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ioli
:are
l.e Lo sviluppo cognitivo
ln che modo il bambino arriva a comprendere il mondo che lo circonda? Quali idee o ipotesi
formula? A quale logica ricorre e come questa cambia in funzione dell'età? Le domande-
chiave alle quali chi studia lo sviluppo cognitivo cerca di rispondere sono due: 1) quali
cambiamenti si verificano ne! funzionamento cognitivo man mano che il bambino cresce?
2) Qua!ifattori sono responsabili ditali cambiamenti? ln questo capitolo esamineremo
le principali teorie dello sviluppo cognitivo, a cominciare da quella elaborata da Jean
Piaget, che è !a più nota e influente, per poi passare alle spiegazioni proposte da studiosi
come Jerome Bruner e Lèv S. Vygotskij. Verranno anche trattate due teorie più recenti
che affrontano aspetti importantidello sviluppo cognitivo: la teoria dell'elaborazione
dell'informazione e la teoria della mente.lnfine dedicheremo la nostra attenzione alla
misurazione dell'intelligenza in età evolutiva e ai test di intelligenza.
proprie conoscenze. In tal modo Piaget respinge sia I'ipotesi innatista e accom(
(rappresentata all'epoca dalla teoria delia Gestalt) sia f ipotesí ambien- di adattt
talista (rappresentata dal comportamentismo). A suo parere le strutture di adattr
cognitive non hanno un'origine esclusivamente interna, e d'altro canto autoregc
le pressioni esterne non sono esse stesse causa di sviluppo, ma díventano moment
G1i assunti-base della efficaci nella misura in cui vengono incorporate dall'organismo, Piaget In alcunr
teoria di Piaget propone una teoria otganismica, i cui assunti di base sono: in altre a
a) 1o sviluppo è comprensibile alf interno della storia evolutiva delle cizio di s
specie, di cui 1'organizzazione biologica e psicologica dell'uomo costi- simílator
tuisce 1'apice; vengono
ó) l'organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi con I'am- porta all
bientel e 1'equili
c) 1o sviluppo consiste nella trasformazione di strutture che non sono di funzir
innate, ma si costruiscono grazie all'attività dell'índividuo [cfr. Levorato
1999).
Strutture variabili e fun- Se confrontiamo f intelligenza del bambino con quella dell'adulto, è fa-
zioni invariantí 1.3. Gli
cile constatare che sono caratterizzate da strutture assai diverse. tuttavia
le modalità di funzionamento della víta mentale rimangono le stesse.
In questa compresenza di strutture variabili e di funzioni invarianti
Lo svilr-
governa
Piaget trova la soluzione al problema della continuità, non soltanto ffa
ma anct
le diverse forme di intelligenza (ad esempio, tra schemi sensomotori
e operazioni logiche) ma anche tra f intelligenza e l'organizzazione modific
stadi di
biologica: 1o stesso stadio finale del pensiero logico (cfr. cap. 8) deve
quindi poter essere spiegato e compreso a partire dalla organizzazione Ciascun
zione ps
bíologica che troviamo all'ínizio dello sviluppo.
I1 passa
può r,ar
diverso
L"2. Lo sviluppo come adattamento: assimilazione forma e
e accomodamento la realtà
di pens
Lo sviluppo mentale è guidato dallo stesso principio che regola l'evo- Le acqu
luzione biologica degli organismi viventi, secondo il quale le strutture SUCCESS
Ito. è fa-
1.3. Gli stadi di sviluPPo
ruttavia
- stesse. in quanto
varianti Lo sviluppo cognitivo è un processo.non solo continuo'
g""à..ra a"[e Tunzioni invaiianti dell'adattamento e de1l'equilibrio,
:anto tfa
ma anche discontinuo, in quanto co1 crescere
dell'età si verificano delle
omotori contrassegnare verl e pfoprl
modificazíoni strutturalicosì rilevanti da
:zaztone
stddi di suiluPPo.
8t deve La concezione stadiale
uazione óiur.uno stadro di sviluppo prevede una particolare formadiorganizza- di Piaget
della realtà.'
zione psicologica, con pràprie conoscenze e interpretazioni
Il passaggio àu r,no ,ludà d successivo può essere graduale' e 1'età
da un bambino all'altro, ma ogni stadio è
qualirativamente
;";;;;" presenta
àiu.rro dal precedente ed è internamente coerente' owero
forma e regole proprie' Così un bambíno di I anni
pensa e comprende
anni, ed entrambi hanno un modo
1a realtà in"-odo diu.rro da uno <li 8
di pensare diverso rispetto a un adolescente'
allo stadio Continuità e disconti-
rla 1'evo- i. u.q,llririoni di uno stadio non si perdono con il passaggio(integrdzione nuità nello sviluPPo.co-
itrutture successivo, ma vengono integrate in strutture più ertoiute gnitivo
ia medesíma in tutti gli individui;
bisogni. etriitnir"'tra stadi. Lu ,.q.]""'u è-
dio sensomotorio sposta del bambino piccolo alla realtà è di tipo sensoriale e motorio; ancofa in
ó) il bambino reagisce al presente immediato, non fa progetti e non si condotte
propone scopi; c) il bambino non ha una rapptesentazione interna degli permanef
oggetti, non possiede immagini mentali né parole che possono essere egli può s
manipoiate mentalmente. Queste rappresentazioni interne compaiono quando è
verso i 18 mesi e segnano la fine del periodo sensomotorio. cadere iI
Líntelligenza sensomotoria si sviluppa attraverso sei sottostadi, presen- pando la
tati qui di seguito nelle loro caratteristiche essenzialí. di questo
Lesercizio dei riflessi ne1
primo stadicr Il primo stodio. l'esercizio dei riflessi (0-1 nese). Anche se i riflessi (ad della prer
esempio, quel1i di suzíone e prensione) sono reazioni innate, il neonato li di portart
Lo svtruPPo coctrltttvo 93
La capacità di scoprire
l,oggetto. ll <<s
Il quintct stadío: le reazìoni circolat i terziaríe e Ia scoperta di àìzzi
mezzi nuovi e I'interesse nuoui
per la novità
mediante sperimentazione aftíua (12-1g mesì). Se finàra
del bambino erano essenzialmente <conservatoril>, re
condotte
i .orrlpo.ìu-.nri
cler
*lli rir
<<(
quinto stadio rappresentano per la prima vorta una ricerca *l
;:l
m
delra novità:
;i'
nuovi schemi vengono costruiti e applicati a una varietà
di srtuazioni. "DI
La scoperta di schemi nuovi awiene peî mezzo deile reazioni Xr
,t
circorari tii
o€
terziarie: quando trova un risultato interessante il bambino
non ro ,iplt. ;;r se
più sempiicemente (come accadeva nelle reazioni primarie .,1ì
t$ la
e secon,larie) ra
ma 1o varia e io modifica al fine di studiarne la naiura. :r;
Si
proprie esperienze per uedere, caîatferizzatedall'interesse".,"
ai
"".. " ilve
per la novità. Cr
liì
Questi comportamenti di sperimentazione attiva portano ullu r.op.rru r{l uI
di mezzi nuovi. Piaget ha individuaro tre condotte tipiche
di qu"*à rru-
;ll sc
dío: si tratta delle condott e del supporto (awicinare un oggetto It
tc
lontano
attirando a sé il supporro su cui è poggiato), derla corclicJra (usare 1ìl rn
una
cordicella come prolungamento delltoggetto per entrarne in possesso) *tf ,îi
e del bdstone, utllizzato come uno strumento per raggiungeie oggetti lii st2
collocati fuori del campo di prensione del bambino.-.- lllll ne
La ricerca dell'oggetto Nella ricerca dell'oggetto scomparso ir bambíno h4
è in grado di seguire gii
scomparso quando gli spostamenti t.
da un nascondiglio aJì'aitro, e di cercarlo diero I'uìtimo, ol
spostamenri sono visibili a
condizione che abbia visto la sequenza; non è capace però di
ricostruire 1l de
spostamenti invísibili che non ha percepiLo. Se nascondian,o
dentro una scatola che facciamo poi rprìi.. sotto una coperta
I'ogg.rro !e,.,
iiii
ill
tirandola
fuori vuota, ii bambino di 1 anno non ,i"r.. u .ompr.nd...
.h. I,ogg.i; iri
,tr,
è rimasto sotto la coperta. Lo cercherà p..tunto nella scatola il
o-iellu ne
nostra nano ma non avrà i'idea di sollevare la coperta. or,
Il sesto sttrdio. l'inuenzione di mezzi nuoui medianie combinazione men- :t
tale (18-24 mesi) . rn una situazione nuova ir bambino non procede lilrqi
più
Lo svrLUPPo cocNlrlvo 95
ijone men-
rrocede più
96 Cnproro4
stadio prr
slzlonare questa immagine mentale nei volta impegnarsi nel gioco del nascondere ora in gre
diversi luoghi in cui può essere situaro. Ii 1'oggetto all'adulto. tano altre
bambino che ha completato l'acquisizione
sono l'im
deila permanenza dell'oggetto può a sua Fonte: Piaget 11937).
Nelf imit
tempo d,
conserva
La capacità di inventare per tentativi o per prove ed errori ma per invenzione, compiendo un
mezzi nuovi mediante mentale ,
rempo dopo (ore o giorni) che l'ha pèrcepito; cíò sígnífica.h. hu imitareinmododifferito'
giocare a far finta e usare
conservato .rnu ,uppr.r" nturion" int"rnu àel modello. I- immagine ii linguaggio
lo un mentale è la forma attraverso cuí la realtà - oggettí, persone, eventi
o copia interna
r del- - viene rappresentata mentalmente; è una riproduzione
o. Le delia realtà.
parsa Nel gioco simbolico íl bambino tratta un oggetto come se fosse qualcosa
na di di diverso, ad esempio una scopa può diventare un cavallino o un treno'
o dei perché ci sia <finzióne>> vera e propria íl bambino, secondo Piaget, deve
I rea- applicare i suoí schemi di aziòne a oggetti inadeguati, cíoè diversi da
ma di q".tti u cui li applica abitualmente, oppure deve attribuire a un oggetto
qualítà diverse da quelle effettive. Ad esempío, Piaget osserva e annota
menti aìcuni episodi in cuí la figlía Jacqueline fa finta di dormire usando un
10 un p"rro iistoffa, í1 co[o Ji un cappotto e persino la coda di un asino
. non io-" guurr.iale; oppure finge di tenere un guanciale quando non ha
:tro il n.,lla ii mano. In ultr. o..uri,"t i il bambino può fingere che il bicchiere
to. In vuoto contenga del latte e 1o offre da bere alla hambola'
persone o situa-
nente Quando udop"tu il linguaggio per ríferirsi a oggetti,
r: per zìoni assenti, il bambino -irtru dí saper utllizzarc schemi vetbali per
ivano designare una realtà che si rappresenta mentalmente'
CoÀportu-"nti così diversi -ìmitazione, gioco e linguaggio - hanno Legocentrismo. tra 2
intellet-
t così in comune il fatto che sí riferiscono tutti a una realtà non p.rcepita intuale dei bambino
e (r anni
razio, quel momento iu .uo.uno. tili-it" príncipale di questi primi schemi
"
rte in mentali è di essere isolati, dí essere cioè pensati uno alla volta. Questo
límite ínfluen zal'attivttà cognitiva e i1 modo di concepire la realtà-'
pazío ge-
a) trr
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- r'r'n''-:::;":it't bi
,.,r.-,r r. ,,-t,t'*:l SC
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Si cbiede al banbino di scegliere cla una serie di fotogralìe del
1a
panoràmà quella che corrisponde a una prospettiva díversa
dalla proptía. Bambini di età hferiore a 8 anni non sono capaci
di immagínare quale potrebbe essere la prospettiva di un'altra qu
persona.
C.
qr
la foto che rappresenta queilo che egli stesso vede, e ciò prova il suo tf,
egocentrismo. Verso i 6-7 anni emerge un'iniziale consapevolezza che A
i punti di vista variano, ma soltanto a 9- 10 anni compale la capacità di m(
scegliere la fígura appropriata (cfr. fig. 4.1). Pi
Ilbambino pensa in In questo stadio le azioni mentali sono rigide e irteversibili. Ii pensiero co
modo intuitivo o pre- può andare al di ià dei datí attuali perché ricostruisce \e azioni passate dr-
logico e antícipa le conseguenze di azioni non ancora coml'riute, ma a causa un
clellaireversíbilità ciascuna rappresentazione mentale rimane isolata e OS
anticipano e pfepafano
Trar4 ei 6 anni alcune importanti acquisizioni
il bambino riconosce che gli og-
1o stadio successivo. m ftito lt'ogo
identità' nonostante subiscano
gefii e le persone .otr.,i'uto la prJpria
I'aspetto'. Ad e.semPio',il
trasformazioni che t" p;;"' -àdifitut"
numero di gettoni non cambia se li awiciniamo o lt drstanztamo nelrcr
"g"i"p.t-i"n" in quanto
riìàiir" reversibilità segna la genesi del pensieroÚalogico In pratica'
p".-"t" f, coordinazione"dei dùrsi punti divista loro' delle azioni
il bambino ora capisce th" delle proprietà fondamentali
"tuo rovesciate, in senso sia fisico che mentale,
;;#;r;;;; essere disfatte
alla situazioneinizrale'
e che successivamente si potrà tornare
in un unico
X.lp..f"a" p."."d.,tt. il bambino non riusciva a combínare di come
percezione immediata
i dati Je[a sia il ricordo
sia
"ii"'."t"f.
la realtà si presentava p'i'nu di subíre
una certa trasformazione' Dopo
recipienti uguali, A e B, contenevano la.stessa
-.r .""tti "to .h" d.r"aopo del liquido di B in
q"t"ri i al [quido, " -t' u"i.-'tito a] travaso
A e C contenessero la stessa
C, più alto e più strett;, egli negava che
e che si sarebbe potuto
quantità. Riconosceva.úti'utq'iu erala stessa
ma quando confrontava
prova il suo travasada nuovamente nei bittÉit'" originario'
qttt'ìi gi"di'i con la percezione del
rolezza che ;;ilt; i;.upu." aitoo'ai"ut"
r capacità di momento (cft. fig.4.2)' Il bambino è capa.ce di
piaget ha rcalizzafo^ir.. .rp.rl"nze simili.o compiti di conservazione,
risolvere'í compiti di
prima fase vengono presentate
i. Il pensiero costruiti tutti allo stesso m;do. In una conservazrone
le consideri t-t!udi' In seguito
doni passate due entità e ci si assic",ir"a .f-t" if U"-Uinà
una delle drr" trasformazione mentre il bambino
. ma a causa "1i"" "nu
",-ttite una
osserva (ad esempio, pallina di plastilina viene trasformata in una
rane isolata e
le due cose riman-
'o). ,ri*.i^j. Quindi si thiedÉ al bambino di valutare senon cambia dopo la
:ostruire una t;;;;^ù (ud o"-fif1u q"ut'la'liplastilina
compiti Piaget
lare farà una ir^r"r-uri"n. au puillnu in salsiccia). Grazie a questi e del numero
del volume
valutando la ha studiato la conservazione della sostanza'
(cfr. fig. 4.2) ma^n.h. dtllu \unghezza'della superficie e del peso'
uà capace di
r questo caso
) Lo stadio operatorio formale
(dail2anni in poi)' I1 pensiero opefa- Le operazioni formali
a fra termini. consentono ii ragíona
perché to""nt" di corlpiere
negherà che torio formale è di tipo ipotetico-deduttivo mcnto iPotetico-dedut-
logíche su premesse puramente ipo,.ti.tt" di'ituuui"til
Lil medesimo operazioní " i ".."
conseguenze È ipotetico perché' una volta' individuatí
ici rrsivi piut-
"pptpti"ì"'
toinuold in un fenomeno' li varia in modo
sistematico
po,.n"riuf tu,,o,i
100 Cnprolo4
1. Si mostrano al bambino duc palline identiche di plastilina e gli si chiede; <Queste due palline sono
uguali?>.
. ,''-.
,-
f,L, (,. r
2. Una de1le palline di plastilina viene allungata in salciccia. Si chiede a1 bambino: <<In questa salsiccia
c'è ancora tanta plastilina qlranta ce n'è nella pallina?>
'\--'-'_: .'-j-\
_l\. '_ / -___'
a
n) b)
l.
Si mostra al bambino un recipiente basso e largo a) contencnte del latte e gli si chiede di vcrslre
il latte da un boccale in un secondo recipiente di fotma identica E) finché c'è la medesima cÌuantità
di latte nel primo recipiente. 11 bambino ticonosce cbe Ia quantità di latte è identica nei due L
I
recipienti
d-)
tant(
a) b) l:- I ..)
poss
'-J rove
Si mostra al bambino un recipiente alto e stretto e gli si chiede di vcrsare in esso il contenuto di
non
uno dei due recipienti origirari. Poi gli si chiede: <C'è tanto latte in c) quanto ce n'è in a)?>.
vista
(l( )x,rPru( ) l Conse n zrzíone clel numcro Leo
AOO C CC met(
dip
800 0 OC veni
ferer
1. Si mostrano al bambino dei gettoni disposti in due file identiche (A e B). Il banbiro riconosce fig.
che le clue file hanno lo stesso numero di gettoni.
A00 0 0 0
spin
faga
B 00000 dell,
dete
I gettoni della fila B l,engono avvicinati e si chiede a1 bambino: <<Vi è ancora 1o stesso numero di Las
gettoni nelle due fi1e2>.
sullr
(cor
Íig, 4,2. Tipici compiti pÌage- perverificare quali causino quel fenomeno. Inoltre consente di compiere [utli
tiani di conservazione.
induzioni e deduzioni, e cioè stabilire le appropriate relazioni logiche dive
trl-fatti e regole generali. 11 pensiero operatorio formale opera su un unt
piano puramente astratto e non ha bisogno di supporti materiali,
Dal reale a1 possibile TI ngazzo in questa fase deve imparare a estendere le sue capacità di
ra€Jíonamento alle situazioni che non ha conosciuto o vissuto in prima
persona o che non è in grado di osservare e manipolare direttamente.
Deve comínciare a pensare in termini di eventi possibili, e non sol-
Lo svrLuPPo cocNlrlvo 101
H
del penooru'
fairori derermina la lrequenza di osctuaztone
./l-l--
|
/- ,/l
\tl''-.-/-i
r'- I "/--l
pensa che l'unico fattore
Nello stadio preoperatorio il bambino tipicamente
imporrrnte sia la forza 6lqlì2 'spinta "
prova ad analizzarc i diversi
Nello stadio operatorio concreto i1 bambino
iìi,-f, À" f. f; a caso piuttosto che in maniera sistematica'
verifica ogni fattore in maniera
Nel1o staclio operatorio formale 1'adolescente
.istematica. Eqli formula ;ptt"< t'-q'ale sia il fatrore dererminante c la
""
proia finche rutre le possibilità sono srale rndagale'
nrl." rU^
mondi all'<<ideale>>' ai
tanto di fatti reali; ciò gli consentirà di
pensare
operatorio-fo rmale rcalizzaun
;;rrtbù,;;;"r"ti, a r"L'o' I1 pensiero della realtà: quest'ultima
rovesciamento di prospettiva nàla concezione
;;;;;t.nta;iù L fon,. dei propri atti.dí.conoscenza' ma viene
;;" ;àÀ" una d;[e manifestazioni del possibile' di risolvere una serie La soluzione del comPito
;;p;;;;i iormali consentono all'adolescente ricerca sistematica e del pendolo
rli oroblemi piuttosto complessí attraverso una
di questi compiti airagazzi
;"|Jil;il o"tttuiri soùzioni' In uno
oggetti di.peso dif-
venivano date delie -ti. Ji J*ttsahnghezzae
att^ccaríalle corde, creavano un
pendoio oscillante (cfr'
i".""i. .f..,
fU. q.ll.Veniva poi -o't'uto Ío'o
tott
dare inízio all'oscillazione
spingendo il peso .o" io"u diversa e
tenendolo a diverse altezze' I
quali dei fattori (lunghezza
ngazzidovevano comfrendere q"uJ".,o
o altezza della stessa)
a""U^i""., p.ro d"ll'ofgt*, fo'à dtilu 'pintu pendolo.
;;;;# r"p.ri"aJ,l, iio! iu d*^tu dí una osciliazione del
della corda influisce
soluzione corfetta i .h" ,ol,un,o la lunghezza
"J;d";;,^
La
gli adolescenti
dell'oscillazione' Naturalmente non tutti
arrivano a1la soluzione giusta'
(come, del resto, non tutti gli adulti)
del problema sarà sicuramente
di compiere tuttavia il ioro approccio alla soluzione
così come da quello di
ioni logiche cliverso da quello di un bambino preoperatorio'
(cfr. fig. 4'])'
rpera su un U"-Unà ne[a fase de1le operazioni concfete
",
rteriali.
capacità dí
rto in prima
irettamente.
. e non sol-
102 Cnprroro4
2" CRITICHEATTATEORIA
DI PIAGET
Presenreremo quí Ìe critiche
più ímportanti sotevate
"""' nei confronti della
1r compiti praseriani
comprrl piageriani
sono
troppodifTicíli? lil:Ili,i,:*l î:::t:ili,:Ta.ài;;
Diversi studiosi
rft nry'u^, liii;;;
r
rrr"menraro ir disegno che
*rf*i*tril;'piug*unt *"a. ijiii.,re fornire.irp;;;;;;.;,..
c.om q i
io, opp u re r?::: ;',:
che della uira quoridian,
[,î:: f Í, *:: *f
,lgi"*il;;;,.io":,. míglioric ín* n:...H:tl
capacirà di ragionamenro senerale le
del Ur,nUr" ,;lrf rr""
a quelle valutare da piaget. uiJr"i;;;:,;jl:r,"
I-analisi
dei compiti piigetiani ha
consenriro di definire in
ciso ie abilità richieste; mo,o ore_
in purti.oiur. i^..a.Ur;
compito e il tipo di consegna di presentazion. d"l
verbare sen/ono a capire
iJ bambino arrribuisca quare sígniricaro
rr"p-t
t.rl,'vtoali.nnao aspe*i criteriari
compito' numerosi esperìmentí dei
rru"no .iì.nuro dsposte
bambini che avevano i.llr" corretre ,a
"jl" or"i. p,.*",,rnc sranclard lper una
,,ll:i?',:,,#x'.îil:,J:+i.'-.ff ;'Í-Ì'U'i::ri:i:ry;*,.i..,,",',,*ne>rriage*rovava
esperienza q;;d,;;r"""
che i bambini di B anni p.. r" pt,;]rriir.."..
E possibile tuffavia che 1. Due pare
re roro risposre .go."ntrì.h"
vtene presenrr,o. pir,_r^.,lll
,à;;;;**'ar modo in cui ii compito 2. Un pupa;
che alJ.incapaciradr concepire
dr vrsra. A quesra conclusio.ne tJiversi punri AeB.n-
nuovo compiro sperimenrar..
giunge Marri" Ur*trJr,ìr;;;;,J"l" l. Sidàali
.he
zlotto> (cfr' fig. 4.4). Due pu..tl
Jhiur.r.ro ,,ir ,ur,urr'J'J iì"ì, moclello:
dtfori. u ..o.. su un ravolo creano
4.sertori: A, B, C e D. Due polrr.ìiì"."..rr" .1. Si
ripete:
di votra in vorta in posizioni
sertore che essi non possono
a*.,,";#rT;:TXî".;J:|:,..T; collocati:
di colloc.:
rndrcano corretramenle
u.d..". er.rr.i".uini di età prescorare poliziotri.
ir ;n *i-ii-rrguzzo dcve nascondersi
.settore
per non essere visto dai poliziotti, 5. Il 90?a a-
q.,indi ,unì pupazzo -
di vist a dei .J ue pol;riortt.
euesro
Piaget. roprur,rr,o oercheìu
.;; r,;;
]:u' j
:ffil,:,X.j il::
,;rrJon". ir.|,rr,* e ha senso
bambíno. inolrre srimola per il
r, ,rl _rl*;;rl;;,. e ro moriva. Invece il
quando gli esp
<compito delle tre montagne> caso dunque. c
è astrattí ior.nro prl.ologico,
cioe in alcun conto sli inl_ressi, non tiene
f. _""""rari e le esperienze o l'esperienza
del bambjno di qu.in eràltbidcnl. tipiche La píù impon,
rraruralmente ricerche come dibattito ngue
questa dimostrano che
ciiitanti possono anticipare condizioni fa_
h ;.;;;r;;;; una struttura (
che t' egoce't'ir.o . il ragionaÀ en t",r,"u,rÍliji? ;:"illfi?T.l duali cambian
le strutture so:
lf.::l:no."""eonoscenze
iil:iH,:^"::ii:J:";..,uare der ruoro che ra conoscenza sono considel,:
der compíto ha sut'esecuzione specírica
concezione di
lene chi rlg7gl
deÌ cornp;;"
ha ciimosrraro
;;" Ad esempio, Miche_
una prestazio;t,
.h. gro.urJ Ji ,.u..hi molto
ricordano le posizioni d.ll. esperti
p.dini;l;; la stessa forma
ve m en r e . u.. r rn,r, get, dovremmo
re risper ro,
'oce "n *,".r,iii"o ;ì:rTr:' :"" :;: la stessa logica
LosvrLuppocoenrtvo 103
nti della
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:etre da 'J,-"=I
)
)er una
Banrbino
trova\ra
1. Due pareti disposte a croce su un tavolo creano quattro settori.
ria che
ompito 2. Un pupazzo <<poliziotto>> è collocato sul modello in modo da vedere i settori
A e B,na non i settori C e D perché coperti dalla parete.
;i punti
rdo un l. Si dà al bambino un pupazzo <<tagazzo>> e gli si chiede di collocarlo sul
il poli- modello in modo che il poliziono non possa vederlo.
cTeano 4. Si ripete il compito varie volte usando due pnpazzi-poliziotto che vengono
locano collocati in diverse posizioni sul modello. Ogni volta si chiede al bamtino
di collocare il suo pupazzo <<tagazzo', in modo che non venga visto dai
sia un
poliziotti.
;colare
,ndersi 5. 1190% dei bambini in età prescolare è capace di collocare corretramenre il
pup^zzo <<ra,gazzo>> in modà che nessun poliziotto lo possa vedere.
punro
ello di
p€r il quando gli esperti sono bambini e i principianri sono adulti. In quesro
rece il caso dunque, ciò che dawero conta non è l'età quanto piuttosto l'abilità
r dene o l'esperienza nel campo specifico.
ipiche La più importante questione teorica sulla quale si è aperto un intenso l-lesisrenza degli stadi
dibattito riguarda l'esístenza o meno degli stadi. Lo stadio sottende
rni tì- una struttura cognitiva coerente e, anche se Piaget ammette che gra-
egano duali cambiamenti quantirativi si verifichino alf inrerno di uno stadio,
ici dei le strutture sottostanti alfunzionamento cognitivo di ciascuno stadio
sono considerate sempre come totalità. Per mettere alla prova questa
riticr concezione di stadio, il test più diretto è verificare se il bambino ha
fiche una prestazione costante neil'eseguire i diversi compiti che richiedono
spenl la stessa forma di logica, owero lo stesso stadio. Se avesse ragione Pia-
o piu get, dovremmo trovare che il bambino dello stadio operatorio applica
mche lastessa logica a una varietà di problemi, dovremmo cioè verificare
104 CnptroLo 4
perturbazione cognitiva,capace
o;;;;;;iiip",.s che essa induca uia bambino e l'n
,ìi rr.r.-"i" .icerca di Nella sua brer-e
zcztone menrale una organiz_
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bambino venga esposto non a una soluzione più avanzata della pro-
pria, ma semplicemente a una soluzione diversa con la quale si può
confronrare. Anche il1ivello iniztaTe di abílità individuale è un fattore
importante; infattí solo i bambini che hanno raggiunto una certa com-
prensione dei principi implicati nella soluzione corretta del compito,
possono beneficiare dell'ínterazíone coni coetanei.
Altri ricercatori hanno - ad esempio un gíoco
ut1\ízzalo compiti diversi
dí seriazione noto come ia <torre di Hanoil> lGlachan e Líght 1982]
Lèv Semènoviè Vygotskij (1896 I%4) è stato uno studioso praticamente La scuola storico-cultu-
rale sovietica
sconoscíuto in Occidente fino a\1962, quando fu pubblícata la tradu-
zione inglese diPensiero e linguaggio,seguita nel 1966 daII'edizione ita-
liana. Vygomkij è considerato il fondatore della scuola storico-culturale e
svolse le sue ricerche nell'Istituto di Psicologia di Mosca interessandosi
:t a due temi príncipali: lo sviluppo delle funzioni psichiche superiori nel
li bambino e f influenza delle variabili culturali sui processi cognitivi.
A Nella sua breve ma intensa attività scientifica Vygotskii si dedicò anche
,- a ricerche psícopedagogiche sul ritardo mentale.
u Vygotskij [1978] ritiene che 1o sviluppo storíco-culturale abbia prodotto Lo sviluppo come inte-
i'evoluzione dell'umanità attraverso í mediatori simbolici (ad esempio, riorizzazione di
ú forrne
crrlturali
li la língua scritta e parlata, il calcolo, il disegno), che consentono agli
n individui di entrare ín relazíone ra loro alf interno della stessa cultura e
la tra culture diverse. Lo sviiuppo ontogenetico consiste nell'appropriarsi
lo dei significati de1la cultura da parte delf individuo, e può essere descrítto
e- come un processo di interiorizzazione di attività che hanno favorito lo
;o sviluppo della vita sociale e la mediazione tra le persone. La principale
f- di queste attività è il linguaggio. La Zona di sviluppo
o. NeÍa prospettiva storico-culturale 1o sr'iluppo del bambíno dipende prossimale
iI in ampia misura dal contesto storíco e socioculturale in cui vive e da
106 CrProro4
segue dr
come viene messo in grado di padroneggiare gli strumenti della propría
di comt
cultura (linguaggi, tecníche e artefatti). In questo senso Vygotskij è
diventa
interessato non tanto a ciò che il bambino è capace di fare attuaimente
(capacità intraindividuale), ma piuttosto a quello che sarà capace di fare
il comp,
Vygotsk
in seguito a nuove esperíenze sociali e culturaii (processo interindivi-
ma 1o sr'
,tuulà). La Zonadi sviluppo prossimale (Zsp) definisc e Ia dístanza tra
U1l pfOcr
íl livello di sviluppo effettivo e il livello di sviluppo potenzíale, consente
lettive a
cioè di valutar.lu diff.r.n zatîa c1ò che il bambino è in grado di fare da
progres
solo e ciò che è in grado di fare con l'aiuro e il supporto di un individuo
esterior
più competente (adulto o coetaneo). In altri termini il bambino può
interior
.irolu"t", grazie alla guida di un esperto' problemi e compiti che non
funzion
sa ancora iirolv.re da solo ma che divenîeranno ben presto parte del1e
interior
sue abilità individuali.
La ragione di quesra sensibilità all'apprendimento di nuove abílità va
,rrrul.u anche nel disiivello tra comprensíone e produzione l\flood
4. LO
1gg0l. La nuova abilità o il nuovo compito devono essere comprensibilí
DIJET
al bambino, benché egli non li sappia ancora padroneggiare autono-
mamente. L adulto fornisce i1 supporto necessario affinché il bambino
Lo psi,
diventi capace di produrre abilità che è già in grado di comprendere. Se
teoria s
í1 bambinò dimostra di saper fare da solo quello che precedentemente
alla qu
era in grado di fare soltanto con la guida dell'adulto, ciò prova che I'abi-
piuttos
lità in questíone è srata <<interíorizzafo. Gli insegnanti e gli educatori
degii at
porront modulare il proprio intervento, differenziando la quantità di
viene t
,.rppo.to necessario in funzione della velocità di apprendimento degli
che 1o
alliwi. Infatti bambini con 1o stesso livello di sviluppo effettivo ma che 1
èoccu
dispongono di Zsl più o meno ampie, possono ricavare un vantaggío
nei latt
diverso dall'insegnamento.
formai
11 dibattito Nel delineare i rapporti tra pensiero e linguaggio vygotskij entrò in
ma Vygotskij
Brunel
e Piaget sui raPPorti tra aperta poiemica con Piaget il quale, nel libro II linguaggio e il pensierct
bino p
pensiero e linguaggío drlfonr;rtto lPiaget 1923al,aveva íllusrraro la sua teoria sui rappofti
può es
tra queste clue funzioni. Mentre secondo Piaget ne1le prime fasi di
sulf im
sviluppo i1 pensiero e il 1ínguaggio sono <<egocentrici)>, owelo non
Nella
ud,utiitialla realà e non comunicabili agli altri, Vygotskij formula un
vita, 1z
punto di vista diverso. I1 bambino è sin dalf inizío un protagonista
gioca
attívo nelle relazioni socialí e íl primo uso del linguaggio è di tipo
tazion
sociale e comunicativo. In seguito, accanto alla funzione sociale, i1
funzic
línguaggio comincia ad assoivere una funzione intrapsichíca, che si
fisicht
traiformerà gradualmente nel vero e proprio linguaggio interiore o
lingue
pensiero verbale. Prima di diventare interiore, il linguaggío attfavef_sa
La ra
.rnu fur. egocentrica: la funzione e Ia struttura sono gíà quelle del
linguaggio interiore, ma conserva una veste esteriore, è un parlare a Quest
magir
r. ir"rri. Nel corso del1'attivítà il bambino commenta verbalmente le
di der
proprie azioni; in seguito questo linguaggio diventa completamente
di cor
intiríorizrato, I1 linguaggio egocentrico, al pari del linguaggío inte-
comp
riore, è uno strumento del pensiero. Nel1a sua evoluzione il linguaggio
Lo svrruppo coolrnvo 107