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CAPITOLOT » Carlo Goldont 4 La locandiera La struttura generale della commedia Quando La locandiera viene rappresentata ws ne esentata per la prima volta l teatro Sant’ Angelo di Venezia, nel ese carnevale del 1753, Goldoni sta per interrompere la collaborazione con Girolamo Medebach weer Ni sei 1 Sos ei sei anni con la compagnia di Medebach, lo scrittore aveva impostato il proprio progetto di oh ete riforma del teatro comico, ottenendo reazioni contrastanti da parte dell'ambiente teatrale e let- terario. Goldoni stava proponendo al pubblico qualcosa di assolutamente inedito, mentre pres- | so la platea veneziana continuava ad avere credito il gusto barocco del sorprendente ¢ del me raviglioso, specie nelle forme degradate e popolari della commedia dell'arte (cfr. § 2). Foe La locandiera si inserisce in questa linea diindagine e rappresenta sicuramente il risultato evo pitt maturo di questo periodo. Quello che non arriva é, perd, il consenso da parte della pla - tea: le repliche al Sant'Angelo sono presto interrotte ¢ la commedia viene sostituita nel cartel- non sono che la lone. Le vicissitudini economiche cui Goldoni va incontro alla fine del 17 conseguenza della ata del suo teatro e testimoniano la difficolta di farne ac cettare a le innovazioni di maggiore impatto. ieestielspazio La locandiera suddivisa in tre atti, ognuno dei quali @ a sua volta formato da altrettante oi unit tematich rimo atto, inoltre, Yorganicita di queste unita tematiche é sottolineata da un mui zio scenico (cio’ del luogo fisico dove é ambientata l'azione). Imo ato 1. Mprimo jone delle prime dieci scene é la sala comune della locanda in cui ee 1 Cont cil Marchese di Forlipopoli discutono animatamente (cfr. 72, raises p.53 >no prima, per po- bs chin cameriere della locan eae da (I, 2 wre di Ripafratta (I, 4), : anemic scena successi va(L5)¢ nalmente oggetto del di verbio tra i due nobili: Mirandolina, la pa drona della locanda (cfr. T3, p. 537). Le co- stanti tematiche di questo primo nucleo nar- rativo sono: la differenza sociale (sottoline- Jean-Etienne Liotard, La ragazza con la cioccolata, 1744-1745. Gemaldegalerie Alte Meister. tore svizzero la frivola spensieratezza delle scene galanti cede i ’una nuova realté borghese, piu semplice e concreta. immagine, della cioccolata, documenta Ientrata in scena delle belle ser polano ilteatro settecentesco. La graziosa ragazza emerge !spoglio con unievidenza illusionistica. I color nitidie smal- la precisione descrittiva che rende palpablli gli oggett! lo fresco e vigile del volto fanno di questa giova- 1 di grazia, che anticipa personaggi analoghi ‘un pizzico di malizia in pi, a goldoniana La seduzione e i teatro nel teatro terzo atto. Lagelosia del Cavaliere a -rs10 ps ecole finale Mritoro alfordine ‘Mmodetto circolare 1690 1815 TA © Leth dete riforme ¢ dele rivolurony Arca ata dallopposizione tra la morale del «denaro» del Conte e quella della «protezione, Marchese); la differenza tra i sessi, evidenziata dalla misoginia del Cavaliere di Ri Quest! due nuclei tematici costtuiscono Fase principale della vicenda e sono, rela pane iniziale del primo atto, fortemente drammatizzati Nella camera del cavaliere ha inizio il piano di Mirandolina per punire la superbia dei cy. Valiere. La costante tematica delle scene |, 11-16 @la seduzione, che sara sviluppata ne secon 4o atto. La terza parte (I, 17-23), invece, di cui sono protagoniste due commediantiincereag avventure, é organizzata (diversamente dalle prime due) intorno a un motivo non strettamen te indispensabile all'intreccio, quello del teatro nel teatro. 2. Isecondoatto. Il sipario siapre sulla camera del Cavaliere che, al secondo assalto di Miran dolina, ¢ ancora deciso a non cadere nella trappola amorosa (Il, 1-9). Dopo un intermezp nella stanza del Conte in cui anche le due commedianti tentano invano di circuire il Cava re (Il, 10-19), compare di nuovo Mirandolina che, con uno svenimentoa regola d'arte, facrol Jare anche le ultime difese di Ripafratta, il quale si scopre ormai perdutamente innamora to della locandiera. Mirandolina si rivela dunque migliore attrice delle due commediant 3. Mterzo atto. Allinizio del terzo atto Mirandolina @ intenta ai lavori di stiratura. La passio ne dominante di questa prima parte dell'atto é la folle gelosia del Cavaliere, originata da: Ja presenza di Fabrizio e dall'improvviso voltafaccia di N subire le angherie della donna che, raggiunto il suo scop: ne rifiutando simbolicamente la boccetta d'oro che e; © in dono (tl, tivo-guida della sequenza delle scene 8-12 proprio questa fiale'ta che, trovata fortuitamen- te dal Marchese, passa nelle mani di Dejanira, una delle commeciianti. Si trata di una divae gazione, come la terza parte del primo atto. ina. Ripaftatta é costrettoa 2 ormai qualsiasiattenzio- Imo- 11 finale della commedia (III, 13-vit1ma) @ ambientato in tina «Camera con tre porte» dove sono radunati tutti i personaggi principali. Mirandolina offre la propria mano a Fa- brizio e promette di tornare alle faccende della locanda. Ripafratta esce di scena riconfer mando le opinioni sulle donne da lui espresse all'inizio della commedia (III, 18). Ancheilt# torno all'utile e al lavoro di Mirandolina sottolinea il movimento circolare che sottostd alla struttura della commedia. L'ordine é stato sul punto di essere rotto, ma nullaé veramen- te cambiato, La breve avventura della locandiera é terminata senza sconvolgimenti In tutti ¢ tre gli atti é possibile ricostruire una struttura tripartita articolata in due momenti principali intercalati da un episodio centrale di divagazione. Alcuni critici della Locandiera ha no osservato una analogia tra la struttura generale della commedia e quella della forma-so® ta, una forma musicale sviluppatasi a partire dalla seconda meta del Settecento e impiegats i vari generi strumentali (come la sonata, il concerto, la sinfonia e il quartetto). La poetica nee ‘da unallettera di dedica incirizzataal noble fiorentino Giulio Ru- : 3 poi magistrato nella giurisdizione di Firenze, che Goldoni aveva co- nosciuto nel 1744. Commediografo dilettante, i Rucellai era favorevole a una iniziativa di mo- derata riforma della commedia e alla creazione di un genere dilivello medio per il pubblico bor- ghese. La dedicatoria assume dunque una funzione nuova rispetto al passato: non é un at- to di sottomissione incondizionata al volere del Principe, ma espressione di un rapporto pa- ritetico tra l'autore e un esponente della classe nobiliare che ne condivide gli ideali e ne sostie- ne la battaglia culturale. Un testo importante per valutare la portata della poetica della Locandiera @ infine la premes- sadel 1753 alla commedia, L autore a chi legge. In questo caso, petd, @ utile osservare lo scar- toesistente tra le dichiarazioni delf'autore ela portata effettiva dell’opera. II tipo dilettore chia- mato in causa dalla prefazione non coincide del tutto con il destinatario reale della commedia. A quest'ultimo si chiede infatti una maggiore spregiudicatezza nel giudizio etico sul personag- gio di Mirandolina. Lintroduzione ha anche un compito pitt pratico e immediato: Goldoni doveva difender- si dalle accuse di immoralita che gli venivano spesso rivolte dai suoi detrattori. Per questo, qui come in altri avvertimenti rivoltial lettore, egliinsiste sulla funzione etica e pedagogica del suo teatro. Goldoni yoots yersuadere il lettore della moralita della propria commedia insistendo so- prattutto sul valore esemplare (ma in negativo) dei due personaggi principali. La vicenda del Cavaliere ¢ presentata come un esempio di «presunzione awilita», cioé un caso di compor- tamento asociale e irrazionale che, come tale, deve essere punito. Attraverso il personaggio di Mirandolina, invece, l'autore sostiene di aver voluto mostrare la cbarbara crudelta» con cui certe donne «si burlano dei miserabili» affinché gli stessi uomini siano avvertiti dei peri- coli cui vanno incontro. L’argomentazione é rafforzata dal riferimento alle proprie vicende personali ‘Tuttavia le accuse che Goldoni qui rivolge a Mirandolina non trovano conferme sostan- ziali nel testo. Del personaggio emerge invece labilita con cui, pur appartenendo a una classe sociale inferiore, riesce a dominare il suo nobile ospite sia sul piano pratico sia su quello intel- lettuale. Questo tratto del carattere di Mirandolina pud ricordare uno dei copoi della letteratu- ra teatrale del Settecento, quello della “serva padrona’. Il Marchese e il Conte hee ee lll luminismo e Neoclassicismo 1690-9 1815 PARTE QUINTA ® Let® dele riforme e dele rivoluzion: Arcadia, uminismo © N SCENA PRIMA Sala di locanda Marchese di Forlipopolied il Conte d’Albafiorita, MARCHEsE D1 ForLtpopoit Fravoie me vi@ qualche differenza. ConTED'ALBaFoRITA Sulla locanda’ tanto vale il vostro denaro, quanto vale il mio, MaRcHtEse D1 Fortiropoit Ma se la locandiera usa a me delle distinzioni, gono pitt chea voi? CONTE D'ALBAFIORITA Per qual ragione? Marcuse bi Fortiroroit lo sono il Marchese di Forlipopoli CONTE D'ALBAFIoRITA Ediosonoiil Conte d’Albafiorita MARCHESE D1 ForLiropoLt Si, conte! Contea comprata. CONTED’ALBAFIORITA Iohocomprata la contea, qua MARcHESE D1 ForLipopout mi-si conven. o voi avete venduto il marchesato, Oh, basta: son chi sono,’ e mi si deve portar rispetto, ConTED'ALBAFIORITA Chive lo perde il rispetto?* V berta parlando...§ MARCHESE D1 ForLIPopoLt 10 /oi siete quello, che con troppali- lo sono in questa locancla, pe amo la locandiera, Tutti osanno, e tutti devono tispettare una giovane che piace a m CONTE D'ALBAFIORITA Oh, questa é bel Mirandolina? Perché credete ch’io sia in Fire! MARCHESE DIForLipopoLt Oh bene. Voi non farete ni CONTE D'ALBAFIORITA ono, evoi si MARCHESEDIFORLIPOPOLI 9s, evoino. lo son chi sono. Mirandolina ha bisogno della 20 mia protezione. 18 Hla! Voi mi vor pedire ch'io non amassi nze? Perché credete cho sia in questa locanda? CONTED'ALBAFIORITA Mirandolina ha bisogno di den, Mancese pt Fortiropout Conre p’AtBarionira continuamente® 25 MARCHES D1 FortipopoLt ConTED'ALBAFIORITA Voi non lo dite, ma gia si sa, ‘MARCHESE DI FoRLIPOPOLI Non sisa tutto, CONTEDALBAFIORITA Si, caro signor Marchese, ti il giorno. 30 MARCHESE pI ForLIPoPoLI A ; Proposito di camerieri; vid quel cameriere che ha nome Fabrizio, mi piace poco, Parmi"® che la locandiera lo 8uardi assai di buon occhio, ari, enon di protezione’ Denari?... non ne mancano. To spendo uno zecchino’ il giorno, signor Marchese, e la regalo Ed io quel che fo non lo dico, Sisa. I camerieri lo dicono. Tre paolet- ‘mance dirspetto? 5 Voi siete queio..parlando, sta per rnfaccate al Marchese La ‘Bogna’ sociale, | Masse...a voi: Ma se la padrona della anda ha nei Rn giorno. 11 verbo regalare & {ransitivamente, secondo Yuso CAPITOLO7 P Carlo Goldoni CONTE D'ALBAFIORITA ud essere che lo voglia sposare. Non sarebbe cosa mal fatta. So- no sei mesi che ¢ morto il di lei padre. Sola una giovane alla testa di una locanda si trovera im- brogliata."" Per me, se si marita, le ho promesso trecento scudi.? MARcHese pi Fortipopout quello, che far®. Se sim; era, io sono il suo protettore, e fard io... E so io CONTE D'ALBAFIORITA Venite qui: facciamola da buoni amici. Diamole trecento scudi per uno. Marcuse pi Fort POPOL! Quel ch’io faccio, lo faccio segretamente, e non me ne van- 40 to. Son chi sono. Chi la? (chiama) CONTE D'ALBAFIORITA _(Spiantato! povero e superbo!). (da sé) .Goldoni, Teatro, a cura di M. Pieri, Einaudi, Torino 1991. 41. Sola.imbrogliata: Una raga capo di una locanda potrebbe mettersi ne iqaaisitroverd imbrogliata) 10; ei ®invaghito di Miran: dolina ma guarda con favore al matrimonio ile‘ al punto da prometterle trecento scudl lo scudo,circolante a Venezia e Firenze, era tuna moneta d'oro e argento). Ma anche da sposata la Jocandiera potrebbe essere ugual mente disponibile alle attenzioni di un nobi- le facoltoso, almeno cosi ritiene il Conte 42. Perme.,.scudi: II comportamento del ANALISI E INTERPRETA Collocazione del testo Ela prima scena dell no pr Forlipopolie il Conte mb da che Goldoni colloca a I ge a quello veneziano, e mett ar presenti nell'opera (in par < Due caratteri contrapposti Nella scena iniziale del primo atto vengono tratteggiati i caratteri del Marchese e del Conte. Il primo, nobile decaduto e spiantato, insiste sulla «differenza» di rango tra lui ed il suo interlocutore e sulla pre- sunta superiorita del proprio titolo. 1I secondo, invece, ha dalla sua la pitt concreta ragione delI'utile e del édenaro». II motto del primo potrebbe essere ben rappresentato dalle parole che egli dice all'inizio della scena e ripete alla fine: «Son chi sono», che alludono a un ridicolo primato del sangue; quello del secon- do, dalla battuta «Mirandolina ha bisogno di denari, e non di protezione», che riduce tutto brutalmente alla dimensione economica. La profonda diversita dei due caratteri emerge anche attraverso lo stile dei rispettivi discorsi. Si vedano, ad esempio, le prime due battute della scena: quella del Marchese, «Fra v €me vié qualche differenza», e quella del Conte, «Sulla locanda tanto vale il vostro denaro, quanto vale ilmio»; esse basterebbero da sole a caratterizzare i due personaggi. io del Marchese II Marchese esibisce una retorica vuota e tronfia, che pud far pensare, in una certa misura, alle sbruffo- nate della maschera del Capitano (che nella commedia dell’arte non riveste mai il ruolo di protagonista ma esercita soltanto un’azione di “disturbo” rispetto alla vicenda centrale dei due innamorati). Tuttavia, illpersonaggio goldoniano ha anche un lato patetico. Inoltre, un elemento che lo distingue dalle masche- _ re dell‘arte é la sua caratterizzazione sociale, da cui hanno origine alcune delle gag meglio riuscite della ‘Nello scalcinato Marchese di Forlipopoli era facile, per il pubblico, riconoscere la satira dei Barnaboti, i nobili politicamente ed economicamente decaduti che costituivano il gradino pit basso del- veneziana, i due importanti personaggi, il Marchese di ata nella sala della locanda di Mirandolina, locan- Yiidea di uno spazio (anche culturale) “altro” rispetto ituali critiche per i molti spunti satirici antiveneziani oti: vedi pitt avanti) Mpersonaggio del Conte Dem dal Marchese, il conte d’Albafiorita non é né un personaggio ridicolo, né una caricatura Mirandolina ammettera addirittura che, se fosse costretta a scegliere, alla ridicola «protezionen del Marchese preferirebbe certamente la prodigalita del Conte (cf. I, 23). Nonostante il Cinismo ela con nua ostentazione della propria ricchezza, insomma, la figura del parvenu (0 «arricchito») & tattey Blata in modo sostanzialmente positivo dallautore. Peril moderato” Goldoni non doveva esserci coy trasto trail nascente spitito “borghese” e 'antica tradizione nobiliare. La nobilta deve rinnovatsi fy, cendo propri gli stimoli di dinamicita imprenditoriale provenienti dalla borghesia e impiegandoli tr del prestigio di cui essa gode presso icittadini,allo scopo di migliorare le condizioni divita dell ‘n. tera societa. Dall'incipit al finale: le ambiguita della commedia Ladifferenza di ceto implica una netta distinzione dei ruoli ¢ dei valori, che sono me: ma non vengono mai sovvertiti né trasgrediti: cosi, ad esempio, nell dsi due corteggiatori mira a sposare !amata Mirandolina al contrario entrambi vedono con favors un Suo eventuale matrimonio con il servo Fabrizio, In questo senso l'incipit prefi finale dell'opera, che si chiude appunto con la scelta di Mir Pit vicino alla sua condizione sociale. Pafratta, che in un primo momer ssi in discussione, la scena che abbiamo letto nessung gura e annuncia lambigug andolina di sposare Fabrizio, il personaggio Dopo aver fatto innamorare perdutamente di sé il Cavaliere di Ri. nto si era mostrato insensibile al suo fascino, Mirandolina decide ina- Pet aimente di offrire Ia sua mano a Fabrizio, E una decisione “assennata’, come il Conte afferma gid nella prima scena; «Pud essere che lo voglia sposare. Non sarebbe c fata. S morto il dilei padre. Solo una giovane alla testa di una locanda si trover che @ stato sul punto di essere infranto, nella conclusione vie dia é quindi circolare: il finale non fa che sancire il anche se sembra suggellare un lieto fine tradizionale, in realta non tiselve act Fono lacommedia. Del resto, 'ambiguita ¢ la vera cifta che caratterivey pera nel suo complesso quanto la sua indiscussa protagonista: Mirandolina Sono sei mesi che & liata», L'ordine sociale, ne riconfermato. Lo struttura della comme- ritorno alla situazione ir E tuttavia il matrimonio, >i conflitti che percor- Se , SeeeMOSULTESTO. aos ae Comprensione e analisi a3 mia della commedia? ‘acommedia nella tradizione occidentale 2 Confrontare » incosaconsistonoledifferenzefraidue | Abbiamo visto che Goldom Promuove una riforma della Personaggi? A quali ceti sociali appartengono? commedia destinata a cambiare la storia del teatro. Ma . Cosa si intende con la parola “ "” 7 3. Quali caratteristiche del personaggio di Mirandolina sce questo cee oleae 2 an eat emergono dalle parole dei due? estata 4. Traivaripersonaggichitisembrachelacapiscamegio? __Collaborando cong gruppo di compagni, crea un per- : Eaket Sorso multimediale intitolato La commedia nella trad Zione occidentale, in cui ricostruisci brevemente la sto- Interpretazione e commento Tia del genere d fenzio, da Shakespeare a Moliére, de 5. Argomentare » Quali aspett della cultura edellepole- fe"? es , e miche illuministiche trovi celati dietro le battute dei due retopratis: ge nn ad arivare alla commedia cine iPaisoneg? roinretee correda priate 'a presentazione dilimmagini appro- La locandiera, ato |, scene §%, 6% eo *femancipazione di Mirandotina, di matrce iluministica La curiosita degli spettatori, sapientemente tenuta in sospeso dall'autore, é infine appagata dall'in- ‘gresso in scena di Mirandolina Gran parte dell efficacia e della carica seduttiva del personaggio si deve alle attrici che lo hanno im personato sul palcoscenico. La prima di esse fu Maddalena Marliani, brillante Servetta ritornata al ‘teatro Sant’Angelo nel 1751, dopo una burrascosa vicenda d'amore che la allontand dal marito Giu- seppe Marliani, Brighella nella compagnia di Medebach. Alla fine dell'Ottocento il ruolo fu interpreta- toda Eleonora Duse, che ne accentud la malizia e la seduttivita mettendone in risalto, grazie al proprio virtuosismo, soprattutto gli aspetti positivi, al di la di qualsiasi intento moraleggiante. Alle scene del confronto della locandiera con i tre nobil (|, 5-6) facciamo seguir il primo monologo di Mirandolina (I, 9) SCENA QUINTA Mirandolina e detti* MiRANDOLINA —Miinchino a questi cavalieri. Chi mi domanda* di lor signori? MARCHESE D! FoRLIPOPOLI Io vi domando, ma non qui MIRANDOLINA Dove mi vuole, Eccellenza? Marcus O11 Nella mia camera. Miraxpoi la sua camera? Se ha bisogno di qualche cosa, verra il cameri servirla.? Marc L1 (Che dite di quel contegno?) (al cavaliere) Cavauier ATTA (Quello, che voi chiamate contegno, io lo chiamarei temeri ta impertinenza). rchese Conre ’AtBartorrta Cara Mirandolina, io vi parlerd in pubblico, non vi dard l'inco- modo? di venire nella mia camera. Osservate questi orecchini. Vi piacciono? Miranvouina Belli CONTE D'ALBAFIORITA Sono diamanti, sapete? MiraNDOLINA Oh, gli conosco Me ne intendo anch‘io dei diamanti. ConTED'ALBAFIORITA Esono al vostro comando? CAVALIERE DIRIPAFRATTA (Caro amico, voili buttate via). (piano al Conte) MiraNpoLiNa Perché mi vuol ella donare quegli orecchini? MaRrcHese pi ForLiporott Veramente sarebbe un gran regalo! Ella ne ha de’ pitt belli al doppio.* ConreD'ALBAFIORITA Questi son legati? alla moda. Vi prego riceverli® per amor mio, CavaLiere D1 RIPAFRATTA (Oh che pazzo!) (da sé) MiraNDoLINA No, dawero, signore... Conte p'Atsarionita Se non gli prendete, mi disgustate.” daamantenereil proprio «decoro» (cft-.4). 8 belli..doppio: due volte pi bell temeriticimpudena. 9 legatiincastonat. 5 Vincomode:ildsturo. 10 riceverli:accettarl ‘11_ mi disgustate: mi ofendete; cf. il vene- 35 40 45 12 che foreat: che impertinente! di uso 18 vene sari di meglio: ve ne sar ipor- popolare toscano, MiRANDOLINA Non so che dire...mi preme tenermi amici gli avventori della mia locan, da. Peron dsgustare il sgnor Conte, gh prender®. CAaVALIERE DIRIPAFRATTA (Oh che forca!)’? (da sé) eae Conte v’Aparionita (Che dite di quella prontezza di spiito?) (al Cavaliere) CAVALIERE DIRIPAFRATTA (Bella prontezza! Ve gli mangia,”? e non vi ringrazia nemme. no). (al Conte) ? Marcuse pi Fortiroroii Veramente, signor Conte, vi siete acquistato un gran meri. to. Regalare™* una donna in pubblico, per vanit! Mirandolina, vi ho a parlare a quattr’occhi, frg voi e me; son cavaliere. ‘ Miranpouina (Che arsura! Non gliene cascano).'® (da sé) Se altro non mi comandano, io me n’anderd, i Cavattere pt Riparrarra Ehi! padrona. La biancheria che mi avete dato, non mi gu- sta."® Se non avete di meglio mi prowvederd.” (con disprezzo) MinaNpouiNa Signore, ve ne sara'* di meglio. Sara servita, ma mi pare che la potrebbe chiedere"® con un poco di gentilezza CAVALIERE DIRIPAFRATTA Dove spendo il mio denaro, non ho bisogno di far complimenti. CONTED'ALBAFIORITA Compatitelo2” Eglié nemico capitale® delle donne. (a Mirandolina) Cavauiere DIRIPAFRATTA Eh, che non ho bisogno di essere da lei compatito. Miranpoina Povere donne! che cosa le hanno fatto? Perché cosi crudele con noi, si- gnor Cavaliere? CAVALIERE DIRIPAFRATTA Basta cosi, Con m biatemi la biancheria. La manderd a prender pet non vi prendete maggior confidenza. Cam- itore, Anuici visono schiavo (parte) SCENA SESTA Marchese, il Conte, e Mirandolina MiraNDOLINA Che uomo salvatico!* Non ho veduto il compagno?* ConTeD'AtparioniTA Cara Mirandolina, tutti non conoscono il vostro merito2* Miranpoina In verité, son cosi stomacata del suo mal procedere, che or ora lo licen- zio” adirittura. tropo', Conte d’Albafiorit life- Eo : te d’Albafiorita user a renza di Mirandolina, la forma non assim 13 Vegli mangia: Veli scrocea. 19 la potrebbe chiedere: forma popolare . a non glienecadono{:di sold di ta- 22 _pek dat; complemento agente rica joe avaro’,inveneziano. _cato sul latino e sul francese. Jatae pid colta neltes fronia «co cmon asistencia disoggetto. 25 Non ho veduto il compagno: No# hho (mail visto nessuno come tui: esptes- 21 capitate: spierato, sione tipica del! italiano regionale di Gol- oni, 26 tutti non conoscono il vostro mer edi mio gusto. 23 visono schiavo: formula di commiato eee vite 2 ‘0: non tutti sanno quale sia il vostro valor ‘vostro] schiavo' a sua. " : CAPITOLOT » Carlo Goldont MARCHESE DI FORLIPOPOLI Si; e se non vuol andarsene, ditelo a me, che lo fard partire immediatamente. Fate pure uso della mia protezione2* : CONTE D'ALBAFIORITA E peril denaro, che aveste a perdere, io supplird, ¢ pagher® tutto. {Sentite, mandate via anche il Marchese, che pagher® io). (piano a Mirandolina) MIRANDOLINA Grazie, signori miei, grazie. Ho tanto spirito,”” che basta, per dire 5 _ forestiere, ch‘io non lo voglio,¢ circa all'utile,® la mia locanda non ha mai [1 id un mere in ozio, SCENA NONA Mirandolina sola Uh, che mai ha detto! L’eccellentissimo signor marchese Arsura mi sposerebbe? E pure se mi volesse sposare, vi sarebbe una piccola difficolta, lo non lo vorrei. Mi piace larrosto, e del fumo non so che farne.*' Se avessi sposati tutti quelli, che hanno detto volermi, oh, averei pure” tan- 60 ti mariti! Quanti arrivano a questa locanda, tutti di me s‘innamorano, tutti mi fanno i casca morti;¢ tanti, ¢ tanti mi esibiscono® di sposarmi a dirittura. E questo signor Cavaliere, rusti co™ come un orso, mi tratta si bruscamente? Questi il primo forestiere capitato alla mia lo canda, il quale non abbia avuto piacere di trattare® con me. Non dico, che tutti in un salto% sabbiano a innamorare 65 te. Enemico dell che sappia fare punto mi ci tanon fa per servita,” vaghege 7 teledonne. A : te, € godo la di tante caricature di aman >ri barbar e duri, che son nemici di noi, che siamo la miglior cosa che na disprezzarmi cosi? @ una cosa, che mi muove la bile” terribilmen- Yon le pud vedere? Povero pazzo! Non avera ancora trovato quella, 2. La trovera. E chi sa, che non labia trovata? Con questi per V'ap- Quei, che mi corrono dietro, presto presto mi annoiano, La nobil hezza la stimo, e non la stimo. Tutto il mio piacere consiste in vedermi Jorata. Questa é la mia debolezza, e questa é la debolezza di quasi tut- i penso nemmeno; non ho bisogno di nessuno; vivo onestamen bert’. ‘Tratto con tutti, ma non m‘innamoro mai di nessuno. Voglio burlarmi i spasimantis e voglio usar tutta l'arte per vincere, abbattere e conquassare quei c abbia prodotto al mondo la bella madre natura, C.Goldoni, Teatro, cit. 28 Fate pure uso della mia proterione Ja spacconata del Marchese ¢accompagnata dalla riproposizione del motivo della prote- ione, cui segue per contrasto, nella batuta successiva, quello del denaro del Conte. 29 spirito:conggio. 30 allutile-al profit 31. Mipiace arrosto...farne: Mirandoli nna, smessa Fartificiosita delle scene prece: denti, adotta ora un linguaggio diretto, con. tespression fantasiose o proverbial sempre particolarmenteeffcac 32. averei pure: avrei di certo. 33. miesibiscono: mi ofrono. 34 rustica; scontroso. I rusteghi della ‘omonima commedia goldoniana sono «uo @ Anna Anni, Bozzetto per Mirandolina, ‘mini a rgida manie degli usi anti ce insociabil, seguact enemici trib delle mo de, del divertimento e delle conversazioni del secolo»(Goldons, Mémoires, I, XXXIV) 35 trattare-averea che fare 36 inun salto: da un momento all'altros altraespressione colloquial 37-- sai muove la bile: fa andare in col ler 3B di plcea: con puntigio, dal francese “plaque 39° servita:corteguiata 40 vagheggiata:desiderata, 41. spasimantk innamorati alla fla, 42 conquassare:devastare 43 barbark: crude (s99) —_ ANALISIEINTERPRETAZIONEDELTESTO Collocazione del testo Le tre scene qui riportate si svolgono nella parte iniziale della commedia e riguardano Prima entrata in scena di Mirandolina, protagonista dell‘opera. Nelle quattro scene che precedono, lo spettatore hg sentito parlare lungamente della donna, cosi che la sua curiosita é stata sapientemente accresciuta. Org nalmente Mirandolina non compare pii solo attraverso le parole degli altri personaggi, ma direttamen. te. Enon si pud certo dire che il suo comportamento spigliato e abile deluda le attese La struttura: il “concertato” Nella scena quinta compaiono contemporaneamente i quattro personaggi principali. Manca Fabrizio; ma questi, che sara involontario protagonista della conclusione, passa quasi inosservato per buona Parte del primo e del secondo atto. I quattro personaggi in scena interagiscono in modo da formare una sorta di “concertato” da opera butffa (che si verifica allorché i vari cantanti in scena cantano so- vrapponendo e intrecciando le battute di dialogo o quelle dette a se stessi). Il Marchese e il Conte si contendono alternativamente le attenzioni della locandiera, mentre il Cavaliere svolge una funzione di controcanto ironico tra sé 0 sottovoce. Mirandolina sa tenere i due a distanza senza pero superare mai i confini della cortesia. Alla proposta equivoca del Marchese di parlare a quattr’occhi in camera sua, Mirandolina risponde con un garbato rifiuto. Davanti agli orecchini, invece, dichiara in un primo momento di non voler accettare, ma poi, solo per non dispiacere al ¢ li prende. Vié perfetta sim- metria con la scena quarta, dove le virtu di Miran ate dai due contendenti: hil Conte ne aveva magnificato, oltre all e ora, quando Miran- tesia fatta da lei al dona- dolina accetta il regalo trovando il modo di present a tore, ne ammira la «prontezza di spirito». I! Marck » sul «decoro», ne sottolinea ora, coerentemente, il «contegno». [I Cavalier J \ce, con commenti sarca- stici e irritati, oppure sottolinea tra sé e sé la ! ella scena, poco prima cioé di ritirarsi in camera propria, si rivolge direttamente aM n tono sprezzante, adducendo il pretesto della biancheria. In breve spazio, dunque i 5 tivi interventi in modo brioso e spumeggiante Dalla maschera al personaggio-individuo Liideotogia goldoniana Nonostante nella Locandiera siano gia consolidati i cambiamenti introdotti dalla riforma di Goldoni, Festano trace della commedia dell'arte soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi, che siispita- no ancora alle maschere pit diffuse. II personaggio di Mirandolina deriva dalla Servetta (chiamata in V 11 modi: Smeraldina, Pasquella o Colombina), un'astuta contadina che trattava i propri padroni con at- teggiamenti disinvolt,riuscendo a risolvere situazioni complicate senza rinunciare alla propria libert® Fabrizio richiama la figura del servo astuto, in particolare la maschera di Brighella, II Marchese di Fori- popoli deriva dalla figura del Capitano, usata tradizionalmente con funzione di disturbo rispettoall’azio- ne dei protagonisti. Queste coincidenze sono pit formali che di sostanza: i personaggi della Locandiera non sono maschere fisse,cioé non si identificano in un solo carattere (astuzia, malizia, stoltezza ecc) né svolgono una sola funzione. Ess sono individu nici ecomplessi con cambiamenti nel comportamentO esviluppi della personalita che i rendono similia persone reali. A partire da Mirandolina, una figura ic ca disfumature che gioca con isuoicorteggiatori anche sele piace essere «servita, vagheggiata, adoFat2 non cede alle loro lusinghe, sfruta la loro infatuazione peril buon andamento della propria ativit,tan- todaaffermare con orgoglio che «circa allutile, la mia locanda non ha mai camere in ozio {non affittate]». Mirandolina é quindi imprenditrice della locanda e di se stessa e lincontro con il «nemico delle donne» @ Yoccasione perfetta per mettersi alla prova (righi 70-74). Mirandolina gioca equivocamente con i suoi corteggiatori. Da una parte c’8 il pi - < vagheggiata, adorata» (I, 9), dallaltra cla consapevolezza che non & conveniente mancare di cortesia_ * pei confronti det suol ospiti: «Non so che dire Por non disgustare ils «circa allutile, il suo comportamento non preg samente che) padando che codersi una breve "vac Questia differenza ci tutti gli altri ospiti de essa addirittura «nemico delle donni asi profe Jocandiera: «voglio usar tutta larte per vincere nemici di noi, che siamo la miglior « della conquista, accresciuto dalla difficolta de cadiuna giustificazione ideologica al proprio innome del sesso femminile, acquistera un sig ertire, dietro la sfid: fare peraltro a meno dia fratta, una implicita allusion lla vec it con sucesso a ipersonaggio del misogino Aldila delle innum re del rispondenti a me yaate, pud val poco successivi alla : Mozart (1790) ~ un ti « a e Mustafa nell'/ ossini e-castigato da una s LAVORIAMO SUL TESTO Comprensione e analisi “I: Riassumere > Riassumi il testo in forma essenziale Qual significato scenico assume la battuta con la qua Blaandolina fa la sua apparizione agli occhi del pub- co Come tiesce Mirandolina a districarsi fra le offerte dei ‘due spasimanti? Linguaelessico » La lingua usata da Goldoniti sembra 4alica e letteraria o piuttosto colloquiale e quotidiana? Motiva a tua risposta con esempi tratti dal brano che hai iche Mirandolina sia sincera quando pensa di scac ALTESTO E OLTRE » Testo in scena Lafigura di Mirandolina Mirandolina é un personaggi rieco di ambival za" dal proprio “ruolo”, L'occasione é fornita dal comportament la locanda, non solo non sembra interessato alla padrona, Wirrompere sulla scena lenze, che non si lascia chiudere in un‘unica interpretazione. Quali tratti del personaggio di Mirandolina ti sem APITOLOT ¥ Carlo Goldoni mi preme tenermi amici gli avventori della mia locanda. jor Conte, li prenderd [gli orecchini)»? E in I, 6 Mirandolina dichiara orgoglio- Ja mia locanda non ha mai camere in ozio (sfitte}». Mirandolina, dunque, viudichi in alcun modo gli affari della locanda, decide di con- 10 del Cavaliere. .¢», Di qui il proposito che informer le azioni future della , abbattere e conquassare quei cuori barbari e duri che son .a che abbia prodotto al mondo la bella madre natura». Il piacere Iimpresa, @ unito nel monologo di Mirandolina alla ricer- ompiuta operato: la punizione del misogino, poiché sa nificato esemplare e un valore emancipatorio. Non si pud x lanciata dalla servetta Mirandolina al Cavaliere di Ripa- 1 sociale della nuova borghesia che si contrappone gio di Mirandolina, interessanti soprattutto quando cor- jere la pena di seguire le tracce di due celebri misogini di Cavaliere di Ripafratta: don Alfonso in Cosi fan tutte di ulla infedeltd congenita delle donne, e vince la scommessa la moglie e viene poi deriso 813) — un sultano che rinne ciare dalla locands il Cavaliere? Quale funzione hanno le sue parole? 6. Quale concezione ha Mirandolina del corteggiamento e delle relazioni fra i sessi? Interpretazione e commento 7. Argomentare > Mirandolina dichiara in pit occasioni di amare la concretezza: motiva sulla base della sua posi- Zione il suo rifiuto tanto del Marchese quanto del Conte; spiega per quale ragione pud permettersi di prendere in giro il Cavaliere, se é una donna tanto pratica come dice di essere. Traccia infine un ritratto del marito ideale per Mirandoli [29% w soem ] EARS brano evidenziati dalla recitazione dell‘attrice?

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