Il settecento è un periodo storico caratterizzato dal rinnovamento del pensiero comune,
questo movimento viene chiamato illuminismo. Si vanno ad indagare tutti i temi che riguardano l’uomo andando a discuterne dal piano scientifico a quello economico, filosofico, storico… Da esso ne derivano moltissime riforme in tutti gli ambiti, ponendo le basi per il secolo successivo. Questa corrente si diffonde in tutta l’Europa, compresa l’Italia, principalmente grazie a due centri culturali, Milano e Napoli, ispirati ai principali illuministi dell’epoca. Molti sono gli elementi che aiutarono a sviluppare questo processo di rivoluzione,il cambiamento di domini e dinastie nei principali centri italiani, la crisi della cultura e letteratura seicentesca, ed infine il cambiamento di importanza dei ceti sociali, la borghesia diventa la classe principale che ha lavorato per modificare la società sotto ogni aspetto, economico, commerciale,a volte religioso… Il settecento,per quanto riguarda la letteratura, può essere diviso in due periodi, nell’Arcadia riguardante la prima metà, e l’Illuminismo riguardante la seconda parte. L’Arcadia e i letterati legati a questa scuola, rispondono ai problemi del settecento, si passa a dei testi semplici e di buon gusto, parlano di temi semplici ripresi dall’antico. I letterati andavano a riprendere e rielaborate miti famosi, ma di essi andavano a soffermarsi solo su alcuni punti, oppure andavano a riprendere opere minori. I principali temi trattati erano di tipo pastorale, storie e racconti riguardanti l’amore. Esse erano spesse messe in scena e accompagnate da musica. Queste opere venivano viste e ascoltate in momenti di svago, spesso venivano scritte per eventi più o meno importanti. Tutto ciò portava la poesia a risultare artificiosa, vuota, ma comunque molto semplice e lineare rispetto alla poesia barocca. Nella seconda parte del secolo si passa a quella scuola chiamata Illuminismo, focalizzata principalmente su aspetti materiali della vita comune, rivoluzionati o in via di rivoluzione tramite il pensiero degli intellettuali basato su un senso di rivoluzione. I testi riguardavano qualsiasi ambito, erano principalmente dei piccoli trattati focalizzati su un unico tema. Questa corrente, inoltre, sembra che vada ad esaltare e rendere grande la classe prima citata, quella della borghesia, che era stata oggetto e soggetto di rivoluzione, perno centrale per i più importanti cambiamenti del secolo. Tra i più famosi letterati vi è Cesare Beccaria, che si occupò principalmente di diritto ed economia, andando a trattare nel testo “Dei delitti e delle pene” di pena di morte e tortura, andando a sottolineare come esse siano metodi barbari per andare a punire il reo, andando a parlare in maniera diversa da tutti di questo tema, in maniera illuminata. Un altro autore di vasta importanza per questo periodo è Pietro Verri, che oltre a lavorare per il governo Austriaco, scriveva trattati di diverse materie, mettendo al servizio i propri scritti tecnici a disposizione del governo. Scriverà i “ 37 articoli” riguardanti principalmente l’ambito economico e giuridico, ma anche altri trattati di tipo filosofico o di tipo tecnico. Tra le due fazione, si può notare come l’Arcadia e gli scritti ad essi collegati si possano riferire ad un momento di svago, l’illuminismo, come un mix tra lo svago e il formale, infatti in esso si trattano temi che possono essere letti anche in periodo di ozio, come quelli di tipo filosofico, o perchè no,anche quelli economici o giuridici, che però allo stesso tempo possono essere letti e usati in momenti formali. Nonostante questa netta divisione dei due tipi di scrittura e argomentazione, il settecento è caratterizzato da una forte rivoluzione; possiamo perciò leggere il periodo dell’Arcadia come rivoluzionario per il ritorno, o meglio la reinterpretazione di temi classici in chiave “moderna”, e per lo stile riadoperato in questo periodo, molto differente da quello barocco. L'illuminismo come rivoluzionario per le varie argomentazioni che in esso si trattano, e non solo per l’argomento, ma anche per il modo in cui esse sono trattate, completamente nuovo e mai visto prima.