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Generalita' sui numeri naturali

I numeri naturali sono, storicamente, la base di tutta la matematica: sembra (dalle tracce
lasciate su un osso di lupo) che fossero noti gia' 70.000 anni fa.
Sono stati considerati degli oggetti iniziali finche', agli inzi del '900, si senti' il bisogno
di farli derivare da concetti piu' elementari (quali il concetto di cardinale in teoria degli
insiemi) ed anche di sottoporli ad una rigorosa assiomatica (assiomi di Peano);

Qui mi limito ad una generica introduzione adatta ad un primo anno del biennio delle scuole medie superiori

Al solito ci sono due teorie: quella dei matematici che credono che i numeri naturali
esistono effettivamente e quelli che credono che i numeri siano una costruzione del
nostro cervello. In entrambe i casi i risultati che otterremo saranno gli stessi

I numeri naturali
I numeri naturali sono i numeri
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, . . . . . .
i puntini indicano che per ogni numero io posso trovare il numero successivo e questo si
puo' indicare con il simbolo infinito ( )
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, . . . . . .
attorno all'anno 1000 alla successione fu aggiunto come primo elemento lo zero

I greci ed i romani non potevano concepire che si potesse usare un simbolo per lo zero (il nulla) in quanto se una cosa
non esiste come si puo' rappresentare? come vedi c'era una certa confusione fra significante (parola che si usa per
rappresentare l'oggetto) e significato (l'oggetto) anche se un filosofo disse : la parola cane non morde
Da notare che questa confusione e' alla base di molte teorie sulla magia

e la successione divenne

0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, . . . . . .
Come insieme potro' anche indicarlo come:

N= 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, . . . . . .
che si legge: N e' l'insieme dei numeri zero, uno, due, tre, infinito

Ora su dovremo studiare come questi oggetti interagiscono fra di loro, cioe' dovremo
studiare le possibili operazioni: somma, prodotto, differenza e quoziente
Concetto di operazione interna ed esterna
Un'operazione su due oggetti e' un qualche cosa che prende i due oggetti e li trasforma in
un terzo oggetto.
ora il terzo oggetto puo'

• essere contenuto nell'insieme in cui sono contenuti i due oggetti di base (e quindi
l'operazione di dice interna, e l'insieme si dice chiuso rispetto a quella operazione)
in pratica posso sempre fare l'operazione
• non essere contenuto nell'insieme in cui sono contenuti i due oggetti (e quindi
l'operazione di dice esterna, e l'insieme si dice non chiuso rispetto a quella
operazione) non posso fare sempre l'operazione

esempio:

• La somma fra segmenti e' un'operazione


interna perche' il risultato e' ancora un
segmento
• La somma fra triangoli non e' un'operazione
interna perche' il risultato di solito non e' un
triangolo

Addizione fra numeri naturali


D'ora in avanti useremo indifferentemente i termini somma e addizione anche se la
somma indica il risultato mentre l'addizione indica l'operazione

Per iniziare una piccola precisazione: quando in matematica dobbiamo trovare delle regole cerchiamo sempre di rifarci
a qualcosa di precedente, se non e' possibile riferirsi a qualcosa di preesistente si cerca di seguire la strada piu' semplice.
In questo caso ci rifacciamo alla somma di segmenti perche' piu' intuitiva

Disegno su una semiretta l'insieme dei numeri naturali:

Se voglio fare
3+2
disegno a partire da 0 un segmento lungo 3 ed un segmento lungo 2

Per sommare metto in fila i segmenti e vedo che ottengo un segmento che termina in 5
quindi
3+2=5
C'e' subito da dire che facendo la somma fra numeri naturali mi muovo sempre verso
destra e, a destra, i numeri sono infiniti; quindi potro' sempre fare l'addizione cioe'
l'addizione fra numeri naturali e' un'operazione interna e l'insieme N e' chiuso rispetto
all'addizione.

Fra tutti i numeri naturali ne esiste uno particolare: lo zero; Lo zero ha la proprieta' di
non cambiare niente infatti preso un numero qualunque
0 + numero = numero + 0 = numero
Si esprime questo fatto dicendo che :
zero e' l'elemento neutro per l'addizione
questa proprieta' sara' sempre valida per tutti i numeri: naturali, interi, razionali, reali, complessi

Proprietà I) a + b = b + a, per ogmi a, b appartenenti a N


dell’addizione (Proprietà commutativa)

II) a+ (b + c ) = (a + b) + c per ogni a, b, c appartenenti a N (Proprietà


associativa)

Moltiplicazione fra numeri naturali


D'ora in avanti useremo indifferentemente i termini prodotto e moltiplicazione anche se
il prodotto indica il risultato mentre la moltiplicazione indica l'operazione

Nei numeri naturali dovremmo indicare l'operazione di moltiplicazione mediante il


simbolo x, ma io sono contrario all'uso di questo simbolo e preferisco usare il
simbolo ·

Disegno su una semiretta l'insieme dei numeri naturali:

Se voglio fare
3·2
disegno a partire da 0 un segmento lungo 3

Per moltiplicare ripeto il segmento 3 per due volte ed ottengo che il risultato termina in 6
quindi
3·2=6
C'e' subito da dire che facendo il prodotto fra numeri naturali mi muovo sempre verso
destra e, a destra, i numeri sono infiniti; quindi potro' sempre fare la moltplicazione cioe'
la moltiplicazione fra numeri naturali e' un'operazione interna e l'insieme N e' chiuso
rispetto alla moltiplicazione.

Fra tutti i numeri naturali ne esiste uno particolare: l'uno; L'uno ha la proprieta' di non
cambiare niente infatti preso un numero qualunque
1 · numero = numero · 1 = numero
Si esprime questo fatto dicendo che :
uno e' l'elemento neutro per la moltiplicazione
questa proprieta' sara' sempre valida per tutti i numeri: naturali, interi, razionali, reali, complessi

Anche lo zero e' speciale per la moltiplicazione:


Lo zero ha la proprieta' di "assorbire" tutti i numeri con cui e' moltiplicato facendoli
diventare zero
0 · numero = numero · 0 = 0
Si esprime questo fatto dicendo che :
zero e' l'elemento assorbente per la moltiplicazione
questa proprieta' sara' sempre valida per tutti i numeri: naturali, interi, razionali, reali, complessi
Da questa proprieta'derivera' la legge di annullamento del prodotto
Legge di annullamento del prodotto
Un prodotto e' zero se e solo se uno dei fattori del prodotto vale
zero

Significa che se
a·b·c=0
allora dovra' essere vera almeno una delle seguenti uguaglianze
a=0 b=0 c=0
Proprietà della I) a ⋅ b = b ⋅ a , ∀a , b ∈ N . (Proprietà commutativa)
moltiplicazione
II) a ⋅ (b ⋅ c ) = (a ⋅ b ) ⋅ c ∀a , b , c ∈ N . (Proprietà associativa

III) a ⋅ (b + c ) = (a ⋅ b ) + (a ⋅ c ), ∀a, b, c ∈ N .
IV) a ⋅ (b − c ) = (a ⋅ b ) − (a ⋅ c ), ∀a, b, c ∈ N .
(Proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto all’addizione e sottrazione)
Divisione fra numeri naturali
Dati due numeri naturali a e b si vuole sapere se esiste un numero naturale c che
moltiplicato per il numero b sia uguale al numero a Se tale numero c esiste, si scrive:
a ÷ b = c.
Si legge: “a diviso b uguale c”
Il numero c si chiama QUOTO o QUOZIENTE ESATTO dei numeri a e b
L’operazione che bisogna eseguire per determinare c è denominata DIVISIONE.
Il primo termine si chiama DIVIDENDO, il secondo, DIVISORE. Il simbolo ÷ si
chiama SEGNO OPERATIVO della divisione.
Si può scrivere: a ÷ b = c. se c ⋅ b = a.
ESEMPIO: 10 ÷ 2 = 5 perché 5 ⋅ 2 = 10.
Si dice che il numero 10 è DIVISIBILE per 2 oppure che è MULTIPLO di 2
oppure che 2 è un DIVISORE di 10
Le due locuzioni: “ è divisibile per “ e “ multiplo di “ si equivalgono.
10 ÷ 3 = ? impossibile nell’insieme dei numeri naturali perché 10 non è multiplo di 3
Si può dire allora che la divisione è una legge binaria di composizione interna definita
nell’insieme dei numeri naturali.
5 ÷ 0 = IMPOSSIBILE perché nessun numero moltiplicato per 0
può dare come risultato 5.
Proprietà invariantiva della divisione: se si moltiplicano o si dividono per uno stesso
numero diverso da zero il dividendo e il divisore, il quoziente non cambia.

se a:b = c allora (a·d): (b·d) = c e (a:e) : (b:e) = c


con d,e diversi da 0
esempio: 24:6=4 (24:3) : (6:3) = 8 : 2 = 4 (24·2) : (6·2) = 48:12 = 4
Proprietà distributiva della divisione rispetto alla addizione e alla sottrazione:
(a+b) : c = a:c + b:c (a-b) : c = a:c – b:c
Ciò non si verifica quando dobbiamo dividere un numero per una somma o una
differenza. Esempio:
72: (12+6) = 72: 18 = 4 ma se applichiamo la proprietà avremo:
72: (12+6) = 72: 12 + 72 : 6 = 6 + 12 = 18

Sottrazione fra numeri naturali


Useremo indifferentemente i termini differenza e sottrazione anche se differenza indica
il risultato mentre sottrazione indica l'operazione

Disegno su una semiretta l'insieme dei numeri naturali:

Se voglio fare
5-2
disegno a partire da 0 un segmento lungo 5 ed un segmento lungo 2
Per sottrarre dalla fine del segmento 5 tolgo il semento lungo 2 ed ottengo un segmento
che termina in 3

quindi
5-2=3
Facendo la differenza fra numeri naturali mi muovo sempre verso sinistra e, a sinistra, i
numeri finiscono nello zero; quindi se devo ad esempio eseguire
3-5=
non lo posso fare
E' come quando alle elementari la maestra ti diceva che non si puo' togliere 5 dal 3 perche' il 5 e' piu' grosso del 3

quindi non si puo' fare sempre la sottrazione cioe' la sottrazione fra numeri naturali non
e' un'operazione interna e l'insieme N non e' chiuso rispetto alla sottrazione.

PROPRIETA’ INVARIANTIVA DELLA SOTTRAZIONE


a-b=c (a-d)-(b-d)=c (a+e)-(b+e)=c
15-8=7 (15-5)-(8-5)=10-3=7 (15+2)-(8+2)=17-10=7

Numeri Un numero, diverso da 1, si dice NUMERO PRIMO se ammette come divisori soltanto se
primi stesso e il numero 1.

Un numero che non sia primo si dice NUMERO NON PRIMO o NUMERO COMPOSTO.

1) Un numero composto ammette qualche divisore primo.


2) Esistono infiniti numeri primi.
3) Un numero primo che sia divisore di un prodotto di due o più fattori è divisore di
almeno uno dei suoi fattori.
4) Un numero primo che sia divisore di un prodotto di fattori primi è uguale almeno a
uno di questi fattori.
5) Un numero composto può decomporsi in un prodotto di fattori primi.
6) La decomposizione di un numero in fattori primi è unica.

Teorema di scomposizione in fattori primi

Ogni numero intero positivo diverso da 1 può essere espresso come prodotto di numeri
primi in modo tale che n= p1a1• p2a2• p3a3• … • pmam dove p1, p2,…, pm sono i numeri
primi ordinati in modo che p1 < p2 < p3 <…< pm e dove a1, a2, a3,…, am sono gli
esponenti interi positivi.

Per esempio la scomposizione in fattori primi di 4116 è 4116=22•3•73 , tenere presente


che 3=31 è più in generale n=n1.
La scomposizione di un numero in fattori primi viene anche chiamata fattorizzazione in
numeri primi.

Regola pratica per scomporre in fattori primi un numero maggiore di due.

Si comincia a dividere il numero dato per il minore dei numeri primi ed eventualmente
si procede ancora nella divisione per tale divisore, se possibile. Se non lo è, si divide per
il numero primo immediatamente superiore,se si può, e così via fino ad avere per
quoziente 1.

esempio: scomporre in fattori primi il numero 252

quindi 252 = 2·2·3·3·7 = 22·32·7


Il Massimo Comune Divisore e il minimo comune multiplo

Il Massimo Comune Divisore


Consideriamo i numeri 20 e 30.

I divisori di 20 sono:1,2,4,5,10,20

I divisori di 30 sono:1,2,3,5,6,10,15,30

I numeri 20 e 30 hanno in comune i divisori 1,2,5,10, fra questi 10 è il più grande, esso
viene perciò chiamato massimo comune divisore e si indica con MCD.

La notazione usata è: MCD(30,40) = 10.


Regola pratica per calcolare il MCD.
Esiste una regola per calcolare il MCD basata sulla scomposizione in fattori primi.
Il MCD fra due o più numeri è il prodotto dei soli fattori comuni, ognuno preso una
sola volta con l’esponente più piccolo.
esempio: scomponiamo 24 e 60 in fattori primi mettendo in colonna i fattori
comuni(uguali).

24 = 23 ·3

60 = 22 ·3 ·5

Le colonne “piene” individuano i fattori comuni,in questo caso 2 e 3,


prendendo poi ciascun fattore con l’esponente più piccolo, troviamo che il
MCD è 22 ·3 = 12.

Se il MCD fra due numeri è 1, allora l’unico divisore comune è 1. In questo caso i due
numeri vengono detti primi tra loro.

Per esempio MCD(14,15)=1, quindi 14 e 15 sono primi tra loro.

Il minimo comune multiplo


Consideriamo di nuovo i numeri 20 e 30.

I multipli di 20 sono:20,40,60,80,100,120, …

I multipli di 30 sono:30,60,90,120,150,180,…

Il più piccolo multiplo che i numeri 20 e 30 hanno in comune è 120, esso viene perciò
chiamato minimo comune multiplo e si indica con mcm.

La notazione usata è: mcm(30,20) = 120.


Regola pratica per calcolare il mcm.
Anche per calcolare il mcm esiste una regola basata sulla scomposizione in fattori primi.
Per costruire il m.c.m di più numeri scomposti in fattori primi occorre prendere tutti i fattori dei
numeri dati, una sola volta e con l’esponente più grande.
Scomponendo i numeri 36, 525, 280, ottengo 36= 22 x 32 525=3x7x52 280=7x5x23
23 x 7 x 32 x 52 = 12600 = m.c.m (36; 525; 280)

Le potenze Sia dato il prodotto: 7 ⋅ 7 ⋅ 7 ⋅ 7, il quale è formato da quattro fattori tutti uguali al
numero 7. In forma più abbreviata, si può scrivere:

7 ⋅ 7 ⋅ 7 ⋅ 7 = 7 4.
4
Il simbolo 7 viene denominato POTENZA.
I numeri 7 e 4 si chiamano rispettivamente BASE ed ESPONENTE della potenza.

L’esponente di una potenza indica quante volte la base dev’essere moltiplicata per se
stessa.
ESEMPI. 35 = 3 ⋅ 3 ⋅ 3 ⋅ 3 ⋅ 3; 2 4 = 2 ⋅ 2 ⋅ 2 ⋅ 2; a 3 = a ⋅ a ⋅ a; x 2 = x ⋅ x.

Per convenzione, si pone: a = 1, con a ≠ 0; a = a.


0 1

Il simbolo 00 è privo di significato.


Si può dire allora che la potenza di un dato numero è il prodotto di più fattori tutti uguali
al quel numero.

Proprietà
delle
1) a ⋅ a = a
m n m+n
; 2) a ÷ a = a
m n m−n
; 3) (a )
m n
= a mn ;
4) a ⋅ b = (ab ) ; 5) a m ÷ b m = (a ÷ b ) .
m m m m
potenze

ESERCIZI
34 ⋅ 37 = 311 ; 78 ÷ 7 5 = 7 3 ; (6 )
4 5
= 620 ; a 4 ⋅ a = a5 ; x6 ÷ x = x5 ;

1) Cosa rappresenta 23 ? Risposta: una potenza.


2) Cos’è una potenza ? Risposta: un prodotto di più fattori tutti uguali fra loro.
3) Di quanti termini è formata una potenza ? Risposta: due.
4) Come si chiamano ? Risposta: base ed esponente.
5) Cosa rappresenta la base di una potenza ? Risposta: ciascuno dei fattori uguali del prodotto.
6) Cosa rappresenta l’esponente di una potenza ? Risposta: di quanti fattori è formato il prodotto.
7) Qual è il valore della potenza considerata ? Risposta: 8.
8) Perché ? Risposta: per la definizione di potenza. Infatti: 2 = 2 ⋅ 2 ⋅ 2 = 8.
3

0
9) Quanto vale 7 ? Risposta: 1.
10) Perché ? Risposta: per convenzione.
1
11) Quanto vale 5 ? Risposta: 5.
12) Perché ? Risposta: per convenzione.

34 ⋅ 32.
1) Cosa rappresenta ? Risposta: il prodotto di due potenze della stessa base.
2) Qual è la base comune ? Risposta: 3.
6
3) A che equivale l’espressione ? Risposta: 3 .
4) Perché ? Risposta: per la prima proprietà delle potenze.
5) Cosa afferma tale proprietà? Risposta: il prodotto di due potenze della stessa base è una potenza che ha per base la
stessa base e per esponente la somma degli esponenti.

ESERCIZI

1. 3 ⋅ (5 + 2). Primo procedimento: 3 ⋅ (5 + 2) = 3 ⋅ 7 = 21.


Secondo procedimento: 3 ⋅ (5 + 2) = 3 ⋅ 5 + 3 ⋅ 2 = 15 + 6 = 21.
Nel secondo procedimento è stata applicata la proprietà distributiva della moltiplicazione rispetto
all’addizione.

2. x ⋅ ( y + z ). Omettendo il segno di moltiplicazione, si può scrivere: x( y + z ).


In questo esercizio, le lettere x, y, z , rappresentano dei numeri generici. Si può
scrivere: x ⋅ ( y + z ) = x ⋅ y + x ⋅ z oppure, più semplicemente: x( y + z ) = xy + xz.
3. a(b + c + d ) = ab + ac + ad .

4. x( y − z + t ) = xy − xz + xt.

5. xy( z + t ) = xyz + xyt.

6. (a + b)(c + d ) = a(c + d ) + b(c + d ) = ac + ad + bc + bd .


7. (x + y )(z + t ) = xz + xt + yz + yt = xz + tx + yz + ty.
8. ( )
x 2 x3 + x 4 = x 2 ⋅ x3 + x 2 ⋅ x 4 = x5 + x6 .

9. (a 7
)
+ a 4 ÷ a 2 = a7 ÷ a 2 + a 4 ÷ a 2 = a5 + a 2.
Data l’espressione: ad + bd , esprimerla sotto forma di prodotto.
10.
L’espressione rappresenta una somma di due prodotti i quali hanno un fattore comune d . Si può
scrivere allora:

ad + bd = d (a + b ).
Il prodotto ottenuto è formato dai due fattori: d e a + b.

11. bc + bd + be = b(c + d + e ). 1° fattore: b, 2° fattore: c + d + e.

12. 6a + 8b − 12c = 2(3a + 4b − 6c ). 1° fattore: 2; 2° fattore: 3a + 4b − 6c.

13. 5a − 5b = 5(a − b ). 1° fattore: 5; 2° fattore: a − b.

14. 12ab + 15ac = 3a(4b + 5c ). 1° fattore: 3; 2° fattore: a; 3° fattore: 4b + 5c.

15. ( )
a 4 + a 6 − a 7 = a 4 1 + a 2 + a 3 . 1° fattore: a 4 ; 2° fattore: 1 + a 2 + a 3 .

16. (
3a 4b 2 − 6ab 4 + 9a 3b = 3ab a 3b − 2b3 + 3a 2 . )
1° fattore: 3; 2° fattore: a; 3° fattore: b; 4° fattore: a b − 2b + 3a .
3 3 2

17. Calcolare il valore dell’espressione A = xy + xz per x = 4, y = 3, z = 6.


Si ha: A = xy + xz = 4 ⋅ 3 + 4 ⋅ 6 = 12 + 24 = 36.

Necessita' di ampliare l'insieme N


Per poter fare sempre la sottrazione mi devo poter spostare a sinistra quanto voglio

Quindi per poter fare sempre anche la sottrazione dovremo ampliare l'insieme dei numeri naturali
aggiungendo anche dei numeri a sinistra dello zero
Generalita' sui numeri interi
Il sistema piu' semplice per avere dei numeri a sinistra dello zero consiste nel duplicare i
numeri come se fossero visualizzati da uno specchio

e per distinguere i numeri a destra da quelli a sinistra dello zero metteremo davanti al
numero + se siamo a destra e - se siamo a sinistra

Detto cosi' sembra una cosa semplice, ma storicamente arrivare a questa semplice definizione e' stata una cosa piuttosto
sofferta

Siccome i numeri interi prendono il segno relativamente alla loro posizione rispetto allo
zero verranno detti numeri interi relativi

Una rappresentazione mediante teoria degli insiemi potrebbe essere la seguente:

Insieme Z dei numeri interi


Prima cosa da osservare e' che l'insieme dei numeri interi

procede sia a destra che a sinistra quindi i numeri vanno da - fino a +


Per indicare i numeri stavolta useremo sempre un segmento con origine in zero e con
una freccia che indichi la destra se il numero e' positivo e la sinistra se il numero e'
negativo ( tipo vettore)

Anche qui dovremo definire come agiscono le operazioni

• addizione
• moltiplicazione
• sottrazione
• divisione

Naturalmente mantenendo inalterati i risultati ottenuti sui numeri naturali nella semiretta
a destra dello zero
Z e' un ampliamento di N quindi nella parte che resta uguale devono rimanere le stesse proprieta'
in particolare lo zero sara' l'elemento neutro per l'addizione e l'elemento assorbente per la moltiplicazione mentre l'uno
e' l'elemento neutro per la moltiplicazione anche su tutto Z

Somma fra numeri interi


Al solito usero' indifferentemente la parola somma e la parola addizione anche se la prima indica il risultato e la
seconda indica l'operazione

Considero l'insieme Z dei numeri interi

voglio definire l'addizione fra due numeri; per capire come funziona prendiamo sempre
gli stessi numeri e facciamo variare i segni: facciamo ad esempio (segui il ragionamento
cliccando sulle operazioni)
(+3) + (+2) =
(+3) + (-2) =
(-3) + (+2) =
(-3) + (-2) =
dai ragionamenti precedenti vediamo che i risultati sono
(+3) + (+2) = +5
(+3) + (-2) = +1
(-3) + (+2) = -1
(-3) + (-2) = -5
Per scrivere la regola raggruppo i risultati notando che due valgono 5 e due valgono 1
(+3) + (+2) = +5
(-3) + (-2) = -5
I risultati valgono 5 se i due numeri hanno lo stesso segno
(+3) + (-2) = +1
(-3) + (+2) = -1
i risultati valgono 1 se i due numeri hanno segni contrari;
c'e' inoltre da dire che il segno che otteniamo corrisponde a quello del numero piu'
grosso

Regola per sommare due numeri interi:


se hanno lo stesso segno faccio la somma e metto il segno che
hanno
se hanno segno contrario faccio la differenza e metto il segno del
numero col maggior valore assoluto

esempi

(-8) + (-7) =
i due numeri hanno lo stesso segno quindi devo fare la somma 8+7=15, il loro segno e'
meno quindi
(-8) + (-7) = -15

(+7) + (-11) =
i due numeri non hanno lo stesso segno quindi devo fare la differenza 11-7=4, il segno
del piu' grosso e' meno, quindi
(+7) + (-11) = -4

(-8) + (-7) + (+11) + (-3) + (+2) =


qui conviene raggruppare i numeri positivi e sommarli, poi considerare i numeri negativi
e sommarli
(-18) + (+13) =
i due numeri hanno segno contrario, quindi devo fare la differenza 18-13=5,
il segno del piu' grosso e' meno, quindi
(-18) + (+13) = -5

Possiamo dire subito che la somma, visto che procede sia a destra che a sinistra, e'
un'operazione interna e l'insieme Z e' chiuso rispetto all'addizione (cioe' posso sempre
fare l'addizione in Z)

Prodotto fra numeri interi


Al solito usero' indifferentemente la parola prodotto e la parola moltiplicazione anche se la prima indica il risultato e la
seconda indica l'operazione

Considero l'insieme Z dei numeri interi

voglio definire il prodotto fra due numeri; per capire come funziona prendiamo sempre
gli stessi numeri e facciamo variare i segni: facciamo ad esempio (segui il ragionamento
cliccando sulle operazioni)
(+3) · (+2) =
(+3) · (-2) =
(-3) · (+2) =
(-3) · (-2) =
dai ragionamenti precedenti vediamo che i risultati sono
(+3) · (+2) = +6
(+3) · (-2) = -6
(-3) · (+2) = -6
(-3) · (-2) = +6
Per scrivere la regola raggruppo i risultati notando che due sono positivi e due negativi

• (+3) · (+2) = +6
(-3) · (-2) = -+6
I risultati sono positivi se i due numeri hanno lo stesso segno
• (+3) · (-2) = -6
(-3) · (+2) = -6
i risultati sono negativi se i due numeri hanno segni contrari;

Regola per moltiplicare due numeri interi:


Moltiplico i valori; se i numeri hanno lo stesso segno metto il
segno piu', se hanno segno contrario metto il meno
segni di un prodotto

Le regole del prodotto fra segni sono le seguenti

+ moltiplicato + = +
+ moltiplicato - = -
- moltiplicato + = -
- moltiplicato - = +
Puoi costruirti un'immagine mentale associando a + un concetto positivo quale amico ed a - un
concetto negativo quale nemico

il simbolo matematico "moltiplicato" si traduce in italiano nella particella di, del ,dello, della e
l'uguale si traduce nel verbo e', e' uguale, vale, ecc..

La regola ora recita


L'amico dell'amico e' amico
L'amico del nemico e' nemico
Il nemico dell'amico e' nemico
Il nemico del nemico e' amico
Troppo difficile? Se vuoi si puo' rendere ancora piu' semplice pensando a cose uguali e diverse

Se pensi che sia positivo che due cose siano uguali e negativo che siano diverse puoi semplicemente
dire:

SE I SEGNI SONO UGUALI IL PRODOTTO E' POSITIVO


SE I SEGNI SONO DIVERSI IL PRODOTTO E' NEGATIVO

Possiamo dire subito che il prodotto, visto che procede sia a destra che a sinistra, e'
un'operazione interna e l'insieme Z e' chiuso rispetto alla moltiplicazione (cioe' posso
sempre fare la moltiplicazione in Z)

Differenza fra numeri interi


Al solito usero' indifferentemente la parola differenza e la parola sottrazione anche se la prima indica il risultato e la
seconda indica l'operazione

Ormai per definire la differenza possiamo utilizzare le regole viste prima per il prodotto,
intendendo che due segni in fila sono sempre moltiplicati fra loro: quindi

+·+=+
+·-=-
-·+=-
-·-=+

Sottrarre due numeri relativi significa aggiungere al primo l’opposto del secondo
Pertanto se devo calcolare
(+3) - (+2) = +3+(-2)
Posso trasformare in
+3 -2 = +1
i segni sono diversi: faccio la differenza e metto il segno del piu' grande

Quindi per fare la differenza faccio cadere le parentesi e mi


comporto come se fosse la somma
Deriva da cio' il fatto che non potro' mai mettere due segni in fila ma dovro' separarli con
una parentesi: ad esempio sara' sbagliato scrivere:
+3 - + 2
mentre si dovra' scrivere
+3 - (+ 2)
Diciamo che siccome la differenza viene ricondotta alla somma allora anche la
differenza e' un'operazione interna e l'insieme Z e' chiuso rispetto alla sottrazione (cioe'
posso sempre fare la sottrazione in Z)

esercizi
calcolare:

(+3) + (+2) - (+4) + (-5) - (-6) =


faccio cadere le parentesi con la regola dei segni
+3 + 2 - 4 - 5 + 6 =
sommo tra loro i positivi ed i negativi
+11 - 9 = +2
ricorda che puoi (anzi dovresti) tralasciare i segni + prima dei numeri se sono iniziali cioe' ad esempio nell'ultimo
passaggio e' meglio scrivere
11 - 9 = 2

(+13) - (+12) - (-14) - (-15) + (-16) - (-10) =


faccio cadere le parentesi
13 -12 + 14 + 15 - 16 + 10 =
sommo tra loro i positivi ed i negativi
52 - 28 = 24

Divisione fra numeri interi


Al solito usero' indifferentemente la parola quoziente e la parola divisione anche se la prima indica il risultato e la
seconda indica l'operazione
Per eseguire la divisione dovremo fare l'operazione contraria della moltiplicazione, cioe'
se nella moltiplicazione ripetevamo il segmento nella divisione dovremo spezzettare il
segmento in parti uguali; se ad esempio devo fare
(+6) : (+3) =
significa che devo prendere il segmento lungo +6

e, dalla stessa parte dove si trova devo spezzarlo in tre parti uguali e considerare la prima

quindi:
(+6) : (+3) = +2
Per i segni varranno le stesse regole del prodotto

Sorge pero' un problema: finora i numeri sono come dei paracarri su una stada, cioe'
sono a distanza regolare fra loro ma in mezzo fra un numero e l'altro non c'e' niente,
quindi la divisione va bene quando cadiamo esattamente su un numero; pero' e' possibile
che il risultato della divisione non corrisponda ad un numero ma cada dove numeri non
esistono.
Diremo che la divisione non e' un'operazione interna e l'insieme Z non e' chiuso rispetto
alla divisione (cioe'non posso sempre fare la divisione in Z)
esempio
(+6) : (+4) =

quindi:
(+6) : (+4) = +?
Ora, per eseguire sempre la divisione abbiamo due strade:

• la prima e' quella di adattare la divisione introducendo il resto (come si faceva alle
elementari)
• la seconda e' di ampliare l'insieme dei numeri riempiendo lo spazio fra un numero
e l'altro in modo da poter sempre fare la divisione

La seconda strada ci porta all'insieme dei numeri razionali Q

Necessita' di ampliare l'insieme Z


Ora, per eseguire sempre la divisione abbiamo due strade:
• la prima e' quella di adattare la divisione introducendo il resto
(come si faceva alle elementari)
• la seconda e' di ampliare l'insieme dei numeri riempiendo lo
spazio fra un numero e l'altro in modo da poter sempre fare la
divisione
La prima strada viene seguita se studiamo il numero
Se invece vogliamo studiare le proprieta' delle operazioni
dobbiamo seguire la seconda strada che ci porta all'insieme dei
numeri razionali Q

Ampliamento dell'insieme Z
Finora i numeri sono come dei paracarri su una strada, cioe' sono a distanza regolare fra
loro ma in mezzo fra un numero e l'altro non c'e' niente, quindi, per poter sempre fare la
divisione dovro' riempire questi spazi indicando ognuno col suo nome i valori che posso
trovare.
Il problema e': come fare?
Il sistema piu' semplice e' quello di indicare il punto mediante il valore della divisione:
cioe' il punto che otterrei considerando la divisione
(+1) : (+2)
lo chiamero' semplicemente
1
+ --
2

In questo modo riempio lo spazio esistente fra i


numeri interi degli infiniti risultati che otterrei
eseguendo le possibili divisioni fra numeri interi:
1/1, 1/2, 1/3, 1/4, 1/5, .....
2/1, 2/2, 2/3, 2/4, 2/5, .....
3/1, 3/2, 3/3, 3/4, 3/5, .....
....................................

C'e' da dire che esiste un numero che fa eccezione: lo zero!


infatti non posso dividere per zero, quindi non hanno significato i numeri 1/0, 2/0, 3/0,
4/0,... In matematica non si puo' mai dividere per
zero
Infatti essendo la divisione il contrario della moltiplicazione se io
avessi ad esempio
5:0=2
questo equivale a
5=2x0=0
se invece fosse
5:0=4
questo equivale a
5=4x0=0
vedi che non riesco ad avere un risultato ben determinato.
allora in matematica il dividere per zero porta a risultati assurdi

Indichero' con Q (insieme dei numeri razionali) questo nuovo insieme

Insieme Q dei numeri razionali


Possiamo ora definire l'Insieme Q dei numeri razionali:
Q = m/n : m Z, n Z e n 0
Si legge:
Q e' l'insieme dei numeri m/n tali che m e' un numero intero, n e'
un numero intero e n e' diverso da zero
Se hai bisogno di aiuto per leggere la definizione
Come si legge la definizione:

Q = m/n : m Z, n Z e n 0

Q= Q e'

l'insieme

m/n dei numeri m fratto n


: tali che

m Z m e' un numero intero

n Z n e' un numero intero

(n 0) e n e' diverso da zero

(Q =) l'insieme( ) dei numeri m fratto n (m/n) tali che (:) m e' un numero intero
Q e'

(m Z) n e' un numero intero (n Z) e n e' diverso da zero (n 0),


Noticina storica
I numeri razionali non erano noti ai babilonesi che infatti per avere meno divisioni possibili
inventarono un sistema di numerazione basato sul 12 (12 e' divisibile per 2, per 3, per 4, per 6) ed e'
per questo che ancor oggi abbiamo 12 mesi, 60 minuti, 60 secondi, 360 gradi (tutti multipli di 12)
Invece erano noti (naturalmente senza segno) ai greci che li utilizzavano moltissimo, tra l'altro,
anche per studiare musica!

Una rappresentazione mediante teoria degli insiemi potrebbe essere la seguente:

Z e' un sottoinsieme dell'insieme Q quindi i numeri che si corrispondono in Z ed in Q devono avere


in Q le stesse proprieta' che avevano in Z
in particolare lo zero resta l'elemento neutro per l'addizione e l'elemento assorbente per la
moltiplicazione mentre l'uno e' l'elemento neutro per la moltiplicazione

Un po' di nomenclatura

3
---
5
il 3 si chiama numeratore
il 5 si chiama denominatore
la linea tra numeratore e denominatore si chiama linea di frazione
il tutto si chiama frazione
dobbiamo ora definire come operare in Q

• equivalenza

Equivalenza fra numeri razionali


Abbiamo ora un insieme ove vi sono numeri che, anche se scritti in modo diverso, hanno
lo stesso valore come ad esempio
1/2 2/4 3/6 4/8 5/10 .....
Senza scomodare la retta possiamo anche rappresentarli in questo modo

1/2
1/2 significa che prendo una cosa, la divido in due parti e ne prendo la meta'

2/4
2/4 significa che prendo una cosa, la divido in quattro parti e ne considero due

3/6
3/6 significa che prendo una cosa, la divido in sei parti e ne prendo tre

4/8
4/8 significa che prendo una cosa, la divido in otto parti e ne considero quattro
Eccetera.......

Come dico ai miei alunni, se fossero torte, a parte le briciole sarebbero sempre la stessa quantita'
Se ora ti dicessi: considera le frazioni equivalenti:
1/3 = 2/6 = 3/9 = . . . . .
cosa metteresti al posto dei puntini?

Proprietà Moltiplicando numeratore e denominatore di una frazione per uno stesso


invariantiva numero diverso da zero, si ottiene una frazione equivalente alla data.
delle a
frazioni Data la frazione , con b ≠ 0, moltiplicando o dividendo entrambi i
b
a a⋅k a a÷k
termini della frazione per il numero k ≠ 0, si ha: = ; = .
b b⋅k b b÷k
8 8 ⋅ 3 24 8 8÷4 2 8 8÷2 4 8 8⋅7 56
= = ; = = ; = = ; = = ;
12 12 ⋅ 3 36 12 12 ÷ 4 3 12 12 ÷ 2 6 12 12 ⋅ 7 84
8 24 2 4 56
I simboli: , , , , , si equivalgono, ossia esprimono la stessa
12 36 3 6 84
cosa.
Ciò significa allora che, applicando la suddetta proprietà, una frazione
può essere espressa in quanti modi si vogliano.
Una frazione si dice ridotta ai minimi termini se numeratore e
denominatore sono primi fra loro, ossia se i suoi termini hanno come
divisore comune soltanto il numero 1.
Per ridurre una frazione ai minimi termini, basta dividere numeratore e
denominatore per il loro massimo comune divisore, applicando la
proprietà invariantiva delle frazioni.
Ridurre ai minimi termini le frazioni:
12 12 ÷ 4 3 20 20 ÷ 10 2 150 150 ÷ 150 1
= = ; = = ; = = ;
8 8÷4 2 70 70 ÷ 10 7 300 300 ÷ 150 2
Una frazione ridotta ai minimi termini si dice anche IRRIDUCIBILE.

Scriviamo ora la regola di equivalenza fra le frazioni:

Due frazioni si dicono equivalenti se e' possibile trasformarle l'una


nell'altra moltiplicando e dividendo numeratore e denominatore
per lo stesso numero

Per numero intendiamo anche frazioni:


per trasformare 2/4 in 4/8 basta moltiplicare numeratore (sopra) e denominatore (sotto) per 2
per trasformare 2/4 in 5/10 bisogna moltiplicare sopra e sotto per 5/2, cioe' moltiplicare per 5 e poi
dividere per 2 sia al numeratore che al denominatore
2 2·5 10 10:2 5
--- = ---- = ---- = ------- = ----
4 4·5 20 20:2 10

Allora visto che le frazioni equivalenti hanno lo stesso valore quando scrivero' una
frazione scegliero' sempre la forma piu' semplice possibile dividendo numeratore e
denominatore per lo stesso numero (ricordati che in matematica si sceglie sempre la
strada piu' semplice), ad esempio se ho
7
---
14
divido numeratore e denominatore per sette, ottengo
1
---
2
Si dice anche che riduciamo la frazione ai minimi termini

• addizione

Somma fra numeri razionali


Ora dobbiamo definire come fare la somma fra due numeri razionali
Dividiamo la somma nei due casi possibili

• somma fra frazioni con lo stesso denominatore

Somma di frazioni con lo stesso denominatore


Se le due frazioni hanno lo stesso denominatore penso a delle fette: se divido piu' torte
uguali ognuna in 5 parti e prendo una fetta dalla prima e poi due fette dalla seconda in
totale ho preso tre fette

+ =
Equivale a dire
3
1 + 2 = 1+2 -
-
-
---- ---- ------ 5

5 5 5
Quindi posso dire
Se le frazioni hanno lo stesso denominatore per fare la somma basta fare la somma dei numeratori

• somma fra frazioni con denominatore diverso

Somma di frazioni con denominatore diverso


Vediamo come procedere se le frazioni non hanno lo stesso denominatore ad esempio su
1 1
--- + --- =
2 3
So dalle frazioni equivalenti che
1 2 3 4 5 6 7 8 9
--- = --- = --- = --- = --- = --- = --- = --- = --- = ........
2 4 6 8 10 12 14 16 18
e che
1 2 3 4 5 6 7
--- = --- = --- = --- = --- = --- = --- = ........
3 6 9 12 15 18 21
Le frazioni hanno tutte lo stesso valore ma quelle in blu hanno lo stesso denominatore
nel primo e nel secondo gruppo
Siccome prima, con lo stesso denominatore era facile fare la somma, sostituiamo le
frazioni con due frazioni equivalenti che abbiano lo stesso denominatore, e, per
semplicita', prenderemo il piu' piccolo ( minimo comune multiplo fra i denominatori o
minimo comun denominatore)
1 1 2 3 2+3 5
--- + --- = --- + --- = -------- = ----
2 3 6 6 6 6
Ricapitolando
Se le frazioni non hanno lo stesso denominatore per fare la somma cerco due frazioni equivalenti
che abbiano lo stesso denominatore poi faccio la somma come nel caso precedente

Di solito, per fare la somma piu' rapidamente si abbrevia nel seguente modo:
1 1
--- + --- =
2 3
Il minimo comune multiplo fra 2 e 3 e' 6 quindi scrivo
1 1
--- + --- = --------
2 3 6
Ora faccio 6 diviso 2 , viene 3 e moltiplico 3 per il numeratore 3·1 = 3, lo scrivo
sopra
1 1 3+
--- + --- = --------
2 3 6
Ora faccio 6 diviso 3 , viene 2 e moltiplico 2 per il numeratore 2·1 = 2, lo scrivo
sopra
1 1 3+2
--- + --- = --------
2 3 6
eseguo la somma
1 1 3+2 5
--- + --- = --------- = ----
2 3 6 6
Naturalmente si scrive solo il passaggio qui sopra

Posso riassumere entrambe i casi nella regola:


Per eseguire la somma fra numeri frazionari:

• Se le due frazioni hanno lo stesso denominatore faccio la somma dei


termini sopra (numeratori)
• Se le due frazioni non hanno lo stesso denominatore le trasformo in due
frazioni equivalenti che abbiano lo stesso denominatore, poi procedo
come sopra

• sottrazione

Differenza fra numeri razionali


Per la differenza non c'e' molto da dire: valgono le stesse regole
che abbiamo trovato per la somma, quindi ci limitiamo a fare
qualche esercizio

• moltiplicazione

Prodotto fra numeri razionali


Cerchiamo di fare il prodotto nel modo piu' semplice possibile: ad esempio se devo fare
2 4
--- · --- =
3 5
moltiplichiamo sopra con sopra e sotto con sotto
2 4 2·4 8
--- · --- = ------ = ----
3 5 3·5 15

regola:
Per eseguire il prodotto fra numeri frazionari: moltiplico il
numeratore con il numeratore e il denominatore con il
denominatore

esercizi

• divisione

Quoziente fra numeri razionali


Definiamo il quoziente come il prodotto fra la prima frazione e l'inverso della seconda
2 4
--- : --- =
3 5
rovescio la seconda frazione, semplifico sopra e sotto se possibile (in questo caso
semplifico il 2 con il 4 e mi restano 1 e 2), ed infine moltiplico
2 5 1 5 1·5 5
--- · --- = --- · --- = ------ = ----
3 4 3 2 3·2 6
regola:
Per eseguire la divisione fra frazioni: moltiplico la prima
frazione per l'inverso della seconda

Frazioni a 3 5
termini +
Data la frazione 4 6 , moltiplicando numeratore e denominatore per
frazionari.
1 2
+
2 3
12, minimo comune multiplo dei denominatori delle quattro frazioni che
costituiscono i termini della frazione data, si ha:
3 5
12 ⋅ + 12 ⋅

4 6 = 9 + 10 = 19 ;
1
12 ⋅ + 12 ⋅
2 6 + 8 14
2 3

4 2 4 2 1
+ 30 ⋅ + 30 ⋅ 1+

3 5 = 3 5 = 40 + 12 = 52 ; 4 = 12 + 3 = 15 ;
1+
1
30 ⋅ 1 + 30 ⋅
1 30 + 3 33 1+
1 12 + 4 16
10 10 3

2
2−

5 = 10 − 2 = 8 ; 2
=
10
=
10 5
= .
3 15 15 3
+1 3+5 8 4
5

Frazioni Una frazione irriducibile si dice decimale se il denominatore è una


decimali. potenza di 10.
Sono decimali, ad esempio, le frazioni:
3 7 3
, , , ...
10 100 1000
Una frazione irriducibile può essere trasformata in una frazione decimale
se il denominatore ha come fattori potenze di 2 o di 5.
ESEMPI.

3 3 3 ⋅ 53 3 ⋅ 125 375
1) = 3 = 3 3 = = .
8 2 2 ⋅5 103 1000

7 7 7 ⋅ 22 7 ⋅ 4 28
2) = 2 = 2 2 = 2 = .
25 5 5 ⋅2 10 100
3 3 3⋅5 15 15
3) = 2 = 2 2 = 2 = .
20 2 ⋅ 5 2 ⋅ 5 10 100
7 7
4) = 3 La frazione data non è decimale perché il denominatore
12 2 ⋅ 3
contiene il fattore 3 che non è presente nelle potenze di 10.
Numeri Ogni numero può essere espresso con una espressione contenente potenze
espressi di 10. Si ha, ad esempio:
come
potenze di • 475 = 4 ⋅ 10 2 + 7 ⋅ 10 + 5.
10. • 32981 = 3 ⋅ 10 4 + 2 ⋅ 103 + 9 ⋅ 10 2 + 8 ⋅ 10 + 1.
Moltiplica- Sia data l’espressione:
zione e
divisione di 1 1
2 ⋅ 103 + 3 ⋅ 10 2 + 5 ⋅ 10 + 7 ⋅ 100 + 4 ⋅
+ 3⋅ 2
un numero 10 10
per una Come si vede, nell’espressione sono presenti potenze di 10 e del suo
potenza di
1
10. reciproco .
10
Per semplicità, si possono omettere le suddette potenze considerando
soltanto le cifre che le precedono e scrivendo: 2357 ,43. Le cifre prima
della virgola sono i numeri che precedono le potenze di 10, quelle che
1
seguono la virgola, invece, sono i numeri che precedono le potenze di .
10
Si dice che 2357,43 rappresenta un NUMERO DECIMALE. Le cifre a
destra della virgola si dicono CIFRE DECIMALI.
Consideriamo le seguenti frazioni:

379 3 ⋅ 102 + 7 ⋅ 10 + 90 3 ⋅ 102 7 ⋅ 10 9 ⋅ 100 1


• = 2
= 2
+ 2
+ 2
= 3 ⋅ 100 + 7 ⋅ + 9 ⋅
100 10 10 10 10 10

54391 5 ⋅ 104 + 4 ⋅ 103 + 3 ⋅ 102 + 9 ⋅ 10 + 1 ⋅ 100


• = =
1000 103
1 1 1
= 5 ⋅ 10 + 4 ⋅ 100 + 3 ⋅ + 9 ⋅ 2 + 1 ⋅ 3 = 54,391.
10 10 10
67 676
• = 6,7; = 6,76;
10 10
67 6 ⋅ 10 + 7 1 1 1 1 1
= 3
= 6 ⋅ 2 + 7 ⋅ 3 = 0 ⋅ 100 + 0 ⋅ + 6 ⋅ 2 + 7 ⋅ 3 =
• 1000 10 10 10 10 10 10
= 0,067.

4598765 4598765
• = = 459,8765
10.000 10 4
• 654,87 ÷ 10 = 65,487; 7 ÷ 1000 = 0,007 .

Come si vede, dividere per una potenza di 10 significa spostare la virgola verso sinistra
di un certo numero di posti espresso dall’esponente del 10. Ovviamente, per
moltiplicare un numero per una potenza di 10 si sposta la virgola verso destra e in
mancanza di cifre si mettono degli zeri.

• 2,765 ⋅ 100 = 2,765 ⋅ 10 2 = 276,5.


• 2,765 ⋅ 100.000 = 2,765 ⋅ 105 = 276500.

⎛ 1 1 1 ⎞
Difatti: 2,765 ⋅ 100.000 = ⎜ 2 ⋅ 10 + 7 ⋅ + 6 ⋅ 2 + 5 ⋅ 3 ⎟ ⋅ 105 =
0

⎝ 10 10 10 ⎠
= 2 ⋅ 10 + 7 ⋅ 10 + 6 ⋅ 10 + 5 ⋅ 10 + 0 ⋅ 10 + 0 ⋅ 10 = 276500 .
5 4 3 2 0

Numeri Una frazione decimale o ad essa riconducibile è rappresentativa di un


decimali numero decimale formato da un numero finito di cifre decimali. In altri
finiti e termini, se il denominatore di una frazione irriducibile contiene come
numeri fattori primi soltanto i numeri 2 e 5, eseguendo la divisione tra
decimali
periodici numeratore e denominatore, l’operazione a un certo punto ha fine,
pervenendo così a un numero decimale finito. Ad esempio, si ha:
7 7 ⋅ 25 175 37 37 ⋅ 4 148
• = = = 1,75; = = = 1,48;
4 4 ⋅ 25 100 25 25 ⋅ 4 100
77 77 ⋅ 5 385 713 713 ⋅ 2 1426
• = = = 3,85; = = = 1,426;
20 20 ⋅ 5 100 500 500 ⋅ 2 1000
DEFINIZIONE Un numero decimale si dice finito se è formato da un
numero
Finito di cifre decimali.

Se il denominatore di una frazione irriducibile contiene come fattori primi


anche numeri diversi da 2 e da 5, l’operazione di divisione tra
numeratore e denominatore non ha mai fine e si perviene così a un
numero formato da infinite cifre decimali. Poiché un insieme di queste
cifre decimali finirà col riprodursi indefinitamente, si dirà che la frazione
considerata è rappresentativa di un numero decimale ILLIMITATO
PERIODICO.
Ad esempio, si ha:
7 7 7
• = = 1,1666666... = 1,16; = 2,333333... = 2, 3;
6 2⋅3 3
Frazioni 4 7 300 + 40 + 7 347
generatrici • 3,47 = 3 + + = = ;
10 100 100 100
APPROFON
DIMENTO 2 6 3 21.000 + 200 + 60 + 3 21.263
• 21,263 = 21 + + + = = .
10 100 1000 1000 1000
Dagli esempi considerati si deduce la
REGOLA La frazione generatrice di un numero decimale finito ha
per
numeratore il numero senza la virgola e per
denominatore l’unità
seguita da tanti zeri quante sono le cifre decimali.
2971 295 59 17
• 2,971 = ; 2,95 = = ; 1,7 = ;
1000 100 20 10

Sia dato ora il numero decimale illimitato periodico: 2, 3.


Procedendo come prima, si ha:

3 3 3 3
• 2, 3 = 2,333333... = 2 + + + + + ...
10 100 1000 10000
In questo caso, però, il procedimento seguito prima risulta inefficace
perché si tratta di calcolare una somma di infiniti addendi.
Il problema allora dev’essere affrontato in modo diverso.

Innanzitutto si fa vedere come un numero decimale possa essere espresso


in modo diverso, separandone la parte intera da quella decimale . Si può
scrivere, cioè:

2,7 = 2 + 0,7; 5,74 = 5 + 0,74; 3, 2 = 3 + 0, 2;

In secondo luogo, vengono enunciate alcune proprietà delle uguaglianze.


(20.1)

Un’espressione del tipo a = b viene denominata UGUAGLIANZA.


Il termine che precede il segno di uguaglianza e quello che segue si chiamano
rispettivamente PRIMO e SECONDO MEMBRO dell’uguaglianza.

1) Se i termini di una uguaglianza vengono moltiplicati per uno stesso numero,


l’uguaglianza si conserva.

Ad esempio, data l’uguaglianza: a = b, moltiplicando entrambi i termini


per un numero k , si ha: ka = kb.

2) Se ai termini di una uguaglianza viene sommato o sottratto uno


stesso numero,
l’uguaglianza si conserva.
Ad esempio, data l’uguaglianza: a = b, sommando o sottraendo a
entrambi i membri lo stesso numero k , si ha: a + k = b + k,
a − k = b − k.

Nell’esercizio proposto prima, si può scrivere: 2, 3. = 2 + 0, 3.


(1)

Posto 0, 3 = a
(2)
Moltiplicando entrambi i membri dell’uguaglianza per 10, si ha:

0, 3 ⋅ 10 = 10 a → 3, 3 = 10 a → 3 + 0, 3 = 10 a

Per la (2), si può scrivere: 3 + a = 10a


Sottraendo a a entrambi i membri, si ha: 3 + a − a = 10a − a → 3 = 9a
3 1
Poiché a è un fattore di un prodotto, si può scrivere: a = = .
9 3
1
Quindi 0, 3 = a = .
3
1 7
Sostituendo nella (1), si ha: 2, 3. = 2 + 0, 3. = 2 +
= .
3 3
Trovare la frazione generatrice del numero 3,27.

2
Si ha: 3,27 = 3 + + 0,07. (3)
10
Posto 0,07 = a, moltiplicando entrambi per 10, si ha: 0, 7 = 10a.
(4)
Moltiplicando entrambi i membri per 10, si ha: 7, 7 = 100a.
Separando la parte intera da quella decimale, si può scrivere:
7 + 0, 7 = 100 a.
Tenuto conto della (4), si può scrivere: 7 + 10a = 100a.
7
Sottraendo 10a da entrambi i membri, si ha: 7 = 90a → a = .
90
7
Si ha, così: 0,07 = a = .
90
2 2 7 295 59
Sostituendo nella (3), si ha: 3,27 = 3 + + 0,07 = 3 + + = = .
10 10 90 90 18
Tenuto conto degli esempi svolt1, si ha:

4 13 42 141 3 4 211
1, 4 = 1 + = ; 1, 42 = 1 + = ; 2,34 = 2 + + = .
9 9 99 99 10 90 90
Comunque, per trovare la frazione generatrice si applica la regola
riportata nel paragrafo 7.24.
352 − 3 349 435 − 43 392 196
ESEMPI 3, 52 = = ; 4,35 = = = .
99 99 90 90 45

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