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• Pirandello con “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” (1925) l’io narrante è spettatore:
essere operatore per Gubbio equivale a girare impassibilmente la manovella della
macchina.
• Buster Keaton “The cameraman” (1928), mostra una scimmia padroneggiare una
macchina da presa.
• Michelangelo Antonioni “Blow Up” (1966), perdita di controllo dell’uomo sul mezzo.
-> Dunque oggi: l’artista non esprime più la sua interiorità, ma racconta la “tecno-logica”
del dispositivo, mentre la critica deve evidenziare lo sforzo di padroneggiamento del
mezzo oppure sottolineare l’autonomia della tecnologia dell’autore.
3. Douglas Gordon e Philippe Parreno, Zidane: 21th Century Portrait (2006), tutto è
rigidamente programmato: si segue visivamente, con telecamere poste in diverse
angolazioni, solo il calciatore Zidane, che sembra giocare da solo, concentrato sul pallone
—> concepito come ritratto storico. Alla fine avviene il colpo di scena: Zidane viene
2. Roberto Cuoghi, nel 2006 realizza In camera caritatis, un data-base aggiornabile dove
l’autore ne rivendica la paternità ma declina ogni responsabilità di utilizzo: l’opera
consiste in un sito web, con all’interno un elenco di nomi apparteniti al sistema dell’arte
(galleristi, critici…) i quali possono essere votati dagli utenti che accedono con una
votazione da 0 a 9, il risultato viene mostrato attraverso la comparsa dei nomi sullo
schermo: il nome con il punteggio più alto si ritroverà al centro dello schermo, ingrandito
rispetto a quelli con un punteggio inferiore, con un carattere più piccolo e posti agli
estremi della pagina. —> Il progetto dunque vede pubblicare in un luogo virtuale e
accessibile, un pensiero privato. Da qui il titolo, che vede come significato il confidare ciò
che non deve essere pubblico.
Il web di Cuoghi è un luogo dove l’utente può esercitare il suo potere gridando la sua
opinione, senza conseguenze con possibilità anche di salvataggio del risultato sul proprio
desktop.
3. Carlo Zanni, The possible ties between illness and success (2006-2007) riflette sulla
relazione tra patologie maniaco-depressive e il successo —> cortometraggio aperto
all’interazione online del pubblico: attore si riempie di macchine rispetto al numero di
spettatori —> utilizzo di informazioni da parte dell’utente che lo rendono parte del lavoro:
4. 0100101110101101.org, duo artistico Eva e Franco Mattes, con No fun del 2010,
registrano reazioni di utenti a un falso omicidio di Franco su ChatRoulette, molti se ne
fregano e solo uno si mette in contatto con la polizia. Mettono in mano una vita a utenti
sconosciuti, ciò porta a risultati inaspettati poiché non governati dall’artista. —> gli utenti
dimostrano il concetto di realtà nell’era digitale, ovvero la poca credibilità dell’uomo a
immagini mostrate su uno schermo.
-> ARTE GENERATIVA, è una tecnica, un metodo che ritrasforma il concetto classico di
autore che scrive istruzioni informatiche per la macchina che poi esegue —> dunque se il
fulcro dell’arte è l’ideazione, allora l’esecuzione può farla chiunque. Coloro che si affidano
alla macchina accettano il rischio di ottenere una mole di informazioni involontarie
registrate.
-> la tecnica di ricerca degli artisti è l’osservazione che porta a collezionare dati che altri
interpretano per comprendere la cultura in esame: si sospende il giudizio e si guarda
senza un’ideologia.
-> lo scambio tra artista e spettatore genera l’opera di cui l’uomo contemporaneo è
protagonista della ricerca: Gordon Bell registra la sua vita in un enorme database perché
dimentica le cose —> Brian Eno vuole un apparecchio che possa scaricare il processo
decisionale. Inoltre ritiene che nel futuro si compreranno opere generate da software.