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Nei campi non mancava la manodopera, le persone arrivavano in vagoni piombati, subito
dopo venivano selezionati.
Gli individui che erano forti venivano mandati a lavorare, ma chi era malato o non
abbastanza forte era destinato subito alla morte; questo succedeva agli anziani ai
malati e ai bambini.
Si poteva morire in vari modi: o nelle camere a gas, o per sperimentazione di nuovi
medicinali (blocco 10), o per fatica (di solito un individuo non superava i tre mesi di
permanenza), o per fame, o per iniezioni di Fenolo.
Nel blocco 10 regnava uno degli uomini più malvagi dell’intero campo, il Dott. Mengele.
Nel blocco 20 invece ai prigionieri veniva somministrato il fenolo, l’idea era che il
torace della vittima fosse inarcato in modo che l’area cardiaca fosse massimamente
accessibile per l’iniezione letale, e che egli od ella non potesse vedere ciò che stava
accadendo... L’ago penetrava sul torace, per penetrare direttamente il cuore, così
facendo bastavano pochi minuti, e la persona moriva.
Nelle camere a gas, inizialmente usati per lo sterminio dei mussulmani, molte persone
testimoniarono che il dott. Mengele attendeva i nuovi arrivi per selezionarli, e usava le
mani per indicare la sorte di essi, destra vita, sinistra morte.
Questo veniva deciso durante gli appelli, durante i quali i prigionieri dovevano stare in
piedi per ore e nudi prima di essere selezionate. I più deboli erano destinati alle
camere a gas.