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Patologie Ambientali

Elevata T ambientale
Colpo di sole: Esposizione della testa scoperta al sole per la durata di ore.
Cefalea, alterazioni psichiche, ipertermia.
Colpo di calore: Esposizione a T > 40°C in ambiente umido, il meccanismo della termodispersione mediante sudorazione non
funziona perché il sudore non evapora a causa della saturazione in vapore acqueo dell'aria.
Ipovolemia [perdita di liquidi con sudorazione], caduta della P arteriosa, perdita di K, ipertermia.

Bassa T ambientale
Congelamento: Esposizione di parti dell'organismo [di solito le estremità] al freddo intenso.
L'entità delle lesioni è dipende dall'intensità del freddo e dalla durata dell'esposizione.
Si osserva inizialmente pallore [vasocostrizione] poi rossore [vasoparalisi e stasi sanguigna]
I grado: edema e cianosi [difetto di ossigenazione]
II grado: comparsa flittene [aumento edema]
III grado: necrosi tissutale
Assideramento: Permanenza in ambiente freddo per lungo periodo.Ipotermia [alterazione meccanismi
termoregolatori],soppressione di tutte le attività metaboliche fino all'arresto cardio circolatorio sotto i 25°C.
Sensazione di freddo poi apatia e sonnolenza.
Il riscaldamento dell'individuo deve essere graduale per evitare una vasodilatazione improvvisa e quindi lo
shock cardiocircolatorio.

Trasferimento locale calore


Ustione: Danno da trasferimento di calore[per conduzione,convezione o irraggiamento] da una sorgante di calore con T >40°C. La
loro gravità dipende da:
• Profondità [4 gradi]
• Estensione [20% cut off fra localizzate e diffuse]
• Quantità di calore trasferito
• T raggiunta dai tessuti
• Durata di contatto
• Regione corporea
• Modalità di trasferimento del calore [calore umido più dannoso del secco per la mancata evaporazione]
• Natura dei tessuti [l'epidermide è più protetta delle mucose]
La riparazione segue un processo simile a quello delle ferite. Per le ustioni più superficiali c'è una restitutio ad
integrum,per quelle più profonde rimane una cicatrice retratta o un cheloide.
Le ustioni più estese danno una sintomatologia generale e un maggiore rischio di complicazioni:
• Alterazioni termoregolazione
• Ipoprotidemia e ipovolemia [perdita essudativa]
• Shock neurogeno al momento del trauma
• Shock ipovolemico per perdita liquidi
• Infezioni
• Neoplasie nelle cicatrici

Energia Meccanica
Trauma: Danno che una regione dell'organismo subisce per urto violento con altro corpo o superficie.
Il danno varia a seconda della natura e dell'energia del corpo in movimento,se il trauma è molto intenso si possono avere
effetti sistemici [shock traumatico] che coinvolgono soprattutto gli apparati cardiocircolatorio e nervoso.
Possono essere:
Superficiali: interessano cute e sottocute e si dividono in
• Abrasioni: distruzione strati epidermici superficiali senza sanguinamento
• Contusioni: rottura di vasi con stravaso di sangue senza interruzione dello strato cutaneo sovrastante
• Ferite: lesione dei vasi e della cute sovrastante con fuoriuscita di sangue all'esterno. Viene arrestata da fenomeni
coagulativi e dalla contrazione della ferita.
Cicatrizzazione: il sangue riempie il fondo della ferita dove coagula,infiammando i margini. L'infiammazione
richiama macrofagi che inglobano i componenti del coagulo e stimola la proliferazione di fibroblasti che insieme ai
macrofagi formano il tessuto di granulazione, al di sopra di esso si ricrea la barriera epiteliale.
Possibili complicanze:
▪ Infezioni
▪ Deiescenza [riapertura della ferita,di solito addominale,per sforzi come tosse e vomito]
▪ Cheloidi [cicatrice esuberante per eccesso di fattori di crescita]
Profondi: si dividono in
• Rottura organi interni
• Volvolo [torsione ilo organo]
• Pneumotorace [lesione polmonare con penetrazione di aria nella cavità pleurica]
• Pneumo/Emopericardio [raccolta di aria/sangue nel pericardio]
• Pneumo/Emoperitoneo [raccolta di aria/sangue nel peritoneo]
• Commozione cerebrale/viscerale [coinvolgimento funzionale del cervello o dei visceri senza evidenti lesioni
anatomiche]
Fratture: Rottura di un segmento scheletrico.
Il processo di guarigione segue fasi simile alla guarigione delle ferite con la formazione di un
ematoma fra i due monconi,la risposta infiammatoria, la formazione del callo osseo da parte del tessuto di granulazione,la
sua evoluzione in tessuto osteoide e infine osseo.
Le complicanze fondamentali delle fratture sono le infezioni e la formazione delle cosiddette
pseudoarticolazioni allorché il tessuto fibroso non viene rimpiazzato da tessuto osseo e i fibroblasti
si differenziano come cellule sinoviali.
Radiazioni
Radioattività di base: radiazioni provenienti da sorgenti naturali.
Nella collisione con la materia le radiazioni cedono parte della loro energia alle molecole che la assorbono.
Elettromagnetiche: V = c. L'energia è presente sotto forma di fotoni.
Corpuscolari: V < c. L'energia è costituita da atomi e dai loro nuclei.
Ionizzanti: E<10 eV. Onde radio, microonde, infrarossi,luce visibile, UV. L'energia ceduta da tali radiazioni permette l'eccitazione
dell'atomo che diventa così reattivo.
Infrarossi: effetti termici,gravità dipendente da dose,distanza dalla sorgente e durata dell'esposizione. Usato nella
terapia diatermica.
Microonde: insorgenza di cateratta ed effetti termici se esposizione ad alta intensità.
Luce: danni ai tessuti oculari.
UV: se ne individuano 3 sottotipi [A,B,C] di cui il B è il più assorbito dai tessuti viventi soprattuto acidi nucleici e
proteine.
Usati per la sterilizzazione in quanto i microrganismi sono particolarmente sensibili non avendo rivestimenti
molecolari.
L'esposizione ai raggi UV è utile per la creazione della Vit D
• Danni diretti: assorbimento energia amplificata da sostanze fluorescenti nella cute, manifestazioni flogistiche ed
eritematose, flittene, cheratosi, melaninogenesi.
• Danni indiretti: azione fotodinamica, formazione dei radicali liberi dell'ossigeno, carcinomi spinocellulari e
basocellulari dell'epidermide [mutazioni puntiformi. maggiore sensibilità in fase S],

Ionizzanti: E >10 eV, più penetranti delle eccitanti. Radiazioni corpuscolate, raggi X, raggi gamma.
Le cellule più sensibili al danno sono quelle labili,in special modo emopoietiche e tiroidee.
• Danni diretti: rottura DNA, distruzioni basi, rottura legame zucchero-fosfato e quindi gravi alterazioni
[delezioni,traslocazioni, maggiore sensibilità in fase G2, M o post G1], attivazione provirus.
• Danni indiretti: formazione dei radicali liberi dell'ossigeno.
Gli effetti somatici variano a seconda dell'entità della radiazione
• > 6 Gy: Morte immediata per effetti termici,caduta della P arteriosa [liberazione sostanze vasoattive],
insufficienza cardiaca precedute da alterazioni neurologiche.
• 3–6 Gy: Gravi danni alle mucose, stomatiti, diarrea, alopecia. Dopo 2 settimane leucopenia e quindi infezioni.
• 0,5-2 Gy: Radiodermiti, tumori,sterilità o malformazioni nella progenie
La neutralizzazione del danno ossidativo viene operata da meccanismi protettivi enzimatici [superossido dismutasi,
catalasi, perossidasi,composti con gruppi -SH]
Fallout Radioattivo: deposito sulla superficie terrestre [ovunque la pioggia possa battere] di contaminanti radioattivi
che raggiungono l'uomo attraverso la catena alimentare e il contatto diretto.
Agenti chimici
Penetrano attraverso la via digerente o respiratoria,per contatto, attraverso lesioni o per iniezione.
Il danno è sempre dose dipendente.
Danno diffuso: agisce provocando variazioni di pH [maggiore è la differenza, maggiore è il danno], solubilizzazione dei
costituenti cellulari e denaturazione delle proteine.
• Acidi forti: diluendosi coi liquidi corporei producono calore e provocano ustioni di 3 e 4 grado formando escare secche
[disidratazione]
• Basi forti: simili agli acidi ma producono macerazione tissutale e quindi escare umide [idrolisi]
• Solventi lipidici: danneggiano la struttura della cellula,provocando la lisi cellulare. Il danno è molto limitato
sull'epidermide dalla presenza della cheratina,insolubile ad essi,perciò il danno maggiore lo si trova a livello delle mucose.
• Soluzioni ipotoniche: fanno richiamare acqua alle cellule fino alla loro lisi.
• Soluzioni iperosmotiche: richiamano acqua fino alla disidratazione della cellula.
• Saponina: provoca lisi cellulare dissolvendo la membrana cellulare.
• Detergenti: diminuiscono la tensione superficiale e sono in grado di denaturare le proteine.
Danno selettivo: provocato dai veleni che sono in grado di interagire con un determinato costituente alterandone struttura e
funzione. L'azione tossica è legata sia alla dose che alla via di somministrazione.
Dose minima letale: dose per kg che determina la morte del soggetto in un determinato tempo.
Dose limite 50: dose che in un determinato tempo uccide il 50% dei soggetti.
Quasi tutti i veleni sono esogeni anche se ne esistono di endogeni che però svolgono la loro azione solo in caso di gravi patologie
epatiche e/o renali.
È possibile che una sostanza diventi velenosa solo dopo metabolizzazione epatica [sintesi letale] così come tale veleno sia
detossificato dal fegato stesso [sintesi protettiva].
L'azione tossica di alcuni veleni può essere ridotta da determinati antidoti che interagiscono col veleno,ne favoriscono
l'eliminazione o siano suoi competitori a livello recettoriale.
I veleni sono classificati per origine [biologici, minerali, industriali] e possono dare effetti locali o sistemici, istantanei o da
accumulo.
Fra i veleni biologici ricordiamo quelli vegetali [fungini, animali, vegetali].
Fra i veleni minerali: Piombo [assunto per via orale o inalatoria, tende ad accumularsi nel nucleo di organi come rene,fegato e
scheletro dove rimane per anni, data la sua lunga emivita,provocando il saturnismo, patologia caratterizzata da
coliche,anemia,alterazioni apparato riproduttivo,osteoporosi e danni neurologici], Mercurio [assunto attraverso la catena alimentare
o l'acqua potabile,provoca danni a livello renale,GI ed epatico oltre ad embriotossicità e danni neurologici] e Cadmio [si concentra
nell'apparto GI,nei reni e nei muscoli,lo si assume mediante la catena alimentare e il fumo di sigaretta]
fra i veleni industriali ricordiamo i pesticidi.

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