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Curtis, Barnes, Schnek, Flores, Gandola, Lancellotti, Odone

Percorsi di scienze naturali 2° edizione


SOLUZIONI - PROVE DI VERIFICA

Capitolo 1
1) Gli idrocarburi alifatici sono molecole organiche formate solo da carbonio e
idrogeno. Si classificano in idrocarburi saturi, se presentano solo legami covalenti
semplici, e idrocarburi insaturi, se presentano anche doppi o tripli legami. Tra gli
idrocarburi saturi ci sono gli alcani, la cui formula generale è C nH2n+2, tra gli insaturi
a legame doppio ci sono gli alcheni, con formula generale C nH2n, e infine tra gli
insaturi a legame triplo abbiamo gli alchini, C nH2n-2.
2) chimica del carbonio; organici; biomolecole; valenza; ibridazione; livello energetico;
formula grezza; formula di struttura
3) ossigeno; insaturi; saturi; alcheni; alchini; alcheni; aromatici
4) C
5) A
6) B
7) a) fenoli; b) ammine primarie, secondarie e terziarie; c) aldeidi e chetoni; d)
carbonilico

8) a)

b)

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c)

d)

9) D

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C A F B D E
10)
11) L’isomeria è il fenomeno per cui a una stessa composizione chimica corrispondono
diverse disposizioni spaziali degli atomi. L’isomeria di struttura si divide in isomeria di
catena (diverso modo in cui sono legati gli atomi di carbonio) e isomeria di posizione
(posizione diversa di gruppi funzionali o legami multipli). La stereoisomeria riguarda
quei composti che hanno la stessa formula bruta ma diverso orientamento nello
spazio di gruppi atomici, si divide in isomeria geometrica se due atomi (o gruppi
atomici) si trovano dallo stessa pare (cis) o da parti opposte (trans) del piano, e
isomeria ottica se i due isomeri (detti enantiomeri) sono privi di un piano di simmetria
e quindi non sono sovrapponibili.
12) Se alla catena carboniosa (R) è legato un gruppo ossidrile (OH) si ottengono gli
alcoli, mentre se R è un idrocarburo aromatico, si hanno i fenoli. Se al radicale R è
legato il gruppo carbonile (CO) si avranno i chetoni; quando questo gruppo
funzionale è in posizione iniziale della molecola (CHO) si hanno le aldeidi. Quando
alla catena carboniosa è legato il gruppo carbossilico (COOH) si otterranno gli acidi
carbossilici; se a R è legato il gruppo amminico (NH 2) si avranno le ammine, se è
invece legato al gruppo ammidico (CONH2) si otterranno le ammidi.
13) V, F, F, V, F
14) C
15) composizione chimica; disposizioni spaziali; isomeria di catena; isomeria di
posizione; stereoisomeria; isomeria geometrica; chirali; sovrapponibili

Capitolo 2
1) I polimeri sono grandi molecole formate dall'assemblaggio di unità di base dette
monomeri. Se sono molecole organiche, i polimeri sono detti biomolecole e i
monomeri costituenti sono diversi per ogni tipo di biomolecola. I monomeri sono
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legati tra loro grazie a un legame covalente, che si forma attraverso un processo di
condensazione, nel quale si libera una molecola di acqua per ogni nuovo legame.
Viceversa, grazie a una reazione di idrolisi si ha la rottura dei legami del polimero
attraverso l'aggiunta di una molecola di acqua, con liberazione dei monomeri di
base.
2) carboidrati; strutturale, monomeri; pentosi; carbonio; esosi; glucosio; circolazione
sanguigna; energia; glicemia; insulina; glucagone
3) apolari; minore; idrolisi; alcoli; insaturi; saturi; ipocolesterolemizzante; LDL
4) C
5) D
6) A
7) A-4, B-1, C-6, D-2, E-5, F-3
8) a) corta catena idrofila di carboidrati; b) quattro anelli carboniosi legati tra loro; c)
liposolubili, idrosolubili; d) catalizzatori
9) F, V, V, F, V
10) La struttura primaria di una proteina è la sequenza lineare degli amminoacidi ed è
determinata geneticamente; la struttura secondaria è il ripiegamento spaziale della
molecola proteica dovuta ai legami idrogeno che si instaurano tra gli amminoacidi e
può essere ad alfa elica, beta laminare o irregolare. La struttura terziaria è un
ulteriore ripiegamento della proteina, dovuto, per esempio, ai ponti disolfuro tra
amminoacidi contenenti zolfo, e può essere globulare o fibrosa. La struttura
quaternaria è presente solo in alcune grosse proteine ed è un livello di
organizzazione più complesso formato da diverse catene polipeptidiche legate
insieme.
11) Gli enzimi sono proteine che fungono da catalizzatori organici e fanno avvenire più
velocemente le reazioni biologiche. Essi, infatti, si legando temporaneamente con i
substrati e abbassano l’energia di attivazione necessaria ad avviare la reazione
chimica. La specificità di un enzima dipende da una sua regione superficiale, detta
sito attivo, che presenta complementarietà chimica con il substrato.
12)
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F E D C A B
13) D
14) D, C, B, A
15) glucidi; disaccaridi; polisaccaridi; grassi; insolubili; trigliceridi; glicerolo; saturi;
insaturi; insaturi; proteine; azoto; amminoacidi; covalenti; peptidici

Capitolo 3
1) L’ATP, adenosina trifosfato, è la molecola che immagazzina l’energia all’interno delle
cellule; questa molecola è prodotta durante i processi catabolici e fornisce l’energia
necessaria ai processi anabolici. Si tratta di un nucleotide costituito da una base
azotata (adenina), uno zucchero a 5 atomi di carbonio (ribosio) e tre gruppi fosfato uniti
da legami ad alta energia.
2) biomolecole; autotrofi; eterotrofi; chemiosintetiche; inorganiche; fotosintetiche; glucosio
3) timina; desossiribosio; bassa; fosforilazione; AMP; anabolici; catabolici; endoergoniche;
esoergonica
4) B
5) B
6) D

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7) a) di ossidoriduzione; b) NADH, FADH2; c) CO2, gruppo acetile; d) 2, 6, 2; e) catena
respiratoria

8)
A B C D E F

2 3 5 6 4 1

9) V, V, F, V, F
10) La glicolisi è una via metabolica lineare di dieci reazioni consecutive e catalizzate da
specifici enzimi; essa consiste in un processo di parziale ossidazione anaerobica del
glucosio in cui la fase iniziale è endoergonica e soltanto la seconda fase è
esoergonica. Nel complesso il bilancio energetico finale della glicolisi è piuttosto
scarso: 2 molecole di ATP e 2 molecole di NADH.
Il ciclo di Krebs, invece, rientra nell’ossidazione aerobica del glucosio, anche se
l’ossigeno non è direttamente necessario in questa fase. Questa via metabolica è
ciclica perché si riforma sempre il medesimo prodotto, l’acido ossalacetico. Il bilancio
energetico del ciclo dell’acido citrico è maggiore di quello della glicolisi: 3 NADH, 1
FADH2 e una molecola di GPT (convertita poi in ATP).
11) I mitocondri e i cloroplasti sono gli organuli esclusivi delle cellule eucariote; entrambi
presentano un proprio DNA e sono coinvolti nel metabolismo energetico. I mitocondri
sono la sede della respirazione cellulare e della sintesi di ATP tramite la fosforilazione
ossidativa. I cloroplasti, invece, sono la sede della fotosintesi clorofilliana, processo
con cui viene prodotto glucosio utilizzando come fonte di energia la luce solare.
Entrambi questi organuli sono delimitati da due membrane separate da uno spazio
intermembrana, che identificano uno spazio interno detto stroma nei cloroplasti e
matrice nei mitocondri; inoltre, entrambi gli organuli cellulari utilizzano trasportatori di
elettroni ed enzimi analoghi.
12)
1 2 3
B A C
13) C, B, A, A
14) B
15) ossigeno; H2O; NADH (oppure FADH2); FADH2 (oppure NADH); citocromi; catena
respiratoria; elettroni

Capitolo 4
1) La replicazione semiconservativa del DNA è il processo che precede la divisione
cellulare. Al termine di questo processo, da una doppia elica iniziale si ottengono due
doppie eliche identiche, ognuna delle quali presenta un filamento proveniente dall’elica
originale (lo stampo) e uno neosintetizzato (perciò si parla di duplicazione
semiconservativa). Gli enzimi coinvolti sono: elicasi (che rompe i legami H tra i
filamenti complementari), DNA polimerasi (polimerizza), DNA ligasi (lega i frammenti
neoformati di DNA per formare un filamento continuo).
2) Un operone comprende in sequenza: il promotore, l’operatore e uno o più geni
strutturali. L’operatore è un segmento di DNA posto tra il gene promotore e i geni
strutturali dove si può legare una proteina regolatrice. Infatti, posto anche molte basi
prima dell’operone, si trova un gene regolatore che codifica per una proteina che
legandosi all’ operatore promuove oppure inibisce la trascrizione.

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3) tre; lunghe; genetica; migliaia; piccole; amminoacidi; trascrizione; DNA;
complementare; RNA polimerasi; identica; timina; uracile
4) condensata; duplicazione; acetilazione; negativa; metilazione; più; traduzione
5) C
6) B
7)
A B C D E F

4 2 3 6 5 1
8) a) inizio, allungamento, terminazione; b) subunità, ribosoma; d) un fattore di rilascio
9) Il nucleosoma è l’unità fondamentale in cui è condensata la cromatina: DNA legato agli
istoni (proteine basiche e positive). Ogni nucleosoma è formato da una parte centrale
costituita da 8 molecole di istoni, intorno alla quale si avvolge il filamento di DNA (come
le perle di una collana). Si origina così una fibra di 30 nanometri di diametro che
presenta un’ulteriore condensazione quando questa fibra forma una serie di
ripiegamenti dette “domini ad ansa”.
10) I processi di trascrizione nei procarioti e negli eucarioti presentano alcune diversità
che determinano differenze di regolazione genica. Nei procarioti esistono poche
proteine regolatrici, mentre negli eucarioti si trovano 5 proteine di regolazione (GTF)
che determinano la formazione del complesso di pre-inizio, indispensabile per iniziare
la trascrizione. Negli eucarioti gli RNA messaggeri, prima di arrivare ai ribosomi,
subiscono alcune modificazioni post-trascrizionali (capping, tailing, splicing). Infine,
l’RNA messaggero degli eucarioti, prima di essere tradotto, subisce il controllo
traduzionale.
11)
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F A E C B D

12) X; eterocromatina; geni; corpo di Barr; pre-mRNA; introni; esoni; splicing; spliceosomi;
ribosomiale
13) V, F, V, F, F
14) B
15) A, C, B, B

Capitolo 5
1) I plasmidi sono anelli costituiti da DNA non cromosomico a doppio filamento che
possono duplicarsi in maniera autonoma oppure in sincronia con il cromosoma
cellulare. Ne esistono cinque categorie: plasmidi degradativi (consentono di degradare
sostanze tossiche); plasmidi Co, (codificano per le colicine), plasmidi della virulenza
(trasmettono la virulenza); plasmidi F (consentono lo scambio di materiale genico);
plasmidi R (conferiscono resistenza agli antibiotici).
2) carica; DNA; gel; corrente; peso molecolare; rapidamente; agarosio; acidi nucleici;
poliacrilammide; proteine
3) trasposoni; ciglia; trasformazione; trasduzione; infezione virale
4) C
5) C
6) A

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7) a) DNA ricombinante; b) transgenici; c) reazione a catena della polimerasi (PCR); d)
ricombinante, pancreas
8) B, A, A, C
9) V, F, V, V, F, V
10) I retrovirus sono particolari virus ssRNA (cioè con RNA a singolo filamento) con
intermedio a DNA; vale a dire che, in questi parassiti obbligati, la molecola di RNA che
funge da materiale genetico non può essere direttamente utilizzata ma deve essere
prima retrotrascritta (da RNA a DNA), per mezzo di uno specifico enzima, la trascrittasi
Inversa, che utilizza come stampo l’RNA virale. Solamente dopo aver prodotto questo
cDNA la molecola può essere trascritta in RNA virale che può essere utilizzato per
produrre le proteine del capside virale.
11) Il clonaggio è la produzione, in laboratorio, di un clone di sequenze di DNA o di singoli
geni, mentre quando il clone è rappresentato da interi organismi, si tratta di clonazione.
Clonaggio: il DNA di interesse, tramite un vettore che può essere un plasmide o un
batteriofago, viene trasferito e integrato nel DNA di una cellula batterica la quale,
riproducendosi, duplicherà anche il vettore ricombinante. Clonazione: è una tecnica più
complessa che prevede l’inserimento di un nucleo di una cellula somatica adulta in un
ovocita anucleato che verrà successivamente impiantato nell’utero di una madre
surrogata.
12) C
13)

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F B E C A D

14) B, C
15) clonare; enzimi; tagliare; DNA; vettori; moltiplicarsi; frammento; libreria genomica

Capitolo 6
1) La medicina molecolare è quella branca della medicina moderna che ha orientato la
ricerca verso i meccanismi genetico-molecolari che determinano l’insorgere di una
malattia. Le alterazioni molecolari che causano una malattia possono essere di natura
endogena, generate quindi a partire dall’interno dell’organismo, oppure esogena,
dovute al contatto con patogeni o agenti chimici e fisici esterni.
2) diretti; patologia; indiretti; regolatrice; tumori; inserzione; delezione; amminoacidi; geni.
3) neutralizzare; in vivo; batterico; ex vivo; lisosomi; si può.
4) a) vivo; patogeno; b) immunologica; antigene; c) adiuvanti; immunostimolante; d) di
massa.
5) B
6) B
7) C
8) D
9) D
10) Il principale falso mito che si è propagato attorno ai vaccini è la loro correlazione con
l’insorgere di malattie dello spettro autistico. Nonostante questa relazione sia stata
basata su uno studio errato, che ha poi comportato il ritiro dell’articolo scientifico dalle
riviste specializzate e la radiazione del medico che lo promosse, purtroppo ancora oggi
molte persone ne rimangono convinte. Così come molti soni erroneamente convinti che
i vaccini contengano mercurio, mentre in realtà in passato avevano solamente tracce di

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tiomersale (ertlmercurio), e non del pericoloso metilmercurio, usato come antibatterico;
in ogni modo oggi non contengono più nemmeno tracce di tiomersale. Inoltre, nel
processo di inattivazione dei patogeni di alcuni vaccini è impiegata la formaldeide, ma
in quantitativi infinitamente minori di quanta ne produca quotidianamente il nostro
corpo.
11) Si tratta di una terapia basata sulla capacità di alcuni farmaci moderni di colpire
selettivamente determinate proteine. Alcune di queste molecole sono state disegnate
su misura per aggredire le proteine alterate sintetizzate nelle cellule tumorali, altre
sono capaci di legarsi alle proteine virali che i patogeni devono utilizzare per riprodursi,
come la retrotrascrittasi oppure le integrasi. Questo approccio farmacologico
garantisce una elevata specificità della terapia e riduce notevolmente gli effetti
collaterali per il paziente.
12) V; V; V; F; V
13)
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F A D C E B

14) C
15)purificate; clonate; lieviti; virali; genoma; RNA; spike

Cap 7
1) Il pianeta Terra può essere considerato come un unico sistema complesso, formato da
un insieme di componenti, ciascuna con la propria individualità, che interagiscono
strettamente tra loro attraverso una serie di processi fisici, chimici e biologici. Le tre
componenti principali del sistema Terra, dette geosfere, sono: la litosfera, l’idrosfera e
l’atmosfera; esse sono a stretto contatto tra di loro e qualsiasi cambiamento di una
coinvolge anche le altre sfere. In stretta relazione con ognuna delle tre sfere si somma
poi la biosfera, ovvero l‘insieme degli organismi viventi presenti sulla Terra.
2) energia; prime; produttori primari; organica; eterotrofi; consumatori; primari; biomassa;
autotrofi: saprofagi; morti; decompositori
3) una nicchia ecologica; geosfere; popolazione; territorio; temperate.
4) C
5) B
6) A
7) C
8) a) biodiversità, specie; b) biodiversità tassonomica, biodiversità genetica; c) biodiversità
ecologica;
9) A
10) I modelli climatici sono simulazioni basate sulle leggi fisiche, che vengono effettuati
per prevedere l’andamento della temperatura media nell’atmosfera. Essi, oltre a
confermare che il riscaldamento globale attuale è prodotto dalle emissioni umane,
permettono anche di fare previsioni per il futuro. Secondo queste previsioni, se non
vengono tempestivamente ridotte le emissioni di gas serra, tra 50 anni la temperatura
globale del pianeta potrebbe aumentare di 2-4 gradi, con conseguenze disastrose per
l’umanità intera.
11) Si tratta di misure di tutela ambientale adottate nel tentativo di ridurre le emissioni dei
gas serra da parte dell’uomo. Per riuscire a rimanere entro la soglia di 1,5 °C di
aumento della temperatura globale media occorre ridurre del 45% le emissioni entro il
2030. E’ quindi indispensabile una sempre più radicale transizione energetica dalle
fonti fossili (carbone, petrolio, gas naturale) alle fonti rinnovabili (eolico, solare,

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idroelettrico e geotermico). Inoltre, queste misure devono essere condivise sul piano
globale attraverso accordi climatici internazionali, come quello firmato a Parigi nel
2015.
12)
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C F E A D B
13) V, F, F, F, V
14) B
15) risorse; specie; merluzzo; ridotto; equilibri; ittiche; pesca; riserve; consentita;
acquacoltura; reti; laghi

Capitolo 8
1) Lo “sviluppo sostenibile” è un processo che tende al miglioramento ambientale, sia a
livello locale sia globale. Tale processo lega, in un rapporto di interdipendenza, la tutela
e la valorizzazione delle risorse naturali alla dimensione economica, sociale e
istituzionale, al fine di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di
compromettere la capacità di quelle future di soddisfare i propri. Lo sviluppo sostenibile
evita il degrado del patrimonio e delle risorse naturali e spinge tutti i governi ad adottare
un modello che tenga conto delle effettive capacità del nostro pianeta.
2) modificazione; grande; vegetazione; artificiali; agroecosistemi; naturali; suolo; arature;
molto; struttura; native
3) bioritmo; biodiversità; inferiore; stabilizzazione
4) a) piogge acide; b) sabbie bituminose; c) fotovoltaici, solari termici; d) fracking
5) C
6) B
7) A
8) D
9) B
10) Le energie rinnovabili sono: idroelettrica, fotovoltaica, eolica, geotermica, quella
derivata dal moto ondoso e delle maree e quella derivata dalla combustione delle
biomasse. Il primo grande vantaggio è la riduzione della concentrazione di CO 2 emessa
nell’atmosfera; il secondo è che queste fonti non si esauriscono come accade invece
per i giacimenti di idrocarburi. Inoltre, le fonti rinnovabili sono distribuite su tutto il
pianeta. Alcuni svantaggi risiedono nella disponibilità delle fonti (Sole, vento, maree)
che non è controllabile e dipende dalle condizioni meteorologiche, con conseguenze
nelle produttività; inoltre le tecnologie necessarie al loro sfruttamento sono spesso
costose.
11) Per promuovere una gestione sostenibile dei rifiuti, l’Unione Europea ha sviluppato
una strategia, adottata anche in Italia, che prevede 5 azioni. La riduzione dei rifiuti
all’origine disincentivando l’utilizzo di materiali usa e getta; il riuso dei prodotti più di
una volta; il riciclo dei rifiuti che riduce così lo spreco di materie prime; la raccolta dei
rifiuti in modo differenziato per limitare le masse destinate alle discariche e, infine, il
recupero di energia tramite la termovalorizzazione dei rifiuti destinati agli inceneritori.

12) V, F, V, F, V
13)
4 2 3 1 5 6

F A B C D E

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14) D
15) impronta ecologica; produzione; area; risorse; popolazione; i rifiuti; ecosistemi;
biocapacità; produttive; anno; persone; pianeta

Capitolo 9
1) Wegener immaginò che i continenti "galleggiassero" come zattere su un substrato
fluido, compiendo movimenti orizzontali. Diverse furono le prove che presentò a favore
della sua teoria. Prova geografica: le coste atlantiche dell'Africa e dell'America del sud
(anche quelle dell'Europa e dell'America del nord) sono complementari. Prova
paleoclimatica: il ritrovamento in zone dell'Africa, dell'India e del Brasile di rocce con
presenza di abrasione glaciale proverebbe la presenza originaria di un unico
continente. Prova paleontologica: la presenza di stessi fossili di animali e piante in due
continenti separati dal mare, si potrebbe spiegare ipotizzando che, un tempo, i
continenti fossero contigui.
2) deriva dei continenti; Pangea; geografiche; paleoclimatiche; paleontologiche; spostare
3) fluido; maggiore; Gutenberg; astenosfera; Lehmann; fluido; minore
4) C
5) A
6) F, F, V, V
7) a) subduzione; b) fossa tettonica, dorsale; c) orogenesi; d) conservativi o
trasformi

8) fossa oceanica vulcano attivo

litosfera oceanica litosfera continentale

zona di subduzione magma in risalita


9) C
10) Il paleomagnetismo studia le inversioni di polarità del campo magnetico terrestre
avvenute nel passato. Esso ha rivelato che alcune rocce dei fondali oceanici
presentano anomalie magnetiche con andamento speculare rispetto alla dorsale
medioatlantica. Ciò sta a dimostrare che a livello della dorsale oceanica viene prodotta
di continuo nuova crosta che si allontana nelle due direzioni opposte, confermando la
teoria dell’espansione dei fondali oceanici.
11) Sono delle fratture della dorsale oceanica, disposte perpendicolarmente alla direzione
della dorsale stessa. Lungo il tratto di faglia compreso tra due segmenti successivi di
rift valley, il fondo oceanico si muove in due direzioni opposte provocando violenti
terremoti per il forte attrito. Inoltre, in queste zone risale continuamente magma dal
mantello che fuoriesce da diversi punti sul fondo del mare e solidifica come roccia

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basaltica.
12)
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C D A E B F

13) B, A, C, A
14) A
15) allontanano; sollevare; accumula ai lati della; dorsale

Capitolo 10
1) Secondo questo modello, quando due blocchi contigui di crosta terrestre sono
sottoposti a una forza, si deformano elasticamente. Quando le tensioni superano il
carico di rottura, cioè il limite di elasticità, la roccia si frattura e si forma una faglia. Da
questa zona di rottura, in profondità, si originano le onde sismiche che si propagano
fino in superficie dove generano i terremoti.
2) astenosfera; deformazione elastica; originaria; limite di elasticità; deformata; plastica;
pieghe; faglia
3) D
4) C
5) a) rischio sismico; b) a delle faglie; c) delle costruzioni; d) a un evento catastrofico
6) al margine; oceanico; dalla crosta; astenosfera; continentale; ricco; granitiche
7) F; V; V; F; V
8) stratovulcano; lava basaltica; piroclasti; esplosioni; quiescenza; l’attività sismica; le
deformazioni del suolo; secondario; raffredda; suolo circostante
9) V, F, V, F, V
10) Ogni fenomeno sismico può essere descritto dall’alternarsi di tre fasi che
caratterizzano il cosiddetto ciclo sismico. Durante lo stadio intersismico si accumula
progressivamente energia elastica che viene liberata violentemente durante lo stadio
cosismico. Inizia poi lo stadio postsismico durante il quale si stabilisce un nuovo
equilibrio. Lo studio del ciclo sismico può fornire utili informazioni sul periodo che
intercorre tra terremoti successivi e quindi per la previsione e la gestione del rischio.
11) La pericolosità sismica indica la probabilità che in un certo luogo e in un certo
intervallo di tempo si verifichi un evento sismico di una specifica intensità. Si tratta
quindi di una caratteristica geologica del luogo, associata alla presenza di faglie attive. Il
rischio sismico, invece, tiene conto sia della pericolosità sia dei danni che un terremoto
può provocare.
12) D
13)
1 2 3 4 5 6
D A C E F B

14) A; B, C
15) margini; profondità; superficiali; deboli; violenti; convergenti; profondi; trascorrenti;
orogenesi; placche; antichi; intraplacca

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