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LA FAME NEL MONDO

La fame continua ad essere un problema in tutto il mondo. Secondo


l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite,
"850 milioni di persone nel mondo erano denutrite fra il 1999 e il 2005 "
ed il numero è in continuo aumento.
Nell'anno 2000 tutte le nazioni del mondo nel quadro delle Nazioni Unite
(2000-Obiettivi del Millennio) si sono impegnate a ridurre la povertà della
metà entro l'anno 2015. Ma in effetti il difficile obiettivo non è stato
raggiunto; anzi, la fame nel mondo al 2017 è aumentata dopo un secolo ,
soprattutto in alcune regioni africane

L'equilibrio tra la produzione di alimenti e il loro consumo ha sempre


costituito uno degli obiettivi più ardui delle società umane. Ragioni
plurime hanno congiurato, nel corso della storia, per rendere le
disponibilità inferiori al fabbisogno. A chi la osservi dal punto di vista
della disponibilità di cibo la storia umana è una lunga serie di carestie
interrotte da rari periodi di prosperità. Tra le ragioni delle carestie un ruolo
peculiare svolge la guerra, siccome i popoli in guerra hanno sempre
cercato di distruggere, reciprocamente, le messi dei nemici, e la guerra è
stata indissolubilmente legata, per millenni, alla carestia.
Cause di carestie erano anche gli eventi climatici e i parassiti dei vegetali.
Gli storici del clima hanno provato le conseguenze catastrofiche, sui
raccolti, di lunghi periodi freddi, le piccole glaciazioni. Le cronache del
passato sono ricolme, peraltro, di notizie sulla distruzione totale dei
raccolti a causa di insetti, cavallette, coccinelle, coleotteri (ad esempio la
dorifora), e a causa di infezioni di alcuni microrganismi, le "crittogame",
causa di grandi carestie, che si sono potute controllare solo dopo la
diffusione degli insetticidi e degli anticrittogamici di sintesi, anche se le
relative problematiche hanno aperto questioni molto complesse. Le
cronache italiane del Settecento ci propongono il quadro più inquietante
della più grave carestia del secolo, quella che si protrasse tra il 1765 e il
1766, causata da giornate fredde e umide all'inizio dell'estate, che crearono
le condizioni ideali per il pullulare della ruggine del frumento, uno dei
funghi microscopi più dannosi, che i contadini dell'epoca non poterono
combattere con alcun formulato antiparassitario. Come conseguenza ci
furono decine di migliaia di morti.

Oggi gli equilibri alimentari del Pianeta sono assicurati da 2 miliardi di


tonnellate di cereali, che, sommati alle altre derrate chiave, gli oli, gli
zuccheri, la carne e i latticini, assicurano una razione media, per ogni
abitante della terra, di 2.700 Kcal, astrattamente adeguata ai bisogni
biologici. Si deve dire astrattamente siccome la media non corrisponde,
palesemente, ai valori che la compongono. Nei paesi occidentali sono
comuni diete che sfiorano le 5.000 Kcal, che salirebbero a 10.000 se si
computassero le calorie fornite agli animali per produrre carne e latticini,
mentre 800 milioni di uomini vivono al di sotto delle 2.000 Kcal,
confrontandosi, quindi, con la fame e le malattie che ne derivano, e gran
parte dell'Asia non supera le 2.300, dimostrando l'esistenza di vastissimi
bisogni non soddisfatti.

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