Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Lupia) 04/11/2022
BB, 83 aa M
APR
-Cardiopatia ischemico-valvolare. Pregressi ricoveri per scompenso
cardiaco. Insufficienza mitralica di grado moderato-severo da prolasso
valvolare mitralico. Disfunzione sistolica di grado moderato e diastolica di
grado severo.
-FA permanente in TAO
-Ipertensione arteriosa
-BPCO di grado severo
-Gastropatia e duodenite erosive
-Diverticolosi del sigma
-Pregressa ischemia cerebrale con deficit visivo OD
EOP: rantoli crepitanti “a marea montante”, quindi più evidenti alle basi polmonari e meno
agli apici, ossia una distribuzione secondo la gravità.
ECG: Fibrillazione Atriale, FC 150 bpm.
EGA: PH 7.48, pO2 79 , pCO2 48 la pressione dell’ossigeno andrebbe bene per l’età
del paziente, ma è in ossigeno terapia al 50% , quindi per valutare il grado di ossigeno
reale bisogna calcolare il rapporto tra la PaO2 e la frazione di ossigeno in aria inspirata. In
questo caso P/F= 160, di solito i valori normali sono >350.
La pCO2 è alta, è presente quindi un’alcalosi mista poiché il PH è aumentato.
FM, 52 aa M
APR
-Sovrappeso
-Famigliarità per CAD precoce
-Fumatore attivo (20 pack x year)
-Ipercolesterolemia
-Ipertensione arteriosa
APP
Alle ore 6.40 circa risveglio per intenso dolore retrosternale,
oppressivo, irradiato alla mandibola, associato a dispnea ed
marcata sudorazione algida.
Parametri vitali: PA 85/50, FC 120 (polso piccolo e celere), SpO2 93% AA.
Giurdanella/Feraudo 2.Emergenze Mediche (Prof. Lupia) 04/11/2022
A questo punto bisogna chiamare l’emodinamica, riferendo che si tratta di un paziente con
infarto STEMI, pallido e ipoteso, in quanto questi rappresentano i principali segni di
ipoperfusione, suggestivi a loro volta di un deficit di pompa.
Le pressioni di riempimento sono a monte delle cavità cardiache e quindi a livello del
sistema delle vene cave a destra e del circolo polmonare a sinistra.
Scompenso
Insufficienza cardiaca
cardiaco acuto
(cronico o de novo)
ipertensivo
acutamente
EDEMA
scompensato
POLMONARE
Scompenso
Shock Scompenso
cardiaco ad alta
cardiogeno cardiaco dx
portata
! !
Classificazione Di Killip
Ha avuto molto successo per lo scompenso cronico e divide i pazienti in quattro classi
di autonomia funzionale con gravità ingravescente:
Classe I- pazienti senza segni e sintomi di scompenso, ma con una patologia cardiaca
nota.
Classe II- pazienti con segni e sintomi di scompenso.
Classe III- scompenso grave con quadro di edema polmonare acuto.
Classe IV- scompenso grave e shock cardiogeno .
CAUSE EXTRA-CARDIACHE
➢ Aumento richieste metaboliche (es. ipertiroidismo)
➢ Diminuzione riempimento (es. shock)
TRIADE CARDIOVASCOLARE
Un metodo rapido per individuare le cause precipitanti dello scompenso è la triade
cardiovascolare, proposta a fine ‘800:
1) Volume in difetto o in eccesso a livello del circolo polmonare
2) Funzione di Pompa: difetto primario o secondario (extracardiaca)
3) Frequenza cardiaca alterata in difetto (bradiaritmie) o in eccesso (tachiaritmie)
CASO CLINICO 1
Uomo 47aa
Ematemesi massiva, all’endoscopia viene fuori un’ulcera peptica.
EO obnubilato e freddo, FC 150, FR 20, PA 90/70, SpO2 97%.
CASO CLINICO 2
Donna 68 aa
Dolore toracico grave, si diagnostica IMA anteriore esteso.
Obnubilata e fredda, FC 150 PA 90/70 FR 24 SpO2 93%.
CASO CLINICO 3
Donna 88 aa
Cardiopalmo, affetta da Cardiopatia ipertensiva.
Obnubilata e fredda, FC 150 FR 28 SpO2 95% PA 90/70
CASO 4
Uomo 47 aa
Dispnea grave, affetto da Cardiomiopatia dilatativa.
Obnubilato e freddo ,FC 150, PA 90/70 FR 44, SpO2 80 %
SHOCK CARDIOGENO
L’incidenza dello scompenso aumenta con l’età e aumenta nei pazienti con patologie
cardiache pregresse. Per la proiezione dei casi fino al 2026, si calcola un’incidenza oltre i
50 anni del 1-2% in un anno e oltre i 75 aa del 10%.
65-75
250000
>75
200000
200000
100000
50000
0 Anni
1996 2016 2026
Incidenza
-1-2% fra 50-59 anni
-10% > 75 anni
!
È la Sindrome più costosa in cardiologia, più dell’infarto miocardico e con una prognosi
poco favorevole: la mortalità di pazienti con IMA e scompenso acuto ad 1 anno è del 30%,
12% di mortalità intraospedaliera e il 50% dei pazienti ospedalizzati per scompenso
cardiaco richiedono, dopo un anno, un altro ricovero per lo stesso motivo.
Giurdanella/Feraudo 2.Emergenze Mediche (Prof. Lupia) 04/11/2022
Le nuove linee guida hanno introdotto una nuova categoria di scompenso cardiaco in base
alla frazione di eiezione:
Nelle LG del 2021 si sono anche individuati quattro grandi scenari clinici: insufficienza
cardiaca scompensata, edema polmonare acuto, insufficienza ventricolare destra
isolata, shock cardiogeno. Ogni scenario è caratterizzato da un meccanismo
fisiopatologico principale, principali cause dei sintomi, dinamica di manifestazione clinica
(graduale o rapida), alterazioni emodinamiche individuate con esami strumentali, principali
manifestazioni cliniche (caldo o freddo) e trattamento principale, che rispecchia la gestione
del paziente secondo la classificazione di Forrest.
Giurdanella/Feraudo 2.Emergenze Mediche (Prof. Lupia) 04/11/2022
Per cui secondo tali LG, l’approccio iniziale al paziente con scompenso si svolge in step:
• ESAME OBIETTIVO COMPLETO.
• ESAMI EMATICI, che aiutano nell’esclusione di altre patologie (emocromo,
coagulazione, elettroliti, creatinina, glicemia, troponina, enzimi epatici e bilirubina,
ormoni tiroidei, EGA)
• I FATTORI NATRIURETICI non sono molto affidabili per la presenza dei falsi positivi,
dato che il loro aumento si verifica per un semplice stiramento delle fibre del muscolo
cardiaco. Quindi saranno utili principalmente per valori bassi, in quanto consentono di
poter escludere la diagnosi di scompenso (BNP<100, NTproBNP <300 , MRproANP
<120).
• ECG, aiuta ad indagare i fattori precipitanti (aritmia, sindrome coronarica acuta, embolia
polmonare, IMA, ipertrofia ventricolare sinistra, blocco AV, ischemia).
• RX torace che può evidenziare cardiomegalia, edema interstiziale o edema alveolare.
• ECOGRAFIA POLMONARE, una tecnica inserita recentemente nelle linee guida, nella
diagnostica dello scompenso. Un polmone normale (polmone asciutto) presenta due
coni d’ombra laterali sotto le coste, una linea rifrangente centrale (in bianco in figura) che
coincide con la linea pleurica e sotto la quale sono presenti altre piccole linee trasversali
rifrangenti, le linee A che sono artefatti; in un polmone umido si hanno invece le
cosiddette code di comete, ossia le linee B, artefatti che partono dal piano della cute e
attraversano tutto lo schermo, senza interruzione e devono essere almeno tre nello
stesso campo polmonare; esse sono l’espressione diretta dell’aumento del contenuto
liquido del parenchima polmonare. Tuttavia le linee B, non sono specifiche di edema
cardiogeno acuto, ma sono presenti anche in polmoniti interstiziali, in RDS in cui si ha un
edema polmonare interstiziale su base non cardiogena, ma infiammatoria. Con
l’ecografia, inoltre, ci si può fare un’idea sulla condizione di volemia del pz, valutando il
diametro e il movimento della vena cava durante gli atti respiratori. Per cui se il circolo è
depleto (ipovolemia), la vena cava non sarà visibile, se è pieno (ipervolemia) la vena
cava sarà molto dilatata e fissa, cioè non si muove con gli atti respiratori. Questi
parametri sono comparabili ai valori pressori misurati in vena cava (PVC). Attenzione
però alle condizioni patologiche come l’ipertensione polmonare, che aumentano la
pressione della vena cava, e dunque questi parametri saranno già di base alterati, per
cui non utilizzabili nella valutazione dello scompenso.
Domanda di uno studente: “le linee B si vedono anche nel versamento pleurico?“
“No, perché in quel caso si vedrebbe proprio la presenza di liquido, che quindi sarà
anecogena all’ecografia e bloccherà la visione del sottostante parenchima polmonare.”
Giurdanella/Feraudo 2.Emergenze Mediche (Prof. Lupia) 04/11/2022
! !
• ECOCARDIOGRAMMA (a letto del pz), attraverso il quale si valuta se si ha una
disfunzione sistolica con cavità dilatate e poco mobili o se si ha una disfunzione
diastolica con pareti ipertrofiche.
!
Giurdanella/Feraudo 2.Emergenze Mediche (Prof. Lupia) 04/11/2022
TERAPIA
In base agli scenari si procede con una diversa gestione del paziente:
1) Insufficienza cardiaca scompensata. Sono prevalenti segni e sintomi di
congestione. Se sono presenti già i segni di ipoperfusione, i primi farmaci da
somministrare sono i diuretici dell’ansa ev, perché il pz potrebbe avere anche
edema della mucosa intestinale che rallenta/blocca l’assorbimento del farmaco. Si
inizia con 1-2 fiale da 20mg, però è molto importante conoscere il pz che si ha
davanti: bisogna tenere conto dei valori di creatinina, se il pz ha problemi di IRC e
valutare una eventuale terapia diuretica per os già in atto, in questo caso si
somministra la stessa dose assunta a domicilio, ma in fiale ev, che corrisponde al
doppio dell’efficacia terapeutica. Si somministrano anche gli inotropi che stimolano
la contrazione cardiaca, come la Dobutamina con anche azione vasodilatatoria
arteriosa per cui fa abbassare la pressione, e spesso bisogna associarla per questo
ad un vasopressore come la Dopamina, l’Adrenalina che richiede uno stretto
monitoraggio e infine il Levosimendan, un farmaco inotropo di nicchia e
specialistico, da non utilizzare al primo approccio terapeutico; se non ci sono i segni
Giurdanella/Feraudo 2.Emergenze Mediche (Prof. Lupia) 04/11/2022
SUPPORTO VENTILATORIO
• CPAP: Si applica una pressione positiva continua durante tutto il ciclo respiratorio (sia in
ispirazione che in espirazione) con lo scopo di mantenere più pervie le vie aeree. Viene
usato nelle OSAS, ma in emergenze soprattutto per aumentare la pressione inspiratoria
nell’edema polmonare acuto.
• NIV: Si applica una pressione continua in tutto il ciclo respiratorio, ma durante la fase
inspiratoria, quando il pz compie uno sforzo attivo per far entrare l’aria dentro le vie
aeree, viene applicata un ulteriore pressione positiva per aumentare l’ingresso dell’aria
nel pz.