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Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione!
Secondo l’articolo noi ci formuliamo un’opinione su un’altra persona in base alle sue parole. V F
Spiega cos’è il linguaggio non verbale. (gesti, modo di vestire, sorrisi, strata di mano, etc)
Leggi la seconda parte del testo e fai le attivitá
Cosa fare allora? Proviamo ad individuare una serie di attenzioni che potremmo avere per “pilotare” la nostra
comunicazione non verbale. In pratica, con un po’ di controllo sul nostro linguaggio del corpo, le possibilità di
fare una prima impressione positiva aumentano in modo esponenziale.
L’importanza di tutto ciò è evidente. Un colloquio di lavoro, l’incontro con un possibile cliente, la nostra
attività di seduzione e corteggiamento verso la persona che ci attrae e che vorremmo conquistare…
Quindi ecco un breve manuale della comunicazione non verbale e del linguaggio del corpo per una prima
impressione efficace.
1. Ciò che colpisce all’istante è lo sguardo e il sorriso. Un volto sorridente, aperto e solare è positivo. Evitare
la fronte corrucciata e le labbra serrate. Lo sguardo che piace è quello dato da occhi che si soffermano nei
tuoi per il tempo che ci vuole a scoprirne il colore.
2. L’aspetto generale, la cura del corpo, dei capelli, del trucco, della barba, dell’abbigliamento. Se arrivano
segnali di trascuratezza, il messaggio è di scarsa igiene, non piace.
3. La postura: allungare la colonna vertebrale, posizione eretta, testa alta, movimenti morbidi, gestualità aperta,
niente braccia e gambe incrociate. Apertura ad accogliere.
4. Stretta di mano: questo è un momento delicato, c’è un contatto con l’estraneo! Da evitare la stretta
“tritaossa” o il “pesce morto” o addirittura a “shaker” con entrambe le mani. La stretta di mano deve
risultare aperta, decisa, amichevole.
5. E visto che contemporaneamente interviene anche la voce con la presentazione, facciamo attenzione
al nome, memorizziamolo. Non c’è niente di più bello che sentirsi chiamare per nome. E il nostro nome
l’abbiamo comunicato bene? Evitiamo di dirlo sovrapponendolo all’altro. Prima “ascoltiamo” il suo, poi
scandiamo il nostro.
Il giudizio viene formulato su questi elementi del linguaggio del corpo, che valutano la fiducia, la cordialità, la
simpatia, in sostanza ciò che ci piace condividere. Attenzione, è esattamente quello che gli altri ricercano in
te!
Adesso datti da fare a corteggiare l’uomo o la donna dei tuoi sogni, a cercare il giusto approccio con il
potenziale cliente nelle tecniche di vendita, ad affrontare un colloquio di lavoro avendo molte possibilità in
più… se applichi le semplici regole che hai letto, le tue possibilità di successo aumenteranno senza alcun
dubbio.
Una curiosità interessante sulla prima impressione: sai quanto impiega il nostro cervello per capire che una
persona ci piace? 150 millisecondi, cioè 15 centesimi di secondo… un fulmine! Sarà per questo che si parla di
colpo di fulmine? Infatti, nell’arte seduzione, il linguaggio del corpo femminile e maschile è quello che fa la
differenza!
Quindi quando il nostro cervello deve pensare razionalmente, cerchiamo dei segnali della comunicazione non
verbale altrui che ci rassicurino non solo sull’attrattività sessuale, ma anche sulla simpatia, l’intelligenza, la
credibilità.
E allora pensiamo sempre alla prima impressione, alla potenza del sorriso e a tutte le altre armi che
il linguaggio del corpo e la comunicazione non verbale ci mettono a disposizione per fare colpo sugli altri,
maschi o femmine è indifferente!
Spiega a parole tue cosa possiamo fare per dare una prima buona impressione.
Tenere un buon linguaggio corporale, l’aspetto fisico di vestiti, la barba, i capelli, il tono della voce per
parlare, la postura.
Leggi l’ultima parte del testo e fai le attivitá di comprensione
Clara: Sto con il mio fidanzato da 5 anni. Ci siamo conosciuti sul lavoro. La prima volta che l’ho visto
pensavo che fosse rigido, egocentrico e presuntuoso. In realtà era solo un modo di comportarsi al lavoro.
Poco a poco ci siamo conosciuti e ho capito che non era quello che sembrava!
Marco: Equivoci in pizzeria! Anni fa ho conosciuto una ragazza in una pizzeria…lei era la cameriera. Aveva
un’aria così dolce e mi sorrideva sempre. Ho pensato che le piacessi e che stesse cercando di mandarmi dei
segnali e così alla fine le ho chiesto il numero…macchè, era solo gentile per le mance!
Anita: Conosco la mia migliore amica ai tempi del liceo…e ora ho 35 anni! All’inizio mi detestava: pensava
che io fossi una vipera, maleducata e antipatica. In realtà poi ha capito che sono semplicemente timida e
introversa. L’apparenza decisamente inganna!!
All’inizio, cosa pensava Clara del suo fidanzato? Lei pensava che lui fosse rigido, egocentrico e presuntuoso.
Cosa ha pensato Marco della cameriera? Marco ha pensato che la camarera fosse dolce e che gli sorridesse li
sorrideva sempre.
All’inizio cosa pensava la migliore amica di Anita? La migliore amica di Anita pensava che fosse vipera,
maleducata e antipatica.
Parla con un compagno e racconta di quando hai avuto una prima impressione non
corretta. Usa l’espressione pensavo che/ho pensato che...