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La conoscenza si fonda sulla ragione

o sull'e sperienza?
Platone e Aristotele

La luce del sole illumina il mattino,


filtrando attraverso le fronde degli alberi

Lo scultore francese Auguste Rodin


è all'o pera per realizzare un busto
Immagini usate per la riflessione sulla conoscenza e utili
per richiamare le metafore usate per descrivere l'o rigine
della conoscenza umana

Nella 1ª un grumo di creta assume una forma


riconoscibile grazie alle mani sapienti dello scultore

Nella 2ª la natura acquista una propria forma grazie a


un fascio di luce
Per rappresentare la mente dell'uomo prima di un esperienza, si è fatto ricorso alla

Tabula rasa = tavoletta di cera usata come


piano di scrittura

Conoscenza = faro che "illumina" (attivamente) le cose e


non si limita ad "accoglierne" (passivamente) i segni.
Su che cosa si fonda la
conoscenza?
Faro La conoscenza si fonda sulla ragione e sul suo
insieme di nozioni innate. La ragione può costruire
una conoscenza universale e rigorosa (innatismo)
Tavoletta
La conoscenza si fonda sull'esperienza sensibile
(raccolta di dati) dai quali si ricavano concetti
universali. Non esistono conoscenze innate, cioè
indipendenti dall'e sperienza e anteriori a essa
(empirismo)
Approfondiamo la questione
Dal senso comune alla filosofia

Per Platone la conoscenza si fonda sulla ragione, mentre


l'e sperienza serve soltanto come stimolo, offrendo
l'o ccasione perché l'anima possa "ricordare" (reminescenza)
ciò che ha appreso prima della nascita.

Per Aristotele la conoscenza deriva dall'e sperienza


sensibile. Egli ritiene che, prima dell'e sperienza, la nostra
mente sia una tabula rasa. Le idee non sono innate e non
esistono separatamente dalle cose, ma sono prodotte
dall'intelletto.
Il modello innatista:Platone
Le idee costituiscono l'o ggetto di una una pura visione della
mente.

L'e sperienza sensibile è invece una visione del corpo che offre la
coppia imperfetta e sbiadita che fugge da stimolo per ricordare.

La verità di Platone consiste nella visione dell'e ssere intelligibile


e incorporeo, che si coglie solo con la ragione (logos)

Nel Fedone, Platone mette in luce i limiti di ogni concezione


empiristica della conoscenza su una argomentazione lucida e
stringente.

Platone segue dunque la direzione opposta rispetto agli empiristi


Il modello empirista:
Aristotele
La concezione aristotelica della conoscenza è antiplatonica

Per lui sono innate (indipendenti dall'e sperienza) solo le nostre


facoltà conoscitive

Le idee non sono enti separati e transcendenti.

Idee= forme indissolubilmente legate alla materia, immanenti


alle cose e contenute in potenza nelle sensazioni, separabili
( mediante l'intelletto)

Tutta la conoscenza inizia con l'e sperienza dei sensi


Nella Sensibilità (capacità di percepire i dati
sensibili) Aristotele distingue
l'immaginazione (evocare l'immagine delle
cose percepite, traccia lasciato nell'animo
umano dalle sensazioni) = schema mentale
unitario

Intelletto ricava le forme intelligibili


astraendole dalle forme sensibili= forma
intelligibili sussistono separatamente dalla
materia
Una questione aperta
L'innatismo platonico e l'e mpirismo aristotelico si imporranno come due
opposti paradigmi gnoseologici

Aristotele non può essere considerato un empirista "ingenuo", perché coglie il


nesso che lega ragione ed esperienza

Secondo Aristotele un sillogismo, per essere scientifico, deve essere non


soltanto valido, ma anche vero.

Ma come si ottengono le premesse vere?

Processo induttivo: consiste nel ricavare proposizioni generali


dall'o sservazione di più casi particolari. Su questo punto l'analisi di
Aristotele è penetrante. Per via induttiva è impossibile arrivare ad
affermazioni necessarie, perché per essere tali queste richiederebbero la
verifica di tutti i casi possibili, compresi quelli futuri.
Ragionamento induttivo= riguarda l' "universale per lo più"
Cioè il dominio del probabile e non quello della certezza scientifica.
Deduzione= consiste nel ricavare conseguenze particolari da premesse
generali

La deduzione presenta una difficoltà, perché, nella ricerca di premesse


sempre più generali, o dobbiamo procedere all'infinito, o dobbiamo
postulare alcune proposizioni generali.

Per Aristotele la conoscenza deve alla fine ricorrere alla intuizione o


"visione della mente" cit. Platone.

Dopo aver osservato un numero di animali che muoiono, si coglie la


mortalità come essenza dell'animalità e dunque dell'uomo.

Premessa di un sillogismo scientifico= tutti gli animali sono mortali,


tutti gli uomini sono animali , tutti gli uomini sono mortali

L'e sperienza svolge una funzione di stimolo per la visione delle


essenze.

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