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L’OLOCAUSTO

L’olocausto è stato un genocidio commesso tra il 1939 fino al 1945 da Adolf Hitler, all’epoca
presidente della Germania resa da lui nazista, con l’obbiettivo di sterminare coloro che non
erano di razza ariana. Principalmente le vittime furono ebrei, omosessuali, oppositori politici e
praticamente tutti coloro che non pensavano come Hitler.

Tutto iniziò, come già detto, nel 1939, dove gli ebrei furono iniziati ad essere emarginati dalla
società; i nazisti gli tolsero pian piano tutto quello che avevano, persino la vita. Infatti, durante
la guerra ci furono circa sessanta milioni di morti, tra cui sei milioni di ebrei. Li discriminavano
facendogli mettere un simbolo sui vestiti, in modo tale che potessero sapere chi era ebreo e chi
no. Poco tempo dopo li emarginarono, rinchiudendoli nei ghetti dove la vita era più che
difficile; dovevano lavorare constantemete e venivano pagati veramente poco, vivevano in
quelle che si possono chiamare baraccopoli con delle condizioni di igiene veramente pietose.
D’altronde, i nazisti, per produrre questo sterminio, crearono dei campi di concentramento nei
quali mandarono tutti gli ebrei dei ghetti, uno ad uno: prima mandarono gli uomini, poi donne,
bambini ed infine anziani. Il fatto che gli uomini erano i primi ad essere deportati nei campi di
concentramento per le donne era un problema abbastanza grande, perchè ciò voleva dire che
dovevano lavorare, badare ai loro figli e magari ad anziani come le loro madri o i loro padri.
Inoltre, cominciò lo scarso importo di alimenti nei ghetti e la vita lì diventò impossibile.

Alla fine, vennero deportati tutti ai campi di concentramento. Il più importante è quello di
Auschwitz, costruito in Polonia, ma ce ne erano molti altri anche in Germania. Gli ebrei appena
arrivati venivano separati in due gruppi: uno formato da uomini e l’altro da donne e bambini.
Non molto tempo dopo, agli uomini venivano assegnati lavori forzati, e alle donne montagne di
vestiti da lavare e cucire. Intanto, i bambini sopravvivevano praticamente da soli: cercavano da
mangiare, si facevao regali con quello che trovavano... Badavano praticamente a se stessi. Le
condizioni nei campi di concentramento erano ancora peggio di quelle dei ghetti: i prigionieri
potevano arrivare a dormire fino a sei persone su una sola brandina, non si lavavano mai
perchè non gli era concesso e non ingerivano neanche la metà delle calorie che ingeriamo noi
al giorno d’oggi. Come già menzionato, deportavano gli ebrei per eliminarli e ciò avveniva in
vari modi: principalmente usavano le camere a gas, ingannandoli dicendo che gli era concesso
farsi una doccia, oppure li fucilavano o li cremavano. Per di più, facevano esperimenti con delle
donne, gemelli siamesi e non: alle donne iniettavano liquidi negli occhi, studiavano i gemelli
ininterrottamente per riuscire a capire la possibilità della somiglianza tra questi e molte volte
cercavano di unirli, e invece ai gemelli siamesi, oltre che a studiarli, cercavano di seprarli.

Fortunatamente, tutto finì, come accennato all’inizio, nel 1945. Gli ebrei che ancora
rimanevano nei campi di concentramento furono liberati. Erano in condizioni pietose, la
maggior parte erano pelle ed ossa, ma finalmente erano liberi.

Attualmente questa tragedia non si dimentica e non va assolutamente dimenticata proprio per
evitare di ripeterla, infatti, in Italia, oltre al 27 gennaio (il Giorno della Memoria), si festeggia
anche il 25 aprile (il Giorno della Liberazione), ossia quando gli ebrei italiani furono liberati dai
militari americani. Per giunta, sono stati fatti migliaia di film riguardanti questo fatto storico, tra
cui uno italiano reso famoso a livello mondiale: La vita è bella.

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