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Thomas è un ragazzo di diciassette anni che vive a Roma, gli piace giocare a basket con gli

amici e disegnare.
Una sera, Thomas rimase da solo a casa poiché tutti i suoi parenti erano fuori casa e mentre
si annoiava nella sua camera leggendo un libro, sente un forte rumore proveniente dalla
cucina. Quindi non avendo nulla da fare decide di andare a controllare. Nella cucina però
non trovò nulla, solo una ciotola spostata, ma pensando fosse stato il suo gatto, che aveva
visto comodamente sdraiato su una sedia, torna in camera senza troppi pensieri.
Più tardi però, essendogli preso un certo languorino, decide di tornare in cucina per
mangiare qualcosa, ma mentre stava aprendo lo scaffale dei dolci si ricorda del gatto e vuole
vedere se stesse ancora sulla sedia a riposare. Vide ancora il gatto sulla sedia, ma questa
volta sente un odore strano che emanava, così spostando la sedia vide che il gatto era stato
decapitato e sotto alla sedia si era formato un lago di sangue molto denso. Thomas,
spaventato a morte decide subito di chiamare la polizia, che però al momento non
rispondeva non si sa perché. Continuando a chiamare alla fine la polizia risponde, ma c’era
una strana interferenza nella chiamata, era un rumore molto fievole, ma esplosivo e
inquietante con una bambina che cantava a bassa voce, il quale se ascoltato per troppo
tempo probabilmente avrebbe portato alla pazzia. Thomas spegne il telefono e inizia a
chiamare tutti i suoi familiari per provare a ricevere aiuto, ma non c’era nulla da fare, anche
chiamando i familiari si sentiva quella canzoncina con l’interferenza. Si arrende nel
chiamare qualcuno e decide di uscire di casa per andare a casa di un suo amico per chiedere
aiuto di persona, ma mentre si stava vestendo per uscire sente un altro rumore molto forte,
sta volta proveniente dal salotto e non più singolo ma continuo. Prima di andare a
controllare va a prendere la vecchia ascia di quando suo padre faceva il pompiere nel
seminterrato e va a controllare in salotto.
Man mano che si avvicina al salotto i rumori diventano più frequenti e più potenti e dietro a
divano del salotto, dove c’è una finestra molto grande, vede quattro individui con gli occhi
sgranati e la faccia come bruciata e labbra nere, che battevano i loro pugni sulla finestra.
Erano molto magri e con una carnagione bianca, quasi degli alieni, ma vestivano tutti degli
abiti da bambino verdi e blu con un colletto peloso e dei guanti rossi come il sangue, ma
analizzando bene i guanti, Thomas notò che i guanti erano in realtà di colore viola e che
quindi quel rosso sui guanti era il sangue del suo gatto.
Dopo un po’ di tempo che si guardavano fermi, Thomas gettò l’ascia per terra per la paura e
corse verso la porta d’ingresso per andare a casa del suo amico, ma appena lui si mosse
anche quegli strani individui iniziarono a correre verso la porta d’ingresso. Thomas non
raggiunse la porta di ingresso in tempo e appena la aprì si ritrovò loro davanti e corse al
piano superiore, chiudendosi in bagno. Loro lo seguirono e sfondarono la porta del bagno e
Thomas valutò le opzioni che aveva, ma la più valida era quella di gettarsi dalla finestra
nonostante fosse al primo piano, ma all’inizio non volle farlo poiché gli faceva troppa paura
gettarsi dalla finestra del bagno.
Dopo aver capito che quegli individui gli facevano molta più paura del salto, decide di
gettarsi, ma appena atterrò non sentì dolore e dopo dieci secondi, si sveglio una mattina nel
suo letto con la sua sveglia che stava suonando emettendo un incredibile frastuono.

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