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LA GRANDE GUERRA

1915-16: GLI AVVENIMENTI SUL FRONTE ITALIANO

Quando l’Italia entra in guerra non aveva ancora un esercito pronto a sostenere un conflitto impegnativo
e subito furono evidenti le difficoltà organizzative, le carenze nell’armamento e la scarsa preparazione tecnica.
Inoltre, la linea del fronte italo-austriaco, che andava dal passo dello Stelvio alle foci del fiume Isonzo, rendeva
difficile la tenuta della posizione per le truppe italiane; lo schieramento presentava un punto debole al confine
tra Trentino e Veneto, dove i nemici avrebbero potuto cogliere alle spalle gran parte dell’esercito italiano.
Luigi Cadorna fu nominato capo dell’esercito italiano e subito si distinse per la rigida disciplina imposta
ai soldati: i tentativi di diserzione erano piniti con la fucilazione e ricorse a gravi punizioni per ogni mancanza.
Il generale Cadorna decise di sferrare un attacco frontale all’esercito austriaco schierato lungo l’Isonzo e
sul Carso. Fra giugno e dicembre 1915 si svolsero le prime quattro battaglie dell’Isonzo, che provocarono
numerose vittime, ma senza ottenere successo.
Nel giugno del 1916 gli Austriaci scatenarono la spedizione punitiva contro l’ex alleato ritenuto
colpevole di tradimento. Le truppe austriache attaccarono l’esercito italiano colpendolo nel suo punto debole e
penetrarono nel territorio fino ad occupare Asiago. Tuttavia l’offensiva si arrestò di fronte alla tenace resistenza
italiana, ma anche perché i russi aprirono un altro fronte contro l’austria.
Cadorna approfitta della situazione e prepara una controffensiva, sempre sull’isonzo, che portò alla
liberazione di Gorizia, poi si tornò alla guerra di logoramento nelle trincee.

1915-16: GLI AVVENIMENTI SUGLI ALTRI FRONTI


Le vicende belliche del 1915 furono favorevoli agli imperi centrali. I Tedeschi, nel 1916, prepararono
contro l’esercito francese un’offensiva chee sfociò nella battaglia di Verdun, che provocò numerose vittime; gli
alleati anglo-francesi risposero con la battaglia della Somme, che impedì il crollo del fronte francese; mentre i
russi ebbero la meglio sugli austriaci.
Dall’inizio del conflitto, invece, la Gran Bretagna aveva attuato il blocco navale, per evitare che ai
tedeschi giungessero materie prime e derrate alimentari e il blocco iniziava effettivamente ad avere gravi
conseguenze sull’economie degli imperi centrali.
Per porre fine al blocco economico imposto dalla Gran Bretagna, la Germania attaccò la marina inglese
nel mare del nord, dove ebbe luogo la battaglia navale dello Jutland: i tedeschi inflissero all’avversario
numerose perdite, senza però ottenere una definitiva vittoria che potesse sottrarre agli inglesi il dominio dei
mari.
Gli imperi centrali riescono a impadronirsi della romania, che era appena entrata in guerra; intanto la
Turchia è messa in difficoltà a causa della rivolta delle tribù arabe, sostenuta dagli inglesi.

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