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APPUNTI MUSICOLOGICI

per esecuzione e interpretazione

Syrinx di C. Debussy
(1913)
È il primo brano solistico composto per il moderno flauto Böhm, messo a punto nel 1847.
È un brano che nasce come parte della musica di scena di Psychè un'opera teatrale di Gabriel
Mourey un amico di Debussy, drammaturgo e artista poliedrico.

In questo spettacolo la 1^ scena del III atto in cui si inserisce Syrinx non descrive la fuga della ninfa
dalle grinfie di Pan come solitamente si pensa, ma una scena notturna con la luna che splende nel
cielo e una grotta nell'ombra.
Pan è dentro la grotta e fuori c'è una radura con delle ninfe che voluttuosamente danzano,
raccolgono fiori, giocano e che ogni tanto si fermano per ascoltare il suono commovente di Pan
che suona la siringa da dentro la grotta. Probabilmente sta per morire.
Il mito di Pan (il dio della totalità, dell'immersione totale nel mondo della natura) aveva
caratteristiche animalesche (infatti lui aveva zampe di capra)

NB: Nella classicità gli strumenti a corda o ad arco sono solitamente associati alle altezze spirituali,
mentre gli strumenti a fiato alla carnalità, a ciò che fa perdere la ragione. Infatti il dio Bacco in
realtà suona l'aulos.

Le ninfe fuori della grotta sono ammaliate da Pan e una di loro ha paura del suo suono.
Solo dagli anni Settanta del Novecento sappiamo in quale punto preciso dello spettacolo si doveva
iniziare a suonare il brano perché sono stati ritrovati appunti autografi e lettere.
Il brano era suonato fuori scena (dietro le quinte) e sopra il testo recitato.
Sappiamo per certo che il grande flautista Fleury (che lo eseguì per la prima volta) lo suonava
dietro una tenda. Il testo è seducente, l’ambiente notturno ed il suono del flauto molto
ammaliante e pericoloso per le ninfe ( che infatti alla fine si innamorano).
Debussy scrive questo brano in circa due settimane.
Lui è morto nel 1918, questo brano è stato composto nel 1913 e non è mai stato pubblicato
quando lui era in vita. Fleury (il flautista) era il proprietario del brano perché Debussy glielo aveva
consegnato personalmente.

Fleury ha suonato tante volte questo brano in concerto e anche in quelle occasioni si posizionava
dietro a un paravento.
Questo brano si intitolava la Flûte de Pan, che però è anche una delle Chanson de Bilitis ( un’altra
famosa opera di Debussy), per cui l'editore Jobert, quando la vedova di Fleury glielo diede per
pubblicarlo, decise di cambiare il titolo in Syrinx ( ovvero Siringa, la ninfa amata da Pan e
trasformatasi in canna e poi in flauto)
Quando questo manoscritto arrivò all’editore dalle mani della vedova di Fleury egli chiese a
Marcel Moyse ( il famoso flautista professore del Conservatorio di Parigi autore di tanti libri
didattici) di revisionarlo ( nell'originale non c'erano le stanghette di battuta). Moyse aveva studiato
il brano con Debussy. Mette tantissimi respiri e forse alcune legature perché c’erano incongruenze
ritmiche.

Questo manoscritto originario ad oggi non lo abbiamo più. Moyse non scrisse il suo nome in
questa prima revisione che viene pubblicata nel 1927 da Jobert appunto.
Trevor Wye ( famoso flautista inglese vivente) è stato allievo di Moyse e dopo settanta anni ha
fatto un'intervista a Moyse che gli ha svelato che i fiati, gli accenti le stanghette le aveva in realtà
messe lui e non Debussy.
Nei primi anni Novanta un flautista svedese ha scoperto un nuovo manoscritto di proprietà di un
privato
È stato edito in tiratura limitatissima, ma tutte le edizioni tra il 1927 e il 1976 sono tutte uguali
perché l'unico manoscritto che avevano gli editori era quel primo manoscritto di Fleury con le
revisioni di Moyse.
Differenze sostanziali tra l’edizione di Jobert e quella del flautista svedese: nel manoscritto ci sono
3 fiati, nell'edizione Jobert ce ne sono 18! È ovvio che Debussy aveva scritto soltanto fiati musicali,
ma teniamo presente che Fleury era famoso perché aveva una capacità polmonare straordinaria,
mentre Moyse aveva avuto un problema polmonare e solitamente proponeva più fiati di quelli che
solitamente i flautisti prendono.
Lo stesso Moyse, infatti, ha poi dichiarato che Debussy non amava il fiato di battuta 16 e quello di
battuta 25, così come l’accento su l’ultimo SI era stata una sua interpretazione.
Debussy era molto molto severo nella pretesa della precisione ritmica.
Scriveva in maniera accurata il ritmo e lo pretendeva in generale dagli esecutori di tutta la sua
musica, mentre in realtà oggi la tendenza è quella di suonare questo brano in maniera molto
libera.
Nello studio delle testimonianze di flautisti allievi di Fleury pare che per il tres modere la
pulsazione più vicina all’intenzione dell’autore sia 80 ( pulsazione cardiaca) e per un peu
mouvementè sia 92

Per approfondire l’analisi cfr:


http://www.gatm.it/analitica/numeri/volume2/n2/2.htm

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