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LUNEDÌ 17 APRILE 2023

X ESAME: → lucidi + articoli importanti che sono stati tradotti in italiano.


Tutte domande chiuse + una aperta.

IL COMPUTER COME STRUMENTO DI COMUNICAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA


“The knowledge navigator” → video → punto di arrivo, anticipazione di tutta la tecnologia che arriva
dopo. Questo strumento (the knowledge navigator) si colloca alla soglia della navigazione del web.
Faccio una storia di idee e non macchine. Parla di macchine mai esistite nella realtà.
• Hugh Dubberly, “the making of knowledge navigator”
• Bud Colligan, “how the knowledge navigator video came about”
Il video:
• È un concept della apple → era uno strumento finalizzato agli studi universitari. Non sembra
durare tantissimo. Dopo che il computer viene attivano fa tutto quello che il professore
dovrebbe fare. Viene aiutato tantissimo da esso.
• Concept dell’87.
• Non c’è molta differenza con gli strumenti di oggi.
• Ha elementi fantascientifici, come il “maggiordomo” che dice che ha lezione alle 4:15.
• A parte questo però è tutto molto realistico (ex. Touch screen, siri, macchina multimediale etc…)
• Quasi tutte quelle cose sono realizzate
• Il computer è un medium che permette fare delle simulazioni. Questa idea nasce con John
Sculley gli venne l’idea da Alan Kay.
• Nei due articoli vediamo la spiegazione di quel video.
• Vedremo citazioni di questo maggiordomo virtuale. Importante perché è un riassunto di un
computer dei giorni nostri e sono tute cose che vengono inserite.
Il Knowledge Navigator servono per creare una presentazione.
Video pubblicitario (ii video visto a lezione):
• Era l’interfaccia con il tipo di computer che c’era al tempo.
Dynabook → l’idea fu sviluppata da Alan Kay che però non realizza mai. Vengono sviluppati dei modelli
di computer molto importanti per arrivare al computer di oggi (anni ‘70).
Prima di questi sviluppi vediamo:
• Il Memex, ideato da V. Bush. Inventa la macchina, la descrive e ne illustra le funzionalità (non la
realizza in quanto è difficile in quel periodo).
• Intorno a questo asse c’è un ripensare alle strutture testuale, che riporta agli ipertesti.
• Uno dei pochi che non ha letto l’articolo del Memex fu J.C.R. Licklider, chiamato semplicemente
Lick. Scrive un articolo dove espone una maniera di calcolo che potrebbe essere come un
sostegno alla biblioteca del futuro.
• Paul Otlet → le sue idee sono esattamente le stesse che noi ritroviamo in (?).
• Doug Engebalt → un sistema di calcolo che permette di (?1 ora min 21). Fu un personaggio
molto importante che propone gli ipertesti come cose indeterminate, importanti. Chiamati
problemi di dimostrazione (?). → comunicazione e collaborazione online
• Gregory Bateson → influenza moltissimo le avanguardie e la cultura hippie con l’interattività,
cibernetica

MARTEDÌ 18 APRILE 2023

Bush, nel 1945 articolo “as we may think”


Memex: macchina emblematica che tutti le persone di oggi cercano di imitare. È un dispositivo nel quale
un individuo archivia tutti i suoi libri, le registrazioni e le comunicazione, e che è meccanizzato… si
preoccupa sul fatto che tutta la conoscenza/macchinari venga persa

Doug Engelbrt ha letto l’articolo, più tardi ha lanciato un progetto sull’intelligenza umana chiamato
“online system” a cui ha laborato a partire del 1963, progetto che è andato avanti con un seirie di
collaboratori fino agli anni 70. Nel 1968 avviene l’importantissima dimostrazione pratica di questo ad
una conferenza scientifica durante la quale viene dimostrato l’effettiva funzionalità → dimostrazione del
computer futuro e l’evento viene chiamato “the mother of all demos”.

“Il programma di ricerca si può descrivere dicendo: se nel vostro ufficio, voi lavoratori intellettuali foste
dotati di uno schermo con dietro un computer che fosse a vostra disposizione tutto il giorno…”
A partire dal ‘63, quando ha ottenuto i finanziamenti, hanno iniziato a creare questi macchinari (?).
Engelbrt, “the mother of all demos” (1968).

“Nell’arco di pochi anni, si sara in grado di comunicare in modo più efficace attraverso una macchina che
faccia a faccia”
Alan Kay è uno dei pochi viventi Di questi pionieri, sposta l’attenzione dello strumento al medium (?).

Nasce il computer come medium → lavoratori che hanno lavorato nel laboratorio di Engelbrt
Licklider, psicologo sperimentale, fa ricerche e sperimentazioni sul psico acustico. È uno dei primi a
finanziare il progetto di Engelbrt.
Licklider e Bob Taylor nel 1968 partecipano ad un test nel laboratorio di Engelbrt sull’impressione di
questa esperienza e scrivono “the computer is a communication device” → nasce la concezione del
computer con strumento di comunicazione (medium è più complicato di “strumento”).

“The last whole earth catalog” → in 3 anni questa pubblicazione rivoluzione l’underground. Stewart
Brand, ideatore di questo catalogo. Questi libri erano i testi costitutivi di quello che diventa questa
cultura hippie.
Anche adesso fa parte di questi Intellettuali.
Brand è interessante anche perché è stato a contatto con degli artisti d’avanguardia guidato da Grid
Stern

Paul Ryan è stato uno dei pionieri del video, è stato assistente dell’?… all’università
Lo xerox parc mettte insieme the world earth catalog, il dona book e i ?
Articolo scritto da Barl “space war” su videogioco, uno dei primi, è una tappa importante per i
videogiochi e per la condivisione del computer a un attivo ? Articolo esc su Rolling Stone e ha dato fastidi
ai vertici della Xerox che sequestrarono dimostrazione di quanto fosse sensibile quelle che veniva
sviluppato alla Xerox parc.

Articolo di Buch “as we may think” onorato a 50 anni dalla sua morte. Ripubblicato in versione moderna,
poi abbiano un’altra versione pubblicata su like.
La concezione del Memex incarna (?)
(Min 48) → risposta domande

Chi era Bush?


Foto di fianco allanalizzatore differenziale: macchina analogica che funzionava attraverso (non
basandosi sulle sequenza di pit, dei codici) processi fisici che si possono vedere come rappresentazioni
da altri processi fisici, queste misurazioni, idea di usare questi strumenti per simulare questi processi
(ex. Usare calcolatore analogico per fare le previsioni del tempo) poter risolvere questi sistemi permette
di fare delle previsioni, sull’analizzatore differenziale venivano studiosi da tutto il mondo per fare delle
previsioni.
Dalla memoria biografica scritta da Jerome Wiesner per la National Academy of Sciences, era consigliere
scientifico di Kennedu e presidente dell’MIT → dove parla dei successori di Bush e dice che le sue
scoperte scienfigiche ?
Bush ha sviluppato anche il rapid selector ovvero un … per l’accesso di … microfilm, permette di estrarre
microfilm con l’uso di cellule fotoelettriche in … sfruttava una traccia ulteriore accanto al microfilm che
indirizzava le scene in modo da poter accedere ai dati di una determinata sezione→ è un accesso
sequenziale perché si tratta di un nastro ma usa informazioni aggiuntive che lo rendono veloce come un
accesso diretto.
Simile alle macchine calcolatrici di Touring (primo prototipo di computer, che ha svoltato la seconda
guerra mondiale). [guarda il film: the imitation game].

Analizzatore differenziale, è un tipo del computer analogico.

È stato nominato presidente del consiglio per la ricerca scientifica e sviluppo. Ha avuto grande
responsabilità per il progetto Manhattan (bomba atomica). Bush ha confrontato Churchill (ottenendo la
sua furia) a Londra in uno scontro di parole dove si scambiavano informazioni sulla bomba atomica.
Aveva il compito, dopo la morte di Roosevelt, di dare le informazioni sulla bomba a Truman.

MERCOLEDÌ 19 APRILE 2023


Bush aveva contribuito per la ricerca bellica, ma non usava i computer perché era interessato alle
macchine analogiche.
Bush prende molto sul serio il memex come se esistesse (quando non poteva esistere → lo vedremo sul
video), bush fa delle ipotesi sul Memex.

Articolo
Prime parole:
Approccio ai testi → quale tipo di lettura/ricerca/libro ha in mente Bush pensando al Memex? → quindi
anche quali testi e in che modo il Memex aiuta nella comprensione di un testo. Come possiamo usare il
Memex per trovare informazioni? (Oggi usiamo il web, il Memex era l’antenato).
Bush si rende conto che non si è fatto molto progresso e si rende conto che non sono molto adatti. Data
la specializzazione, il problema era che gli uomini non erano in grado di assimilare tutte le cose
prodotte. Il problema non è risolto. A parte il successo degli uomini di aver realizzato dei macchinari che
sembrano agire da soli, nella realtà non agiscono autonomamente. Ci sono degli strumenti che possono
registrare la conoscenza che Bush ha progettato (?), ma anche strumenti di più bassa tecnologia (ex.
Registratori che si segnano dei punti mentre gli scienziati sono con le mani libere, e si può muovere
liberamente).

Bush vuole qualcosa di diverso. (?)

Dopo l’analisi del testo di Bush (da leggere),


Bush parlava di questa rete intricata di neuroni, perché gli anni quando c’era Bush, nell’ambiente
famigliare MIT, lavorava con Warralt mc…? → esce l’articolo sui neuroni → reti neurali (naturalmente ci
fu una grande evoluzione da quel momento). Bush conosceva queste cose, e in questa intervista,
menziona queste complicazioni che nel cervello si formano e ne inizia a parlare dal punto di vista di un
matematico. La mente umana non funziona per indicizzazione ma opera per associazioni, di pensieri
in accordo con una complicata rete di percorsi supportati dalle cellule del cervello. La selezione per
associazione, piuttosto che per indicizzazione, può nonostante tutto essere meccanizzata. Questa idea
di organizzazione a rete della conoscenza inizia ad affermarsi anche in queste pubblicazioni.

Si consideri un futuro dispositivo per un utilizzo individuale, una sorta di schedario e biblioteca privati e
meccanizzati. Chiamato “memex” . Un memex è un dispositivo nel quale un individuo archivia tutti i suoi
libri, le registrazioni e le comunicazioni, e che è meccanizzato in modo da poter essere consultato a un
livello elevato di velocità e flessibilità. Si tratterebbe dunque di un supplemento personalizzato ed
allargato della memoria dell’individuo.
Questo passo introduce l’idea del memex come strumento personale, che può essere inteso in tre sensi:
• è utilizzato da una sola persona
• l’utilizzatore del memex lo adatta ai propri interessi personali
• il memex non è collegato ad altri dispositivi remoti (cioè, non esiste una rete di Memex)
Bush si era pure immaginato come sarebbe dovuto essere il Memex e lo rappresenta. Lo immagina come
una scrivania attrezzata in maniera particolare. Non la disegna lui ma lo fece Alfred D. Crimi, il
disegnatore di Life (che lo rappresenta quando doveva uscire l’articolo su Bush), le persone del life
andarono da Bush per vedere se il disegno fosse quello che lui si immaginava.
Conoscendo bush sappiamo che i contenuto del memex sarebbero stati acquistati su microfilm che
sarebbero stati inseriti all’interno di questi macchinari memex.
Sopra il Memex c’è un piano trasparente e su di esso sono poste note scritte a mano, fotografie, relazioni
e ogni genere di cose.
Quando parla di biblioteca, Bush, intende la sua personale.
La differenza di consultare un libro in biblioteca o su Memex sta nel fatto di trasportabilità. Su Memex
vediamo le cose che ci interessano ma non sono le pagine, ma sono le cose che le pagine rappresentano.
In biblioteca invece ci sono le pagine fisiche non sono trasportate semplicemente.

Collegare elementi → Fornisce un passo immediato verso una a indicizzazione associativa, la cui idea di
base consiste nel fatto si può fare in modo che qualsiasi elemento possa selezionarne immediatamente e
automaticamente un altro.
La caratteristica principale del Memex è il processo di collegare due elementi insieme. Quando
l’utente sta creando un percorso, lo nomina, inserisce il nome nel libro dei codici e lo batte sulla sua
tastiera. Davanti a lui ci sono i due elementi da unire, proiettati su postazioni di visualizzazione
adiacenti. → ( due schermi che permettono di visualizzare i due elementi da unire).
In fondo a ognuno ci sono una serie di spazi vuoti per immettere dei codici e viene impostato un
puntatore per indicare uno di questi su ciascun elemento. Vediamo un grande dettaglio a questo
esperimento immaginario, per farlo sembrare più realistico.
L’utente preme un singolo tasto e gli elementi vengono uniti in modo permanente. Nei relativi spazi
appare il codice.

“As we may think” → prima pagina l’uomo con la “telecamera” in testa (articolo sul life)

Da quel momento in poi, in qualsiasi momento, quando uno di questi elementi viene visualizzato, l’altro
può essere richiamato istantaneamente semplicemente premendo un pulsante al di sotto del
corrispondente spazio.
Inoltre, quando numerosi elementi sono stati uniti così da formare un percorso, essi possono essere
visionati a loro volta, rapidamente o lentamente, spostando una leva come quella usata per sfogliare le
pagine di un libro.
È esattamente come se gli oggetti fisici fossero stati raccolti da fonti remote e rilegati insieme per
formare un nuovo libro.
Questo scetticismo per il libro come struttura fisica si ritroverà nel lavoro di Licklider sulle biblioteche
del futuro, ed è anticipato da Paul Otlet. Anzi è molto più di questo, in quanto ogni oggetto può essere
unito a numerosi percorsi.

Poniamo il caso che il proprietario del memex sia interessato all’origine e alle proprietà dell’arco e delle
frecce. Più precisamente egli sta studiando la ragione per cui l’arco corto turco fu apparentemente
migliore dell’arco lungo inglese nei combattimenti delle Crociate.
Egli ha dozzine di libri e articoli potenzialmente pertinenti nel suo memex.
Prima sfoglia un’enciclopedia, trova un articolo interessante ma non abbastanza dettagliato, e lo lascia
proiettato. Poi, in un libro di storia, trova un altro articolo pertinente e collega i due insieme. Procede in
questo modo, creando un percorso composto da molti elementi.
Occasionalmente inserisce un proprio commento, collegandolo al percorso principale o, attraverso un
percorso laterale, a uno specifico elemento.
Quando diventa evidente che le proprietà di elasticità dei materiali a disposizione avevano molto a che
fare con l’arco, egli crea una ramificazione su un percorso laterale che lo porta a testi sull’elasticità e a
tabelle di costanti fisiche.
Egli inserisce una pagina di analisi scritta a mano da lui stesso.

Quindi crea un percorso di suo interesse attraverso il labirinto dei materiali a sua disposizione. Diversi
anni più tardi [c]on un tocco accede al libro dei codici. Premendo alcuni tasti egli proietta l’inizio del
percorso. Con una leva lo scorre a piacere fermandosi sugli elementi interessanti, facendo delle
digressioni.
Appariranno tipi totalmente nuovi di enciclopedie, già munite di una rete di tracce associative che le
attraversano, pronte per essere immesse nel memex dove vengono ampliate. [Esempi sull’uso di una grande
massa di informazioni da parte di avvocati, medici e scienziati.]
Lo storico con un vasto resoconto cronologico di un popolo lo accosta ad un percorso saltuario che si
sofferma solamente sui temi salienti, e può seguire in ogni momento percorsi paralleli che lo portano a
spaccati di civiltà in particolari epoche. → tutte queste tipologie di percorsi è un’anticipazione di un
tema, una tipologia di percorso, che (l’inventore dell’ipertesto) classifica con Skiptrail, ovvero l’idea di
avere solo alcuni punti importanti.

C’è una nuova professione di apripista, coloro che trovano divertimento nello stabilire percorsi utili
attraverso l’enorme massa delle informazioni archiviate.

Cos’è che separa Bush da Engelbrt?

Classificazione cos’è?
• È una segmentazione spaziale, temporale o spazio-temporale del mondo. Un sistema di
classificazione è un insieme di scatole, in senso letterale o metaforico, in cui si possono mettere
cose per fare qualche tipo di lavoro burocratico o di produzione della conoscenza. → con
segmentazione spaziale intendiamo
• In senso astratto, ideale, un sistema di classificazione ha le seguenti proprietà:
o Sono all’opera principi di suddivisione univoci e consistenti
o Le categorie sono reciprocamente esclusive
o Il sistema è completo

Tra la segmentazione spaziale possiamo trovale le posizioni delle camere in un edificio.

LUNEDÌ 24 APRILE 2023

Information retrieval è un problema che aveva già una soluzione.


Quando dati di qualsiasi tipo vengono archiviati, vengono classificati alfabeticamente o numericamente
e l’informazione viene trovata (quando lo è) cercandola da sottoclasse a sottoclasse.
Il problema sta nel fatto che puo essere trovato in un unico posto, a meno che non esistano duplicati;
• bisogna avere delle regole che specifichino il percorso per localizzarla, ma le regole sono
complicate.
• Se cerchiamo più elementi (?)
Una volta trovato un elemento, oltre tutto, bisogna riemergere dal sistema e rientrare attraverso un
nuovo percorso.

Quando cerchiamo oggetti informativi noi possiamo aspettarci delle regole complicate ma nel caso del
“telefono/chiave perso” dobbiamo cercarlo in tutta la casa.
Il problema della trovabilità è importante. Questo nome viene trovato da un architetto, ha inventato
anche le ted conferences.
La metafora archichettonica nell’archiviazione dell’informazione è molto diffusa.
Ci sono delle situazioni tipiche → “pattern” utilizzati (dagli architetti → ?) per risolvere questi problemi.
Nell’ambito della progettazione c’è l’utilizzo del pattern. → se non ci sono regole bisognerà fare una
ricerca esaustiva.
C’è sempre la problematica: data una classificazione nella vita reale in contesti fisici → ex. In un
supermercato normalmente facciamo un po’ di fatica a trovare quello che vogliamo. Ci sono, di solito, dei
criteri su come dei alimenti vengono organizzati, ma non tutti i supermercati seguono questa
organizzazione. Di solito gli ingredienti usati insieme, di solito, sono messi vicini.

La classificazione è una segmentazione spaziale, temporale o spazio-temporale del mondo. Un sistema di


classificazione è un insieme di scatole, in senso letterale o metaforico, in cui si possono mettere cose per
fare qualche tipo di lavoro burocratico o di produzione della conoscenza. → con segmentazione spaziale
intendiamo. → miglioramento di questi spazi (?).

Ex. Di classificazione
Esempio snoopy:
Sempre all’interno di una gerarchia ad albero possiamo salire in un solo modo.
Poi ci sono dei problemi:
• Ex. Trovare un libro all’interno di una biblioteca.
Il concetto di indicizzazione è fondamentale, per esempio, nelle scienze bibliotecarie. Si intende con
indicizzazione l'azione di descrivere o identificare un documento (o un oggetto) nei termini del suo
contenuto concettuale, una definizione che fa parte dello standard ISO 5963.
Lo scopo generale dell’indicizzazione è quello di rappresentare oggetti in modo che possano essere
efficacemente trovati ed utilizzati.
Un linguaggio di indicizzazione è un sistema di rappresentazioni simboliche (un codice) che consentono
la classificazione e la ricerca degli oggetti attraverso i codici assegnati ai concetti che li classificano
(indicizzazione per concetti).
Ted Nelson in «As we will think» (1968) criticherà il fraintendimento che vede nel lavoro di Bush un
contributo alla «information retrieval», il reperimento di oggetti informativi. → ma non è così perché
Bush parla di questi problema ma alla fine parla di una cosa totalmente diversa: l’associazione.
Dewey fu uno studioso che inventò la classificazione decimale:
• Le classi sono divise in gruppi da 10 a 10.
Questo codice può essere usato negli scaffali di una biblioteca (per esempio).

Tra le segmentazioni temporali possiamo mettere:


• Le fasi di un’opera lirica

Esempi di situazioni spazio temporali:


• Barocco siciliano → classificazione che riguardano sia un’epoca temporale che una zona.

La struttura delle cartelle nei computer → la sua origine è il sistema Multics. Che è il sistema operativo
sviluppato alle origini di quella particolare modo di usare un computer time sharing (per non essendo il
computer principale, da la sensazione all'utente di essere l’unico utilizzatore del computer). Il
programma viene suddiviso e a turno si occupa di gestire un utente (?).
Quando chiediamo qualcosa al computer, il computer vede la domanda come qualcosa da solvere e ci
offre poi la soluzione (?).
Multics=antenato di Unics.

La gerarchia classificazione: I Multics sono interessanti per la classificazione perché i file system sono
fatti ad albero.
I nodi terminali (i cerchi) indicano quali sono i directories, mentre le linee indicano le entrate.
Si possono rappresentare i nodi di un albero usando sequenza di numeri interi positivi.
Per indicare un percorso su un albero diciamo qual è il percorso che scegliamo per scendere.

Qui le regole non sono neanche tanto complicate però sono (?).
Qui abbiamo lo “scheletro matematico” di queste annotazioni.
Possiamo annotare qualsiasi nodo: si prende il primo ramo e poi il secondo ramo che parte dal ramo che
abbiamo scelto precedentemente. (?) → è la struttura dei libri. (Ogni libro ha diversi capitoli e i capitoli
ha diversi paragrafi e ogni paragrafo ha diversi sottoparagrafi).
È una notazione universale che va ampiamente utilizzata sia nella vita reale che nella matematica. C’è un
solo modo per risalire poi sulla radice.
Un non-esempio → la tavola periodica → il colore è un’altra classificazione.
Un altro non-esempio è la rete sociale che non è un albero, è una rete.

Le gerarchie si evolvono.
“Google ha capito che non ci sono scaffali, e che non c’è alcun file system. Poniamo che io abbia bisogno
di tutte le pagine web che contengono ‘obstreperous’ [it., turbolento] e ‘Minnesota’. Non potete chiedere
ad un catalogatore e dirgli: «Be’, quella sarà una categoria utile, dovremmo includerla» Browse significa
che le persone che fanno l’ontologia, le persone che fanno la categorizzazione, hanno la responsabilità di
organizzare il mondo in anticipo.
Il paradigma della ricerca dice il contrario. Dice che nessuno ce la fa a dirti in anticipo che cosa ti servirà.
Questo paradigma dice che, quando ne avrai bisogno, faremo del nostro meglio per trovartelo basandoci
sulla struttura di link disponibile, perché crediamo di riuscire a costruire un mondo in cui non c’è
bisogno che coesista una gerarchia con la struttura di link.
Ma il primo passo è farsi la domanda cruciale: la categorizzazione è una buona idea? Possiamo vedere
che in un certo numero di casi potete ottenere dei validi risultati non categorizzando affatto”.

BUSH → domande as we may think

MARTEDÌ 25 APRILE 2023

Bisogna capire la differenza che c’è tra la situazione analogica in cui si trovava Bush e la situazione
digitale in cui si trovava Engelbrt: per fare questo vediamo la problematica della codifica digitale dei
dati.

Il bit è un contrazione di binen bit, ovvero cifra binaria (01, però possiamo generalizzare questo a
considerare bit una qualsiasi coppia distinti - ex vero e falso).
Le cifre binarie 01 rappresentano lo yin, associato alla quiete e all’inerzia, e lo yang, associato al moto e
all’energia.
Con 8 tri grammi possiamo formare 3 linee massime mentre con 64 e sagrammo possiamo formare 6
linee.
Il vantaggio nel conteggio decimale sta nel fatto che ha la base 10 (abbiamo 10 dita).

Leibniz, verso fine 600, essendo in corrispondenza con i missionari cinesi che gli avevano comunicato
questa tabella di trigrammi → Leibniz lo interpreta come numeri in base 2 in uno scritto di inizio 700
(1703).
I primi 8 numeri natura (da 0 a 7), vengono rappresentati in trigrammi considerati come sequenza di
cifre binarie (la linea spezzato = 0 e la linea continua = 1).
Non sono numeri negati. Sono chiamati numeri naturali, che non possiamo incontrarli per strada in
quanto sono astratti. Dobbiamo, quindi, nominarli e associarli dei simboli che li rappresentano. Se
scegliamo di rappresentare questi numeri usando la base 2 (cifre binarie) dobbiamo passare a sequenze
di cifre binarie per avere tutta la varietà che ci serve per rappresentare i primi 8 numeri naturali.
La singola cifra binaria non basta per rappresentare più di 2 possibilità. Se vogliamo rappresentare più
possibilità/combinazioni, dobbiamo aggiungere cifre binarie alla nostra rappresentazione che usi due
cifre binarie.
Abbiamo Queste combinazioni (1011, che rappresentano i numeri 2 e 3 → per poter indicare numeri dal
4 in poi dobbiamo aggiungere un’altra cifra binaria).
La cosa più interessante vedere è la prima riga della foto sopra, dove vediamo una combinazione di 3
cifre binarie. (Lo si legge dal basso verso l’alto). Abbiamo esattamente lo stesso numeri di combinazioni
di 3 cifre binarie di quante sono i trigrammi.
Questa corrispondenza tra sequenze di cifre binarie e numeri naturali (c’è una formula) è determinata
dall‘interpretazione della notazione posizionali. La regola di corrispondenza è un’estensione della regola
che ci permette di interpretare un simbolo per un numero scritto in base 10. I numeri possiamo vederli
sono attraverso le sue rappresentazioni. (Sono astratte). → quello che aveva fatto Leibniz e lo aveva
spiegato in un articolo.
C’era bisogno di una motivazione: perché usare la base 2 quando eravamo già abituati a quella con base
10: possiamo interpretare le cifre binarie 01 come numeri ma possiamo realizzarli come materiale come
valore aperto chiuso di un certo interruttore. L’idea di 1 come l’interruttore chiuso mentre lo stato 0
come aperto (dove non fa passare la corrente). Questo è un lavoro che è stato fatto nel 1938 da un
grandissimo informatico e ingegnere che si chiamava Claude Shanon. → propone di usare la notazione
binaria per rappresentare gli stati di realizzazione di un circuito, e di usare l’algebra associata a queste
cifre binarie per rappresentare le combinazioni di valori, di stati. Questa è l’ALGEBRA BINARIA.
Claude Shanon era un collaboratore di Bush, aveva lavorato intorno all’analizzatore differenziale,
collaborava sugli aspetti del calcolo analogico.
Calcolo digitale e calcolo analogico in realtà non sono così distanti.
L’utilità del bit:
Come facciamo a codificare le sequenze di bit usando gli elementi un insieme.
Il codice è un elenco/tabella di simboli che permette di nominare tutti gli elementi di un certo insieme.
Quindi noi possiamo considerare, quello che si chiama codice ASCII (acronimo), definito lo standard per
codificare i caratteri (soprattutto quelli che trovavamo sulla tastiera. Questo codice associa alle lettere
dell’alfabeto con dei numeri. Ex. A = 65.
Un altro codice simile a quello ASCII è quello Morse.
2341:
Unità = 10^0
Decine = 10^1
Centinaia = 10^2
Migliaia = 10^3
In base 10: 2341 = 2 * 10^3 + 3 * 10^2 + 4 * 10^1 + 1 * 10^0 = 2.341
In base 5: 2341 = 2 * 5^3 + 3 * 5^2 + 4 * 5^1 + 1 * 5^0 = 250 + 75 + 20 + 1 = 346 → risultato in base 10
In base 2: 01000001 = 0 * 2^7 (bisogna contare anche lo 0) + 1 * 2^6 + 0 * 2^5 + 0 * 2^4 + 0 * 2^3 + 0 *
2^2 + 0 * 2^1 + 1 * 2^0 = 64 + 1 = 65 (in base 10).

In base 2: 10111 = 1 * 2^4 + 0 * 2^3 + 1 * 2^2 + 1 * 2^1 + 1 * 2^0 = 23 16 + 4+ 2+ 1 = 23 (in base 10) →
primo esempio di algoritmo.

Base 16 (sistema esadecimale):


Le cifre sono 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, A, B, C, D, E, F, dove A = 10, B = 11 etc
A1F in base 16 diventa A * 16^2 + 1 * 16^1 + F * 16 ^ 0 = 256 + 16 + 15 = 287 in base 10.
Il computer manipola molto bene le rappresentazioni binarie.

MERCOLEDÌ 26 APRILE 2023

RIPRESA LEZIONE DEL 25 APRILE


Potremmo decidere di codificare insieme di oggetti con sequenze di punti colorati (al posto di 01).
Abbiamo un alfabeto che possiamo usare per formare delle sequenze che ci da tante cose possibili che ci
danno diverse opzioni possibili (?).
Ci basta avere due simboli dell’alfabeto per poter formare lunghezze diverse.
Abbiamo bisogno di etichettare elementi di un insieme (in questo caso da 3 elementi) → il numero
minimo di numeri che ci sono per poter etichettare 3 oggetti → ? → lezione di ieri.
Posso scegliere il primo elementi di una sequenza di lunghezza 1 in due modi possibili.
0
0
1
0
1
1
Le stringhe che si vengono a formare ha 2 posizioni che possono contenere o 0 o 1. Sono file di posti
inizialmente vuoti e poi noi ci chiediamo come possiamo riempire questi posti. Se avessi 3 posti posso
riempire i posti vuoti in 8.
Se ho due scatole che hanno due posti vuoti, in quanti posti posso riempirli → in 4 (?)
| 0 | 0 |
| 1 | 0 |
| 0 | 1 |
| 1 | 1 |
Abbiamo così le 4 possibilità per riempire le due scatole con 2 valori. Quindi il conto che mi permette di
stimare il numero di oggetti che posso mettere nelle scatole.
Numero di oggetti che possono mettere nelle scatole per il numero delle scatole. Il numero degli
oggetto preso tante volte quanto le scatole.
Se ho 3 oggetti
| 0 | 0 | 0 |
| 1 | 0 | 0 |
| 0 | 1 | 0 |
| 1 | 1 | 0 |
| 0 | 0 | 1 |
| 1 | 0 | 1 |
| 0 | 1 | 1 |
| 1 | 1 | 1 |
Se volessi genare delle stringe per poter generare 25 oggetti. Queste stringhe devono essere lunghe tot
per poter generare
Con 5 scatole posso riempire le scatole in 32 modi diversi. → 2^5 x poter generare almeno 25 oggetti.
4 scatole non sono abbastanza perché 2^4 possono generare al massimo 16 oggetti.
Se abbiamo 3 oggetti. Noi avremo 3^n di scatole.
33 viene codificato come 100001 → perché:
33:2=16 con resto di 1
16:2=8 con resto di 0
8:2=4 con resto di 0
4:2=2 con resto di 0
2:2= 1 con resto 0
1:2= 0 con resto 1
1 * 2^5 + 1 * 2^0 = 32 + 1 = 33
Il numero più grande che si può rappresentare con soli 5 bit è 11111, in base 10 è uguale a:
11111 = 2^4 + 2^3 + 2^2 + 2^1 + 2^0 → 16 + 8 + 4 + 2 + 1 = 31
Per modificare i dati il computer modifica i dati (?).
Lavorando con 01 possiamo fare le sezioni che facciamo solitamente. (? Min 52)

LEZIONE DI OGGI - PROGRAMMAZIONE


CPU = central process unit
0 interpretato come falso e 1 come vero.
I circuiti logici non lo interpretiamo con matematica ma più con logica. Sono circuiti che hanno già, nel
loro nome, la logica. Attraverso questi circuiti logici può essere presa come base per i calcoli così come
c’è la base per i (…?) → unita logica aritmetica. Blocco importante che consiste di circuiti che lavorano
molto duramente (?).
Le due parti di un computer sono connessi con un bus di sistema.
CPU lavorano i dati che si trovano nella memoria. Questi dati, dopo essere stati elaborati dal CPU sono
rimessi all’interno della memoria per futuri utilizzi.
La memoria è fatta come un enorme casellario dove troviamo dati.
Il contatore di programma ci dice dove andare a cercare …?
L’istruzione viene decodificato.

LUNEDÌ 1 MAGGIO 2023

MARTEDÌ 2 MAGGIO 2023

Le pagine possono essere rappresentate come un livello di caratteri e parola (?).


La pila e la lista hanno una caratteristica in più che a noi non serve. Per come vediamo la pagine del
libro …
Se dobbiamo scegliere una struttura di dati dobbiamo prima di tutto scegliere il tipo di operazioni che
vogliamo fare.
La difficolta sta nel trovare la posizione. Accedo alle file, una lista che rappresenta la lista. Una lista di
liste.

Letture di as we may think - progetto di Engelbrt


DOUG ENGELBRT (1925 - 2013)
1968 è l’anno del “coronamento” del suo progetto. → realmente il progetto è cominciato nel 1963.
La demo del 68 è il culmine di questo processo che ha lanciato Engelbrt come uno dei pionieri
dell’informatica.
Per descrivere l’attività di Engelbrt è meglio seguire un video. → (visto a lezione)
Va in guerra e nel settembre del 45, dopo la fine della guerra, legge per la prima volta as we may think,
ne resta colpito. Successivamente se ne dimentica e se ne ricorda solo dopo un paio di anni.
• Nel 1957 entra allo Stanford research institute.
• Nel 1962 pubblica il rapporto “argomentino human intellect: a conceptual framework”
• Nel 1963 partono i finanziamenti allo “argumentation research center” (ARC)
• Nel dicembre del 68 parte la demo → the mother of all demos, fall joint computer conference al
San Francisco civic auditorium.
• Nell’ottobre del 1969 c’è il primo collegamento host-to-host tra UCLA e ARC che porta alla
nascita di ARPNET (Uno dei nuclei dell’internet di oggi). È una rete di reti.
Il suo journal è accessibile, anche se non si sa dove. Ci sono inoltre cose molto dettagliate di cose che non
sono state realizzate. Questo laboratorio non era un semplice ufficio ma era uno spazio dove c’era gente
giovane che faceva questi esperimenti.
Queste sono le tappe fondamentali del lavoro di Engelbrt.

Il rapporto originale che contiene la proposta del progetto esce nell’ottobre nel 1962. Si tratta di un
“riassunto iniziale di un progetto che affronta sistematicamente ed in modo nuovo il miglioramento
dell’efficacia intellettuale del singolo individuo…”

A fianco dell’idea di … il modo in cui descrive questi problemi, lo spiega con esempi, non si parla di
trucchi ma uno stile di approccio dei problemi e che fa pensare ad una categoria di problemi.
• Potrebbe essere che noi, cominciando a scavalcare, ci accorgiamo che ci sono delle cose che non
possiamo distruggere e per questo dobbiamo trovare un modo per poter continuare
o Tornare indietro
o Cambiare il metodo (?)
• ogni problema di questa classe è essenzialmente nuovo e unico → non possiamo basarci su
esperienze precedenti e non possiamo basarci su un repertorio predefinito. Non ci sono
soluzioni alternative presegnalate. (Non abbiamo un libro dove sono segnate delle soluzioni).
Nella descrizione del sistema conclude Trained Human being together with his Language, Artifacs and
Methodology: H-LAM/T.
• Il linguaggio: è il modo in cui l’individuo segmenta l’immagine del mondo in concetti che la sua
mente utilizza per modellizzare quel mondo, e i simboli che egli associa a quei concetti e utilizza
nella manipolazione conscia dei concetti (il “pensiero”).
• Metodologia: i metodi, le procedure, le strategie etc. con cui un individuo organizza la sua
attività finalizzata alla soluzione di problemi.
• Addestramento [training]: il condizionamento necessario all’essere umano per portarlo ad
utilizzare i precedenti elementi in modo operazionalmente efficace.
Questo è il sistema su cui Engelbrt interviene.

MERCOLEDÌ 3 MAGGIO 2023

Engelbrt muore nel 2013 ma non ha mai smesso di scrivere in quanto era molto legato alla sua idea
originale (non l’ha mai abbandonata).
I problemi di design sono solitamente problemi wicked perché devono coniugare le persone con le cose.
L’attività di un progettista nella progettazione di una cosa è un esempio tipico di quello che potrebbe
essere l’uso del computer.
L’attività dell’architetto che usa il computer …
Il computer personale è uno strumento dinamico perché permette di simulare dei processi (il cinema è
dinamico ma non interattivo). → il termine simulazione è una parola chiave. L’architetto simula dei
processi.
L’aspetto simulativi è relativo al fatto di cambiare prospettiva per vedere cosa succede.
Lo schermo viene usato come una mappa dinamica che offre l’interazione simboliche. È una
considerazione interessante che è stata simulata da molti simulatori.
Due punti chiave sono quindi:
• La simulazione dei processi
• La manipolazione dei simboli
Non spariranno ma verranno ripresi a polo alto alla nascita dei primi modelli di personal computer (?).
H-LAM/T → indichi il sistema uomo con il suo linguaggio, artefatti e metodologie al quale l’umano è
addestrato. Se vogliano intervenire per aumentare l’efficacia del pensiero umano dobbiamo intervenire
su questi aspetti.
Prima di Engelbrt era raro trovare una possibilità di modificare l linguaggio per renderlo più potente.
(Erano meccanismo che possono essere modificati dando origine a domande e argomenti che lui
affrontava (?)) Si pensava che si poteva trasferire parte del pensiero a dei meccanismo repliche che
funzionano a seconda del senso della meccanica.
Questi idee sono state poi riprese da un filosofo che ha perfezionato il calcolo perfezionale.
Engelbrt vede in Bush nella proposta una proposta di manipolazione di simboli e tiene in considerazione
questa strutturazione.
Engelbrt usa una terminologia che fa riferimento ad una sua gerarchia.

Esistono tre modi diversi di perforazione delle schede:


• Superficiale
• Profonda
• Media
Si possono implementare in maniera meccanica le operazioni e le limitazioni logiche. Si possono fare
selezionando le schede.
Si infila uno spillone in un pacco di scheda, che vanno ben separate e selezionate in modo definitivo.

Sono pile di schede e per ogni pila c’è Una scheda principale (master card); le perforazioni hanno un
significato a seconda del modo in cui vengono perforate.
Queste schede rappresentano molti di pii di un archivio di informazioni, mettono a mia disposizione uno
spazio di lavoro che posso sfogliare, a cui hanno aggiunto o correzioni o in cui hanno costruito nuovi
intimi di nuclei di pensieri → descrive una situazione che descrive in odo analogo anche Luman, che
parlano di un dialogo con il suo archivio quasi come fosse un’identità indipendente, stessa esperienza c’è
l’ha anche Engelbrt.
Sempre la stesa idea di poter marciare l’informazione estraendone dei fatti e ipotizzare che questi
possano essere trasferiti su delle schede che possano intervenire su diverse …
C’è la necessità di creare dei link associativi, esattamente come nel Memex → questo è implementazione
casalinga del Memex.
”Le limitazioni relative dell’apparecchiatura meccanica nel fornire processi che possano essere integrati
utilmente nel sistema porta presto a rimpiazzarla con l’utilizzo di un calcolatore elettronico.”
Bastano pochi processi per poter costruire un processo simbolico che può essere primitivo (?).
Il computer è una macchina unica che può simulare un’altra macchina semplicemente programmandola.
Si possono programmare le istruzioni all’interno della macchina universale…
Operazioni su simboli
Il computer è una macchina che manipola i simboli che può simulare tantissime cose che possono anche
appartenere a cose diverse. Questa universalità è molto importante e il computer, essendo universale, è
importante. C’è un medium che può simulare qualsiasi macchina attraverso la programmazione.
Rende universale il computer attraverso un processo mediatico.
“Per fare in modo che il computer esegua un compito o un processo non banale, si organizza una
struttura di processi primitivi (un programma) memorizzato all’interno del computer sotto forma di
struttura simbolica.”
Un programma è un testo.
Il computer possono memorizzare simboli, in ogni modo.
Il computer è una machina semiotica che manipola i simboli. Le strutture simboliche tratte da qualsiasi
medium.

LUNEDÌ 8 MAGGIO 2023

La demo è questa installazione che Engelbrt ha fatto nel 1968 dedicata ad una dimostrazione del suo
sistema. Ha predisposto questa sessione che ha assorbito tutto quello che gli rimaneva nei
finanziamenti.
Le sezioni in cui la demo può essere suddivisa:
• Cominci a con una delle più celebri introduzioni dell’informatica, le parole iniziali, che
descrivono la situazione che il sistema nLS intende “aumentare” con l’uso del computer, hanno
una cadenza epica. → un computer che possa rispondere alle nostre domande in tempo reale.
Tutto il resto della demo è una spiegazione di cose che si potrebbero fare.
• Manipolazione di testi (ri)organizzazione e visualizzazione sullo schermo del computer.
Liberali e outline. Hyperlinks.
• La metodologia di ricerca: l’approccio tramite “bootstrapping” - il gruppo di ricerca - sul
sistema nLS e sui principi di progettazione per lo sviluppo di sistemi di aumentazione - diventa
esso stesso oggetto di studio.
• Periferiche: il mouse e il “keyset”. → Engelbrt è noto per essere l’inventore del mouse
(ovviamente importante però Engelbrt dovrebbe essere molto più importante per le idee che
hanno animato il suo progetto)
• Descrizione dell’hardware del sistema.
• Software di sistema (con Jeff Rulifson da Menlo Park)
• Applicazione del sistema: studio e modifica di articoli (relativamente all’articolo che descrive il
sistema, apparso negli atti del congresso) → fa capire a cosa serve il sistema.
• Collaborazione on-line tra due persone attraverso condivisione di file e dello schermo (con Bill
Paxton da Menlo Park).
• Collegamento di computer in rete con condivisione di programmi ed esecuzione remota:
annuncio di ARPANET.
• Presentazione del gruppo di ricerca. Ancora una volta, era presente “Stewart Brand, Portola
Institute, consultation, camera, assistant stage”
Con Engelbrt si parte da un foglio di carta ma finisce con qualcosa di estremamente incredibile (Con
Nelson).

Da leggere “as we may think” e la traduzione in italiano della ricerca dei Engelbrt.

MARTEDÌ 9 MAGGIO 2023

Critiche del libro

TED NELSON
Letture di “as we may think”, Ted Nelson e gli ipertesti.
Nasce nel 1937 da un regista (Ralph Nelson) e da una madre attrice che ha vinto diversi oscar. A due
anni i genitori divorziano e lui cresce con i nonni materni. Questo però non gli impedisce di avvicinarsi al
cinema.
Studi:
• Ha un master a Harvard.
• Prenderà un PhD in Giappone piuttosto tardi (nel 2002)
• Saggio: Consiste di una ristampa di uno scritto che era stato realizzato da Nelson durante il
college (?). La riproduzione di questo testo è -stato fotocopiato (anziché riscriverlo) ed è
particolarmente difficile leggerlo.

Articoli:
• 1965: complex information processing: a file structure for the complex, the changing and the
indeterminate
• 1974: computer Lib/Dream Machines → Testo importante perché ripropone testi storici come
per ex “as we may think”.
• 1981: Literary machines 90.1 → scrive un testo che ha subito diverse trasformazioni.

Alan Kay fa un tributo in occasione al … a Ted Nelson. Non è in presenza perché non ha potuto esserci. È
interessante perché compare anche la moglie. Il copio di Tron è stato scritto su un’auto (?)

In un articolo intitolato “as we will think” Nelson parla del Memex di Bush (?):
“Consideriamo il Memex di Bush come tre cose”:
• una console personale per la presentazione, la manipolazione [editing] e l’archiviazione [file];
• una rete di alimentazione per la distribuzione di documenti in formato digitale; e
• un nuovo tipo di documento, o ipertesto, specialmente pensato per essere ricevuto e spedito in
questo modo

Nelson dice che è strano che “as we may think” sia stato preso così a cuore nel campo dell’ information
retrieval, confermando che è in contrasto con praticamente tutto il lavoro perseguito oggi sotto il nome
di information retrieval. Essi sono interessati a:
• indicizzare documenti convenzionali per contenuto,
• Oppure rappresentare quel contenuto in modo che possa essere ricercato meccanicamente e poi
decifrato.
Nelson descrive il suo sistema Xanadu come spiegazione della sua interpretazione degli obiettivi del
memex di Bush.

XANADU
È un sistema standalone costruito su minicomputer con disco e/o nastro a cassetta, dotato di schermo
vettoriale e tastiera.
Vari tipi di animazioni dello schermo, nonché metodi di recupero dell'informazione automatici e
manipolazione del database nel sistema soggiacente (undersystem), servono diversi front-end, “faces” o
“theaters”.
Il più importante di questi theaters è il Parallel Textface, un sistema testuale di una certa potenza e
raffinatezza.
L'utente siede davanti ad uno schermo con una tastiera, una light pen o un altro strumento di
puntamento, e vari controlli opzionali. Con questi può leggere, esplorare, annotare, scrivere e rivedere.
La memorizzazione è ovviamente digitale anziché pittorica

PARALLEL TEXTFACE
L'utente del memex può guardare più documenti contemporaneamente per mezzo di diverse schermate
o di pannelli all'interno della stessa schermata.
Questa visualizzazione simultanea sarà possibile per svariati documenti sul Parallel Textface.
Questa è la nozione di "testo parallelo", utile per commenti, traduzioni, confronti di documenti e molto
altro.
Queste possibilità corrispondono piuttosto bene, credo, alle «note e commenti marginali» di Bush sulle
«diverse posizioni di proiezione»
Sotto questa idea c’era un’idea di parlare di sistemi complessi. Quindi il parallel textface è una della
modalità di realizzazione di questa grafica del testo per poter fare confronti di documenti (importante)
→ cosa che nessuno aveva progettato.

IPERTESTI
Grafo → (?) struttura flessibile.
Il grado più semplice che c’è può essere generalizzato in tutti i modi possibili.
Quello che abbiamo visto nella demo di Engelbrt troviamo il percorso da compiere per passare da una
posizione altra

• I nodi sono i testi

È un testo nello spazio organizzato su un grafo. → un algoritmo che semplicemente ci dice qual è la
strada che dobbiamo fare per tornare a casa. È un ipertesto.

Nelson parla di due possibili annotazioni possibili


• Tag → è un marcatore nel testo a cui è allegata una breve nota o spiegazione
• Link → che unisce due elementi testuali. Entrambi gli elementi possono trovarsi in qualsiasi
punto del file. Il link è un semplice salto da un elemento all’altro
Ci sono altri due tipi di Pisa
• Side trail → che si dirama da una pista principale
• Skip trail → un sommario della pista che contiene solo i punti salienti

Ipertesto è un termine generico; vi sono ragioni, che non discuteremo, per escludere altri termini
candidati quali «testo ramificato», «testo strutturato in grafi», «testo complesso» e «testo ad albero»
(risp. «branching text», «graph-structured text», «complex text» and «tree text»).
La migliore definizione attuale di ipertesto, scelta tra una gamma abbastanza ampia di alternative, è
«struttura del testo che non può essere comodamente stampata». Non è una definizione molto specifica o
profonda, ma è quella che si adatta meglio.
Come già osservato da Bush, pensiamo in termini di ipertesto (we think in hypertext).
Ci sono dei testi (→ testo estensibile (stretchtext)) che hanno ipertesti speciali perché permettono di
allargare a piacimento le cose che rendono visibili (…)

Visualizzazione in outline

Transclusion
Definisco «transclusion» come «lo stesso contenuto in più di un luogo, in modo consapevole»; ovvero,
qualsiasi presentazione che indichi l'identità o le origini dei contenuti multimediali.
Le famose "piste" (trails) di Vannevar Bush, descritte nel 1945, erano transclusions, non links.

L’idea che noi leggiamo un testo, (…)

Quando i contenuti compaiono nel testo → meccanismo utile per avere sempre la versione aggiornata di
un testo. Noi oggi disponiamo di questi meccanismi.

MERCOLEDÌ 10 MAGGIO 2023

TED NELSON
Le idee di Nelson non sono mai diventate reali. Non sono mai state realizzate completamente.
Nelson propone gli ipertesti come strumento che affronta la complessità, l’indeterminatezza. Nelson poi
inventa delle particolari forme di ipertesto. Uno di questi espedienti si chiama Thinkertoy che è
qualcosa di piuttosto specifico: lo definisco come un sistema di visualizzazione per computer che aiuti a
considerare alternative complesse.

Inventa la Fantics (Fantica) è una disciplina che si occupa e unifica gli interessi piuttosto sparsi ma
anche una disciplina che si occupa della presentazione delle idee e come mandare avanti queste idee. È
un primo abbozzo che poi è diventata altre cose. Sono discipline che hanno a che vedere con il design.
Ha portato a valorizzare diverse idee.
Nasce a metà degli anni 70 inizia a porsi questo problema di porsi con il computer. Quindi Nelson,
basandosi sulla sua esperienze biografica …
Per rendersi conto di questo interesse di questa nuova disciplina …

Pudovkin ed Eisenstein, grandi cineasti russi degli anni venti, hanno parlato di "spazio filmico" (filmic
space) — lo spazio immaginario in cui l'azione sembra essere ambientata.
Questo concetto si estende naturalmente allo “spazio fantico” (fantic space), ovvero lo spazio e le
relazioni così come percepiti da uno spettatore di qualsiasi medium, o da un utente in qualsiasi ambiente
di presentazione o interazione. Il design dei sistemi di visualizzazione per computer, quindi, è davvero la
creazione artigianale dello spazio fantico.
Ad esempio, si consideri la radio. L'unica cosa data dalla radio — il fondamento tecnologico — è
semplicemente la trasmissione continua del suono.
In esso sono stati poi inseriti il «programma», il serial (e quindi l'episodio), l'annunciatore, il tema
musicale e il ponte musicale — convenzioni utili dal punto di vista della presentazione.
L'arbitrarietà di tali costrutti mentali dovrebbe essere chiara. La loro utilità nell'organizzazione mentale
forse non lo è.

Facciamo un esempio “a sorpresa”, che non ha niente a che fare con l'elettronica. Molte «statali» sono
totalmente fittizie — almeno in un primo momento. Assumiamo che una Route 37 venga creata
attraverso lo stato: quel numero è semplicemente una serie di segni a cui gli utenti possono fare
riferimento quando si orientano usando una mappa.
Tuttavia, col passare del tempo, «Route 37» assume una certa realtà come entità concettuale:
• la gente inizia a pensarla come una cosa; dice "basta prendere la 37, sempre dritto" (anche se la
strada può girare o deviare);
• possono nascere gruppi come l'Associazione di Commercianti della Route 37, o persino Cittadini
per Salvare i Panorami della 37.
Quello che originariamente era un semplice costrutto nominale, quindi, diventa abbastanza reale
quando le persone organizzano la propria vita attorno ad esso.

Che cosa ha a che fare tutto questo con i nuovi media elettronici? Radio, libri e film hanno una loro
naturale dinamica interna, che porta a tali costrutti. Anche se questo può rivelarsi valido anche per i
supporti informatici, potrebbe allo stesso modo non esserlo.
In altre parole, DOBBIAMO RICONOSCERE CHE STIAMO INVENTANDO DELLE TECNICHE DI
PRESENTAZIONE NEI NUOVI MEDIA, e non semplicemente trasportando o trasponendo cose
preesistenti in essi, solo perché sembrano giuste.

Specifiche dell’evolutionary list file


Statiche
• possibilità di indicizzazione dei contenuti (la funzione svolta dal “libro dei codici” del memex)
• possibilità di estensione con nuovi testi e commenti
• il sistema deve fare da supporto a qualsiasi forma l’utilizzatore voglia imporre all’archivio, e
all’archiviazione di testi in qualsiasi forma e combinazione
• possibilità di archiviazione sotto un numero illimitato di categorie
• possibilità di archiviazione di percorsi associativi

Dinamiche (“evolutionary”)
• possibilità di modifica del contenuto e dell’organizzazione del materiale archiviato: sequenza,
etichettatura, indicizzazione e commenti
• possibilità di revisione
• propagazione automatica delle modifiche
• possibilità di avere versioni multiple dello stesso materiale

Liste incernierate
La struttura di lista sembra inevitabile per manipolare tramite computer
• categorie diverse di appunti personali,
• stesure separate
• bozze,
• indici

Le liste incernierate hanno tre componenti


• entries (elementi), che sono unità discrete di informazione (testi, immagini, sequenze di simboli
come formule, indicazioni relative al controllo di oggetti fisici o di operazioni)
• liste, dove una lista è un insieme ordinato di elementi
• links, che sono connettori tra due elementi di liste diverse.

Definizione: due liste sono incernierate se


• ci sono accoppiamenti tramite link tra i rispettivi elementi,
• ciascun elemento non fa parte di più di un link, e
• i link sono invarianti rispetto a permutazioni dell’ordine degli elementi.
Non è detto che le liste siano della stessa lunghezza, o che ogni elemento faccia parte di un link.
Un ELF (evolutionary list file) è un file di liste incernierate, con operazioni di creazione, modifica e
rimozione di elementi,
manipolazione dell’ordine degli elementi
Inoltre, si deve disporre di operazioni su liste che, composte in modo opportuno, realizzino tutte le
trasformazioni necessarie alle applicazioni considerate dall’utilizzatore.

Operazioni
• Elementi: creazione con determinati contenuti. Ogni elemento può essere inserito in qualsiasi
lista, e lo stesso elemento può comparire il liste distinte. Si deve poter copiare un elemento da
una lista ad un’altra.
• Liste: creazione ed aggiunta di elementi; copia di una lista; permutazione degli elementi di una
lista (cioè, modifica dell’ordine degli elementi della lista; unione di liste; estrazione di sottoliste.
• Link: creazione di un numero arbitrario di link tra liste, con l’unico vincolo del carattere
univoco della corrispondenza: un elemento non può essere collegato a più di un elemento di
un’altra lista.
• Sequenza: trasferimento dell’ordine degli elementi di una lista ad un’altra lista, usando la
struttura dei link.

Applicazioni
Un ELF non è destinato alla elaborazione automatica veloce, ma alla manipolazione umana: le questioni
di efficienza non sono considerate.
Le liste rappresentano i trail [piste] del memex, e con le liste incernierate si possono rappresentare
• geometrie arbitrarie dei dati: reticoli o strutture a 3 o più dimensioni (‘iper-‘ in ‘ipertesto’ come
‘iper-‘ in ‘iperspazio’)
• livelli diversi di documentazione (indici, sommari e commenti)

ALAN KAY
Knowledge Navigator:
Nasce nel 1940 e nel 1962 si arruola nell’esercito, dove scopre i computer e ha il primo incontro con
l’astrazione dei dati.
Dopo la laurea, entra nel programma di
dottorato all’Università dello Utah. Era stato Licklider che, con i fondi ARPA, aveva permesso l’avvio del
programma di PhD in “computer science” in alcune università americane (Stanford, Berkeley, Carnegie-
Mellon, MIT,...).

ASTRAZIONE DAI DATI


Per condividere i file tra basi militari che non adottavano gli stessi standard, i file erano divisi in tre
parti:
• la terza parte conteneva i record, di formato e dimensione arbitrari;
• la seconda parte conteneva le procedure del Burroughs 220 utilizzate per accedere ai dati della
terza parte, e modificarli;
• la prima parte era una sequenza di puntatori al codice delle procedure della seconda parte.

Durante gli studi di dottorato scopre:


• Sketchpad di Ivan Sutherland
• il primo linguaggio di programmazione orientato agli oggetti, Simula
• il linguaggio di programmazione Logo, di Seymour Papert
• il sistema nLS di Engelbart
Scrive la tesi di dottorato sulla macchina FLEX

Sketchpad è stato sviluppato da Ivan Sutherland come lavoro per il PhD presso il MIT (supervisore:
Claude Shannon).
È stato il primo programma interattivo di grafica e CAD. La descrizione delle figure avveniva creando
• master drawings, che potevano essere istanziati in
• instance drawings;
il controllo e la dinamica venivano realizzati tramite:
• constraints, applicabili ai master.
Simula (1967)
Il linguaggio Simula 67 è stato sviluppato presso il Norwegian Computing Center da Kristen
Nygaard e Ole-Johan Dahl per la simulazione ad eventi discreti.
È stato il primo linguaggio ad avere oggetti, classi, sottoclassi ed ereditarietà.

Relazioni tra Sketchpad e Simula


C’è una metafora biologica alla base del confronto:
• Le cellule (“instances”) si conformano a comportamenti “master”
• Le cellule sono autonome e comunicano tra di loro scambiandosi messaggi 3. le cellule
diventano parti diverse dell’organismo, secondo il contesto
Questa metafora sarà anche alla base di Smalltalk.

Altre influenze
McLuhan, Understanding Media, 1964
“il medium è il messaggio” perché è il medium che dà forma e controlla la scala dell’associazione umana
e delle azioni. Il contenuto o gli utilizzi di tali media sono tanto diversi quanto inefficaci nel dare forma
all’associazione umana. In realtà, è fin troppo tipico che il “contenuto” di ciascun medium ci renda ciechi
rispetto alla sua natura
La cosa fondamentale di qualsiasi medium è: che cosa bisogna diventare per comunicare attraverso di
esso. Il computer è un medium per la comunicazione, non uno strumento.
Papert, il linguaggio LOGO
Secondo Piaget, con cui Papert aveva collaborato, l’apprendimento nei bambini è profondamente
radicato nei modi, di cui i bambini sono dotati in modo innato, per reagire al loro ambiente naturale.
Papert usa le capacità di rappresentazione e interazione dei computer per simulare “micromondi” in cui
i bambini possano imparare la matematica e la fisica.

Piaget e Bruner nella progettazione di interfacce


Per Piaget ci sono stadi successivi di modi di apprendimento:
operazioni ⟶ immagini ⟶ simboli
Per Bruner questi sono tre canali di apprendimento che possono parzialmente sovrapporsi
Per Kay, questi sono tre canali che debbono essere presenti in ogni interfaccia per l’apprendimento

LUNEDÌ 15 MAGGIO 2023

Piaget.

Alan Kay sostiene che deve essere simultanea …


• DOING → quello che facciamo noi con il mouse (componente essenziale dell’Interfaccia)
• IMAGES → le icone e le finestre. È la componente iconica.
• SYMBOLS → componente simbolica.
Il computer come media è il concetto chiave di questa storia.
Alan Kay ha delle idee grandiose riguardo questo → citato nella pagina moodle del corso.

Questo è il modo in cui Kay costruisce il computer come medium:


Il Dynabook

Computer come media dinamici


La metafora per l’interazione con il Dynabook è quella dello strumento musicale, per esempio il flauto: è
portatile, risponde immediatamente, può essere posseduto individualmente.
Caratteristiche:
• possibilità di memorizzazione interattiva
• lettura di testi ordinari (simulazione della carta) ed ipertesti
• fonts personalizzabili
• WYSIWYG nell’editing di testi
• finestre multiple (anche sovrapponibili, un’invenzione di Kay del 1971)
• sensorializzazione di processi dinamici:
• animazione (progetto e controllo parallelo e coordinato di immagini nel tempo)
• musica (progetto e controllo parallelo e coordinato di suoni nel tempo)
• programmazione (progetto e controllo parallelo e coordinato di azioni nel tempo) •
simulazione, la nozione centrale del Dynabook come medium universale

Realizzazioni: Xerox NoteTaker (1976)


Pare che sia stato il primo computer portatile ad essere utilizzato in aereo, su un volo dalla California a
Rochester, da Douglas Fairbairn, suo progettista e costruttore .

ATTORI
“Intuitivamente, un ATTORE è un agente attivo che interpreta un parte, a un segnale di attacco, secondo
un copione [script]. Usiamo la metafora degli ATTORI per sottolineare l’inseparabilità di flusso dei dati e
flusso del controllo nel nostro modello. Strutture di dati, funzioni, [...] formule logiche, numeri possono
tutti essere interpretati come casi speciali di attori.
Il nostro formalismo mostra come tutti i modi di comportamento [di questi oggetti] possano essere
definiti in termini di un solo tipo di comportamento: mandare un messaggio ad un attore” → Carl Hewitt
Hewitt, Bishop, Steiger, A Universal Modular ACTOR Formalism for Artificial Intelligence, IJCAI 1973

Principi del paradigma orientato agli oggetti in Smalltalk


• Tutto è un oggetto
• Gli oggetti comunicano mandando e ricevendo messaggi (in termini di oggetti)
• Gli oggetti hanno memoria privata
• Ogni oggetto è istanza di una classe (che deve essere un oggetto)
• La classe contiene il comportamento comune alle sue istanze (descritto sotto forma di elenco di
oggetti in un programma)
• Per valutare un programma, il controllo è passato al primo oggetto ed il resto è interpretato
come il suo messaggio.
Il primo interprete Smalltalk stava su una sola pagina (“one pager”, come lo chiama Kay, in analogia con
gli “one liner” del linguaggio APL)

Principi del paradigma orientato agli oggetti in Smalltalk


La programmazione nel sistema Smalltalk replica a tutti i livelli la situazione originaria della interazione
[= scambio di messaggi] tra il computer ed il suo utilizzatore.

LICKLIDER
Prima dell’inizio — Joseph Carl Robnett Licklider (“Lick”)
• Licklider (1915-1990), in origine compie ricerca in psico-acustica ad Harvard (1943-50).
• Dal 1950 al MIT: interesse per i computer.
• Partecipa alle cene del Martedì di Wiener e alle Macy Conferences.
• Lavora sul sistema SAGE (Semi-Automatic Ground Environment).
• Vice-presidente della società di ricerca e sviluppo Bolt-Beranek e Newman nel 1957, lavora
sulle biblioteche del futuro.
• Direttore nel 1962 dell’Information Processing Techniques Office della ARPA (Advanced
Research Projects Agency) della Difesa.
• Convince Robert Fano a dirigere il Project MAC al MIT, al cui interno nasce il time-sharing.

Wiener e la tradizione interdisciplinare al MIT


Man-computer symbiosis (1960)
Obiettivo della relazione simbiotica uomo-computer (§2)
Estendere l’utilizzo del computer
Dalla soluzione di problemi mediante procedure fissate che considerano tutte le possibili alternative
come date a priori alle seguenti nuove situazioni:
• procedimenti per tentativi ed errori
• problemi per i quali la questione non è di trovare una risposta ma piuttosto trovare la domanda
(aspetti formulativi dei problemi)
• problemi che persistono per breve tempo e che quindi richiedono una soluzione in tempo reale
(per esempio, gestione di una battaglia)

Analisi dell’attività intellettuale in relazione all’uso del computer (§3)


Osservazione del lavoro in laboratorio, e constatazione che la maggior parte del tempo viene impiegata a
reperire informazione piuttosto che assimilarla:
• mettersi nella posizione di pensare
• prendere decisioni
• imparare qualcosa che è necessario sapere
• tracciare grafici o istruire un assistente a tracciarli
• confronto di dati raccolti secondo criteri diversi.
La cooperazione uomo-computer migliorerebbe i processi di pensiero nei problemi risolti mediante
sequenze di operazioni sempre diverse, creando una relazione simbiotica con una macchina in grado di
elaborare dati e accedere velocemente all’informazione.

Nel §4, Licklider studia le caratteristiche dei due ruoli della relazione simbiotica.

Prerequisiti per la simbiosi (§5)


• Time-sharing: time-shared system - n - A specific system in which available central-computer
time is shared among several jobs as directed by a scheduling plan or formula → (C.J. Sippl,
Computer Dictionary and Handbook, 1965)
• Estensione della capacità e della velocità di accesso alla memoria
• Organizzazione della memoria: accesso per nome o per schema, con procedure di ricerca più
veloci della ricerca sequenziale (→ memorie associative, la trie memory di Fredkin)
• Linguaggio: necessari differenti principi di comunicazione e controllo: gli ordini al computer
specificano procedure, all’uomo specificano obiettivi. → c'è una differenza fondamentale tra il
modo di concettualizzare una cosa e come lo interpreta il computer (?). È opportuno programmi
che sono stati formati in modo da offrire la possibilità di comporre dei segmenti pre-
programmati che possono essere evocate con nome per far fare delle azioni significative al
computer.
Invece di usare euristiche per la soluzione automatica di problemi, è realistico immaginare
programmi che possono essere formati come parole e frasi del linguaggio naturale, mediante
composizione in tempo reale di segmenti pre-programmati che possono essere invocati per nome (per
esempio, oggi, → script).

input/output (§ 5)
Dal punto di vista dell’operatore umano, si tratta di visualizzazione e controllo. Sarebbero desiderabili:
• riconoscimento dei caratteri, immissione dati in forma grafica;
• schermo gigante da parete per favorire la collaborazione ed il coordinamento di gruppi
informali, lavoro di gruppo (→ Computer-Supported Cooperative Work (CSCW), anni ’80) •
riconoscimento del parlato

Motivazione
Sembra ragionevole considerare un “centro di pensiero” che incorporerà le funzioni delle attuali
biblioteche con possibilità estese di memorizzazione e di ricerca e funzioni simbiotiche. Si può allargare
questa immagine a una rete di centri, connessi tra loro da linee di comunicazione a banda larga, alla
quale gli utenti accedono con linee in affitto.

Intermezzo: la Rete Intergalattica (1963)


ADVANCED RESEARCH PROJECTS AGENCY
Washington 25, D.C. April 23, 1963
MEMORANDUM FOR: Members and Affiliates of the Intergalactic
Computer Network
FROM: J. C. R. Licklider

It seems to me to be interesting and important, nevertheless, to develop a capability for integrated


network operation.
Questa idea di una rete geograficamente distribuita di utenti che condividono risorse di calcolo, file,
compilatori, programmi, è ovviamente l’origine di ARPANET

Il problema dell’informazione: “Libraries of the future” (1965)


Esplorazione dell’utilizzo del computer per la memorizzazione, organizzazione ed il recupero
dell’informazione. Il lavoro è stato svolto dal Novembre 1961 al Novembre 1963.
“Lo studio si limita a classi di informazioni e a domini di conoscenza in cui gli elementi di interesse
primario non sono la stampa, la carta, le parole o le frasi in se stesse ma i fatti, i concetti, i principi e le
idee che stanno dietro l’aspetto visibile e tangibile dei documenti” (→ Otlet)
“Il pensiero umano procede per manipolazione, combinazione e modifica di schemi. Nuovi concetti si
creano adattando vecchi schemi e ricombinandoli in nuove strutture complesse”.
Per creare nuovi schemi nel settore delle biblioteche conviene abbandonare schemi a livello di sistema e
sottosistema e conservare invece gli schemi relativi ai componenti, dove:
componenti → pagine
sottosistemi → volumi
Sistemi → biblioteche

Questa valutazione non è chiarissima in realtà (le faccine non sono molto chiare)

I libri sono passivi. Le biblioteche, essendo i posti che tengono i libri, devono essere soddisfacenti.

MARTEDÌ 16 MAGGIO 2023

Licklider elenca i vantaggi e svantaggi delle biblioteche.


La pagine stampata è passiva perché:
• trasferimento dell’informazione contenuta in un libro = spostamento del libro, del lettore o di
entrambi
• le operazioni di elaborazione del contenuto informativo devono essere eseguite dal lettore → è
però molto economica e può essere visualizzato facilmente.

SISTEMA PROCOGNITIVO → unire biblioteca e computer in questo sistema → per una biblioteca del
futuro che faciliti l’interazione umana con informazione manipolabile e trasformabile.

Il problema dell’informazione: “Libraries of the future” (1965)


Difetti e pregi degli schemi tradizionali
schema della biblioteca fisica con scaffali, schede banchi di consegna, sale di lettura
schema del libro fisico come archivio passivo di informazione stampata
schema della pagina stampata come strumento per la memorizzazione a lungo termine

Il computer degli anni 60 non è abbastanza efficiente per supportare queste esigenze e quindi bisogna
trovare una soluzione (?)

gerarchie di segmenti di testo (carattere, parola, paragrafo, capitolo,...)


la suddivisione in informazione testuale, grafica e figurativa.
le parti dei documenti: titolo, autore, sunto, testo, nota, bibliografia
tipologie di pubblicazioni
infrastrutture come catalogo, indice,...

A questo si accompagna l’inefficacia dei “centro di calcolo” del tempo. I punti deboli di questa concezione
portano alla reinvenzione del calcolo in chiave contemporanea, passando attraverso il time-sharing.

Le esigenze che pone l’idea di sistema procognitivo dal punto di vista del supporto informatico:
• memoria ad accesso diretto di grande capacità
• memoria indirizzabile per contenuto (CAM): memorie associative, trie memory • elaborazione
parallela
• schermi ad alta risoluzione
• Procedure
• strutture gerarchiche e ricorsive
• Liste
• linguaggi procedurale e orientati ai problemi
• time sharing → modo di utilizzo del computer

IL TIME-SHARING
È partito da:
• Idea di John mcCathy → personaggio molto importante e famoso che però è trascurato.
Lavorava all’MIT e si trasferisce quasi subito a Stanford e fondò il laboratorio di intelligenza
artificiale. Scrisse anche moltissimi articoli teorici → è stato colui che ideò il concetto
• Abilità implementati e di Fernando Corbató → colui che aveva il compito principalmente
tecnico.
• Visione di J. C. R. Licklider
• Abilità organizzative di Robert Fano → nato a Torino nel 1917 e immigrato a conseguenza delle
leggi razziali.

Prima del time-sharing dipendeva tutto dalla tipologia di macchina.


• TX-0: richiedeva una prenotazione settimanale di blocchi di tempo macchina (alcune ore).
Quindi l’utente prenotava precedentemente e quando arrivava il suo turno utilizzava il
computer. Gran parte del tempo prenotato era sprecato in quanto mentre l’utente riflette la
macchina era inattiva.
• IBM 709: preparazione dei programmi su schede perforate e trasferimento su nastro
magnetico. Non c’era quindi il bisogno di prenotare ma c’erano delle lunghe attese per i risultati.

L’idea di utilizzare il computer di notte era vista bene perché così la macchina era attiva e questo aiutava
ad ammortizzare i costi di mantenimento della macchina

Ci sono due idee:


• Computer privato → strumento personale e verrà sviluppato negli anni 70 (qua nasce solo
l’idea) diventa un canale bidirezionale di grandi capacità. Serve per un calcolo simbolico,
programmazione in LISP; linguaggio di programmazione funzionale. Didattica mediante
computer, raccogliere, ordinare ed analizzare dati di laboratorio (Licklider)
• Computer come utilità pubblica e di servizi di calcolo a pagamento →

FANO:
• “Eravamo abituati a parlare di componenti come modulatori e rivelatori, e tutti gli aggeggi che
facevano parte dei sistemi di comunicazione. Questo è il passato”.
• “Ora dobbiamo parlare di funzioni, perché con un computer puoi implementare la funzione che
desiderili aggeggi non servono più. Non devi più costruire gli aggeggi”
• “Purtroppo la persona giusta non era disponibile. Alla fine, ho chiuso gli occhi e mi sono buttato”
→ lui non era un informatico.
• “Sì, avevo imparato quel tanto che bastava da entrare nel circolo — conoscevo Corby e
conoscevo Minsky [Risata]. Avevo scritto un programma che funzionava”

Era un viaggio molto lungo. Ha avuto luogo intorno al giorno del ringraziamento. Fano appena arrivato a
casa inizia a scrivere questo rapporto e lo sottomette. (Una proposta per una ricerca e programma dei
sistema dei computer).
• 1966 time sharing computer → questo metodo di utilizzo del computer è più o meno
consolidata.
Hot Springs → in Virginia

PROJECT MAC
MULTICS

Il contributo di Fano al Project MAC


1963 Proposal for a Research and Development Program on Computer Systems
• “Sembra interessante una modalità di funzionamento on-line in cui il singolo scienziato, il
risolutore di problemi o il decisore sono strettamente accoppiati a un sistema di calcolo con
grande capacità di memoria e ad alta velocità”
• “immaginiamo che l’evoluzione di un simile sistema offra supporto alla comunicazione con altri
mediante recupero meccanizzato dell’informazione [information retrieval] , compreso lo
sviluppo ed utilizzo di file di dati aperti e procedure pubblicamente accessibili”
• “la memoria della macchina e la sua capacità di elaborazione devono essere condivise
simultaneamente e indipendentemente tra molti utenti on-line, in modo da garantire il suo
utilizzo continuo ed efficiente”.
1965 The MAC System: The Computer Utility Approach
• “Lo scopo generale del Project MAC può essere considerato lo sviluppo e l’utilizzo di un servizio
di pubblica utilità in grado di fornire capacità di calcolo ad ogni “utente” dove serve, quando
serve e nella quantità desiderata”
• “MAC, un acronimo derivato in due modi diversi ma entrambi appropriati: machine- aided
cognition, e multiple-access computer”
Oltre il Project MAC
1968 Licklider & Taylor, The computer as a communication device
“Nel giro di qualche anno, gli uomini saranno in grado di comunicare in modo più efficace attraverso una
macchina che non faccia a faccia”
Questa affermazione deriva dalla partecipazione ad una sessione con il sistema nLS di Engelbart. Taylor
diventerà responsabile del Computer Science Laboratory a Xerox PARC negli anni dell’invenzione del
personal computing, Ethernet, e WYSIWYG.
1968 Licklider & Taylor, The computer as a communication device
“La collezione delle persone, hardware, e software — il computer in time-sharing con la sua comunità
locale di utenti — diventerà un nodo in una rete di computer distribuita geograficamente”
1968 Licklider & Taylor, The computer as a communication device
“Nel contesto di una rete di computer interattivi e in time- sharing, una persona ad un nodo avrà accesso
a programmi che possono essere eseguiti ad altri nodi, anche se questi programmi sono scritti in
linguaggi diversi per computer diversi”
1972 Fano, On the Social Role of Computer Communications
“Il fattore limitativo [nelle comunicazioni] è la capacità delle persone di controllare, comprendere, ed
utilizzare l’informazione che si trasmette. Ora è la mente umana che ha bisogno di essere estesa”
controllo = unione, ristrutturazione e disseminazione selettiva dell’informazione che proviene da fonti
diverse
“la tendenza attuale verso la centralizzazione del controllo può essere vista come conseguenza diretta
della crescita della interdipendenza e della nostra incapacità individuale di conservare in modo
praticabile la conoscenza di un ambiente via via più complesso”

Oltre il Project MAC — la pragmatica dei sistemi di calcolo → pragmatica = studio di una sistema di
comunicazione nel suo contesto di utilizzo all’interno di una comunità e delle sue istituzioni.
1972 Fano, On the Social Role of Computer Communications
È una delle tre suddivisioni della semiotica secondo Charles Morris.
“Non è appropriato progettare o valutare un sistema di calcolo fuori dal contesto del software che
fornisce l’interfaccia con i suoi utilizzatori”
“non è appropriato, e in questo caso è pericoloso, progettare e valutare un sistema di calcolo fuori dal
contesto della comunità di persone che saranno toccati dal suo utilizzo, direttamente o indirettamente”
“Le caratteristiche di un sistema di calcolo limitano in modo significativo la struttura ed il
funzionamento della comunità di persone associata ad esso... A loro volta, le caratteristiche della
comunità influenzano l’evoluzione del sistema di calcolo stesso... [un] ciclo di feedback…”

1985 Fano, Computer-Mediated Communication


comunicazione mediata dal computer = trasferimento di conoscenza tra persone con l’aiuto del
computer
“All’aumentare dell’importanza della comunicazione attraverso [reti di calcolatori], diventerà più
importante controllare tale comunicazione in modo proprio e attendibile.”
“ci manca una cornice concettuale appropriata per trattare l’informazione.
Non sappiamo come trattarla come bene, e non sappiamo molto su come la collaborazione sia
influenzata da diversi schemi di comunicazione, e come la comunicazione influenzi le relazioni
interpersonali”

PAUL OTLET
• Non ha influenzato gli autori che abbiamo visto fino ad adesso però è stato un personaggio
molto importante e anche uno dei critici più aspri.

1868 Paul Otlet nasce a Bruxelles


1890 Si laurea in legge
1892 Qualcosa sulla bibliografia (scrive quasi subito una articolo sulla bibliografia)
1895 fondazione dell’Institut Internationale de Bibliographie e inizio del Repertoire Bibliographique
Universel
1904 Sviluppa La Classificazione Decimale Universale
1918 Trasformazioni nell’apparato bibliografico della scienza
1919-22 Palais Mondial, in un’ala del Palais du Cinquantenaire, a Bruxelles 1924-34 Mundaneum, nella
stessa sede del Palais Mondial
1928-41 progetti per il Mundaneum e La Cité Mondiale (Le Corbusier e poi altri) 1940-72 ricreazione
del Mundaneum (Bruxelles, Parco Leopoldo)
1944 morte di Paul Otlet
1998 ricreazione del Mundaneum a Mons

La scienza della documentazione: il futuro del libro


1892 Qualcosa sulla bibliografia
Affronta il problema della crescita disordinata della letteratura nelle scienze sociali.
La conoscenza consiste di tutti i fatti osservati, di tutte le interpretazioni possibili che sono state
formulate per spiegarli e ridurli a leggi, delle statistiche e delle fonti.
Ogni testo dovrebbe essere ridotto alla sua sostanza, alle fonti delle informazioni e alle sue conclusioni.
Questi elementi potrebbero essere trasferiti su schede, classificate per generi e specie, e diventare parte
dell’organizzazione complessiva della conoscenza.
Si arriverebbe così alla “creazione di una specie di cervello artificiale mediante schede che contengano
l’informazione o anche solo riferimenti”.
Le schede separate permettono una manipolazione che non è consentita dall’ordine alfabetico dei
dizionari.
All’epoca c’era un grande interesse per le iniziative mondiali.
Ha ottenuto il premio nobel per la pace proprio per queste sue istituzioni civile a livello politico.

Nuove idee per l’organizzazione della documentazione


1918 Trasformazioni nell’apparato bibliografico delle scienze
Il problema della riorganizzazione della ricerca scientifica, della conservazione dei suoi risultati e della
loro diffusione, essenziale alla ricostruzione post-bellica (→ Bush)
La crescente produzione di libri (→ Bush) ne ha esposti i loro limiti, e ha sollecitato un
miglioramento delle biblioteche (→ Licklider) e dei metodi di catalogazione. Introduce tre nuove idee:
• il Repertorio
• la Classificazione
• l’Ufficio della Documentazione
Il punto di partenza è la critica del libro in ognuna delle sue forme (volumen, codice, periodico)
• non è pratico per la consultazione di passaggi particolari
• è un’entità completa, non suscettibile di aggiunte
• rende difficile il collegamento di elementi correlati, e richiede indicizzazione

Il Principio Monografico
Il Repertorio separa ciò che il libro amalgama, e lo riduce a elementi a ciascuno dei quali è dedicata una
scheda (questa è una forma del Principio Monografico)
Non esiste più la rilegatura, ma le schede vengono tenute insieme in modo da potere essere riordinate,
eliminate o intercalate da nuove schede.
Il Repertorio fornisce mezzi per suddividere un libro secondo il suo contenuto informativo: un libro,
infatti, non è che una riga continua che è stata suddivisa per conformarsi alle limitazioni di una pagina e
di un insieme di pagine. Questa suddivisione non corrisponde ad alcuna suddivisione delle idee.
Abbiamo la possibilità di organizzare le schede associando, per esempio, divisori colorati a riflettere la
classificazione, e la possibilità di usare macchine per effettuare ricerche e selezioni in masse enormi di
materiali (→ Bush).
Il Repertorio è una forma dell’odierno database.

La Classificazione: UDC
La Classificazione (qui si intende la Classificazione Decimale Universale (UDC), sviluppata da La
Fontaine e Otlet) è simile ad un linguaggio ideale, una pasigrafia, per l’organizzazione della conoscenza,
per dare struttura all’enciclopedia globale (→ Ufficio della Documentazione).
La UDC è l’indice degli indici di tutti i trattati. È decimale perché tutti gli argomenti sono divisi in dieci
classi. Ciascuna classe è suddivisa in (almeno) dieci gruppi, e ogni gruppo in almeno dieci divisioni.
La notazione della UDC permette di trovare un posto per ogni idea, per ogni cosa e di conseguenza per
ogni libro, articolo o documento e addirittura ogni parte di libro o di documento.
La notazione, inoltre, è estendibile e fornisce solo i mezzi per creare, virtualmente senza limitazioni,
codici di classi.

Esempio di utilizzo della classificazione decimale universale (UDC) tratto da un disegno di Otlet.
Belle arti, in relazione con la letteratura, in Francia, nel XVIII secolo, conferenze, in italiano.
la classificazione avviene simultaneamente secondo Argomento, Relazione, Luogo, Tempo, Forma,
Lingua

L’Ufficio della Documentazione


Le biblioteche sono state considerate musei di libri.
Le loro collezioni erano relative alle esigenze della documentazione: quotidiani quasi inesistenti, per non
parlare di documenti multimediali come fotografie, film, dischi fonografici e microfilm.
L’Ufficio della Documentazione intende rimediare a questa situazione:
le collezioni di libri sono il suo punto di partenza, ma i libri sono considerati come semplici materiali per
stabilire le connessioni che ogni libro ha con tutti gli altri libri e formare con essi il Libro Universale (una
forma primitiva dello → Xanadu di → Nelson)

Verso un sistema ipertestuale


Verso il 1908 l’Istituto internazionale di Bibliografia crea un servizio di documentazione in
collaborazione con associazioni internazionali (Istituto Polare Internazionale, Associazione
internazionale per la caccia, la pesca e l’aeronautica) ciascuna delle quali doveva sviluppare una
biblioteca (testo e grafica) e un repertorio bibliografico completo nella propria area di competenza.
Il materiale era reso modulare creando nodi nel rispetto del Principio Monografico. La ricerca negli
archivi era resa possibile mediante i link creati implicitamente dall’uso della UDC, che permettevano la
ricerca negli schedari.
L’Ufficio Internazionale per la Caccia classificava, conservava e comunicava tutte le pubblicazioni
ricevute: libri, brochures, periodici, quotidiani, documenti, stampe, incisioni, mappe e manoscritti. Si
traducevano testi di leggi, Si indicizzavano tutti i periodici di caccia.
L’Ufficio era principalmente dedicato all’attività di organizzazione dell’informazione, contribuendo alla
creazione del Libro Universale.

MERCOLEDÌ 17 MAGGIO 2023

Bush: il suo pensiero all’interno di questa corrente, voleva archiviare la conoscenza. Abbiamo visto una
critica di Bush che voleva fare una information retrieval.
Concetto di simbiosi è molto importante per carpire l’interattività (qualcosa di positivo).
Negli anni 60 questa tendenza diventa ben visibile. Il concetto di linguaggio (non per forza di parole ma
anche di segni) l’idea che la comunicazione sia qualcosa di importante anche i media diventano delle
macchine importante. Nasce così anche lo studio dei media.
L’importanza sta nel fatto che il lessico di queste macchine entrano a far parte del linguaggio di tutti i
giorni.

TEORIA DELL’INFORMAZIONE

SHANNON 1/3
Claude Shannon (mentre lavora ai Bell Labs, NJ) è interessato a sviluppare una teoria della quantità di
informazione sulla quale fondare una teoria matematica della comunicazione (A mathematical theory of
communication, 1948) applicabile a qualsiasi tipo di trasmissione:
”Il problema fondamentale della comunicazione è quello di riprodurre in un punto, esattamente o con
qualche approssimazione, un messaggio scelto in un altro punto”
L’informazione ed il significato sono nozioni che devono essere tenute distinte:
“Spesso i messaggi hanno significato; cioè, si riferiscono, o sono correlati sistematicamente, con certe
entità fisiche o concettuali. Questi aspetti semantici della comunicazione sono irrilevanti per il problema
ingegneristico. L’aspetto significativo è che il messaggio che si presenta di volta in volta sia scelto da un
insieme di messaggi possibili”

Le posizioni espresse da Shannon in questo articolo (che viene poi aggiunto anche in un libro un paio di
anni dopo) questo libro esprime un punto peculiare. L’idea è che ci sono due stazioni che sono uniti
attraverso un canale. Ci sono un emittente e un destinatario. Sceglie all’interno di un repertorio illimitato
si sceglie il messaggio da mandare.
In questa situazione idealizzata è chiaro che il problema semantico dei messaggi non è particolarmente
importante, ovvero cosa dice il messaggio non è particolarmente importante ma il problema sta in
ciascuno dei quali i messaggi viene estratto (?).
Il punto di vista di Shannon è una posizione che allontana i messaggi dal loro significato. Questi aspetti
semantici sono irrilevanti al problema ingegneristico.

Shannon descrive un sistema di comunicazione mediante uno schema a blocchi:

In questo modello la sorgente dei messaggi sceglie da un insieme predeterminato di N messaggi. Allora,
se tutti i messaggi sono equiprobabili, la quantità di informazione I di ciascun messaggio è:
I = log2 N
L’informazione portata da un messaggio diminuisce all’aumentare della probabilità di riceverlo.

Il modello della comunicazione di Shannon è applicabile ad una vasta gamma di situazioni, secondo
l’interpretazione dei componenti:
• conversazione tra esseri umani
• interazione tra macchine
• comunicazioni tra parti di un organismo
Inoltre, l’estratto che segue spiega il successo della teoria della comunicazione (e della cibernetica) sulle
arti:
”La parola ‘comunicazione’ è qui usata in un senso molto lato, che include tutte le procedure che una
mente può impiegare per influenzarne un’altra. Queste comprendono, naturalmente, non solo il discorso
scritto e quello parlato, ma anche la musica, le arti figurative, il teatro, il balletto, e di fatto ogni
comportamento umano. In alcuni casi può essere desiderabile definire una nozione ancora più ampia di
comunicazione, che includa cioè le procedure per mezzo delle quali un meccanismo (poniamo, un
dispositivo automatico per puntare un velivolo e calcolarne la sua probabile posizione futura) influenza
un altro meccanismo (poniamo, un missile telecomandato che insegue questo velivolo)”

Interpretazione a livelli del modello di Shannon


Il disegno di prima non è altro che il modello di Shannon secondo Chapman. → è necessario che il
messaggio venga codificato e decodificato nel modo più simile all’originale prima di arrivare
all’intestatario

Un esempio (Chapman, 2011)


In questo esempio abbiamo almeno tre operazioni di codifica, rappresentate dalle frecce verticali.
L’esempio è ambientato in un pronto soccorso, bisogna trasmettere il livello di gravità di un paziente: il
colore giallo del codice è codificato come ’01’.
Il modello ISO/OSI di architettura delle reti ha una struttura a strati come questa.
LUNEDÌ 22 MAGGIO 2023

Feedback: quando dobbiamo operare all’interno di un ambiente variabile (circostanze esterne che
determinano il nostro comportamento)per operare in modo attendibile ed efficace noi dobbiamo
ricevere delle informazioni che valutano le nostre operazioni. → (Wiener)

L’articolo dove nasce l’idea di feedback.

Quando comunico con un’altra persona, gli trasmetto un messaggio, e quando lui poi comunica con
me rispondendomi, restituisce un messaggio correlato che contiene principalmente informazione
accessibile a lui e non a me.
Quando controllo le azioni di un’altra persona, gli comunico un messaggio, e sebbene questo
messaggio sia in forma imperativa, la tecnica di comunicazione non differisce da quella di un messaggio
all’indicativo. Inoltre, se il mio controllo deve essere efficace, devo prendere atto di qualsiasi
messaggio da lui che indichi che l’ordine è stato compreso ed obbedito.
(In bold troviamo gli elementi principali per il feedback)
Licklider era amico di Wiener.

Per parlare in maniera più corretta di feedback, collegato alla cibernetica, non possiamo non parlare dei
sistemi molto complicati.
Il termine ‘sistema’ è uno dei più frequenti nel parlare di artefatti complessi: un computer, una rete di
computer che comunicano, un contesto istituzionale come un insieme di leggi, di norme, di regole di
interazione tra esseri umani, un ambiente naturale con organismi che lo abitano.

Che cosa caratterizza un sistema? Ecco alcuni elementi tipici:


• un confine tra quello che fa parte del sistema e quello che ne è estraneo (il suo ambiente): solo
attraverso il confine il sistema interagisce con il suo ambiente;
• un insieme di parti che interagiscono (comunicano) tra loro secondo regole che
contribuiscono a definire la natura del sistema e le interdipendenze tra le sue parti, la sua
organizzazione;
• un insieme di processi che collettivamente definiscono il comportamento del sistema: un
processo è uno sviluppo nel tempo di eventi che si manifestano in conformità alle regole del
sistema.

Ci sono dei sistemi di illuminazione, dove quando, per es in aula, premi un pulsante e non accade nulla.
In realtà bisogna tenere premuto il pulsante per poter aumentare o diminuire la luminosità.

La cosa importante è che il sistema abbia un interno, un esterno (il suo ambiente), e naturalmente un
confine tra interno ed esterno.

Un sistema può avere un osservatore nel suo ambiente.


L’osservazione avviene mediante esperimenti che richiedono la possibilità di
• immettere dati in ingresso verso il sistema,
• e ottenere risultati in uscita verso l’ambiente.

Se abbiamo un sistema per calcolare dei valori numerici, abbiamo un caso di input e output. Avendoli
possiamo comporre i sistema. Quando abbiamo due sistemi possiamo comporli.

Otteniamo per esempio un nuovo sistema per composizione in sequenza, in cui l’output del primo
sistema diventa l’input del secondo sistema.

Si può fare un altro esempio in cui l’output non è legato a emissione di valori, ma solo all’esecuzione di
azioni. In questo esempio l’input è trascurabile:
“Confrontiamo l’attività umana con un’attività profondamente diversa, e cioè le figurine che danzano sulla
sommità di un carillon. Le figurine danzano secondo un modello, ma un modello predisposto in cui la loro
attività passata non ha praticamente alcuna influenza sul modello della loro attività futura.” - Wiener, The
human use of human beings, 1950

Quando osserviamo un’opera d’arte, noi siamo gli spettatori dell’opera d’arte.
L’esempio di Wiener suggerisce un modello di fruizione di un’opera d’arte che descrive il caso in cui uno
spettatore ha un ruolo passivo rispetto alla contemplazione dell’opera.
Analogamente nel caso di performance di teatro, cinema, musica.
Abbiamo un sistema chiuso in cui il flusso di messaggi procede in una sola direzione: dall’opera allo
spettatore.

Ci sono opere in cui il modello di comunicazione non è come quest’ultimo ma è molto più ricco in quanto
c’è interazione.

Quando parliamo di interni ed esterni di un sistema.

Il semplice fatto che un sistema sia delimitato da un confine tra interno ed esterno rende possibile
parlare di messaggi che escono dal sistema e vi rientrano, passando per l’ambiente: in questo caso
abbiamo il fenomeno del feedback (retroazione).
Il feedback esprime una nozione circolare di causalità all’interno di sistemi che hanno comportamenti
orientati al raggiungimento di obiettivi: il mio gesto di prendere una penna dal tavolo richiede una
correzione continua nell’esecuzione del gesto per raggiungere la posizione in cui l’oggetto si trova.
Esempi:
un termostato.
Su un ascensore, è necessario che l’apertura della porta sia subordinata alla effettiva presenza
dell’ascensore (Wiener). Feedback come controllo della macchina sulla base del suo comportamento
effettivo, anziché del suo comportamento previsto.

“Affinché ogni macchina subordinata a un ambiente esterno variabile possa funzionare efficacemente, è
necessario che sia fornita ad essa l’informazione relativa ai risultati della sua stessa azione come parte
dell’informazione sulla base della quale essa deve continuare ad operare”.
Anche in un sistema di comunicazione il feedback è importante.

In una comunicazione sincrona, c’è un unico sistema di riferimento temporale, condiviso dai
partecipanti della comunicazione.
Esempio: una chiamata telefonica; conversazione faccia a faccia; sistema di posta elettronica in cui i
messaggi impiegano esattamente n secondi per passare da tra mittente e destinatario; segnali di fumo.
In una comunicazione asincrona, non si assume un riferimento temporale comune ai partecipanti della
comunicazione.
Esempio: sistema di posta elettronica con garanzia di consegna entro n secondi; sistema postale
ordinario; messaggio nella bottiglia.
In un sistema asincrono di comunicazione, la ricezione di ciascun messaggio deve essere accompagnata
da un altro messaggio, in senso opposto, di avvenuta ricezione.

Consideriamo ora l’esempio di una catena di montaggio in due versioni:


Una versione che produce una bicicletta per volta: le varie fasi di montaggio sono svolte una per volta, in
sequenza.
Una versione in cui più biciclette sono montate in modo concorrente: per evitare congestioni della
procedura, ogni fase del montaggio segnala alla precedente quando è pronta per iniziare — ecco la
comparsa del feedback.
OSSERVATORI
È stato notato molto presto un difetto logico nella formulazione dell’idea originale di controllo in
connessione con il feedback.
Consideriamo un sistema con un termostato e un impianto di riscaldamento. Quando il termostato sente
una temperatira troppo bassa nell’ambiente, provoca l’accensione dell’impianto di riscaldamento. Dopo
un po’, quando la temperatura è salita per azione dell’impianto di riscaldamento, il termostato provoca
l’accensione dell’impianto. Ma in questo circuito di feedback, chi controlla e chi è controllato?

Dipende da un osservatore del sistema concettualizzarlo come ciclo controllato dal termostato o
dall’impianto di riscaldamento. In un sistema del secondo ordine, l’osservatore è parte del sistema
osservato.
La cosa importante è che c’è una evoluzione di questa legge, già presente all’interno del libro di Brown.
La cibernetica è importante…

MARTEDÌ 22 MAGGIO 2023

La nuova cibernetica
Fin dalle conferenze Macy era chiara la rilevanza della cibernetica per le scienze umane. Protagonisti di
questa direzione di sviluppo erano Gregory Bateson e Margaret Mead, all’epoca sua moglie.
Bateson, originariamente un biologo, ha dato importanti contributi all’antropologia e alla psichiatria. Sue
le nozioni di
schismogenesi: situazione in cui due parti A e B sono in una relazione tale che il comportamento di A in
reazione a quello di B inasprisce questo stesso comportamento di B (competizione;
autorità/sottomissione)
doppio vincolo: si ha quando la relazione tra A e B rende più difficile la relazione tra A e C; oppure
quando vengono perseguiti comportamenti contraddittori.
Di Gregory Bateson è molto influente la definizione di informazione (1970):
❝ what we mean by information — the elementary unit of information — is a difference which makes a
difference ❞
Alcune delle idee di Bateson sono state riprese dallo psichiatra da Ronald Laing. Per esempio, in questo
“nodo” emerge una situazione di doppio vincolo:
”They are playing a game. They are playing at not playing a game. If I show them I see they are, I shall
break the rules and they will punish me. I must play their game, of not seeing I see the game.”

Un altro autore importante è Heinz von Foerster, il principale artefice (con Margaret Mead) della
cibernetica del secondo ordine, cioè la cibernetica dei sistemi che osservano.
Infine, Gordon Pask è stato un altro cibernetico che ha contribuito più di tutti a estendere la cibernetica
all’architettura e alle arti.
Arte e sistemi
C’è una letteratura estesa su arte e sistemi, con molti contributi di artisti e critici. Questo territorio è
piuttosto complesso. Pionieri in quest’area sono stati, in Inghilterra,
• Gordon Pask (1928-1996), cibernetico; influenza, assieme ai cibernetici Stafford Beer e Ross
Ashby
• Roy Ascott (1934 - ) (esponente dell’”arte cibernetica”) che scrive, in “The cybernetic stance —
My process and purpose”, Leonardo, 1968
“Dove l’arte del vecchio ordine rappresentava una visione deterministica, così l’arte del nostro tempo
tende allo sviluppo di una visione cibernetica, in cui il feedback, il dialogo e la partecipazione a qualche
interazione creativa a livelli profondi di esperienza sono di primaria importanza [...] è in formazione
un’estetica dei processi e dei sistemi in cui i fattori cardinali del feedback e dell’interazione sono
consistenti con una visione cibernetica.”

Roy Ascott ha avuto come allievi Brian Eno (ha suonato con Kevin Ayers, Roxy Music, David Bowie,
Robert Fripp e altri) e Peter Townshend (The Who).
Eno scrive nel 1976 “Generating and organising variety in the arts” che inizia così:
“Una partitura musicale è una dichiarazione relativa all’organizzazione; è un insieme di mezzi per
organizzare comportamenti volti alla produzione di suoni”
e prosegue con una analisi di → Paragraph 7, da The Great Learning di Cornelius Cardew (con il quale ha
collaborato). Ecco una sintesi della ☛ partitura di Cardew:
“Tutti i cantanti seguono esattamente lo stesso insieme di istruzioni. [...] I cantanti partono insieme ad
un segnale. Cantano una nota scelta a caso per la prima riga. [...] Per ogni riga successiva, un cantante
sceglie una nota che sente cantare da un collega. Se non ci sono note, o solo la nota cantata da se stesso, o
solo note che non riesce a cantare, sceglie la prossima nota liberamente”

Dalla partitura per The Great Learning — Paragraph 7, di Cardew:


C’è un processo in cui “Tutti i cantanti seguono esattamente lo stesso insieme di istruzioni. [...] I cantanti
partono insieme ad un segnale. Cantano una nota scelta a caso per la prima riga. [...] Per ogni riga
successiva, un cantante sceglie una nota che sente cantare da un collega. Se non ci sono note, o solo la
nota cantata da se stesso, o solo note che non riesce a cantare, sceglie la prossima nota liberamente”
Questo è molto vicino a quello che in informatica si chiama un protocollo distribuito:
• è simmetrico: tutti i partecipanti fanno la stessa cosa;
• è non-deterministico: ogni partecipante ha la possibilità di fare delle scelte;
• le regole sono locali: l’applicazione di una regola richiede una conoscenza molto limitata del
numero e del comportamento degli altri partecipanti.

Negli Stati Uniti, c’era già stata l’influenza della cibernetica si manifesta attraverso John Cage, i suoi
allievi Allan Kaprow (happening) e Jack Higgins (Fluxus), Nam June Paik (video) e molti altri.
Secondo Edward Shanken, in un’antologia su arte e sistemi del 2015,
”il pensiero sistemico può avere contribuito ad espandere la cornice dell’arte fino a comprendere la
totalità dell’ambiente, come nella composizione silenziosa 4’33’’ e nell’happening Theatre Piece N. 1,
entrambi del 1952, di John Cage”
• John Cage, 4’33’’, e una esecuzione del brano da parte dello stesso Cage, filmata da Nam June
Paik in Harvard Square, Boston, ~1976,
• John Cage e altri, Theatre Piece N.1

C’è una corrente critica importante nell’arte contemporanea che legge opere come gli happening in una
prospettiva sistemica.
I passaggi che seguono sono tratti da “Systems aesthetic” di Jack Burnham, Artforum, Settembre 1968:
”Si sta attualmente [nel 1968] sviluppando un contrasto tra l’opera d’arte finita, unica, e concezioni che
potrebbero essere chiamate genericamente “non oggetti”, cioè ambienti e artefatti che offrono resistenza
alla analisi critica comune. Questi comprendono i lavori di alcuni importanti scultori (sebbene alcuni
potrebbero rifiutare l’imputazione di creare ambienti), alcuni esempi di illuminazioni e arte cinetica,
alcune installazioni all’aperto, happening e presentazioni multimediali”

“Sempre più spesso i “prodotti” — sia nell’arte che nella vita — diventano irrilevanti e nasce un diverso
insieme di necessità: queste sono imperniate su questioni come mantenere la vivibilità biologica della
Terra, produrre modelli più accurati di interazione sociale, comprendere la crescente simbiosi nelle
relazioni uomo-macchina, stabilire priorità per l’utilizzo e la conservazione delle risorse naturali, e
definire forme alternative di educazione, produttività e svago.
Nel passato i nostri artefatti tecnologici strutturavano le nostre forme di vita. Ora siamo in una fase di
transizione da una cultura degli oggetti ad una cultura dei sistemi. Il cambiamento ora promana non
dalle cose, ma da come facciamo le cose.”

”Un punto di vista sistemico si focalizza sulla creazione di relazioni stabili, continue tra sistemi organici e
non-organici, siano questi dei quartieri, dei complessi industriali, fattorie, sistemi di trasporto, sistemi
informativi, centri ricreativi, o qualsiasi altra matrice di attività umana.
L’arte non risiede in entità materiali, ma in relazioni tra persone e tra persone e componenti del loro
ambiente.
In una prospettiva sistemica non ci sono confini precostituiti come il proscenio teatrale o la cornice del
quadro. Anziché limiti materiali, la focalizzazione concettuale definisce il sistema. Così ogni situazione,
dentro o fuori dal contesto dell’arte, può essere designata e giudicata come un sistema. Nella misura in
cui un sistema può contenere persone, idee, messaggi, condizioni atmosferiche, fonti di energia, etc., un
sistema è “un complesso di componenti in interazione”, che comprende materialli, energia e
informazione in vari gradi di organizzazione”

Burnham (che era anche uno scultore, ed è stato curatore della mostra “Software” del 1970) cita l’artista
Hans Haacke a proposito del carattere sistemico di certe sculture:
“Io credo che ci siano buone ragioni per adottare il termine ‘sistema’ per certe ‘sculture’ non-statiche,
perché solo in opere di questo genere si manifestano scambi di energia, materiali o informazione” -
(Hans Haacke, dichiarazione non pubblicata, 1967)
”Una ‘scultura’ che reagisce fisicamente al suo ambiente non deve più essere considerata un oggetto. La
gamma dei fattori esterni che la influenzano, come il suo stesso raggio di azione, oltrepassano lo spazio
che occupa materialmente. Si fonde così con l’ambiente in una relazione che è compresa meglio come un
‘sistema’ di processi interdipendenti” - (Hans Haacke catalogo di esposizione, New York, 1968)

MERCOLEDÌ 24 MAGGIO 2023

Quadri di un’esposizione: Tre mostre su arte, computer e hippie

Tre mostre
• Cybernetic Serendipity — The computer and the arts (a cura di Jasia Reichardt) Londra,
Institute of Contemporary Arts, 2 Agosto – 20 Ottobre 1968
→ prima pagine del Catalogo spiega il titolo
• SOFTWARE — Information technology: its new meaning for arts (a cura di Jack Burnham).
Jewish Museum, New York City, 16 September – 8 November 1970, and the Smithsonian
Institution, Washington, D.C., 16 December 1970 – 14 February 1971
→ Catalogo
• Access to Tools: Publications from the Whole Earth Catalog, 1968–1974 MoMA, New York, 18
Aprile – 10 Dicembre 2011
→ Catalogo interattivo

Cybernetic Serendipity
Il catalogo ci spiega il significato dei due termini
• Cybernetic, relativo alla cibernetica. Una scienza di controllo e comunicazione in un complesso
elettronico meccanico come i computers e il sistema nervoso umano.
• Serendipity, la capacità di scoprire cose interessanti senza aspettarcelo.
“Lo scopo è di presentare un’area di attività che manifesta il rapporto degli artisti con la scienza, e degli
scienziati con le arti; inoltre, quello di mostrare i legami tra i sistemi impiegati occasionalmente dagli
artisti, dai compositori e dai poeti, e quelli implicati nella realizzazione e nell’utilizzo di dispositivi
cibernetici. La mostra si divide in tre sezioni [...]:
• grafica generata al computer, film di animazione al computer, musica composta ed eseguita dal
computer e testi e poesie al computer
• dispositivi cibernetici come opere d’arte, ambienti cibernetici, robot a controllo remoto e
macchine per dipingere
• macchine che dimostrano l’utilizzo del computer ed un ambiente che affronta la storia della
cibernetica”
Con il termine cibernetica capiamo che è qualcosa che ha a che fare con il computer.
ESEMPI
La musica al computer presentata alla mostra Cybernetic Serendipity è stata raccolta su disco. Ecco un
link a questa vasta raccolta di materiale sonoro, che comprende, tra gli altri, brani di Herbert Brün, John
Cage, Lejaren Hiller, Iannis Xenakis e Peter Zinovieff

Nel catalogo, compariva un estratto da “A year from Monday”, di John Cage [da Diary: Audience 1966]
che inizia così:
“Siamo un pubblico per l’arte al computer? La risposta non è No; è Sì. Ciò di cui abbiamo bisogno non è
un computer che ci risparmi lavoro, ma un computer che aumenti il lavoro che dobbiamo fare.“
Altri compositori rappresentati a Cybernetic Serendipity erano James Tenney (autore di un lungo lavoro
sulla fenomenologia della musica, Meta Hodos), e Karlheinz Stockhausen (una descrizione di
Microphonie I compare nel catalogo)

Il “Colloquy of Mobiles” di Gordon Pask:


“Un artista può certamente costruire e plasmare un ambiente ‘esteticamente potente’ (come fa
scrivendo musica, costruendo una casa o dipingendo un quadro) e, così facendo, può comunicare un
messaggio. Ma la qualità di ‘potenza estetica’, sebbene determini la cornice in cui la comunicazione
artistica può avere luogo, è legata principalmente ad una relazione tra ambiente e ascoltatore o
spettatore, Un ambiente esteticamente potente incoraggia l’ascoltatore o lo spettatore ad esplorarlo, ad
apprenderlo, a formare una gerarchia di concetti che ad esso si riferiscono; inoltre guida la sua
esplorazione; in un certo senso, lo rende partecipe, o in ogni caso fa in modo che si rifletta nell’ambiente.
[Il Colloquy of Mobiles] è un gruppo di oggetti, i mobile individuali, che intrattengono un discorso, che
competono e imparano ciascuno a proposito degli altri [...] Se li trovate interessanti potete unirvi al
discorso e fare in modo da esercitare la vostra influenza partecipando a ciò che accade.”

”La creazione principale di Nam June Paik, Robot-K456 with 20-Channel Radio Control and 10-Channel
Data Recorder, è il robot svuotato di tutto tranne il suo scheletro di alluminio ed i suoi componenti.
Costruito con canaline imbullonate e un motore che simula la muscolatura e videocamera, un
altoparlante, sensori, ruote e un banco di controlli elettronici nella sua gamba sinistra, K456 reagisce in
maniera indolente all’intervento umano“
(Jack Burnham, Beyond Modern Sculpture, 1968)

L’animazione al computer è rappresentata da lavori del pioniere dell’animazione Ken Knowlton.


Disponiamo oggi di alcuni filmati d’epoca sulla computer graphics ai Bell Labs, specialmente legati al
lavoro di Knowlton:
• Kenneth Knowlton, ☛A computer technique for the production of animated movies, 1964
• Kenneth Knowlton, ☛ L6 (part 1), 1966
• ☛ Incredible machine (bonus edition), 1968
• Kenneth Knowlton & Stan Venderbeek, ☛ PoemField No. 2 (1966)
Per seguire alcuni percorsi possibili sulla preistoria dell’animazione al computer a partire dall’opera di
Knowlton:
• Pagina web di Stan Vanderbeek
• Pagina web di Lillian F. Schwartz (ha collaborato con Knowlton come artist in residence ai Bell
Labs)
• Genesys, An interactive computer-mediated animation system, 1970

SOFTWARE

Software e design
❝ Software è una mostra che utilizza sofisticate tecnologie di comunicazione, ma si concentra sulle
interazioni tra persone ed i loro ambienti elettronici ed elettromagnetici. Questa è la stessa esplorazione,
nell’ambito dei fattori umani, che noi portiamo avanti nel progetto ingegneristico delle nostre
automobili come ambiente umano.
Questa mostra incoraggia gli artisti ad usare il medium della tecnologia elettronica in modi non
convenzionali e provocatori. Il legame tra arte e scienza, che gli artisti di Software stanno esaminando, è
lo stesso legame che dobbiamo esplorare e rinforzare nella ingegneria e nel design delle nostre
autovetture ❞
Roy D. Chapin, Jr.
Chairman, American Motors Corporation (ora acquisita da FCA)
in: SOFTWARE — Information technology: its new meaning for art Catalogo della mostra
The Jewish Museum, 1970
The Smithsonian Institution, 1971

Software era progettato per funzionare come un campo di prova per l’interazione pubblica con i “sistemi
di elaborazione dell’informazione ed i relativi dispositivi”. Molte delle opere in mostra erano interattive
e basate sulla comunicazione in entrambe le direzioni tra lo spettatore e l’opera.
L’architettura per l’installazione fisica nel museo era basata sul modello a due livelli del Large Glass di
Marcel Duchamp, che Burnham interpretava come indicatore che annunciava la fine dell’arte come “un
aspetto separato della vita”.
In 1970, Burnham ha curato Software su invito del direttore del Jewish Museum, Karl Katz. A differenza
delle numerose esposizioni di arte e tecnologia che hanno avuto luogo negli anni 1966-1972, che si
concentravano sulle applicazioni estetiche delle attrezzature tecnologiche, Software implicava le idee di
“software” e “tecnologie dell’informazione” come metafora dell’arte. [Burnham] concepiva il software
come parallelo ai principi estetici, ai concetti o ai programmi che sottostanno all’incarnazione formale
degli oggetti d’arte effettivi, che a loro volta sono paralleli all’hardware.
La mostra comprendeva anche un happening di Allan Kaprow (Work) e installazioni video di Les Levine
(che ha anche suggerito il nome della mostra).

Il catalogo di Software, Labyrinth, è stato il primo esempio di catalogo ipertestuale. progettato da Ted
Nelson e altri,
”Labyrinth è un ipertesto, o sistema interattivo di memorizzazione testuale. Per leggere questo catalogo
interattivo, l’utilizzatore si siede ad uno dei molti videoterminali ed inizia a leggere. prima di lasciare la
mostra, il visitatore può ottenere una stampa di ciò che lui stesso ha scelto di leggere nel catalogo
interattivo.
Questo catalogo è stato programmato su un PDP-8 [...] caratteristiche interessanti del programma
comprendono la capacità di visualizzare su videoterminale, una storia temporanea del terminale per
permettere movimento avanti e indietro, una storia permanente dell’utilizzatore che permette la stampa
finale. Il catalogo interattivo per Software, che consiste di informazione dal catalogo a stampa e
materiale aggiuntivo, è stato curato da Theodor H. Nelson, che ha sostenuto l’ipertesto come forma di
scrittura per circa dieci anni.
Questa è la prima dimostrazione pubblica di un sistema ipertestuale”

Whole Earth Catalog (1968–1971)


Il Whole Earth Catalog è nato per rendere accessibili strumenti utili alle comunità della controcultura
americana della fine degli anni ’60 e agli innovatori in campi come il design, l’architettura e la tecnologia,
focalizzandosi specialmente su sostenibilità e nuovi media.
Il motto è “access to tools”, che è anche il titolo della mostra del MoMA dedicato a questa pubblicazione
estremamente influente.
“Il Whole Earth Catalog è stato creato da un tizio che si chiama Stewart Brand non lontano da qui, a
Menlo Park, e lo ha portato alla vita con il suo tocco poetico. Era la fine degli anni ’60, prima del personal
computing e del desktop publishing, quindi si faceva tutto con macchina da scrivere, forbici e macchina
fotografica Polaroid. Era una specie di Google in forma cartacea, 35 anni prima che Google arrivasse: era
idealistico, ed era pieno di eccellenti strumenti e idee grandiose” - (Steve Jobs, discorso nel giorno delle
lauree, Università di Stanford, 2005)

FUNZIONE
Il Whole Earth Catalog ha la funzione di uno strumento di valutazione ed accesso. Chi lo usa dovrebbe
riuscire a sapere meglio che cosa vale la pena di avere e dove e come trovarlo. Un articolo è elencato nel
Catalog se:
• è utile come strumento
• serve all’educazione indipendente
• è di buona qualità o di basso costo
• facilmente ottenibile per posta

Le sezioni del Catalog erano le seguenti:


• Understanding Whole Systems Shelter and Land Use
• Industry and Craft Communications
• Community Nomadics Learning
• Vediamo alcuni esempi di articoli che rientravano nelle sezioni più interessanti dal nostro punto
di vista, dall’ultimo numero del Catalog.

Undertanding Whole Systems


“Il Whole Earth Catalog ha preso l’avvio dalle intuizioni di Buckminster Fuller”
La prima pagina del primo numero del Catalog è interamente dedicata all’opera di questo architetto,
designer e filosofo, inventore delle cupole geodetiche che furono ampiamente utilizzate dalle comunità
hippie per insediarsi in luoghi deserti della California.
Cita brevi frammenti delle sue opere, accanto ai dati bibliografici che servono a reperirle, anche
attraverso il Whole Earth Truck Store che rifornirà la biblioteca dello Xerox PARC alla sua fondazione, su
suggerimento di Alan Kay.
La sezione “Understanding Whole Systems” è dedicata al movimento ecologista, all’epoca in formazione,
e all’approccio sistemico in biologia e nel design.
”Definisco “sinergia” nel modo seguente: Sinergia è il comportamento proprio dei sistemi integrali
[whole], non predicibile dal comportamento costituito dagli eventi dei rispettivi Sottosistemi”

Altri libri in questa sezione:


• D’Arcy W. Thompson, On growth and form (1917)
“chiunque abbia a che fare con la crescita e la forma in qualsiasi senso può usare questo libro [...] artisti,
inventori, ingegneri, progettisti di sistemi di calcolo, biologi”
• Lao-Tzu & Archie Bahm, Tao Teh King (1958)
“descrive il modo in cui l’universo è, e propone un eccellente argomento a favore dell’armonia come
unica techica di sopravvivenza che funzioni”
• Herbert Simon, The Sciences of the Artificial (1969)
• Barry Commoner, Science and Survival (1966)
• Paul Ehrlich, The Population Bomb (1968) (biologo, il maestro di Stuart Brand a Stanford)

• Henry David Thoreau, Walden (1854)


• Steve Baer, Dome cookbook (1968) (cupole geodetiche)
Ha ispirato il formato del WEC come tabloid con due pagine affiancate:
“Usiamo pagine di formato tabloid. Il Dome Cookbook, di Steve Baer mi ha convinto che è un buon
formato. Hai abbastanza spazio su ciascuna pagina e sulle pagine affiancate per disporre graficamente
una serie di informazioni con molteplici relazioni visuali e molta libertà per il lettore di scegliere il
proprio percorso” - (Stewart Brand, How to do a Whole Earth Catalog, LWEC p. 435)
• Lloyd Kahn, Domebook 2 (1971)
• Frei Otto, Tensile Structures (1967) • Ant Farm, Inflatocookbook (1971)

Communications
• Norbert Wiener, Cybernetics (1948)
• Marshall McLuhan, Culture is Our Business (1970)
• Nicolas Negroponte, The Architecture Machine (1970) • Cybernetic Serendipity
Tra gli altri importanti articoli raccomandati dal WEC:
• Radical Software (1968–1974)
(→ pubblicato a New York dal collettivo di artisti Raindance Corporation) • Videofreex, The Spaghetti
City Video Manual (1973)
(→ archivio video del collettivo Videofreex)

...e Computer Lib/Dream Machines


Esiste anche un progetto di Whole Universe Catalog, di Kirk Kelley:
All’interno del laboratorio di Engelbrt c’è stato un tentativo per realizzare internet. - “Kirk Kelley, ex
sviluppatore nel laboratorio di Doug [Engelbart] dimostra il suo progetto adattando il sistema NLS alla
concezione di Stewart Brand del Whole Earth Catalog”
“la prima visione del web” (Sandy Miranda, sviluppatrice per Engelbart, poi per Apple)
“il progetto non fu mai finanziato perché troppo originale” (David S. Maynard, Xerox PARC, ha assistito
alla demo quando era dipendente di Engelbart)

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