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EPIDEMIOLOGIA

È una disciplina clinica che ha per fine la promozione e la conservazione della salute a livello individuale e
collettivo, attraverso il potenziamento dei fattori utili e l’allontanamento o correzione dei fattori
responsabili delle malattie, in modo da conseguire uno stato di completo benessere fisico, mentale e
sociale nei singoli e nella collettività.

L’igiene ha 3 peculiarità:

1. L’oggetto del proprio interesse non è l’uomo malato bensì quello sano.
2. L’ambito di intervento non è limitato solo al singolo individuo, ma esteso all’intera comunità.
3. La tipologia degli interventi non è limitata all’uomo ma estesa all’ambiente fisico, biologico e
sociale nel quale esso si trova inserito.

La SALUTE non è solo l’assenza di malattia, ma lo stato completo di benessere fisico, mentale e sociale del
singolo e della collettività.

L’OMS (organizzazione mondiale della salute) nella dichiarazione Alma-Ata del 1978 dichiara che:

“La salute, intesa come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza
di malattia e di infermità, è un diritto fondamentale dell’essere umano, e l’accesso al più alto grado
possibile di salute è un obiettivo sociale di estrema importanza, che interessa il mondo intero e presuppone
la partecipazione di molti altri comparti socioeconomici oltre a quello sanitario”.

Ed ancora nella carta di Ottawa del 1986:

“Sottolinea che è necessario attivare tutte le possibili procedure per mettere in grado la popolazione di
aumentare il controllo della propria salute e far prendere coscienza che la Sanità è una risorsa”.

Dal punto di vista didattico l’igiene può ritenersi articolata in 3 punti fondamentali:

 Epidemiologia
 Prevenzione
 Medicina di comunità (Sanità pubblica)

è la scienza e l’arte di prevenire la malattia, di prolungare la vita e di


promuovere l’efficienza fisica tramite sforzi comunitari organizzati per
l’igiene dell’ambiente, il controllo delle infezioni comunitarie,
l’educazione del singolo sui principi dell’igiene personale,
l’organizzazione dei servizi medici ed infermieristici per la diagnosi
precoce delle malattie, e l’incremento dei meccanismi sociali capaci di
garantire a ciascun individuo e alla comunità uno standard di vita
adeguato per il mantenimento della salute (Hobson, 1961)
EPIDEMIOLOGIA

Nel 1998 Last definisce l’epidemiologia come:

“Lo studio della distribuzione e dei determinanti delle situazioni o degli eventi collegati alla salute in una
specifica popolazione e l’applicazione di questo studio al controllo dei problemi di salute.”

L’epidemiologia è dunque lo studio della distribuzione dei fattori di rischio e delle malattie in seno alla
popolazione e delle condizioni che ne favoriscono l’insorgenza.

Oltre 2000 anni fa Ippocrate ed altri avevano già intuito che i fattori ambientali potessero fare da base a
possibili cause di malattia, ma fu solo dal XIX secolo che venne misurata su larga scala la distribuzione della
malattia in gruppi specifici di popolazione. Questo lavoro contrassegnò non solo l'inizio formale
dell'epidemiologia, ma anche quello di alcuni dei suoi più spettacolari risultati, ed il primissimo studio
effettuato in questo modo fu quello di John Snow.

STUDIO EPIDEMIOLOGICO DI JOHN SNOW

John Snow nella metà dell’800 fu il primo ad occuparsi di un vero e proprio studio epidemiologico.

Egli fu il primo medico ad utilizzare l’anestesia per gli interventi chirurgi, e fu il pioniere dell’epidemiologia
occupandosi del caso del colera a Londra.
Fu il primo a:

 Fare osservazioni ingegnose


 Dare un’impostazione moderna alla metodologia
utilizzata per individuare le cause di una malattia.

1850 scoppiò il primo focolaio di colera a Londra, inizialmente si notarono alcuni particolari:
 Le persone colpite erano quelle che abitavano nelle case povere lungo il Tamigi.
 In particolare, quelle servite da due società di approvvigionamento idrico: la Southwark & Vauxhall
Water Company e la Lambert Water Company.
 I medici e gli infermieri che erano a stretto contatto con i malati non si ammalavano.

Fu a questo punto che Snow cominciò il suo studio e cominciò a fare delle ipotesi innovative:

1. Il colera veniva certamente trasmesso dagli individui ammalati a quelli sani.


2. La trasmissione doveva avvenire attraverso un qualche “veleno” che era in grado di moltiplicarsi
nell’individuo ammalato.
3. Il veleno poteva essere portato attraverso qualche via e quindi provocare malattia a distanza,
quindi non era necessario uno stretto contatto con una persona ammalata né tanto meno esalare le
sue emanazioni.
4. Il veleno doveva essere introdotto nell’organismo per ingestione di qualche sostanza, e quindi per
via digerente.
5. L’acqua potabile rappresentava la peculiare, ma non esclusiva, via di diffusione del veleno alle
persone sane.
1853/54 scoppiò una nuova epidemia di colera e questa volta la società Lambert aveva
ristrutturato gli impianti e spostato a monte della città il punto di rifornimento dell’acqua.

Snow condusse anche qui un nuovo studio, aiutato dal fatto che ottenne del “General Registrar Office” dei
dati che indicavano le varie compagnie idriche quali abitazioni servivano.

Snow mise in relazione il numero di persone fornite da una determinata società e le persone morte di
colera.
Aziende distribuzione n. n. morti
dell’acqua abitazioni per colera
servite
Southwark & Vauxhall 40046 1263
Water Company
Lambert Water Company 26107 98
Altre 266423 1422

Egli dimostrò che il numero di morti era elevato tra le persone che si rifornivano di acqua dalla compagnia
Southwark.

Successivamente scoppiò una terza epidemia tra Broad Street e Cambridge Street, proprio
nella zona dove risedeva Snow, che allora studio l’epidemia ancora più meticolosamente.

Egli preparò una mappa in cui erano riportati sia i decessi che la localizzazione delle pompe pubbliche
dell’acqua.
Da questa mappa era evidente che i casi si concentravano intorno alla
pompa di Broad Street, la quale fu chiusa e il contagio diminuì.

A questo punto l’acqua fu individuata come causa della malattia, prima di


scoprire il batterio che infettava l’acqua e quindi causa la malattia.

Quello che rende Snow un pioniere dell’epidemiologia è il suo modus


operandi, egli ha compiuto uno studio su larga scala effettuando delle
indagini sul territorio, introducendo per la prima volte le mappe
nell’ambiente medico per studiare la distribuzione geografica della
patologia.
Gli scopi principali dell’epidemiologia:

FREQUENZA EVENTI: quando e quanto spesso si


verificano gli eventi di malattia.
DESCRIVERE

DISTRIBUZIONE EVENTI: dove sono collocati questi eventi.

Eventuali associazioni tra caratteristiche individuali e se questi sono


VERIFICARE stati in contatto con fattori di rischio prima di sviluppare la malattia.

QUANTIFICARE Le interrelazioni tra lo stato di salute e lo stato di malattia a livello


della popolazione.

Lo stato di salute è influenzato da diversi tipi di fattori:

 Fattori genetici:
I fattori di rischio genetici sono associati ai geni di un
individuo. Alcune malattie hanno origine interamente dal
corredo genetico di un individuo, come ad esempio la
fibrosi cistica o la distrofia muscolare.

 Fattori ambientali
Possono essere di 2 tipi:
 Fisico: riguardano tutti gli aspetti della vita e del lavoro, e quindi tutti gli agenti chimici e fisici
con cui una persona può entrare in contatto (metalli pesanti, sostanze tossiche, sostanze
cancerogene, radiazioni, rumore, ecc.…) ed anche le esposizioni ad agenti infettivi.
 Sociali: riguardano tutti i fattori psico-relazionali.

 Fattori comportamentali
Riguardano lo stile di vita adottato da un individuo:
 Alimentazione
 Fumo attivo e passivo
 Abitudini sessuali
 Alcolismo
 Abuso di sostanze stupefacenti
 Incidenti stradali
Se un soggetto sano viene in contatto con fattori negativi passa da soggetto sano a soggetto a stato di
rischio, se questi fattori negativi vengono eliminati il soggetto ritorna ad essere sano.

Se invece questi fattori permangono si può indurre in una lunga permanenza dello stato di rischio o
addirittura arrivare a contrarre la malattia.

Vale per le malattie infettive e croniche.

La malattia è una deviazione dalla normale condizione fisiologica dell’organismo che insorge per azione di
fattori nocivi interni o esterni che possono manifestarsi insieme o in successione, con:

 Sintomi
sono aspetti soggettivi dello stato di malattia e non visibili agli altri:
+ Mal di testa
+ Stanchezza
+ Dolori articolari

 Segni
Sono aspetti oggettivi della malattia che risultando quindi visibili pure agli altri:
 Direttamente visibili:
+ Esantema del morbillo
 Diagnosticati:
+ Febbre
+ Pressione alta
I determinanti di salute sono tutti quei fattori che in particolari condizioni possono indurre un
cambiamento nella frequenza o nei caratteri della malattia. E sono di vario tipo:

FATTORI SALUTOGENI FATTORI PATOGENI


 Area fisica  Area fisica
Fattori ambientali e comportamentali positivi: stile Fattori ambientali e comportamentali: scorretto stile di
di vita corretto e luogo sano. vita, non rispetto dell’igiene personale, luogo inquinato.

 Area psicologica  Area psicologica


Emozioni e relazioni sociali positive, buona Relazioni sociali pessime, disimpegno di sé stessi, scarsa
autostima di sé stessi, libertà e indipendenza. autostima stress.

 Area sociale  Area sociale


Risorse finanziare adeguate, lavoro e istruzione. Povertà, disoccupazione, abbandono scolastico,
emarginazione sociale, disservizi.

La causa di una malattia può essere:

 Unica Queste caratteristiche possono non essere separate tra loro, la causa di
 Necessaria una malattia non è sempre unica e necessaria per permettere di
 Sufficiente scatenare la malattia.
 Indispensabile
Una causa pur essendo necessaria può non essere sufficiente.

Molte malattie sono causate da una causa specifica e necessaria, se


quest’ultima viene a mancare la malattia non si manifesta.

La scienza che studia le cause della malattia è l’eziologia, e gli agenti eziologici
I fattori che causano il passaggio salute malattia possono essere di 2 tipi:

1. Fattori causale: è una condizione che implica direttamente lo scatenarsi della malattia, vi è una
diretta relazione causa-effetto.
2. Fattori di rischio: è un fattore che non fa altro che aumentare le possibilità di manifestazione della
malattia.

Le cause della malattia possono classificarsi in diversi gruppi:

Fisiche Chimiche Biologiche


+ calore + tossicità acuta + Genetiche
+ freddo (monossido di + biologiche ambientali
+ rumore carbonio) (allergeni,
+ traumi + tossicità cronica microrganismi
+ radiazioni (arsenico, piombo, patogeni).
+ brusche variazioni mercurio)
metereologiche + genotossicità

l’effetto delle cause


chimiche può manifestarsi
anche per l’esposizione a
piccole dosi, per questo
vengono chiamate
sostanze tossiche.

Il rischio è la probabilità che una malattia si verifichi in un dato momento o nell’arco di un dato periodo di
tempo.

L’aumento delle malattie non trasmissibili è legato allo stile di vita e all’invecchiamento generale della
popolazione, l’obbiettivo dell’OMS è la riduzione della sedentarietà.
L’epidemiologia lavora adoperando 3 diversi tipi di studi:

 studi descrittivi

sono essenzialmente di due tipologie:

 case-reports: si occupano di fornire una descrizione dettagliata di tutti i sintomi ed i segni avuti in
un unico individuo.
 case-series: si occupano di fornire una descrizione dettagliata di tutti i sintomi ed i segni avuti per la
stessa malattia in una popolazione.

 studi osservazionali

Il ricercatore non interviene, osserva la distribuzione delle esposizioni e delle malattie, registrando la
frequenza e l’andamento dei fenomeni.

Sono studi correlazionali in quanto non è possibile verificare le relazioni a livello individuale, ma solo di
gruppo. Inoltre, richiedono sempre una verifica da parte di altri studi.
Possono essere di 3 diverse tipologie:
 studi caso controllo

Il punto di partenza di questi studi è l’individuazione dei casi e dei controlli.

Chi sono i casi? Sono gli individui affetti da una malattia, e bisogna definire il caso da studiare ovvero di
quale malattia si ci vuole occupare. I casi sono tutti quei pazienti ricoverati in ospedale o che facciano
parte di una certa popolazione, che rientrano nella definizione di casi individuata.

Che cosa sono i controlli? Sono gli individui che non hanno sviluppato la malattia che si sta studiando,
se si stanno studiando i casi di una popolazione allora i controlli apparterranno a quella popolazione e si
valuteranno nel periodo di tempo dello studio, e così via per l’ospedale.

Questi studi avvengono attraverso la somministrazione di questionari, analisi di cartelle cliniche e


campioni biologici
 studi di coorte

la corte è un gruppo di persone da studiare, ovvero un gruppo di persone esposte a una determinata
malattia.
La corte viene osservata per un certo periodo di tempo, fin quando non si hanno i primi sintomi di
comparsa della malattia e si è quindi capaci di determinarne la frequenza e l’incidenza.
Gli studi di coorte possono essere:
+ retrospettivi: si studiano coorti storiche le cui informazioni sono ricavate da archivi.
+ prospettivi: sono quelli in cui le informazioni vengono ricavate al momento dello studio.

 studi trasversali o cross selection

Gli individui vengono intervistati o esaminati contestualmente la presenza sia dell’esposizione sia della
malattia in un determinato momento.
Da questo tipo di studi è possibile stimare la prevalenza della malattia ma non l’incidenza.
 studi sperimentali
si dividono in:
+ sperimentazioni cliniche (clinical trials): effettuati principalmente su soggetti malati.
 Sperimentazioni cliniche controllate (Randomised Controlled Trial RCT): sono sperimentazioni
effettuate su soggetti malati che vengono sottoposti ad interventi terapeutici, di cui si valutano la
sicurezza e l’efficacia di azione di un farmaco, il quale cerca di portare alla guarigione riducendo i
sintomi della malattia.

+ interventi preventivi (preventive trials): effettuati su soggetti sani attuando campagne di screening.
 studi preventivi attuati sul campo: sono effettuati su soggetti sani ma che sono a rischio di malattia
perché potenzialmente esposti ad un fattore causale. Studiano ad esempio l’efficacia dei vaccini,
oppure l’efficacia dello screening per il tumore alla cervice.

 Studi preventivi comunitari: studiano un’intera comunità o popolazione, delimitata


geograficamente, promuovendo campagna sanitaria per la salute pubblica e personale.

Tutti gli studi sperimentali sono esperimenti che lo studio conduce in determinate condizioni.

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