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ATEROSCLEROSI
L’evoluzione del processo patologico parte dalla stria lipidica: Lesione precoce,
indolore, senza nessun significato clinico o sintomatologia che possa fare capire la
presenza di un processo in atto, dove l’arteria funziona normalmente. Il colesterolo
cattivo non è fondamentalmente portato da una dieta aberrante; è vero che la dieta
riesce a modificare i valori basali di un individuo, ma del 10/15 %. La soglia del
colesterolo cattivo, che non dovrebbe essere superata è di 200 mg x 200 ml, e una
dieta mal fatta potrebbe portare a valori di 220/230 ma, seguendo una dieta idonea,
si potrebbe tornare al valore soglia. Però, se si avesse un valore del colesterolo LDL
di 270, anche se si seguisse una dieta idonea, si scenderebbe del 10%, ma
comunque non abbastanza per ritornare al valore soglia.
MORFOLOGIA 2:
Andando avanti con il processo, l’ateroma cresce all’interno del nucleo in modo
significativo. Il vaso, essendo sempre tessuto avente bisogno di nutrirsi e composto
di cellule, attraverso l’angiogenesi richiamerà la generazione di nuovi vasi in quella
sede (azione di riparo). Nel momento in cui si crea una lesione ai tessuti, essi si
potrebbero riparare con una riparazione per prima intenzione o per seconda
intenzione; la riparazione di prima intenzione avviene quando è presente una
lesione netta , dato dal taglio accidentale di un coltello o taglio operatorio da bisturi;
si procede accostando i lembi, vengono aggiustati in modo tale da lasciare segni il
meno possibile. Se il tessuto viene perso, viene a crearsi un tessuto di granulazione,
nuovo ma pur sempre vitale che, in quanto tale ha bisogno di respirare e di nutrirsi.
Se così non fosse, si verrebbe a creare tessuti necrotici e ischemici.
COMPLICAZIONI:
Nella placca aterosclerotica ci sono dei vasi che, con una lesione, cominciano a
sanguinare(emorragia) e bisogna che si crei una coagulazione; quest’ultima porterà
ad un possibile sviluppo del trombo che, entrando in circolo, non riesce a passare
più attraverso un vaso, portando ischemia. Oppure il trombo può crescere al punto
tale da occludere un vaso ma, dato che avviene gradualmente, in linea di principio si
possono sviluppare dei circoli alternativi, che tendono a vicariare la mancanza di
rifornimento ematico in quel distretto. Anche nel caso dell’occlusione si arriva
all’ischemia.
La quarta complicazione è il possibile sviluppo di una necrosi all’interno della placca;
in questo caso verrà totalmente eliminata la struttura elastica del vaso, portando ad
aneurisma; è una dilatazione sacciforme del vaso. Questa dilatazione è anche
anaelastica perché il tessuto normale del vaso è stato sostituito dal tessuto fibrotico
(cicatriziale), che non ha la capacità di espandersi sulla base, dove si ha necessità. In
questo caso il soggetto è in continuo rischio di vita e, nel momento in cui
l’aneurisma si dovesse rompere, il soggetto sopravvive per non più di un minuto e
mezzo. Un esempio è l’aorta che si rompe; essa, quando si rompe, non da più di un e
mezzo di vita all’individuo. Nonostante il poco tempo a disposizione, nel momento
della rottura si dovrebbe intervenire con intervento che prevede il taglio del tubo
non elastico che, al cambio pressorio si spacca, e sostituirlo con un manicotto
sintetico.
FATTORI DI RISCHIO:
● Età; più si va avanti con l’età, e più la placca ha avuto modo di accrescersi.
● Sesso maschile; i maschi hanno un’età media di morte di 81 anni, invece le
femmine di 85 anni; questo è riferibile alla presenza di ormoni sessuali
femminili che, rispetto al testosterone maschile, ha una maggiore attività
antinfiammatoria. Non è un caso che, quando viene meno la quantità di
steroidi ed estrogeni a causa della menopausa, i soggetti anziani di sesso
femminile incominciano ad avvertire dolori alle articolazioni; e non è un caso
che gli inibitori delle aromatasi che vengono usati per bloccare il pathways di
generazione degli estrogeni, nei tumori mammari, che risultano in dolori
articolari e mialgie.
● Familiarità; referto genetico alla base dell’ipercolesterolemia familiare.
● Difetti genetici
MODIFICABILI (MAGGIORI):
● Obesità;
● Attività fisica
● Stress
● Alcohol
LA FEBBRE:
L’INPUT è tutto ciò che viene dall’esterno ed è capace di generare energia: appetito,
sazietà, fattori sociali e psicologici; tutto questo converge nella dieta, ovvero quello
di cui l’organismo si nutre per avere l’energia necessaria per sostenere le attività
vitali e lavoro.
Conduzione; processo che avviene quando vi è un contatto fisico tra due corpi, dove
il corpo a più alta temperatura cederà calore al corpo con più bassa temperatura.
DEFINIZIONE DI FEBBRE:
1) Insorgenza (brivido);
2) Fastigio (la temperatura si mantiene tale per un certo tempo);
3) Defervescenza (ritorno allo stato normale attraverso la sudorazione);