in circolo di T3 e T4.

La produzione di TRF è controllata a feed-back nega:vo dalla


concentrazione di T3 e T4.

La carenza di iodio nella dieta, oppure il consumo prevalente di


verdure che inibiscono il riassorbimento dello iodio (cavoli) provoca,
oltre ad altri numerosi sintomi dell’ipo:roidismo, una cara1eris:ca
ipertrofia :roidea che si manifesta come gozzo (ipo:roideo) perché le
:rosine non iodate non possono essere secrete e si accumulano nei
follicoli, con:nuamente s:molate dal TSH. Esistono anche varie forme
di gozzo iper:roideo, accompagnate da iperfunzione.
Effetti dello iodio
• Per la produzione di T3 e T4 è necessaria la presenza di I-
nella dieta (almeno 150 µg/die)
• La riserva di :reoglobulina nella colloide sopperisce a
carenze di iodio per alcuni mesi
• La mancanza transiente di iodio induce la produzione di T3
anziché T4 a livello :roideo
• La mancanza cronica di iodio produce una sindrome
ipo:roidea (cre:nismo endemico)
• L’eccesso di iodio plasma:co ne inibisce transientemente
l’u:lizzo da parte della :roide (effe1o Wolff-Chaikoff)

'effe#o Wolff-Chaikoff è l'ipo=roidismo iodio indo>o


ACOSASERVONO GLI ORMONITIROIDEI?

Gli ormoni tiroidei controllano


l’accrescimento, lo sviluppo, la
riproduzione, in due parole
l’equilibrio metabolico di tutto
l’organismo e durante tutta la
vita.

Durante la vita fetale e nell'infanzia gli


ormoni tiroidei sono fra i principali
determinanti dello sviluppo del
sistema nervoso centrale e periferico
20
Lapersistentecarenzadiiodiopuòprovocare:

•Noduli tiroidei e Gozzo

•Ipotiroidismo (rallentamento
generale del metabolismo, astenia,
scarsa concentrazione, freddo, stipsi,
rallentamento del battito cardiaco,
voce rauca, cute secca)

21
Nel bambino la persistente carenza di iodio può
provocare inoltre:

• Arresto della crescita


• Rallentamento dello sviluppo neurocognitivo

22
In gravidanza una grave epersistente
carenza di iodio puòprovocare:
• Aborto
• Malformazioni fetali
• Compromissione dello sviluppo neurologico del feto

Un’adeguata assunzione di iodio in gravidanza migliora il quoziente intellettivo (QI) e


garantisce un adeguato sviluppo neurologico del23neonato!
Le cause dell’alterazione della tiroide
possono essere numerose ma le più
frequenti, oltre a quelle genetiche,
sonol’ipertiroidismo e l’ipotiroidismo ,
le allergie, le malattie metaboliche, la
prolungata esposizione a radiazioni. Per
proteggere la salute di questa preziosa
ghiandola è fondamentale seguire, oltre
alle indicazioni mediche e farmacologiche
del caso, una sana ed equilibrata
alimentazione .
Come entra lo iodio nel nostroorganismo?

Lo iodio non si respira ma si MANGIA!

Gli alimenti sono


la fonte principale
di IODIO in
natura.

Fabbisogno di iodio di un adulto = 150 microgrammi al giorno


16
Lo iodio ha dunque un ruolo importante nel funzionamento della tiroide,
infatti l’introito di questo minerale va limitato nell’ipertiroidismo e invece
incrementato nell’ipotiroidismo.

Conoscere il sale e gli alimenti con maggior contenuto di iodio è


ovviamente utile anche per chi soffre d’ipertiroidismo, così che possa
evitarli o moderarne il consumo secondo il parere del proprio medico.

Lo iodio va bandito dalla dieta del paziente con ipertiroidismo, con


presenza di noduli iperfunzionanti. Per ridurre il consumo di iodio occorre
utilizzare sale non marino o senza iodio come quello dell’Himalaya e
mangiare con moderazione tutti gli alimenti, che ne contengono grandi
quantità come appunto il pesce, soprattutto i crostacei e i molluschi.
Anche le alghe ne contengono buone quantità.
Perché è aumentato il fabbisogno di iodio
in gravidanza?

• Aumentata sintesi di ormoni .roidei perché


parte di ques. passano al feto

• Passaggiodiiodioalfeto

• Aumentata perdita urinaria dello iodio

Se la madre ha un sufficiente apporto nutrizionale di iodio


durante la gravidanza, un adeguato apporto di iodio sarà
garantito anche al feto
37
Perché è aumentato il fabbisogno di iodio durantel'allattamento?

Il LATTEMATERNO è l’unica fonte


di iodio per il lattante. Quindi è
importante che la madre abbia
un adeguato apporto
nutrizionale di questo elemento
durante questa fase della vita.

21
“Iodoprofilassi”
Integrazione dello iodio nella dieta

SALE IODATO
30 microgrammi iodio/gr di
sale
Il sale iodato rappresenta la soluzione
alimentare proposta dall'organizzazione
mondiale della sanità per cercare di far
fronte ai disturbi e problemi di salute
causati da carenza iodica.

24
Perché il sale come veicolo di iodio?

L'utilizzo del sale iodato Alimento utilizzato da larghi strati


rappresenta la strategia della popolazione
raccomandata
dall’Organizzazione Mondiale Consumo relativamentestabile
della Sanità a livello
mondiale per l’eradicazione Costi di produzione relativamente
dei disordini da carenza contenuti
iodica

42
Il sale iodato va utilizzato come il normale sale da cucina, nelle stesse
quantità, senza incrementarne il consumo. Negli individui predisposti, un
consumo eccessivo di sale, indipendentemente che sia iodato o meno, può
favorire la comparsa di ipertensione (quindi di alcune malattie cardiache,
renali e dei vasi sanguigni), tumore allo stomaco e osteoporosi
Il sale iodato non può far male

Consumare 5 g di sale iodato al giorno equivale a


mangiare una porzione di pesce di mare

Il sale iodato aggiunge iodio all’alimentazione


e ne integra la carenza

Il sale iodato non è un farmaco ma un alimento


che consente di integrare lo iodio in quantità
fisiologiche

44
OSNAMI

L’OSNAMI è
l’Osservatorio Nazionale per il
Monitoraggio della Iodoprofilassi
dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il programma di monitoraggio prevede controlli


periodici dell’efficienza, efficacia e sicurezza della
iodoprofilassi su scala nazionale.

45
Benefici della iodoprofilassi

• Scomparsa dei noduli e del gozzo da carenza di


iodio

• Scomparsa dell’ipotiroidismo congenito da


carenza di iodio

• Aumento sensibile
del QI medio dei
bambini

• Protezione dalle radiazioni ionizzanti


46
Nel mondo sono quattro i sali di iodio con cui può essere arricchito il sale da
cucina per consumo umano:
Potassio Iodato KIO3
Potassio Ioduro KI
Sodio iodato NaIO3
Sodio ioduro NaI

(piu ampio e il ventaglio di additivi contenenti iodio nel caso dei mangimi per animali)
In Italia sono permessi solo
KI (“sale iodurato”),
KIO3 (“sale iodato”)
e KI + KIO3 (sale iodurato e iodato)

KI è il più naturale, essendo spontaneamente presente nell’acqua di mare e


quindi, sebbene in piccola quantità, nel sale marino integrale.
Tuttavia a contatto con O2 tende nel tempo a ossidarsi:
4H+ + 4I− + O2→ 2I2 + 2H2O
producendo I2 che causa un ingiallimento del prodotto. Per questo motivo negli
ultimi anni è stato soppiantato quasi ovunque in Italia da KIO3 (0.005%).
Quanto sale arricchito dobbiamo consumare?
In aggiunta a quello già fornito con la dieta, ogni grammo di sale arricchito
di iodio ci fornisce 30 µg di iodio in più (cioé, nel caso di un individuo adulto, 1/5 di
quello che è necessario assumere ogni giorno).
E’ comunque necessario, al tempo stesso, ridurre il consumo abituale di
sale (cloruro di sodio); elevati apporti di sodio aumentano infatti il rischio
di malattie cardiovascolari, sia attraverso l’aumento della pressione arteriosa
che indipendentemente da questo meccanismo.
La cosa migliore da fare è quella di utilizzare sempre il sale arricchito di
iodio, tenendo presente che dovremmo dimezzare i nostri consumi di sale
(che attualmente corrispondono in media a circa 10 g al giorno) per
raggiungere un compromesso tra il soddisfacimento del gusto e la
prevenzione dei rischi legati al sodio.

E’ vero che il sale marino integrale (non raffinato) è molto ricco di iodio?
Contiene ioduri, ma non in quantità sufficiente per il nostro fabbisogno giornaliero
(a meno che non se ne assumesse una quantità pericolosa come quantità di NaCl)

Fonte: Ministero della Salute


Il sale iodurato o iodato può essere usato efficacemente anche:
nella ristorazione collettiva;
nell’industria alimentare (in cui tuttavia va escluso lo ioduro nei casi in cui può essere
ossidato da componenti dei cibi rendendoli più scuri, effetto innocuo ma esteticamente
indesiderabile);
nei mangimi degli animali

Non è adatto invece come profilassi


in caso di incidente radioattivo
perché ne occorrerebbe una quantità
eccessiva (come dose di NaCl
associato). In questo caso si devono
assumere (secondo le istruzioni delle
autorità) compresse di KI (vendute
in farmacia). Esse servono a fornire
in abbondanza alla tiroide iodio non
radioattivo in modo che non assorba
quello radioattivo.

E’ di fondamentale importanza che la somministrazione dello iodio stabile sia


tempestiva rispetto all’inizio dell’esposizione agli isotopi radioattivi dello iodio
presenti nell’atmosfera
La terapia con iodio 131 (131I) è tradizionalmente riservata ai
pazien7 affe9 da iper7roidismo, una condizione in cui
la ghiandola 7roide presenta un'eccessiva a9vità endocrina. La
terapia con iodio-131 è uno strumento importante anche nella
cura delle neoplasie 7roidee.
Iodio 131
Lo iodio 131 è un isotopo radioa9vo u7lizzato in medicina
nucleare sia a scopi diagnos7ci che terapeu7ci.
Oltre a essere impiegato nel traCamento dell'iper7roidismo,
grazie alla sua radioa9vità, può essere infa9 sfruCato in una
tecnica diagnos7ca chiamata scin7grafia 7roidea.
Patologie Tiroidee e esami di laboratorio
IPOTIROIDISMO
– diagnosi:
diminuiti livelli plasmatici di T4
– negli adulti bassa attività metabolica,
aumento di peso e diminuita ingestione
di cibo, intolleranza al freddo e
accumulo di mucopolisaccaridi tissutali
(myxedema)
– nel feto, ritardo nella crescita e
diminuito sviluppo del SNC
(“cretinismo”)
– Cause:
! tiroiditi autoimmuni
! deficit di iodio
! disordini ipofisari
! molecole tipo litio e tiouracile
IPOTIROIDISMO PRIMARIO

Eccesso di iodio
L’eccesso di iodio puo’ essere dannoso per la tiroide e puo’ alterarne la
funzionalità (sia facilitando l’ipertiroidismo, sia in alcuni casi
bloccandone la funzionalità) e va quindi evitato.
Nei soggetti con ipertiroidismo è meglio evitare l’uso di prodotti
iodati.

Nei pazienti con


difetto del processo di organificazione
(effetto Wolff-Chaikoff)
il blocco allo iodio
si verifica
per dosi inferiori e può essere permanente
L' effetto Wolff-Chaikoff, è una presunta riduzione dei livelli degli ormoni
tiroidei causati da ingestione di una grande quantità di iodio.
IPOTIROIDISMO

Eziopatogenesi
-Sede della disfunzione
•Tiroide: Ipotiroidismo primario

•Ipofisi: Ipotiroidismo secondario


•Ipotalamo: Ipotiroidismo terziario

•Tessuti periferici: Resistenza generalizzata agli ormoni tiroidei


IPOTIROIDISMO

BASSI LIVELLI CIRCOLANTI DI ORMONI TIROIDEI

Effetti sul metabolismo:

Calano la sintesi e la degradazione delle proteine

Il bilancio azotato è lievemente positivo

Calano la sintesi e la degradazione dei trigliceridi e del colesterolo

Aumentano i livelli plasmatici di colesterolo e calano quelli degli acidi

grassi liberi = profilo aterogeno


IPERTIROIDISMO
– diagnosi:
–aumentati livelli plasmatici di T4
– perdita di peso corporeo e
aumentata ingestione di cibo e
gozzo tiroideo (dovuto a costante
stimolazione)
–Cause:
! Malattia di Graves- autoanticorpi
stimolano il recettore del TSH
! Recettori del TSH mutati e attivi

(adenomi)
!Adenoma ipofisario (é TSH),

raro
La malattia di Graves è una patologia
autoimmune, nel corso della quale il sistema
immunitario produce degli autoanticorpi noti
come immunoglobuline stimolanti la tiroide
(TSI) che agiscono similmente all'ormone
stimolante la tiroide (TSH), inducendo la
ghiandola tiroidea a produrre un
eccesso di ormoni tiroidei.
IPERTIROIDISMO

ECCESSIVI LIVELLI CIRCOLANTI DI ORMONI TIROIDEI

Effetti sul metabolismo:

Aumentano la sintesi ma soprattutto la degradazione delle proteine

Diminuiscono le proteine tissutali

Il bilancio azotato diviene negativo

con calo di peso, perdita di tessuto muscolare, debolezza

Aumentano la sintesi ma soprattutto la degradazione dei trigliceridi

e del colesterolo

Diminiuscono i livelli plasmatici di colesterolo ed aumentano quelli dei

trigliceridi
IPOTIROIDISMO Diagnosi di laboratorio

miglior test di valutazione per


l’ipotiroidismo primario

Dosaggio TSH
(metodi immunometrico e chemiluminescenza)
DOSAGGIO DEL TSH
Ipotiroidismo Viene effettuato essenzialmente per
1. Valore basale di TSH supportare la diagnosi di ipotiroidismo
primitivo
(valori normali basali: 0-5,5 µUI/ml).
Elevato basso Un ipotiroidismo senza valori elevati di TSH
indica che la patologia tiroidea è secondaria
ad un deficit dell’ipofisi o dell’ipotalamo.
Ipotiroidismo Ipotiroidismo
Determinazione TSH utile per:
primitivo secondario • Diagnosi di ipotiroidismo congenito
neonatale
• Diagnosi differenziale tra ipotiroidismo
test al TRH primitivo e secondario
• Valutazione dell’efficacia della terapia
sostitutiva con T3 e T4
Aumento TSH mancato
aumento TSH
Prova dinamica: test di stimolo con TRH
Si somministrano 200 ug per via endovenosa
Ipotiroidismo 3° Ipotiroidismo 2° in 30’’ e si effettuano prelievi ai tempi
a deficit ipotalamo a lesione ipofisaria -15’, 0’, 10’, 20’, 30’, 45’, 60’, 90’, 120’.
IPOTIROIDISMO Diagnosi di laboratorio

Dosaggio TSH
Non utile

Malattie ipofisarie o ipotalamiche


Fase di ripresa delle malattie critiche
Uso di Farmaci – dopamino agonisti, glucocorticoidi,
somatostatina, fenitoina
Resistenza generalizzata agli ormoni tiroidei
DOSAGGIO DEGLI ORMONI TIROIDEI E TIREOPATIE
Tiroxina totale nel siero (T4): Il T4 dipende dal livello sierico delle
proteine che lo legano (per l’80%), in particolare la globulina legante la
tiroxina (TBG).
Se queste proteine sono basse anche T4 totale è basso, e viceversa.

Valutazione T4 libera (FT4, 0.002-0,004% del T4): Un tempo ottenuta


dalla misura del T4 totale e dal grado di saturazione delle proteine leganti gli
ormoni tiroidei.
Sebbene siano disponibili dosaggi per T3 e T4 totali, e’ opportuno determinare le
frazioni libere FT3 e FT4.

Anticorpi anti-tiroide: dosaggio anticorpi anti-TG (Ab-TG), anticorpi anti-


microsomiali (Ab-TMS), anticorpi anti-tireoperossidasi (Ab-TPx).

Andamento dei valori di funzionalità tiroidea in varie tireopatie


Ipertiroidismi ---->T4 (FT4), T3 (FT3) elevati, TSH indosabile
Ipotiroidismi-------> T3, T4 bassi; FT3, FT4 bassi, TSH elevato
Aumenti di TBG ---->T3, T4 elevati; FT3, FT4 normali, TSH normale
Diminuzione di TBG-----> T3, T4 bassi; FT4, FT3 normali, TSH normali
Esami di laboratorio
•T3 (valori normali 80-210 ng/dl) è indice solo in minima parte dell’attività
secretoria diretta della tiroide, in quanto per il 90% viene prodotto dalla
deiodazione periferica di T4, è l’ormone attivo per eccellenza.
• T4 (valori normali 4,5-12 mcg/dl) è indice diretto dell’attività secretoria
della tiroide ed una sua alterazione può indicare una modificazione secretoria
tiroidea o un’alterazione a carico delle proteine plasmatiche di trasporto.
• TSH prodotto a livello ipofisario (valori normali 1-5 mcU/ml circa), è
importante per la diagnosi differenziale tra ipotiroidismo primario (TSH
elevato) e secondario a insufficienza ipotalamo-ipofisaria (TSH basso).
• Test con TRH (ormone di liberazione della tireotropina).
• Anticorpi anti-tireoglobulina e anti-microsomiali particolarmente indicati
nella tiroidite di Hashimoto.
• Tireoglobulina importante nella sintesi degli ormoni tiroidei usato anche
come marker tumorale.
• Calcitonina: un suo innalzamento (> 1 ng/ml) depone per la presenza di
carcinoma midollare della tiroide.
Mol, integratori vengono studia, per aumentare l'a3vità ,roidea e
s,molare l'organismo a "bruciare più calorie dal momento che le
persone con una ,roide naturalmente iperfunzionante esibiscono
una spiccata magrezza associata però ad altri segni ben più gravi,
come ipersudorazione, tremori, gozzo, tachicardia, aritmie.

Dal momento che la sintesi degli ormoni ,roidei dipende dalla


disponibilità di adeguate quan,tà di iodio, la maggior parte degli
"integratori per la ,roide" con,ene questo minerale o fon, che ne
sono par,colarmente ricche (in generale estra3 di alghe marine,
come il fucus o la laminaria). Spesso è presente anche il selenio, un
componente essenziale del sistema enzima,co che trasforma
la ,roxina (T4) in triiodo,ronina (T3), ricoprendo un ruolo di primo
piano nel supportare la funzione ,roidea.
L’integrazione di iodio risulta particolarmente utile a chi soffre
di ipotiroidismo, perché la sintesi degli ormoni a livello della tiroide dipende
in gran parte proprio dalla disponibilità di questo minerale, fondamentale per
il corretto funzionamento della tiroide.
Inoltre, gli integratori a base di iodio apportano dei benefici durante età
adulta, quando una carenza potrebbe provocare disfunzioni di vario tipo,
soprattutto l’ingrossamento della tiroide, una patologia che affligge circa il
10% della popolazione, ma anche danni a carico del sistema nervoso
centrale e periferico.
L’assunzione degli integratori di iodio, inoltre, è consigliata in gravidanza e
durante l’allattamento, quando ne aumenta il fabbisogno, in quanto questo
minerale risulta fondamentale per lo sviluppo fisico, intellettivo e
neurologico del bambino.
Misura iodio urinario
La misura dell’escrezione urinaria dello iodio ha oggi utilità
epidemiologica. Grazie ad una valutazione di questo parametro in diverse
aree geografiche è stato possibile definire situazioni carenziali e
intervenire con apporti supplementari con le acque, o con diversi alimenti
(latte, sale iodato ecc). Lo iodio ingerito viene eliminato con le urine.
Quindi la ioduria rappresenta non tanto lo stato di apporto iodico a lungo
termine, quanto quello di recente assunzione. Il dosaggio dello iodio
urinario può dunque essere utile nella diagnosi di eccessiva ingestione di
sostanze iodate, come può osservarsi con l’uso di antisettici quali la tintura
di iodio o farmaci iodati ad esempio l’amiodarone. Una seconda
condizione è proprio la valutazione degli effetti della supplementazione
iodica nelle popolazioni carenti. La utilizzazione più importante però è
certamente quella dello studio dell’apporto e bilancio iodico in gravidanza
e con la lattazione tenuto conto dei problemi che possono essere causati
al neonato. Nel complesso però la misura dello iodio urinario ancora non
ha un grande rilievo diagnostico nel singolo paziente.

Potrebbero piacerti anche