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COSCIENZA ARTIFICIALE:

MISSIONE IMPOSSIBILE?

Giorgio Buttazzo Potrà mai un computer diventare autocosciente? La coscienza è una pre-
rogativa degli esseri umani o potrebbe svilupparsi in un sistema artificiale al-
tamente complesso? Dipende dal materiale di cui sono fatti i neuroni oppu-
re può essere replicata su un hardware differente? Più che fornire delle ri-
sposte a tali interrogativi, questo articolo cerca di porre nuove domande,
identificare i problemi e discutere le possibili implicazioni legate allo sviluppo
di un sistema artificiale autocosciente.

1. INTRODUZIONE lo imbastire una discussione di carattere in-

F in dai primi sviluppi dell’informatica, i ri-


cercatori hanno speculato sulla possibi-
lità di costruire macchine intelligenti capaci
terdisciplinare a cavallo di settori quali
l’informatica, la neurofisiologia, la filosofia e
la religione. Anche la fantascienza, essendo
di competere con l’uomo. Oggi, considerati i un prodotto dell’immaginazione umana, ha
successi dell’intelligenza artificiale e la velo- un ruolo importante in questa discussione, in
cità di sviluppo dei computer, tale possibilità quanto, esprimendo i desideri e le paure
sembra essere più concreta che mai, tanto umane sulla tecnologia, può influenzare il
che molti cominciano a credere che in un fu- corso del progresso. In effetti, a livello socia-
turo non tanto lontano le macchine raggiun- le, la fantascienza agisce fornendo una sorta
geranno e supereranno l’intelligenza umana, di simulazione di scenari futuri che contribui-
fino a sviluppare una mente cosciente. Quan- scono a preparare la gente ad affrontare tran-
do si parla di coscienza artificiale, tuttavia, sizioni cruciali o a prevedere le conseguenze
occorre anche considerare gli aspetti filosofi- dell’uso di nuove tecnologie.
ci della questione. Un processo di calcolo che
evolve in un computer può essere considera-
2. LA VISIONE
to simile al pensiero? Viceversa, il pensiero di FANTASCIENTIFICA
una mente umana può essere considerato un
processo di calcolo? La coscienza è una pre- Nella letteratura e nella cinematografia fan-
rogativa dei soli esseri umani? Dipende dal tascientifica, le macchine pensanti costitui-
materiale di cui sono fatti i neuroni o può es- scono una presenza costante. Sin dai primi
sere replicata su un hardware differente? anni cinquanta, i film di fantascienza hanno
Oggi nessuno è in grado di fornire una rispo- ritratto i robot come macchine sofisticate co-
sta esauriente a questi interrogativi, e allo struite per svolgere operazioni complesse al
stato attuale delle conoscenze possiamo so- servizio dell’uomo, per lavorare in ambienti

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ostili, oppure pilotare astronavi in viaggi ga- Scontro Finale (secondo episodio della fortu-
lattici [3]. Nello stesso tempo, però, i robot nata serie, diretto da James Cameron nel
intelligenti sono stati spesso ritratti anche 1986), Bishop è un androide sintetico il cui
come macchine pericolose, capaci di cospi- scopo è di pilotare l’astronave durante la
rare contro l’uomo attraverso piani subdoli. missione e proteggere l’equipaggio. Rispet-
L’esempio più significativo di robot con que- to al suo predecessore (presente nel primo
ste caratteristiche è HAL 9000, protagonista episodio), Bishop non è affetto da malfun-
principale del film 2001 Odissea nello Spazio
di Stanley Kubrick (1968). Nel film, HAL con-
zionamenti e rimane fedele alla sua missione
fino alla fine del film. 1
trolla l’intera nave spaziale, parla dolcemen- Tra gli altri robot buoni ricordiamo Andrew, il
te con gli astronauti, gioca a scacchi, forni- robot maggiordomo NDR-114 nel film L’uomo
sce giudizi estetici su quadri, riconosce le bicentenario (Chris Columbus, 1999) e David,
emozioni dei membri dell’equipaggio, ma fi- il robot bambino nel film A.I. Intelligenza Arti-
nisce per uccidere quattro dei cinque astro- ficiale (Steven Spielberg, 2001). Entrambi co-
nauti per perseguire un piano elaborato al di
fuori degli schemi programmati [14].
minciano ad operare come macchine prepro-
grammate, ma col tempo finiscono per acqui-
0
In altri film di fantascienza, come Terminator sire una coscienza di esistere.
e Matrix, la visione del futuro è ancora più La duplice connotazione spesso attribuita ai
catastrofica: i robot diventano autocoscienti robot della fantascienza rappresenta il desi-
e prendono il sopravvento sulla razza uma- derio e la paura che l’uomo ha verso la pro-
na. Ad esempio, Terminator 2 – Il giorno del pria tecnologia. Da una parte, infatti, l’uomo
Giudizio, di James Cameron (1991), comincia proietta nel robot il suo irrefrenabile deside-
col mostrare una guerra terribile tra robot e rio d’immortalità, materializzato in un essere
umani, mentre sullo schermo compare la artificiale potente e indistruttibile, le cui ca-
scritta: pacità intellettive, sensoriali e motorie sono
amplificate rispetto a quelle di un uomo nor-
LOS ANGELES, 2029 A.D. male. D’altro canto, però, esiste la paura che
una tecnologia troppo avanzata (quasi miste-
Secondo la trama del film, dopo che la Cy- riosa per la maggior parte di persone) possa
berdyne era diventata la maggiore ditta for- sfuggire di mano e agire contro lo stesso uo-
nitrice di sistemi militari intelligenti compu- mo (vedi la creatura del Dr. Frankenstein, HAL
terizzati, tutti i sistemi di difesa erano stati 9000, Terminator, e i robot di Matrix). Il cer-
modificati per diventare completamente au- vello positronico dei robot di Isaac Asimov
tonomi e supervisionati da Skynet, un po- deriva dalla stessa sensazione di disagio: es-
tente processore neurale costruito per pren- so era il risultato di una tecnologia così sofi-
dere decisioni strategiche di difesa. Tutta- sticata che, sebbene il processo per costruir-
via, Skynet comincia ad apprendere con una lo fosse completamente automatizzato, nes-
velocità esponenziale e diventa autoco- suno conosceva più i dettagli del suo funzio-
sciente 25 giorni dopo la sua attivazione. namento [2].
Presi dal panico, gli ingegneri provano a di- I recenti progressi dell’informatica hanno in-
sattivarlo, ma Skynet reagisce violentemen- fluenzato le caratteristiche dei robot della
te scatenando un attacco militare contro gli fantascienza moderna. Ad esempio, le teorie
umani [4]. sul connessionismo e le reti neuronali artifi-
Solo in pochissimi film, i robot sono descritti ciali (mirate a replicare i meccanismi di elabo-
come degli assistenti affidabili, che coopera- razione tipici del cervello umano) hanno ispi-
no con l’uomo piuttosto che cospirare con- rato il robot Terminator, il quale non è solo in-
tro. Nel film Ultimatum alla Terra, di Robert telligente, ma è in grado di apprendere in ba-
Wise (1951), Gort è forse il primo robot (ex-
traterrestre in questo caso) che affianca il ca-
se alla sua esperienza. Terminator rappresen-
ta il prototipo del robot che abbiamo sempre
1
pitano Klaatu nella sua missione di portare il immaginato, in grado di camminare, parlare,
messaggio di pace agli umani al fine di evita-
re la loro autodistruzione. Anche in Aliens -
percepire il mondo, tanto da essere indistin-
guibile da un essere umano. Le sue batterie 0

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possono fornirgli energia per 120 anni, e un di 100.000 dollari per il primo computer in
circuito di alimentazione alternativo consen- grado di fornire risposte indistinguibili da
te di tollerare i danni al circuito primario. Ma, quelle di un umano. La prima competizione è
la cosa più importante è che Terminator può stata tenuta presso il Computer Museum di
apprendere! Egli è controllato da un proces- Boston nel Novembre del 1991. Per qualche
sore neurale, ossia un computer che può mo- anno, la gara è stata limitata ad un singolo
dificare il suo comportamento in base alle argomento ristretto, ma le competizioni più

1 esperienze vissute.
Dal punto di vista filosofico, l’aspetto più in-
recenti, a partire dal 1998, hanno eliminato
la restrizione sugli argomenti del colloquio.
trigante sollevato dal film, è che tale proces- Ciascun giudice, dopo la conversazione, da
sore neurale è così complesso che comincia un punteggio da 1 a 10 per valutare l’interlo-
ad apprendere a velocità esponenziale fino a cutore, dove 1 significa umano e 10 computer
diventare autocosciente! In tal senso, il film [9]. Finora, nessun computer ha fornito rispo-
solleva una questione importante sulla co- ste totalmente indistinguibili da un umano,
0 scienza: ma ogni anno i punteggi medi ottenuti dai
computer tendono ad essere sempre più vi-
“Può mai una macchina diventare cini a 5. Oggi, il test di Turing può essere su-
autocosciente?” perato da un computer solo se si restringe
l’interazione su argomenti moto specifici, co-
Prima di affrontare questa questione, tutta- me gli scacchi.
via, dovremmo chiederci: L’11 Maggio 1997, per la prima volta nella
storia, un computer chiamato Deep Blue ha
“Come possiamo verificare che un essere battuto il campione del mondo di scacchi
intelligente sia autocosciente?”. Garry Kasparov, per 3.5 a 2.5. Come tutti i
computer, tuttavia, Deep Blue non compren-
de il gioco degli scacchi come potrebbe fare
3. IL TEST DI TURING
un umano, ma semplicemente applica delle
Nel 1950, il pioniere dell’informatica Alan regole per trovare la mossa che porta ad una
Turing si pose un problema simile, ma ri- posizione migliore, in base ad un criterio di
guardo all’intelligenza. Allo scopo di stabili- valutazione programmato da scacchisti
re se una macchina possa o no essere consi- esperti.
derata intelligente come un essere umano, Claude Shannon ha stimato che nel gioco
egli propose un famoso test, noto come il te- degli scacchi lo spazio di ricerca della solu-
st di Turing: un computer e una persona in- zione vincente comprende circa 10120 pos-
teragiscono con un esaminatore esterno at- sibili posizioni. Deep Blue era in grado di
traverso due terminali. L’esaminatore pone analizzare circa 200 milioni (2 · 108) di posi-
delle domande su qualsiasi argomento uti- zioni al secondo. Per esplorare l’intero spa-
lizzando una tastiera. Sia il computer che zio di ricerca Deep Blue impiegherebbe circa
l’uomo inviano delle risposte che l’esamina- 5 · 10111 secondi, corrispondenti a 1095 mi-
tore legge sui monitor corrispondenti. Se liardi di anni, un tempo di gran lunga supe-
l’esaminatore non è in grado di determinare riore all’età del nostro universo (stimata sui
a quale terminale è connessa la persona e a 15 miliardi di anni). Ciononostante, la vitto-
quale il computer, si dice che il computer ha ria di Deep Blue è attribuibile alla sua velo-
superato il test di Turing e può essere consi- cità di calcolo combinata con gli algoritmi di
derato intelligente come l’umano che è dal- ricerca utilizzati, in grado di considerare
l’altra parte. vantaggi posizionali e materiali (è stato sti-
Nel 1990, il test di Turing ha ricevuto il suo mato che Kasparov elabori le mosse ad una
1 primo riconoscimento formale da parte di
Hugh Loebner e del Cambridge Center for
velocità di tre posizioni al secondo). In altre
parole, in questo caso la superiorità del
Behavioral Studies del Massachusetts, che computer è dovuta all’applicazione della

0 hanno instaurato il premio Loebner in Intelli-


genza Artificiale [11]. Loebner offre un premio
forza bruta, piuttosto che ad un’intelligenza
artificiale sofisticata.

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Nonostante ciò, in molte interviste rilasciate mo, in molte discipline, tanto da essere indi-
alla stampa, Garry Kasparov ha rivelato che in stinguibili da esso nel senso indicato da Tu-
certe situazioni aveva la sensazione di gioca- ring, potremmo concludere che esse hanno
re non contro una macchina, ma contro un raggiunto l’autocoscienza? Naturalmente
umano. Spesso ha apprezzato la bellezza di no. Qui la questione diventa delicata, in
certe soluzioni ideate dalla macchina, come quanto, se l’intelligenza è l’espressione di
se essa fosse guidata da un piano intenziona- un comportamento esteriore che può essere
le, piuttosto che da una forza bruta. Dunque,
se accettiamo la visione di Turing, dobbiamo
osservato e misurato mediante test specifi-
ci, la coscienza di un individuo è una pro- 1
ammettere che Deep Blue ha superato il test prietà interna del cervello, un’esperienza
e gioca a scacchi in modo intelligente. soggettiva, che non può essere misurata
Oltre agli scacchi, vi sono altri settori in cui i dall’esterno. Al fine di affrontare questo pro-
computer stanno raggiungendo le capacità blema è necessario svolgere alcune consi-
umane, e il loro numero aumenta ogni anno. derazioni filosofiche.
Nella musica, per esempio, esistono molti
programmi commerciali in grado di generare
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4. LA VISIONE FILOSOFICA
linee melodiche, o addirittura interi brani,
secondo stili desiderati, che vanno da Bach Da un punto di vista puramente filosofico,
alla musica jazz. Esistono anche programmi non è possibile verificare la presenza di una
in grado di generare improvvisazioni eccel- coscienza in un altro cervello (sia esso uma-
lenti su basi armoniche predefinite, secondo no che artificiale), in quanto questa è una
stili di grandi jazzisti come Charlie Parker e proprietà che può essere osservata solo dal
Miles Davis, molto meglio di quanto possa suo possessore. Poiché non è possibile en-
fare un musicista umano di medio livello. trare nella mente di un altro essere, allora
Nel 1997, Steve Larson, un professore di non potremo mai essere sicuri della sua ca-
musica dell’università dell’Oregon, propose pacità di essere cosciente. Tale problema è
una variante musicale del Test di Turing, affrontato in modo approfondito da Douglas
chiedendo ad una commissione di ascoltare Hofstadter e Daniel Dennett in un libro intito-
un insieme di brani di musica classica e di lato L’Io della Mente [8].
indicare quali fossero stati scritti da un com- Da un punto di vista più pragmatico, comun-
puter e quali da un compositore autentico. Il que, potremmo seguire l’approccio di Turing
risultato fu che molti brani generati dal com- e dire che una creatura può essere conside-
puter furono classificati come composizioni rata autocosciente se è capace di convincer-
autentiche e viceversa, indicando che anche ci, superando alcune prove specifiche. Inol-
in questo campo il computer ha superato il tre, tra gli uomini, la credenza che un’altra
Test di Turing [10]. persona sia autocosciente è anche fondata
Altri settori in cui i computer stanno diventan- su considerazioni di similitudine: poiché tut-
do abili come gli umani includono il riconosci- ti noi siamo fatti allo stesso modo è ragione-
mento del parlato, la diagnosi degli elettro- vole credere che la persona che ci sta davan-
cardiogrammi, la dimostrazione di teoremi, ti sia anch’essa autocosciente. Chi mette-
ed il pilotaggio di velivoli. Nel prossimo futu- rebbe in dubbio la coscienza del proprio mi-
ro, tali settori si espanderanno velocemente gliore amico? Se invece la creatura di fronte
e comprenderanno attività sempre più com- a noi, pur avendo sembianze e comporta-
plesse, come la guida di automobili, la tradu- menti umani, fosse fatta di tessuti sintetici,
zione simultanea di lingue, la chirurgia medi- organi meccatronici e cervello a micropro-
ca, la tosatura dell’erba nei giardini, la pulizia cessore neurale, forse la nostra conclusione
della casa, la sorveglianza di aree protette, fi- sarebbe diversa.
no ad includere forme artistiche, finora prero-
gativa dell’uomo, come la pittura, la scultura
L’obiezione più comune che spesso viene
mossa contro la coscienza artificiale è che i
1
e la danza. computer, poiché sono azionati da circuiti
Tuttavia, anche ammesso che le macchine
diventino abili come l’uomo, o più dell’uo-
elettronici che funzionano in modo automa-
tico e deterministico, non possono essere 0

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creativi, provare emozioni, amore, o avere li- senta diversi problemi che non possono es-
bero arbitrio. Un computer è uno schiavo sere spiegati con tale teoria.
azionato dai suoi componenti, proprio come ❙ Innanzitutto, se una mente è separata dal
una lavatrice, anche se più sofisticato. Il cervello di cui fa parte, come può fisicamen-
punto debole di questo ragionamento, tut- te interagire con il corpo e attivare un circuito
tavia, è che esso può essere applicato anche neurale? Quando io penso di muovermi, nel
alla controparte biologica. Infatti, al livello mio cervello avvengono specifiche reazioni

1 neurale, il cervello umano è anch’esso atti-


vato da reazioni elettrochimiche e ogni neu-
elettrochimiche che fanno sì che alcuni neu-
roni si attivino per attuare i muscoli deside-
rone risponde automaticamente ai suoi se- rati. Ma se la mente opera al di fuori del cer-
gnali di ingresso in base a precise leggi fisi- vello, in che modo essa è in grado di muove-
che. Nonostante ciò, questo modo di opera- re gli atomi per creare impulsi elettrici? Esi-
re del cervello non ci preclude la possibilità stono delle forze misteriose (non contempla-
di provare felicità, amore, ed avere compor- te dalla fisica) che attivano le cellule neurali?
0 tamenti irrazionali.
Con lo sviluppo delle reti neurali artificiali, il
Dobbiamo ammettere che la mente interagi-
sce con il cervello violando le leggi fonda-
problema della coscienza artificiale è diven- mentali della fisica?
tato ancora più intrigante, in quanto le reti ❙ Secondo, se una mente cosciente può esi-
neurali tendono a replicare il funzionamento stere al di fuori del cervello, perché noi abbia-
di base del cervello, fornendo un supporto mo un cervello?
appropriato per realizzare dei meccanismi di ❙ Terzo, se le emozioni e i pensieri vengono da
elaborazione simili a quelli che operano nel fuori, perché un cervello stimolato per mezzo
cervello. Nel libro Impossible Minds, Igor di elettrodi e droghe reagisce generando
Aleksander [1] affronta questo argomento pensieri?
con profondità e rigore scientifico. ❙ Infine, perché in pazienti affetti da malattie
Se si rimuove la diversità strutturale tra cer- cerebrali il comportamento cosciente viene
vello biologico e artificiale, la questione sulla seriamente sconvolto dalla rimozione chirur-
coscienza artificiale può solo diventare di ti- gica di alcune aree del cervello?
po religioso. In altre parole, se si crede che la Questi ed altri argomenti hanno portato il
coscienza umana sia determinata da un inter- dualismo a perdere credibilità nella comunità
vento divino (diretto o indiretto), allora chia- scientifica e filosofica. Per risolvere queste in-
ramente nessuna macchina potrà mai diven- consistenze, sono state sviluppate molte al-
tare autocosciente. Se invece si crede che la tre formulazioni alternative sulla questione
coscienza umana sia una naturale proprietà mente/corpo. Da un lato estremo, il riduzioni-
elettrica sviluppata dai cervelli complessi, al- smo rifiuta di riconoscere l’esistenza della
lora la possibilità di realizzare un essere arti- mente come esperienza soggettiva privata,
ficiale cosciente rimane aperta. considerando tutte le attività mentali come
stati neurali specifici del cervello. All’altro
estremo, l’idealismo rifiuta l’esistenza del
5. LA VISIONE RELIGIOSA
mondo fisico, considerando tutti gli eventi
Da un punto di vista religioso, l’argomento sensoriali come il prodotto di costruzioni
principale che viene portato contro la possi- mentali. Purtroppo, in questo articolo non c’è
bilità di replicare l’autocoscienza in un essere spazio per discutere esaurientemente tutte le
artificiale è che la coscienza non è una conse- varie teorie sulla questione, e comunque ciò
guenza dell’attività elettrochimica del cervel- esula dagli scopi di questo lavoro. Tuttavia, è
lo, ma un’entità immateriale separata, spes- importante notare che, con il progresso del-
so identificata con l’anima. Questa visione l’informatica e dell’intelligenza artificiale, gli
1 dualistica del problema mente-corpo fu svi-
luppata principalmente da Cartesio (1596-
scienziati e i filosofi hanno formulato una
nuova interpretazione, in base alla quale la
1650) ed è ancora condivisa da molte perso- mente è considerata come una forma di calco-

0 ne. Tuttavia, essa ha perso di credibilità nella


comunità scientifica e filosofica, poiché pre-
lo che emerge ad un livello di astrazione più
alto rispetto a quello dell’attività neuronale.

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6. LA VISIONE OLISTICA suddivisione del lavoro e responsabilità col-


lettiva. La coscienza non è una proprietà dei
Il maggior difetto dell’approccio riduzionistico neuroni individuali, i quali operano automati-
nella comprensione della mente è di decom- camente come degli interruttori, risponden-
porre ricorsivamente un sistema complesso in do ai segnali di ingresso in base a precise leg-
sottosistemi più semplici, fino ad arrivare ad gi fisiche; ma è piuttosto una proprietà olisti-
analizzare e descrivere le unità elementari. ca che emerge dalla cooperazione fra neuroni
Questo metodo funziona perfettamente per i
sistemi lineari, in cui le uscite possono essere
quando il sistema raggiunge un livello di
complessità sufficientemente organizzato. 1
viste come la somma di componenti semplici. Sebbene la maggior parte di persone non ha
Tuttavia, un sistema complesso è spesso non problemi ad accettare l’esistenza di caratteri-
lineare, pertanto l’analisi delle sue compo- stiche olistiche, qualcuno rifiuta di credere che
nenti elementari non è sufficiente a compren- una coscienza possa emergere da un substra-
dere il suo funzionamento globale. In tali si- to di silicio, ritenendo (non si sa su quale base)
stemi, ci sono delle caratteristiche olistiche
che non possono apparire ad un livello infe-
che essa sia una proprietà intrinseca dei mate-
riali biologici, come le cellule neurali. Dunque
0
riore di dettaglio, ma che si manifestano solo è ragionevole porci la seguente domanda:
quando si considera la struttura globale e le
interazioni fra le diverse componenti. “Può la coscienza dipendere dal materiale
Paul Davies, nel suo libro Dio e la nuova fisica di cui sono fatti i neuroni?”
[5], spiega questo concetto osservando che
una fotografia digitale di un volto è composta Paul and Cox, in Beyond Humanity [13] dicono:
da un grande numero di punti colorati (pixel), “Sarebbe sbalorditivo se il più potente stru-
ciascuno dei quali non rappresenta il volto: mento di elaborazione delle informazioni po-
l’immagine prende forma solo quando si os- tesse essere costruito solo a partire da cellule
serva la foto da una certa distanza che ci per- organiche e chimiche. Gli aerei sono fatti con
mette di vedere tutti i pixel. In altre parole, il materiali diversi da quelli di cui sono composti
volto non è una proprietà dei singoli pixel, ma gli uccelli, i pipistrelli, e gli insetti; i pannelli so-
solo dell’insieme dei pixel. lari sono costruiti con materiali diversi da quel-
In Göedel, Escher, Bach [7], Douglas Hofstad- li che costituiscono le foglie. Di solito esiste più
ter espone lo stesso concetto descrivendo il di un modo per costruire un dato tipo di mac-
comportamento di una colonia di formiche. china. […] Il materiale organico è solo quello
Come si sa, le formiche mostrano una struttu- con cui la genetica è stata in grado di lavorare.
ra sociale complessa e altamente organizzata […] Altri elementi, o combinazioni di elementi,
basata sulla distribuzione del lavoro e sulla possono rivelarsi migliori allo scopo di elabo-
responsabilità collettiva. Sebbene ciascuna rare informazione in modo autocosciente.”
formica abbia intelligenza e capacità limitate, Se, dunque, sosteniamo l’ipotesi che la co-
l’intera colonia mostra un comportamento scienza sia una proprietà olistica del cervello,
estremamente complesso. Infatti, la costru- allora la successiva domanda da porci è:
zione di un formicaio richiede un progetto so-
fisticato, ma chiaramente, nessuna formica “Quando un computer diventerà
ha in mente il quadro completo dell’intero autocosciente?”
progetto. Ciononostante, al livello di colonia
emerge un comportamento complesso e fina-
7. UNA PREVISIONE AZZARDATA
lizzato. In un certo senso, il formicaio può es-
sere considerato un essere vivente. Tentare di fornire una risposta, se pur appros-
Sotto diversi aspetti, un cervello può essere simativa, alla precedente domanda è senza
paragonato ad un formicaio, poiché compo-
sto da miliardi di neuroni che cooperano per
dubbio azzardato. Ciononostante è possibile
determinare almeno una condizione neces-
1
raggiungere un obiettivo comune. L’intera- saria, senza la quale una macchina non può
zione tra neuroni è molto più stretta che tra le
formiche, ma i principi di base sono simili:
sviluppare autocoscienza. L’idea si basa sulla
semplice considerazione che, per sviluppare 0

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memoria RAM è aumentata in modo espo-


Coscienza
nenziale di un fattore 10 ogni 4 anni. Il grafico
di figura 2 illustra ad esempio la tipica confi-
gurazione di memoria installata su un perso-
nal computer dal 1980 al 2000.
Per interpolazione, si può facilmente ricavare
la seguente equazione, che fornisce la di-

1 mensione di memoria RAM (in byte) in funzio-


ne dell’anno:
 year − 1966 
bytes = 10  
4

Complessità
cerebrale Per esempio, utilizzando l’equazione possia-
Cervello umano mo dire che nel 1990 un personal computer
0 era tipicamente equipaggiato con 1 Mbyte di
RAM. Nel 1998, una tipica configurazione
FIGURA 1 una forma di autocoscienza, una rete neurale possedeva 100 Mbyte di RAM, e così via. In-
Coscienza come deve essere complessa almeno quanto il cer- vertendo la relazione precedente, è possibile
funzione della vello umano. predire l’anno in cui un computer sarà dotato
complessità cerebrale Questa è un’ipotesi ragionevole da cui parti- di una certa quantità di memoria (assumen-
re, poiché sembra che i cervelli animali, meno do che la RAM continuerà a crescere con la
complessi di quello umano, non siano in gra- stessa velocità):
do di produrre pensieri consci, nel senso inte-
so in questo articolo. Dunque, l’autocoscien- year = 1966 + 4 log10 (bytes)
za sembra essere una funzione della com-
plessità cerebrale a forma di gradino, in cui la Duunque, per conoscere l’anno in cui un
soglia è rappresentata dalla complessità del computer possiederà 5 milioni di Gbyte di
cervello umano (Figura 1). RAM, dovremo sostituire tale numero nell’e-
Ma quanto è complesso il cervello umano? quazione precedente e calcolare il risultato.
Quanta memoria è richiesta per simulare il La risposta è:
suo comportamento con un computer? Il cer-
vello umano è composto da circa mille miliar- year = 2029
di (1012) di neuroni, e ciascun neurone forma
mediamente mille (103) connessioni (sinapsi) Un interessante coincidenza con la data pre-
con gli altri neuroni, per un totale di 1015 sina- detta nel film Terminator! È interessante an-
psi. In una rete neurale artificiale una sinapsi che osservare che una simile previsione è
può essere efficacemente simulata attraverso stata derivata indipendentemente da altri
un numero reale, che richiede 4 byte di me- studiosi, come Hans Moravec [12], Ray
moria per essere rappresentato in un compu- Kurzweil [10], Gregory Paul and Earl Cox [13].
ter. Di conseguenza, per simulare 1015 sinapsi Allo scopo di comprendere a fondo il signifi-
occorre una memoria di almeno 4_1015 byte (4 cato del risultato ottenuto, è importante fare
milioni di Gbyte). Possiamo dunque ritenere alcune considerazioni. Innanzitutto, è bene ri-
che, tenendo conto delle variabili ausiliarie cordare che la data è stata calcolata sulla ba-
per memorizzare lo stato dei neuroni e altri se di una condizione necessaria, ma non suffi-
stati cerebrali, per simulare l’intero cervello ciente, allo sviluppo di una coscienza artifi-
umano siano necessari circa 5 milioni di Gby- ciale. Ciò significa che l’esistenza di un poten-
te. Allora la questione diventa: te computer dotato di milioni di gigabyte di
1 “Quando sarà disponibile tanta
RAM non è sufficiente da solo a garantire che
esso diventerà magicamente autocosciente.
memoria in un computer?” Ci sono altri fattori importanti che influiscono

0 Durante gli ultimi 20 anni, la capacità della


su questo processo, quali il progresso delle
teorie sulle reti neurali artificiali e la compren-

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Memoria Capacità della RAM

1Gb

100Mb

10Mb

1Mb

100kb
1
FIGURA 2
10kb Tipica configurazione
della RAM (in byte)
1kb
installata sui personal
80 82 84 86 88 90 92 94 96 98 2000
computer negli ultimi
Anno
venti anni
0
sione dei meccanismi biologici del cervello, non funzionerà più e il paradigma di costru-
sui quali è impossibile tentare una stima pre- zione dei circuiti sarà destinato a cambiare.
cisa. Inoltre, qualcuno potrebbe obiettare che Cosa succederà dopo? Forse l’evoluzione dei
il calcolo effettuato si riferisce alla memoria di microprocessori conoscerà la fine intorno al-
un personal computer, che non rappresenta il l’anno 2020?
top della tecnologia nel settore. Qualcun altro Alcuni studiosi, come Ray Kurzweil [10] e
potrebbe osservare che la stessa quantità di Hans Moravec [12], hanno notato che la cre-
memoria RAM potrebbe essere disponibile scita esponenziale della potenza di calcolo
utilizzando una rete di computer oppure dei nei computer è cominciata molto prima del-
meccanismi di memoria virtuale che sfruttino l’invenzione dei circuiti integrati, nel 1958,
lo spazio di uno o più hard disk. In ogni caso, indipendentemente dall’hardware utilizza-
anche utilizzando diversi numeri, il principio to. Di conseguenza, la Legge di Moore sui
di base rimarrebbe lo stesso, e la data verreb- circuiti integrati non descrive il primo para-
be anticipata solo di qualche anno. digma evolutivo, ma il quinto. Ciascun nuo-
vo paradigma ha sostituito il precedente
7.1. Cosa dire della legge di Moore? quando necessario. Ciò suggerisce che la
Alcuni obiettano che la previsione del 2029 si crescita esponenziale non si fermerà con la
basi su una cieca estrapolazione della ten- fine della Legge di Moore. L’industria non è
denza attuale di crescita della RAM, senza a corto di nuove idee per il futuro e si stanno
considerare gli eventi che potrebbero altera- già sperimentando nuove tecnologie, quali
re questa tendenza. La tendenza di crescita il progetto di chip tridimensionali, i compu-
esponenziale della potenza di calcolo dei ter ottici e i computer quantistici [6]. Dun-
computer fu notata nel 1973 da Gordon Moo- que, sebbene la Legge di Moore non sarà
re, uno dei fondatori dell’Intel, il quale predis- più valida nel futuro (poiché non si può ap-
se che il numero di transistor nei circuiti inte- plicare ai sistemi non basati sul silicio), la
grati sarebbe continuato a raddoppiare ogni crescita esponenziale della potenza di cal-
18 mesi fino al raggiungimento dei limiti fisi- colo dei computer probabilmente conti-
ci. L’accuratezza di tale previsione negli ulti- nuerà per molti anni a venire.
mi 25 anni è stata tale da riferire tale osserva-
zione come la “Legge di Moore”. Ma fino a
8. ALTRI ASPETTI
quando tale legge continuerà a valere? Le
maggiori industrie di circuiti integrati hanno
stimato che la Legge di Moore continuerà ad
8.1. È preclusa la coscienza alle macchine
sequenziali?
1
essere valida per altri 15 o 20 anni. Dopo, Se la coscienza è una proprietà olistica del
quando i transistor raggiungeranno la dimen-
sioni di pochi atomi, l’approccio tradizionale
cervello emergente dal funzionamento col-
lettivo di una struttura neurale altamente 0

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organizzata, e se tale proprietà non dipen- posti dal mondo esterno. Se potessimo
de dal materiale con cui sono fatti in neuro- idealmente rallentare i nostri neuroni unifor-
ni, ma dal tipo di elaborazione che essi memente in tutto il cervello, probabilmente
svolgono, allora è abbastanza ragionevole percepiremmo il mondo come in un film ac-
credere che la coscienza potrebbe anche celerato, in cui gli eventi si susseguono ad
emergere in una rete neurale artificiale una velocità maggiore di quella delle nostre
avente una complessità paragonabile o su- capacità reattive. Ciò è ragionevole, in quan-

1 periore a quella di un cervello umano. Tutta-


via, cosa possiamo dire sulla coscienza in
to il nostro cervello si è evoluto ed adattato
in un mondo in cui gli eventi importanti per la
computer sequenziali?”. riproduzione e la sopravvivenza sono dell’or-
dine delle centinaia di millisecondi. Se po-
“Potrebbe mai una macchina sequenziale tessimo accelerare gli eventi dell’ambiente
sviluppare una coscienza?” oppure potessimo rallentare i nostri neuroni,
non riusciremmo più ad operare efficace-
0 Se la coscienza è il prodotto dell’elabora-
zione delle informazioni in un sistema alta-
mente in tale mondo, e probabilmente non
sopravviveremmo a lungo.
mente organizzato, allora essa non può di- Viceversa, cosa proveremmo se avessimo un
pendere dal particolare substrato hardware cervello più veloce? Oggi, una porta logica è
che realizza il supporto di calcolo. Di fatto, un milione di volte più veloce di un neurone:
la maggior parte delle reti neurali oggi uti- infatti, i neuroni biologici rispondono entro
lizzate non sono realizzate a livello hardwa- alcuni millisecondi (10–3 s), mentre i circuiti
re, ma simulate in un computer sequenzia- elettronici hanno dei tempi di risposta del-
le, che è molto più flessibile (sebbene più l’ordine dei nanosecondi (10–9 s). Questa os-
lento) di una rete hardware. Qualcuno po- servazione porta ad una domanda interes-
trebbe osservare che una simulazione di un sante: se mai una coscienza emergerà in una
processo è diversa dal processo stesso. macchina artificiale, quale sarà la percezione
Chiaramente ciò è vero quando si simula un del tempo in un cervello milioni di volte più
fenomeno fisico, quale un uragano o un si- veloce di quello umano?
stema planetario. Tuttavia, per una rete È ragionevole supporre che ad una macchina
neurale, la simulazione non è diversa dal cosciente il mondo attorno a sé sembri evol-
processo, poiché entrambi sono dei sistemi versi più lentamente, come un film al rallen-
di elaborazione delle informazioni. Analo- tatore. Forse la stessa cosa accade agli inset-
gamente, la calcolatrice software disponibi- ti, che possiedono un cervello più piccolo ma
le sui nostri PC effettua le stesse operazioni più reattivo e veloce del nostro. Forse, agli
della sua controparte elettronica. Dunque, occhi di una mosca, una mano umana che
una calcolatrice hardware e la sua simula- tenta di colpirla appare muoversi lentamen-
zione sequenziale sono funzionalmente te, dando ad essa tutto il tempo di volare via
equivalenti. Pertanto dobbiamo concludere comodamente.
che se una coscienza può emergere da una Paul and Cox affrontano questa questione nel
rete neurale hardware, essa deve necessa- libro Beyond Humanity [13]: “ … un essere ci-
riamente svilupparsi anche in una sua si- bernetico sarà in grado di apprendere e pen-
mulazione software. sare a velocità elevatissime. Essi osserveran-
no un proiettile sparato da una distanza mo-
8.2. La cognizione del tempo derata, calcoleranno la sua traiettoria e lo
Può la coscienza dipendere dalla velocità de- eviteranno se necessario. […] Immaginiamo
gli elementi di calcolo? Non è facile risponde- di essere un robot vicino ad una finestra. Alla
re a questa domanda, ma l’intuizione sugge- nostra mente veloce, un uccello che attraver-
1 risce che dovrebbe essere indipendente, in
quanto i risultati di un calcolo non dipendo-
si il nostro campo visivo sembra impiegare
delle ore, e un giorno sembra durare in eter-
no dall’hardware su cui essi sono eseguiti. no.” È interessante notare che il problema

0 Ciononostante, la velocità di calcolo è impor-


tante per soddisfare i requisiti temporali im-
della percezione del tempo nelle menti ciber-
netiche è stato considerato per la prima volta

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nel cinema nel film Matrix (Larry & Andy Wa- Bibliografia
chowski, 1999). [1] Igor Aleksander: Impossible Minds: My Neu-
rons, My Consciousness. World Scientific Publi-
shers, October 1997.
9. CONCLUSIONI
[2] Isaac Asimov: I, Robot (a collection of short sto-
Dopo tante discussioni sulla coscienza artifi- ries originally published between 1940 and
ciale, viene da porsi un’ultima domanda: 1950). Grafton Books, London, 1968.

“Perché dovremmo costruire


[3] Giorgio Buttazzo: Can a Machine Ever Become
Self-aware?. In Artificial Humans, an historical 1
una macchina cosciente?” retrospective of the Berlin International Film Fe-
stival 2000, Edited by R. Aurich, W. Jacobsen
and G. Jatho, Goethe Institute, Los Angeles, May
A parte problemi etici, che potrebbero in- 2000, p. 45-49.
fluenzare significativamente il progresso in
[4] James Cameron, William Wisher: Terminator 2:
questo campo, la motivazione più forte ver- Judgment Day. The movie script,
rebbe certamente dall’innato desiderio del-
l’uomo di scoprire nuovi orizzonti ed allargare
http://www.stud.ifi.uio.no/~haakonhj/Termi-
nator/Scripts/, 1991.
0
le frontiere della scienza. Inoltre, lo sviluppo [5] Paul Davis: God and the New Physics. Simon
di un cervello artificiale basato sugli stessi and Schuster Trade, 1984.
principi di funzionamento di quello biologico [6] Linda Geppert: Quantum transistors: toward na-
fornirebbe un modo per trasferire la nostra noelectronics. IEEE Spectrum, Vol. 37, n. 9, Sep-
mente su un supporto più veloce e robusto, tember 2000.
aprendo una via verso l’immortalità. Liberati [7] Douglas Hofstadter: Göedel, Escher, Bach. Ba-
da un corpo fragile e degradabile, e dotati di sic. Books, New York, 1979.
organi sintetici sostituibili (incluso il cervel- [8] Douglas R. Hofstadter, Daniel C. Dennett: The
lo), i nuovi esseri rappresenterebbero il suc- Mind's I. Harvester/Basic Books, New York
1981.
cessivo passo evolutivo della razza umana.
Questa nuova specie, risultato naturale del [9] Marina Krol: Have We Witnesses a Real-Life Tu-
ring Test?. IEEE Computer, Vol. 32, n. 3, March
progresso tecnologico umano, avrebbe la
1999, p. 27-30.
possibilità di esplorare l’universo, sopravvi-
[10] Ray Kurzweil: The Age of Spiritual Machines.
vere alla morte del sistema solare, cercare al-
Viking, 1999, p. 160.
tre civiltà aliene, controllare l’energia dei bu-
[11] Home page of the Loebner Prize, 1999 (Current
chi neri, e muoversi alla velocità della luce
28 January 1999):
trasmettendo le informazioni necessarie per http://www.loebner.net/Prizef/ loebner-pri-
replicarsi su altri pianeti. ze.html.
L’esplorazione dello spazio finalizzata alla ri- [12] Hans Moravec: Robot: Mere Machine to Tran-
cerca di civiltà aliene intelligenti è già comin- scendent Mind. Oxford University Press, 1999.
ciata nel 1972, quando la sonda Pioneer 10 fu [13] Gregory S. Paul, Earl Cox: Beyond Humanity: Cy-
lanciata per abbandonare il sistema solare berEvolution and Future Minds. Charles River
con lo scopo preciso di trasmettere nello spa- Media, Inc., 1996.
zio informazioni sulla razza umana e il piane- [14] David G. Stork: HAL's Legacy: 2001's computer
ta Terra, come un messaggio in una bottiglia as dream and reality. Edited by David G. Stork,
nell’oceano. Foreword by Arthur C. Clarke, MIT Press, 1997.
Tuttavia, come per tutte le più importanti sco-
perte dell’uomo, dall’energia nucleare alla
bomba atomica, dall’ingegneria genetica alla GIORGIO BUTTAZZO è Professore Associato di Ingegneria
clonazione umana, il problema reale è stato e Informatica presso l'Università di Pavia, dove svolge
sarà quello di tenere la tecnologia sotto con- attività di ricerca nei settori dei sistemi in tempo rea-
trollo, assicurando che essa venga usata per
il progresso dell’umanità, e non per scopi ca-
le, della robotica avanzata e delle reti neurali artifi-
ciali. Nel 1987, ha conseguito un Master in Computer
1
Science presso l'Università della Pennsylvania e nel
tastrofici. In questo senso, il messaggio por- 1991 il Dottorato di Ricerca presso la Scuola Superio-
tato dal capitano Klaatu nel film “Ultimatum
alla Terra” rimane ancora il più attuale!
re S. Anna di Pisa.
E-mail: buttazzo@unipv.it 0

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