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Trattando altro motivo, troviamo che sono comuni i riferimenti all’orrore della guerra che è

vissuto Ungaretti come un soldato e l’ha interpretata questa esperienza come un poeta. In
“Viglia”: (Una intera nottata / buttato vicino / a un compagno / massacrato) e in “S. Marino
del Carso”: (Di queste case / non c’è rimasto / che qualche / brandello di muro / esposto
all’aria). E in “Perché”: (Guardo l’orizzonte / che si vaiola di crateri / il mio cuore vuole
illuminarsi / come questa notte / almeno di zampilli di razzi / io reggo il mio cuore /
s’incarnava / e schianta e ritornata / come un proiettile).
In merito della guerra, non si è mancato parlare della condizione del soldato; in
“Pellegrinaggio”: (In agguato / in questi budelli / di macerie / ore e ore / ho strascicato / la
mia carcassa / usata dal fango / come una suola / o come un seme / di spinalba).
La poesia “Malinconia” è una poesia dicessava e centrale per la condizione psichica del
soldato nella guerra e soprattutto della morte circostante ovunque; (Calante malinconia
lungo il corpo avvinto / al suo destino / Calante notturno abbandono / di corpi a pien’anima
presi / nel silenzio vasto / che gli occhi non guardano / ma un’apprensione / Abbandono
dolce di corpi / pesanti d’amaro / labbra rapprese / in tornitura di labbra lontane / voluttà
crudele di corpi estinti / in voglie inappagabili / Mondo / Attonimento / in una gita folle / di
pupille amorose / In una gita che se ne va in fumo / col sonno / e se incontra la morte / è il
dormire più vero)

Da quanto le scene belliche a Gorizia erano pieni di orrore e sofferenza, ha trovato Ungaretti
la situazione “ridente” durante tale incontro perché non vedeva in quel posto altro che la
morte nella guerra. Invece nel tempo presente dell’incontro, tutti si parlano, comunicano e
condividono le idee. Per questo motivo ha trovato Ungaretti la situazione quasi ridente. E ha
parlato di questa situazione del Carso nella sua “Sono una Creatura”: (Come questa pietra /
del San Michele / così fredda / così dura / così prosciugata).

Si tratta ancora un altro motivo usato nel momento della consapevolezza nei confronti della
realtà della vita; la fragilità della vita. Infatti, questo motivo non è nuovo dato che si usava fin
dal passato e dagli anni di Galileo Galilei. Quando ha rivelato la realtà scientifica della
centralità della terra e che l’uomo non è più il centro del mondo come si pensava, l’uomo ha
cambiato la sua visione nei confronti della vita e ha cominciato a sentire tale fugacità di vita.
In “Soldato”: (implorazione / sussurrata / di soccorso / all’uomo presente alla sua / fragilità).

Vediamo nel Porto Sepolto anche il motivo della mancanza e ricordi di tempi di pace nei
momenti difficili di guerra. In “C’era una volta”: (Bosco Cappuccio / ha un declivio / di velluto
verde / come una dolce / poltrona / Appisolarmi là / solo / in un caffè remoto / con una luce
fievole / come questa / di questa luna).

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