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3. La punteggiatura della sequenza di eventi : ossia l’interpretazione che gli interlocutori danno alla
loro comunicazione, ovvero come uno interpreta lo scambio e come reagisce ad esso.
Esempi:
1. Due giovani sono ad una festa, si osservano da lontano, si incontrano anche ma non proferiscono
parola. I due continuano a mantenere un contatto visivo fisso.
Nonostante i due non si siano neanche parlati mostrano comunque un certo imbarazzo e timidezza
dovuto dal fatto che provino interesse l’uno per l’altro, quindi i due nonostante non abbiano
comunicato, il loro silenzio, anche tramite la loro comunicazione non verbale ( lo sguardo ) e anche
tramite il linguaggio para-verbale ( dato per esempio dai sospiri ).
2. Una signora rimprovera, sbraita e ordina al marito, poiché sono già in ritardo per andare dal
dentista : “ Muoviti, cavolo ci metti sempre tantissimo, sei il solito polentone”. Sempre la medesima
signora il giorno successivo si reca dal dottore e gli domanda gentilmente e con il tono tranquillo
alla signora davanti a lei in fila alla cassa del supermercato : “Mi scusi gentile signora potrebbe per
cortesia farmi passare in avanti, perché sono in ritardo per l’appuntamento dal dentista ? La
ringrazio molto “.
Le risonanze emotive e le risposte comportamentali che provocano questi due messaggi sono
molto diverse, definiscono relazioni diverse, nonostante abbiano lo stesso contenuto.
3. Due amici stanno discutendo animatamente, il primo è convinto che l’altro abbia torto e viceversa.
Il primo amico esclama: “ Sei sempre il solito non mi lasci mai parlare, e dici che non ti ascolto mai !
“ il secondo ribatte : “Guarda che io non ti lascio parlare perché tu non mi ascolti mai. Il litigio di
questi due è uno scambio ripetitivo di messaggi, poiché il primo amico non può parlare mentre il
secondo amico accusa l’amico di non essere mai ascoltato. Ciò porta i due giovani ad una maggiore
chiusura della comunicazione. In questo caso il problema principale è che almeno uno dei due
comunicanti non possiede lo stesso grado di informazione dell’altro senza tuttavia saperlo.
4. Un docente dopo la fine della sua lezione si avvicina verso un allievo e gli domanda: “Carlo stai
bene? “ il ragazzo piangendo e singhiozzando gli risponde flebilmente: “ Si sore sto bene, grazie “.
In questo caso vi è un’incongruenza fra il linguaggio verbale e il linguaggio non verbale, poiché il
ragazzo sostiene a parole di stare bene, ma il linguaggio analogico mostra esattamente il contrario.
5. Interazione simmetrica: Due fratelli che comunicano tra di loro, mentre guardano la televisione,
commentano la partita di calcio assieme. Si tratta di un’interazione di tipo simmetrica poiché il
comportamento del fratello tende a rispecchiare quello dell’altro fratello e viceversa.