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Digital Art

Archeologia delle media Art - cap 1


La vita dell’uomo a partire dal 1900 intreccia sempre più con le ‘macchine’, strumenti che sempre più permeano il tessuto
sociale e plasmano il sistema socio-tecnologico che ancora oggi è alla base della nostra visione del mondo.

La nascita del sistema dei media attuale si fa risalire alla fotografia (1826, Niepce), elemento che per la prima volta fissa su un
supporto fisico l’immagine e che stabilisce un rapporto mediato tra uomo e strumento (media), un meccanismo che
funzionerebbe anche senza la stretta assistenza umana. (≠ pennello )

Tuttavia un’influenza maggiore nel campo mediatico lo ha sicuramente il cinema e il pre-cinema, prima arte tecnologica che
rivoluziona l’arte su un piano concettuale-teorico unendo immagine, suono musicale, parola e scrittura.
Questo sistema, venutosi a creare a metà ‘800, porta a numerosi cambiamenti (tra i quali il rapporto tra arte e artista) :
1. Linguaggio = nascita di nuovi termini (1950 Audiovisivo - Expanded Cinema) ⟶ è bene esaminare questo aspetto perché
un linguaggio confuso è sinonimo di una mappa confusa, perciò l’affermazione di un contesto terminologico specifico
corrisponde a uno studio e a una comprensione approfondita del fenomeno.
2. Spazio Temporali = nasce l’idea di liveness, trasmissibilità immediata, sviluppata grazia al telegrafo e al telefono;
Annullamento delle distanze sia di spazio (treno) che di tempo (mezzi di comunicazione)
3. Media = studi sull’elettromagnetismo del telegrafo (1844 Washington-Baltimora), telefono, cinema
4. Città = industrializzazione e cambio radicale, grazie a urbanizzazione, mezzi di comunicazione, Expo…

Sebbene la seconda metà del’800, si concentri spesso sui cambiamenti delle ‘belle arti’, questo periodo crea un rapporto
sempre più profondo tra tecnologia e società, chiamando in prima linea anche gli artisti, in modo particolare quelli delle
avanguardie storiche(Futurismo, Dada…).

Elemento fondamentale è il pre-cinema (cinema delle attrazioni), universo complesso che forma una nuova idea di
interattività e che suscita diversi stimoli in varie direzioni (di cui il cinema è solo quella più conosciuta).
Guardare ai dispositivi pre cinema come semplice tappa verso la nascita della cinematografia significa tuttavia avere una prospettiva decisamente limitata. Tali
dispositivi erano dei media autonomi con le loro particolarità che non finirono con l’avvento della cinematografia, che rimane solo uno dei molti time-base visual media.

William Uricchio è il primo a evidenziare come il televisivo nasca nel 1876 con il telefono (forse anche con il telegrafo?) in
quanto questo strumento dà il via al contesto mediatico attuale, permettendo comunicazioni. Distanza di chilometri ma in
tempo reale. Dunque al termine del XIX secolo cresce un’idea e un bisogno di liveness sia per la trasmissione della ‘parola’
che della trasmissione delle immagini; la prima provocazione arriva da Gazebon che nel 1856 scrive a Nadar, chiedendogli un
ritratto scattato a Parigi e spedito successivaemn te direttamente a Pau (Francia), senza che nessuno dei due si muovesse dal
luogo in cui si trovava.

Come già detto è il telegrafo il primo a stimolare la fantasia di alcuni, in primis Giovanni Caselli che nel 1857 inizia a sviluppare
il Pantelegrafo, strumento per trasmettere a distanza le immagini ⇒ Nell'apparato trasmittente il disegno da inviare era
tracciato su un foglio metallico con un inchiostro elettricamente isolante. Una volta essiccato l'inchiostro, un pennino collegato
alla linea telegrafica esplorava tutto il foglio una riga per volta, chiudendo il circuito dove l'inchiostro era assente ed
aprendolo in corrispondenza dell’immagine.

A questo percorso contribuì in modo significativo Samuel


Morse, artista mancato che sviluppa un linguaggio in
grado di trasmettere lettere e numeri, ampiamente
sfruttato per la comunicazione a distanza (con il telegrafo).
Secondo personaggio di riferimento per la storia
dell’informatica e quindi anche della media art è
sicuramente George Boole, creatore dell’algebra
booleana (1-0) espressa in The Mathematical Analysis of
logic nel 1847, è ancora oggi il linguaggio alla base dei
calcolatori e dei sistemi operativi usati per far funzionare
tutta l tecnologia che ci circonda.

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I meccanismi che permettono la sussistenza di questa branchia sono sia finanziamenti
pubblici che privati, e come per il mondo dell’arte contemporanea, spesso gli artisti sono
obbligati a svolgere un secondo lavoro, oppure ad avvicinarsi o al mondo dell’arte
contemporanea o ancora ad altri sistemi di distribuzione creativi come design, moda,
musica, videogiochi.

Nel corso degli anni ’90 l’avvento di internet ha trasformato completamente il panorama
delle arti, l’informazione viaggia istantaneamente e i nuovi media hanno suscitato fin da
subito un crescente interesse in artisti che non appartenevano al mondo della New Media
Art oltre ad artisti appartenenti a nuove generazioni per cui non esiste distinzione tra il
vecchio e il nuovo mondo. Internet ha consentito anche alla nascita di una nuova pratica
artistica : la Net Art, nata quando nel 1995 compare in rete per la prima volta il sito jodi.org
(sigla di Joan Heemskerk e Dirk Paesmans), sito a cui si approdava navigando online, conteneva le opere e la biografia degli
artisti, la cui homepage cambiava senza preavviso. L’obiettivo di quest’opera è sovvertire il tradizionale rapporto tra codice e
interfaccia, facendo riflettere il navigatore sul fatto che il significato può celarsi dove non ci aspettiamo di non trovarlo.

JODI dà vita a pagine astratte dove il codice html viene utilizzato per uno scopo
prettamente figurativo, non c’è punto d’arrivo o punto di partenza e come in
altri lavori gli autori non sono tecnici, scienziati ma artisti che hanno
sperimentato con i linguaggi della rete; se Nam June Paik attaccava il video
come mezzo di rappresentazione del reale, JODI attacca la pagina web come
strumento editoriale e pubblicitario. L’opera mette in discussione anche il
mercato dell’arte (opera come feticcio) e i suoi sistemi di distribuzione : essa è
presente in rete, è accessibile a tutti e non solo a un pubblico selezionato.

Altra opera che scardina il mercato dell’arte è UBERMORGEN, realizzata nel 2000,
si tratta di una dotcom che mette online un sito il quale dichiara di vendere i voti agli
elettori americani al migliore offerente. Poco dopo, nell’ottobre dello stesso anno un
articolo di weird dichiara che sono 21.000 i voti pronti ad andare all’asta e nei mesi che
seguono il progetto riesce a portare l’attenzione mediatica a picchi altissimi, e solo
dopo le elezioni, il 9 Novembre, gli autori annunciano che nessun voto era stato
venduto ma si trattava di un atto di libertà s’espressione. UBERMORGEN è dunque
riuscito a portare la sua critica al meccanismo elettorale americano senza essere
sminuito a una mera provocazione artistica.

Sebbene l’avvento di internet per molti artisti fu solo una delle tante possibilità, per altri
fu proprio la possibilità : tra il 1996 e il 1997 nasce la net.art (1995 Vuk Cosic),
espressione frutto, secondo leggenda, di un software malfunzionante, diventa ben
presto il rifiuto del ruolo di mediazione sia del sistema che delle istituzioni, diventa il
superamento dell’opera oggetto e abbattimento della distinzione tra autori e spettatore.
Non esistono net-artisti, la maggior parte delle volte la scelta della rete come medium è occasionale, anche per il fatto che
per lavorare in rete significa rinunciare o negoziare la propria autorialità.

Questa tipologia di arte scardina il mito romantico dell’artista genio illuminato e dà vita a collettivi e lavori collaborativi ,
implementando forme che sollecitano sia la creatività che il contributo collettivo; dunque oltre all’indebolimento della
viosione dell’opera-feticcio, vi è un secondo indebolimento, quello del concetto di autore.
Indebolimenti dei concetti di : autore, opera unica, originalità.

“Un’ arte radicale deve fare di più che individuare il suo tema nella politica : deve cambiare il modo in cui fa l’arte è fatta,
distribuita e fruita. Una possibilità è quella di uscire dall’arena convenzionale delle gallerie e dei musei.“ Julian Stallabrass

Agire al di fuori dalle istituzioni come abbiamo visto sfavorisce il mercato e ha sia conseguenze sulla pratica artistica che sulla
figura stessa dell’artista : da un lato l’indipendenza favorisce anarchia, spontaneismo e spirito ludico, dall’altra richiede un
forte investimento estraneo a interessi economici e materiali.

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VASULKA = esempio di artista inventore. Artisti che sperimentano direttamente il
medium, lo stressano e lo modificano, lavoro sul medium stesso che è possibile fare
solo con i medium tecnologici (complessità maggiore).
Machine Vision e Violin Power. Iniziano nel 1971 con the kithchen : affittano una
cucina di un ristorante che divenne poi per performance, istallazioni (Greenaway,
Acconci, Philip Grass, Elliott Sharp), Alla fine degli anni ’70 quando il mercato dell’arte
si iniziava a imporsi come mercato finanziario,
non accettano questo mondo e vanno a vivere in Texas, creando il laboratorio.

BILL VIOLA
Inizio delle opere nel 1970, Information 1973, influenza del suono e dei compositori
elettronici è molto importanti, come per Nam June Paik con John Cage, flusso dei
televisori che appartiene alla musica ‘’il video ha da spartire più con il microfono che
con il cinema”, ecco perché molti videoartisti arrivano dalla musica; il video è un medium
che intreccia tante direttive diverse, cinema, suono, scultura, entità ibrida che affascina particolarmente Bill Viola sin da subito.

Percorso generalmente diviso in un prima (70-90) e un dopo (dagli anni 90 in poi)


Va a Firenze al centro di produzione video Art/Tapes/22, centro autofinanziato per la produzione video, Bill viola diventa
tecnico del laboratorio, e quindi inizia a lavorare con altri artisti internazionali e nazionali (Kounnellis), dopo torna negli USA
inglobando la sperimentazione sul medium fiorentina e dopo url primo video Information del 1973 decide di abbandonare e
di ritornare agli elementi di base del video (diverso da Nam Jun Paik), contenuti legati al rapporto con alla natura e con la
spiritualità, con l’unione delle culture… Crisi fine ani ’80 = prima grande opera del secondo periodo del 95

Migration 1976 = gong che scandisce l’apertura dell’immagine

Reflecting Pool 1977 = utilizzo sperimentale all’osso, usa solo il fermo immagine, tuttavia salta e l’immagine si blocca per
aria, ma sullo schermo dell’acqua ci sono delle immagini, si apre a molte interpretazioni, non solo prettamente tecnologica
(idea di flusso di onde elettromagnetiche simile a quello dell’acqua) ma anche tema della memoria e della spiritualità (+
filosofie orientali )

The Greeting 1995 = abbraccio per strada tra due donne alla fine di una conversazione. Solo successivamente il momento
dell'abbraccio è stato associato dall'artista al gesto di Maria ed Elisabetta riprodotto nella Visitazione del Pontormo del
1528-1529 conservata nella pieve di San Michele Arcangelo a Carmignano (Prato). In The Greeting il tempo è sospeso: una
scena di pochi secondi viene dilatata attraverso un rallentamento estremo, grazie all’utilizzo di una telecamera speciale in
grado di ottenere trecento fotogrammi al secondo. La tecnica dello slow motion utilizzata da Viola diviene il metodo per
richiamare la “fissità” della tavola del Pontormo

The Veiling 1995 = Installazione realizzata per il Padiglione degli Stati Uniti durante la Biennale di Venezia nel 1995. L’artista
crea un sistema di nove telai trasparenti che funzionano sia come elementi scultorei, sia per catturare la luce da molteplici
direzioni. L'opera mostra le immagini di un uomo e una donna che camminano lentamente l'uno verso l'altra e si incontrano al
centro per poi allontanarsi. La scena si ripete ininterrottamente attraverso l'uso del rallentatore

Man Searching for Immortality/ Woman Searching for Eternity 2013 = proiezione a doppio canale su lastre di granito nero
di un uomo e una donna anziani e nudi; sui loro corpi i segni del tempo si scoprono tra i capelli argentei, le vene in rilievo e le
rughe della pelle. I due personaggi camminano verso lo spettatore, accendono una torcia ed esaminano il proprio corpo per
trovare tracce di malattia o corruzione e al termine spengono la torcia, grati di essere in vita.
Dopodiché le immagini si dissolvono nella pietra da cui sono emerse

Periodo in cui le arti incominciano a intrecciarsi (expanded cinema Gene Younblood), il


cinema non è il film ma è flusso di audiovisivo nel tempo, si rompe il predominio della
narrazione nel cinema; si arriva fino agli ologrammi (il concetto nasce con CULTURE:
Intercom and Expanded Cinema - Stan VanDerBeek ) con l’idea di introdurre la tecnologia
in questa logica expanded (Georges Maciunas, expanded art diagram, le arti non sono più
pensabili separatamente, ma sono ancora ben distinte, hanno connessioni costanti).

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