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parte compensata dalla sua ancor minima produzione per cui il raffreddamento
graduale;
-
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Dopo 25 ore dalla morte si raggiunge lequilibrio tra temperatura (rettale) del
cadavere e quella esterna a cui fa seguito un pur minimo aumento della
temperatura corporea per gli incipienti fenomeni putrefattivi.
Molti fattori condizionano ladeguamento della temperatura corporea a quella
ambientale.
Fattori intrinseci
temperatura corporea di partenza;
mole, stato di nutrizione (suino), presenza del vello (una pecora in cella frigo
mantiene per ore o addirittura aumenta la temperatura corporea per la
fermentazione gastrointestinale e per lisolamento del vello);
tipo di malattia es. malattie iperpiretiche (vaiolo, carbonchio ematico, tetano,
ecc.).
Fattori estrinseci
temperatura ambientale, umidit e ventilazione.
Disidratazione del cadavere
La cessazione dellattivit cardio-circolatoria ed il conseguente mancato afflusso
di sangue e di altri umori ai diversi organi, favorisce la progressiva
disidratazione del cadavere con inizio dalle mucose e dalle superfici cutanee pi
sottili (addome, regione inguinale), interessandolo poi tutto.
Levaporazione avviene pi o meno rapidamente in funzione di:
fattori intrinseci costituzione, peso, stato di nutrizione, sottigliezza della
cute;
fattori estrinseci temperatura, ventilazione ed umidit.
Levaporazione comporta una perdita di peso del cadavere che va dai 15 a 20
g/Kg al giorno fino a che non iniziano i fenomeni putrefattivi.
Levaporazione anche responsabile delle modifiche oculari che avvengono sul
cadavere (tanato-oftalmologia).
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- sede;
- colore;
- margini;
- possibilit di scomparsa alla pressione.
Cronologia del fenomeno ipostatico
- In un primo momento si ha la semplice replezione dei vasi da parte del
sangue ancora fluido;
- poi il siero diffonde attraverso la parete vasale (dessierazione) e gli
eritrociti sedimentano;
- lHb si libera dagli eritrociti emolizzati imbibendo i tessuti intorno ai vasi;
- la parete di venule e capillari si disgrega per lautolisi ed i globuli rossi
superano la parete con inizio del fenomeno putrefattivo.
Le macchie ipostatiche non si formano solo a livello cutaneo, ma anche a carico
degli organi interni, per cui occorre differenziarle da un eventuale processo
infiammatorio, in particolare a livello polmonare (prova docimasica).
Macchie ipostatiche 1 grado:
- compaiono gi trenta minuti dopo la morte;
- sono ben visibili in quarta settima ora;
- scompaiono alla pressione digitale (risalita del sangue ancora fluido nelle
strutture vascolari);
- si ripresentano dopo linterruzione della pressione;
- laspetto rotondeggiante con contorni regolari, ben definiti;
- se recenti: rosso-porpora poi divengono rosso-giallastro, livido;
- alla sezione si apprezzano gocce di sangue rosso-violaceo.
In questo periodo di tempo se si cambia la posizione al cadavere le macchie
ipostatiche si riformano nel lato ora declive (fase della migrabilit totale);
- spostando di nuovo il cadavere avviene ancora una parziale formazione delle
macchie ipostatiche (fase della migrabilit parziale) in questa eventualit
saranno presenti sia nelle zone declivi originarie (anche se pi pallide), sia in
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a)
- il polmone succoso e ricco di contenuto sanguigno (b);
b)
- le meningi presentano intenso arrossamento (replezione dei vasi sanguigni)
simulante una flogosi.
Le macchie ipostatiche assumono in genere un colore rosso-vinoso in rapporto al
tasso di emoglobina ridotta presente.
Losservazione del colore delle ipostasi pu fornire elementi di un certo interesse
in alcune intossicazioni:
- nellavvelenamento da ossido di carbonio le macchie si presentano di
colore rosso ciliegia;
- colore rosso vivo si osserva nellavvelenamento da cianuri o da acido
cianidrico;
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nellavvelenamento da CO2:
si forma il coagulo;
il sangue di colore rosa;
in soggetti cachettici:
il coagulo di colore pi chiaro come del resto il sangue che
pu apparire addirittura acquoso.
Fenomeni biotici distruttivi
Autolisi
Lautolisi una tappa obbligata dei processi post-mortali.
E un evento rapido che consegue allazione sui tessuti da parte degli enzimi
contenuti negli organuli citoplasmatici (mitocondri, vacuoli endocitoplasmatici,
lisosomi e reticolo endoplasmatico).
Gli enzimi attaccano e demoliscono proteine, grassi e carboidrati portando i
tessuti al disfacimento progressivo al quale subentra la putrefazione.
Le strutture che precocemente risentono dellazione degli enzimi sono
pancreas, gh. Surrenali, mucosa gastrica, pi lentamente fegato, rene, muscolo
e cervello.
Putrefazione
La putrefazione, che va a sovrapporsi allautolisi, consiste nella degradazione
dei tessuti inizialmente ad opera di batteri anaerobi (Bacillus subtilis, B.
mesentericus, Proteus vulgaris, Clostridium spp.,ecc. ), saprofiti nel corpo
animale.
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Gli organi interni invasi dalle bollicine dei gas della putrefazione se immersi
in acqua non raggiungono il fondo del recipiente ma addirittura galleggiano. Se
sezionati sprigionano odore acre, acido e nauseabondo, la loro consistenza
molto friabile.
Necroscopia P.T con incipienti fenomeni gassogeni della putrefazione
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(processo settico);
ritardato nel soggetto dissanguato o disidratato;
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