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Come epidemie e pandemie

dipendono dalla storia e ne cambiano il


corso

Michel Serre,‘Vue de l'hôtel de Ville de


Marseille pendant la peste’ (1721). Musée
des Beaux-Arts de Marseille.

Modulo di tirocinio
Guido Abbattista
(Storia globale, Metodologia della ricerca storica)
26 maggio 2020

1
Introduzione
Gli avvenimenti contemporanei della pandemia influenzale Covid-19, soprattutto
nel mondo occidentale, hanno còlto di sorpresa le persone comuni – non gli
epidemiologi, gli storici della medicina o (forse) gli specialisti di politiche sanitarie
– che per decenni, dopo la II Guerra Mondiale, hanno vissuto in condizioni di
benessere relativo, anche se distribuito in modo diseguale, senza doversi
confrontare con eventi minacciosi e potenzialmente catastrofici di portata
globale, come l’epidemia attuale. Nonostante la presenza di gravi epidemie a
carattere globale, come l’HIV, o locale, come Ebola, e recenti epidemie influenzali,
le condizioni di benessere economico e di sostanziale sicurezza sanitaria possono
aver indotto la convinzione – specie in Europa occidentale e in Italia – di vivere
fondamentalmente al riparo da fenomeni infettivi distruttivi. I casi più recenti (nel
sec. XXI: influenza suina, SARS, MERS) possono aver indotto, tutto sommato, la
convinzione che le epidemie fossero qualcosa che ci riguardava da lontano, sia
nello spazio sia, in fondo, nel tempo. Si è probabilmente giunti a vedere in una
grande pandemia una tipologia di evento non solo geograficamente remoto, ma
anche appartenente al passato, di cui niente, se non ragioni professionali,
dovesse spingere a conoscere la storia. L’evento presente che si è abbattuto sul
mondo e in particolare sull’Occidente sviluppato ha còlto i più non solo
impreparati, ma anche privi di memoria. A questo può anche aver contribuito il
fatto che la storia della medicina e dell’epidemiologia non è così diffusa nelle
scuole, nell’università o nei mezzi di comunicazione, salvo che nei momenti di
emergenza, come ora. Ma la storia è essenziale per comprendere quanto
profondamente i morbi infettivi a carattere epidemico e pandemico abbiano
accompagnato costantemente l’evoluzione dell’umanità. Ed è essenziale per
capire le analogie e le differenze con le esperienze passate, sia per poter
fronteggiare i problemi immediati – cosa che riguarda gli addetti ai lavori – sia
soprattutto – e questo riguarda noi tutti – per vivere consapevolmente i fatti
dell’attualità e vederne caratteristiche, portata e potenziale incidenza alla luce di
somiglianze e diversità rispetto ad avvenimenti simili del passato.
Obiettivo della lezione
• Mostrare come epidemie e pandemie siano risultato di macrofenomeni
storici e abbiano a loro volta un impatto sulla storia (società, economia,
cultura, istituzioni) e come esse siano un fenomeno permanente della storia
globale, pur con origine, forme e caratteri diversi
• Mostrare come i fenomeni epidemici e pandemici siano correlati alle
condizioni ambientali e alle alterazioni degli ecosistemi e rimandino alla
comprensione del ruolo dinamico dell’umanità negli equilibri della natura
• Ricapitolare i principali eventi epidemici e pandemici di portata storica
globale, facendo riferimento alle più importanti tipologie di malattie infettive
• Mostrare come esse abbiano accompagnato e direttamente influenzato
l’evoluzione storica e debbano quindi rientrare nel dominio della spiegazione
storica
• Evidenziare alcuni caratteri comuni che esse presentano
• Mostrare il rapporto diretto che hanno avuto sullo sviluppo delle forme dello
Stato, della società e della cultura
3
Indice
1. Considerazioni generali sulla natura dei morbi epidemici e
il loro significato storico (slide 5-9)
2. Evoluzione biologica,
evoluzione culturale, impatto sistemico dei morbi epidemi
ci (slide 10-15)
3. Caratteri generali dei morbi epidemici: concetti, tipologie,
cronologie (slide 16-21)
4. Principali morbi epidemici e loro posto nella storia (slide
22-36)
5. Singoli grandi eventi epidemici e cambiamento storico
(slide 37-53)
6. Bibliografia e approfondimenti (slide 54-56)
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Morbi, epidemie e pandemie:
challenge and response

• Sono fenomeni collettivi appartenenti alla categoria delle


crisi, degli choc, scosse, urti, traumi, sfide a cui i sistemi
sociali sono stati esposti nella storia (guerre, crisi
econoiche)
• Produzione di squilibri, catena di perturbazioni materiali e
culturali, conflitti
• Resilienza: messa in atto di strumenti, metodi e strategie
per riportare la normalità e l’equilibrio, ricostituire
condizioni di sostenibilità; capacità di resilienza

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Alcune premesse generali
• Epidemie e pandemie non sono eventi casuali
• Sono eventi strettamente connessi a ogni aspetto della vita umana, associata e
individuale
• Hanno sempre accompagnato il corso della storia dell’umanità, influenzandolo
profondamente
• Il loro andamento è dipeso e dipende sempre più strettamente dal modo con
cui la vita umana associata è organizzata e da come interagisce con l’ambiente
• Non sono frutto del destino, di volontà superiori o del caso, ma delle scelte
umane
• Dipendono inoltre dal comportamento di forme di vita dette microbi, che
obbediscono a logiche selettive e di adattamento rispetto all’ambiente
circostante, che sono le società umane a determinare
• Possono comparire nuove malattie infettive con il mutare degli agenti patogeni,
parte di un mondo microbico in evoluzione darwiniana (Snowden)

6
Bruce Aylward (WHO), Report of the WHO-China Joint
Mission on Coronavirus Disease 2019 (COVID-19)

• “[Recommendations] For the international community


• 1. Recognize that true solidarity and collaboration is essential
between nations to tackle the common threat that COVID-19
represents and operationalize this principle;
• 2. Rapidly share information as required under the International
Health Regulations (IHR) including detailed information about
imported cases to facilitate contact tracing and inform
containment measures that span countries;
• 3. Recognize the rapidly changing risk profile of COVID-19 affected
countries and continually monitor outbreak trends and control
capacities to reassess any ‘additional health measures’ that
significantly interfere with international travel and trade

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Dalla presentazione del libro di W. H. McNeill,
La peste nella storia (1976)
Malattie come la peste, la sifilide, il colera, il vaiolo, la malaria hanno
sterminato I’umanità per millenni: la peste decimò l’esercito
ateniese durante le guerre del Peloponneso; la schistosomiasi,
infezione tuttora temibile in Africa, Asia e Brasile, è stata scoperta in
Egitto nei reni di mummie della ventesima dinastia (1185-1078 a.C.);
le epidemie hanno per secoli condizionato la storia della Cina; le
pestilenze importate dalle lontane zone di confine furono
componenti fondamentali del declino dell'impero romano; la peste
nera fu un flagello di estensione europea nel XIV secolo, mentre il
vaiolo, nel Cinquecento, costituì l'arma decisiva che permise a
Cortes e al suo piccolo esercito di soli seicento uomini di
sottomettere un impero di milioni di persone; l'epidemia influenzale
del 1918 mieté piu vittime della stessa guerra mondiale.

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McNeill, La peste nella storia
«Una dimensione della storia umana che fino a quel momento [primi anni ‘70] era
rimasta ignota agli storici: la vicenda degli incontri dell'umanità con le malattie
infettive, e le conseguenze di vasta portata che ne derivavano ogni qualvolta i
contatti oltre i confini epidemici permettevano a una nuova infezione di diffondersi
fra una popolazione che mancava di ogni immunità acquisita contra la sua
devastazione. Considerata sotto tale aspetto, la storia del mondo presentava un
certo numero di analogie con ciò che accadde nelle Americhe del XVI e XVII secolo.
Questo libro descrive i tratti principali di tali incontri fatali. Le mie conclusioni
potranno sorprendere molti lettori, poiché eventi a malapena presi in
considerazione nella storia tradizionale assumono una importanza essenziale per la
mia spiegazione dei fatti. Ciò avviene perché la lunga schiera di dotti studiosi che
avevano il compito di esaminare minuziosamente le testimonianze del passato che
ci sono rimaste non ha preso in considerazione l'eventualità di mutamenti
importanti nella struttura delle malattie […] situare l'esperienza epidemiologica nel
più ampio quadro della storia umana […] Lo scopo di questo libro è di introdurre nel
dominio della spiegazione storica la storia delle malattie infettive, dimostrando
come il variare delle modalità della circolazione epidemica abbia influito sulle
faccende umane sia nei tempi antichi che in quelli moderni»

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Biologia e storia
• Fattori biologici ed epidemiologici della diffusione di epidemie
e pandemie
• Fattori storici - umani, dipendenti da attività umane singole e
collettive nello spazio e nel tempo - che hanno causato,
scatenato, accompagnato o favorito la diffusione
• Quali ? Movimenti migratori, immigrazione, urbanizzazione,
cattivi raccolti, carestie, scambi, commerci, navigazioni,
espansioni, conquiste, colonizzazioni, trasporti, pellegrinaggi,
guerre, eserciti (eserciti mercenari)
• “Germ theory of history”, “germ determinism”, determinismo
biologico ?
• Inadeguatezza delle spiegazioni monocausali in storia

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Equilibrio eco-biologico ed evoluzione
culturale
• Abilità tecnica, capacità
• Linguaggio
• Mutamento di habitat
• Ruolo ecologico: capacità di alterare equilibri biologici naturali
• Il “genere umano come una forma acuta di malattia epidemica”
(McNeill, 1981, 22) visto dalla prospettiva degli altri organismi
• Homo sapiens: migrazioni fuori dall’Africa, domesticazione del fuoco,
costruzione di ripari e uso di pellicce, allontanamento dai patogeni
tropicali, aumento demografico (a partire da 150.000 fino a 10.000
anni fa)
• Adattamento ed evoluzione culturale e non necessariamente
biologica; ambiente non favorevole ai microorganismi parassitari
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Dal Paleolitico al Neolitico
• Scomparsa grande selvaggina, carenza alimentare,
domesticazione di piante e animali: da 10.000 anni fa in poi
• Pastorizia e agricoltura: Vicino Oriente e poi Europa e Asia
Orientale
• Manipolazione degli ambienti naturali da parte di una specie
dominante
• Diminuzione delle superfici a foresta, aratura del suolo, sistemi
di irrigazione, accorciamento catena alimentare, diminuzione
della diversità biologica
• Sedentarietà, concentrazione abitativa in villaggi, esposizione
prolungata a fattori infestanti, ambienti concentrati di
diffusione di infestanti visibili (insetti, roditori) e parassiti
invisibili
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Uomini e malattie
• Malattie delle civiltà stanziali e urbane: malattie infettive di origine
batterica o virale, trasmesse quasi tutte dai qudrupedi domestici
(morbillo, vaiolo, influenza); malattie comuni a animali domestici e
esseri umani; trasferimenti da animali selvatici
• Jared Diamond, chap. 11: “Lethal Gift of Livestock”

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Città e comunicazioni
• «quando le comunicazioni fra comunità civili precedentemente
isolate divennero regolari e organizzate, negli anni
immediatamente precedenti e seguenti l'era cristiana,
disastrose infezioni si propagarono improvvisamente da una
civiltà all’altra»
• Flussi di emigranti da campagne a città, equilibri biologici nelle
aree eurasiatiche e africane in contatto
• Intensificazione di correnti di scambio eurasiatiche via terra
(carovaniere) e via mare: ruolo dei caravanserragli, posizione
strategica di Caffa (Crimea) e Aleppo (Siria), navigazione dal
Mediterraneo verso il Nord Europa

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Impatto sistemico (demografico, sociale,
politico, economico, culturale, su singoli
eventi)
• Falcidia demografica: tasso e struttura della mortalità, aspettativa
di vita, composizione della popolazione
• Contraccolpi sull’assetto dell’economia in ogni settore
• Sviluppo della sanità pubblica e quindi delle istituzioni e del
funzionamento delle strutture di governo
• Arte, letteratura, mentalità, sensibilità religiosa, psicologia
collettiva
• Alterazione di equilibri geo-politici globali
• Singoli eventi
• Un campo di ricerca ancora in pieno sviluppo con riferimento ai
singoli fenomeni
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Una panoramica: concetti, tipologie e
cronologie
Malattie infettive (che colpiscono alti numeri di
popolazione):
- Endemica/epidemica: resta nascosta, erompe a tratti, è più
comune, ha effetti meno drammatici (vaiolo, tubercolosi,
malaria, poi sconfitte grazie ai vaccini)
- Epidemica: un invasore esterno, compare all’improvviso, ha
effetti devastanti, permane per un certo periodo, poi scompare
(peste bubbonica)
- Pandemica: ha diffusione globale
- Dipendono da agenti infettanti o patogeni (microrganismi
parassitari paragonabili ai grandi predatori) che in natura si
annidano in animali (virus, batteri, funghi, prioni, vermi, protisti)
- Dal punto di vista epidemico, una popolazione viene analizzata
mediante il modello SIR: Suscettibili, Infetti, Rimossi
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...concetti, tipologie, cronologie...
• Quando il patogeno compie il salto dall’animale all’essere umano, si ha la zoonosi
• Esempi di zoonosi: peste bubbonica, tubercolosi, Ebola, influenza spagnola)
• Diffusione mediante:
• sia contagio indiretto: vettore, fomite, ospite serbatoio, ospite naturale,
réservoir. La zoonosi si ha quando il patogeno salta dall’ospite all’essere
umano
• sia contagio diretto, trasmissione da essere umano a essere umano per
contatto o per via aerea (in certi casi solo per contagio diretto tra umani:
vaiolo, poliomielite)
• Si estingue mediante vaccino solo un morbo infettivo che non si nasconde
negli animali
• I morbi epidemici differiscono l’uno dall’altro per sintomi, effetti demografici,
risposte sociali, culturali, psicologiche, impatto storico, risposte in termini di
politiche sanitarie (es.: magistrati di sanità, lazzaretti, quarantene, regolamenti
per le sepolture, cordoni sanitari, inoculazione, vaccinazione)
• Morbidità (morbilità): tasso di contagiati su popolazione totale; mortalità (tasso
decessi su popolazione totale); letalità (o fatalità): tasso di decessi su contagiati;

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Teorie delle malattie infettive
Fattori soprannaturali Fattori naturali
Teoria umorale: Ippocrate (460-377 a. C.) e Claudio
Teorie religiose e demoniache Galeno (131-201), malattia=squilibrio dei fluidi
(punizione divina per peccati e causato da fattori ambientali e corruzione dell’aria
disobbedienza; capriccio diabolico, (punto di vista individualistico e olistico), non
possessione demoniaca) contagionistica

Teorie profetico-apocalittiche Teoria miasmatico-umorale: diffusione nell’aria di


miasmi (vapori venefici, aria inquinata, particelle
velenose) che corrompono l’essere umano
Teorie astrologiche
Teoria iatrochimica: Paracelso (1493-1541)
Teorie dei capri espiatori e
Teoria del contagio per germi (seminaria
cospirative contagiorum): Gerolamo Fracastoro (ca. 1478-1553),
De contagione (1546) Syphillis sive morbus Gallicus
(1530); contagionistica
[invenzione microscopio ottico, Janssen, Galileo, Malpighi, Leeuwenhoek: batteri;
microscopio elettronico, Manfred von Ardenne e Ernst Ruska, 1931]

Teoria microbiologica: Agostino Bassi (1773-1856),


Louis Pasteur (1822-1895), Robert Koch (1843-1910)

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Principali malattie infettive a carattere
epidemico
(“I peggiori killer dell’umanità nella nostra storia recente” (Jared
Morbo Vettore Diamond, 1998, 150)
Nome Trasmissione
Vaiolo Virus Variola major e minor Contagio diretto (via aerea)
Peste Batterio Yersinia pestis Pulce del ratto, contagio diretto
bubbonica
Morbillo Virus Morbillivirus Paramixovidae Contagio diretto (via aerea)
Malaria Protozoo Plasmodium Zanzara anofele
parassita
Colera Batterio Vibrio cholerae Contagio diretto
Tubercolosi Batterio Mycobacterium tuberculosis Contagio diretto (via aerea)
(Bacillo di Koch)
Influenza Virus Virus RNA Orthomyxoviridae Contagio diretto e indiretto
Febbre gialla Virus Flavivirus Zanzara Aedes
Tifo Batterio Salmonella enterica Pulci, pidocchi, Contagio diretto e
indiretto
Lebbra Batterio Mycobacterium leprae Contagio diretto
AIDS Virus HIV (Human immunodeficiency virus) Contagio per via sessuale ed ematica

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Malattie infettive nell’Europa pre-
industriale
“La frequenza e la gravità delle carestie e delle epidemie furono l’elemento regolatore di
maggior rilievo nella dinamica demografica di lungo periodo dell'Europa pre-industriale.
Esse rallentarono l'aumento demografico del periodo 1000-1300. Quando, coi primi del
1300, la popolazione europea raggiunse un livello critico di densità, rispetto ai livelli
prevalenti delle tecniche igienico-sanitarie, le epidemie si fecero più frequenti e più gravi e
praticamente arrestarono ogni ulteriore sviluppo della popolazione fino all’epoca moderna
- più severamente in taluni secoli come il XIV o il XVII, meno severamente in altri come il
XVI […] Sul piano economico non vi è dubbio che il ristagno plurisecolare della popolazione
tra ii 1350 e il 1650 ebbe conseguenze decisive. L'Europa non seguì il destino della maggior
parte dell'Asia e la popolazione europea non fu bloccata nel suo sviluppo da una
soffocante pressione demografica. Ciò non fu merito della razionalità europea, ma di
condizioni che facilitarono l'opera dei microbi. Il risultato, comunque fu che alla lunga il
livello medio di vita poté aumentare sensibilmente e la relativa mancanza di braccia
stimolò ulteriormente l'interesse verso la macchina.” (Carlo Cipolla, Storia economica
dell’Europa pre-industriale, Bologna, Il Mulino, 1974, p. 211, 215).

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Emmanuel Le Roy Ladurie
• Storia della vita contadina in Francia, storia del clima (L’Histoire du climat
depuis l’an mil, 1967; L’Histoire humaine et comparée du climat, 2004)
• «Un concept: L'unification microbienne du monde (XVIe-XVIIe siècles)»
(RSH, 1973) (Woodrow Borah, “America as model: the demographic impact of
European expansion upon the non-European world sec. XIV-XVI”, 1962)
• “le plus formidable traumatisme qu’aient expérimenté, jusqu‘à aujourd’hui, les
masses humaines, en Amérique et dans l’Eurasie, pendant le second millénaire […] la
création, à l’échelle de Eurasie, puis de l’Atlantique, d’un marché commun des
microbes, est passée, entre 1300 et 1600 (dates rondes) par une phase spécialement
intense, rapide, dramatique, et pourquoi ne pas le dire, apocalyptique”
• “la fournaise d’une holocauste microbienne […] Le dessin des courbes
démographiques, avec leurs effondrements prodigieux pendant les XIVe et XVe siècles
européens, et pendant le XVIe siècle américain a nécessairement influencé tous les
rythmes de l’histoire mondiale jusqu’à nos jours. Tant la démographie représente
l’une des variables de fond et de pointe dans le modelage du devenir de l’homme […]
L'unification microbienne, comme phénomène de nuisance lié à l’expansion et aux
échanges, perd graduellement de sa prégnance, depuis l‘âge moderne, quant au
façonnement du destin des hommes.»

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Principali morbi epidemici di rilievo
sociale, culturale e sanitario
• Secc. V-XVIII, peste: lazzaretti, quarantena, confinamento,
regolamenti cittadini, regole di sepoltura
• Sec. XVI-XVIII, vaiolo: inoculazione, vaccinazione
• Sec. XIX, colera: ospedalizzazione, cure di reidratazione,
risanamento socio-sanitario
• Sec. XX-XXI, influenza: misure di contenimento e chiusura,
vaccinazione
• Altri morbi infettivi ad alto impatto socio-economico e
culturale: malaria, tubercolosi, tifo, AIDS-HIV

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Peste bubbonica:
presenza costante, intensa, ricorrente,
ossessionante
• Tre grandi epoche pandemiche nella storia della peste bubbonica
nell’Occidente
• Prima: la peste di Giustiniano, due secoli a partire dal 541 d. C., poi scomparsa.
Diverrà dopo secoli endemica presso colonie di roditori in aree eurasiatiche
• Seconda: 1347-1743, la peste bubbonica come fenomeno ricorrente quasi ad
ogni generazione, diventa cronica; i ‘secoli della peste’, la morte improvvisa e di
massa, il senso della morte trionfante e della vanità e transitorietà della vita
terrena; mutamenti nell’edilizia, navigazione, regole sanitarie
• Terza: 1855-1959
• Morbo terrificante, devastante, onnipervasivo, sconvolgente, rapido, spietato,
disumano, apocalittico, con letalità fino al 70%, associato all’idea di morte
accompagnata da grandi sofferenze, isolata, segregata dal consesso sociale e dai
riti religiosi, senza cura (senza vaccino)
• Reazioni sociali di terrore, isteria, frenesia, passione religiosa, violenza

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Presenza attuale della peste come malattia
endemica

Fonte: Centers for Disease Control and Prevention, part of the United States Department of Health and Human Service (immagine
in pubic domain)
24
Vaiolo
• Rimpiazza la peste come il più temibile killer nel sec. XVIII
• Malattia endemica da secoli (portata in Europa dal Vicino
Oriente con le Crociate?)
• Esposizione nell’infanzia, sopravvivenza-immunità e immunità di
gregge, permanenza di suscettibili
• Eruzioni epidemiche a ogni generazione, una presenza nota,
diffusa e familiare, senza isterie di massa, ricerca dei capri
espiatori, insorgenza di frenesie religiose
• Doloroso, senza cura, segni permanenti, alto impatto sociale,
letalità del 25-30%
• Vaccino: Edward Jenner (1798) , Lazzaro Spallanzani (1729-
1799), Luigi Sacco (1769-1836)

25
Edward Jenner (1749-1829)

James Gillray, The Cow Pock, 1802

26
Pionieri italiani della
vaccinazione

Lazzaro Spallanzani, 1729-1799 Luigi Sacco, 1769-1836

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Colera
• La nuova (per larga parte del mondo) malattia epidemica dell’800 (sostituto della peste)
• Molto temuto perché: improvviso, con sintomi orrendi, decorso rapido, alta letalità,
soprattutto adulti, provenienza esotica (male asiatico)
• Origine asiatica: endemico in India (delta del Gange, 1817), sconosciuto altrove nel mondo
• 7 pandemie di colera:
1. 1817-1823, India e Asia
2. anni ‘30 dell’800, Asia e Europa
3. 1846-1862, Asia, Europa, Nord America
4. 1865-1875, globale
5. 1881-1896, Asia, Europa
6. 1899-1923, Asia, Europa
7. 1960, Asia, Sud America, Africa

• Italia (6 epidemie): 1835-37, 1854-55, 1884-86, 1893, 1911, 1973 (Trieste e Litorale
austriaco: 1836-37, 1849, 1855, 1865–1867, 1873 e 1886)

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Colera: cause generali e cause specifiche
• Colonizzazione (dominio britannico in India)
• Commercio internazionale
• Rivoluzione dei trasporti (ferrovie e navigazione a vapore), canale di Suez
• Pellegrinaggi (Hajj)
• Miseria (malattia della miseria)
• Scarsa igiene urbana (quartieri poveri, sistemi fognari, fornitura di acqua), specie
nelle città portuali, carenti condizioni sanitarie pubbliche
• Sovrappopolazione, cattive condizioni abitative, carente igiene domestica e
personale
• Batterio del colera (scoperto da Robert Koch, 1883, ma già descritto da Filippo
Pacini a Firenze nel 1854) trasmesso (scoperta di John Snow nel 1855 non
accettata fino agli anni ‘80 dell’800) attraverso cibo (animale, vegetale) e acqua
contaminate da liquame e attraverso abiti contaminati, mosche, contatto

29
Il morbo della miseria

30
Colera: caratteristiche e effetti a breve e
lungo termine
• Breve incubazione, sintomatologia da disidritazione, decorso breve e atroce
(simile all’avvelenamento), 50% letalità nell’800 (oggi 2%), nettamente minore
della peste (Napoli 1656: 60% morti per la peste; 1830: 2,5 % morti per colera)
• Varianti sporadiche e varianti epidemiche
• Stagionalità (scompare col freddo) e contromisure sanitarie personali e
pubbliche
• Interruzione breve della vita economica e degli approvvigionamenti
• Terrore tra la popolazione, ricerca di capri espiatori (zingari, ebrei, stranieri)
• Odio sociale verso i ricchi, timore della ribellione e della violenza popolari
• Modesti o inesistenti effetti demografici o culturali a lungo termine
• Vita relativamente breve nell’Europa industriale (1830-1890, massimo 1911)
• Importanti conseguenze in microbiologia (Pacini, Koch, Pasteur) e in politiche
sanitarie e urbanistica (Parigi, Londra, Napoli)
31
Il colera morbo endemico in parti del
mondo

32
Tubercolosi
• Mycobacterium bovis: passa all’uomo per effetto dell’addomesticamento
• Attestato in resti paleontologici del Neolitico e in mummie egiziane del 3000
a. C.; nota a Ippocrate
• Tisi, consunzione, piaga bianca, “male di vivere”, “malattia degli artisti”:
picco fine ‘700-’800
• Teoria del contagio accettata solo nel corso dell’800, René Laennec (1819),
Robert Koch (1882)
• Letalità altamente variabile in base alle condizioni sociali (e negli USA
razziali)
• Sanatori, cliniche specializzate (dispensari), imponente impegno delle
politiche sanitarie pubbliche
• Vaccini, BCG: 1980-1921, adottato in Italia nel 1976
• Problema persistente per la sanità mondiale (Cina, India, Sud-Est Asiatico,
Africa): 2017, 10 milioni di ammalati, con letalità del 16%
33
Influenza
• Caratteristiche peculiari: contagio per via aerea, instabilità genetica del virus
(identificato nel 1930), variabilità, mancanza di immunità permanente, ondate
successive, frutto di strette relazioni animali-esseri umani (animal reservoir)
• Stagionalità, capacità di diffusione improvvisa e rapida (grippe), breve
incubazione, predilezione per bambini, anziani, affetti da preesistenti patlogie
respiratorie, immunodepressi, alta morbosità, bassa letalità
• Socialmente non sensibile, predilige ambienti urbani fittamente abitati
(diffusione territoriale secondo gerarchia urbana), situazioni ad alta
concentrazione, ambienti domestici, un by-product della modernizzazione e della
velocità di comunicazione
• Storia: origini antiche e sconosciute, maggiori epidemie note in epoca moderna:
 Sec. XVIII: 1729-30, 1732-33, 1761-62, 1781-82
 Sec. XIX: 1830-31, 1833, 1850-51, 1869, 1889-90 (la prima grande pandemia di
influenza, precorritrice della “Spagnola”)
 Sec. XX-XXI: 1918-1920, 1957-1958, 1968-69 (Hong Kong), 2009-2010 (Swine Flu)

34
Influenza nel ‘900

35
Alto grado di variabilità delle
stime

Fonte, Max Rosen, “The Spanish flu (1918-20): The global impact of the largest influenza pandemic in history”, Our World in Data , 4 March
2020

36
Singoli fenomeni ed eventi storici
• Disgregazione dell’impero mongolo e fine della dinastia
mongola in Cina (Yuan, 1271-1368) e della pax mongolica,
guerra civile, avvento dei Ming in Cina, catastrofe demografica
in Cina (da 120 a 65 milioni a fine sec. XIV)
• Conquista, assoggettamento e spopolamento delle Americhe
• Sviluppo dello schiavismo africano
• La guerra dei Trent’anni
• Declino economico dell’Italia
• L’estinzione della dinastia Stuart
• La spedizione di Napoleone contro Haiti insorta

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La “Peste Nera”: l’apocalissi in senso
orario
La “Peste nera” o moria
grandissima: il secondo più
grande disastro
demografico della storia
europea (circa 30 milioni di
decessi su 100 milioni di
abitanti); coincide in parte
con guerra dei Cento Anni,
1337-1453; Pasteurella
pestis medievalis originaria
di Asia centrale o Mongolia,
si manifesta in Cina a inizio
anni 1330: diffusione
tramite la Via della Seta
(un’unica grande autostrada
per microbi, Diamond,
1998, 163). Fase acuta
1347-1353, poi 1361-1362,
1369

38
Diffusione della peste nera (da McNeill, 1976,
153)

39
La “Peste Nera”
• Mortalità variabile su base geografica e sociale fino al 60%; circa il 50% della
popolazione dell’intera Europa, che torna ai livelli del 1100.
• Successivi scoppi epidemici per oltre un secolo (fino alla fine del ‘500: 24 in Inghilterra,
20 a Venezia, 21 a Parigi, 13 a Barcellona, 19 a Perugia, 10 a Amburgo, Colonia e
Norimberga); diviene endemica in Europa
• Cause generali: fase precedente di espansione demografica (1000-1300), promiscuità
esseri umani animali (domestici e non), condizioni igieniche carenti (latte e acqua
infetti), accentuato inurbamento, intensificati commerci e comunicazioni, squilibrio
demografico-economico e condizioni igienico-sanitarie (squilibrio ecologico)
• Struttura della mortalità: prevalenza di giovani, maschi, cittadini, poveri; crollo della
natalità, stagnazione demografica fino al 1550
Approfondimenti:
John Kelly, The Great Mortality, New York, Harper, 2006
John F. D. Shrewsbury, A History of Bubonic Plague in the British Isles, Cambridge, CUP, 1970
Jean Noël Biraben, Les hommes et la peste en France et dans les pays européens et méditerranéens: La peste dans l'histoire, La Haye, 1975
Grazia Benvenuto, La peste nell'Italia della prima età moderna: contagio, rimedi, profilassi, Bologna, Clueb, 1996
Pandemic Disease in the Medieval World. Rethinking the Black Death, ed. by Monica H. Green, in The Medieval Globe, double issue, 1, 2014 (La
storia del patogeno Yersinia pestis, come è stata ricostruita dalla biologia molecolare, con l’apporto di ritrovamenti archeologici, rivela un quadro di
diffusione esteso al bacino dell’Oceano Indiano e dell’Africa Orientale, ben più ampio di quello mediterraneo e islamico affacciato sul Mediterraneo

oo 40
Ancora su conseguenze della Peste
nera
• Conseguenze sull’agricoltura: pressione demografica già a metà ‘300 (relativa
espansione 1000-1300), cambiamenti nei metodi di coltivazione, crisi produttive per
cause climatiche, pratiche matrimoniali e fertilità calanti; dopo: scarsità di
manodopera, abbandono di terre e villaggi, salari e prezzi in ascesa, inflazione, crisi
della nobiltà terriera, tensione classi proprietarie-classi contadine
• Conseguenze su manifattura e commerci: ancora maggiore scarsità di manodopera
urbana, caduta della produttività pro capite, concentrazione di ricchezze, aumento di
diseguaglianze, minore propensione al rischio, investimenti a breve termine,
ritrutturazione di compagnie
• Conseguenze sociali: numerose ribellioni popolari; rivolta di Etienne Marcel a Parigi,
1353-1358, ribellione contadina in Inghilterra, 1381, tumulto dei Ciompi a Firenze
(1378-1383); cause complesse riconducibili molto indirettamente alla peste nera
• Maggiori mobilità sociale, intraprendenza e competitività nel lungo periodo
• Minore popolazione per sfruttare risorse immutate, apertura di nuove opportunità
• Conseguenze sulla sanità pubblica: lazzaretti e quarantene, Dubrovnik (1377),
• Venezia (1423)
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Conquista europea delle

Americhe
“Scambio colombiano”: Vaiolo e morbillo/sifilide
• “The most sensational military conquests in all history are probably those of the
Spanish conquistadores over the Aztec and Incan empires” (Crosby, 1967: 321)

42
Direttrici di diffusione epidemica nel
Nuovo Mondo all’epoca della conquista

43
La distruzione dei nativi
americani
Perdita di popolazione amerindia: Santo Domingo (Hispaniola), da ca. 250.000 a
poche migliaia nel 1518; Messico, da ca. 22 milioni nel 1492 a meno di 2 nel 1550;
attuali Stati Uniti, da 5 milioni nel 1500 a 60.000 nel 1800 (Thornton);Americhe,
40-60 milioni con perdite stimate tra 65 e 90% (Koch et al., 2019) (Olocausto
americano, genocidio microbico)

Nome generico dato a una pestilenza devastante


della Nuova Spagna

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Rappresentazione azteca di malati di
vaiolo

In Bernardino de Sahagún, Historia universal de las cosas de Nueva España (Codice fiorentino,
1576-1577, bilingue spagnolo-nahuatl )

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Conseguenze di lungo periodo
• Destrutturazione delle società indigene, alterazione della
struttura demografica
• Ampia disponibilità di terre per la colonizzazione occidentale
• Importazione di manodopera schiavile dall’Africa
(importazione della febbre gialla nel Nuovo Mondo)
• Modifica del clima (raffreddamento) della Terra (riduzione
superfici coltivate, aumento aree arborifere, diminuzione CO2, raffreddamento
dellatmosfera) Approfondimenti:
•Woodrow Borah, «America as model: the demographic impact of European expansion upon the
non-European world», XXXV Congreso Internacional de Americanistas, Mexico, 1962, vol. 3, Mexico,
Editorial Libros, pp. 379-387
•Russel Thornton, American Indian Holocaust and Survival: A Population History Since 1492, 1990
•David E. Stannard, American Holocaust. The Conquest of the New World, Oxford-New York, Oxford
University Press, 1992 (tr. it. Torino, Boringhieri, 2001)
•Massimo Livi Bacci, Conquista. La distruzione degli indios americani, Bologna, Il Mulino, 2009

46
La “Spagnola”, 1918-1920
• “Più grande catastrofe demografica della storia dell’umanità” (Snowden,
2010)
• “The last great plague” (William I. B Beveridge, Influenza: The Last Great
Plague : an Unfinished Story of Discovery, 1976)
• “Il killer più feroce del XX secolo” (Spinney, 2018)
• “La prima malattia veramente ‘globale’ della storia, seconda solo, forse, per
numero di vittime alla terrificante epidemia di peste nera del sec. XIV […]
contagiò tra il 1918 e il 1919 un miliardo di uomini, uccidendone in tutto il
mondo ventuno milioni secondo le stime più caute [50 milioni secondo le
stime più ampie]”
• “La Spagnola chiude […] un passato dominato dalle malattie epidemiche e
apre uno scenario che vedrà quasi scomparire diverse specie d’infezioni ed
estendersi […] i progressi della medicina scientifica […] L’ultima devastante
epidemia della storia dell’umanità” (Tognotti, 2015) ?

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Un precedente della “Spagnola”

• Pandemia del 1889-1890 (russa): ultima grande pandemia dell’800


• Origine a Bukhara (Asia centrale, Impero russo attuale Uzbekistan),
diffusione verso ovest nell’emisfero settentrionale, Stati Uniti
• Frutto della globalizzazione, colpisce prima persone coinvolte nei
commerci, trasporti e comunciazioni, grandi centri urbani europei
e nordamericani, senza distinzione di ceto sociale e livello di
reddito, bambini e anziani, specie con affezioni respiratorie
pregresse
• 1 milione di morti nel mondo, letalità 0,1-0,28%

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La “Spagnola”, “Spanish
• Lady”
Origine negli Stati Uniti (Kansas: Crosby, Barry) o in Francia
• Caso di zoonosi: salto dagli uccelli selvatici all’uomo

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Il più grande choc demografico nella storia

dell’umanità
50-100 milioni di morti (circa 40 milioni la I Guerra Mondiale, circa 600.000 in Italia),
straordinaria mortalità, morbilità (500 milioni infetti) e letalità (2,5%), anomala
curva della mortalità per età a W anziché la più consueta a U; decessi di giovani
adulti (come la guerra); eccezionale virulenza, decorso fulminante
• Favorita dalle condizioni di guerra e di pace: masse di persone in combattimento,
trasporti di truppe in guerra, smobilitazione e rientro nei 4 angoli del mondo,
manifestazioni collettive di giubilo, impreparazione, sistemi sanitari pubblici travolti,
caos Provvedimenti
d’emergenza: chiusure e
regolamenti orari apertura
di locali, misure di
quarantena, divieti di
assembramenti, mascherine,
sistemi di disinfezione,
ospedali specializzati,
richiami di medici e
infermieri in pensione,
misure restrittive invasive

50
Conseguenze della “Spagnola”

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Conseguenze di lungo periodo
• Laura Spinney, 1918. L'influenza spagnola: La pandemia che cambiò il mondo, Milano,
Feltrinelli, 2018 [2017]
• Ripresa spettacolare del tasso di fertilità: nel 1920 recuperati i valori del 1914
• Popolazione più sana: perdita dei più deboli e già malati
• Casi di patologie post-spagnola: encefalite letargica (Oliver Sacks, Risvegli)
• Fase di discredito della scienza, diffusione di medicina non convenzionale e di mvimenti
anti-scientifici, poi consolidamento della «germ theory», nascita della virologia e dei primi
vaccini anti-influenzali nei primi anni ’30; prima visualizzazione del virus influenzale nel
1943
• Risposte istituzionali, inizio del consolidamento del concetto della sanità pubblica
(Rapporto Beveridge, 1942: lotta contro «Want, Idleness, Disease, Squalor and
Ignorance”), implementazione post-Seconda Guerra Mondiale
• «Gigantesca opera di cancellazione della memoria della Spagnola» (Tognotti, 2015): quali
ragioni? I morti in guerra cancellano i morti per influenza? La stanchezza dell’orrore?
• Molto lenta formazione della memoria e della storia della pandemia; relativamente
recente interesse della storiografia a partire dalla fine degli anni ‘90 (in Italia, Tognotti,
2015)
52
Bibliografia e
approfondimenti

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Alcuni saggi fondamentali
• David Quammen, Spillover. L’evoluzione delle pandemie, Milano, Adelphi, 2014 [2012]
• Jared Diamond, Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tedicimila
anni, Torino, Einaudi, 1998 [1997]
• William McNeill, La peste nella storia. Epidemie, morbi e contagio dall’antichità all’età
contemporanea, Torino, Einaudi, 1981 [1976]
• Carlo Cipolla, Contro un nemico invisibile. Epidemie e strutture sanitarie nell’Italia del
Rinascimento, Bologna, Il Mulino, 1986
• Giorgio Cosmacini, Storia della medicina e della sanità in Italia. Dalla peste europea alla
guerra mondiale (1348-1918), Bari, Laterza, 1994
• Giorgio Cosmacini, Le spade di Damocle. Paure e malattie nella storia, Bari, Laterza,
• Giorgio Cosmacini, Andrea W. D'Agostino, La peste, passato e presente, Milano, Editrice
San Raffaele, 2008
• Massimo Livi Bacci, Conquista. La distruzione degli indios americani, Bologna, Il Mulino,
2009
• Alfred W. Crosby, Lo scambio colombiano. Conseguenze biologiche e culturali del 1492,
Torino, Einaudi, 1997 [1972]
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continua...
• Laura Spinney, 1918. L’influenza spagnola, Venezia, Marsilio,
2018
• Eugenia Tognotti, La «Spagnola» in Italia. Storia dell’influenza
che fece temere la fine del mondo (1918-1919), Milano,
Franco Angeli, 2015
• Ead., L’altra faccia di Venere. La sifilide dalla prima età
moderna all'avvento dell'Aids (XV-XX sec.), Milano, Franco
Angeli, 2016
• Ead., Il morbo lento. La tisi nell'Italia dell'Ottocento, Milano,
Franco Angeli, 2012
• Ead., Il mostro asiatico : storia del colera in Italia, Roma-Bari,
Laterza, 2000

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Ulteriori approfondimenti
• Un intero corso di Frank M. Snowden alla University of Yale (Open
Yale Course): “Epidemics in Western Society Since 1600”, (con
videoregistrazioni e trascrizioni integrali)
• https://oyc.yale.edu/history/hist-234
• Le prime ricostruzioni storiche complessive a carattere nazionale:
 Creighton, Charles, A History of Epidemics in Britain, Cambridge,
Oxford, 1891-1894
 Ozanam, Jean-Antoine-François, Histoire médicales générale et
particulière des maladies épidémiques, Paris-Lyon, 1817, 4 voll.
 Corradi, Alfonso, Annali delle epidemie occorse in Italia dalle prime
memorie fino al 1850, Bologna, 1865-1876, 4 voll.

• Per l’informazione epidemiologica sul presente: Epicentro.


L'epidemiologia per la sanità pubblica, Istituto Superiore di Sanità

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