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COME COMUNICARE EFFICACEMENTE

e migliorare le tue relazioni interpersonali

Quali sono i 7 errori comunicativi in grado di rovinare qualsiasi relazione


1

INDICE
pag. 3

PREFAZIONE

pag. 4

INTRODUZIONE: Perch comunicare efficacemente?

pag. 8

ERRORE 1: Limitarsi alle proprie percezioni individuali

pag. 12

ERRORE 2: Adottare spiegazioni intuitive

pag. 16

ERRORE 3: Confondere contenuto e relazione

pag. 21

ERRORE 4: Fare generalizzazioni squalificanti

pag. 26

ERRORE 5: Attaccare la persona, invece del comportamento

pag. 31

ERRORE 6: Alimentare profezie auto-avveranti

pag. 39

ERRORE 7: Generare ridondanze comunicative e spirali perverse

pag. 46

CONCLUSIONE

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PREFAZIONE
Cara amica, caro amico,

Ad esempio, prima di trasferirmi a Singapore, ho vissuto


una relazione a distanza per oltre un anno con il mio at-

leBook che stai leggendo un ringraziamento da parte

tuale partner. stata molto dura. Tuttavia, per tutto quel

mia per il tuo supporto e la tua partecipazione alla com-

tempo, ci che ci ha aiutati ulteriormente a sopportare

munity di ThreeSixtySkills, il portale web con risorse e sug-

distanza e fuso orario, stata la capacit di comunicare

gerimenti per la tua crescita personale, per migliorare la

in modo efficace, per capirsi vicendevolmente.

comunicazione interpersonale nonch le relazioni con

Posso quindi assicurarti che tutte le tecniche proposte

le persone importanti della tua vita.

funzionano, a patto che tu le metta in atto.

In questo testo troverai degli spunti e delle strategie concrete per comunicare efficacemente con chi ti sta attor-

Ti auguro una buona lettura e,

no, evitando cos di incappare nei 7 errori comunicativi

se hai domande o commenti,

pi comuni, in grado di compromettere qualsiasi relazio-

non esitare a scrivermi.

ne.

Un grande abbraccio,

Le tecniche proposte, ispirate agli studi dei pi grandi


esperti di comunicazione, hanno un carattere pratico e
sono state sperimentate sia da me, sia da numerose al-

Anh

tre persone che ne hanno tratto grandi benefici.

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INTRODUZIONE

Perch comunicare efficacemente?


Scommetto che anche a te gi successo.
Magari capitato mentre eri al bar con un amico, forse
stavi seguendo un corso, oppure eri al supermercato,
stavi aspettando il bus, o ti trovavi a casa.
Di cosa sto parlando? Dellatto di comunicare.
Chi in maniera un po impacciata, chi in modo pi sicuro e spontaneo, chi con atteggiamento irruente, chi con
delicatezza disarmante, sufficiente guardarsi attorno
per scorgere numerose persone intente a comunicare,
non solo con amici e famigliari, bens anche con estranei incontrati per la prima volta.
L'essere umano , per sua natura, una creatura sociale,
che necessita di comunicare con i suoi simili (e non solo)
e di instaurare relazioni interpersonali.

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Eppure, pur comunicando di continuo, lincapacit di

Tuttavia, mettendo in pratica i suggerimenti che troverai

esprimerti appieno nella vita di tutti i giorni, cos come

in questo eBook, anche tu puoi dare una svolta alla tua

lambiguit che pu derivarne, pu facilmente genera-

comunicazione. Scoprirai come creare fiducia e rispetto

re malintesi, incomprensioni e dissapori con le persone

reciproco, al contempo imparerai a instaurare delle rela-

importanti della tua vita.

zioni interpersonali appaganti.

Oggigiorno, in un modo o nell'altro, avrai sempre a che

Innanzitutto, presta attenzione alle interazioni verbali e

fare con le persone, sia che questo avvenga dal vivo,

non verbali, inizia a prendere coscienza del tuo stile co-

sia che abbia luogo grazie alle tecnologie.

municativo. Rispondi alle seguenti domande:

Ecco perch risulta chiaro come mai, ancora oggi, co-

Che tipo di espressioni verbali usi regolarmente?

municare efficacemente una condizione essenziale

Il modo in cui parli cambia a seconda dell'interlocutore


che hai di fronte a te?

per garantire il tuo successo e benessere, in ambito sia


personale, sia professionale.

Come comunichi?
Non esiste LA formula magica per comunicare bene, cos come non esiste una soluzione univoca per tutti i problemi di comunicazione che potresti riscontrare quotidia-

Sai ascoltare prima di parlare? Oppure ti lasci prendere


dall'impulsivit e reagisci immediatamente a ci che ti
viene detto?
Sei consapevole delle emozioni che provi, quando
comunichi con qualcun altro? Quali sono?
Sei consapevole delle emozioni che provochi nell'altro,
attraverso le parole che usi? Quali sono?

namente.

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Sia che tu sia gi un ottimo comunicatore, sia che tu ab-

Comunicano nella tua medesima maniera?

bia identificato lacune nelle tue abilit comunicative, es-

Quali differenze vi sono?

sere consapevole del tuo modo di comunicare un ottimo punto di partenza per migliorare le relazioni con gli

Quali espressioni e parole usano frequentemente?

altri.
Il passo successivo consiste nel prestare attenzione a come comunicano gli altri.

Man mano che aumenter la tua capacit di osservazione e di ascolto, noterai molto probabilmente che persone diverse parlano e comunicano in maniera diversa.

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Forse, ora, ti starai chiedendo: se le persone parlano e

rori. Anche nelle interazioni apparentemente pi banali

comunicano in maniera diversa, come fanno a capirsi?

possono nascondersi numerose insidie.

Esattamente! Questo un aspetto fondamentale.

Ecco quindi che riconoscerle e gestirle per tempo pu

Molto spesso, infatti, i problemi relazionali hanno origine

assicurarti una comunicazione pi chiara, efficace e sod-

nell'incapacit degli interlocutori di comunicare effica-

disfacente.

cemente e di capirsi reciprocamente.


Vediamo com' possibile, nonostante le differenze individuali, comunicare meglio, capirsi e ottenere delle relazio-

Ecco quali sono:


Errore 1: Limitarsi alle proprie percezioni individuali

ni interpersonali soddisfacenti con amici, famigliari, colle-

Errore 2: Adottare spiegazioni intuitive

ghi e chiunque altro.

Errore 3: Confondere contenuto e relazione


Errore 4: Fare generalizzazioni squalificanti

I 7 errori comunicativi da evitare


Vi sono almeno 7 errori comunicativi pericolosi per qualsiasi relazione umana.

Errore 5: Attaccare la persona


Errore 6: Alimentare profezie auto-avveranti
Errore 7: Generare ridondanze comunicative

Probabilmente ti gi capitato di commetterne uno o


pi, senza rendertene conto. Oppure, forse non capita-

I capitoli che seguono ti illustrano nel dettaglio ciascuno

to a te, bens al tuo interlocutore. O potrebbe esserti ca-

di questi errori.

pitato di assistere a situazioni conflittuali, nelle quali entravano in gioco qualcuno, o forse anche tutti, di questi er-

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ERRORE 1

Limitarsi alle percezioni individuali

ERRORE 1

Limitarsi alle proprie percezioni individuali


Prima di entrare nel merito di questo errore comunicativo, rispondi a questa domanda, tratta da Masci (2009):
Quando Milano inizia per M e termina per t?
Rifletti per qualche attimo e identifica la tua risposta.
Non proseguire nella lettura prima di aver trovato la tua
risposta.
Fatto? Benissimo. Che cosa hai risposto?
Alcune persone rispondono: "MAI".
Altre persone rispondono: "SEMPRE".
E tu, cosa hai risposto?
Chi ha ragione? In realt, entrambe le risposte sono corrette.
Com' possibile?

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Chi risponde "mai", intende dire che Milano inizia con la

ne via sbattendo la porta, convinti esclusivamente della

lettera "m", ma non termina mai con la "t". Infatti, termina

bont della propria realt percettiva.

con la lettera o.

Questo un esempio, apparentemente banale, che per-

Chi invece risponde "sempre", sostiene che Milano inizia

mette di attirare la tua attenzione su un aspetto cruciale

con la lettera "m", cos come la parola "termina" inizia

della comunicazione interpersonale: due persone posso-

con la lettera "t".

no essere di fronte ad una medesima situazione, avere

Come puoi notare, entrambe le risposte sono corrette,

percezioni diverse e avere entrambe ragione.

ma si basano su due interpretazioni completamente di-

Nella vita di tutti giorni, quante volte capita di avere a

verse della medesima domanda.

che fare con situazioni di questo tipo, di portata ben pi

Immagina ora due persone con due risposte diverse a

ampia?

questa domanda. Potrebbero iniziare a dibattere, ciascu-

Quante volte succede che due persone abbiano opinio-

na convinta della propria opinione.

ni diverse e si convincono che laltra stia sbagliando cla-

Probabilmente, all'inizio, cercherebbero di convincere


l'altro della correttezza della propria risposta.
Successivamente, i toni inizierebbero ad alzarsi e ognuno
si impunterebbe ancor pi sulla propria opinione.
Infine, appurata la testardaggine del proprio interlocutore, potrebbero decidere di gettare la spugna e andarse-

morosamente? Di esempi ce ne sono numerosi.


Molto spesso si dice che la verit sta nel mezzo. Nel contesto comunicativo, si potrebbe dire che la verit sta nelle percezioni individuali, cos come nella capacit che
hanno gli interlocutori di negoziare una risposta condivisa.

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Per comunicare efficacemente, importante che tu sia

di entrare nel tuo mondo, di capire le tue ragioni. Al con-

in grado di distinguere le tue percezioni individuali da

tempo, potrai avvicinarti alla sua realt.

quelle che ritieni essere percezioni universali, vale a dire


di tutti.

Questo vi aiuter a trovare una condivisione dei rispettivi


significati individuali.

Ci significa che qualunque percezione tu abbia di un


evento, di una situazione, si tratta della TUA percezione.

Cosa fare in questi casi?


Non dare per scontato che gli altri la vedano come te e
percepiscano le stesse cose che vedi tu.
Quando ti capita di confrontarti con persone che hanno percezioni diverse dalla tua, invece di sostenere a
spada tratta la tua opinione, prova a dare spiegazioni
sui motivi che ti portano a vederla in questo o in quellaltro modo.
Allo stesso tempo, chiedi al tuo interlocutore di aiutarti a
capire il suo punto di vista. Cos facendo, gli permetterai

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ERRORE 2

Adottare spiegazioni intuitive

ERRORE 2

Adottare spiegazioni intuitive


Ogni istante della nostra vita caratterizzato da una miriade di segnali che provengono dal mondo esterno.
Ogni qualvolta incontriamo una persona lungo il nostro
cammino, siamo in grado di farcene un'idea, pi o meno corretta, in brevissimo tempo.
Quasi senza rendercene conto il nostro cervello analizza
e interpreta le caratteristiche di questa persona:
Com vestita?
Come parla?
Come si muove?
Quanti anni ha?
Eccetera
Sono domande che, inconsciamente, ci poniamo tutti.
Si tratta di ci che comunemente viene chiamato: prima impressione.

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La prima impressione ti consente di decifrare i comporta-

nonch per fare previsioni sul tuo comportamento e

menti altrui. Al contempo, ti permette di capire come

quello degli altri.

reagire, a tua volta, ai comportamenti degli altri.


Ti mai capitato di incontrare una persona per la prima
volta e sentire istintivamente a pelle che ti simpatica?

Queste idee si basano generalmente su esperienze che


hai vissuto in passato.
Ad esempio, se ti capitato di incontrare in passato mol-

Oppure, al contrario, che suscitasse in te fastidio o riget-

te persone portatori di occhiali che si sono atteggiati in

to, senza che tu fossi consapevole del perch?

maniera saccente, come pensi che reagirai la prossima

Forse perch era vestita in maniera trasandata, indice di


una persona ribelle e poco applicata.
Oppure perch era distratta, quindi certamente svogliata e pigra.
O ancora, perch portava gli occhiali, quindi sicuramente un saccente intellettuale.
Queste sono, naturalmente, degli esempi di spiegazioni
intuitive.
Si tratta di teorie implicite della personalit altrui, a cui at-

volta che incontrerai qualcuno che ha gli occhiali?


In maniera inconsapevole, sarai portato a credere che
anch'essa sar, sicuramente, saccente.
Queste spiegazioni intuitive della personalit altrui ti porteranno ad agire e reagire in determinati modi nei confronti del tuo interlocutore.
Se da un lato ti consentono di anticipare gli atteggiamenti della persona che hai di fronte, dall'altro lato possono anche deformare la realt e portarti a reagire in
maniera prevenuta.

tingi quotidianamente per giudicare te stesso e gli altri,

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Cosa fare in questi casi?


Ogni qualvolta ti dovesse capitare di etichettare il tuo interlocutore con attributi poco lusinghieri ( un fannullo-

darsi che tu sia incappato in un altro errore comunicativo: le profezie che si auto-avverano.
Non preoccuparti, vedremo tutto questo in seguito.

ne, uno scansafatiche, una persona viziata, un


buona a nulla, ecc.), fermati per un istante e chiediti:
Su quali basi posso affermare questo?
Quali sono gli indizi oggettivi che mi portano a credere
che questa persona sia cos?
La mia percezione influenzata dalle mie esperienze
passate?
Qualora ti rendessi conto che, effettivamente, le spiegazioni che fornisci attingono a tue esperienze negative
avute in passato, cerca di osservare con attenzione i reali segnali di questa persona, senza farti influenzare dalle
tue etichette. In questo modo, puoi comunicare in maniera pi autentica con lei.
Se al contrario la persona si rivela davvero essere come
te l'aspettavi, beh, magari avevi ragione. Oppure, pu

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ERRORE 3

Confondere contenuto e relazione

ERRORE 3

Confondere contenuto e relazione


Secondo gli esperti di comunicazione, vi una distinzione fondamentale tra il contenuto del messaggio, da un
lato, e la relazione tra i comunicanti, dall'altro.
Infatti, nella comunicazione, non vi solamente una trasmissione di contenuti espliciti relativi a ci di cui si parla,
bens anche dell'identit stessa delle persone.
Ci vuole dire che le frasi che usi non sono quasi mai
neutre, bens cariche di significati concernenti chi sei,
come vuoi essere considerato, nonch a far capire all'interlocutore come lo consideri.
Vediamo un esempio, adattato da Cesari Lusso (2005):
Giovanni un amante di film danimazione giapponese.
In occasione del suo 40esimo compleanno, decide di portare
tutta la sua famiglia al cinema a vedere l'ultimo capolavoro di
Miyazaki, il suo regista preferito, nonch uno dei pi acclamati
dalla critica internazionale.

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All'arrivo al botteghino, chiede 4 biglietti, ma ecco che lo attende un'amara sorpresa:

L'aspetto di relazione richiama invece caratteri identitari.


In altre parole suggerisce, in maniera pi o meno velata

Giovanni: "Buonasera, vorrei 4 biglietti per il film di Miyazaki".

uno o pi dei seguenti messaggi impliciti:

Venditrice, con fare sprezzante: "Mi spiace signore, nelle nostre

come mi considero e come voglio essere considerato

sale non proiettiamo pi film per bambini."


Visivamente perplesso e irritato, Giovanni esce dal cinema e probabilmente non vi far pi ritorno.

Che cosa successo?


Se da un lato la venditrice ha informato Giovanni dell'impossibilit di acquistare i biglietti per il film che avrebbe
voluto vedere (contenuto), dall'altra ha fatto intendere
che Giovanni guarda film destinati a un pubblico di soli
bambini (relazione).
Da una semplice interazione come questa, sono emersi
aspetti di attacco personale nei confronti di Giovanni.
In questo breve scambio, cos come in qualsiasi scambio
comunicativo, l'aspetto del contenuto concerne l'informazione che viene trasmessa.

come tu mi consideri
come tu ti consideri
come io ti considero
I malintesi avvengono quando questi messaggi non sono coerenti fra loro.
Ad esempio, nel caso di Giovanni, la situazione si potrebbe riassumere in questo modo:
Come Giovanni si considera: un amante del cinema
d'animazione giapponese
Come la venditrice considera Giovanni: una persona
che guarda film per bambini
Come la venditrice si considera: una persona che
guarda solo film adatti alla sua et
Come Giovanni considera la venditrice: una persona
ignorante (in fatto di cinema) e maleducata verso i
propri clienti
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Dovrebbe esserti ora evidente come mai Giovanni non si

Immagina, ad esempio, di aver litigato con la tua part-

ripresenter pi a quel cinema.

ner. Innervosito dalla conversazione che avete avuto, de-

Senza necessariamente andare a trovare esempi parti-

cidi di andartene via.

colarmente eclatanti, sappi che anche un semplice

Sulla soglia dingresso, pronunci a denti stretti e carico di

"Ciao" pu rivelare molte informazioni sul piano della rela-

rabbia un "ciao", quindi sbatti la porta uscendo.

zione.

Certamente, il tuo "ciao" non voleva essere un saluto cordiale nel confronti della tua compagna, bens un'espres-

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sione ricca di rancore, dovuto al litigio appena avvenu-

Se dovesse capitare che il tuo interlocutore ferisca la tua

to.

identit, magari non intenzionalmente, non attaccarlo,

Al contrario, immagina di ricevere una telefonata da un


tuo caro amico che non senti da diverso tempo. Proba-

bens prova a chiarire quali sono le emozioni che ha suscitato in te.

bilmente risponderesti dicendo qualcosa come "Ehi

Nel capitolo relativo allerrore 5 trovi maggiori indicazioni

ciao!", rivelando un tono di sorpresa misto a felicit.

in merito.

In entrambi i casi, a livello del contenuto, hai utilizzato il


termine "ciao" per salutare il tuo interlocutore. Tuttavia,
mentre nel primo caso gli aspetti di relazione sono poco
soddisfacenti, nel secondo possono essere considerati
indice di piacere e apprezzamento.

Cosa fare in questi casi?


La prossima volta che ti capita di comunicare con qualcuno, ricordati di fare attenzione ai significati che stai veicolando non solo sul piano del contenuto, ma soprattutto su quello della relazione.
Identifica quali significati trasmetti in merito alla tua identit e a quella dellinterlocutore.

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ERRORE 4

Fare generalizzazioni squalificanti

ERRORE 4

Fare generalizzazioni squalificanti


"Tu non mi ascolti mai!", "Non mi porti mai fuori a cena!", "Non
metti mai in ordine le tue cose!", "Non tieni mai conto della mia
opinione!".
"Fai sempre di testa tua!", "Esci sempre con i tuoi amici!", "Sono
sempre io che mi devo occupare di queste cose", "Te la prendi
sempre con me".
"Tutto quello che faccio non va bene", "Perch tutto quello che
ti dico ti entra da un orecchio ed esce dall'altro?", "Hai
sbagliato tutto!".
"Non t'importa niente di me", "Non capisci niente", "Non fai mai
niente di utile", "Non c' niente che ti piaccia".

Ti suonano famigliari queste espressioni? Le hai gi usate


o ti sono state rivolte?
Molto spesso, vengono usate nei litigi, ma non solo.
Pu capitare che situazioni che sono avvenute una o
due volte soltanto vengono generalizzate e portate allestremo.

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Ecco, quindi, che vengono caratterizzate da termini qua-

Tuttavia, questo porta a squalificare l'altra persona, poi-

li "SEMPRE", "MAI", "NIENTE" o "TUTTO".

ch attribuisce a un comportamento indesiderato una


caratteristica di continuit ininterrotta.

Il fatto di non uscire cos spesso fuori a cena con il tuo


partner pu diventare per te motivo di rimprovero nei

Ne risulta, inevitabilmente, che anche qualora l'atteggia-

suoi confronti.

mento voluto si presenti, questo non venga apprezzato a


sufficienza.

Invece di comunicare che ti piacerebbe uscire qualche


volta in pi e spiegare le ragioni a sostegno della tua opi-

Anzi, solitamente non viene del tutto tenuto in considera-

nione, facile cadere nella trappola della generalizza-

zione.

zione e semplicemente accusarlo di non portarti MAI

proprio vero che il tuo partner non ti porti MAI fuori a

fuori cena.
Oppure, tua sorella particolarmente cocciuta e il pi

cena? Oppure successo solo qualche volta?


proprio vero che tuo figlio non abbia fatto NIENTE di uti-

delle volte non ascolta i tuoi consigli, finendo per incap-

le, o perlomeno in alcune occasioni avvenuto?

pare in situazioni potenzialmente dannose che avrebbe


potuto certamente evitare, se solo ti avesse dato ascol-

proprio vero che il tuo interlocutore non ti ascolti MAI,

to.

oppure succede solo quando avete opinioni diverse?

Invece di comunicarle la preoccupazione che provi nei

Espressioni di questo tipo sono spesso delle generalizza-

suoi riguardi, pi facile rimproverarla di fare SEMPRE di

zioni.

testa sua.
Usare SEMPRE, MAI, TUTTO e NIENTE pu avvenire in

modo spontaneo, sopratutto quando si arrabbiati.


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Cosa fare in questi casi?

Oppure, potrebbe esserci il desiderio di trascorrere del

In queste situazioni, si rivela ben pi utile manifestare le

ni dal tuo partner, o semplicemente la voglia di provare

tue emozioni, nonch porre l'accento sul comportamen-

qualche nuova prelibatezza culinaria.

to che desideri vedere.


Ad esempio, quale sentimento si cela dietro l'espressione
"Tu non mi porti MAI fuori a cena"?
Potrebbe essere rabbia e tristezza.

tempo insieme, o il bisogno di ricevere maggiori attenzio-

O la necessit di staccare dalla routine quotidiana, oppure il bisogno di evasione.


L'espressione "Fai SEMPRE di testa tua", potrebbe invece
rivelare il timore che l'altra persona compia una scelta
da te ritenuta errata.
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Oppure, potrebbe derivare dal tuo fastidio di non essere


in grado di far valere la tua opinione.

Come posso comunicare in maniera pi efficace tutto


questo?

O, ancora, potrebbe essere generata da un sentimento


di apprensione e preoccupazione.
Di motivi ce ne possono essere diversi, tuttavia usare queste espressioni generalizzanti non ti aiuta a comunicare
con il tuo interlocutore.

Nel prossimo capitolo scoprirai un ulteriore errore comunicativo, e con esso imparerai anche a formulare delle critiche, senza incappare in generalizzazioni e senza accusare il tuo interlocutore.

Esse possono facilmente provocare delle risposte altrettanto generalizzanti e portare cos a malumori indesiderati, da entrambe le parti.
L'aspetto da tenere a mente cercare di identificare
che cosa realmente si celi dietro alle tue espressioni generalizzanti.
La prossima volta che ti dovesse capitare di usare MAI,
SEMPRE, TUTTO e NIENTE nelle tue frasi, poniti queste semplici domande:
Che cosa sto provando in questo momento?
Qual l'emozione che sento?
Qual il comportamento che desidero vedere?
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ERRORE 5

Attaccare la persona

ERRORE 5

Attaccare la persona (invece del comportamento)


"Tu non hai rispetto per me".
"Tu sei davvero insopportabile".
Tu sei proprio un incapace!".

Ecco un'altra serie di affermazioni, o critiche, che potrebbe esserti gi capitato di fare, oppure di ricevere.
Di fronte a questo genere di espressioni, come pensi si
sentir e reagir il tuo interlocutore?
Sar felice, oppure si sentir attaccato, sminuito, non valorizzato?
Queste frasi possono facilmente sfociare in un conflitto,
nel quale ciascuna delle parti in causa cercher di attaccare per difendersi, andando a "gettare ulteriore benzina sul fuoco", alimentando sempre pi la disputa.

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Ad esempio, uno scambio conflittuale potrebbe essere

Tuttavia, pur parlandosi, non riescono a comunicare effi-

simile a quello avvenuto fra Valentina e Marco, dopo

cacemente. Anzi, sembrano non capirsi del tutto.

che questultimo rincasato tardi.


Valentina: "Tu non hai rispetto per me!"
Marco: " perch tu non mi ascolti mai!"

Oltretutto, come hai imparato nel capitolo precedente,


ti sarai accorto che in poche battute vi siano pi volte le
espressioni generalizzanti "MAI" e "SEMPRE", che vanno a
svalutare l'altra persona.

Valentina: "Certo che ti ascolto, sei tu che non tieni mai conto
della mia opinione!"
Marco: "Non assolutamente vero, sei sempre tu che non rispetti
il mio punto di vista!"
Valentina: "Ma cosa dici? Io rispetto sempre il tuo punto di vista.
Non vedi? Ancora una volta sei tu che non rispetti me!"
Eccetera eccetera.

Il dialogo potrebbe continuare all'infinito, senza portare


da nessuna parte.
Sia Valentina, sia Marco, esprimono una grande frustrazione e continuano ad attaccarsi a vicenda.

Cosa fare in questi casi?


Per evitare di commettere questo errore comunicativo,
puoi adottare una tecnica nota come "Messaggio io".
Questa tecnica composta da tre passaggi chiave:
1) Descrivi il comportamento che genera il problema,
senza esprimere giudizi di valore n critiche;
2) Descrivi come questo comportamento ti fa sentire,
quali sono le reazioni che suscita in te;
3) Descrivi la reazione agli effetti tangibili e concreti.

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Ad esempio, ipotizziamo un dialogo alternativo fra Valen-

2) Descrizione di come ti sei sentito

tina e Marco.

"Capisco la tua rabbia, non volevo ferirti. Allo stesso

Valentina, arrabbiata per quanto accaduto, invece di


dire "Tu non hai rispetto per me!", potrebbe optare per:
1) Descrizione del comportamento
"Poich sei arrivato tardi per cena senza avvisarmi"

modo, ho l'impressione che tu non mi abbia ascoltato".


3) Descrizione della reazione
"A questo punto, ritengo ci sia stato un malinteso. Propongo quindi di riscaldare la cena e goderci la serata insieme".

2) Descrizione di come ti sei sentito


"mi sono sentita ignorata e non rispettata"
3) Descrizione della reazione
"perch ho dovuto aspettarti e nel frattempo la cena si
raffreddata".
Dal canto suo, Marco, invece di rispondere " perch tu
non mi ascolti mai", potrebbe spiegare le sue ragioni in
maniera pi efficace, come segue:
1) Descrizione del comportamento
"Prima di uscire ti avevo informata che sarei potuto essere in ritardo e che non avevo con me il telefonino per avvertirti."

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Come vedi, cos facendo, sia Valentina sia Marco sono


in grado di comunicare i propri sentimenti in maniera autentica, senza tuttavia accusare n ferire l'altro.
La prossima volta che dovesse capitarti una situazione
del genere, prima di accusare l'altro fermati per un momento e prova a mettere in pratica questi 3 passi.
Ricorda: il comportamento specifico a creare il problema, non la persona nella sua essenza.
Quindi, condanna il comportamento, non la persona.
Adottare i messaggi-io ti consente di esprimere coerentemente i tuoi sentimenti, cos come di concentrarti sulle
possibilit di risoluzioni e di divenire responsabile dei risultati che ottieni.
Fare questo comporta da parte tua la disponibilit a
cambiare il tuo modo di rapportarti agli altri, sostituendo
ad abitudini poco utili (le accuse) delle reazioni ben pi
efficaci per ottenere una buona comunicazione con gli
altri.

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ERRORE 6

Alimentare profezie auto-avveranti

ERRORE 6

Alimentare profezie auto-avveranti


Un uomo vuole appendere un quadro. Ha il chiodo, ma non il
martello. Il vicino ne ha uno, cos decide di andare da lui e di farselo prestare.
A questo punto gli sorge un dubbio: e se il vicino non me lo vuole prestare? Gi ieri mi ha salutato appena. Forse aveva fretta,
ma forse la fretta era soltanto un pretesto ed egli ce lha con
me. E perch? Io non gli ho fatto nulla, lui che si messo in testa qualcosa. Se qualcuno mi chiede un utensile, io glielo darei
subito. E perch lui no? Come si pu rifiutare al prossimo un cos
semplice piacere? Gente cos rovina lesistenza agli altri. E per
giunta s'immagina che io abbia bisogno di lui, solo perch possiede un martello. Adesso basta!
E cos si precipita di l, suona, il vicino apre, e prima ancora che
questo abbia il tempo di dire Buongiorno, gli grida: Si tenga
pure il suo martello, villano!"

Questo racconto, tratto da Watzlawick (1997), uno dei


pi rinomati esperti di comunicazione, t'introduce al concetto di profezia che si auto-avvera.

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Forse ne hai gi sentito parlare. Essa si riferisce a situazio-

Ecco allora che un saluto non ricevuto, o una risposta

ni in cui i tuoi timori o le tue convinzioni, spesso di caratte-

leggermente sgarbata, pu diventare per te ricca di si-

re negativo, diventano realt, a causa delle tue stesse

gnificati e congetture.

azioni.
Come pu avvenire tutto questo?
Potrebbe sembrarti impossibile, eppure molte volte sei

Eventuali ulteriori segnali vengono interpretati a favore


della rappresentazione iniziale, andando a rafforzare lo
scenario immaginato.

proprio tu a crearti le situazioni peggiori con le quali ti tro-

A questo primo stadio, tutto ha luogo nella tua mente,

vi confrontato.

nei tuoi pensieri.

Vediamo quali sono le dinamiche che portano a questo


risultato.

2) La sensazione di verit - Sensazioni


Pian piano, ci che prima era solo percepito a livello

1) La ruminazione - Pensieri

mentale, inizia a essere vissuto come reale.

Il primo passo la ruminazione ossessiva dei tuoi pensieri,

Fanno dunque capolino in te le sensazioni legate alla

che ti portano a generare degli scenari fittizi e probabil-

scena fittizia che hai creato.

mente lontani dalla verit, a partire da pochissimi indizi.


Aspetti generalmente insignificanti, possono diventare
oggetto di paranoie morbose e proliferare in idee pressoch catastrofiche.

Potrebbe trattarsi di rabbia, di rifiuto, di delusione, di


stress, ecc.
Nonostante la situazione sia solo immaginata, le emozioni provate sono vere, in questo momento le provi realmente.
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Ecco quindi che pensieri ed emozioni si alimentano vi-

Potrebbe trattarsi di uno scatto d'ira, della decisione di

cendevolmente, rendendo ancora pi realistico lo sce-

fuggire da una situazione spiacevole, di attaccare il tuo

nario che avevi immaginato.

interlocutore, e cos via.


Questo comportamento pu essere visto come bizzarro

3) Il legame con i comportamenti - Azioni


A questo punto, pensieri ed emozioni negative ti spingono ad agire.

e inadeguato se guardato dall'esterno, ma certamente completamente sensato per te, che stai vivendo la situazione dallinterno.

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4) La reazione degli altri assume valore di conferma - Ri-

Anzi, con fare sgarbato, la incita a muoversi a entrare.

sultato

Ecco che Lucia inizia a pensare di aver fatto un passo falso.

Nel quarto e ultimo passaggio, le persone con cui hai a

"Forse sono arrivata al momento sbagliato. Oppure, avrei dovuto

che fare reagiscono nella maniera ipotizzata nel tuo sce-

informare Martina del mio arrivo. Chiss perch mi ha guardata

nario catastrofico, andando cos a confermare le tue attese.


A questo punto, la profezia si avverata. Sarai portato in
futuro a generare altre profezie e adottare comportamenti simili.
Vediamo un esempio che illustra tutti i 4 punti elencati.

con tanto disprezzo quel ragazzo. Forse non gli sono tanto simpatica. Io non avevo nemmeno aperto bocca. Lui per sembrava
visibilmente scocciato dalla mia presenza. Chiss cosa gli ho fatto? Forse non sono vestita abbastanza bene?".
E cos via. (Ruminazione)
Lucia inizia a sentirsi a disagio. "Se gi la prima persona che ho
incontrato prova antipatia nei miei confronti, come potr andare il resto della serata? Non potr che essere peggio!" pensa tra
s e s.

Lucia una ragazza di 23 anni, riservata e un po' timida, convinta di essere antipatica. Quando incontra nuove persone, fa fatica a instaurare un rapporto di fiducia, ha costantemente l'impressione di non piacere agli altri.
Questa sera, per, la sua amica Martina l'ha invitata alla sua festa di compleanno. Poich Lucia non ha molte amiche, si dice
che questa potrebbe rivelarsi un'occasione per fare nuove conoscenze. Decide quindi di partecipare.
Tuttavia, appena arriva alla festa, la porta le viene aperta da un
ragazzo che non le degna di uno sguardo.

"Mi chiedo perch ho accettato l'invito. Dato che la gente mi trova antipatica, sarei dovuta restarmene a casa. Vorrei andarmene da qui, subito. Per ho promesso a Martina che sarei venuta.
Devo almeno andare a salutarla, poi potr tornarmene a casa,
al salvo."
Lucia cerca la sua amica all'interno della casa, ma a causa della poca visibilit l'impresa non le riesce facile. Pi il tempo aumenta, pi Lucia si sente a disagio.
Continuando a cercare Martina, si imbatte in numerose persone
a cui non degna nemmeno di uno sguardo.
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Ha paura che possano nuovamente guardarla come il ragazzo


all'ingresso: con disprezzo e antipatia.

Ecco quindi che la profezia si avverata.


Nonostante l'associazione di significato sia soggettivo,

"Che brutta sensazione, non vedo l'ora di uscire da questa casa.

non reale (Lucia crede di essere antipatica, ancor prima

piena di persone che non conosco e che mi disprezzano. Vo-

di conoscere la reale opinione delle persone con cui in-

glio trovare Martina al pi presto e poi scappare via, non ne pos-

teragisce), le sensazioni provate sono vere e il pi delle

so pi". (Sensazione di verit)

volte dolorose (Lucia soffre, credendo si essere ritenuta

Allo stremo della sopportazione, quando finalmente Lucia trova


Martina, le parole escono quasi senza controllo:

antipatica).

"Basta Martina, non ne posso pi di questa stupida festa e di que-

ste odiose persone. Io me ne vado!" (Legame con i comportamenti)

Cosa fare in questi casi?

Martina, totalmente spiazzata dal comportamento della sua ami-

Per evitare lo scatenarsi di una profezia che si auto-avve-

ca e visivamente in imbarazzo davanti ai suoi amici, rimane senza parole.


E mentre Lucia corre via, sente alzarsi un mormorio di conferma

ra (o il ripetersi continuo), ecco cosa puoi fare:

tra la folla:

1) Distingui gli aspetti soggettivi da quelli oggettivi.

"Ma chi questa strana ragazza? arrivata senza salutare nessu-

Descrivi in modo oggettivo la situazione con cui ti trovi

no e ha aggredito senza alcuna ragione la povera Martina.

confrontato, in modo da distinguere fra ci che possono

proprio antipatica, per fortuna se n andata!".


(La reazione degli altri assume valore di conferma)

essere le tue interpretazioni e ci che sta realmente accadendo.


Nell'esempio di Lucia, interpretazione soggettiva: il ragazzo che le ha aperto la porta prova antipatia per lei, la
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guarda con disprezzo, giudica il suo modo di vestire,


ecc.
Fatto oggettivo: il ragazzo che le ha aperto la porta sembra sbrigativo.

le sue espressioni facciali sono legate a un forte mal di


pancia provocato da un'indigestione;
il ragazzo ha avuto un brutto incidente in passato e da
quel momento la sua faccia rimasta paralizzata in
un'espressione di smorfia;
eccetera.

2) Se proprio vuoi trovare delle spiegazioni, non fermarti


alle prime conclusioni.
Identifica delle spiegazioni alternative, anche bizzarre,
che potrebbero aver generato la situazione.
Nell'esempio di Lucia, prima conclusione: il ragazzo che
le ha aperto la porta si comportato in modo sgarbato
perch prova antipatia per lei.
Alternative possibili:
il ragazzo stato sgarbato perch aveva fretta di
usufruire della toilette;
gli stato assegnato l'ingrato compito di aprire la
porta (e quella stata la 20esima volta che ha dovuto
aprirla);

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Come vedi, le alternative possono essere diverse e an-

O ancora, potresti pensare alle tue prossime vacanze,

che totalmente senza logica.

dove le trascorrerai, cosa ti piacerebbe fare, ecc.

La sensazione di ironia che pu derivarne ti aiuta a inter-

Il punto fondamentale sta nel costringere la tua mente e

venire per tempo spezzando la catena degli eventi im-

concentrarsi su qualcosa di diverso, cos da evitare la ru-

maginari ed evitando cos l'avverarsi della profezia.

minazione e la sensazione di verit.

3) Focalizzati su qualcosa di completamente diverso.


Se nonostante i suggerimenti precedenti la situazione
non dovesse ancora migliorare, focalizza il tuo pensiero
su qualcosa di totalmente diverso, in maniera da spezzare il circolo vizioso.
Ad esempio, potresti chiederti cosa hai mangiato per
pranzo il giorno precedente, e quello precedente ancora.
Si tratta di una domanda apparentemente banale, ma
che costringe il tuo cervello a focalizzarsi su altro.
Oppure, potresti riportare alla tua memoria dei ricordi positivi.

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ERRORE 7

Generare ridondanze comunicative

ERRORE 7

Generare ridondanze comunicative e spirali perverse


Hai visto nel capitolo precedente come sia facile alimentare circoli viziosi che sfociano in profezie che si auto-avverano.
Probabilmente anche a te, prima o poi, capitato di imbatterti in situazioni di questo tipo.
Allo stesso modo, possibile che ti sia gi successo di generare o essere diventato complice, tuo malgrado, di spirali comunicative perverse.
Di cosa si tratta?
Sono situazioni nelle quali l'interazione fra i comunicanti
prigioniera di schemi comunicativi deleteri per la relazione fra gli interlocutori e ne impedisce l'evoluzione.
In altre parole, consiste in scambi comunicativi in cui le
persone coinvolte riproducono continuamente i medesimi comportamenti.

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Ci provoca, a sua volta, le medesime reazioni, senza

Per la prima volta, infatti, Dario si sente indipendente:

che vi sia alcuna reale soluzione utile.

"Qui mi trovo bene, sono felice di essere responsabile della mia

Vediamo un esempio concreto:

vita. Per questo non capisco come mai mia madre continui a
chiamarmi ogni sera per assillarmi con le stesse domande. Sembra non fidarsi di me e non credermi quando le dico che sto be-

Dario un giovane di 20 anni. Da 2 anni si trasferito all'estero


per proseguire la sua formazione accademica.
La madre, Ornella, una donna di 52 anni, divorziata. Da quando Dario partito vive sola.
Dal momento che Dario vive lontano, sente di non poter contribuire alla sua crescita. preoccupata che il figlio non mangi abbastanza e non si prenda cura di s stesso.
Ogni sera, Ornella telefona a suo figlio per assicurarsi che stia be-

ne. Mi fa sentire un bambino piccolo incapace di occuparsi della propria vita."

La ridondanza comunicativa fra Dario e sua madre pu


essere riassunta in questo modo:
Ornella: Ti chiedo di raccontarmi di pi
Dario: Non sono un bambino piccolo, ignoro le tue domande e
sono sbrigativo

ne:

Ornella: Sono preoccupata, ti ri-chiedo di raccontarmi di pi

"Le risposte sbrigative di Dario mi preoccupano. Ogni volta che

Dario: Non sono un bambino piccolo, ignoro di nuovo le tue do-

gli chiedo di raccontarmi qualcosa in pi, la fa breve e mi dice


solo che tutto a posto. Sospetto che mio figlio mi stia nascondendo qualcosa". Per questo, Ornella insiste ancor pi con le sue

mande e sono sbrigativo


Ornella: Sono molto preoccupata, ti ri-chiedo di raccontarmi di

domande inquisitrici.

pi

Dal canto suo, Dario felice di poter intraprendere questa espe-

Dario: Non sono un bambino piccolo, ignoro di nuovo le tue do-

rienza all'estero, che lo aiuta a crescere sia dal punto di vista for-

mande e sono sbrigativo

mativo, sia da quello umano.

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Dario, dal canto suo, vuole sentirsi indipendente e ha bisogno di sapere che sua madre lo consideri adulto.
Eppure, ogni volta che i due comunicano, non sono in
grado di soddisfare i bisogni reciproci.
Al contrario, continuando a mettere in atto lo stesso
meccanismo comunicativo, Dario e Ornella alimentano
reciprocamente i propri timori e le proprie frustrazioni, rend e n d o d e l e t e r i o i l r a p p o r t o .

Cosa fare in questi casi?


La risposta, apparentemente semplice, questa: bisoCome puoi facilmente intuire, il dialogo fra Dario e sua
madre potrebbe continuare all'infinito, sempre nello stes-

gna interrompere la spirale perversa.


Come possibile ottenere questo risultato?

so modo, senza sfociare in nulla di utile.


una spirale perversa che continua ad autoalimentarsi,
con il solo risultato che entrambi gli interlocutori sono frustrati e non ottengono ci che desiderano.
Ornella ha bisogno di conferme del fatto che suo figlio
stia bene.

1) Smettere di fare sempre pi della stessa cosa.


Il primo passo smettere di adottare i medesimi comportamenti adottati finora.
Questi, infatti, sono il carburante che alimenta e mantiene in piena forma la spirale perversa.
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Anche se ti sembra che ci che stai facendo abbia un

Qual il gioco comunicativo nel quale gli interlocutori

senso e sia logico (e infatti, in altre situazioni probabile

sono imprigionati, senza esserne consapevoli?

che lo sia), devi renderti conto che se non ha funzionato

Abbiamo visto in precedenza l'esempio di Dario:

fino adesso, non funzioner mai.

Ricordi il famoso detto: "Pazzia fare sempre la stessa co-

Ornella: Ti chiedo di raccontarmi di pi

sa e aspettarsi risultati diversi". Vale anche nel campo

Dario: Non sono un bambino piccolo, ignoro le tue domande e

della comunicazione interpersonale!

sono sbrigativo

Nell'esempio di Dario e sua madre, entrambi continuano

ad adottare i medesimi comportamenti e le medesime

Per andare ancora pi in profondit, presta attenzione

reazioni.

non solo alle intenzioni comunicative dei soggetti, bens

Ci non fa altro che alimentare ulteriormente la spirale e


mantenerla in ottima salute.

anche ai messaggi che vengono effettivamente percepiti dall'altra persona, e che spesso non sono coerenti
con le intenzioni originarie del mittente.

2) Quali sono i messaggi impliciti?


Il secondo passo consiste nel prendere coscienza della
ridondanza comunicativa.
Quali sono i messaggi impliciti che Dario e Ornella conti-

Intenzione di Ornella: sono preoccupata, chiedo conferma che


mio figlio sta bene.
Percezione di Dario: mia mamma crede che io non sia in grado
di occuparmi di me stesso.

nuano a trasmettersi?

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Viceversa:

3) Quali sono le soluzioni alternative?

Intenzione di Dario: mi sento adulto, va tutto bene.

Appurato che agire sempre nella medesima maniera

Percezione di Ornella: mio figlio mi sta nascondendo qualcosa,

stato controproducente finora (punto 1), cos come aver

forse non sta bene ma non vuole dirmelo.

raggiunto la consapevolezza delle soluzioni gi adottate

Come puoi constatare, intenzioni e percezioni dei due


soggetti non corrispondono.

(punto 2), ora necessario ipotizzare nuove forme di risposta che siano completamente diverse da quelle
adottate in precedenza.
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Introdurre una risposta inaspettata crea un elemento di

Di fronte a questi messaggi, Ornella si sentirebbe rassicu-

rottura nella spirale perversa, che consente al sistema re-

rata e saprebbe che suo figlio felice e sta bene.

lazionale di esplorare nuovi scambi comunicativi fino a


quel momento non ancora esplorati.
Nel momento in cui il messaggio trasmesso diverso da
quello abituale, l'interlocutore necessariamente non pu
pi rispondere in maniera automatica, ma deve adattare la sua risposta alla nuova situazione.
Ci conduce la relazione verso nuove possibilit d'interazione.

Di conseguenza, non lo tormenterebbe pi con le sue


domande inquisitorie.
Le soluzioni alternative possono essere molteplici, non ne
esiste una in assoluto pi giusta di altre, cos come non
esistono soluzioni che a priori possano funzionare per
chiunque.
quindi importante prendersi il tempo per esplorare nuove possibilit, cercando di essere flessibili e creativi.

Nel caso di Dario, immagina se la prossima volta lui decidesse di anticipare la madre. Potrebbe raccontarle di
un'esperienza di cui particolarmente orgoglioso, che
ha contribuito a farlo sentire adulto responsabile.
Ad esempio, di quando ha aiutato una persona in difficolt, oppure di quella volta che si impegnato al massimo per raggiungere l'obiettivo che si era predefinito, o
ancora di quando ha fatto una scelta che si rivelata
molto azzeccata.

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CONCLUSIONE
Eccoci arrivati alla conclusione di questo eBook.

Ti ritroverai a comunicare in maniera pi chiara.

Il viaggio nella comunicazione non certamente finito,

Diventerai pi efficace e sarai in grado di comunicare

anzi, appena agli inizi. un mondo ricco di sfaccetta-

ci che ti sta a cuore alle persone a cui vuoi bene.

ture, affascinante da ogni punto di vista.


Ci che hai imparato non ora da conservare in un cassetto, bens da mettere in pratica, sperimentare, provare.
Pu darsi che le prime volte ti risulter difficile modificare
le tue abitudini comunicative.
Oppure, potresti sentirti impacciato e impreparato.
Non preoccuparti, normale!
Vedrai che, giorno dopo giorno, mettendo in atto i suggerimenti, inizierai ad accorgerti di sfumature che forse
prima non avevi mai notato.
Ti scoprirai a essere pi perspicace nel capire gli altri.

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Ho dedicato diverse settimane alla creazione di questo

P.S.: A proposito, se lo desideri, ecco alcuni libri che ti

eBook. Se ti piaciuto, ti invito a supportare ThreeSixty-

consentiranno di approfondire quanto appreso:

Skills, facendo mi piace sulla pagina Facebook:


https://www.facebook.com/ThreeSixtySkills. A te non costa nulla, per me fonte di felicit e soddisfazione :-)
Inoltre, sentiti libero di condividere questo testo con
chiunque lo desideri, ricordandoti di citarne la fonte.
Sul sito troverai periodicamente nuovi training gratuiti
contenenti suggerimenti, spunti e strategie concrete per
la tua crescita personale, per comunicare in maniera efficace e per migliorare le relazioni con le persone importanti della tua vita.
Ti mando un grande abbraccio
e ti auguro...

Buona Comunicazione! ;)

Cesari Lusso, V. (2007), Se Giulietta e Romeo fossero


invecchiati assieme... Vivere "felici e contenti"
imparando a comunicare. Erickson, Trento.
Cesari Lusso, V. (2005), Dinamiche e ostacoli della
comunicazione interpersonale. Erickson, Trento.
Masci, S. (2009), Giochi e role playing per la formazione
e la conduzione dei gruppi. Franco Angeli, Milano
Watzlawick, P. (1997), Istruzioni per rendersi infelici.
Feltrinelli, Milano.
Watzlawick, P., Beavin, J.H., Jackson, D.D. (1967),
Pragmatica della comunicazione umana. Astrolabio,
Roma.
Wittezaele, J.J. (2004), Luomo in relazione. Ponte alle
grazie, Milano.

Anh
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