del 1752, è una commedia di carattere in tre atti. Venne rappresentata in occasione del carnevale del 1753. Teodora Raffi, moglie del capocomico Medebach, era prima attrice della compagnia del teatro SantʼAngelo, ma, spesso malata, non fu ritenuta adeguata a interpretare il ruolo di Mirandolina, protagonista della commedia. Pertanto fu scelta Maddalena Marliani, detta Carolina.
Lʼoccasione che ispirò lʼopera fu un incontro di
Goldoni con una locandiera di Venezia. La storia è ambientata a Firenze, in toscano, a differenza di altre commedie, scritte in veneziano. La commedia ebbe subito un grande successo, da suscitare lʼinvidia della Medebach, che pretendeva la sospensione per rappresentare “La Pamela”, opera teatrale composta nel 1750, nella quale lei recitava come protagonista. Il capocomico fu costretto ad accontentarla ma questo non impedì lo straordinario successo che la commedia riscuote ancora oggi. Eleonora Duse e Nancy Brilli sono solo due esempi di attrici che hanno interpretato il personaggio Mirandolina. Motivi del successo: la trama e i personaggi. La giovane Mirandolina gestisce una locanda a Firenze dove ha a che fare con alcuni avventori: il marchese di Forlipopoli, il conte dʼAlbafiorita e cavaliere di Ripafratta. Collabora con lei il fedele servitore Fabrizio. I personaggi della commedia rappresentano tutte le classi sociali: la nobiltà spiantata (il marchese), la borghesia ricca che compra il titolo nobiliare (il conte), la nobiltà superba e altezzosa (il cavaliere), la borghesia dinamica (la locandiera) e proletariato (il servitore). Alla fine Mirandolina decide di sposare proprio Fabrizio, perché vuole che il marito sia sottomesso alla sua volontà per continuare a governare liberamente la locanda.La varietà dei personaggi, la vivacità della vicenda, le battute comiche e la quotidianità rappresentata, nella quale tutti potevano rispecchiarsi sono i principali motivi di successo.
Nella prefazione “Lʼautore a chi legge”, il Goldoni
spiega che lʼopera ha un fine morale, ci aiuta cioè a stare in guardia dalle armi della seduzione delle donne. In realtà come alcuni sostengono che Machiavelli scrisse “Il Principe” con lʼintento di stigmatizzare i vizi del principe, la vera morale è la denuncia che Goldoni fa della società del Settecento dominata dallʼinteresse economico. Difatti la scelta di Mirandolina è puramente utilitaristica ed economica.
Rapporto tra Mirandolina e Goldoni
In Mirandolina coesistono aspetti positivi e negativi. Tra i primi vi è la libertà, il voler essere indipendente e autonoma, come Goldoni vuole sentirsi libero nellʼaffronto della commedia, libero dai modelli del passato, dal denaro dei committenti; libero da ogni asservimento agli attori.
Mirandolina è un personaggio complesso: cinica e
narcisista, civettuola e desiderosa di potere. Usa in maniera accorta la parola, cioè la usa in maniera più abile rispetto agli uomini. Anticipa ciò che pensano a suo vantaggio; ribalta il significato della parola a sua favore.